Monthly Archives: Novembre 2022
Auto con nomi di donna
Le auto con nomi di donna non sono molte: le Case preferiscono battezzare i loro modelli con sigle o con appellativi divertenti e simpatici.
Di seguito troverete sette auto con nomi femminili: modelli rivolti soprattutto agli amanti del piacere di guida con l’aggiunta di una vettura elettrica.
Auto con nomi di donna
Alfa Romeo Giulietta prima generazione
La prima generazione dell’Alfa Romeo Giulietta – prodotta dal 1954 al 1965 – è una berlina a trazione posteriore spinta da un motore 1.3 a benzina.
Un modello disponibile anche nelle varianti coupé e spider.
Alfa Romeo Giulietta seconda generazione
La seconda generazione dell’Alfa Romeo Giulietta – prodotta dal 1977 al 1985 – è una berlina a trazione posteriore.
La gamma motori è composta da unità benzina e turbodiesel da 1,4 a 2 litri di cilindrata.
Alfa Romeo Giulietta terza generazione
La terza generazione dell’Alfa Romeo Giulietta è una compatta prodotta dal 2010 al 2020.
La gamma motori, tutti turbo, è composta da unità benzina, GPL o diesel con cilindrate comprese tra 1,4 e 2 litri.
Alfa Romeo Giulia prima generazione
La prima generazione dell’Alfa Romeo Giulia – prodotta dal 1962 al 1978 – è una berlina a trazione posteriore disponibile anche nelle varianti coupé e cabriolet.
La gamma motori è composta da unità benzina e diesel da 1,3 a 2 litri di cilindrata.
Alfa Romeo Giulia seconda generazione
La seconda generazione dell’Alfa Romeo Giulia – nata nel 2016 e ancora oggi in commercio (prezzi da 49.200 euro) – è una berlina disponibile a trazione posteriore o integrale sviluppata sullo stesso pianale della Stelvio.
La gamma motori è composta da unità sovralimentate benzina e diesel da 2 a 2,9 litri di cilindrata.
Lotus Elise
La Lotus Elise – prodotta dal 1996 al 2021 – è una spider a trazione posteriore e motore centrale.
La gamma motori è composta da unità a benzina 1.6 e 1.8.
Renault Zoe
La Renault Zoe è una piccola elettrica nata nel 2012 e ancora oggi in commercio (prezzi da 33.400 euro).
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La precedenza (spiegata bene): come funziona, quando darla
Dare la precedenza è uno dei concetti base della guida e non farlo comporta, tra le altre cose, la decurtazione di 5 punti (6 in caso di mancato rispetto del segnale di Stop) dalla patente. Eppure sono ancora troppi gli incidenti provocati da automobilisti che non conoscono questo semplice principio, regolato dall’articolo 145 del Codice della Strada. Di seguito troverete una breve spiegazione di tutti gli undici commi di questa norma relativa alle precedenze, “tradotti” in linguaggio semplice, più altre informazioni utili.
1. I conducenti, approssimandosi ad una intersezione, devono usare la massima prudenza al fine di evitare incidenti
Anche chi ha la precedenza ad un incrocio deve comunque guardarsi intorno con molta attenzione.
2. Quando due veicoli stanno per impegnare una intersezione, ovvero laddove le loro traiettorie stiano comunque per intersecarsi, si ha l’obbligo di dare la precedenza a chi proviene da destra, salvo diversa segnalazione
Se non c’è nessun cartello bisogna dare la precedenza a destra e non a sinistra.
3. Negli attraversamenti di linee ferroviarie e tramviarie i conducenti hanno l’obbligo di dare la precedenza ai veicoli circolanti su rotaie, salvo diversa segnalazione
Se non c’è nessun cartello il tram ha sempre la precedenza.
4. I conducenti devono dare la precedenza agli altri veicoli nelle intersezioni nelle quali sia così stabilito dall’autorità competente ai sensi dell’art. 37 e la prescrizione sia resa nota con apposito segnale
Se in un incrocio c’è il cartello di “dare precedenza” non è obbligatorio arrestarsi.
4 bis. I conducenti degli altri veicoli hanno l’obbligo di dare la precedenza ai velocipedi che transitano sulle strade urbane ciclabili o vi si immettono, anche da luogo non soggetto a pubblico passaggio
Le bici hanno sempre la precedenza sulle strade urbane ciclabili.
4 ter. Lungo le strade urbane i conducenti degli altri veicoli hanno l’obbligo di dare la precedenza ai velocipedi che circolano sulle corsie ciclabili.
Le bici hanno sempre la precedenza sulle corsie ciclabili.
5.
