Immatricolazioni auto maggio 2022: tutti i dati e le classifiche

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Continua il calo a due cifre delle immatricolazioni auto in Italia: a maggio 2022 (con gli incentivi attivi solo negli ultimi sei giorni) le vendite hanno fatto registrare un – 15,1% rispetto allo stesso mese dello scorso anno (121.299 vetture nuove targate contro 142.932). Ancora una volta i migliori risultati tra le “big” sono arrivati da Dacia (+ 0,46%) e Toyota (- 1,41%).

Di seguito troverete tutti i dati sulle immatricolazioni auto in Italia a maggio 2022: le classifiche dei 10 modelli più venduti, delle Case più amate e dei 10 veicoli più acquistati in base al segmento, all’alimentazione e alla carrozzeria.

Immatricolazioni auto maggio 2022: i 10 modelli più venduti in Italia

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La Fiat Panda è stata l’auto più venduta in Italia anche a maggio 2022: dietro di lei troviamo però due modelli fuori dal podio un mese fa (Lancia YpsilonFiat 500).

Per quanto riguarda la “top ten” le uniche novità riguardano l’ingresso della Citroën C3 e della Renault Captur al posto di Ford Puma e Dacia Sandero.

Le 10 auto più vendute in Italia a maggio 2022
Fiat Panda 12.057
Lancia Ypsilon 4.257
Fiat 500 3.921
Volkswagen T-Roc 3.158
Jeep Compass 3.109
Citroën C3 2.758
Jeep Renegade 2.656
Renault Captur 2.569
Fiat 500X 2.406
Toyota Yaris Cross 2.388

Immatricolazioni auto maggio 2022: la classifica delle Case più amate in Italia

Il podio di maggio 2022 delle Case automobilistiche più amate dagli italiani è rimasto invariato rispetto ad aprile: medaglia d’oro per la Fiat, seguita da VolkswagenToyota.

L’unico cambiamento relativo alle prime dieci posizioni della classifica riguarda Opel, entrata in “top ten” al posto di BMW.

Le Case più vendute in Italia a maggio 2022
Fiat 19.531 (- 18,01%)
Volkswagen 11.129 (- 15,34%)
Toyota 8.520 (- 1,41%)
Peugeot 6.411 (- 20,94%)
Ford 6.042 (- 21,60%)
Jeep 5.689 (- 5,59%)
Citroën 5.190 (- 21,42%)
Opel 4.687 (- 14,44%)
Dacia 4.580 (+ 0,46%)
Audi 4.472 (- 27,60%)
Lancia 4.257 (- 7,70%)
Renault 4.206 (- 26,00%)
BMW 4.141 (- 17,05%)
Hyundai 3.926 (+ 0,05%)
Kia 3.704 (- 2,65%)
Mercedes 3.659 (- 27,31%)
Nissan 2.723 (+ 17,42%)
Skoda 2.334 (.- 18,22%)
DR 1.842 (+ 162,77%)
Seat 1.773 (- 14,51%)
Cupra 1.549 (+ 97,58%)
Volvo 1.547 (- 30,75%)
Suzuki 1.254 (- 65,50%)
Mini 1.167 (- 35,49%)
Alfa Romeo 1.159 (+ 3,67%)
Honda 827 (+ 35,80%)
Land Rover 738 (- 40,05%)
Mazda 678 (- 32,00%)
DS 527 (+ 18,69%)
Porsche 523 (0,00%)
Smart 476 (- 32,00%)
Lynk & Co 403
Mitsubishi 321 (- 35,80%)
Lexus 307 (- 17,25%)
MG 274
Jaguar 255 (- 47,42%)
Maserati 135 (- 8,78%)
Subaru 99 (- 54,38%)
Lamborghini 62 (+ 67,57%)
Altre 62 (+ 55,00%)
Ferrari 57 (+ 42,50%)
Ssangyong 33 (- 67,96%)
Tesla 14 (- 96,71%)
Mahindra 13 (- 85,56%)
Aston Martin 3 (- 50,00%)

Immatricolazioni auto maggio 2022: top 10 per segmento

Il sorpasso della Lancia Ypsilon sulla Ford Puma tra le “B” e la Ford Kuga nuova leader del “D” al posto della BMW X1. Sono questi gli unici due cambiamenti nella classifica delle immatricolazioni auto per segmento in Italiamaggio 2022.

 

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Le 10 auto più vendute in Italia a maggio 2022 per segmento
Immatricolazioni auto maggio 2022: le 10 “segmento A” più vendute in Italia
Fiat Panda 12.057
Fiat 500 3.921
Toyota Aygo X 1.948
Hyundai i10 1.381
Volkswagen up! 988
Kia Picanto 818
Smart EQ fortwo 450
Renault Twingo 418
Suzuki Ignis 286
Dacia Spring 269
Immatricolazioni auto maggio 2022: le 10 “segmento B” più vendute in Italia
Lancia Ypsilon 4.257
Citroën C3 2.758
Renault Captur 2.569
Toyota Yaris Cross 2.388
Peugeot 208 2.352
Opel Corsa 2.312
Ford Puma 2.293
Volkswagen T-Cross 2.190
Toyota Yaris 2.143
Dacia Sandero 1.422
Immatricolazioni auto maggio 2022: le 10 “segmento C” più vendute in Italia
Volkswagen T-Roc 3.158
Jeep Compass 3.109
Jeep Renegade 2.656
Fiat 500X 2.406
Dacia Duster 2.281
Peugeot 3008 1.993
Volkswagen Golf 1.395
Nissan Qashqai 1.374
Cupra Formentor 1.364
Kia Sportage 1.272
Immatricolazioni auto maggio 2022: le 10 “segmento D” più vendute in Italia
Ford Kuga 1.382
Audi Q3 1.331
BMW X1 1.135
Alfa Romeo Stelvio 1.024
BMW X3 714
Toyota RAV4 693
Volkswagen Tiguan 616
Audi Q5 590
Mercedes GLA 497
Volvo XC60 461
Immatricolazioni auto maggio 2022: le 10 “segmento E” più vendute in Italia
Mercedes GLE 307
BMW X5 230
Mercedes GLE Coupé 184
BMW serie 5 183
Mercedes classe E 161
Audi A6 142
BMW X6 131
Audi Q8 115
Volvo XC90 114
Maserati Levante 84
Immatricolazioni auto maggio 2022: le 10 “segmento F” più vendute in Italia
Porsche 911 138
Porsche Taycan 51
Maserati Ghibli 47
Mercedes classe S 32
Porsche Panamera 31
Lamborghini Urus 28
Lamborghini Huracán 27
Mercedes GT Coupé 4 25
Jaguar F-Type 23
Ferrari F8 17

Immatricolazioni auto maggio 2022: top 10 per alimentazione

La graduatoria delle immatricolazioni auto in Italiamaggio 2022 vede tre novità rispetto ad aprile: la Volkswagen T-Cross ha superato la Volkswagen T-Roc e si è presa il primo posto tra i modelli a benzina e la Dacia Duster ha fatto la stessa cosa con la Dacia Sandero nella categoria “GPL“.

