Grandi SUV diesel: 10 proposte
Le grandi SUV diesel stanno sparendo dalla circolazione a causa dei sempre più severi blocchi del traffico ma restano la soluzione ideale per gli automobilisti facoltosi alla ricerca di praticità che percorrono molti chilometri.
In questa guida all’acquisto troverete dieci Sport Utility molto diverse tra loro (anche nel prezzo) accomunate dalle dimensioni esterne ingombranti, dalla trazione integrale e dalla presenza di un propulsore a gasolio.
L’elenco delle dieci grandi SUV diesel più interessanti in commercio comprende soprattutto vetture tedesche, anche se non mancano proposte provenienti da altre nazioni.
Audi SQ7 TDI sport attitude – 113.250 euro
L’Audi SQ7 TDI sport attitude è la variante diesel più esclusiva della seconda generazione della Q7: la grande SUV tedesca – la proposta più costosa tra quelle presenti in questa guida all’acquisto – condivide il pianale con la A8 e la Q8 e offre un mix perfetto tra comfort e sportività.
Il raffinato motore 4.0 V8 biturbodiesel (una cilindrata poco amica di chi vuole risparmiare sull’assicurazione RC Auto) è silenzioso e ricco di cavalli (435) e di coppia.
BMW X5 xDrive25d Msport – 77.500 euro
La BMW X5 xDrive25d Msport – variante più costosa della quarta generazione della grande SUV bavarese – è sviluppata sullo stesso pianale della serie 5 e della X6.
Il motore 2.0 turbodiesel da 231 CV regala consumi bassissimi per la categoria: 14,3 km/l dichiarati.
Ford Edge 2.0 EcoBlue 238 CV Vignale – 63.650 euro
La Ford Edge 2.0 EcoBlue 238 CV Vignale – variante più esclusiva della grande SUV statunitense – è una crossover non troppo ingombrante che condivide il pianale con altri modelli della Casa dell’Ovale Blu (Mondeo, S-Max e Galaxy).
Il motore? Un 2.0 turbodiesel EcoBlue da 238 CV.
Maserati Levante V6 Diesel 275 CV Granlusso – 93.119 euro
La Maserati Levante V6 Diesel 275 CV Granlusso è la versione più potente della grande SUV del Tridente e monta un motore 3.0 V6 turbodiesel da 275 CV.
La crossover tricolore presenta qualche imprecisione di troppo nelle finiture e non offre molto spazio alla testa dei passeggeri posteriori più alti.
Mercedes GLE 400 d Premium Plus – 96.609 euro
La Mercedes GLE 400 d Premium Plus – variante a gasolio più esclusiva della seconda generazione della grande SUV tedesca – è, secondo noi, una delle crossover “premium” a gasolio più interessanti in commercio.
Il motore? Un 2.9 turbodiesel a sei cilindri in linea da 330 CV, lo stesso montato dalla GLE Coupé e dalla GLS analizzate in questa guida all’acquisto.
Mercedes GLE Coupé 400 d Ultimate – 110.352 euro
La Mercedes GLE Coupé 400 d Ultimate – versione più costosa della seconda generazione della grande SUV sportiva della Stella – può vantare, come la GLE “standard”, un divano largo a sufficienza per accogliere comodamente tre passeggeri.
Il motore 2.9 turbodiesel a sei cilindri in linea da 330 CV è lo stesso propulsore montato dalla GLE e dalla GLS presenti in questa guida all’acquisto.
Mercedes GLS 400 d Premium Plus – 105.169 euro
La Mercedes GLS 400 d Premium Plus – variante diesel più raffinata della grande SUV della Stella – è un’elegante crossover caratterizzata da finiture curatissime spinta dallo stesso motore 2.9 turbodiesel a sei cilindri in linea da 330 CV già visto sotto il cofano della GLE e della GLE Coupé presenti in questa guida all’acquisto.
Poco agile nelle curve a causa del peso elevato e delle dimensioni esterne ingombranti (5,21 metri di lunghezza), offre un mare di spazio alle gambe dei passeggeri posteriori mentre il bagagliaio non è molto ampio con i sedili della terza fila occupati.
Ssangyong Rexton Icon – 48.900 euro
La Ssangyong Rexton Icon – versione più costosa della seconda generazione della grande SUV coreana – è una fuoristrada rude con trazione integrale inseribile che può vantare due punti di forza da non sottovalutare: il prezzo (il più basso tra le vetture presenti in questa guida all’acquisto) e il bagagliaio (gigantesco).
Il motore 2.2 turbodiesel – carente di cavalli (181) e di coppia – non è molto vivace (“0-100” in 12 secondi) ed è abbinato a un cambio automatico (convertitore di coppia) a sette rapporti poco reattivo quando si guida in modo allegro.
Toyota Land Cruiser 5p. – 72.150 euro
La Toyota Land Cruiser 5p. è una fuoristrada giapponese “dura e pura” (ha le marce ridotte come la Ssangyong Rexton) spinta da un motore 2.8 turbodiesel D4-D da 204 CV. La dotazione di serie molto ricca comprende, tra le altre cose, il cruise control adattivo, i fari full LED e il tetto apribile panoramico.
La posizione di seduta alta consente di dominare il traffico ma lo spazio a disposizione delle gambe e delle spalle dei passeggeri posteriori non è tra i migliori del segmento.
Volkswagen Touareg 3.0 TDI 286 CV Elegance – 79.300 euro
La Volkswagen Touareg 3.0 TDI 286 CV Elegance – variante diesel più potente della terza generazione della grande SUV di Wolfsburg – è una Sport Utility piacevole da guidare nelle curve.
Il motore 3.0 V6 turbodiesel da 286 CV ha un’erogazione poco convincente: debole ai bassi regimi e non molto grintosa in allungo.
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Segnaletica orizzontale o verticale: quale prevale?
Sulle nostre strade la segnaletica prevista dal Codice della Strada è divisa tra verticale e orizzontale. Vediamo quale prevale tra le due, in varie situazioni che si possono verificare.
La segnaletica orizzontale è quella disegnata sull’asfalto, a volte può essere discordante rispetto al cartello stradale a bordo strada, che fa parte invece della segnaletica verticale. Un esempio? Capita in situazioni di divieto di sosta, ma non solo. Come bisogna comportarsi? Vediamo cosa dice la legge in Italia.
Segnaletica verticale: di che cosa si tratta?
L’art. 39 del Codice della Strada indica come segnaletica verticale quella composta dai cartelli che vediamo sugli appositi supporti a lato strada, che si dividono in:
- segnali di prescrizione, che abbimo visto, rendono noti obblighi, divieti e limitazioni;
- segnali di pericolo, che avvisano della presenza di una condizione o situazione appunto pericolosa, imponendo a chi circola su strada di essere prudente;
- segnali di indicazione, danno informazioni utili o necessarie per la guida o per itinerari e località turistiche e altro.
All’art. 77 e seguenti sono indicati forme, dimensioni, colori e simboli dei segnali stradali verticali.
Segnaletica orizzontale: di che cosa si tratta
La segnaletica orizzontale (art. 40 del CdS) è quella che vediamo invece tracciata sul manto stradale, non sui cartelli. Il suo compito è quello di regolare la circolazione dei veicoli, fornire indicazioni utili o prescrizioni particolari per determinati comportamenti da seguire o ancora guidare gli utenti in situazioni specifiche.
