Si può venire multati se si fuma mentre si guida? Cosa dice la legge

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Una domanda che spesso si fanno gli automobilisti fumatori riguarda la possibilità o meno di fumare durante la guida dell’auto. Al momento, a meno che non ci siano dei minori nel veicolo, non vi è una norma che vieta questo comportamento, anche se si è parlato della volontà di introdurla nel Codice della Strada. Vediamo tutto quello che bisogna sapere.

Codice della Strada: è vietato fumare in auto?

Si parla spesso di questo argomento e della volontà di introdurre il divieto di fumo alla guida nel nuovo Codice della Strada. Questo significa che per il momento nessuno può essere punito, se non vi sono presenti a bordo donne incinta o minori.

Si tratta di un divieto di cui ormai si parla davvero da moltissimi anni. Ecco i motivi principali per cui si vorrebbe introdurre nel nostro CdS:

  • la volontà di allineare la legislazione italiana a quella di altri Paesi europei;
  • l’accensione della sigaretta mentre si è alla guida provoca inevitabilmente una diminuzione del livello di attenzione del guidatore e quindi un aumento delle probabilità di provocare un incidente;
  • il cattivo odore nell’abitacolo potrebbe incidere sulla reattività del guidatore e sul suo livello di attenzione;
  • fumare mentre si guida è un’azione che potrebbe essere paragonata a quanto accade usando il telefono o altri strumenti mentre si è al volante, comportamento punibile con il pagamento di una multa;
  • altro argomento su cui si fa leva è la tutela della salute dei terzi viaggiatori, in particolare i bambini, che non devono essere sottoposti a fumo passivo;
  • anche il fatto che il conducente spesso getti fuori dal finestrino il mozzicone acceso, con conseguenze negative per l’ambiente, è una delle motivazioni valide per vietare il fumo alla guida.

Inserire questo divieto nel nostro Codice potrebbe quindi aiutare a garantire maggiore sicurezza sulle strade. Chi fuma mentre guida, ovviamente è meno reattivo perché ha una mano impegnata; secondo gli esperti sarà anche meno pronto a intervenire in caso di incidenti o frenate improvvise.

Sanzioni per chi fuma alla guida

Non essendoci ancora un divieto vero e proprio (a meno che non vi siano altri passeggeri “a rischio” a bordo) non esiste nemmeno una multa correlata a questo determinato comportamento al volante. Si rischia la sanzione se si fuma in macchina, anche durante la sosta, se sono presenti minori di 18 anni e donne incinta. In particolare, se in auto insieme all’automobilista che viene sorpreso a fumare ci sono dei soggetti minori di anni 18, allora si rischia una sanzione che va da un minimo di 27,50 euro a un massimo di 275 euro.

Se però in macchina con il conducente che fuma ci sono dei minori con meno di 12 anni oppure donne in gravidanza, allora chi viene sorpreso con la sigaretta al volante è costretto a pagare una multa di 500 euro.

Nessuno sconto per chi paga entro 5 giorni, cosa che invece viene concessa per moltissime altre sanzioni (la maggior parte, come ben sappiamo). Il motivo? Si tratta in particolare di disposizioni che tutelano la salute delle persone, regole generali per la tutela dei non fumatori e non norme previste dal Codice della Strada. Esiste la possibilità di contestare la multa, il ricorso deve essere presentato al Prefetto entro 30 giorni dalla notifica della sanzione.

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Foglio complementare: di che cosa si tratta?

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È buona norma tenere sempre in ordine i documenti dell’auto, soprattutto per evitare problemi durante un eventuale controllo da parte delle Forze dell’Ordine al posto di blocco. Meglio non farsi trovare impreparati in questi casi, attenzione ad avere sempre con sé la patente di guida, la carta di circolazione e il certificato di proprietà, che un tempo era il foglio complementare.

La carta di circolazione è quella che noi chiamiamo più comunemente libretto di circolazione, che viene rilasciato dalla Motorizzazione e contiene tutti i dati inerenti le caratteristiche tecniche del veicolo; ma vediamo invece cosa intendiamo per certificato di proprietà dell’auto, l’ex foglio complementare.

Foglio complementare, quello che oggi chiamiamo certificato di proprietà

È opportuno fare una precisazione molto importante, oggi il foglio complementare non esiste più ed è  stato sostituito dal certificato di proprietà, indicato anche con l’acronimo CDP.

È comunque ancora il documento che attesta lo stato giuridico attuale del veicolo, sono le unità territoriali dell’ACI o il PRA e rilasciarlo. Non è un documento necessario ai fini della circolazione del mezzo, ma deve essere custodito con estrema cura comunque. Non serve averlo sempre con sé in macchina (anche se molti automobilisti preferiscono tenerlo lì, per non perderlo), ma è importante non averlo smarrito nel caso in cui venga richiesto da parte del PRA.

A che cosa serve il certificato di proprietà:

  • attesta la proprietà e i vincoli;
  • può essere usato come nota di trascrizione al PRA, come il mod. NP3;
  • è predisposto per la compilazione e l’autentica di un atto di vendita.

