Glossario della guida sportiva: la forza g

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Occorre cominciare con una lezione di fisica. La forza g, intesa in modo classico, è l’accelerazione che subisce un corpo quando è lasciato libero di muoversi in caduta libera in un campo di gravità. Se vi buttate da un balcone, ad esempio (cosa che sconsiglio), subirete una forte accelerazione gravitazionale, una forza g, appunto, verso il basso. Semplice, no?

La forza g si misura in metri per secondi al quadrato, e cambia a seconda della posizione in cui ci si trova sul nostro pianeta. Un g, tuttavia, equivale mediamente a 9,80665 m/s².

La forza g applicata alle auto

Cosa c’entra tutto questo con le macchine sportive? Parecchio, in realtà: ogni accelerazione laterale e longitudinale, in auto, equivale ad una scarica di g laterali.
Calcolare i g laterali è importante per gli ingegneri e serve a capire se il grip della vettura è elevato o meno. Più la macchina ha grip in curva, più alti saranno i g laterali. Più forte saranno la frenata e l’accelerazione, più alti saranno i g longitudinali.

Come si rileva la forza g? Tramite un accelerometro posto all’interno dell’auto. La misurazione solitamente viene effettuata durante lunghe curve in percorrenza, dove si accelera progressivamente fino limite massimo del grip (massima forza g) finché non si raggiunge la perdita di aderenza.

Un’auto sportiva molto prestazionale arriva fino ai 1,3-1,4 g laterali, un go-kart raggiunge facilmente i 3,5 g, così come le auto da competizione.

Le Formula 1 moderne sono così veloci e hanno così tanto grip da raggiungere e superare addirittura i 5 g laterali, e di arrivare a picchi di 6,7 g in frenata (come nel caso della curva parabolica di Monza).

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Stress fisico

Quando si raggiunge l’equivalente di 1 g laterale significa che la spinta verso l’esterno equivale alla forza di gravità che ci attira verso il basso. Questo vuol dire che quando si guidano auto impegnative (come le formula) il nostro corpo subisce sollecitazioni molto importanti.

Non fa male tutto questo al nostro fisico?

In realtà no: in nostro corpo “soffre” di più le forze g positive e negative, ovvero quelle che vanno dall’alto al basso, o, peggio, dal basso verso l’alto. Questo perché il sangue si sposta dalla testa ai piedi, il che può causare addirittura svenimenti
Le forze g laterali e longitudinali, invece, hanno un impatto più sopportabile da questo punto di vista (in parole povere, il sangue rimane alla testa).

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F1 2022: in Canada Verstappen la spunta su Sainz Jr.

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Credits: Clive Mason/Getty Images

Max Verstappen contro Carlos Sainz Jr.: un duello appassionante tra uomini più che tra macchine che ha visto il campione olandese della Red Bull prevalere sullo spagnolo della Ferrari per un solo secondo. Nel GP del CanadaMontréal – nona tappa del Mondiale F1 2022 – questi due piloti hanno dato l’anima combattendo nel finale a suon di giri veloci e tagliando il traguardo davanti a Lewis Hamilton, terzo con la Mercedes.

Auto-PRIX-F1-CAN

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F1 Grand Prix of Canada

Credits: Clive Mason/Getty Images

F1 Grand Prix of Canada – Practice

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F1 Grand Prix of Canada

Credits: Clive Mason/Getty Images

Auto-PRIX-F1-CAN-PODIUM

Credits: JIM WATSON/AFP via Getty Images

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In una gara di sacrificio (partito penultimo in seguito dalla decisione della Rossa di smarcare una power-unit) Charles Leclerc è riuscito a limitare i danni dopo una gran rimonta che lo ha portato fino alla quinta piazza.

Mondiale F1 2022 – GP Canada: le pagelle

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Max Verstappen (Red Bull)

La vittoria di Max Verstappen nel GP del CanadaMontréal – il quinto successo negli ultimi sei appuntamenti del Mondiale F1 2022 – è stata più sofferta del previsto.

Dopo la pole position di ieri e una grande partenza oggi, il driver olandese ha approfittato della prima Virtual Safety Car introdotta al 9° giro in seguito al ritiro del compagno Pérez per effettuare un pit-stop e rientrare terzo. Alla quindicesima tornata ha superato Alonso ed è tornato in testa quattro giri dopo con la seconda VSC. Tornato terzo al 44° giro dopo la seconda sosta ai box, ha riconquistato rapidamente la vetta grazie a un sorpasso su Hamilton e al pit-stop di Sainz Jr. durante la safety-car “vera” e non l’ha mollata più. Negli ultimi 15 giri è riuscito a tenersi dietro il rivale spagnolo realizzando una gara “quasi” perfetta: gli è mancato solo il giro veloce.

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Carlos Sainz Jr. (Ferrari)

Montréal Carlos Sainz Jr. ha disputato una delle corse migliori della sua carriera: scattato terzo e passato al comando dopo nove giri (per non essere riuscito, a differenza dei rivali, a effettuare il pit-stop durante la prima VSC), ha cambiato le gomme dieci tornate dopo rientrando in terza posizione. Dopo aver superato Alonso al 22° giro, è tornato in testa al GP del Canada al 44° giro in seguito alla sosta di Verstappen ma si è stabilito definitivamente dietro all’olandese cinque giri più tardi durante la fermata ai box in occasione della safety-car.

Negli ultimi giri ha rasentato la perfezione, restando incollato a Max e conquistando il punto bonus del giro veloce ma non è riuscito a rosicchiare quei due decimi che gli sarebbero serviti per tentare il sorpasso. Poco male: il pilota spagnolo ha portato a casa un secondo posto importantissimo (il secondo podio negli ultimi tre Gran Premi del Mondiale F1 2022).

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Fernando Alonso (Alpine)

Fernando Alonso è stato l’eroe di venerdì e di sabato: ieri è arrivato secondo in qualifica (centrando una prima fila in griglia dopo dieci anni) mentre oggi ha iniziato bene il GP del Canada e lo ha terminato meno bene.

Terzo dopo 3 giri in seguito al sorpasso subìto da Sainz Jr., è tornato in seconda posizione sei tornate dopo approfittando del pit-stop di Verstappen in seguito all’introduzione della prima Virtual Safety Car ma è stato superato dall’olandese al 15° giro. Tornato secondo poco dopo grazie alla scelta di continuare a non cambiare le gomme a differenza dei rivali (in questo caso Sainz), si è fatto passare dal connazionale della Ferrari alla 22° tornata e poche curve dopo è uscito definitivamente dalla “top 3” perdendo il duello con Hamilton. La seconda parte della corsa – dopo una sosta per sostituire gli pneumatici – è stata trascorsa in settima piazza dietro al compagno Ocon, trasformatasi in nona in seguito alla penalizzazione di 5 secondi rimediata alla fine della gara per aver difeso la posizione su Bottas effettuando più di un cambio di direzione.