Come è suddivisa la segnaletica orizzontale:
- strisce trasversali continue o discontinue;
- strisce longitudinali continue o discontinue;
- frecce direzionali;
- attraversamenti pedonali o ciclabili;
- strisce di delimitazione per sosta riservata o stalli di sosta;
- simboli e iscrizioni;
- strisce di delimitazione della fermata di bus o altri veicoli del trasporto pubblico di linea;
- isole di traffico o di presegnalamento di ostacoli entro la carreggiata;
- altri segnali stabiliti dal regolamento d’attuazione del Codice della Strada.
Lo stesso regolamento, all’art. 137 e successivi, stabilisce forme, dimensioni, colori simboli, caratteristiche e modalità di applicazione dei segnali stradali orizzontali.
Prevale la segnaletica orizzontale o la segnaletica verticale?
L’art. 38 comma 2 del Codice della Strada indica con chiarezza la gerarchia tra la segnaletica orizzontale e quella verticale; precisa quanto segue: “Le prescrizioni dei segnali verticali prevalgono su quelle dei segnali orizzontali”. Quindi non c’è alcun dubbio. Possiamo fare degli esempi semplici per semplificare la comprensione del concetto:
- se c’è solo segnaletica orizzontale e manca completamente quella verticale, allora la prima è ovviamente valida a tutti gli effetti. Capita infatti che la segnaletica orizzontale venga utilizzata esclusivamente per integrare quella verticale, ma per l’accertamento di una violazione basta che sia visibile un solo tipo di segnaletica, quindi verticale o orizzontale. Nel caso in cui manca la segnaletica verticale ma c’è quella orizzontale quindi comunque la prescrizione è operativa. È chiaro che vale anche il contrario, se c’è solo la segnaletica verticale prevale quella;
- se ci sono le strisce bianche a bordo strada per indicare una zona di parcheggio gratuita, ma all’inizio del marciapiede è stato posizionato il cartello con il parcometro che indica l’obbligo di pagamento, allora per evitare la multa bisogna rispettare la segnaletica verticale e pagare il parcheggio.
Le prescrizioni dei semafori prevalgono su quelle della segnaletica verticale e orizzontale che regolano la precedenza; la segnaletica che prevale su ogni tipologia è quella fornita dagli agenti di polizia stradale.
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Auto Suzuki: l’elenco completo (con i prezzi)
Suzuki non è solo la seconda Casa automobilistica giapponese più amata dagli italiani ma anche uno dei marchi più acquistati dai clienti privati. Le auto del brand nipponico hanno conquistato gli automobilisti del nostro Paese grazie a una gamma completamente ibrida per tutti i gusti e tutte le tasche.
Di seguito troverete l’elenco completo di tutte le auto Suzuki in commercio (con i prezzi): tanti modelli mild hybrid, full hybrid e ibridi plug-in adatti a qualsiasi esigenza.
Auto Suzuki: l’elenco completo per marca (con i prezzi)
Suzuki Swift
La sesta generazione della Suzuki Swift – nata nel 2017 – è una piccola mild hybrid benzina disponibile a trazione anteriore o integrale.
La gamma motori è composta da due unità mild hybrid benzina: un 1.2 da 90 CV e un 1.4 turbo da 129 CV (lo stesso montato da Vitara e S-Cross).
Suzuki Swift: i prezzi
- Suzuki Swift 1.2 Cool 17.490 euro
- Suzuki Swift 1.2 Top 18.790 euro
- Suzuki Swift 1.2 AT 20.590 euro
- Suzuki Swift 4WD 20.590 euro
- Suzuki Swift Sport 24.050 euro
Suzuki Swace
La Suzuki Swace – nata nel 2021 – è una station wagon compatta ibrida benzina a trazione anteriore gemella della Toyota Corolla Touring Sports.
Il motore è un 1.8 ibrido benzina da 122 CV.
Suzuki Swace: i prezzi
- Suzuki Swace Cool 29.500 euro
- Suzuki Swace Top 32.000 euro
Suzuki Ignis
La terza generazione della Suzuki Ignis – nata nel 2016 e sottoposta a un restyling nel 2020 – è una piccola SUV mild hybrid benzina disponibile a trazione anteriore o integrale.
La “baby” crossover giapponese monta un motore 1.2 mild hybrid benzina da 83 CV.
Suzuki Ignis: i prezzi
- Suzuki Ignis Cool 17.200 euro
- Suzuki Ignis Top 17.850 euro
- Suzuki Ignis Top AT 19.350 euro
- Suzuki Ignis 4WD 19.650 euro
Suzuki Vitara
La seconda generazione della Suzuki Vitara – nata nel 2015 e sottoposta a un restyling nel 2018 – è una piccola SUV mild hybrid benzina disponibile a trazione anteriore o integrale.
Il motore è lo stesso 1.4 turbo mild hybrid benzina da 129 CV montato dalla Swift Sport e dalla S-Cross.
Suzuki Vitara: i prezzi
- Suzuki Vitara Cool 24.400 euro
- Suzuki Vitara Top 26.600 euro
- Suzuki Vitara Starview 27.400 euro
- Suzuki Vitara AT 28.900 euro
- Suzuki Vitara 4WD Cool 26.900 euro
- Suzuki Vitara 4WD Top 29.100 euro
- Suzuki Vitara 4WD Starview 29.900 euro
- Suzuki Vitara 4WD AT 31.400 euro
Suzuki S-Cross
La Suzuki S-Cross – nata nel 2013 e sottoposta a un restyling nel 2016 – è una SUV compatta mild hybrid benzina disponibile a trazione anteriore o integrale.
Il motore 1.4 turbo mild hybrid benzina da 129 CV è lo stesso montato dalla Swift Sport e dalla Vitara.
Suzuki S-Cross: i prezzi
- Suzuki S-Cross Easy 23.600 euro
- Suzuki S-Cross Cool 24.690 euro
- Suzuki S-Cross Starview 28.090 euro
- Suzuki S-Cross AT 29.590 euro
- Suzuki S-Cross 4WD Cool 27.190 euro
- Suzuki S-Cross 4WD Starview 30.590 euro
- Suzuki S-Cross 4WD AT 32.090 euro
Suzuki Across
La Suzuki Across – nata nel 2020 – è una SUV media ibrida plug-in benzina a trazione integrale.
La gemella della Toyota RAV4 PHEV ospita sotto il cofano un motore 2.5 ibrido plug-in benzina in grado di generare una potenza totale di 306 CV.
Suzuki Across: i prezzi
- Suzuki Across Top 56.900 euro
- Suzuki Across Yoru 58.900 euro
Il mondo Suzuki
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Renault Captur: modelli, prezzi, dotazioni e foto
La seconda generazione della Renault Captur – nata nel 2019 – è una piccola SUV francese a trazione anteriore sviluppata sullo stesso pianale della Nissan Juke.
In questa guida all’acquisto della Renault Captur – una delle migliori proposte del segmento – vi mostreremo nel dettaglio tutte le versioni presenti in listino della “baby” crossover della Régie: prezzi, motori, accessori, prestazioni, pregi, difetti e chi più ne ha più ne metta.
Le foto della Renault Captur
Renault Captur: le caratteristiche principali
La seconda serie della Renault Captur è una SUV costruita con cura adatta a chi cerca un mezzo versatile: l’utilissimo divano posteriore scorrevole è di serie su tutta la gamma.