Il certificato di proprietà, tenetelo bene a mente, è quello che un tempo si chiamava foglio complementare. Oggi si parla anche della sua versione digitale, indicata con l’acronimo CDPD. Si tratta nello specifico del documento che dal 5 ottobre 2015 ha sostituito il vecchio certificato di proprietà, diventando digitale.

In fase di acquisto di un’auto oggi infatti non si riceve più il solito certificato di proprietà cartaceo, ma una ricevuta dell’avvenuta registrazione e un codice di accesso personalizzato tramite il quale si può vedere il documento online.

A proposito di foglio complementare, possiamo dire che è stato rilasciato fino al 1994, poi è stato sostituto. Un tempo questo documento veniva aggiornato ad ogni passaggio di proprietà e quindi segnalava tutta la storia di un mezzo e dei suoi proprietari; anche eventuali ipoteche e relative cancellazioni venivano annotate sul foglio complementare.

Quali differenze ci sono oggi tra il foglio complementare e il certificato di proprietà?

La prima differenza in assoluto è che il certificato di proprietà non viene aggiornato, ma sostituito. Questo significa che ogni volta che si procede al passaggio di proprietà del veicolo tra automobilisti, al contrario di quello che succedeva quando esisteva il foglio complementare, dove venivano appunto annotati tutti i singoli passaggi, viene consegnato al PRA.

Sarà competenza di questo ufficio emettere un nuovo CDP dove saranno segnalati tutti i nuovi dati. Attenzione, cosa fare se il certificato di proprietà viene:

  • rubato;
  • smarrito;
  • distrutto.

È necessario innanzitutto fare la denuncia alle autorità e poi chiederne un duplicato. Questo è uno dei motivi per cui è molto più vantaggioso il certificato di proprietà digitale (CDPD), non vi è più alcuna possibilità di perderlo o che venga rubato.

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Räikkönen e Giovinazzi: doppia intervista ai piloti del team Alfa Romeo F1

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Kimi Räikkönen e Antonio Giovinazzi sono stati scelti nel 2019 dall’Alfa Romeo per riportare il Biscione in F1 dopo 34 anni e nel 2021 hanno iniziato la terza stagione insieme con il team svizzero.

In occasione del debutto dell’Alfa Romeo Giulia GTAm sul circuito di Imola in concomitanza con il GP dell’Emilia-Romagna (seconda tappa del Mondiale Formula 1 2021) abbiamo avuto modo di intervistare i due portacolori dell’Alfa Romeo nel Circus.

Cosa amate di più tra: 1) Sessione al simulatore 2) Un incontro con la stampa 3) Due incontri con la stampa (tre cose che Kimi odia, ndr)

Kimi: (subito) Simulatore!

Antonio: (ridendo) Dai!

Kimi: È meglio di quelle s…….. della stampa

Antonio: Comunque simulatore anche per me

Cosa pensate delle sprint race?

Antonio: Ho avuto un’esperienza simile in GP2 con un format diverso e per quel campionato andava bene. Vedremo.

Kimi: Non so ancora se ci saranno e come saranno le regole. Staremo a vedere.

Che guidatori siete su strada?

Kimi: Un gentleman

Antonio: Un nonno!

Qual è l’auto più emozionante tra quelle che avete posseduto?

Antonio: La mia prima auto è stata una Abarth 500, poi ho avuto un’Alfa Romeo Giulia diesel e ora guido una Stelvio Quadrifoglio. Amo la Stelvio ma ho molti bei ricordi con l’Abarth.

Kimi: Avevo una Ferrari Enzo ma penso che la F12 tdf che possiedo ora sia più divertente e più moderna.

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Kimi Räikkönen e Antonio Giovinazzi: alla scoperta dei piloti Alfa Romeo nel Mondiale F1 2021

Kimi Räikkönen – nato il 17 ottobre 1979 a Espoo (Finlandia) – ha esordito in F1 con la Sauber nel 2001, ha corso con la McLaren dal 2002 al 2006 e nel 2007 – anno in cui si è aggiudicato il titolo iridato – è passato alla Ferrari restando con la Scuderia di Maranello fino al 2009. Dopo due anni nel WRC (due decimi posti) il driver nordico è tornato nel Circus nel 2012 con la Lotus, si è trasferito alla Ferrari nel 2014 e corre dal 2019 con l’Alfa Romeo. Il suo palmarès in Formula 1 comprende un Mondiale (2007), 21 vittorie, 18 pole position, 46 giri veloci e 103 podi mentre per quanto riguarda le altre categorie del motorsport ha portato a casa il campionato invernale britannico Formula Renault del 1999 e il titolo assoluto l’anno seguente.

Antonio Giovinazzi – nato il 14 dicembre 1993 a Martina Franca (Taranto) – ha debuttato in F1 nel 2017 con la Sauber e dopo un anno sabbatico è stato ingaggiato nel 2019 dall’Alfa Romeo (due diciassettesimi posti nel Mondiale). In carriera ha conquistato il campionato cinese Formula Pilota nel 2012 e i Masters di F3 nel 2015.