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Lewis Hamilton (Mercedes)

Lewis Hamilton è tornato sul podio dopo sette gare di digiuno e la sua Mercedes sembra tornata in forma (anche se non quanto le Red Bull e le Ferrari).

Partito quarto, è entrato in “top 3” al 23° giro dopo un sorpasso su Alonso e alla 44° tornata si è ritrovato addirittura in seconda posizione in seguito al pit-stop di Verstappen (che poco dopo lo ha risuperato). Un terzo posto finale ottenuto risultando più veloce e più convincente del compagno Russell.

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Ferrari

Nonostante un Leclerc schierato in difesa (costretto a partire penultimo e protagonista di un’ottima rimonta) la Ferrari è stata la Casa che ha conquistato più punti nel GP del Canada: un evento che non si verificava dal primo appuntamento iridato del Bahrein.

Da un lato un Sainz Jr. che ha dato tutto, dall’altro un Leclerc – penalizzato anche da un pit-stop tutt’altro che perfetto – che ha potuto dare solo fino a un certo punto.

Mondiale F1 2022 – I risultati del GP del Canada

Prove libere 1

1 Max Verstappen (Red Bull) 1:15.158
2 Carlos Sainz Jr. (Ferrari) 1:15.404
3 Fernando Alonso (Alpine) 1:15.531
4 Sergio Pérez (Red Bull) 1:15.619
5 Charles Leclerc (Ferrari) 1:15.666

Prove libere 2

1 Max Verstappen (Red Bull) 1:14.127
2 Charles Leclerc (Ferrari) 1:14.208
3 Carlos Sainz Jr. (Ferrari) 1:14.352
4 Sebastian Vettel (Aston Martin) 1:14.442
5 Fernando Alonso (Alpine) 1:14.543

Prove libere 3

1 Fernando Alonso (Alpine) 1:33.836
2 Pierre Gasly (AlphaTauri) 1:33.889
3 Sebastian Vettel (Aston Martin) 1:33.891
4 Esteban Ocon (Alpine) 1:34.003
5 Daniel Ricciardo (McLaren) 1:34.110

Qualifiche

1 Max Verstappen (Red Bull) 1:21.299
2 Fernando Alonso (Alpine) 1:21.944
3 Carlos Sainz Jr. (Ferrari) 1:22.096
4 Lewis Hamilton (Mercedes) 1:22.891
5 Kevin Magnussen (Haas) 1:22.960

Le classifiche
La classifica del GP del Canada 2022
Max Verstappen (Red Bull) 1h36:21.757
Carlos Sainz Jr. (Ferrari) + 1,0 s
Lewis Hamilton (Mercedes) + 7,0 s
George Russell (Mercedes) + 12,3 s
Charles Leclerc (Ferrari) + 15,2 s
Classifica Mondiale Piloti
Max Verstappen (Red Bull) 175 punti
Sergio Pérez (Red Bull) 129 punti
Charles Leclerc (Ferrari) 126 punti
George Russell (Mercedes) 111 punti
Carlos Sainz Jr. (Ferrari) 102 punti
Classifica Mondiale Costruttori
Red Bull 304 punti
Ferrari 228 punti
Mercedes 188 punti
McLaren-Mercedes 65 punti
Alpine-Renault 57 punti

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Mille Miglia 2022: risultati e classifica

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La Mille Miglia 2022 è stata vinta da Andrea VescoFabio Salvinelli: l’equipaggio lombardo si è aggiudicato la 40° edizione della rievocazione storica della mitica corsa Brescia-Roma-Brescia al volante di un’Alfa Romeo 6C 1750 SS Zagato del 1929.

Di seguito troverete i risultati e la classifica della Mille Miglia 2022.

La classifica della Mille Miglia 2022
Andrea Vesco/Fabio Salvinelli – Alfa Romeo 6C 1750 Ss Zagato (1929) 76.675 punti
Andrea Luigi Belometti/Gianluca Bergomi – Lancia Lambda Spider Tipo 221 (1929) 75.690 punti
Lorenzo Turelli/Mario Turelli – O.M. 665 S Mm Superba 2000 (1929) 74.144 punti
Sergio Sisti/Anna Gualandi – Lancia Lambda Spider Tipo 221 (1929) 73.910 punti
Alberto Scapolo/Giuseppe Scapolo – O.M. 665 S Mm Superba 2000 (1929) 73.543 punti

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Alain Visser, intervista al CEO di Lynk & Co

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Alain Visser non è solo il CEO di Lynk & Co ma anche l’anima di questa Casa automobilistica cino-svedese (creata dai cinesi di Geely ma con sede in Svezia a Göteborg) che sta rivoluzionando il mondo dell’automotive grazie alla formula dell’abbonamento tutto incluso a 550 euro al mese (formula scelta dalla quasi totalità dei clienti in Italia, secondo mercato del marchio dopo i Paesi Bassi). Abbiamo avuto modo di intervistarlo, insieme ad altri giornalisti, durante un incontro informale nel quartier generale del brand che ha visto nascere (nel 2016), crescere e correre.

Alain Visser: la biografia del CEO di Lynk & Co

Alain Visser – nato il 24 settembre 1963 ad Anversa (Belgio) – è entrato nel mondo dell’automotive nel 1987 ricoprendo nell’arco di 17 anni in Ford diversi incarichi dirigenziali. Nel 2004 viene nominato responsabile marketing in General Motors e dal 2009 al 2012 è vicepresidente di vendite, marketing e post-vendita di Opel. Entrato in Volvo nel 2013 come vicepresidente della divisione globale di marketing, vendite e servizio clienti, dal 2015 è amministratore delegato del nuovo brand Lynk & Co.

Qual è il significato del nome Lynk & Co?

Sarò molto onesto. Ho letto un articolo qualche mese fa che diceva che “link” era il collegamento tra Est e Ovest mentre “Co” rappresentava il fatto che producessimo qualcosa di più di un’auto. Ho pensato “Sembra intelligente” ma noi non lo siamo stati così tanto: la verità che “Lynk” era il nome di progetto della vettura e ho pensato che fosse un nome noioso. Nel 2016 mi trovavo su un taxi a Göteborg con la donna che all’epoca era responsabile del marketing e ci siamo detti “C’è bisogno di un nome che non sembri quello di una Casa automobilistica”: a quel punto abbiamo aggiunto “&”, che solitamente si usa nel mondo del fashion, e poi abbiamo visto che “Lynk & Co” suonava bene e l’abbiamo tenuto senza testarlo. Tutti lo hanno odiato: gli ingegneri, i designer. Dopo l’approvazione definitiva l’allora ex-capo ingegnere arrivò nel mio ufficio e mi disse “Dovresti vergognarti! Abbiamo lavorato cinque anni su un’auto fantastica e gli hai dato un nome di m…”.