Ultima, ma non meno importante, la Volkswagen up!, capace di togliere lo scettro delle vetture a metano alla Skoda Kamiq.

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Le 10 auto più vendute in Italia a maggio 2022 per alimentazione
Immatricolazioni auto maggio 2022: i 10 modelli a benzina più venduti in Italia
Volkswagen T-Cross 2.190
Volkswagen T-Roc 2.097
Citroën C3 2.095
Toyota Aygo X 1.948
Opel Corsa 1.886
Peugeot 208 1.714
Fiat 500X 1.314
Hyundai i10 1.212
Volkswagen Polo 1.055
Volkswagen Taigo 919
Immatricolazioni auto maggio 2022: i 10 modelli diesel più venduti in Italia
Peugeot 3008 1.680
Jeep Renegade 1.068
Volkswagen T-Roc 1.061
Audi Q3 1.047
Alfa Romeo Stelvio 989
Fiat 500X 959
Dacia Duster 879
Jeep Compass 860
Ford Kuga 812
Citroën C3 663
Immatricolazioni auto maggio 2022: i 10 modelli a GPL più venduti in Italia
Dacia Duster 1.336
Fiat Panda 1.311
Renault Captur 1.182
Dacia Sandero 946
Dacia Jogger 555
DR dr 5.0 550
Lancia Ypsilon 541
Kia Picanto 302
Dr dr 6.0 299
Nissan Micra 293
Immatricolazioni auto maggio 2022: i 10 modelli a metano più venduti in Italia
Volkswagen up! 255
Seat Arona 224
Skoda Kamiq 212
Volkswagen Golf 181
Volkswagen Polo 150
Seat Ibiza 68
Audi A3 55
Seat Leon 49
Skoda Octavia 23
Skoda Scala 22
Immatricolazioni auto maggio 2022: le 10 ibride più vendute in Italia
Fiat Panda 10.705
Lancia Ypsilon 3.708
Fiat 500 2.957
Toyota Yaris Cross 2.388
Toyota Yaris 1.720
Ford Puma 1.697
Nissan Qashqai 1.374
Kia Sportage 1.247
Renault Captur 932
Hyundai Tucson 811
Immatricolazioni auto maggio 2022: le 10 ibride plug-in più vendute in Italia
Jeep Compass 1.982
Jeep Renegade 725
BMW X1 593
Lynk & Co 01 403
Cupra Formentor 390
Renault Captur 196
Mercedes GLE 176
Volvo XC40 174
BMW X3 172
Ford Kuga 159
Immatricolazioni auto maggio 2022: le 10 elettriche più vendute in Italia
Fiat Nuova 500 749
Smart EQ fortwo 450
Peugeot e-208 297
Renault Twingo E-Tech Electric 275
Dacia Spring 269
Peugeot e-2008 219
Renault Zoe 177
Mini Full Electric 177
Volkswagen up! 164
Volkswagen ID.3 154

Immatricolazioni auto maggio 2022: top 10 per carrozzeria

Le modifiche alla classifica delle immatricolazioni auto di maggio 2022 in Italia per carrozzeria hanno coinvolto solo modelli per famiglie: la Volkswagen T-Roc ha superato la Ford Puma tra le crossover e la Peugeot 308 Station ha tolto alla Ford Focus Station il primato tra le familiari.

Ma non è tutto: la Dacia Jogger ha sorpassato la Mercedes classe B diventando la nuova regina tra le monovolume compatte e la Mercedes classe V ha compiuto la stessa manovra sulla Toyota Proace Verso nel segmento delle monovolume grandi.

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Le 10 auto più vendute in Italia a maggio 2022 per carrozzeria
Immatricolazioni auto maggio 2022: le 10 crossover più vendute in Italia
Volkswagen T-Roc 3.003
Renault Captur 2.569
Ford Puma 2.293
Fiat 500X 2.274
Volkswagen T-Cross 2.190
Peugeot 3008 1.953
Toyota Aygo X 1.948
Jeep Renegade 1.929
Toyota Yaris Cross 1.905
Dacia Duster 1.863
Immatricolazioni auto maggio 2022: le 10 berline più vendute in Italia
Fiat Panda 12.057
Lancia Ypsilon 4.257
Fiat 500 3.125
Citroën C3 2.758
Peugeot 208 2.352
Opel Corsa 2.312
Toyota Yaris 2.143
Dacia Sandero 1.422
Hyundai i10 1.381
Volkswagen Golf 1.243
Immatricolazioni auto maggio 2022: le 10 fuoristrada più vendute in Italia
Jeep Compass 2.125
Alfa Romeo Stelvio 872
Jeep Renegade 727
BMW X1 696
BMW X3 669
Audi Q5 531
Toyota Yaris Cross 483
Land Rover Range Rover Evoque 432
Dacia Duster 418
Audi Q3 384
Immatricolazioni auto maggio 2022: le 10 station wagon più vendute in Italia
Peugeot 308 Station 440
Ford Focus Station 412
Toyota Corolla Station 305
Seat Leon Station 252
Volkswagen Passat Variant 216
Audi A4 Avant 192
Fiat Tipo SW 180
Skoda Octavia Station 163
Volkswagen Golf Station 152
Audi A6 Avant 128
Immatricolazioni auto maggio 2022: le 7 monovolume compatte più vendute in Italia
Dacia Jogger 642
BMW serie 2 224
Mercedes classe B 175
Citroën C4 41
Dacia Lodgy 39
Renault Scénic 29
Volkswagen Touran 8
Immatricolazioni auto maggio 2022: le 10 multispazio più vendute in Italia
Renault Kangoo 162
Volkswagen Caddy 111
Peugeot e-Rifter 86
Citroën ë-Berlingo 56
Toyota Proace City 52
Nissan Townstar 37
Fiat Qubo 25
Ford Tourneo Courier 13
Ford Tourneo Connect 12
Opel Combo-e Life 4
Immatricolazioni auto maggio 2022: la piccola monovolume più venduta in Italia
Fiat 500L 616
Immatricolazioni auto maggio 2022: le 10 cabrio e spider più vendute in Italia
Fiat 500 796
BMW Z4 83
Porsche 911 Cabrio 74
Mini Cabrio 71
Smart EQ fortwo cabrio 45
Volkswagen T-Roc Cabriolet 44
BMW serie 4 Cabrio 39
Mazda MX-5 35
Ferrari F8 Spider 13
Abarth 500 12
Immatricolazioni auto maggio 2022: le 10 coupé più vendute in Italia
BMW serie 4 98
Porsche 911 64
Porsche Taycan 51
BMW serie 2 35
Mercedes classe C Coupé 33
Porsche Panamera 31
Mercedes GT Coupé 4 25
Lamborghini Huracán 23
BMW i4 19
Jaguar F-Type 16
Immatricolazioni auto maggio 2022: le 10 monovolume grandi più vendute in Italia
Mercedes classe V 139
Toyota Proace Verso 100
Opel Zafira-e Life 53
Volkswagen Multivan 43
Ford S-Max 34
Opel Vivaro Life 29
Renault Espace 21
Peugeot e-Traveller 17
Citroën ë-Spacetourer 14
Ford Galaxy 14

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Mazda CX-5 2.2L Skyactiv-D: la prova della 150 CV

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Appeal Perfetta per chi ama l’understatement e la sostanza.
Contenuti tecnologici ADAS a profusione ma anche un motore diesel sotto il cofano poco amato dalla politica.
Piacere di guida Un sapiente mix di divertimento e comfort. Peccato solo per la risposta ai bassi regimi non eccezionale.
Stile Ancora sexy nonostante sia sul mercato da cinque anni. La nuova vernice Zircon Sand, però, le toglie molta personalità.