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Alfa Romeo Giulia GTAm: la superberlina

L’Alfa Romeo Giulia GTAm svelata a Imola in occasione del GP dell’Emilia-Romagna di F1 è la variante più cattiva della seconda generazione della berlina media del Biscione.

Progettata in collaborazione con gli svizzeri di Sauber Engineering, può vantare soluzioni tecniche e aerodinamiche che strizzano l’occhio al mondo della Formula 1. Qualche esempio? Materiali ultraleggeri, componenti in carbonio e cerchi in lega da 20” con attacco monodado.

L’Alfa Romeo Giulia GTAm – spinta dallo stesso motore 2.9 V6 biturbo benzina della Quadrifoglio ma con 540 CV anziché 510 – si distingue dalla GTA per i due posti secchi (al posto dei sedili posteriori c’è una “vasca” in Alcantara con sagomature destinate a ospitare caschi ed estintore), per il roll-bar e per le cinture Sabelt a sei punti.

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Fernando Alonso e Esteban Ocon, intervista ai piloti del team Alpine F1

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Fernando AlonsoEsteban Ocon sono i due piloti del neonato team Alpine, scuderia francese al debutto nel Mondiale F1 2021 che raccoglie l’eredità della gloriosa squadra Renault.

Alla vigilia del GP dell’Emilia-Romagna – seconda tappa iridata – abbiamo avuto modo di intervistare, in una videochat insieme a giornalisti di altre testate, i due portacolori della Alpine in Formula 1.

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Fernando Alonso: la stella del team Alpine in F1

Fernando Alonso – nato il 29 luglio 1981 a Oviedo (Spagna) – ha debuttato in F1 con la Minardi nel 2001 e dopo un anno da test driver per la Renault ha corso con la Régie dal 2003 al 2006 ottenendo nelle ultime due stagioni due titoli Piloti e contribuendo alla conquista di due campionati Costruttori. Passato alla McLaren nel 2007, è tornato nel team transalpino l’anno seguente e nel 2010 ha firmato con la Ferrari restando a Maranello fino al 2014. Tra il 2015 e il 2018 ha gareggiato nuovamente con la McLaren e dopo due anni di assenza dal Circus – periodo nel quale ha vinto due 24 Ore di Le Mans (2018, 2019) e un Mondiale endurance WEC (2019) – è rientrato quest’anno al volante della Alpine. Il palmarès del pilota spagnolo in Formula 1 comprende due Mondiali (2005 e 2006), 32 vittorie, 22 pole position, 23 giri veloci e 97 podi.

Hai avuto modo di parlare di recente con il presidente Renault Luca de Meo: cosa pensi della sua visione sul tema Alpine?

Parliamo ogni due settimane, ci scambiamo qualche messaggio o qualche telefonata. Prima dell’esordio in Bahrein era emozionato per il debutto in F1 di Alpine, un giorno storico per il gruppo Renault. È incoraggiante avere un presidente come Luca, abbiamo tutto il supporto da parte sua e non possiamo essere in mani migliori. Dobbiamo solamente dare il massimo.

Oggi i motori ibridi sono il presente della F1. Qual è il tuo punto di vista su questa tecnologia e sulla visione strategica di de Meo che ha parlato di una rivoluzione vera e propria sull’elettrico?

È dove ci porta il futuro: i leader del settore hanno scommesso nel 2014 sulla rivoluzione ibrida e noi come professionisti del motorsport supportiamo la direzione presa dall’industria. Grazie allo sviluppo di questi propulsori nelle corse avremo motori sempre più efficienti sulle auto di serie e tutte le Case che corrono in F1 hanno un vantaggio tecnologico rispetto agli altri marchi.

Hai vinto il GP di Monaco e la 24 Ore di Le Mans e ti manca la 500 Miglia di Indianapolis per ottenere la Triple Crown. Ci riproverai in futuro?

Non lo so, è difficile rispondere a questo. È un obiettivo ancora attraente ma in questo momento faccio fatica a pensare più in là della F1.

C’è più talento in una griglia di partenza di un GP di F1 o della 24 Ore di Le Mans?

La Formula 1 rimane sempre il top del motorsport per i piloti, i meccanici, gli ingegneri e i progettisti. Però in F1 ci sono solo 20 piloti, ci sono più astronauti nel mondo! È come un imbuto che fa passare solo una piccola parte del talento presente nelle altre categorie. Non tutti possono arrivare, hai anche bisogno di colpi di fortuna e di casualità non controllabili: per questo un bambino deve prendere questo meraviglioso sport come un divertimento e non come un lavoro futuro. Non puoi programmarlo come nel tennis in cui compri una racchetta e un paio di scarpe e ti alleni tutti i giorni con l’obiettivo di vincere il Roland Garros. Qui non è così facile: anche con tutto il talento e tutto l’allenamento può darsi che non rientri in quei 20 piloti perché non hai la fortuna di altri.