Potrebbe descrivere in poche parole il marchio Lynk & Co? In cosa si distingue da Volvo e Polestar (altri due marchi di proprietà del colosso cinese Geely, ndr)?

Lynk & Co è la Netflix dell’industria automobilistica: un fornitore di mobilità che vuole creare un’esperienza cool. Un abbonamento mensile tutto incluso che puoi stoppare quando vuoi, 550 euro e la possibilità di condividere la vettura. Volvo è un brand tradizionale che sta modernizzando il suo modo di lavorare e ritengo che sia il marchio automotive più avanzato tra quelli che adottano il classico modello di business con i concessionari. Polestar, invece, è specializzata in modelli hi-tech elettrici e ibridi. Volvo e Polestar sono due Case automobilistiche cool e innovative, noi siamo un’azienda di servizi con auto.

Chi sono i vostri competitor, quindi?

Vedo più le compagnie di noleggio che le Case automobilistiche, anche se al momento nessuno fa niente di simile a noi. Abbiamo lanciato l’idea nel 2016 e sono sorpreso che sei anni dopo nessuno si sia ancora avvicinato alla nostra formula.

Perché nessuna Casa ha provato a puntare sugli abbonamenti?

Secondo me per due motivi: il primo è che continuano a fare soldi con il modello di vendita tradizionale e il secondo è che mancano CEO visionari. L’unico è Elon Musk: gli altri o sono brillanti uomini d’affari o eccellenti ingegneri.

Lynk & Co punta anche sui club e sul car sharing…

I club sono una parte di Lynk & Co che non si può copiare: uno può costruire un’azienda online ma non un brand. Nei club c’è interazione, ci sono prodotti sostenibili: sono luoghi cool che lasciano un messaggio non necessariamente legato all’auto. A Roma, ad esempio, non abbiamo esposto la vettura. A luglio apriremo a Barcellona mentre a ottobre nascerà il secondo club italiano a Milano. Per quanto riguarda il car sharing abbiamo alcuni clienti ad Amsterdam che stanno guadagnando soldi mettendo in condivisione la propria 01.

Quali modelli vedremo in futuro nella gamma Lynk & Co?

L’idea iniziale era quella di lanciare subito un modello elettrico ma l’infrastruttura di ricarica in Europa non è buona: solo la Norvegia ha una rete estesa. Ora quindi abbiamo la 01 ibrida plug-in, che racchiude il meglio dei due mondi con 70 km di autonomia in modalità elettrica e un motore termico per i viaggi più lunghi, ma la prossima auto in gamma sarà sicuramente full electric: arriverà intorno al 2023/2024.

Quanto è importante la sostenibilità per Lynk & Co?

La maggioranza dei nostri dipendenti – persone che non avrebbero mai lavorato per una Casa automobilistica – è qui per questo: se non avessimo una strategia credibile sulla sostenibilità ci lascerebbero. L’industria automotive dice di essere sostenibile perché produce modelli elettrici, noi proviamo ad andare oltre: abbiamo interni leather-free in Econyl (derivato da reti da pesca riciclate), i materiali nei Club sono eco ma soprattutto puntiamo su un impiego più sostenibile della vettura. Attualmente un’automobile viene usata per il 4-5% del tempo: il nostro obiettivo è di farla circolare più a lungo ed è per questo che offriamo il car sharing. Non c’è bisogno di lavorare sui volumi quando si può operare sul tempo di utilizzo.

La transizione elettrica è inevitabile?

Certo: i prezzi della benzina stanno salendo, le vendite di auto elettriche stanno crescendo così come l’autonomia e i listini stanno calando. L’unico problema è la ricarica: i governi spingono per avere sempre più modelli a emissioni zero ma non fanno nulla per incrementare il numero di colonnine.

Diversi politici italiani dicono che lo stop alle auto termiche nel 2035 è un favore alla Cina. Lei cosa ne pensa?

Non capisco la loro posizione: la Cina sta spingendo molto sulle auto elettriche e sulle batterie, in America Elon Musk ha mostrato a tutti come costruire le EV mentre l’Europa è rimasta ferma. Non penso che la scelta favorisca i cinesi, penso che penalizzerà chi ha dormito fino a oggi e chi è arrivato in ritardo.

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Lynk & Co 01: come va l’auto in abbonamento

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La Lynk & Co 01 è una SUV compatta ibrida plug-in benzina cino-svedese (brand creato dal colosso asiatico Geely ma con sede a Göteborg) che sta rivoluzionando il nostro rapporto con il mondo dell’auto. In Italia – secondo mercato per questo marchio dopo i Paesi Bassi – solo il 4% dei clienti ha deciso di acquistare la vettura (a un prezzo di 42.500 euro) mentre tutti gli altri hanno optato per una formula di abbonamento all-inclusive tanto semplice quanto efficace: nessun anticipo, 550 euro al mese, tutto compreso e la possibilità di disdire quando si vuole (come sui servizi di streaming, per intenderci) senza vincoli, clausole, asterischi o quant’altro.

Nel nostro primo contatto abbiamo avuto modo di guidare l’unica versione della Lynk & Co presente in listino: la PHEV (fino a poco tempo fa c’era anche la full hybrid HEV). Scopriamo insieme i suoi pregidifetti.

Lynk & Co 01: come funziona l’abbonamento

Il punto di forza della Lynk & Co 01 è senza dubbio l’abbonamento550 euro al mese “all-inclusive” (assicurazione, manutenzione, bollo, etc…) – eccetto la benzina, ovviamente, per quella dovete pensarci voi – con una percorrenza massima di 1.250 km (15.000 km all’anno, 0,15 euro per ogni km “sforato”) e l’interessante possibilità di aggiungere i chilometri non utilizzati nel mese successivo.

La crisi dei chip si fa sentire anche qui: di conseguenza iscrivendosi oggi al programma si riceve la vettura entro 5-6 mesi. La 01 è ordinabile in tutta Italia (non ancora in Sardegna) e con 150 euro è possibile farsela consegnare a domicilio o nel luogo che si preferisce. L’abbonamento può essere sottoscritto da chi ha almeno 21 anni e ha conseguito la patente da almeno tre anni e l’annullamento va fatto almeno 20 giorni prima della data di fatturazione successiva.

