Monthly Archives: Ottobre 2022
Bollo auto: quanto pagano le Suzuki
Le auto Suzuki hanno abbracciato da tempo la tecnologia ibrida: oggi l’intera gamma della Casa giapponese è composta da modelli a doppia alimentazione benzina/elettrica mild, full e plug-in.
Calcolare il bollo dei veicoli Suzuki è semplice: sulle vetture ibride mild, full e plug-in bisogna tener conto esclusivamente dei cavalli del motore termico. Segnaliamo inoltre che molte regioni prevedono esenzioni dal bollo per i mezzi elettrificati.
Quanto pagano di bollo le auto Suzuki
Suzuki Swift
- 1.2 157,38 euro
- Sport 245,10 euro
Suzuki Swace
- 1.8 185,76 euro
Suzuki Ignis
- 1.2 157,38 euro
Suzuki Vitara
- 1.4 245,10 euro
- 1.5 216,72 euro
Suzuki S-Cross
- 1.4 245,10 euro
Suzuki Across
- 2.5 Plug-In Hybrid 397,32 euro
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Bollo auto: quanto pagano le Skoda
Le Skoda sono auto apprezzate da chi cerca sostanza e concretezza: le vetture della Casa ceca sono ricche di qualità e sono caratterizzate da costi di gestione non esagerati.
Calcolare il bollo dei veicoli Skoda è semplice: sui modelli a benzina e a metano “normali” basta moltiplicare 2,58 euro per ogni kW fino a 100 kW (oltre si sale a 3,87) e sulle ibride mild e plug-in bisogna tener conto esclusivamente dei cavalli del motore termico. Per quanto riguarda le elettriche fa invece fede la voce P2 della carta di circolazione, cioè i “puledri” erogabili e mantenibili per almeno 30 minuti e non il valore massimo. Segnaliamo inoltre che molte regioni prevedono esenzioni dal bollo per i veicoli a emissioni zero (totale in Piemonte e in Lombardia e per i primi cinque anni nelle altre) e gli ibridi.
Quanto pagano di bollo le auto Skoda
Skoda Fabia
- 1.0 65 CV 123,84 euro
- 1.0 80 CV 152,22 euro
- 1.0 TSI 95 CV 180,60 euro
- 1-0 TSI 110 CV 208,98 euro
- 1.5 TSI 296,70 euro
Skoda Scala
- 1.0 TSI 95 CV 180,60 euro
- 1.0 TSI 110 CV 208,98 euro
- 1.5 TSI 296,70 euro
- 1.0 G-Tec 170,28 euro
Skoda Octavia
- 1.0 e-TEC 208,98 euro
- 1.5 e-TEC 296,70 euro
- 1.0 TSI 208,98 euro
- 1.5 TSI 296,70 euro
- 1.5 G-TEC 247,68 euro
- 2.0 TDI 116 CV 219,30 euro
- 2.0 TDI 150CV 296,70 euro
- 2.0 TSI RS 567,60 euro
- Plug-In Hybrid 296,70 euro
- Plug-in Hybrid RS 296,70 euro
- 2.0 TDI RS 439,89 euro
Skoda Octavia Station
- 1.0 TSI 208,98 euro
- 1.5 TSI 296,70 euro
- 2.0 TSI RS 567,60 euro
- 1.0 e-TEC 208,98 euro
- 1.5 e-TEC 296,70 euro
- 1.4 TSI iV 204 CV 296,70 euro
- 1.4 TSI iV RS 296,70 euro
- 2.0 TDI 116 CV 219,30 euro
- 2.0 TDI 150 CV 296,70 euro
- 2.0 TDI RS 437,89 euro
- 1.5 G-TEC 247,68 euro
Skoda Superb
- 1.5 TSI 296,70 euro
- 2.0 TSI 1.006,95 euro
- Plug-In Hybrid 296,70 euro
- 2.0 TDI 150 CV 296,70 euro
- 2.0 TDI 200 CV 437,89 euro
Skoda Superb Station
- 1.5 TSI 296,70 euro
- 2.0 TSI 1.006,95 euro
- 1.4 TSI iV 296,70 euro
- 2.0 TDI 150 CV 296,70 euro
- 2.0 TDI 200 CV 439,89 euro
Skoda Kamiq
- 1.0 TSI 95 CV 180,60 euro
- 1.0 TSI 110 CV 208,98 euro
- 1.5 TSI 296,70 euro
- 1.0 G-Tec 170,28 euro
Skoda Karoq
- 2.0 TSI 412,80 euro
- 2.0 TDI 150 CV 296,70 euro
- 1.0 TSI 208,98 euro
- 1.5 TSI 296,70 euro
- 2.0 TDI 116 CV 219,30 euro
Skoda Kodiaq
- 1.5 TSI 296,70 euro
- 2.0 TSI 190 CV 412,80 euro
- RS 567,60 euro
- 2.0 TDI 150 CV 296,70 euro
- 2.0 TDI 200 CV 439,89 euro
Skoda Enyaq iV
- 60 180,60 euro
- 80 180,60 euro
- 80x 203,82 euro
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Auto giapponesi mild hybrid: l’elenco completo (con i prezzi)
Quando si parla di auto giapponesi ibride il primo pensiero va ai modelli full hybrid. Eppure basta dare un’occhiata ai listini per trovare tante proposte “leggere” mild hybrid rivolte a chi cerca un mezzo elettrificato più accessibile.