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Esteban Ocon: il secondo pilota del team Alpine F1

Esteban Ocon – nato il 17 settembre 1996 a Évreux (Francia) – ha debuttato in F1 nel 2016 con la Manor dopo aver mostrato ottime cose nelle categorie minori (campione Formula Renault 2.0 Alps 2012 e campione GP3 2013) e dopo due stagioni con la Force India e un 2019 lontano dal Circus è tornato in Formula 1 nel 2020 con la Renault e quest’anno sta affrontando il Mondiale 2021 al volante della Alpine. In carriera nella massima serie può vantare un 8° posto nel campionato Piloti 2017 e un podio.

Ti sei già abituato al cambiamento del nome della scuderia da Renault ad Alpine?

Non ho ancora sbagliato nelle interviste, ho fatto tutto bene! Renault F1 Team non esiste più. Le persone che compongono la squadra sono più o meno le stesse dello scorso anno ma è tutto chiaro per quanto riguarda il nome.

Hai una Alpine come auto aziendale?

Sì, ho una A110 S che mi aspetta e ho anche una Renault Mégane R.S. Trophy R.

Cosa ti piace della A110 S?

Il suo punto di forza è il peso ridotto: ora consideriamo “leggera” un’auto di 1.500 kg ma quelle veramente leggere e divertenti hanno mille chili come la Alpine. L’ho provata quest’inverno a Silverstone e la mia è una versione “un po’ Esteban Ocon” con il mio logo sul sedile. Un bel regalo.

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Che cosa sono gli pneumatici ricostruiti? Cosa bisogna sapere

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Le gomme auto ricostruite o rigenerate sono un’alternativa all’acquisto di pneumatici nuovi; vengono scelte da molti automobilisti perché non presentano differenze particolari in termini di durata e di qualità, ma bisogna fare attenzione. Vediamo come sono fatti gli pneumatici ricostruiti e tutto quello che bisogna sapere.

Pneumatici rigenerati: di che cosa si tratta

Le gomme ricostruite sono quindi dei particolari pneumatici che sono già stati usati ma recuperati e rigenerati in modo da poterli utilizzare per altri chilometri, senza dover immediatamente comprare nuove gomme (più costose) per la propria auto.

Come sono fatti? Innanzitutto è presente la struttura principale della gomma originaria, che non deve essere mai stata tagliata, bucata o comunque non deve aver subito alcun danno significativo, che compromette la resistenza a rotolamento e pressione, caratteristica fondamentale per una buona gomma.

Agli pneumatici rigenerati viene tolto il vecchio battistrada consumato, sostituito da uno nuovo, che di solito viene prodotto con pneumatici usati che non possono essere rigenerati. Attraverso il processo di vulcanizzazione, la gomma si fonde e si unisce con quella della carcassa che si vuole recuperare, andando quindi a formare un nuovo pneumatico rigenerato.

Questa soluzione, che consente di ottenere delle gomme semi-nuove, è molto semplice e efficace; permette oltretutto di avere degli pneumatici ricostruiti ma in grado di offrire più o meno le stesse prestazioni di quelli di nuova produzione, risparmiando almeno il 50% sul costo d’acquisto, senza correre alcun rischio per la sicurezza.

Come si riconoscono gli pneumatici ricostruiti?

Si possono riconoscere perché sulla spalla è presente la sigla “108 R”, dove “R” significa Retread (pneumatico ricostruito); si può leggere la lettera “E” seguita da 6 cifre, che certifica la fabbricazione della gomma, avvenuta secondo le normative europee. Per quanto riguarda invece i veicoli pesanti, sulle gomme troviamo la sigla “109 R”, questi pneumatici possono essere ricostruiti per tre volte (quelli delle auto una sola).

I vantaggi delle gomme ricostruite

Non preoccupatevi se state valutando la possibilità di montare sulla vostra auto delle gomme ricostruite, questo non significa sottovalutare la sicurezza o le prestazioni del veicolo. Bisogna infatti sapere che gli pneumatici rigenerati si comportano in maniera molto simile rispetto a quelli nuovi, appena usciti dalla fabbrica.

In caso di eventuali difetti di fabbricazione, è bene ricordare che possono avvenire anche durante la produzione di gomme nuove.

I reali vantaggi che derivano dal montaggio delle gomme ricostruite:

  • il risparmio di denaro;
  • il grandissimo contributo per la salvaguardia dell’ambiente, si partecipa attivamente alla riduzione degli sprechi e dell’inquinamento, oltre che allo sfruttamento delle procedure di riciclo e allo sgravio delle operazioni di smaltimento.

Non dimentichiamo infatti che la primissima ragione per cui nasce la procedura di ricostruzione degli pneumatici non è di natura economica, ma green. Ormai si cerca in ogni modo di evitare di danneggiare l’ambiente in maniera irreversibile, vista la quantità di danni che purtroppo è già stata commessa.

Pneumatici ricostruiti: alcuni limiti

Ci sono dei casi in cui comunque si consiglia di optare per l’acquisto di gomme nuove, e non rigenerate. La principale ragione per cui al momento è meglio usare questa tipologia di pneumatici sui mezzi pesanti piuttosto che sulle auto è una sola, ovvero la differenza fondamentale che c’è tra le gomme rigenerate e quelle nuove: la tipologia costruttiva, che prevede una zona di saldatura per le gomme ricostruite chiaramente non presente su quelle nuove.