La Lynk & Co 01 in abbonamento (formula scelta dal 96% dei clienti italiani) può essere guidata dal titolare del contratto e dai suoi familiari conviventi registrati allo stesso domicilio. Attraverso la piattaforma di car sharing è invece possibile inviare ad altri iscritti alla membership chiavi virtuali utilizzabili via smartphone per condividere la vettura con amici o con estranei, gratuitamente o facendosi pagare decidendo il costo orario).

La vettura ricevuta è “in ottime condizioni” (percepita come nuova e sottoposta a manutenzione regolare, all’aggiornamento dei servizi di connettività e a un servizio di pulizia professionale interno ed esterno) e viene sostituita dalla Casa se si consuma o si usura.

Lynk & Co 01: come funziona il sistema ibrido plug-in

La base tecnica della Lynk & Co 01 protagonista del nostro primo contatto è praticamente identica alla Volvo XC40 T5 Recharge (anche la Casa svedese è di proprietà del colosso cinese Geely), che però costa oltre 10.000 euro in più. Il motore 1.5 turbo tre cilindri a benzina da 180 CV è abbinato a un’unità elettrica da 82 CV e a un cambio automaticodoppia frizione a 7 rapporti non molto reattivo.

Il risultato? Un powertrain potente (261 CV) che non nasce per fare le corse ma si difende bene (210 km/h di velocità massima e 8 secondi netti per accelerare da 0 a 100 chilometri orari). Le modalità di guida sono tre: Hybrid per limitare i consumi, Pure per viaggiare in elettrico (si disattiva in caso di brusche accelerazioni o quando si superano i 120 km/h) e Power per le massime prestazioni.

Lynk & Co 01: autonomia in elettrico, ricarica e consumi

La batteria da 17,6 kWh (14,1 utilizzabili) della Lynk & Co 01 garantisce un’autonomia in modalità elettrica di 69 km e si ricarica in 5 ore a 230 V.

Quando gli accumulatori si scaricano la SUV compatta cino-svedese si comporta come una full hybrid e, a differenza di molte rivali, può vantare consumi contenuti anche in modalità ibrida (come già riscontrato sulla “cugina” Volvo XC40 due anni fa).

Lynk & Co 01: spazio e versatilità

La Lynk & Co 01 presenta alti e bassi alla voce “praticità”: se è vero che i passeggeri posteriori hanno a disposizione parecchi centimetri nella zona delle gambe e che il bagagliaio è ampio in configurazione a cinque posti è altrettanto vero che il vano non è molto sfruttabile quando si abbatte il divano dietro (un po’ strettino per tre adulti).

Le dimensioni esterne relativamente contenute per la categoria (4,54 metri di lunghezza) unite a un’eccellente visibilità rendono la crossover dal doppio passaporto nordico/asiatico perfetta anche per la città. Gli automobilisti più impacciati nelle manovre possono comunque contare sulla telecamera posteriore, sulla visuale 360° e persino su un sistema di parcheggio semi-automatico.

Lynk & Co 01: prezzo altino e dotazione poco personalizzabile

La Lynk & Co 01 protagonista del nostro primo contatto ha un prezzo di listino un po’ alto (42.500 euro, meglio puntare sull’abbonamento all-inclusive di 550 euro al mese), una garanzia di 4 anni o 120.000 km e una dotazione di serie ricca ma poco personalizzabile: si può scegliere solo tra due colori (nero o blu) e l’unico optional è il gancio traino (1.040 euro o 40 euro/mese).

Infotainment e connettività

  • Display touch screen da 12,7″
  • Display digitale per il conducente da 12,3″
  • Connettività (accesso a Internet e al cloud)
  • App di bordo: Apple CarPlay, Android Auto e molte altre
  • App per smartphone per monitorare e controllare l’auto da remoto
  • Sistema di navigazione con aggiornamento costante delle mappe
  • Informazioni in tempo reale su traffico e parcheggi
  • Aggiornamenti OTA (Over-The-Air) del software dell’auto
  • Riconoscimento vocale con doppio microfono
  • Sistema audio Infinity di Harman con 10 altoparlanti
  • DAB+ (Digital Audio Broadcasting)
  • Streaming media e vivavoce Bluetooth
  • Chiave digitale
  • Accesso e avviamento senza chiave
  • Journey Camera (telecamera social per l’interno e dashcam registrabile)
  • Connessioni USB e USB-C, 2 davanti e 2 dietro
  • Ricarica wireless per cellulari
  • Telecamera di ausilio al parcheggio a 360 gradi
  • Telecamera posteriore di ausilio al parcheggio a 90 gradi
  • SAP+ (parcheggio semi-automatico)
  • Sistema di allarme con sensori di moto installato in fabbrica
  • Notifica di furto veicolo con mezzi telematici
  • Disco rigido interno da 64 GB
  • Impostazioni personali memorizzate sul cloud
  • Servizio di condivisione delle auto con la community Lynk & Co

Esterni

  • Vernice metallizzata e tetto a contrasto
  • Portellone posteriore controllato elettricamente
  • Specchietti elettrici riscaldati con impostazioni memorizzabili
  • Fari LED automatici
  • Luci adattive di curva
  • Abbaglianti automatici
  • Luci esterne di benvenuto e arrivederci
  • Luci di illuminazione al suolo su tutte le porte
  • Spoiler tetto
  • Portapacchi in cromo satinato naturale
  • Luci di avvicinamento e orientamento con spegnimento temporizzato
  • Tubo di scarico doppio a vista
  • Antenna a pinna di squalo
  • Chiusura automatica della griglia del radiatore superiore
  • Serbatoio carburante senza tappo
  • Finestrini acustici in vetro laminato sul lato del conducente e del passeggero
  • Cerchi in lega da 235/45/20″
  • 2 cavi di ricarica

Interni

  • Rivestimenti in ECONYL
  • Sedili anteriori riscaldati
  • Sedile del conducente con 8 regolazioni e sostegno lombare controllati elettricamente (impostazioni memorizzabili)
  • Sedile del passeggero con 6 regolazioni manuali
  • Volante rivestito in pelle con controlli touch per regolatore elettronico di velocità e audio
  • Sensore di pioggia per il parabrezza
  • Luce ambiente multicolore
  • Tetto panoramico
  • Specchietto retrovisore con funzione antiabbagliamento automatica
  • Sistema di climatizzazione a 2 zone automatico con controllo remoto dall’app
  • Vano portaoggetti refrigerato
  • Bracciolo centrale posteriore con 2 portabicchieri integrati
  • Console tunnel con vano portaoggetti chiuso e bracciolo regolabile
  • Due portabicchieri anteriori nella console tunnel
  • Attacchi Isofix agli estremi dei sedili posteriori
  • Sedile posteriore reclinabile e sdoppiabile 60/40
  • Rete da carico verticale
  • 2 ganci per buste della spesa e 4 ancoraggi per fissare il carico nel bagagliaio
  • Prese da 12V (una nella zona anteriore e una nell’area di carico)