Di seguito troverete l’elenco completo (con i prezzi) di tutte le auto giapponesi mild hybrid in commercio in Italia: tanti modelli per tutti i gusti e tutte le tasche.
Auto giapponesi mild hybrid: l’elenco completo (con i prezzi)
Mazda Mazda2 M-Hybrid
La Mazda Mazda2 M-Hybrid è la variante mild hybrid benzina della terza generazione della piccola giapponese. Prezzi da 19.400 euro e, sotto il cofano, un motore 1.5 mild hybrid benzina da 90 CV.
Mazda Mazda3
La quarta generazione della Mazda Mazda3 è una compatta mild hybrid benzina disponibile a trazione anteriore o integrale. In vendita a prezzi che partono da 26.500 euro, ha una gamma motori composta da tre 2.0 mild hybrid benzina da 122, 150 e 186 CV.
Mazda Mazda3 4 porte
La Mazda Mazda3 4 porte è la variante con la coda della quarta generazione della compatta mild hybrid giapponese. Prezzi da 29.200 euro e una gamma motori composta da tre 2.0 mild hybrid benzina da 122, 150 e 186 CV.
Mazda CX-30
La Mazda CX-30 è una SUV compatta mild hybrid giapponese disponibile a trazione anteriore o integrale. Prezzi da 27.350 euro e una gamma motori composta da tre 2.0 mild hybrid benzina da 122, 150 e 186 CV.
Mazda CX-60 MHEV
La Mazda CX-60 MHEV è la variante mild hybrid diesel della SUV media giapponese. Disponibile a trazione posteriore o integrale e in vendita a prezzi che partono da 49.900 euro, ha una gamma motori composta da due 3.3 turbodiesel mild hybrid a sei cilindri in linea e-Skyactiv D da 200 e 249 CV.
Nissan Qashqai MHEV
La Nissan Qashqai MHEV è la variante mild hybrid benzina della terza generazione della SUV compatta giapponese. Sviluppata sullo stesso pianale della Renault Mégane, è disponibile a trazione anteriore o integrale e ha una gamma motori composta da due 1.3 turbo mild hybrid benzina MHEV da 140 e 158 CV.
Subaru Impreza MHEV
La Subaru Impreza MHEV è la variante mild hybrid benzina della quinta generazione della compatta giapponese a trazione integrale. Sviluppata sullo stesso pianale della XV e della Forester e in vendita a prezzi che partono da 33.600 euro, ospita sotto il cofano un motore 2.0 mild hybrid boxer benzina da 150 CV.
Subaru XV MHEV
La Subaru XV MHEV è la variante mild hybrid benzina della seconda generazione della SUV compatta giapponese a trazione integrale. Sviluppata sullo stesso pianale della Impreza e della Forester e in vendita a prezzi che partono da 34.450 euro, monta un motore 2.0 mild hybrid boxer benzina da 150 CV.
Subaru Forester
La quinta generazione della Subaru Forester è una SUV media mild hybrid benzina a trazione integrale che condivide il pianale con la Impreza e la XV. Prezzi da 37.750 euro e, sotto il cofano, un motore 2.0 mild hybrid boxer benzina da 150 CV.
Suzuki Swift
La sesta generazione della Suzuki Swift è una piccola mild hybrid benzina disponibile a trazione anteriore o integrale. Prezzi da 19.500 euro e una gamma motori composta da due unità mild hybrid benzina: un 1.2 da 83 CV e un 1.4 turbo Boosterjet da 129 CV.
Suzuki Ignis
La terza generazione della Suzuki Ignis è una piccola SUV mild hybrid giapponese disponibile a trazione anteriore o integrale. Prezzi da 18.900 euro e, sotto il cofano, un motore 1.2 mild hybrid benzina da 83 CV.