Il bagagliaio soddisfa senza problemi le esigenze di una famiglia e i passeggeri posteriori hanno tanti centimetri a disposizione delle gambe.
Gli allestimenti della Renault Captur
Gli allestimenti della Renault Captur sono quattro, tutti ricchi (ma un po’ costosetti): Zen, Intens, Business e Initiale Paris.
Renault Captur Zen
La dotazione di serie della Renault Captur Zen, la versione che ci sentiamo di consigliare, comprende:
- 2 luci di lettura anteriori
- 3 poggiatesta posteriori regolabili in altezza
- ABS con assistenza alla frenata di emergenza e sistema elettronico di controllo della stabilità (ESP)
- Accensione automatica fari
- Active Emergency Brake (frenata di emergenza attiva con riconoscimento pedoni e ciclisti)
- Airbag frontali, laterali testa-torace conducente e passeggero
- Airbag laterali a tendina anteriori e posteriori
- Aletta parasole con specchio
- Alzacristalli anteriori elettrici e impulsionali
- Alzacristalli posteriori elettrici
- Assistenza alla partenza in salita
- Attacchi Isofix posteriori più passeggero anteriore
- Cerchi Flexwheel da 17″ Nymphea
- Chiusura centralizzata
- Cinture di sicurezza anteriori regolabili in altezza
- Climatizzatore manuale
- Consolle centrale con portaoggetti e bracciolo scorrevole e 2 bocchette aerazione posteriori
- Controllo pressione pneumatici
- Cruise control
- Cruscotto “soft touch”
- Deflettori anteriori black
- Distance Warning (avviso distanza di sicurezza)
- Driver display a colori 4,2″
- Easy Access System II
- Eco Mode
- Fari Full LED anteriori e posteriori
- Fascia superiore plancia Grey con profili cromati
- Kit riparazione pneumatici
- Lane Departure Warning (avviso superamento linea)
- Lane Keep Assist (assistenza al mantenimento della corsia)
- Luci diurne a LED
- Maniglie e paraurti in tinta carrozzeria
- Modanature laterali black
- Piano di carico bagagliaio modulabile
- Presa anteriore e posteriore 12V
- Retrovisori esterni shiny black con indicatori di direzione a LED richiudibili elettricamente
- Sedile conducente regolabile in altezza
- Sedile posteriore frazionabile 1/3 – 2/3 e scorrevole
- Selleria Zen Black&Grey
- Sistema multimediale Easy Link da 7″ compatibile con Android Auto e Apple CarPlay
- Ski anteriore e posteriore Grey
- Traffic Sign Recognition (riconoscimento segnali stradali)
- Volante in pelle TEP regolabile in altezza e profondità
Renault Captur Intens
La Renault Captur Intens costa 1.850 euro più della Zen a parità di motore e aggiunge:
- 2 luci di lettura a LED
- 2 USB posteriori
- Cavo di ricarica Mode 2 Standard (solo su Plug-in)
- Cerchi in lega da 17″ Bahamas
- Climatizzatore automatico
- Commutazione automatica degli abbaglianti/anabbaglianti
- Deflettori anteriori cromati
- Driver Display 7″
- Driver Display 10″ (solo su Plug-in)
- Fari posteriori Full LED 3D con firma luminosa dinamica C-Shape
- Fascia superiore plancia in alluminio spazzolato
- Flying consolle (solo su Plug-in)
- Freno di stazionamento elettrico con funzione auto-hold
- Luci diurne Full LED con firma luminosa dinamica C-Shape
- Modanature griglia frontale e laterali cromate
- Montanti laterali Shiny Black
- Multi-Sense
- Paraurti posteriore con profili cromati
- Privacy glass
- Profili laterali cristalli chrome
- Retrovisori esterni in tinta carrozzeria
- Retrovisore interno fotocromatico
- Sedile passeggero regolabile in altezza
- Sellerie con inserti in pelle TEP Black&Light Grey con tasca posteriore in rete
- Sensori di parcheggio posteriori
- Sensori pioggia
- Sistema multimediale Easy Link da 7″ con navigazione (solo su Plug-in)
- Terminale di scarico cromato
- Vernice bitono Be-Style
Renault Captur Business
La dotazione di serie della Renault Captur Business comprende:
- 2 luci di lettura anteriori
- 3 poggiatesta posteriori regolabili in altezza
- ABS con assistenza alla frenata di emergenza e sistema elettronico di controllo della stabilità (ESP)
- Accensione automatica fari
- Active Emergency Brake (frenata di emergenza attiva con riconoscimento pedoni e ciclisti)
- Airbag frontali, laterali testa-torace conducente e passeggero
- Airbag laterali a tendina anteriori e posteriori
- Aletta parasole con specchio
- Alzacristalli anteriori elettrici e impulsionali
- Alzacristalli posteriori elettrici
- Assistenza alla partenza in salita
- Attacchi Isofix posteriori più passeggero anteriore
- Caricatore a induzione
- Cerchi in lega da 17″
- Chiusura centralizzata
- Cinture di sicurezza anteriori regolabili in altezza
- Climatizzatore manuale
- Consolle centrale con portaoggetti e bracciolo scorrevole e 2 bocchette aerazione posteriori
- Controllo pressione pneumatici
- Cruise control
- Cruscotto “soft touch”
- Deflettori anteriori black
- Distance Warning
- Driver display a colori 4,2″
- Easy Access System II
- Eco Mode
- Fari Full LED anteriori e posteriori
- Fascia superiore plancia Grey con profili cromati
- Kit riparazione pneumatici
- Lane Departure Warning
- Lane Keep Assist
- Luci diurne a LED
- Maniglie e paraurti in tinta carrozzeria
- Modanature laterali black
- Piano di carico bagagliaio modulabile
- Presa anteriore e posteriore 12V
- Retrovisori esterni shiny black con indicatori di direzione a LED richiudibili elettricamente
- Ruotino di scorta (no GPL)
- Sedile conducente regolabile in altezza
- Sedile posteriore frazionabile 1/3 – 2/3 e scorrevole
- Selleria Zen Black&Grey
- Sensori di parcheggio posteriori
- Sistema multimediale Easy Link da 7″ con navigazione compatibile con Android Auto e Apple CarPlay
- Ski anteriore e posteriore Grey
- Traffic Sign Recognition
- Vernice metallizzata
- Volante in pelle TEP regolabile in altezza e profondità
Renault Captur Initiale Paris
La Renault Captur Initiale Paris costa 4.100 euro più della Intens a parità di motore e aggiunge:
- Badge Initiale Paris sulla calandra
- Bose sound system
- Bracciolo centrale
- Caricatore a induzione
- Cerchi in lega da 18″ Initiale Paris
- Fascia centrale in pelle TEP
- Fascia superiore plancia effetto legno
- Flying consolle
- Over speed prevention (allerta superamento velocità)
- Parking camera con sensori anteriori e posteriori
- Retrovisore interno fotocromatico frameless (senza cornice)
- Sedile conducente e passeggero riscaldabili e sedile conducente regolabile elettricamente
- Sellerie in pelle Black con inserti beige Initiale Paris
- Shark antenna
- Sistema multimediale Easy Link da 9,3″ con navigazione
- Ski anteriori e posteriori Grey Erbè
- Tappetini Initiale Paris
- Volante in pelle pieno fiore esclusivo Initiale Paris riscaldabile
- Welcome & Bye-bye sequence
Renault Captur: modelli e prezzi di listino
Di seguito troverete tutte le caratteristiche delle versioni della seconda generazione della Renault Captur. La gamma motori della piccola SUV francese è composta da quattro unità non molto grintose:
- un 1.0 turbo tre cilindri benzina TCe da 91 CV
- un 1.3 turbo benzina TCe da 140 CV
- un 1.0 turbo tre cilindri a GPL TCe da 101 CV
- un 1.6 ibrido plug-in benzina da 160 CV
Renault Captur TCe 90 CV (da 21.150 euro)
La Renault Captur TCe 90 CV (prezzi fino a 23.050 euro) – versione “base” della crossover transalpina – monta un motore carente di cavalli (91) e di coppia penalizzato da un cambio con sole cinque marce e da un’erogazione debole ai bassi regimi e poco vigorosa in allungo.