Voi direte, e quindi? Questa può pregiudicare le prestazioni su strade montane o piene di curve oppure per i guidatori che prediligono uno stile di guida sportivo e quindi gomme che garantiscano ottime performance, senza alcun compromesso.

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Mondiale F1 2021 – GP Emilia-Romagna a Imola: gli orari TV su Sky e TV8

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Credits: Mark Thompson/Getty Images

La F1 sbarca in Italia per il GP dell’Emilia-Romagna: la seconda tappa del Mondiale 2021 sul circuito di Imola sarà trasmessa in diretta in chiaro anche su TV8 (oltre che su Sky). Di seguito troverete gli orari TV, modificati di recente per evitare sovrapposizioni con il funerale del Principe Filippo di Edimburgo (in programma sabato 17 aprile).

La Red BullMax Verstappen sono i favoriti della corsa secondo i bookmaker ma lo erano anche in Bahrein e poi si è visto com’è andata. Occhio quindi alla Mercedes e a Lewis Hamilton.

F1 2021 – GP Emilia-Romagna: cosa aspettarsi

Il circuito di Imola – sede del GP dell’Emilia-Romagna – è un tracciato completo che non offre molte possibilità di sorpasso. Sarà quindi molto importante disputare delle buone qualifiche.

Di seguito troverete il calendario del Gran Premio dell’Emilia-Romagna, gli orari TV su SkyTV8 e il nostro pronostico.

F1 Grand Prix of Bahrain

Credits: Mark Thompson/Getty Images

F1 Grand Prix of Bahrain

Credits: Mark Thompson/Getty Images

F1 Grand Prix of Bahrain

Credits: Mario Renzi – Formula 1/Formula 1 via Getty Images

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F1 2021 – Imola, il calendario e gli orari TV su Sky e TV8
Venerdì 16 aprile 2021
11:00-12:00 Prove libere 1 (diretta su Sky Sport F1)
14:30-15:30 Prove libere 2 (diretta su Sky Sport F1)
Sabato 17 aprile 2021
11:00-12:00 Prove libere 3 (diretta su Sky Sport F1)
14:00-15:00 Qualifiche (diretta su Sky Sport F1 e TV8)
Domenica 18 aprile 2021
15:00 Gara (diretta su Sky Sport F1 e TV8)

F1 – I numeri del GP dell’Emilia-Romagna
LUNGHEZZA CIRCUITO 4.909 m
GIRI 63
RECORD IN PROVA Valtteri Bottas (Mercedes F1 W11) – 1’13”609 – 2020
RECORD IN GARA Lewis Hamilton (Mercedes F1 W11) – 1’15”484 – 2020
RECORD DISTANZA Lewis Hamilton (Mercedes F1 W11) – 1h28’32”430 – 2020

F1 – Il pronostico del GP dell’Emilia-Romagna 2021

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1° Lewis Hamilton (Mercedes)

Lewis Hamilton ha vinto a Imola lo scorso anno e secondo noi ha buone possibilità di salire sul gradino più alto del podio anche nel 2021.

Il sette volte campione del mondo F1 ha trionfato tre settimane fa in Bahrein nonostante una Mercedes meno performante della Red Bull e domenica correrà su una pista più adatta alle caratteristiche della sua W12.

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2° Max Verstappen (Red Bull)

Max Verstappen secondo gli scommettitori vincerà il GP dell’Emilia-Romagna ma non siamo così tanto sicuri.

Il driver olandese ha sempre deluso in Italia: tre gare non finite nei tre appuntamenti disputati lo scorso anno dalle nostre parti e un quinto posto a Monza nel 2018 come miglior piazzamento.

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3° Valtteri Bottas (Mercedes)

Valtteri Bottas è reduce da due podi negli ultimi due GP disputati e a nostro avviso ha tutte le carte in regola per proseguire la striscia positiva.

Il pilota finlandese lo scorso anno è arrivato secondo a Imola nel Gran Premio dell’Emilia-Romagna.

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Da tenere d’occhio: Sergio Pérez (Red Bull)

Sergio Pérez ha portato a casa un sesto posto nel GP dell’Emilia-Romagna del 2020.

Il messicano è in un ottimo stato di forma – tre piazzamenti in “top 5” negli ultimi cinque GP disputati – e secondo noi potrà disputare un eccellente Mondiale F1 2021.

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La squadra da seguire: Mercedes

La Mercedes ha iniziato benissimo il Mondiale F1 2021 con due vetture sul podio nonostante prestazioni inferiori rispetto alla Red Bull.

La Stella ha ottenuto una doppietta a Imola lo scorso anno e secondo noi può brillare anche in questa edizione del GP dell’Emilia-Romagna.

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MotoGP 2021 – GP Portogallo a Portimão: gli orari TV su Sky, DAZN e TV8

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Credits: Steve Wobser/Getty Images

Il GP del Portogallo a Portimão – terza tappa della MotoGP 2021 – sarà trasmesso in diretta su SkyDAZN e in differita su TV8 (di seguito troverete gli orari TV).