I conducenti sono tenuti a fermarsi in corrispondenza della striscia di arresto, prima di immettersi nella intersezione, quando sia così stabilito dall’autorità competente ai sensi dell’art. 37 e la prescrizione sia resa nota con apposito segnale
Se in un incrocio c’è il cartello di “Stop” bisogna sempre fermarsi.
6. Negli sbocchi su strada da luoghi non soggetti a pubblico passaggio i conducenti hanno l’obbligo di arrestarsi e dare la precedenza a chi circola su strada
Se si passa da un luogo privato ad uno pubblico la precedenza va data a chi è già presente in strada
7. È vietato impegnare una intersezione o un attraversamento di linee ferroviarie o tramviarie quando il conducente non ha la possibilità di proseguire e sgombrare in breve tempo l’area di manovra in modo da consentire il transito dei veicoli provenienti da altre direzioni
Evitare di stare in mezzo ad un incrocio, alle rotaie del tram o ai binari del treno se non si ha la possibilità di muoversi rapidamente
8. Negli sbocchi su strada di sentieri, tratturi, mulattiere e piste ciclabili è fatto obbligo al conducente di arrestarsi e dare la precedenza a chi circola su strada. L’obbligo sussiste anche se le caratteristiche di dette vie variano nell’immediata prossimità dello sbocco sulla strada
Chi è sulla strada ha sempre la precedenza su chi arriva da altre vie
9. I conducenti di veicoli su rotaia devono rispettare i segnali negativi della precedenza
Esistono cartelli che obbligano i guidatori dei tram a dare la precedenza.
10. Chiunque viola le disposizioni di cui al presente articolo è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 167 a euro 665
Chi non rispetta la precedenza deve pagare una multa da 167 a 665 euro.
11. Quando lo stesso soggetto sia incorso, in un periodo di due anni, in una delle violazioni di cui al comma 10 per almeno due volte, all’ultima infrazione consegue la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente da uno a tre mesi, ai sensi del capo I, sezione II, del titolo VI
È prevista la sospensione della patente – oltre alla multa – per tutti quelli che non rispettano la precedenza per almeno due volte in due anni.
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Bollo auto: quanto pagano le Cupra
Le Cupra sono auto apprezzate da chi cerca sportività e un tocco “premium”: le vetture della Casa spagnola hanno impiegato poco tempo a conquistare il pubblico grazie a un sapiente mix di grinta ed eleganza.
Calcolare il bollo dei veicoli Cupra è semplice: sui modelli benzina e diesel basta moltiplicare 2,58 euro per ogni kW fino a 100 kW (oltre si sale a 3,87), poi ci sono quelle soggette al superbollo (20 euro per ogni kW sopra quota 185). Sulle ibride mild e plug-in bisogna tener conto esclusivamente dei cavalli del motore termico mentre per quanto riguarda le elettriche fa fede la voce P2 della carta di circolazione, cioè i “puledri” erogabili e mantenibili per almeno 30 minuti e non il valore massimo. Segnaliamo inoltre che molte regioni prevedono esenzioni dal bollo per i veicoli a emissioni zero (totale in Piemonte e in Lombardia e per i primi cinque anni nelle altre e gli ibridi).
Quanto pagano di bollo le auto Cupra
Cupra Leon
- 1.4 e-HYBRID 204 CV 296,70 euro
- 1.4 e-HYBRID 245 CV 296,70 euro
- 1.5 Hybrid 296,70 euro
- 2.0 TSI 245 CV 567,60 euro
- 2.0 TSI 300 CV 1.306,95 euro
Cupra Leon Sportstourer
- 1.4 e-HYBRID 204 CV 296,70 euro
- 1.4 e-HYBRID 245CV 296,70 euro
- 2.0 TSI 245 CV 567,60 euro
- 2.0 TSI 310 CV 1.446,95 euro
Cupra Ateca
- 2.0 TSI 1.306,95 euro
Cupra Formentor
- 1.5 TSI 296,70 euro
- 2.0 TSI 190 CV 412,80 euro
- 2.0 TSI 245 CV 567,60 euro
- 2.0 TSI 310 CV 1.446,95 euro
- 2.5 TSI 2.626,95 euro
- 1.4 e-Hybrid 204 CV 296,70 euro
- 1.4 e-Hybrid 245 CV 296,70 euro
- 2.0 TDI 296,70 euro
Cupra Born
- 204 CV 180,60 euro
- 231 CV 180,60 euro
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Auto sportive: l’elenco completo per marca (con i prezzi)
Le auto sportive rappresentano una fetta piccolissima (l’1% circa) delle immatricolazioni in Italia ma restano le vetture più amate da chi cerca il divertimento e non ha bisogno di praticità.