Renault Captur TCe 140 CV (da 22.850 euro)
La Renault Captur TCe 140 CV(prezzi fino a 24.750 euro) – la variante a benzina che ci sentiamo di consigliare – è una “baby” Sport Utility agile nelle curve spinta da un motore 1.3 (cilindrata più “corposa” rispetto a quanto offerto dalla concorrenza) a quattro cilindri silenzioso, ricco di cavalli e di coppia e pronto ai bassi regimi.
Renault Captur GPL (da 21.750 euro)
La Renault Captur GPL (prezzi fino a 23.600 euro) – variante a gas della piccola SUV francese non guidabile dai neopatentati – ospita sotto il cofano un motore 1.0 (una cilindrata contenuta che consente di risparmiare sull’assicurazione RC Auto) pronto ai bassi regimi e ricco di cavalli (101) e di coppia. I tre cilindri si fanno sentire – così come le sospensioni sulle sconnessioni più pronunciate (l’assetto rigido è un difetto comune a tutte le versioni) – e il peso elevato incide negativamente sul piacere di guida e sui consumi (esistono concorrenti più efficienti).
Renault Captur Plug-in Hybrid (da 33.250 euro)
La Renault Captur Plug-in Hybrid (prezzi fino a 37.350 euro) è la variante più costosa, grintosa ed ecologica della crossover della Régie. Il motore è un 1.6 ibrido plug-in benzina in grado di generare una potenza totale di 160 CV.
Renault Captur: gli optional
La dotazione di serie della Renault Captur Zen andrebbe a nostro avviso arricchita con tre optional fondamentali: il Pack Look Zen (800 euro: cerchi in lega da 17″ Bahamas, Privacy Glass, fari LED Signature e commutazione automatica abbaglianti/anabbaglianti), i sensori di parcheggio posteriori (210 euro) e la vernice metallizzata (810 euro). Quest’ultimo accessorio starebbe bene anche sulla Intens insieme al Pack Easy Drive (600 euro: cruise control adattivo, Blind Spot Warning e volante in pelle).
Chi acquista la Initiale Paris dovrebbe invece integrare la dotazione con il Pack Easy Drive Plus Initiale Paris (700 euro: cruise control, Blind Spot Warning e Highway and traffic jam companion) e il tetto panoramico apribile (710 euro).
Renault Captur usata
La seconda serie della Renault Captur è in vendita da soli due anni e generalmente chi l’ha acquistata la conserva con cura. Meglio puntare sulle km zero, che consentono di risparmiare circa 5.000 euro rispetto al prezzo di listino.
Renault Captur ibrida
Al momento l’unica variante ibrida della Renault Captur è la Plug-in Hybrid: presto la gamma della piccola SUV transalpina sarà composta anche da modelli mild e full hybrid.
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Cosa ci dice il numero di telaio di un’auto?
Il numero identificativo della produzione di veicoli è quello che chiamiamo VIN e che ci può fornire molte informazioni inerenti il mezzo stesso; ovviamente bisogna sapere che cosa indicano i vari simboli del numero di telaio. Vediamo insieme che cosa ci può dire questa particolare sequenza alfanumerica.
Scopri cosa si cela dietro il numero di telaio
Le cifre che compongono il VIN, numero di telaio, per molte persone sono una sorta di sequenza misteriosa di numeri e lettere, non sono in tanti a conoscerne infatti il significato. Eppure sono davvero tante le informazioni che si possono conoscere attraverso il numero di telaio di un’auto o di una moto. Vediamo perché è importante sapere il numero di telaio di un mezzo e che cosa indicano le cifre del VIN che sono stampate sui documenti e punzonate sul telaio.
Numero di telaio: cosa indicano le cifre del VIN
Il significato di VIN è Vehicle Identification Number, si tratta di un numero che è composto da una sequenza di 17 caratteri (numeri e lettere) che racchiudono tutte le caratteristiche produttive del veicolo. Questo è il motivo per cui gli autoriparatori usano il numero di telaio per non fare errori quando devono sostituire dei pezzi, assicurandosi quindi che i ricambi da procurare siano quelli corretti.
Altro punto fondamentale: il numero di telaio viene anche usato come unico mezzo per identificare un veicolo e distinguerlo dagli altri. Il VIN punzonato sul telaio dell’auto (o della moto) deve corrispondere a quello che troviamo sul parabrezza e stampato sul libretto del veicolo, al riquadro due lettera E, è fondamentale per i controlli su strada o in fase di revisione. Vediamo nel dettaglio che cosa indicano le lettere e i numeri del telaio. La prima cosa da fare per una più facile comprensione è distinguere 3 parti principali: il WMI, VDS, VIS, ognuna con un significato specifico.
Numero di telaio: il codice del costruttore
La prima parte è quella del WMI (World Manufacter Identifier), identificativo SAE del costruttore. Si tratta dei primi tre caratteri del numero di telaio a partire da sinistra e indicano il Paese del costruttore (la prima cifra) e la Casa costruttrice del mezzo (le altre due). Le lettere (o numeri) sono le seguenti:
- Z: Italia;
- W: Germania;
- V: Francia;
- J: Giappone;
- Y: Svezia;
- T: Repubblica Ceca;
- S: Inghilterra;
- 1: USA;
- 2: Canada;
- 3: Messico.
Ad ogni Casa corrisponde anche un numero identificativo internazionale, che leggiamo nella seconda e terza cifra del numero di telaio. Vediamo alcuni esempi:
- FA: Fiat;
- AR: Alfa Romeo;
- OL: Opel;
- LA: Lancia.
Numero di telaio: caratteristiche costruttive del veicolo
VDS, Vehicle Descriptor Section, sono i numeri dalla quarta all’ottava cifra che cui aiutando a identificare le caratteristiche costruttive del mezzo, anche la presenza di eventuali dispositivi di sicurezza. Ad ogni cifra corrisponde un significato preciso:
- la cifra 4 indica la tipologia di carrozzeria;
- la cifra 5 il motore;
- la cifra 6 la serie;
- la cifra 7 le dotazioni di sicurezza;
- la cifra 8 il modello.
Numero di telaio e optional auto
Infine c’è il VIS, Vehicle Identifier Section, ultima sequenza separata da una cifra di controllo (posizione 9) che va dal carattere 10 al 17 del numero di telaio. Qui sono indicate tutte le specifiche costruttive per quanto riguarda gli optional, i sistemi e l’allestimento specifici della vettura.