Suzuki Vitara 1.4
La Suzuki Vitara 1.4 è la variante mild hybrid della seconda generazione della piccola SUV giapponese. Disponibile a trazione anteriore o integrale e in vendita a prezzi che partono da 24.600 euro, monta un motore 1.4 turbo mild hybrid benzina da 129 CV.
Suzuki S-Cross
La seconda generazione della Suzuki S-Cross è una piccola SUV mild hybrid giapponese disponibile a trazione anteriore o integrale. Prezzi da 29.090 euro e, sotto il cofano, un motore 1.4 turbo mild hybrid benzina da 129 CV.
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MotoGP 2022: Bagnaia vince in Malaysia, il Mondiale è a un passo
Francesco Bagnaia (Ducati) ha vinto il GP della Malaysia a Sepang davanti a Enea Bastianini (Ducati) e Fabio Quartararo (Yamaha) ma non ha ancora conquistato matematicamente il campionato del mondo MotoGP 2022.
Il centauro torinese è a un passo dal titolo iridato: fra due settimane a Valencia gli basterà portare a casa due punti.
MotoGP 2022 – GP Malaysia: le pagelle
Enea Bastianini (Ducati)
Enea Bastianini è tornato sul podio dopo tre gare a secco.
Partito secondo e beffato da Bagnaia alla prima curva, si è ripreso la seconda piazza al 7° giro approfittando della caduta di Martín. Quattro tornate dopo ha soffiato a Pecco il primo posto ma non è stato abbastanza veloce per conservarlo e al 14° giro ha perso il duello con il pilota torinese.
Francesco Bagnaia (Ducati)
Francesco Bagnaia – all’ottavo podio negli ultimi nove appuntamenti iridati – è tornato al successo dopo quasi due mesi ed è a un passo dal campionato del mondo MotoGP 2022: gli basterà arrivare 14° a Valencia.
A Sepang Pecco è stato protagonista di una partenza pazzesca (da nono a secondo dopo la prima curva) e si è ritrovato al comando dopo la caduta di Martín. A metà gara ha duellato con Bastianini per la prima posizione e ha prevalso passando davanti a tutti sotto la bandiera a scacchi.
Marco Bezzecchi (Ducati)
Partito quarto, arrivato quarto (nel mezzo una partenza errata e una gran rimonta): è stato questo il GP della Malaysia di Marco Bezzecchi.
Il centauro riminese a Sepang ha portato a casa il secondo piazzamento consecutivo in “top 5”. Davvero niente male.
Álex Rins (Suzuki)
Álex Rins è arrivato quinto nel GP della Malaysia.
Dopo il trionfo in Australia un’altra ottima prestazione per il pilota spagnolo della Suzuki.
Ducati
Un GP della Malaysia da ricordare per Ducati.
La Casa di Borgo Panigale ha centrato la doppietta a Sepang, ha conquistato la settima vittoria nelle ultime nove gare della MotoGP 2022 e ha portato a casa con il team ufficiale il titolo iridato tra le scuderie. In attesa del Mondiale Piloti…
MotoGP 2022 – I risultati del GP della Malaysia
Prove libere 1
1 Brad Binder (KTM) 1:59.479
2 Álex Rins (Suzuki) 1:59.576
3 Marc Márquez (Honda) 1:59.623
4 Enea Bastianini (Ducati) 1:59.875
5 Joan Mir (Suzuki) 1:59.951
Prove libere 2
1 Cal Crutchlow (Yamaha) 2:05.710
2 Francesco Bagnaia (Ducati) 2:06.610
3 Álex Márquez (Honda) 2:06.896
4 Jack Miller (Ducati) 2:07.553
5 Johann Zarco (Ducati) 2:08.589
Prove libere 3
1 Jorge Martín (Ducati) 1:58.583
2 Marco Bezzecchi (Ducati) 1:58.772
3 Maverick Viñales (Aprilia) 1:58.796
4 Luca Marini (Ducati) 1:58.806
5 Joan Mir (Suzuki) 1:58.920
Prove libere 4
1 Marco Bezzecchi (Ducati) 1:59.925
2 Enea Bastianini (Ducati) 1:59.996
3 Jorge Martín (Ducati) 2:00.021
4 Álex Rins (Suzuki) 2:00.289
5 Francesco Bagnaia (Ducati) 2:00.297
Qualifiche
1 Jorge Martín (Ducati) 1:57.790
2 Enea Bastianini (Ducati) 1:58.246
3 Marc Márquez (Honda) 1:58.454
4 Marco Bezzecchi (Ducati) 1:58.490
5 Álex Rins (Suzuki) 1:58.575
Warm up
1 Johann Zarco (Ducati) 2:02.442
2 Marc Márquez (Honda) 2:03.134
3 Álex Márquez (Honda) 2:03.617