Nella gara lusitana – che vedrà l’attesissimo ritorno di Marc Márquez nove mesi dopo l’incidente di Jerez – assisteremo a un altro duello Yamaha/Ducati o ci sarà spazio anche per la Honda?

MotoGP 2021 – GP Portogallo: cosa aspettarsi

Il circuito di Portimão – sede del GP del Portogallo (corsa mai vinta da una moto italiana nella classe regina del Motomondiale) – è un tracciato molto duro contraddistinto da numerosi saliscendi.

Di seguito troverete il calendario del Gran Premio del Portogallo, gli orari TV su SkyDAZNTV8 e il nostro pronostico.

MotoGP of Qatar – Free Practice

Credits: Steve Wobser/Getty Images

MotoGP of Qatar – Race

Credits: Steve Wobser/Getty Images

MotoGP of Qatar – Qualifying

Credits: Steve Wobser/Getty Images

MotoGP of Qatar – Race

Credits: Steve Wobser/Getty Images

MotoGP of Qatar – Race

Credits: Steve Wobser/Getty Images

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MotoGP 2021 – Portimão, il calendario e gli orari TV su Sky, DAZN e TV8
Venerdì 16 aprile 2021
10:00-10:40 Moto3 – Prove libere 1 (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN)
10:55-11:40 MotoGP – Prove libere 1 (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN)
11:55-12:35 Moto2 – Prove libere 1 (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN)
14:15-14:55 Moto3 – Prove libere 2 (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN)
15:10-15:55 MotoGP – Prove libere 2 (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN)
16:10-16:50 Moto2 – Prove libere 2 (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN)
Sabato 17 aprile 2021
10:00-10:40 Moto3 – Prove libere 3 (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN)
10:55-11:40 MotoGP – Prove libere 3 (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN)
11:55-12:35 Moto2 – Prove libere 3 (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN)
13:35-14:15 Moto3 – Qualifiche (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN)
14:30-15:00 MotoGP – Prove libere 4 (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN)
15:10-15:50 MotoGP – Qualifiche (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN)
16:10-16:50 Moto2 – Qualifiche (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN)
Domenica 18 aprile 2021
10:00-10:20 Moto3 – Warm-up (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN)
10:30-10:50 MotoGP – Warm-up (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN)
11:00-11:20 Moto2 – Warm-up (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN)
12:20 Moto3 – Gara (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN, differita alle 17:35 su TV8)
14:00 MotoGP – Gara (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN, differita alle 19:05 su TV8)
15:30 Moto2 – Gara (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN, differita alle 20:35 su TV8)

MotoGP – I numeri del GP del Portogallo
LUNGHEZZA CIRCUITO 4,6 km
GIRI 25
RECORD IN PROVA Miguel Oliveira (KTM) – 1’38”892 – 2020
RECORD GARA Miguel Oliveira (KTM) – 1’39”855 – 2020

MotoGP – Il pronostico del GP del Portogallo 2021

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1° Valentino Rossi (Yamaha)

Ovviamente non ci aspettiamo una vittoria da Valentino Rossi ma dopo un inizio di stagione terrificante nonostante una Yamaha valida un risultato importante da parte sua sarebbe paragonabile a un successo. Soprattutto se si considera che il Dottore non termina una gara in “top 10” da oltre sette mesi.

I suoi precedenti nel GP del Portogallo? Cinque vittorie (tra il 2001 e il 2007) e dieci podi totali.

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2° Jack Miller (Ducati)

Per Jack Miller la MotoGP 2021 inizia ufficialmente a Portimão.

Dopo due Gran Premi deludenti in Qatar il centauro australiano ha un disperato bisogno di dare una svolta alla stagione su un tracciato molto amato (secondo lo scorso anno).

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3° Miguel Oliveira (KTM)

Miguel Oliveira ha tanta voglia di ripetere l’exploit dello scorso anno (primo a sorpresa) sul circuito di casa e a nostro avviso ha buone possibilità di riportare sul podio la KTM.

Anche il pilota portoghese ha iniziato male la MotoGP 2021: c’è tempo però per rifarsi.

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Da tenere d’occhio: Pol Espargaró (Honda)

Sarà dura per Pol Espargaró affrontare il GP del Portogallo insieme a Márquez.

Dopo il quarto posto dello scorso anno a Portimão il centauro iberico – reduce da un inizio di stagione tutt’altro che brillante (un ottavo e un tredicesimo posto) – cercherà di dimostrare di essere all’altezza dell’ingombrante compagno di squadra.

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La moto da seguire: Yamaha

Impossibile non considerare la Yamaha come la favorita del GP del Portogallo: il marchio giapponese ha iniziato alla grandissima la MotoGP 2021 trionfando a sorpresa nei primi due appuntamenti in Qatar e non ha alcuna intenzione di fermarsi.

La Casa dei tre diapason può inoltre vantare ottimi precedenti in terra lusitana con ben sette successi nella classe regina del Motomondiale.

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Audi Q4 e-tron: le foto e i dati

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Audi ha svelato le foto e i dati della Q4 e-tron: la SUV media elettrica tedesca – disponibile a trazione posteriore o integrale in due varianti di carrozzeria (“normale” e Sportback) – arriverà nelle concessionarie a giugno.