I modelli sportivi possono essere suddivisi in tre macrocategorie: coupé, spider e cabriolet.
Le coupé sono sportive chiuse (generalmente a due o tre porte ma non mancano proposte più pratiche dotate di portiere posteriori), le spider sono scoperte a due posti secchi mentre le cabriolet sono veicoli scoperti dotati di sedili posteriori.
Di seguito troverete l’elenco completo di tutte le auto sportive in commercio in Italia (con i prezzi): tante proposte per tutti i gusti e tutte le tasche.
Auto sportive: l’elenco completo per marca (con i prezzi)
Auto sportive Abarth
- 595 C 28.300 euro
- 695 C 33.300 euro
Auto sportive Alpine
- A110 da 61.800 euro
Auto sportive Aston Martin
- Vantage 143.324 euro
- Vantage Roadster 151.628 euro
- DBS 288.189 euro
- DBS Volante 303.874 euro
- DB11 da 187.308 euro
- DB11 Volante 205.641 euro
Auto sportive Audi
- A5 Coupé da 49.650 euro
- A5 Cabrio da 56.650 euro
- A5 Sportback da 49.650 euro
- TT Coupé da 53.100 euro
- TT Roadster da 55.700 euro
- R8 Coupé da 168.650 euro
- R8 Spider da 182.150 euro
- e-tron GT da 109.150 euro
Auto sportive Bentley
- Continental GT da 222.300 euro
- Continental GT Convertible da 244.000 euro
Auto sportive BMW
- serie 2 Coupé da 39.900 euro
- serie 4 Coupé da 53.950 euro
- serie 4 Cabrio da 62.550 euro
- serie 8 Coupé da 113.150 euro
- serie 8 Cabrio da 121.300 euro
- serie 8 Gran Coupé da 110.150 euro
- Z4 da 54.000 euro
- i4 da 63.900 euro
Auto sportive Caterham
- Seven da 40.225 euro
Auto sportive Chevrolet
- Camaro da 47.950 euro
- Camaro Cabriolet da 54.950 euro
- Corvette da 93.170 euro
- Corvette Convertible da 99.840 euro
Auto sportive Dallara
- Stradale Barchetta 195.176 euro
- Stradale Spider 215.428 euro
- Stradale Coupé 234.948 euro
Auto sportive Ferrari
- Portofino 198.061 euro
- Roma 200.936 euro
- 488 Pista 296.000 euro
- 488 Pista Spider 326.400 euro
- F8 Tributo 236.000 euro
- F8 Spider 262.000 euro
- 812 Superfast 303.727 euro
- 812 GTS 336.000 euro
Auto sportive Fiat
- 500 C da 20.300 euro
- Nuova 500 Cabrio da 32.950 euro
Auto sportive Ford
- Mustang da 54.250 euro
- Mustang Convertible da 58.750 euro
Auto sportive Jaguar
- F-Type da 71.790 euro
- F-Type Convertibile da 79.110 euro
Auto sportive Lamborghini
- Huracán da 200.972 euro
- Huracán Spyder da 220.813 euro
- Aventador da 346.250 euro
- Aventador Roadster da 385.059 euro
Auto sportive Lexus
- LC Coupé da 124.000 euro
- LC Convertible da 136.000 euro
- RC da 97.000 euro
Auto sportive Lotus
- Emira da 95.480 euro
Auto sportive Maserati
- MC20 da 231.157 euro
Auto sportive Mazda
- MX-5 da 33.350 euro
Auto sportive McLaren
- GT 203.000 euro
- Artura 231.000 euro
- 720S 252.620 euro
- 720S Spider 287.000 euro
Auto sportive Mercedes
- classe C Coupé da 59.160 euro
- classe C Cabrio da 67.848 euro
- classe E Cabrio da 71.081 euro
- CLS da 88.392 euro
- SL da 198.900 euro
- GT Coupé 4 da 110.300 euro
Auto sportive Mini
- Cabrio da 33.250 euro
Auto sportive Morgan
- Classic da 85.693 euro
Auto sportive Porsche
- Panamera da 104.507 euro
- Panamera Turismo da 111.583 euro
- 718 Cayman da 64.906 euro
- 718 Boxster da 66.980 euro
- 911 da 120.525 euro
- 911 Cabriolet da 135.165 euro
- Taycan da 94.490 euro
- Taycan Sport Turismo da 95.466 euro
Auto sportive Smart
- EQ fortwo cabrio da 28.577 euro
Auto sportive Toyota
- GR86 da 34.250 euro
- Supra da 60.000 euro
Auto sportive Volkswagen
- T-Roc Cabriolet da 35.550 euro
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Auto dell’Anno 2023: le sette finaliste
Oggi sono state svelate le sette finaliste del premio Auto dell’Anno 2023 (che verrà assegnato il prossimo 13 gennaio al Salone di Bruxelles): Jeep Avenger, Kia Niro, Nissan Ariya, Peugeot 408, Renault Austral, Subaru Solterra/Toyota bZ4X e Volkswagen ID. Buzz.