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Peugeot 3008: la tecnologia sigla per sigla
La Peugeot 3008 – arrivata alla seconda generazione – è una delle SUV compatte più amate dagli italiani. La crossover del Leone – disponibile a trazione anteriore o integrale e sviluppata sullo stesso pianale della Opel Grandland X – è un’auto innovativa e ricca di tecnologia: non a caso nel 2017 si è aggiudicata il prestigioso riconoscimento di Auto dell’Anno.
Di seguito troverete un glossario per capire meglio cosa significano le sigle che identificano tutti gli accessori tecnologici della Sport Utility francese.
Peugeot 3008: la tecnologia sigla per sigla
Active Lane Departure Warning
L’Active Lane Departure Warning è un sistema che in caso di superamento involontario della linea di carreggiata emette un avviso e interviene sullo sterzo.
Active Safety Brake
La frenata automatica Active Safety Brake serve a evitare una collisione o a limitarne la gravità riducendo la velocità del veicolo. Il sistema interviene se il conducente non aziona il freno della vettura.
Adaptive Cruise Control
Il cruise control adattivo (Adaptive Cruise Control) regola la velocità in base al veicolo in marcia che precede. La funzione Stop&Go permette di rallentare la vettura fino all’arresto completo: una soluzione molto utile quando ci si trova in coda.
Advanced Grip Control
L’Advanced Grip Control comprende un sistema antipattinamento avanzato e l’Hill Assist Descent Control.
AFU
Il sistema AFU è l’assistente alla frenata d’emergenza: un dispositivo che in caso di pericolo applica la massima potenza frenante anche se il pedale non è stato premuto a fondo.
Android Auto
Il sistema Android Auto consente a tutti i possessori di smartphone Android (da 5.0 Lollipop in su) di utilizzare a bordo della vettura numerose funzioni del telefono (Google Maps, Google Play Musica, telefonare, inviare e ricevere messaggi).
Apple CarPlay
Apple CarPlay porta sul display dell’auto le funzioni più utili dell’iPhone (dal 5 in su).
AVAS
L’AVAS è un sistema acustico di segnalazione usato dai veicoli ibridi plug-in quando viaggiano in modalità elettrica.
BlueHDi
La sigla BlueHDI identifica i motori diesel della Peugeot 3008.
DAB
La sigla DAB (Digital Audio Broadcasting) indica la radio digitale.
Distance Alert
Il Distance Alert è un allarme di possibile rischio di collisione. Quando viene rilevato un veicolo si accende una spia luminosa mentre in caso di collisione imminente è prevista anche un’allerta sonora.
Driver Attention Alert
Il Driver Attention Alert valuta lo stato di vigilanza del conducente identificando le deviazioni di traiettoria rispetto alle strisce a terra. Una volta che il sistema determina che l’andamento del veicolo suggerisce un certo livello di stanchezza o disattenzione da parte del conducente si attivano gli allarmi.
EAT8
La sigla EAT8 identifica il cambio automatico (convertitore di coppia) a otto rapporti della Peugeot 3008.
Extended Traffic Sign Recognition
Il sistema Extended Traffic Sign Recognition della Peugeot 3008 rileva i cartelli stradali di Stop e senso vietato.
Follow Me Home
La funzione Follow Me Home indica gli abbaglianti a spegnimento ritardato.
Hands Free
Il portellone Hands Free si apre con un semplice gesto del piede sotto il paraurti posteriore.
Head-up Digital Display
L’Head-up Digital Display della Peugeot 3008 è un nuovo quadro strumenti inserito in una posizione rialzata (che offre una maggiore sicurezza perché non si distoglie lo sguardo dalla strada) completamente digitale.
High Beam Assist
L’High Beam Assist è un sistema che effettua una commutazione automatica da abbaglianti ad anabbaglianti se si incontra un veicolo.
Hill Assist
La tecnologia Hill Assist aiuta il conducente a rimettersi in moto in salita. Immobilizza il veicolo per circa 2 secondi, lasciando il tempo di passare dal pedale del freno a quello dell’acceleratore.
Hill Assist Descent Control
L’Hill Assist Descent Control assicura il massimo controllo del veicolo anche in caso di discesa con forte pendenza grazie a una progressiva azione sui freni.
i-Cockpit
i-Cockpit è un innovativo layout degli interni realizzato da Peugeot che comprende un volante compatto, un quadro strumentazione davanti agli occhi del conducente e un ampio touchscreen.
Isofix
Gli attacchi Isofix servono ad ancorare i seggiolini per bambini ai sedili.
Keyless
Il sistema keyless consente di chiudere/aprire e mette in moto l’automobile senza dover estrarre la chiave dalla tasca.
Lane Positioning Assist
Il Lane Positioning Assist funziona con l’aiuto di una telecamera che identifica le linee di delimitazione sulla strada. Il sistema posiziona il veicolo all’interno della carreggiata nel punto desiderato dal conducente.
Night Vision
Night Vision – attraverso una telecamera infrarossi nella griglia anteriore – rileva pedoni e animali al buio sulla strada fino a 100 metri di distanza.
Park Assist
Il sistema Park Assist aiuta a trovare un parcheggio adatto alle dimensioni del veicolo e, dopo che il posto è stato individuato, effettua una manovra automatica (sia negli spazi ristretti che nei parcheggi a pettine).
Peugeot Connect SOS & Assistance
I servizi Peugeot Connect SOS e Peugeot Connect Assistance offrono la chiamata d’emergenza (automatica o manuale) in caso di incidente e la possibilità di essere messi in contatto diretto con la piattaforma d’assistenza della Casa del Leone.
PureTech
La sigla PureTech identifica i motori a benzina della Peugeot 3008.
REF
La sigla REF identifica la ripartizione elettronica della frenata.
Speedcam
La funzione Speedcam permette di ricevere avvisi in tempo reale riguardo agli autovelox, i tratti pericolosi della strada e le zone a rischio.
Time Drive Control
Il sistema Time Drive Control avvisa il conducente quando è il momento di fare una pausa. Si attiva quando si affrontano più di due ore di viaggio a una velocità di oltre 65 km/h.
Visiopark
Il sistema Visiopark offre una visione 180° grazie a una telecamera posizionata sul posteriore o di 360° con l’ausilio di una videocamera anteriore.
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Rc Auto, che cos’è la rinuncia alla rivalsa?
Partiamo con il definire l’Rc Auto, assicurazione Responsabilità Civile Autoveicoli. Si tratta della polizza che copre i danni causati a terzi da parte del mezzo assicurato. È la copertura minima per circolare su strada, secondo quanto dichiarato dall’articolo 22 del Codice della Assicurazioni. Garantisce il giusto risarcimento ai soggetti che subiscono danni a seguito di un sinistro, a prescindere da quelle che sono le disponibilità economiche del responsabile dell’incidente.
Nel caso in cui si verifica un incidente con colpa, la polizza Rc Auto copre i danni a terzi, sia cose che persone. I terzi, che quindi hanno diritto a un indennizzo, sono anche i passeggeri del mezzo che ha causato l’incidente; per il conducente che ha provocato il sinistro stesso invece non è previsto nessun tipo di risarcimento. Dopo aver chiarito questo aspetto generale, ci occupiamo della rinuncia alla rivalsa. Vediamo di che cosa si tratta.
Cosa intendiamo per rinuncia alla rivalsa?