La CX-5 è una Mazda “anomala”: la seconda generazione della SUV media giapponese – nata nel 2017 e sottoposta a un restyling nel 2021 – è l’unica auto del marchio di Hiroshima ad essere ancora disponibile con un motore diesel sotto il cofano.

Nella nostra prova su strada abbiamo testato la Mazda CX-5 2.2L Skyactiv-D 150 CV nell’allestimento Newground con l’aggiunta del cambio automaticoconvertitore di coppia – a 6 rapporti (optional a 2.000 euro): scopriamo insieme i pregi e i difetti della Sport Utility nipponica a trazione anteriore.

Cosa è cambiato con il restyling

Il lifting dello scorso anno ha portato alla seconda serie della Mazda CX-5 un frontale più possente (calandra e design delle ali maggiormente tridimensionali) impreziosito da gruppi ottici ridisegnati e una nuova tinta Zircon Sand presente sull’esemplare del nostro test. Per quanto riguarda gli interni segnaliamo invece la base di ricarica wireless per lo smartphone, l’eliminazione della differenza di altezza tra il ripiano in due pezzi del vano bagagli e la soglia del portellone (che facilita il carico e lo scarico degli oggetti pesanti) e il selettore di modalità di guida Mi-Drive (solo per le versioni automatiche a benzina).

Ultimi, ma non meno importanti, i miglioramenti apportati alla scocca, alle sospensioni e ai sedili per migliorare il comfort e ridurre l’affaticamento, gli sviluppi alla trasmissione automatica e alla risposta dell’acceleratore e l’introduzione del sistema CTS (supporto alla marcia in colonna) che assiste il conducente con acceleratore, freno e sterzata quando è coinvolto negli ingorghi.

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Mazda CX-5 2.2L Skyactiv-D 150 CV: poco personalizzabile

La Mazda CX-5 2.2L Skyactiv-D 150 CV Newground protagonista della nostra prova su strada ha un prezzo un po’ alto (40.100 euro per la variante manuale, 42.100 per quella con cambio automatico) abbinato a una dotazione di serie poco personalizzabile (l’unico optional è la vernice).

Esterni

  • Retrovisori esterni Nero Lucido regolabili, riscald. e ripieg. elettricamente e automaticamente
  • Cerchi in lega da 19″ con inserti Black
  • Fari anteriori e posteriori a LED adattivi + Signature Mazda
  • Vetri posteriori scuri
  • Griglia anteriore con finiture Green
  • Finiture inferiori paraurti e sottoporta Satin Silver

Interni

  • Interni in pelle/tessuto scamosciato con finiture e cuciture Yellow/Green
  • Sedile guidatore riscaldabile e regolabile elettricamente
  • Illuminazione abitacolo con luci a LED
  • Sedile posteriore reclinabile e abbattibile 40/20/40
  • Volante multifunzione e pomello cambio rivestiti in pelle
  • Specchietti di cortesia illuminati

Comfort

  • Doppi cristalli laterali anteriori “Silence”
  • Luci diurne con funzione Leaving/Coming home
  • Alzacristalli elettrici anteriori e posteriori
  • Chiusura centralizzata con telecomando e chiusura automatica in movimento (ADL)
  • Mazda Push Button per avviamento/spegnimento motore
  • Radio digitale DAB con comandi al volante, presa Aux-in e 4xUSB (2 ant. e 2 post.), 6 altoparlanti
  • MZD Connect con display centrale a grafica TFT a colori da 10,25″, Bluetooth
  • In car Wifi – Connected Service
  • Navigatore satellitare integrato in plancia
  • Interfacce Apple CarPlay – Android Auto
  • HMI Commander
  • Ricarica wireless per smartphone
  • Climatizzatore automatico bi-zona con bocchette aria posteriori e sensore umidità
  • Cruise Control con limitatore di velocità
  • Sensori luce/pioggia
  • Retrovisore interno fotocromatico
  • Sensori parcheggio anteriori e posteriori
  • Smart Key
  • Strumentazione con grafica centrale TFT da 7″
  • Head Up Display – proiezione informazioni sul parabrezza
  • Videocamera posteriore di ausilio al parcheggio
  • Monitor 360°
  • Sistema antifurto con sensore anti intrusione

Tecnologia & sicurezza

  • SKYACTIV Technology
  • ABS, EBD, EBA, DSC, TCS, ESS
  • G-Vectoring Control Plus (GVC-Plus)
  • Freno di stazionamento elettrico con autoinserimento (Auto hold)
  • Airbag frontali e laterali (guidatore e passeggero)
  • Airbag a tendina anteriori e posteriori
  • Sistema di assistenza alla partenza in salita (HHL)
  • Sensori pressione pneumatici (TPMS)
  • Attacchi Isofix per i sedili posteriori (2)
  • Sistema intelligente frenata in città (SCBS) con rilevamento pedoni diurna e notturna (Night Vision)
  • Sistema di monitoraggio angoli ciechi (BSM) con sistema di rilevaz. pericolo uscita parcheggio (RCTA)
  • Sistema di mantenimento della carreggiata (Lane-keep Assist System)
  • Sistema di controllo automatico fari abbaglianti (HBC)
  • Sistema intelligente frenata in città anche posteriore (Rear SCBS)
  • Sistema riconoscimento segnali stradali (TSR)
  • Sistema rilevazione stanchezza guidatore (DAA)
  • Kit Riparazione Pneumatici
  • 3 anni di garanzia (o 100.000 km)

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A chi si rivolge

L’allestimento Newground della Mazda CX-5 2.2L Skyactiv-D protagonista della nostra prova su strada è rivolto a chi ama andare all’avventura: interni resistenti allo sporco, ripiano del vano bagagli reversibile e idrorepellente, tocchi di color argento per la parte inferiore dei paraurti e delle finiture delle porte, specchietti retrovisori neri, accenti verde lime sulla calandra e cerchi in lega da 19″ con intagli neri. Senza dimenticare i rivestimenti scamosciati a trama esagonale con cuciture e bocchette del climatizzatore verde lime.