Un’edizione priva di vetture italiane (per la quarta volta negli ultimi cinque anni) dominata dalle crossover: cinque “nomination” sono andate a SUV e le altre due proposte possono comunque vantare una posizione di seduta rialzata.
Jeep Avenger
La Jeep Avenger è una piccola SUV disponibile a trazione anteriore o integrale. La gamma motori sarà composta da tre unità: un 1.2 turbo tre cilindri benzina da 101 CV, un 1.2 turbo tre cilindri mild hybrid benzina e un’unità elettrica da 156 CV.
CURIOSITÀ: L’ultimo successo di una Casa americana nel premio Auto dell’Anno risale al 2012 (Chevrolet Volt).
Kia Niro
La seconda generazione della Kia Niro è una SUV compatta in vendita a prezzi che partono da 31.000 euro. La gamma motori è composta da tre unità: un 1.6 ibrido benzina da 141 CV, un 1.6 ibrido plug-in benzina da 183 CV e un’unità elettrica da 204 CV.
CURIOSITÀ: La Kia ha già vinto il premio Auto dell’Anno nel 2022: solo la Fiat (nel 1995 con la Punto e nel 1996 con le Bravo/Brava) è stata capace di trionfare per due anni di seguito.
Nissan Ariya
La Nissan Ariya è una SUV media elettrica disponibile a trazione anteriore (un motore da 242 CV) o integrale (due motori da 306 CV) in vendita a prezzi che partono da 51.400 euro.
CURIOSITÀ: La Nissan Leaf è stata nel 2011 la prima elettrica capace di aggiudicarsi il prestigioso riconoscimento di Auto dell’Anno.
Peugeot 408
La Peugeot 408 è una berlina media a cinque porte sviluppata sullo stesso pianale della Citroën C5 X. Prezzi da 33.800 euro e una gamma motori composta da tre unità sovralimentate: un 1.2 tre cilindri PureTech a benzina da 131 CV e due 1.6 ibridi plug-in benzina da 181 e 224 CV.
CURIOSITÀ: Negli ultimi dieci anni la Peugeot ha vinto per ben tre volte il premio di Auto dell’Anno, sempre con modelli arrivati alla seconda generazione: la 308 nel 2014, la 3008 nel 2017 e la 208 nel 2020.
Renault Austral
La Renault Austral è una SUV compatta ibrida sviluppata sullo stesso pianale della Mégane. Prezzi da 32.000 euro e una gamma motori composta da tre unità sovralimentate: due mild hybrid benzina (un 1.2 a tre cilindri da 131 CV e un 1.3 da 160 CV) e un 1.2 tre cilindri ibrido benzina da 200 CV.
CURIOSITÀ: L’ultima vittoria Renault nel premio Auto dell’Anno risale al lontano 2006 con la terza serie della Clio.
Subaru Solterra/Toyota bZ4X
La Subaru Solterra e la Toyota bZ4X sono due SUV medie elettriche “gemelle” a trazione integrale spinte da due motori da 218 CV. La variante delle Pleiadi è già in listino (prezzi da 59.900 euro).
CURIOSITÀ: Non è la prima volta che le due Case giapponesi si presentano in gara con due modelli “gemelli”: nel 2013 la Subaru BRZ e la Toyota GT86 arrivarono seconde dietro la settima generazione della Volkswagen Golf.
Volkswagen ID. Buzz
La Volkswagen ID.
Buzz è una multispazio elettrica “tutto dietro” (motore posteriore da 204 CV e trazione posteriore) in vendita a prezzi che partono da 66.000 euro.
CURIOSITÀ: L’ultima vittoria (nonché l’ultimo podio) della Volkswagen nel premio Auto dell’Anno risale al 2015 con la sesta serie della Passat.
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Dieci auto sportive a meno di 50.000 euro
Le auto sportive non sono più quelle di una volta. Un tempo le coupé e le spider dettavano legge mentre oggi queste vetture sono pressoché sparite dai listini, rimpiazzate dalle berline tradizionali “pepate” (molto più pratiche e quasi altrettanto piacevoli da guidare).