Le foto dell’Audi Q4 e-tron

Le foto dell’Audi Q4 e-tron Sportback

Audi e-tron: due varianti di carrozzeria

L’Audi e-tron sarà disponibile (come altre SUV della Casa dei quattro anelli: Q3, Q5 e e-tron) nelle varianti “standard” e Sportback. Quest’ultima si distingue per il design più filante e aerodinamico (Cx di 0.26 anziché 0.28), per lo spoiler e per il portellone posteriore ad apertura elettrica.

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Audi Q4 e-tron: le dimensioni

L’Audi Q4 e-tron è lunga 4,59 metri (9 cm meno di una Q5), larga 1,87 metri (come una Ssangyong Korando) e alta 1,63 (esattamente come una e-tron). Il passo è di 2,76 metri.

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Audi Q4 e-tron: la batteria

La batteria “base” da 55 kWh montata dall’Audi Q4 e-tron più accessibile può essere ricaricata fino a 7,2 kW in corrente alternata e fino a 100 kW in corrente continua. L’alternativa da 82 kW presente sulle altre versioni della SUV media elettrica di Ingolstadt può essere caricata fino a 11 kW in AC e fino a 125 kW in DC (dal 5 all’80% in 38 minuti).

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Audi Q4 e-tron: motori, prestazioni e autonomia

Sono tre le versioni dell’Audi Q4 e-tron: due a trazione posteriore con un motore montato dietro (35 da 170 CV e 40 da 204 CV) e la 50 quattro a trazione integrale con due motori elettrici in grado di generare una potenza totale di 299 CV.

L’Audi Q4 e-tron 35 – versione “base” della Sport Utility teutonica a emissioni zero – monta un motore elettrico posteriore da 170 CV e una batteria da 55 kWh che garantisce un’autonomia di 341 km (349 per la Sportback). 160 km/h di velocità massima e 9 secondi per accelerare da 0 a 100 chilometri orari.

L’Audi Q4 e-tron 40, variante rivolta a chi cerca la massima autonomia (520 km e possibilità di guadagnare 130 km di percorrenza in 10 minuti grazie alla ricarica veloce), monta un motore elettrico posteriore da 204 CV e una batteria da 82 kWh. Le prestazioni? 160 km/h di velocità massima e 8,5 secondi sullo 0-100.

L’Audi Q4 e-tron 50 quattro è la versione per chi vuole le massime prestazioni: trazione integrale, due motori elettrici (uno davanti e l’altro dietro) da 299 CV, 180 km/h di velocità massima e 6,2 secondi sullo “0-100”. Batteria da 82 kWh e un’autonomia di 488 km (497 per la Sportback).

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Audi Q4 e-tron: il design

Lo stile dell’Audi Q4 e-tron e della Q4 e-tron Sportback è ispirato a due concept mostrate nel 2019 e nel 2020. Fuori troviamo un design riuscito impreziosito da grandi cerchi in lega (da 19 a 21 pollici) mentre dentro spicca la consolle centrale orientata verso il guidatore con un display fino a 11,6”.

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Audi Q4 e-tron: abitabilità e bagagliaio

L’abitacolo dell’Audi Q4 e-tron è spazioso e versatile: 24,8 litri di vani portaoggetti e pratici incavi nei pannelli porta posizionati in prossimità del bracciolo per l’alloggiamento delle bottiglie da 1 litro.

Il bagagliaio ha una capienza di 520 litri che diventano 1.490 quando si abbattono i sedili posteriori: la Sportback risponde con 535/1.460 litri.

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Audi Q4 e-tron: i prezzi

I prezzi per l’Italia dell’Audi Q4 e-tron non sono ancora stati comunicati: in Germania la crossover elettrica dei quattro anelli sarà in vendita a partire da 41.900 euro mentre la Sportback (che arriverà nel terzo trimestre 2021) costerà circa 2.000 euro in più.

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Audi Q4 e-tron: gli optional

La dotazione di serie dell’Audi Q4 e-tron potrà essere arricchita attingendo a un corposo listino degli optional. Tra le “chicche” segnaliamo i fari Matrix LED, le luci diurne con quattro possibilità di personalizzazione, l’head-up display a realtà aumentata, la pompa di calore che sfrutta il calore residuo per riscaldare l’abitacolo, le sospensioni sportive che abbassano l’assetto di 1,5 cm (standard sulle versioni S line), il sistema di controllo della dinamica di marcia Audi drive select (compreso nel prezzo della Sportback), lo sterzo progressivo (di serie sulle Sportback e sulle quattro a trazione integrale) e il cruise control adattivo.

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Che cos’è l’ipnosi autostradale e come si può combattere?

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Credits: iStock

È un rischio reale e concreto che spesso viene sottovalutato, l’ipnosi autostradale può essere molto pericolosa per chi si trova alla guida della sua auto. Il rischio di subire questa particolare condizione è più alto soprattutto quando si guida su un’autostrada rettilinea quasi deserta per moltissimi chilometri, magari anche da soli.