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Alla guida: primo impatto

Nonostante l’età avanzata la Mazda CX-5 è ancora una delle SUV medie più sexy in circolazione: la nuova tinta esterna Zircon Sand e gli inserti interni color lime aiutano a svecchiarla ma al tempo stesso la rendono meno “premium”. L’abitacolo presenta – come la versione pre-lifting – finiture molto curate e presenta alti e bassi alla voce “praticità”: se è vero che chi si accomoda dietro ha molti centimetri a disposizione delle spalle e della testa è altrettanto vero che molte concorrenti sono più generose nella zona delle gambe. Il bagagliaio (550 litri che diventano 1.620 quando si abbattono i sedili posteriori) soddisfa le esigenze di una famiglia ma il vano ha una forma irregolare.

Una volta seduti a bordo si rimane colpiti positivamente dalla posizione di guida altissima e dalla buona visibilità (in manovra comunque si può contare sui sensori di parcheggio anteriori e posteriori, sulla retrocamera e sul monitor 360°) ma bisogna fare i conti anche con dei comandi scomodi (quelli del climatizzatore, posizionati troppo in basso) e – soprattutto – con l’assenza del touchscreen. Le funzioni presenti sul display centrale vanno gestite attraverso una scomoda rotella/joystick.

Si accende il motore e si nota una certa flemma ai bassi regimi, compensata da un eccellente allungo. Nei primi chilometri è impossibile non apprezzare l’ottima insonorizzazione dell’abitacolo e le sospensioni dalla taratura tendente al soffice perfette per chi cerca il comfort.

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Alla guida: valutazione finale

In un mondo in cui le SUV medie o sono comode o sono divertenti da guidare la Mazda CX-5 ha saputo trovare un compromesso tra queste due anime riuscendo a garantire un ottimo livello di comfort e una grande agilità nelle curve nonostante il baricentro alto. Un pianale riuscito che meriterebbe uno sterzo più diretto e un impianto frenante con più mordente.

Il motore più pimpante (“0-100” in 9,9 secondi per la variante con cambio manuale, 10,7 per l’automatica protagonista della nostra prova su strada) che elastico ha bisogno di essere “tirato” più del necessario e questo incide negativamente sui consumi di gasolio: guidando in modo normale è molto difficile stare sopra quota 15 km/l.

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Cosa dice di te

Cerchi una SUV diesel e non sei soggetto a blocchi del traffico, preferisci la sostanza all’apparenza e vuoi un mezzo spazioso ma non troppo ingombrante (4,58 metri di lunghezza non sono molti in questo segmento) che sia al tempo stesso comodo e piacevole da guidare. Non ti spaventa la cilindrata elevata del motore 2.2 a gasolio.

Scheda tecnica
Motore turbodiesel, 4 cilindri in linea, 2.191 cc
Potenza 110 kW (150 CV) a 4.500 giri
Coppia 380 Nm a 1.800 giri
Emissioni CO2 160 g/km
Velocità max 200 km/h
Acc. 0-100 km/h 10,7 s
Lunghezza/larghezza/altezza 4,58/1,85/1,69 m
Capacità bagagliaio 550/1.620 litri
Peso a vuoto senza conducente 1.628 kg
Prezzo 42.100 euro

Le concorrenti

Alfa Romeo Stelvio 2.2 Turbodiesel 160CV Super Business La versione base della SUV media del Biscione può vantare la trazione posteriore e un comportamento stradale da 10 e lode. Costa però molto di più della CX-5.
DS 7 Crossback BlueHDi Business Il massimo del lusso unito a consumi bassissimi. I cavalli sono solo 131.
Seat Tarraco 2.0 TDI Business La rivale più agguerrita della CX-5 è ingombrante ma spaziosa (7 posti optional) e monta un motore elastico che si accontenta di poco gasolio. Il cambio automatico è optional e costa 2.350 euro.
Skoda Kodiaq 2.0 TDI Ambition La “cugina” della Tarraco (motore, cambio e pianale identici) offre il cambio automatico di serie e un abitacolo più elegante.

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Cos’è e a cosa serve lo Sportello Telematico dell’Automobilista

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Credits: iStock

Quando parliamo di STA intendiamo il noto Sportello Telematico dell’Automobilista e, in particolare, quel servizio che viene offerto al cittadino e che permette di ottenere differenti informazioni e dati sui veicoli. Tramite lo STA infatti è possibile ricevere il Documento Unico di Circolazione e di Proprietà del Veicolo (il DU) di un mezzo specifico e le sue targhe, senza che ci si debba rivolgere obbligatoriamente agli uffici delle unità territoriali dell’ACI – PRA e della Motorizzazione Civile.

A quale sportello bisogna rivolgersi

Quando si ha bisogno di chiedere informazioni e dati a uno STA, è possibile farlo presso qualsiasi ufficio, anche in quelli ubicati in una provincia differente rispetto a quella della propria residenza o in cui il mezzo a cui si è interessati è iscritto.

Dove si trovano gli STA? Sono ubicati su tutto il territorio nazionale e nello specifico:

  • presso le unità territoriali dell’ACI – PRA. Non sai quali sono le operazioni, i servizi e i dati che è possibile richiedere allo STA? Puoi verificarlo consultando la pagina dedicata al servizio di prenotazione (serve infatti avere un appuntamento per recarsi allo Sportello Telematico dell’Automobilista);
  • gli uffici provinciali della Motorizzazione Civile (UMC);
  • le delegazioni degli Automobile Club;
  • gli studi di consulenza automobilistica (le famose agenzie di pratiche auto) che sono abilitati al servizio, questo lo si può sapere grazie al logo specifico viene esposto al pubblico.

Quali richieste si possono fare presso lo STA

Chi si reca presso uno di questi sportelli può richiedere l’immatricolazione e l’iscrizione di autoveicoli, motoveicoli e rimorchi (di massa pari o superiore a 3,5 tonnellate) nuovi o usati al Pubblico Registro Automobilistico – PRA.

Sono esclusi da quest’operazione:

  • i veicoli nuovi che provengono da Stati differenti da quelli membri dell’Unione Europea o che aderiscono allo Spazio Economico Europeo (Liechtenstein, Norvegia e Islanda), che vengono importati tramite canali non ufficiali (quello che conosciamo come mercato parallelo) e che quindi non hanno il codice di antifalsificazione o di omologazione nazionale;
  • i mezzi che hanno bisogno di particolari titoli autorizzativi, del certificato di approvazione o ancora del collaudo – di questa categoria fanno parte, per esempio, gli autocarri per trasporto merci per conto proprio o conto terzi, i taxi, veicoli per uso noleggio con conducente.

Si può richiedere anche la reimmatricolazione o il rinnovo di iscrizione di autoveicoli, motoveicoli e rimorchi (di massa pari o superiore a 3,5 tonnellate).