Una macchina sportiva è ancora oggi molto apprezzata da chi non si accontenta di un semplice mezzo per spostarsi da A a B ma non è facile trovare auto sportive economiche per giovani (e non) a prezzi relativamente abbordabili, a meno di non rivolgersi al mondo delle usate.
In questa guida all’acquisto troverete dieci auto sportive “economiche” che costano meno di 50.000 euro: modelli con potenze comprese tra 230 e 310 CV che scattano da 0 a 100 km/h in meno di 6,5 secondi. L’elenco – che non vede, com’è ovvio, la presenza di supercar come Bugatti, Ferrari, Lamborghini o Maserati – è composto soprattutto da vetture tedesche e da compatte, anche se non mancano macchine sportive di altri segmenti provenienti da altre nazioni.
Dieci auto sportive “economiche” che costano meno di 50.000 euro
BMW 128TI – 44.000 euro
La BMW 128ti – variante sportiva della terza generazione della serie 1 – è una compatta tedesca che condivide il pianale con le serie 2 Active Tourer e Gran Coupé e con la X2.
Il motore 2.0 turbo benzina da 265 CV – particolarmente pronto ai bassi regimi – permette alla “segmento C” bavarese di accelerare da 0 a 100 km/h in 6,1 secondi.
Cupra Leon Sportstourer 2.0 TSI 310CV – 49.800 euro
La Cupra Leon Sportstourer 2.0 TSI 310CV è, a nostro avviso, la migliore auto sportiva acquistabile con meno di 50.000 euro. Una familiare a trazione integrale adatta a chi cerca spazio e prestazioni.
La variante più grintosa della station wagon media spagnola è la proposta più potente tra quelle analizzate in questa guida all’acquisto (grazie al motore 2.0 turbo benzina TSI da 310 CV accelera da 0 a 100 km/h in 4,9 secondi) e anche la più costosa.
Ford Focus ST – 41.650 euro
La Ford Focus ST è la versione più grintosa della quarta generazione della compatta statunitense.
Il motore 2.3 turbo benzina EcoBoost da 280 CV ha una cilindrata elevata che non aiuta a risparmiare sull’assicurazione RC Auto e consente alla “segmento C” americana di accelerare da 0 a 100 chilometri orari in 5,7 secondi.
Hyundai i30 N Performance – 43.800 euro
La Hyundai i30 N Performance è la variante più cattiva della terza generazione della compatta coreana.
Sviluppata sullo stesso pianale della Kia Ceed, ospita sotto il cofano un motore 2.0 turbo benzina T-GDI da 280 CV e impiega 5,4 secondi per scattare da 0 a 100 km/h.
Mercedes A 35 AMG – 48.730 euro
La Mercedes A 35 AMG è una delle varianti sportive della quarta generazione della compatta tedesca.
Una “segmento C” grintosa a trazione integrale molto scattante (“0-100” in 4,7 secondi) spinta da un motore 2.0 turbo benzina da 306 CV.
Mini John Cooper Works Essential – 40.500 euro
La Mini John Cooper Works è la variante più cattiva della quarta generazione della piccola britannica nonché la proposta più “economica” tra quelle presenti in questa guida all’acquisto.
Compatta fuori e dentro (lo spazio a disposizione dei passeggeri posteriori è limitato), ospita sotto il cofano un motore 2.0 turbo benzina carente di cavalli (231) e di coppia caratterizzato da un’eccellente risposta ai bassi regimi e da consumi non esagerati (15,2 km/l dichiarati). Lo “0-100”?
6,1 secondi.
Renault Mégane R.S. – 42.750 euro
La Renault Mégane R.S. è la variante “racing” della quarta generazione della compatta francese, sviluppata sullo stesso pianale della Austral.
Una sportiva comoda nei lunghi viaggi spinta da un motore 1.8 turbo benzina TCe da 300 CV e in grado di accelerare da 0 a 100 km/h in 5,7 secondi.
Seat Tarraco 2.0 TSI 245 CV FR – 49.500 euro
La Seat Tarraco 2.0 TSI 245 CV FR – versione sportiva della SUV media spagnola a trazione integrale – è la proposta meno scattante tra quelle analizzate in questa guida all’acquisto (“0-100” in 6,3 secondi). Una crossover tanto ingombrante (4,74 metri di lunghezza) quanto spaziosa contraddistinta da una ricca dotazione di serie.
Sviluppata sullo stesso pianale della Skoda Kodiaq e un po’ rumorosetta, non brilla alla voce “agilità” e monta un motore 2.0 turbo benzina TSI da 245 CV: lo stesso della Volkswagen Golf GTI presente in questo elenco.