Sicurezza e assistenza alla guida

  • 5 stelle Euro NCAP
  • Controllo elettronico della stabilità (ESC)
  • Controllo attivo dell’imbardata (AYC)
  • Controllo di trazione e stabilità (STC)
  • Regolatore elettronico di velocità adattivo (ACC) con Stop & Go (S&G)
  • Assistenza alla guida nel traffico (TJA)
  • Rilevamento punto cieco (BSD)
  • Avviso di veicolo in avvicinamento (CVW)
  • Avviso traffico sopraggiungente durante la retromarcia (RCTA)
  • Assistenza al cambio di corsia (LCA)
  • Ausilio per il mantenimento della corsia (LKA)
  • Avviso di spostamento di corsia (LDW)
  • Assistenza alla guida in autostrada (HWA)
  • Limitatore di velocità automatico (ASVL+)
  • Riconoscimento dei segnali stradali (TSR)
  • Monitoraggio dell’attenzione del conducente (DAC)
  • Freno di emergenza autonomo (AEB)
  • Avviso di collisione anteriore (FCW)
  • Frenata assistita (BAS)
  • Sistema antibloccaggio dei freni (ABS)
  • Frenata di emergenza (RAB)
  • Riduzione dello spazio di frenata (RSD)
  • Ottimizzazione dello spazio di frenata (IBD)
  • Distribuzione elettronica della forza frenante (EBD)
  • Controllo della frenata in curva (CBC)
  • Frenata post-impatto
  • Freno di stazionamento elettronico
  • Ausilio partenza in salita (HSA)

Lynk & Co 01: le novità in 5 punti

  • Abbonamento mensile: 550 euro tutto compreso
  • Motore ibrido plug-in
  • 69 km di autonomia in elettrico
  • Interni in Econyl
  • Car sharing

Scheda tecnica
Caratteristiche motore turbo ibrido plug-in benzina, 3 cilindri, 1.477 cc, 261 CV
Cambio automatico a doppia frizione a 7 rapporti
Batteria 17,6 kWh (14,1 utilizzabili)
Acc. 0-100 km/h 8,0 s
Autonomia in elettrico 69 km
Bagagliaio 466/1.213 litri
Prezzo 42.500 euro

Dove l’abbiamo guidata

Nel nostro primo contatto abbiamo guidato la Lynk & Co 01 in Svezia e più precisamente tra Göteborg e l’isola di Hönö. Siamo partiti dal Club Lynk & Co della città svedese (un luogo dedicato al brand ricco di spazi originali e aree di lavoro e svago: a Roma ne è stato aperto uno in Via Del Corso e presto ne vedremo un altro a Milano) affrontando un breve tratto urbano e successivamente ci siamo spostati verso ovest su strade extraurbane senza poter esagerare con la velocità a causa dei severissimi limiti locali.

Come già anticipato in precedenza la crossover ibrida plug-in cino-svedese punta più sul comfort che sul piacere di guida: a bordo ci si sente coccolati dentro un abitacolo costruito con cura (peccato solo per l’infotainment un po’ lento nelle reazioni) e le sospensioni dalla taratura tendente al soft assorbono senza problemi quasi tutte le sconnessioni. La vettura è silenziosa – i tre cilindri dell’unità termica a benzina si fanno sentire solo ai bassi regimi – e non nasce per affrontare le curve con il coltello tra i denti: lo sterzo ha un’impostazione turistica (com’è giusto che sia) e nei cambi di direzione manca l’agilità a causa del peso elevato e di un rollio marcato. Eccellente, in compenso, la sicurezza: la Lynk & Co 01 può vantare una ricchissima dotazione di assistenti alla guida che lavorano in modo impeccabile (la presenza di molte componenti condivise con Volvo è un plus da non sottovalutare).

NON TUTTI SANNO CHE – Il 3 settembre 1967 in Svezia si passò dalla guida a sinistra (come nel Regno Unito) a quella a destra.

Dove vorremmo guidarla

Avremmo voluto guidare la Lynk & Co 01 su qualche tornante di montagna (impossibile da trovare dalle parti di Göteborg) per analizzare in modo più approfondito il suo comportamento dinamico e anche in autostrada per testare il comfort acustico alle alte velocità. Valuteremo meglio queste caratteristiche in futuro con una prova su strada più lunga.

Le concorrenti

Audi Q3 45 TFSI e La variante ibrida plug-in benzina della versatile SUV compatta tedesca è molto più costosa della Lynk & Co 01.
Cupra Formentor e-Hybrid Linee filanti, prezzi simili a quelli della Lynk & Co 01 ma anche un propulsore meno potente sotto il cofano.
Kia Sportage PHEV Style Per chi non può rinunciare alla trazione integrale.
MG EHS Exclusive La rivale più agguerrita della Lynk & Co 01 è una SUV compatta ibrida plug-in anglo-cinese che può vantare un prezzo più basso e prestazioni più vivaci. Efficienza migliorabile.

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Mondiale F1 2022 – GP Canada a Montréal: gli orari TV su Sky e TV8

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Credits: NATALIA KOLESNIKOVA/AFP via Getty Images

La F1 torna a Montréal dopo due anni di assenza causa Covid-19: il GP del Canada – nona tappa del Mondiale F1 2022 – sarà trasmesso in diretta su Sky e in differita su TV8 (di seguito troverete gli orari TV).

La Red Bull è in forma smagliante e la Ferrari non avrà molto tempo per rimediare ai gravi problemi di affidabilità mostrati domenica scorsa in Azerbaigian. Ci sarà spazio per qualche sorpresa?

F1 2022 – GP Canada: cosa aspettarsi

Il circuito di Montréal – sede del GP del Canada, nono appuntamento del Mondiale F1 2022 – è un tracciato veloce molto usurante per gli pneumatici. La pioggia prevista per il giorno della gara potrebbe incidere sul risultato.

Partire bene qui è importante: dal 2012 a oggi solo Daniel Ricciardo nel 2014 è stato capace di salire sul gradino più alto del podio senza scattare dalla prima fila. Di seguito troverete il calendario del Gran Premio del Canada, gli orari TV su SkyTV8 e il nostro pronostico.