Con esclusione di:

  • mezzi veicoli che hanno bisogno di particolari titoli autorizzativi, di collaudo o di certificato di approvazione, come già visto in precedenza.

E infine è bene sapere che presso le Unità Territoriali dell’ACI – PRA si possono fare richieste solo di pratiche di rinnovo di iscrizione tramite lo sportello virtuale per i veicoli uso proprio o privato, che possiedono già la carta di circolazione e le targhe – rilasciati dalla Motorizzazione Civile.

Allo STA è possibile infine chiedere:

  • il passaggio di proprietà di autoveicoli, motoveicoli e rimorchi (di massa pari o superiore a 3,5 tonnellate);
  • la radiazione per demolizione e per esportazione definitiva all’estero degli autoveicoli, motoveicoli e rimorchi;
  • l’autenticazione della firma del venditore per i passaggi di proprietà dei veicoli.

Quali sono i costi previsti dalla legge italiana

Per lo svolgimento della richiesta, ci sono chiaramente dei costi da sostenere. Rivolgendosi allo STA di una delegazione dell’Automobile Club o di una delle agenzie di pratiche auto presenti sul territorio, è necessario pagare ovviamente i costi previsti dalla legge, ma anche la tariffa che corrisponde al servizio di intermediazione (che ogni ente sceglie, in regime di libero mercato).

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Come funziona l’ABS della moto: che cosa bisogna sapere

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Il sistema Antilock Braking System è quello che comunemente chiamiamo ABS e si tratta del sistema di antibloccaggio delle ruote della moto, che controlla in maniera costante la loro velocità attraverso i sensori che sono presenti appunto sulle ruote stesse. Se durante la fase di frenata una ruota tende a bloccarsi in maniera pericolosa, allora il sistema ABS regola la pressione in modo da riuscire ad assicurare al pilota una frenata ottimale e priva di rischi e pericoli per la sua sicurezza. Con un buon funzionamento dell’ABS infatti si riducono sia la distanza di frenata che il rischio di caduta. Vediamo come funziona.

Gli incidenti in moto

Secondo studi e statistiche, circa un decesso su sei che si verifica in Europa e in Brasile vede purtroppo come protagonista un motociclista. In rischio che un pilota in sella alla sua moto abbia un incidente mortale, secondo lo European Transport Safety Council (ETSC), è 20 volte più alto rispetto a quello che corre un automobilista sulla stessa identica strada.

Incidenti e ABS: a che cosa serve

Il pericolo di incidenti mortali, secondo diversi studi scientifici, può diminuire parecchio grazie alla presenza dell’ABS sulla moto. il sistema antibloccaggio infatti è in grado di prevenire fino al 38% degli incidenti che provocano lesioni fisiche e il 48% degli incidenti mortali e gravi. Il Parlamento Europeo ha introdotto nel 2016 delle norme che hanno reso tutti i mezzi a motore a due o tre ruote più sicuri.

In queste normative c’è anche l’obbligo per le motociclette con almeno 125 cc di cilindrata di avere il sistema anti bloccaggio delle ruote (ABS). Le moto meno potenti, inferiori ai 125 cc, possono invece avere l’ABS o un sistema di frenata integrale (CBS) – anche gli scooter. Secondo alcuni studi che sono stati effettuati da parte della Commissione Europea, con l’ABS obbligatorio su tutte le moto, potrebbe essere possibile salvare anche più di 5.000 vite in un decennio.

Come frenare la moto con l’ABS

La prima cosa da fare è frenare come se l’ABS non ci fosse, quindi iniziare usando il pedale del freno posteriore e poi tirare velocemente la leva del freno davanti, senza movimenti bruschi, ma devono essere decisi. Aumentare poi man mano rapidamente la pressione di frenata.

In generale è bene seguire queste regole:

  • durante una frenata a piena potenza, esercitare la massima pressione sia sulla leva che sul pedale del freno. È possibile notare, a seconda dell’ABS specifico montato, che il sistema entra in funzione avvertendo una leggera pulsazione della leva e del pedale del freno insieme anche a un ticchettio dei dischi dei freni;
  • la leva della frizione deve essere tirata insieme a quella del freno e al pedale, se si vuole eseguire una frenata alla massima potenza;
  • non dimenticate mai che il sistema ABS non si comporta sempre nello stesso modo, anzi. Il suo comportamento cambia sia in base alle circostanze che a seconda del tipo di motociclo e del sistema stesso. Questo è dovuto sia alle differenze all’interno del sistema antibloccaggio, sia al modo in cui la motocicletta è progettata dalla Casa madre;
  • provare a esercitare una frenata con intervento dell’ABS regolarmente può essere molto utile per tenersi in “allenamento” e fare esperienza con la propria moto. Questo permette inoltre di usare il sistema in tutto il suo potenziale.

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Pneumatici: che cos’è la resistenza al rotolamento

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Quando parliamo di gomme auto sappiamo bene che è fondamentale tenere sempre presente che sono uno degli elementi principali per viaggiare in sicurezza. Gli pneumatici devono essere sempre gonfi alla pressione corretta e soprattutto devono essere in buone condizioni, mai eccessivamente consumati, come prescrive anche la legge. Vediamo oggi che cosa intendiamo quando parliamo di resistenza al rotolamento e che cosa dobbiamo sapere a riguardo.

Gomme auto e resistenza al rotolamento

Si tratta nello specifico di una forza che agisce nella direzione opposta rispetto al moto, durante il rotolamento della gomma stessa. Lo pneumatico dell’auto infatti si deforma a causa del peso del mezzo, si modifica nella zona di contatto con la superficie stradale. Inizia quel processo che possiamo definire di deformazione della gomma, che provoca delle perdite interne di energia; per intenderci, è la stessa cosa che succede a un pallone di gomma quando cade e non torna mai alla stessa altezza da cui è stato lanciato.

Per compensare la resistenza al rotolamento, il motore dell’auto deve fornire una forza specifica. Questo però aumenta, insieme anche ad altri fattori, come il consumo di carburante, ed è un aspetto non di certo indifferente per gli automobilisti, soprattutto oggi che i prezzi alla pompa sono uno dei problemi più gravi nel nostro Paese. Per parlare di numeri, possiamo dire che secondo gli esperti ridurre la resistenza al rotolamento di circa il 6% può diminuire il consumo della benzina fino all’1%.

I consumi di carburante

Come già accennato e come già sappiamo, chiaramente sono tanti i fattori che influiscono sul consumo di carburante di una vettura. Tra questi, i principali sono senza dubbio il peso del mezzo, la tipologia di motore, l’aerodinamica dell’auto, lo stile di guida, la pendenza della strada percorsa, la presenza di sistemi che hanno bisogno di energia (come il condizionatore), le condizioni del traffico in cui si guida, le accelerazioni brusche il livello di pressione delle gomme dell’auto.