4 Miguel Oliveira (KTM) 2:03.998
5 Álex Rins (Suzuki) 2:04.089
Le classifiche
La classifica del GP della Malaysia 2022
Francesco Bagnaia (Ducati) | 40:14.332 |
Enea Bastianini (Ducati) | + 0,3 s |
Fabio Quartararo (Yamaha) | + 2,8 s |
Marco Bezzecchi (Ducati) | + 5,4 s |
Álex Rins (Suzuki) | + 11,9 s |
Classifica Mondiale Piloti
Francesco Bagnaia (Ducati) | 258 punti |
Fabio Quartararo (Yamaha) | 235 punti |
Aleix Espargaró (Aprilia) | 212 punti |
Enea Bastianini (Ducati) | 211 punti |
Jack Miller (Ducati) | 189 punti |
Passione MotoGP
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Le Mans ‘66 – La grande sfida, la storia vera della sfida Ford-Ferrari
“Le Mans ‘66 – La grande sfida” del 2019 – vincitore di due premi Oscar (miglior montaggio e miglior montaggio sonoro) – è uno dei film “automobilistici” migliori di sempre. La pellicola racconta (a volte in modo un po’ troppo romanzato) il duello Ford–Ferrari nella 24 Ore di Le Mans 1966.
Qui troverete la storia vera di questa corsa leggendaria, l’evoluzione della rivalità tra la Casa statunitense e quella di Maranello, lo sviluppo della Ford GT40 e il primo successo nella corsa endurance più famosa del mondo di una Casa non europea. Attenzione, però: quello che leggerete saranno spoiler.
24 Ore di Le Mans 1966 – La storia
La storia raccontata nel film “Le Mans ‘66 – La grande sfida” non inizia nel 1966 ma tre anni prima quando la Ford offre 12 milioni di dollari a Enzo Ferrari per acquistare tutta la Casa di Maranello (capace, fino a quel momento, di conquistare sette 24 Ore di Le Mans, nove dei primi undici Mondiali sportprototipi e sei titoli iridati in F1).
Enzo Ferrari vuole vendere ma al tempo stesso rimanere al comando del reparto corse e avere la massima libertà di azione: quando scopre che nel contratto qualsiasi sforamento al budget annuale di 450 milioni di lire dev’essere approvato dalla Casa statunitense fa saltare l’accordo.
Henry Ford II – figlio di Edsel, nipote di Henry Ford nonché amministratore delegato del brand dell’Ovale Blu – decide due giorni dopo il “gran rifiuto” del Drake di fare tutto quanto in suo potere per sconfiggere il Cavallino in pista.
Nasce la GT40
Per realizzare l’auto che dovrà sconfiggere la Ferrari Henry Ford II contatta i più importanti costruttori di vetture da corsa (Eric Broadley della Lola, Colin Chapman della Lotus e John Cooper) e sceglie il primo, che impiega pochi mesi ad allestire i prototipi.
L’1 aprile 1964 appoggia per la prima volta le ruote su un circuito la Ford GT40: la sportiva “yankee”, chiamata così per via dell’altezza di 40 pollici (solo 1,02 metri) e dotata di un motore 5.0 V8, viene affidata al francese Jo Schlesser e al britannico Roy Salvadori, i quali notano seri problemi di affidabilità e di stabilità nei rettilinei. Due mesi più tardi tre esemplari spinti dallo stesso propulsore 4.2 V8 della Lotus capace di vincere l’anno prima la 500 Miglia di Indianapolis con Jim Clark vengono schierati alla 24 Ore di Le Mans ma nessuno di questi riesce a tagliare il traguardo.
Shelby e la Mk II
Dopo le delusioni del 1964 Carroll Shelby (ex pilota – vincitore a Le Mans nel 1959 – e noto anche per aver realizzato la mitica AC Cobra) viene chiamato dalla Ford per gestire il progetto GT40 e sviluppa un’evoluzione della sportiva americana – la Mk II – caratterizzata da numerosi miglioramenti tecnici e da un possente motore 7.0 V8.
La rinnovata coupé di Dearborn si rivela subito l’auto da battere nelle corse di durata e si aggiudica la prima gara del Mondiale Sportprototipi – la 2000 km di Daytona – con il britannico Ken Miles (driver che ha contribuito allo sviluppo del veicolo) e lo statunitense Lloyd Ruby.