F1 Grand Prix of Azerbaijan

Credits: Clive Rose/Getty Images

AUTO-PRIX-F1-AZE

Credits: NATALIA KOLESNIKOVA/AFP via Getty Images

F1 Grand Prix of Azerbaijan

Credits: Peter J Fox/Getty Images

AUTO-PRIX-F1-AZE

Credits: NATALIA KOLESNIKOVA/AFP via Getty Images

F1 Grand Prix of Azerbaijan – Practice

Credits: Peter J Fox/Getty Images

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F1 2022 – Montréal, il calendario e gli orari TV su Sky e TV8
Venerdì 17 giugno 2022
20:00-21:00 Prove libere 1 (diretta su Sky Sport F1)
23:00-00:00 Prove libere 2 (diretta su Sky Sport F1)
Sabato 18 giugno 2022
19:00-20:00 Prove libere 3 (diretta su Sky Sport F1)
22:00-23:00 Qualifiche (diretta su Sky Sport F1, differita alle 23:30 su TV8)
Domenica 19 giugno 2022
20:00 Gara (diretta su Sky Sport F1, differita alle 21:30 su TV8)

F1 – I numeri del GP del Canada
LUNGHEZZA CIRCUITO 4.361 m
GIRI 70
RECORD IN PROVA Sebastian Vettel (Ferrari SF90) – 1’10”240 – 2019
RECORD IN GARA Valtteri Bottas (Mercedes F1 W10) – 1’13”078 – 2019
RECORD DISTANZA Michael Schumacher (Ferrari F2004) – 1h28’24”803 – 2004

F1 – Il pronostico del GP del Canada 2022

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1° Max Verstappen (Red Bull)

Max Verstappen è il favorito del GP del Canada e anche secondo noi: quattro vittorie negli ultimi cinque appuntamenti iridati e la possibilità di consolidare ulteriormente il primato nel Mondiale F1 2022.

Il campione del mondo in carica è arrivato terzo a Montréal nel 2018 e non è mai partito dalla prima fila.

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2° Lewis Hamilton (Mercedes)

Dopo il convincente (e sofferto) quarto posto di Baku Lewis Hamilton vuole passare al livello successivo e tornare sul podio come in Bahrein.

Secondo noi ha buone possibilità di riuscirci: la pioggia potrebbe agevolarlo su una pista molto amata (sette vittorie, sei pole position e sempre in “top 5” in griglia).

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3° Sergio Pérez (Red Bull)

Sergio Pérez è in uno stato di forma impressionante: cinque piazzamenti in “top 3” negli ultimi sei Gran Premi del Mondiale F1 2022.

I precedenti in Canada del pilota messicano? Una terza piazza all’esordio nel lontano 2012.

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Da tenere d’occhio: Valtteri Bottas (Alfa Romeo)

Valtteri Bottas ama molto il GP del Canada: a Montréal può vantare quattro podi (due con la Williams e due con la Mercedes).

In Azerbaigian il pilota finlandese ha interrotto una striscia positiva di cinque gare consecutive a punti e secondo noi ha buone possibilità di fare bene in questa corsa.

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La squadra da seguire: Red Bull

La Red Bull ha conquistato la quinta vittoria consecutiva nel Mondiale F1 2022 e nessuno sembra in grado di arrestare – quantomeno nel breve periodo – questo dominio.

La scuderia austriaca si è aggiudicata due edizioni del GP del Canada nel 2013 e nel 2014.

 

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MotoGP 2022 – GP Germania al Sachsenring: gli orari TV su Sky e TV8

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Credits: Eric Alonso/Getty Images

Il GP di Germania al Sachsenring – decima tappa della MotoGP 2022 – sarà trasmesso in diretta in chiaro anche su TV8 (oltre che su Sky). Di seguito troverete gli orari TV.

Nella corsa tedesca – orfana di Marc Márquez, vincitore delle ultime sette edizioni – Fabio Quartararo cercherà di consolidare il primato nel Motomondiale approfittando di una pista poco favorevole alle Ducati. Attenzione però alle Aprilia.

MotoGP 2022 – GP Germania: cosa aspettarsi

Il circuito del Sachsenring – sede del GP di Germania, decimo appuntamento della MotoGP 2022 – è un tracciato corto ricco di curve veloci. Honda è imbattuta qui dal 2010 e Marc Márquez si è aggiudicato le ultime sette edizioni.

Di seguito troverete il calendario del Gran Premio di Germania, gli orari TV su SkyTV8 e il nostro pronostico.

MotoGP of Catalunya – Race

Credits: Eric Alonso/Getty Images

MotoGP of Catalunya – Race

Credits: Eric Alonso/Getty Images

MotoGP of Catalunya – Race

Credits: Joan Cros Garcia – Corbis/Corbis via Getty Images

MotoGP of Catalunya – Race

Credits: Eric Alonso/Getty Images

MotoGP of Catalunya – Race

Credits: Eric Alonso/Getty Images

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MotoGP 2022 – Sachsenring, il calendario e gli orari TV
Venerdì 17 giugno 2022
09:00-09:40 Moto3 – Prove libere 1 (diretta su Sky Sport MotoGP)
09:55-10:40 MotoGP – Prove libere 1 (diretta su Sky Sport MotoGP)
10:55-11:35 Moto2 – Prove libere 1 (diretta su Sky Sport MotoGP)
13:15-13:55 Moto3 – Prove libere 2 (diretta su Sky Sport MotoGP)
14:10-14:55 MotoGP – Prove libere 2 (diretta su Sky Sport MotoGP)
15:10-15:50 Moto2 – Prove libere 2 (diretta su Sky Sport MotoGP)
Sabato 18 giugno 2022
09:00-09:40 Moto3 – Prove libere 3 (diretta su Sky Sport MotoGP)
09:55-10:40 MotoGP – Prove libere 3 (diretta su Sky Sport MotoGP)
10:55-11:35 Moto2 – Prove libere 3 (diretta su Sky Sport MotoGP)
12:35-13:15 Moto3 – Qualifiche (diretta su Sky Sport MotoGP)
13:30-14:00 MotoGP – Prove libere 4 (diretta su Sky Sport MotoGP)
14:10-14:50 MotoGP – Qualifiche (diretta su Sky Sport MotoGP)
15:10-15:50 Moto2 – Qualifiche (diretta su Sky Sport MotoGP)
Domenica 19 giugno 2022
09:00-09:10 Moto3 – Warm up (diretta su Sky Sport MotoGP)
09:20-09:30 Moto2 – Warm up (diretta su Sky Sport MotoGP)
09:40-10:00 MotoGP – Warm up (diretta su Sky Sport MotoGP)
11:00 Moto3 – Gara (diretta su Sky Sport MotoGP e TV8)
12:20 Moto2 – Gara (diretta su Sky Sport MotoGP e TV8)
14:00 MotoGP – Gara (diretta su Sky Sport MotoGP e TV8)

MotoGP – I numeri del GP di Germania
LUNGHEZZA CIRCUITO 3,7 km
GIRI 30
RECORD IN PROVA Marc Márquez (Honda) – 1’20″195 – 2019
RECORD GARA Marc Márquez (Honda) – 1’21″228 – 2019

MotoGP – Il pronostico del GP di Germania 2022

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1° Fabio Quartararo (Yamaha)

Fabio Quartararo ha buone possibilità di portare a casa la vittoria nel GP di Germania e consolidare il primato nella MotoGP 2022.