Si tratta di una clausola specifica della compagnia assicurativa, che causa un aumento del premio che si versa. È il diritto che ogni assicurazione ha, dopo aver pagato il risarcimento dei danni ai terzi coinvolti in un sinistro, di chiedere al suo cliente assicurato un rimborso della quota versata, nel caso in cui si siano verificate gravi violazioni del Codice della Strada. Tra queste per esempio la guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, la violazione delle norme di carico del mezzo, la revisione scaduta o la guida con patente scaduta e diverse altre. I danni che vengono causati in queste condizioni possono essere anche molto costosi e per questo la rivalsa dell’assicuratore può generare delle spese impreviste anche molto elevate.
Per tale motivo tutti i contratti delle compagnie assicurative prevedono il diritto di rivalsa, clausola che si consiglia soprattutto nel caso in cui una delle ipotesi previste potrebbe anche solo lontanamente verificarsi. Un esempio? Si hanno figli giovani che potrebbero imbattersi nell’errato comportamento della guida in stato di ebbrezza.
Rinuncia alla rivalsa: come funzione e tipologie
Ci sono differenti tipologie di clausole di rinuncia alla rivalsa, anche opzioni più economiche e convenienti che non escludono completamente la possibilità da parte della compagnia assicurativa di rinunciare alla rivalsa del suo cliente, ma prevedono un limite ben preciso. Come funzionano?
Facciamo un esempio. Se in sede di premio si fissa un limite della rivalsa per 3.000 euro per la guida in stato di ebbrezza, allora nel caso in cui il conducente assicurato provoca un sinistro (guidando dopo aver bevuto oltre il limite concesso dalla legge) e causa danni per 50.000 euro, allora la compagnia di assicurazione non potrà rivalersi sul suo cliente e quindi chiedere un rimborso allo stesso per un importo superiore ai 3.000 euro pattuiti.
Altra due tipologie di rinuncia alla rivalsa molto frequenti sono:
- il primo sinistro, l’assicurazione rinuncia alla rivalsa solo per il primo incidente, invece per tutti gli eventuali sinistri che si verificano successivamente la rivalsa è piena;
- la presenza di sanzioni penali, la compagnia rinuncia alla rivalsa solo se il sinistro non ha avuto anche una condanna penale a danno del suo cliente, che in genere riguarda lesioni colpose o omicidio colposo. Nel momento in cui la sentenza passa in giudicato e quindi diventa definitiva, con questa clausola l’assicurazione può chiedere la rivalsa, e quindi tutta la somma che ha versato per risarcire la persona danneggiata o i suoi familiari.
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Supercar a trazione integrale: 10 proposte che costano più di 100.000 euro
Le supercar a trazione integrale sono le sportive più amate da chi ha un grosso budget a disposizione e vuole divertirsi nella massima sicurezza.
In questa guida all’acquisto troverete dieci esclusive coupé 4×4 molto diverse tra loro accomunate da una velocità massima di almeno 250 km/h, da uno “0-100” inferiore ai 4 secondi e da un prezzo che supera quota 100.000 euro.
L’elenco delle dieci supercar a trazione integrale più interessanti in commercio comprende soprattutto modelli provenienti dalla Germania, anche se non mancano vetture di altre nazioni.
Audi RS 5 25 years – 134.500 euro
L’Audi RS 5 25 years è la variante più cattiva della seconda generazione della A5 Coupé.
L’abitacolo non offre molto spazio alle spalle dei passeggeri posteriori mentre il motore 2.9 V6 biturbo benzina – il meno potente (450 CV) nonché il meno pimpante (“0-100” in 3,9 secondi) tra quelli analizzati in questa guida all’acquisto – ha una cilindrata relativamente contenuta che consente di mantenere i costi di gestione a un livello umano.
Audi R8 performance – 204.450 euro
L’Audi R8 Performance è la versione più brutale della seconda generazione della supercar tedesca.
Una coupé compatta (solo 4,43 metri di lunghezza) spinta da un motore 5.2 V10 a benzina da 620 CV non particolarmente dotato alla voce “coppia”. Lo “0-100”? In 3,1 secondi.
BMW M8 Competition – 176.400 euro
La BMW M8 Competition è la variante più grintosa della seconda generazione della serie 8.
La coupé tedesca – contraddistinta da finiture molto curate – ospita sotto il cofano un motore 4.4 V8 biturbo benzina da 625 CV reattivo ai bassi regimi. 3,2 i secondi necessari per accelerare da 0 a 100 km/h.
Honda NSX – 201.000 euro
La seconda generazione della Honda NSX è una supercar ibrida (l’unica proposta a doppia alimentazione tra quelle presenti in questa guida all’acquisto) che presenta qualche lacuna nella dotazione di sicurezza: gli ADAS più evoluti come l’avviso di cambio corsia, il cruise control adattivo e il monitoraggio dell’angolo cieco non sono disponibili neanche come optional.
Il motore 3.5 V6 biturbo ibrido benzina da 581 CV permette alla sportiva nipponica di accelerare da 0 a 100 km/h in 3,6 secondi.
Jaguar F-Type R – 129.280 euro
La Jaguar F-Type R – variante più cattiva della supercar britannica – è la proposta più accessibile tra quelle analizzate in questa guida all’acquisto.
La coupé inglese, impreziosita da un bagagliaio molto sfruttabile, è spinta da un motore 5.0 V8 sovralimentato (compressore volumetrico) da 575 CV e impiega 3,7 secondi per accelerare da 0 a 100 km/h.
Lamborghini Huracán – 227.072 euro
La Lamborghini Huracán è una supercar a trazione integrale rivolta a chi cerca esclusivamente il piacere di guida: la coupé di Sant’Agata è divertentissima nelle curve e non è interessata alla praticità (il bagagliaio anteriore è minuscolo).
Bastano 2,9 secondi per accelerare da 0 a 100 km/h: merito del motore 5.2 V10 a benzina da 640 CV.
Lamborghini Aventador SVJ – 432.730 euro
La Lamborghini Aventador SVJ – variante più estrema della supercar del Toro – è una sportiva esagerata: nelle dimensioni esterne, nel prezzo (il più alto tra le vetture presenti in questa guida all’acquisto) e nel motore.
Il possente 6.5 V12 a benzina (una cilindrata impegnativa) regala un sound eccezionale e cavalli a profusione (770 CV), concentrati però soprattutto nella zona rossa del contagiri. L’abitacolo è largo ma un po’ angusto per la testa degli occupanti più alti.
Mercedes S 63 AMG Coupé – 196.126 euro
La Mercedes S 63 AMG Coupé – versione “cattiva” della classe S Coupé – è, secondo noi, la supercar a trazione integrale più interessante in circolazione.
L’ingombrante – oltre cinque metri di lunghezza – sportiva della Stella è una Gran Turismo che punta più sul comfort (tanto spazio per la testa e le gambe di chi si accomoda dietro e una dotazione di serie ricca) che sul puro divertimento ma può comunque vantare un motore 4.0 V8 biturbo benzina da 612 CV (“0-100” in 3,5 secondi) ricco di coppia e molto reattivo ai bassi regimi.
Nissan GT-R Nismo – 210.800 euro
La Nissan GT-R Nismo è la variante più brutale della supercar giapponese.
La coupé nipponica è spinta da un motore 3.8 V6 biturbo benzina da 600 CV abbinato a un cambio automatico a doppia frizione a sei rapporti che meriterebbe (almeno) una marcia in più.