Toyota Yaris GR – 45.000 euro
La Toyota Yaris GR – variante più cattiva della quarta generazione della piccola giapponese – è una “segmento B” a trazione integrale rivolta a chi cerca il massimo piacere di guida che impiega 5,5 secondi per scattare da 0 a 100 km/h. Poco personalizzabile la dotazione di serie.
Agilissima nelle curve, monta un motore 1.6 – cilindrata contenuta che consente di risparmiare sull’assicurazione RC Auto – turbo tre cilindri a benzina penalizzato da un sound poco brutale e da una risposta ai bassi regimi migliorabile. Il bagagliaio è minuscolo.
Volkswagen T-Roc R – 44.000 euro
La Volkswagen Golf GTI DSG – variante sportiva dell’ottava generazione della compatta tedesca – è una “segmento C” grintosa che condivide il pianale con l’Audi A3 e la Seat Leon.
Il motore 2.0 turbo benzina TSI da 245 CV – lo stesso montato dalla Seat Tarraco presente in questa guida all’acquisto – le permette di accelerare da 0 a 100 km/h in 6,3 secondi.
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DS, la tecnologia sigla per sigla
Sarebbe riduttivo considerare DS come un semplice marchio “premium” del gruppo Stellantis. I modelli della Casa francese non sono solo eleganti e raffinati ma anche ricchi di tecnologia all’avanguardia.
Di seguito troverete un glossario per capire meglio cosa significano le sigle che identificano tutti i dispositivi tecnologici del brand transalpino.
DS: la tecnologia sigla per sigla
Active safety brake
Il sistema Active safety brake non è altro che la frenata automatica.
Adaptive Cruise Control con funzione Stop & Go
L’Adaptive Cruise Control con funzione Stop & Go mantiene automaticamente il veicolo alla velocità target selezionata e adatta la velocità per mantenere la distanza di sicurezza dal veicolo che lo precede.
Advanced Traction Control
L’Advanced Traction Control consente di guidare su fondi insidiosi ottimizzando la trazione per entrambe le ruote anteriori e sfruttando la sinergia del controllo di stabilità ESP.
BlueHDi
La sigla BlueHDi identifica i motori turbodiesel DS.
DS Active Scan Suspension
Il sistema di sospensione attiva DS Active Suspension è controllato da una telecamera e permette agli ammortizzatori di adattarsi alle imperfezioni della strada.
DS Air
DS Air – presente sulla DS 4 – è un sistema di climatizzazione rappresentato da un aeratore centrale dove le alette non sono più visibili.
DS Clean Cabin
Il sistema DS Clean Cabin valuta l’inquinamento interno con un sensore per l’anidride carbonica e uno per il particolato. Mediante un filtro l’abitacolo viene purificato in pochi minuti.
DS Cornets
Le DS Cornets sono le luci di posizione laterali della DS 9.
DS Drive Assist
Il sistema DS Drive Assist combina le funzioni del Lane Departure Warning e dell’Adaptive Cruise Control con funzione Stop & Go.
DS Driver Attention Monitoring
Il DS Driver Attention Monitoring è accoppiato con la telecamera a infrarossi sopra il volante e analizza continuamente il volto del conducente. Un segnale acustico avverte il conducente della disattenzione per prevenire il rischio di un incidente.
DS E-Toggle
Il selettore DS E-Toggle rimpiazza la tradizionale leva del cambio.
DS Iris
DS Iris è un sistema di riconoscimento vocale.
DS Smart Touch
Il DS Smart Touch è un piccolo display da 5″ sensibile al tocco presente sul tunnel centrale della DS 4 in prossimità del selettore del cambio.
E-Tense
La sigla E-Tense identifica le DS ibride plug-in ed elettriche.
Extended Head-up Display
L’Extended Head-up Display proietta direttamente sul parabrezza le informazioni essenziali per la guida limitando le distrazioni.
Extended Traffic Sign Recognition
Il sistema Extended Traffic Sign Recognition rileva alcuni segnali stradali e li mostra al conducente in tempo reale sul quadro strumenti.
High Beam assistant
L’High Beam assistant è un sistema che effettua una commutazione automatica da abbaglianti ad anabbaglianti se incontra un veicolo.
Hill Assist
La tecnologia Hill Assist aiuta il conducente a rimettersi in moto in salita. Immobilizza il veicolo per un paio di secondi, lasciando il tempo di passare dal pedale del freno a quello dell’acceleratore.
Lane Departure Warning
Il Lane Departure Warning, utilizzando una telecamera che identifica la segnaletica stradale, posiziona il veicolo nella sua corsia senza mai lasciarlo.