Il campione del mondo in carica – reduce da due vittorie e due secondi posti nelle ultime cinque gare iridate – è arrivato terzo al Sachsenring lo scorso anno.

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2° Maverick Viñales (Aprilia)

Maverick Viñales è alla disperata ricerca di un podio che manca ormai da quasi un anno.

I suoi precedenti in Germania sono positivi – un terzo posto nel 2018 e una seconda piazza nel 2019 – e la sua Aprilia è velocissima.

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3° Aleix Espargaró (Aprilia)

Aleix Espargaró ha interrotto in Catalogna una striscia di quattro podi consecutivi festeggiando il secondo posto in anticipo quando mancava ancora un giro alla fine (e tagliando il traguardo in quinta posizione).

Il centauro spagnolo non ha mai brillato particolarmente in Germania (miglior piazzamento al Sachsenring un 6° posto nel lontano 2014) ma quest’anno la situazione è diversa.

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Da tenere d’occhio: Jack Miller (Ducati)

Jack Miller ha centrato un solo podio negli ultimi cinque appuntamenti iridati nonostante una Ducati ufficiale che ha dimostrato di essere molto veloce.

Il centauro australiano non è mai entrato in “top 3” al Sachsenring: solo due sesti posti nel 2019 e nel 2021.

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La moto da seguire: Aprilia

Riportare una moto italiana sul gradino più alto del podio del GP di Germania dopo 14 anni non sarà semplice ma l’Aprilia ha tutto quello che serve per fare bene.

Le moto di Noale quest’anno vanno alla grande, come sta continuando a dimostrare Aleix Espargaró (errori di conteggio giri a parte).

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Cupra e VR46 Riders Academy: un legame sempre più forte

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Il legame tra Cupra e la VR46 Riders Academy è sempre più forte: i quattro centauri del Mooney VR46 Racing Team hanno visitato il quartier generale della Casa spagnola a Barcellona e in occasione della Milano Design Week tre Formentor sono state consegnate al team manager della scuderia Alessio “Uccio” Salucci e ai centauri Celestino Vietti e Andrea Migno (da noi intervistati la scorsa settimana).

Il Mooney VR46 Racing Team al quartier generale di Cupra

I quattro piloti del Mooney VR46 Racing TeamLuca Marini, Marco Bezzecchi, Celestino Vietti e Niccolò Antonelli – hanno visitato prima del GP di Catalogna la sede di Cupra a Barcellona.

Durante la visita i riders hanno potuto ammirare numerosi modelli da corsa come la Leon Competición del TCR, la e-racer del campionato turismo elettrico ETCR e la SUV elettrica Tavascan XE impegnata nella serie Extreme E e sono inoltre saliti sulla concept da gara UrbanRebel.

Luca Marini – nato il 10 agosto 1997 a Urbino – ha esordito in Moto3 nel 2013 con la FTR Honda del team Twelve Racing e dal 2015 al 2020 ha corso con le Kalex in Moto2 (iniziando con il Pons Racing Junior Team per poi passare al Forward Racing Team e successivamente allo Sky Racing Team VR46 laureandosi vicecampione del mondo di categoria due anni fa. Dal 2021 gareggia in MotoGP con la Ducati: il primo anno con lo Sky VR46 Avintia, ora con il Mooney VR46 Racing Team.

Marco Bezzecchi – nato il 12 novembre 1998 a Rimini – ha esordito in Moto3 nel 2015 con una Mahindra (San Carlo Team Italia, Minimoto Portomaggiore, Mahindra Racing e CIP) e tre anni più tardi è arrivato terzo nel mondiale con una KTM della squadra Redox PrüstelGP. Promosso in Moto2 nel 2019 (Red Bull KTM Tech3), è passato alla Kalex dello SkyRacing Team VR46 nel 2020 (terzo nel campionato 2021) e da quest’anno partecipa alla classe regina con una Ducati del Mooney VR46 Racing Team.

Celestino Vietti – nato il 13 ottobre 2001 a Ciriè (Torino) – ha esordito nel Motomondiale nel 2018. Dopo tre stagioni in sella alla KTM del Sky Racing Team VR46 è passato in Moto2 nel 2021 con la Kalex. Quest’anno è in testa al Mondiale dopo nove GP corsi con il Mooney VR46 Racing Team: tre vittorie, cinque podi e due pole position.

Niccolò Antonelli – nato a Cattolica (Rimini) il 23 febbraio 1996 – ha debuttato in Moto3 nel 2012 e ha corso in questa classe fino al 2021 con tre costruttori (Honda, FTR Honda e KTM) e sette scuderie (San Carlo Gresini Moto3, GO&FUN Gresini Moto3, GO&FUN Junior Team Moto3, Ongetta-Rivacold, Red Bull KTM Ajo, Sic58 Squadra Corse e Avintia Esponsorama Moto3). Quest’anno gareggia in Moto2 con una Kalex del Mooney VR46 Racing Team.

Cupra Formentor official automotive partner

Tre esemplari di Cupra Formentor a trazione integrale – una VZ5 (spinta da un motore 2.5 turbo benzina a cinque cilindri in linea da 390 CV) e due VZ (2.0 turbo benzina da 310 CV) – verranno utilizzate per gli spostamenti di tutti i giorni della VR46 Riders Academy di Valentino Rossi.

La SUV compatta spagnola – sviluppata sullo stesso pianale della Skoda Octavia e della Volkswagen Golf Variant – è disponibile a due o quattro ruote motrici e ha una gamma motori composta da otto unità sovralimentate: cinque TSI a benzina (un 1.5 da 150 CV, tre 2.0 da 190, 245 e 310 CV e un 2.5 a cinque cilindri in linea da 390 CV), due 1.4 ibridi plug-in benzina e-Hybrid da 204 e 245 CV e un 2.0 diesel TDI da 150 CV).