Che cos’è la resistenza al rotolamento

La resistenza al rotolamento di una gomma può essere espressa come una forza o come un coefficiente, nel primo caso in Newton, nel secondo RRC.

Nello specifico, per poter ottenere il coefficiente di resistenza al rotolamento si divide la forza di rotolamento (N) per il carico della gomma (kN), a seconda delle condizioni di prova. Usare questo coefficiente ha un grande vantaggio, perché consente di confrontare con maggiore facilità gli pneumatici progettati per essere montati su auto differenti.

Quello che bisogna comprendere è che maggiore è la resistenza al rotolamento prodotta dalle gomme dell’auto, più alta è l’energia che serve per mantenere una velocità costante del veicolo. Ed è proprio questo che porta ad avere una minore efficienza del carburante e quindi costi di gestione più alti, oltre a un fattore ambientale da non sottovalutare, quindi un aumento delle emissioni inquinanti di CO2 sui veicoli che hanno un motore a combustione.

Questa tipologia di problema può essere affrontata anche grazie al design dello pneumatico. Generalmente le gomme dell’auto caratterizzate da una bassa resistenza al rotolamento vengono chiamate “energy saver” oppure “a basso consumo di carburante” o ancora “ad alta efficienza energetica”. E quindi possiamo concludere dicendo che la resistenza al rotolamento degli pneumatici ha un impatto sulle altre caratteristiche delle gomme. Quelle a bassa resistenza al rotolamento sono infatti le migliori in termini di efficienza del carburante e di risparmio dei costi di gestione nel tempo, come abbiamo visto.

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DS e Focal: una partnership all’insegna dell’eccellenza

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DS (nel campo dell’automotive) e Focal (per il mondo dell’audio) sono due eccellenze francesi: aziende “premium” che condividono gli stessi valori e la stessa idea di lusso. Una visione basata sullo spirito “haute couture” e sulla realizzazione di prodotti eccezionali in grado di combinare tecnologia ed eleganza.

Il marchio DS – creato nel 2015 dal Gruppo PSA e ora parte di Stellantis – è specializzato in auto raffinate e all’avanguardia e può vantare una gamma composta da cinque modelli ibridi plug-in benzina, benzina, diesel ed elettrici: l’ammiraglia DS 9, le piccole SUV DS 3 Crossback DS 3 Crossback E-Tense, la compatta DS4 e la SUV media DS 7 Crossback.

La storia di Focal inizia invece nel 1979 a Saint-Étienne quando Jacques Mahul – appassionato di hi-fi – crea nell’azienda di famiglia, specializzata in meccanica di precisione, un piccolo atelier per la produzione di altoparlanti alto di gamma. La società cresce sempre di più grazie a una gamma di prodotti apprezzatissimi dagli audiofili più esigenti e nel 2002 – con la creazione del dipartimento Focal Professional – entra nel mondo dell’audio professionale (studi di registrazione). Nel 2012 inizia la produzione di cuffie mentre quattro anni più tardi comincia l’avventura negli impianti di primo equipaggiamento automobilistico con un sistema ad alta fedeltà proposto optional sulle Peugeot 30085008.

La partnership tra DSFocal è iniziata nel 2016 con un impianto audio realizzato per la concept E-Tense e prosegue ancora oggi. Un legame forte all’insegna della qualità, come abbiamo avuto modo di vedere la scorsa settimana durante una visita al quartier generale di Focal in Francia.

Di seguito troverete tutti i dettagli degli impianti audio Focal montati sulla gamma DS. Scopriamoli insieme.

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DS 9 e Focal

L’impianto Focal Electra della DS 9 è optional (1.050 euro) ed è composto da 14 altoparlanti (tra cui un subwoofer) e da un amplificatore con una potenza combinata di 515 Watt. Entrando maggiormente nel dettaglio troviamo:

  • altoparlante centrale/altoparlanti satellite medi con tecnologia Polyglass: immersione nel suono e spazializzazione
  • woofer/altoparlanti medi con tecnologia Polyglass ad alta escursione: bilanciamento, dinamica e precisione del suono
  • tweeter a cupola invertita TNF in alluminio: diffusione del suono ottimale, alte frequenze dettagliate
  • amplificazione attiva a 12 vie: tecnologia ibrida Classe AB/Classe D da 515 W: ampiezza e finezza dei segnali alle alte frequenze, oltre a una reale potenza nei bassi
  • subwoofer con tecnologia a bobina tripla Power Flower ad alta escursione: riproduzione profonda e controllata delle basse frequenze

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DS 3 Crossback e Focal

L’impianto Focal Electra della DS 3 Crossback è optional (800 euro), comporta l’eliminazione della ruota di scorta e comprende 12 altoparlanti (incluso un subwoofer) e un amplificatore con una potenza combinata di 515 Watt. Entrando maggiormente nel dettaglio troviamo:

  • altoparlante centrale/altoparlanti satelliti con tecnologia Polyglass: immersione nel suono e spazializzazione
  • woofer/altoparlanti medi con tecnologia Polyglass ad alta escursione: bilanciamento, dinamica e precisione del suono
  • tweeter a cupola invertita TNF in alluminio: diffusione del suono ottimale, alte frequenze dettagliate
  • amplificazione attiva a 12 vie – tecnologia ibrida Classe AB/Classe D da 515 W: ampiezza e finezza dei segnali alle alte frequenze, oltre a una reale potenza nei bassi
  • subwoofer con tecnologia a bobina tripla Power Flower ad alta escursione: riproduzione profonda e controllata delle basse frequenze

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DS 4 e Focal

L’impianto Focal Electra della DS 4 (optional a 1.000 euro, non disponibile sulla versione “base” Business) include anche i vetri stratificati e oscurati e i finestrini posteriori oscurati ed è probabilmente il sistema hi-fi più pregiato tra quelli offerti sulle auto della Casa “premium” francese: 14 altoparlanti (compreso un subwoofer) e un amplificatore con una potenza combinata di 690 Watt. Entrando maggiormente nel dettaglio troviamo:

  • altoparlante centrale/altoparlanti posteriori con tecnologia Polyglass: immersione nel suono e spazializzazione
  • woofer/altoparlanti medi con tecnologia Polyglass ad alta escursione: bilanciamento, dinamica e precisione del suono
  • tweeter a cupola invertita TNF in alluminio: diffusione del suono ottimale, alte frequenze dettagliate
  • amplificazione attiva completa a 16 canali – tecnologia Booster Classe D da 690 W: potenza audio notevole, disponibile in ogni momento nonostante il basso consumo energetico
  • subwoofer con tecnologia a bobina tripla Power Flower ad alta escursione: riproduzione profonda e controllata delle basse frequenze

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DS 7 Crossback e Focal

L’impianto Focal Electra della DS 7 Crossback è optional (1.050 euro) ed è composto da 14 altoparlanti (compreso un subwoofer) e un amplificatore con una potenza cumulativa di 515 Watt. Entrando maggiormente nel dettaglio troviamo:

  • altoparlante centrale/altoparlanti satellite medi con tecnologia Polyglass: immersione nel suono e spazializzazione
  • woofer/altoparlanti medi con tecnologia Polyglass ad alta escursione: bilanciamento, dinamica e precisione del suono
  • tweeter a cupola invertita TNF in alluminio: diffusione del suono ottimale, alte frequenze dettagliate
  • amplificazione attiva a 12 canali – tecnologia ibrida Classe AB/Classe D da 515 W: ampiezza e finezza dei segnali alle alte frequenze, oltre a una reale potenza nei bassi
  • subwoofer con tecnologia a bobina tripla Power Flower ad alta escursione: riproduzione profonda e controllata delle basse frequenze

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DS 3 Crossback E-Tense

La DS 3 Crossback E-Tense – variante elettrica della piccola SUV “premium” francese – è l’unica auto della Casa transalpina che non prevede nel listino degli optional un impianto audio Focal.