Lane Positioning Assist
Il Lane Positioning Assist funziona con l’aiuto di una telecamera che identifica le linee di delimitazione sulla strada. Il sistema posiziona il veicolo all’interno della carreggiata nel punto desiderato dal conducente.
Lane Warning Assist
Il Lane Warning Assist avvisa quando il conducente oltrepassa le linee di carreggiata.
Night Vision
Il sistema Night Vision garantisce al conducente una visibilità ottimale di notte grazie a una telecamera a infrarossi. Rileva pedoni e animali sulla strada trasmettendoli in diretta al ricevitore digitale.
Park Pilot
Grazie al Park Pilot la vettura può parcheggiare da sola senza dover utilizzare manualmente né il volante né i pedali. Il sistema rileva uno spazio di parcheggio corrispondente alle dimensioni del veicolo semplicemente passando davanti ad esso (fino a 30 km/h).
PureTech
La sigla PureTech identifica i motori turbo benzina DS.
SpeedCam
La funzione SpeedCam permette di ricevere avvisi in tempo reale riguardo agli autovelox, i tratti pericolosi della strada e le zone a rischio.
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Range Rover Sport First Edition, sportiva D.O.C. e inarrestabile in formato extralusso
La terza serie della Sport riporta alla completezza la gamma della Range Rover. Al pari della nuova Classic, anche questa famiglia è un concentrato di tecnologie all’avanguardia e al top di una gamma estesamente pone una versione che onora, in tutto e per tutto, la denominazione Sport. È spinta da un grosso motore V8 biturbo nato in Baviera in casa BMW di 4,4 litri, che al suo interno ospita 530 CV. Fra tutti i powertrain della nuova Range Rover Sport è l’unico non elettrificato, ma sicuramente è quello che meglio giustifica la denominazione Sport, che in questa Range Rover si ritrova assieme a quella sintesi di lusso e inarrestabilità propria di questa stirpe. Una specie nata una cinquantina di anni fa e, guarda caso, offerta all’epoca solo con un V8 di 4 litri che ha aiutato questo modello sia a inaugurare il filone dei veri e propri suv alto sia ad accaparrarsi rapidamente le simpatie di un pubblico esigente e anticonformista, arrivato anche a farle assumere il ruolo di limousine come testimonia la Royal Family.
La Range Rover Sport P530 (ecco com’è registrata all’anagrafe) è la perfetta erede della capostipite della stirpe e ha anch’essa tanti seguaci. E non solo nelle zone dove non si bada molto ai consumi e nemmeno al costo, ma anche dalle nostre parti tanto è vero che in poche settimane il primo lotto dell’esclusiva serie First Edition è finito sold-out.
Muscoli mimetizzati da un outfit affascinante
Cresciuta nelle dimensioni rispetto alla precedente tanto da arrivare a sfiorare i 5 metri di lunghezza, la Sport ha una linea monolitica ma muscolosa in cui risaltano stilemi tipici come il padiglione spiovente e il family-style anteriore che ripropone, con un nuovo design e in un nuovo formato, la mascherina e la fanaleria sottili che sovrastano il robusto scudo paraurti. L’unico punto di distacco con la Sport precedente è la coda, percorsa da un profilo che è una striscia luminosa a Led che raccorda la fanaleria, sovrastando la targa ora posta sotto al lunotto.
Si viaggia in un loft lussuoso e hi-tech
Alla robusta corporatura si abbina un interno che è, forse, bene definire un grande loft in cui la raffinatezza, la realizzazione e la digitalizzazione la fanno da padrone generando un’atmosfera accogliente. E che optando per rivestimenti naturali, di sintesi o ottenuti da processi di riciclo può soddisfare anche le esigenze degli automobilisti più eco-friendly.
L’arredamento integra la strumentazione digitale configurabile da 13,7” e il tablet da 13,1” del sistema d’infotainment, che però è appoggiato alla plancia e altera un po’ il suo gradevole andamento lineare. L’infotainment si basa sulla release più avanzata del sistema operativo Pivi Pro sempre connesso, è gestibile vocalmente tramite Amazon Alexa, offre l’interazione wireless con i device e permette gli aggiornamenti della vettura da remoto. Insomma, dell’abitacolo della Range Rover Sport si viaggia connessi con l’esterno ma regalmente tanto più che si è bene isolati dall’esterno in città, fuori dalla città e in fuoristrada.