Porsche 911 Turbo S – 227.080 euro
La Porsche 911 Turbo S è la variante più costosa della 992 (l’ottava generazione della supercar di Zuffenhausen): una sportiva leggendaria omologata quattro posti ma in realtà adatta per due persone visto che il divanetto posteriore è adatto solo a dei bambini.
Il motore 3.7 boxer a sei cilindri biturbo a benzina da 650 CV permette alla coupé tedesca di scattare da 0 a 100 km/h in 2,7 secondi.
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Auto ibride plug-in: tutti i modelli in commercio (e i loro prezzi)
Le auto ibride plug-in – vetture a doppia alimentazione termica/elettrica in grado di percorrere diverse decine di chilometri a emissioni zero (a patto di attaccarle alla spina) – sono la soluzione ideale per chi non fa molta strada e ha tempo e voglia di ricaricare spesso la batteria.
Le ibride “alla spina” attualmente rappresentano il 4,5% delle immatricolazioni nel nostro Paese ma andrebbero acquistate solo da chi può davvero sfruttarle al meglio: utilizzandole cioè in EV per la maggior parte del tempo.
Di seguito troverete l’elenco completo di tutte le auto ibride plug-in (benzina e diesel) in commercio con i prezzi.
Auto ibride plug-in: l’elenco completo
Audi
- A3 Sportback 40 TFSI e (da 39.750 euro)
- A3 Sportback 45 TFSI e (45.100 euro)
- A6 50 TFSI e (da 63.300 euro)
- A6 55 TFSI e (72.800 euro)
- A6 Avant TFSI e (75.200 euro)
- A7 Sportback 50 TFSI e (da 76.500 euro)
- A7 Sportback 55 TFSI e (90.450 euro)
- A8 TFSI e (da 110.450 euro)
- Q3 TFSI e (da 47.900 euro)
- Q3 Sportback TFSI e (da 50.900 euro)
- Q5 50 TFSI e (da 59.750 euro)
- Q5 55 TFSI e (da 71.200 euro)
- Q5 Sportback 50 TFSI e (da 62.750 euro)
- Q5 Sportback 55 TFSI e (da 74.100 euro)
- Q7 55 TFSI e (da 77.400 euro)
- Q7 60 TFSI e (96.300 euro)
- Q8 55 TFSI e (da 83.650 euro)
- Q8 60 TFSI e (103.300 euro)
Bentley
- Bentayga Hybrid (179.142 euro)
BMW
- 320e (da 49.890 euro)
- 330e (da 55.940 euro)
- 320e Touring (da 50.850 euro)
- 330e Touring (da 56.900 euro)
- 520e (da 58.090 euro)
- 530e (da 62.790 euro)
- 545e (da 75.040 euro)
- 520e Touring (da 60.440 euro)
- 530e Touring (da 65.140 euro)
- 745e (da 109.450 euro)
- 225xe Active Tourer (da 39.600 euro)
- X1 xDrive25e (da 49.150 euro)
- X2 xDrive25e (da 49.450 euro)
- X3 xDrive30e (da 58.950 euro)
- X5 xDrive45e (da 86.810 euro)
Citroën
- C5 Aircross Hybrid (da 42.100 euro)
Cupra
- Leon E-HYBRID (38.600 euro)
- Leon Sportstourer (39.600 euro)
- Formentor e-Hybrid 204 CV (37.700 euro)
- Formentor e-Hybrid 245 CV (45.050 euro)
DS
- DS 9 (da 56.200 euro)
- DS 7 Crossback E-Tense (da 48.700 euro)
- DS 7 Crossback E-Tense 4×4 (da 52.700 euro)
Ford
- Kuga Plug In Hybrid (da 37.550 euro)
- Explorer (81.000 euro)
Hyundai
- Ioniq Plug-in Hybrid (da 37.000 euro)
Jaguar
- E-Pace PHEV (da 58.700 euro)
- F-Pace PHEV (da 73.890 euro)
Jeep
- Renegade PHEV 190 CV (da 38.850 euro)
- Renegade PHEV 240 CV (42.850 euro)
- Compass PHEV (da 41.950 euro)
Kia
- Ceed SW PHEV (37.250 euro)
- Niro PHEV (da 36.250 euro)
- XCeed PHEV (da 37.750 euro)
- Sorento PHEV (da 53.000 euro)
Land Rover
- Defender 110 PHEV (da 76.900 euro)
- Discovery Sport PHEV (da 56.470 euro)
- Range Rover Evoque PHEV (da 53.450 euro)
- Range Rover Velar PHEV (da 73.400 euro)
- Range Rover Sport PHEV (da 93.500 euro)
- Range Rover PHEV (da 127.900 euro)
McLaren
- Artura (231.000 euro)
Mercedes
- A 250 e 4p. (da 43.817 euro)
- A 250 e (da 43.110 euro)
- B 250 EQ-Power (da 41.439 euro)
- C 300 e (da 52.044 euro)
- C 300 de (da 53.266 euro)
- C 300 e S.W. (da 53.424 euro)
- C 300 de S.W. (da 54.646 euro)
- E 300 e (da 65.701 euro)
- E 300 de (da 67.591 euro)
- E 300 e S.W. (da 67.946 euro)
- E 300 de S.W. (da 69.837 euro)
- CLA 250 EQ Power (da 46.795 euro)
- CLA Shooting Brake 250e (da 48.031 euro)
- GLA 250 e (da 49.644 euro)
- GLC 300 e (da 64.657 euro)
- GLC 300 de (da 66.487 euro)
- GLC Coupé 300 e (da 69.261 euro)
- GLC Coupé 300 de (da 71.091 euro)
- GLE 350 de (da 81.792 euro)
- GLE Coupé 350 de (da 86.294 euro)
Mini
- Countryman Cooper S E (da 40.600 euro)
Mitsubishi
- Eclipse Cross PHEV (da 43.900 euro)
- Outlander PHEV (da 45.200 euro)
Opel
- Grandland X Hybrid FWD (da 43.250 euro)
- Grandland X Hybrid AWD (da 49.600 euro)
Peugeot
- 508 Hybrid (da 47.250 euro)
- 508 SW Hybrid (da 48.250 euro)
- 3008 Hybrid (da 45.530 euro)
- 3008 Hybrid4 (da 50.430 euro)
Porsche
- Panamera 4 E-Hybrid (da 119.609 euro)
- Panamera 4S E-Hybrid (da 136.933 euro)
- Panamera Turbo S E-Hybrid (da 198.665 euro)
- Cayenne E-Hybrid (98.516 euro)
- Cayenne Turbo S E-Hybrid (182.208 euro)
- Cayenne Coupé E-Hybrid (103.396 euro)
- Cayenne Coupé Turbo S E-Hybrid (186.478 euro)
Renault
- Mégane Sporter Plug-in Hybrid (da 37.250 euro)
- Captur Plug-in Hybrid (da 33.350 euro)
Seat
- Leon e-Hybrid (35.400 euro)
- Leon Sportstourer e-Hybrid (36.000 euro)
- Tarraco e-Hybrid (da 44.600 euro)
Skoda
- Octavia Plug-In Hybrid (da 37.000 euro)
- Octavia Plug-In Hybrid RS (41.750 euro)
- Octavia Wagon Plug-In Hybrid (da 38.050 euro)
- Octavia Wagon Plug-In Hybrid RS (42.800 euro)
- Superb Plug-In Hybrid (da 44.000 euro)
- Superb Wagon Plug-In Hybrid (da 45.100 euro)
Suzuki
- Across (da 56.900 euro)
Toyota
- Prius Plug-in (42.850 euro)
- RAV4 PHEV (da 55.500 euro)
Volkswagen
- Golf eHYBRID (38.500 euro)
- Golf GTE (43.400 euro)
- Passat Variant GTE (53.700 euro)
- Tiguan eHYBRID (da 42.000 euro)
- Touareg eHybrid (78.000 euro)
- Touareg R (96.000 euro)
Volvo
- S60 T8 (da 61.250 euro)
- S60 Polestar Engineered (68.500 euro)
- V60 T6 (da 58.250 euro)
- V60 T8 (da 65.150 euro)
- V60 Polestar Engineered (72.400 euro)
- S90 T8 (da 68.250 euro)
- V90 T6 (da 72.450 euro)
- V90 T8 (da 76.450 euro)
- XC40 T4 (da 47.750 euro)
- XC40 T5 (da 48.850 euro)
- XC60 T6 (da 59.900 euro)
- XC60 T8 (da 67.700 euro)
- XC60 Polestar Engineered (77.990 euro)
- XC90 T8 (da 83.450 euro)
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Hyundai, la tecnologia sigla per sigla
Hyundai non è solo la Casa coreana più amata dagli italiani ma anche uno dei marchi più ricchi di tecnologia in circolazione: il brand asiatico offre infatti una gamma di modelli varia con numerose modalità di alimentazione (benzina, GPL, diesel, mild hybrid benzina, mild hybrid diesel, ibrido benzina, ibrido plug-in benzina ed elettrico).