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Blocco camion giugno 2022: il calendario e le date

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L’elenco dei giorni di giugno 2022 nei quali i camion e i mezzi pesanti oltre le 7,5 tonnellate non potranno circolare (salvo deroghe) fuori dai centri abitati è stato stabilito da un decreto del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili.

Conoscere le date in cui non circolano i camion e i TIR è importante, soprattutto in un mese come questo caratterizzato dalle scuole chiuse e dall’inizio dell’estate.

Di seguito troverete il calendario completo del divieto di circolazione per i mezzi pesanti disposto dal Ministero e relativo a giugno 2022. Come potete vedere dall’elenco questo mese i blocchi interesseranno cinque date, tutte le domeniche più il 2 giugno.

Giugno 2022: i giorni di divieto per i TIR

  • Giovedì 2 giugno 2022 dalle 07:00 alle 22:00
  • Domenica 5 giugno 2022 dalle 07:00 alle 22:00
  • Domenica 12 giugno 2022 dalle 07:00 alle 22:00
  • Domenica 19 giugno 2022 dalle 07:00 alle 22:00
  • Domenica 26 giugno 2022 dalle 07:00 alle 22:00

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Cos’è, a che serve e quando si rilascia il foglio di via auto

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Quando si acquista un’auto o una moto – nuova o usata che sia – è necessario procedere con l’immatricolazione del veicolo, in modo da poter circolare immediatamente senza correre alcun rischio. Non sempre, però, è possibile procedere immediatamente con questa operazione: in casi come questi, è necessario richiedere e ottenere l’emissione di un foglio di via che permetterà di circolare con una coppia di targhe provvisorie.

Esattamente, però, cos’è il foglio di via auto e come si ottengono le targhe provvisorie? Cerchiamo di capirlo insieme.

Che cos’è il foglio di via per le auto e a cosa serve

Il foglio di via per le auto – da non confondere con il foglio di via che la Questura emette nei confronti delle persone che abbiano compiuto specifiche tipologie di reati – è un documento che consente la circolazione di veicoli a motore anche se il processo di immatricolazione non è stato ancora completato.

Come specificato nell’articolo 99 del Codice della Strada, il foglio di via viene rilasciato ad  auto, moto e rimorchi che non sono ancora provvisti di targhe definitive. Nello specifico, è possibile richiedere l’emissione del foglio – e delle relative targhe provvisorie – nei seguenti casi:

  • Se il mezzo che si è acquistato deve essere sottoposto alle operazioni di accertamento e idoneità tecnica. Ad esempio, l’auto o la modo devono essere collaudate presso un centro autorizzato;
  • Veicoli destinati all’esportazione verso stato estero;
  • Veicoli nuovi o usati in viaggio verso mostre e fiere autorizzate per i quali non è stata più pagata la tassa di circolazione

Nel foglio di via deve essere specificato chiaramente il percorso che l’auto, la moto o il rimorchio dovranno compiere; la durata ed eventuali prescrizioni tecniche da rispettare. La durata del foglio di via per auto non può comunque eccedere i 60 giorni. Ovviamente, per poter circolare con le targhe provvisorie sarà necessario sottoscrivere una polizza RCA che protegga in caso si resti coinvolti in un incidente. A differenza dell’assicurazione auto “canonica”, la RCA per targa provvisoria ha una durata molto limitata nel tempo – da una manciata di giorni a qualche settimana.

Chi rilascia il foglio di via per le auto

Il foglio di via e le targhe provvisorie vengono rilasciate, in base a quanto previsto dal già citato articolo 99 del Codice della Strada e della più recente circolare n. 7518 del 3 marzo 2021 del Ministero delle Infrastrutture, da un ufficio competente del Dipartimento per i trasporti terrestri.

Nello specifico, il foglio e le targhe possono essere richieste a un ufficio della Motorizzazione civile o in una sede ACI locale.

Foglio di via auto e targa provvisoria: quali documenti presentare

Il rilascio delle targhe provvisorie e del documento di via è subordinato alla compilazione e presentazione presso gli uffici preposti di una lunga serie di documenti.

Se si deve ottenere una carta provvisoria di circolazione per recarsi presso un centro di collaudo è necessario presentare i documenti del veicolo e i documenti di identità del proprietario.

Se, invece, si richiede la targa provvisoria per esportazione si devono presentare la carta di circolazione annullata, il documento di radiazione e i documenti del nuovo intestatario del mezzo.

Quanto costa la targa provvisoria

L’emissione del foglio di via per l’auto è soggetto al pagamento di diritti di segreteria per un totale di poco inferiore ai 30 euro. Nello specifico, si dovrà effettuare un versamento di 10,20 euro sul c/c 9001 e un versamento di 16,00 euro sul c/c 4028. Entrambi i pagamenti dovranno essere fatti tramite bollettino postale rilasciati dalla Motorizzazione Civile, dall’ACI o richiedibili in un qualunque ufficio postale.

Sanzioni foglio di via auto e targhe provvisorie: cosa prevede il Codice della Strada

Secondo il comma 3 e il comma 4 dell’articolo 99 del CdS, nel caso in cui si circoli senza foglio di via o senza targa provvisoria si è soggetti a sanzione amministrativa che varia da 26 a 102 euro. Nel caso in cui si viaggi senza seguire il percorso dichiarato, invece, la multa va da un minimo di 42 euro a un massimo di 173 euro.

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Come e perché viene radiata una moto

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Ci sono differenti motivi per cui è possibile che una moto venga radiata, ovvero eliminata definitivamente dal Pubblico Registro Automobilistico, meglio conosciuto come PRA, e anche dall’Archivio Nazionale dei Veicoli della Motorizzazione Civile. La prima cosa importante da sapere è che una moto radiata dal PRA non può assolutamente più circolare su strada. Vediamo tutto quello che dovremmo sapere si questa tematica.

Quando una moto viene radiata

I possibili casi in cui una motocicletta viene radiata sono i seguenti:

  • demolizione del mezzo;
  • esportazione della moto all’estero;
  • distruzione della moto;
  • incendio del veicolo;
  • cancellazione d’ufficio.