Adeguata a ogni occasione
Un test fra le vie di Madrid, i suoi dintorni e sterrati scoscesi e fangosi nelle campagne della Castilia, passando dalle visite al museo del Prado e al tempio dell’architettura della Fondazione Norman Foster Archive and Library in perfetta armonia con le bellezze della capitale spagnola districandosi nel traffico con naturalezza grazie alla spontaneità con cui il grosso V8 sente anche la più leggera pressione dell’acceleratore, mettendo in campo tutta la sua straripante elasticità. Beh, si una naturalezza un po’ridimensionata più che dalla lunghezza della Sport dagli oltre 2 metri della larghezza, non proprio amica quando si è trattato di addentrarsi nelle stradine della zona più centrale di Madrid. Sulle veloci strade attorno a Madrid, la Range Sport si trova a perfettamente a proprio, regalando ai passeggeri un confort eccezionale grazie anche alla cancellazione attiva delle rumorosità passive, per esempio il rotolamento dei pneumatici. All’occorrenza, le spinte del V8 sono impressionanti e la strada si “mangia” in un batter d’occhio. Altrettanto sorprendente è il dinamismo, anche quando sollecitando l’acceleratore si passa da una curva all’altra sulle strade di montagna specie se si pensa che la Sport non è esattamente un peso piuma. Tuttavia, le sospensioni pneumatiche e le barre antirollio attive fanno un buon lavoro, contribuendo a fare seguire traiettorie precise e a rendere la guidabilità istintiva perché, nel complesso, si ha l’impressione di avere a che fare con un’auto meno robusta.
Alla prova dell’offroad tutto rispetta le aspettative, perché sembra che non ci sia proprio niente possa che arrestare la marcia della Range Rover. Fango, fango, rocce e solchi si superano come se nulla fosse.
Tutti i numeri della Range Rover Sport P530
- Motore: V8, 4,4 litri, biturbo
- Potenza massima: 530 cv tra 5.500 e 6.000 giri
- Coppia massima: 750 Nm tra 1.800 e 6.000 g/m
- Motore elettrico: 110 cv
- Cambio: automatico con 8 marce
- Trazione: integrale
- Consumo medio (km/l): 8,7
- Velocità: 250 km/h
- Accelerazione 0-100 km/h: 4”5
- Lunghezza/larghezza/altezza (cm): 495/205/182
- Passo (cm): 300
- Peso ordine di marcia (kg): 2.430
- Capacità minima bagagliaio (litri): 450/1.491
- Prezzo: 146.200 euro
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Lynk & Co sbarca a Milano
Lynk & Co sbarca a Milano: la Casa cino-svedese ha aperto il suo secondo Club italiano – dopo quello di Roma – in Corso Venezia 6.
Una location elegante ed esclusiva, a pochi passi da Piazza San Babila, per uno spazio che non è una concessionaria tradizionale bensì un centro di aggregazione dov’è possibile sorseggiare un caffè, ascoltare un concerto live e toccare dal vivo la 01.
La Lynk & Co 01 (qui il nostro test) è una SUV compatta ibrida plug-in benzina spinta da un motore 1.5 turbo tre cilindri abbinato a un’unità elettrica in grado di generare una potenza totale di 261 CV. La batteria da 17,6 kWh garantisce un’autonomia di 69 km a emissioni zero e si ricarica in 5 ore a 230 V.
Il punto di forza della crossover asiatico-nordica (il marchio Lynk & Co è stato creato dal colosso cinese Geely ma la sua sede si trova in Svezia, più precisamente a Göteborg) è l’abbonamento: 550 euro al mese “all-inclusive” (assicurazione, manutenzione, bollo, etc…) – eccetto la benzina – con una percorrenza massima di 1.250 km (15.000 km all’anno, 0,15 euro per ogni km “sforato”) e l’interessante possibilità di aggiungere i chilometri non utilizzati nel mese successivo.
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Alpine A110: la tecnologia sigla per sigla
La Alpine A110 è una sportiva leggera e divertente perfetta per gli amanti del piacere di guida. La supercar francese, però, non trascura la tecnologia.
Di seguito troverete un glossario con il significato delle sigle degli accessori tecnologici della coupé transalpina.
Alpine A110: la tecnologia sigla per sigla
Aero Kit
L’Aero Kit prevede la lama anteriore e lo spoiler posteriore in carbonio.
AFU
La sigla AFU identifica l’assistenza alla frenata di emergenza.
Alpine Telemetrics
Il sistema Alpine Telemetrics fornisce diverse informazioni in tempo reale sullo stato della vettura.
Easy Access System
L’Easy Access System consente di aprire, chiudere e avviare la vettura tenendo la chiave in tasca.
HSA
L’HSA (acronimo di Hill Start Assist) è l’assistente alle partenze in salita.
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