Di seguito troverete un glossario per capire meglio cosa significano le sigle che identificano tutti gli accessori presenti sulle auto Hyundai.
A
A.B.S.
L’A.B.S. (Anti-lock Braking System) evita il bloccaggio delle ruote durante la frenata.
B
B.C.C.A.
Il Blind Spot Collision Avoidance Assist monitora l’angolo cieco e corregge la traiettoria.
Bluelink
Bluelink racchiude i servizi di connettività Hyundai.
B.S.D.
La sigla B.S.D. (acronimo di Blind Spot Detection) indica il sistema di monitoraggio degli angoli ciechi.
B.V.M.
Il sistema B.V.M. (acronimo di Blind-Spot View Monitor) permette a chi guida di avere due occhi virtuali in più eliminando di fatto i punti ciechi a sinistra e a destra.
C
CRDi
La sigla CRDi identifica i motori diesel Hyundai.
D
D.A.W.
Il sistema D.A.W. (acronimo di Driver Attention Warning) rileva la stanchezza del conducente.
D.B.C.
Il D.B.C. (acronimo di Downhill Brake Control) è il controllo della velocità in discesa.
DCT
DCT (acronimo di Dual Clutch Transmission) è il cambio automatico a doppia frizione.
Drive mode select
Il Drive mode select Hyundai è un sistema che permette di scegliere tra diverse modalità di guida.
E
eCall
L’eCall è la chiamata d’emergenza automatica.
E.S.P.
L’E.S.P. è il controllo di stabilità.
F
F.C.A.
Il sistema F.C.A. (acronimo di Forward Collision-Avoidance Assist) Hyundai è un assistente alla frenata di emergenza.
H
H.A.C.
Il sistema H.A.C. (acronimo di Hill-start Assist Control) non è altro che l’assistente per le partenze in salita.
H.B.A.
H.B.A. (acronimo di High Beam Assist) è il sistema di regolazione automatica dei fari abbaglianti.
H.D.A.
L’H.D.A. (acronimo di Highway Driving Assist) Hyundai è un sistema di guida autonoma in autostrada.
HEV
La sigla HEV identifica le Hyundai full hybrid a benzina.
I
iMT
iMT è un cambio Hyundai che grazie alla tecnologia clutch by wire (una frizione che funziona attraverso un impulso elettronico) permette di ridurre i consumi e le emissioni di CO2 del 3% in condizioni di guida reale.
I.S.G.
I.S.G. (acronimo di Idle Stop and Go) è il sistema start/stop Hyundai.
I.S.L.W.
Il sistema I.S.L.W. (Information Speed Limit Warning) riconosce i limiti di velocità.
Isofix
Gli attacchi Isofix servono ad ancorare i seggiolini per bambini ai sedili.
J
JX
La funzione Junction Turning della frenata autonoma di emergenza aiuta a prevenire le collisioni frontali quando si svolta a sinistra negli incroci.
L
L.F.A.
Il sistema L.F.A. (Lane Following Assist) Hyundai è un sistema di guida autonoma di II livello.
L.K.A.
L’L.K.A. (acronimo di Lane Keeping Assist) è un sistema di avviso e correzione superamento della carreggiata.
L.V.D.A.
La sigla L.V.D.A. (acronimo di Leading Vehicle Departure Alert) indica il sistema di avviso di ripartenza.
R
R.C.C.A.
Il sistema Hyundai R.C.C.A. (acronimo di Rear Cross-Traffic Collision-Avoidance Assist) quando si esce in retromarcia da un parcheggio o da una strada secondaria riconosce la presenza di eventuali veicoli sulla traiettoria e applica automaticamente i freni per evitare una collisione.
R.C.C.W.
L’R.C.C.W. (acronimo di Rear Cross-Traffic Collision Warning) è il sistema di monitoraggio veicoli in avvicinamento in retromarcia.
R.O.A.
Il R.O.A. (acronimo di Rear Occupant Alert) Hyundai ricorda al guidatore di controllare se ci sono bambini o animali sui sedili posteriori.
S
S.C.C.
Lo Smart Cruise Control (S.C.C.) è un cruise control adattivo.
S.E.A.
Il sistema S.E.A. (Safe Exit Assist) impedisce l’apertura delle porte posteriori qualora il veicolo rilevi un pericolo in avvicinamento da dietro, come un ciclista o un altro veicolo che sopraggiunge.
Shift-by-wire
Sulle trasmissioni dotate della tecnologia Shift-by-wire il selettore del cambio trasmette elettronicamente la marcia impostata senza collegamenti meccanici.
Smart key
La smart key consente di aprire la portiera e avviare l’auto con la semplice pressione di un pulsante.
Start button
Lo start button è il pulsante di accensione.
S.V.M.
Il Surround View Monitor Hyundai è la telecamera 360°.
T
T-GDI
La sigla T-GDI è usata da Hyundai per identificare i motori turbo benzina.
T.C.S.
Il T.C.S. non è altro che il controllo della trazione.
TFT
TFT (acronimo di Thin Film Transistor) è una tecnologia applicata ai display LCD: i cristalli liquidi non vengono polarizzati tramite scariche dall’esterno del pannello ma attraverso transistor che operano direttamente sul punto necessario.
T.P.M.S.
Il T.P.M.S. (acronimo di Tyre Pressure Monitoring System) è un sistema di monitoraggio della pressione degli pneumatici.
V
V.S.M.
Il V.S.M. (acronimo di Vehicle Stability Management) è il sistema di gestione della stabilità.
Il mondo Hyundai
L’articolo Hyundai, la tecnologia sigla per sigla proviene da Icon Wheels.