Radiazione della moto per esportazione

Nel caso in cui il motociclista si trasferisce con la sua due ruote in un Paese estero, allora è obbligatorio radiare la moto, che viene cancellata quindi da ogni tipo di archivio in Italia e deve essere reimmatricolata nel nuovo stato. La moto deve anche passare la revisione e, in Italia, vengono ritirati anche il libretto di circolazione e la sua targa.

La richiesta di radiazione per esportazione della moto all’estero, secondo il Codice della Strada, deve essere fatta prima del trasferimento all’estero e mai dopo. Il motociclista deve presentare la sua domanda presso lo Sportello Telematico dell’Automobilista (STA).

Cancellazione d’ufficio e radiazione della moto

Una cosa fondamentale da ricordare, come avviene anche per le auto – e lo abbiamo visto parecchie volte – è non dimenticare mai di pagare il bollo annuale. Cosa succede altrimenti? Se per 3 anni di seguito non paghi il tributo dovuto alla tua Regione, allora rischi la radiazione d’ufficio del veicolo (secondo l’articolo 96 del Codice della Strada).

Se l’ente impositore accerta il mancato pagamento delle tasse per almeno tre anni consecutivi, invia al proprietario la notifica che avverte dell’avvio del procedimento. E così si procede al ritiro del libretto di circolazione e della targa da parte della Polizia, su mandato del PRA. Chi circola ugualmente dopo la cancellazione, rischia la sanzione amministrativa che va da un minimo di 431 a un massimo di 1.734 euro, oltre alla confisca della moto.

Radiazione della moto per demolizione

Quando un motociclista decide di rottamare la sua due ruote, allora chiaramente non possiamo far altro che parlare della conseguente radiazione del veicolo stesso. Nessun soggetto può procedere autonomamente ma se ne deve occupare:

  • il concessionario in cui il motociclista decide di comprare eventualmente la moto nuova;
  • oppure il centro di raccolta autorizzato per la demolizione.

Carta di circolazione, certificato di proprietà e targhe devono essere consegnati insieme alla moto, e gli incaricati procedono a radiare la moto: lo devono fare entro 30 giorni e consegnare di seguito il certificato di rottamazione al proprietario del mezzo, che viene quindi liberato da ogni responsabilità civile, penale e amministrativa.

Distruzione o incendio moto: come procedere alla radiazione

Se la moto è distrutta a seguito di un sinistro o di atti vandalici, allora è possibile farla radiare. È necessario che:

  • l’intestatario del mezzo;
  • il centro demolizioni;
  • le agenzie di pratiche auto

presentino istanza al PRA.

Cosa bisogna consegnare insieme alla domanda:

  • carta di circolazione;
  • certificato di proprietà;
  • targa;
  • verbale che attesta la distruzione della moto.

Quanto costa radiare la moto

I costi della pratica di radiazione della moto sono i seguenti:

  • si pagano 32 euro di imposta di bollo;
  • 13,50 euro di compensi ACI;
  • 10,20 euro di diritti DTT (solo per esportazione della moto).

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Come dovrebbe essere montato il parabrezza dell’auto

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Quando un automobilista deve cambiare il parabrezza del suo veicolo, molto spesso si mette erroneamente alla ricerca del prodotto più economico, proposto al prezzo più conveniente sul mercato. Non c’è cosa più sbagliata, visto che il parabrezza è un elemento fondamentale dell’auto e che garantisce la sicurezza a bordo (abbiamo di recente visto tutti i simboli che possiamo trovare sul vetro e le regole per l’omologazione di questa componente auto).

Sono troppi gli errori e le leggerezze diffusi e pericolosi che purtroppo è possibile commettere quando si procede nella riparazione di un parabrezza. Per questo motivo è assolutamente fondamentale sapere che il soggetto che si occupa del montaggio del parabrezza della propria auto sia un professionista serio e affermato, che non commetta sbagli gravi durante l’intervento. Vediamo tutto quello che bisogna sapere a riguardo, prima di inserire un nuovo parabrezza, elemento indispensabile per la sicurezza del mezzo.

Sicurezza del parabrezza: cosa sapere

È fondamentale che i tecnici specializzati nel montaggio del parabrezza seguano dei corsi di formazione specifici per svolgere questa professione, ma come in tutti i campi, non basta. È indispensabile anche l’abilità dell’autoriparatore. Ricordiamo che il professionista generico non si occupa del montaggio del parabrezza come i centri specializzati in cristalli, che li montano seguendo una procedura standard e che usano gli stessi materiali che vengono utilizzati anche durante il primo impianto da parte delle Case automobilistiche. I principali errori che vengono effettuati nell’installazione di un parabrezza possono avere delle conseguenze anche molto gravi sul comfort e sulla sicurezza dei passeggeri.

Montaggio del vetro: gli errori da evitare

Prima di tutto devono essere effettuati dei test sulla qualità dei vetri, e vengono eseguiti durante tutte le fasi di montaggio, partendo innanzitutto dalla decontaminazione dei residui di produzione. Quando il professionista si è accertato che il parabrezza è quello giusto, allora è possibile passare allo smontaggio del parabrezza rotto con gli attrezzi adeguati. A proposito di questi ultimi, è importante che vengano usati strumenti di ultima generazione, e non utensili ormai superati: purtroppo infatti alcuni montatori che non si occupano spesso di questo servizio sono soliti usare il coltello manuale per tagliare il collante vecchio, ma è pericoloso, perché può andare a rovinare la vernice protettiva sulla scocca e favorire la formazione di ruggine nel tempo.

Il parabrezza vecchio dall’auto non può essere smontato e poi rimontato quando si preferisce, è necessario rispettare determinati tempi specifici. Ci sono infatti delle fasi temporali limite oltre le quali la colla più vecchia presente sul telaio non è più in grado di fornire un’adesione ottimale al nuovo collante.

E come si procede? Le fasi:

  • si applica il nuovo collante poliuretanico, un materiale simile al silicone acetico per il fai da te, che però è caratterizzato da un modulo di elasticità molto più alto, che consente di non rompersi in caso di incidente e urto;
  • l’applicazione non può essere effettuata solo seguendo la traccia del collante precedente sul telaio, infatti ogni Casa automobilistica indica quanto deve essere largo e alto il sigillante e si devono usare dei becchi specifici da inserire sulla pistola.

Attenzione: deve essere applicata la giusta quantità di colla, se è troppa infatti il vetro del parabrezza potrebbe sporgere dalla carrozzeria e creare rumori e fruscii fastidiosi, soprattutto durante i viaggi sulle strade ad elevata percorrenza, come le autostrade. Ma non è tutto, anche applicare poca colla può essere dannoso, il vetro potrebbe non aderire perfettamente e provocare degli spifferi e punti di infiltrazione di aria e acqua, potrebbe addirittura staccarsi.

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