L’ipnosi autostradale alla guida è una specie di trance che colpisce chi resta per molte ore immobile al volante, senza alcuna reazione. Può essere davvero molto pericolosa per la sicurezza. Quella che oggi chiamiamo ipnosi autostradale alla guida è lo stesso disturbo che un tempo veniva definito come febbre da linea bianca o febbre da strada.

Il nome è cambiato anche perché è proprio sulle autostrade che si corrono i rischi maggiori. Attenzione: lo stato di ipnosi può verificarsi in ogni momento e su qualsiasi tipologia di strada.

Che cos’è l’ipnosi autostradale?

Purtroppo il conducente non si rende conto di entrare in questo stato di trance dato dall’ipnosi autostradale e continua a guidare il veicolo in maniera automatica, senza quasi capire cosa sta effettivamente facendo. Spesso riesce anche ad arrivare a destinazione senza avere la minima reazione e senza ricordare quasi nulla del tempo durante il quale ha guidato. I gesti vengono compiuti in maniera automatica e distratta, senza recepire stimoli esterni. Attenzione: l’ipnosi autostradale alla guida non è la stanchezza al volante, si tratta infatti di due stati mentali e fisici diversi, che non devono assolutamente essere confusi.

Come evitare l’ipnosi autostradale alla guida

Chiaramente il primo consiglio, quello più semplice, per evitare questo stato di trance è rimanere sempre svegli e consapevoli di quello che si sta facendo. Non è facile ovviamente, visto che l’ipnosi inizia senza la volontà del guidatore.

Alcuni consigli per evitare questo stato di trance:

  • bere un caffè prima di intraprendere un lungo viaggio in autostrada;
  • mangiare uno spuntino, qualcosa di leggero, evitando pasti pesanti che possono provocare sonnolenza;
  • ascoltare musica che non piace particolarmente, che quasi “infastidisce”, per restare svegli, senza adagiarsi dal punto di vista mentale con una melodia affine ai propri gusti;
  • non tenere troppo alta la temperatura interna dell’auto, un po’ di fresco aiutare a stare svegli;
  • tenere una postura corretta (qui abbiamo visto quella adatta per i viaggi in moto) e ben dritta, meno comoda e rilassata, per restare sempre più vigili possibile;
  • pianificare il viaggio in autostrada cercando di prevedere diverse pause, se si prevede questo rischio.

Ipnosi autostradale e stanchezza al volante: la tecnologia aiuta

Restare con lo sguardo fisso sulle linee bianche della carreggiata è uno dei motivi che può spingere il guidatore allo stato di ipnosi. Al giorno d’oggi sono stati sviluppati differenti strumenti tecnologici che possono aiutare a ridurre il rischio di cadere in uno stato di trance o di sonnolenza. Si tratta dei sistemi di posizionamento globale, che vengono usati soprattutto dalle aziende di autotrasporti.

Come funzionano? Il GPS analizza il comportamento del soggetto alla guida, monitorando quanti chilometri percorre, la sua andatura, le pause che fa, il tempo che impiega, eventuali azioni ritenute anomale al volante. Utili anche tanti sistemi di assistenza alla guida di nuova generazione presenti oggi sulle auto. Tra questi ad esempio c’è il Lane Keeping Assist System, si tratta del sistema di mantenimento della corsia. In genere si limita ad avvisare il conducente che il veicolo sta per invadere un’altra corsia (eventuale colpo di sonno o distrazione), c’è un altro sistema complementare che addirittura interviene sui controlli del veicolo per riportarlo in carreggiata, ma essendo più invasivo non sempre è presente.

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Crash test Euro NCAP aprile 2021: 5 stelle per Volkswagen ID.4 e Skoda Enyaq iV

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Nella sessione di aprile 2021 dei crash test Euro NCAP la Volkswagen ID.4 e la Skoda Enyaq iV hanno conquistato cinque stelle. Solo due stelle, invece, per le Dacia SanderoLogan.

La vettura migliore testata questo mese è stata la Volkswagen ID.4: la SUV media elettrica tedesca ha ottenuto risultati eccellenti nella protezione degli occupanti e nell’urto laterale con barriera e palo mostrando qualche criticità nell’eccessiva escursione degli occupanti anteriori in caso di crash laterale e nell’assenza del sistema di rilevamento del pedone in retromarcia.

La “cugina” Skoda Enyaq iV – realizzata sullo stesso pianale – si è comportata nello stesso modo con massimi punteggi nella salvaguardia degli occupanti e con un’eccessiva escursione del conducente verso il passeggero accanto in caso di urto laterale. Buona anche la dotazione di ADAS: il monitoraggio del guidatore non è stato valutato in quanto optional e anche in questo caso manca il rilevamento del pedone in retromarcia.

La Dacia Sandero e la variante con la coda Logan (non venduta in Italia) si sono fermate a due stelle nei crash test Euro NCAP a causa soprattutto della scarsa dotazione dei sistemi di assistenza alla guida: è presente solo il rilevamento di allaccio delle cinture di sicurezza e la frenata automatica non è in grado di rilevare pedonibiciclette. Senza dimenticare la protezione marginale o debole del torace, dei femori e del collo per gli occupanti.

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