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In margine al Fuorisalone: la rivoluzione in casa Audi

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In un’edizione della Design Week milanese che è ritornata al successo straordinario di pubblico dell’epoca pre-covid, tra le Case automobilistiche presenti, Audi come sempre succede ormai da nove anni si è ritagliata il ruolo di protagonista. Come co-producer del Fuori Salone di Interni, per le vetture concept esposte in vari punti della città e per l’organizzazione di tavole rotonde e speech nella Audi House of Progress, a palazzo Mendela, in Piazza Cordusio, tra il Duomo e via Dante, che più centrale non si può. E centrali per rilevanza anche di politica ambientale sono stati gli incontri, nei quali hanno partecipato i principali membri del board Audi, dall’amministratore delegato Henrik Wenders, al direttore del design Marc Lichte alla direttrice del marketing Hildegard Wortmann. Che abbiamo incontrato a ridosso della decisione europea di vietare la vendita di vetture a combustione interna dal 2035. Una decisione che in altre Case è stata vissuta come una sfida complessa e che però in Audi salutano invece come la migliore delle opportunità.

“La decisione europea è sicuramente molto coraggiosa”, ha detto a Icon Hildegard Wortmann, “ma ne siamo felici, perché è importante che l’Europa si dia degli obiettivi e delle date certe. Per quanto riguarda Audi arriveremo pronti a quella scadenza industriale: dal 2026 non presenteremo più nuovi modelli con motore termico e investiremo 40 miliardi di euro per lanciare dal 2025 al 2035 addirittura venti nuovi modelli elettrici”.

Audi è convinta che la strada per la transizione energetica, verso un mondo decarbonizzato, sia una sola, la diffusione dell’automobile elettrica. “Non crediamo che per la mobilità del futuro prossimo ci siano reali alternative”, continua Wortmann: “L’idrogeno può essere utilizzato, se prodotto da fonti rinnovabili, come energia per l’industria, perché la catena della distribuzione è troppo complessa per la mobilità individuale. Certo, l’auto elettrica, per avere successo, richiede l’azione combinata della politica, delle società energetiche e dell’industria. Ma si può fare”.

E a chi fa rilevare che il mondo non è l’Europa Occidentale e l’Europa non è la Norvegia, ovvero che si ha a che fare con situazioni molto diverse anche soltanto tra i Paesi a Nord e a Sud delle Alpi, Hildegard Wortmann taglia corto: “Ovvio, ma se in Norvegia il 98 per cento delle auto immatricolate è elettrico, questo ci dice che si può fare. Poi è chiaro che i costi delle vetture elettriche per un certo periodo saranno più elevati delle corrispettive vetture termiche, ma la via è questa. Per questo si affermeranno anche nuove forme di utilizzo dell’auto, anche nel nostro settore Premium, che andranno oltre l’acquisto e il possesso”.

Anche per il direttore del design Marc Lichte, l’elettrico non ha alternative. Ed è per di più una straordinaria opportunità creativa per lui, perché finalmente si rovescia il principio del design. Prima si disegnavano le linee esterne e poi si studiava l’abitacolo. “Ora con la scomparsa del motore e della trasmissione il gioco è un altro, lo chiamiamo inside-out, ovvero possiamo concepire prima l’abitacolo, come una nuova forma abitativa e poi studiare le linee esterne della macchina. Non a caso abbiamo coinvolto Poliform, azienda leader dell’arredamento per studiare insieme gli interni di una nuova Audi la Urbansphere. È una rivoluzione epocale.”

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Audi House of Progress: il futuro è adesso

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Audi House of Progress raccontata da Fabrizio Longo, Direttore di Audi


Un futuro “in fieri”, in costante divenire che mai, come oggi, punta dritto verso l’elettrificazione globale. Sostenibilità e trasformazione sono i cardini della filosofia Audi che, ancora una volta, ha voluto per raccontare lo stato dell’arte della propria trasformazione la città di Milano, in occasione della Design Week, una fra le più importanti rassegne a livello internazionale.

La Casa di Ingolstadt ha scelto il cuore del capoluogo lombardo – Piazza Cordusio – per aprire le porte al proprio hub creativo, dando spazio e voce alla propria vision rigenerativa. Fra le aree tematiche in cui si articola “Audi House of Progress”, Re-generate our planet illustrerà al pubblico il progresso sostenibile del Brand che per Audi passa attraverso una filiera carbon neutral, l’utilizzo di energia rinnovabile e l’implementazione dell’economia circolare. La Casa dei Quattro Anelli si pone quali obiettivi, a lungo termine, una mobilità totalmente sostenibile ed entro il 2050, un bilancio carbon neutral di tutte le attività.

Con la transizione verso la mobilità elettrica, una parte rilevante delle emissioni di CO2 connesse al mondo automotive diviene ascrivibile alla supply chain. Per accelerare la conversione alla mobilità elettrica dell’utenza finale, la progressiva diffusione dei modelli elettrici deve essere accompagnata anche dalla capillare espansione dell’infrastruttura di ricarica, che Audi sviluppa attraverso un ampio e vario ecosistema di ricarica sia pubblica che domestica, spaziando dal network Audi e-tron Charging Service, all’offerta ultrafast di IONITY e alla rete Audi High Power Charging. Per quanto riguarda la gamma, entro il 2025 il Marchio potrà contare su più di 20 modelli puramente elettrici. Anticipazione di questa futura carline è Audi A6 Avant e-tron concept, qui a Milano in anteprima nazionale, ulteriore evoluzione dell’elettrico secondo Audi. A6 Avant e-tron concept è molto più che un esercizio di stile e costituisce un’anticipazione realistica dei futuri modelli di serie basati sulla piattaforma nativa elettrica PPE che unisce massima versatilità tecnica e abitabilità di riferimento. La nuova concept abbina la trazione elettrica, futuro della mobilità, a un pilastro dell’offerta dei quattro anelli quale la configurazione Avant, scrivendo un nuovo capitolo di questa storia di successo. In tema di ricarica, la batteria di Audi A6 Avant e-tron concept è caratterizzata da una tensione nominale di 800 Volt che consente la ricarica in corrente continua (DC) con potenze sino a 270 kW. Un valore, quest’ultimo, per la prima volta esteso a un modello di grande serie e che consente di avvicinare le tempistiche di rifornimento delle auto tradizionali. Tempistiche che, in abbinamento a un’autonomia massima di 700 chilometri, rendono Audi A6 Avant e-tron una prima auto di famiglia, adatta sia al commuting urbano sia ai lunghi trasferimenti.

“La A6 Avant e-tron concept che vedete qui a Milano – ha spiegato Fabrizio Longo, Direttore di Audi – è molto simile al modello di serie che vedremo su strada fra diciotto mesi. Per ricaricare 300 Km ci vorranno meno di dieci minuti”. Un futuro che è già realtà.

Audi House of Progress è aperta al pubblico fino al 13 giugno prossimo.

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