Alla 24 Ore di Le Mans 1965 Ford tira fuori l’artiglieria pesante con sei esemplari schierati (due Mk II gestire direttamente dall’Ovale Blu, due con un 5.3 V8 e due con un 4.7 V8) e ottiene la pole position con lo statunitense Phil Hill e il neozelandese Chris Amon ma anche in questa occasione nessuna vettura riesce a transitare sotto la bandiera a scacchi.
Il 1966
La Ford GT40 inizia alla grande il Mondiale Sportprototipi 1966 con due successi di Miles e Ruby alla 24 Ore di Daytona (con una Mk II) e alla 12 Ore di Sebring con una X-1, una specie di variante scoperta della supercar di Detroit.
La 24 Ore di Le Mans 1966
Ford si presenta al via della 24 Ore di Le Mans 1966 con otto esemplari di GT40 Mk II – tutti colorati con tinte presenti nella gamma Mustang – dotati di un motore 7.0 V8 da 482 CV.
Tre vetture sono gestite dal team Shelby (una guidata da un equipaggio neozelandese composto da Bruce McLaren e Amon, una con Miles e un altro neozelandese – Denny Hulme (inserito al posto di Ruby, coinvolto in un incidente aereo poche settimane prima) – e una tutta statunitense con Dan Gurney e Jerry Grant), tre dalla scuderia Holman & Moody (una “all-american” con Ronnie Bucknum e Dick Hutcherson, una con l’americano Mario Andretti e il belga Lucien Bianchi e una con lo statunitense Mark Donohue e l’australiano Paul Hawkins) e altre due del team inglese Alan Mann: una guidata dal britannico Graham Hill e dall’australiano Brian Muir (chiamato al posto dell’americano Dick Thompson, squalificato per aver abbandonato la scena di un grave incidente durante le qualifiche) e l’altra dall’inglese John Whitmore e dall’australiano Frank Gardner.
La Ferrari, imbattuta alla 24 Ore di Le Mans dal 1960, risponde con la 330 P3 – dotata di un motore 4.0 V12 a iniezione da 426 CV – ma la situazione a Maranello non è delle migliori: John Surtees, accusato ingiustamente dal direttore sportivo Eugenio Dragoni di spionaggio industriale, dichiara pubblicamente che il responsabile delle corse del Cavallino farebbe di tutto per veder vincere in F1 un pilota italiano. Enzo Ferrari non può fare altro che cacciare il pilota inglese e mettere al suo posto Ludovico Scarfiotti.
Tre gli esemplari schierati: due gestiti dalla Ferrari (uno con Lorenzo Bandini e il francese Jean Guichet, l’altro con Scarfiotti e il britannico Mike Parkes) e una Spyder del team americano NART guidata dallo statunitense Richie Ginther e dal messicano Pedro Rodríguez.
Nelle qualifiche la Ford domina piazzando quattro GT40 nelle prime quattro posizioni: pole position per Gurney/Grant davanti a Miles/Hulme, Whitmore/Gardner e McLaren/Amon.
Henry Ford II dà il via alla gara che inizia subito in salita per Miles, costretto ad andare ai box al primo giro per chiudere la portiera dopo un contatto con Whitmore. Dopo la prima ora tre GT40 (Gurney, Hill e Bucknum) sono al comando mentre dopo quattro ore di corsa la vettura di Miles/Hulme prende la testa davanti a quella di Gurney e alla Ferrari di Rodríguez.
Alla sesta ora inizia a piovere e la Ferrari di Ginther conquista la vetta davanti alle Ford di Miles e Gurney ma durante la notte le P3 cominciano ad avere problemi di surriscaldamento e quella di Scarfiotti/Parkes abbandona la corsa in seguito a un incidente, seguita all’11° ora dalla Spyder.
A metà gara le Ford GT40 stanno dominando la 24 Ore di Le Mans 1966 con quattro Mk II nelle prime quattro posizioni e con altri tre esemplari in quinta, sesta e ottava piazza. Dal muretto chiedono di andare più piano per preservare i motori ma Miles e Gurney continuano a tirare come degli ossessi.
Alla 17° ora si ritira l’ultima Ferrari 330 P3 (quella di Bandini/Guichet) mentre 60 minuti dopo la Ford di Gurney/Grant abbandona per un problema al radiatore mentre si trova al primo posto in classifica.
In casa Ford si comincia a parlare di ordini di scuderia e viene deciso di assegnare la vittoria alla vettura che si trova al comando all’ultimo pit-stop. L’auto di Miles/Hulme è la prescelta ma McLaren e Henry Ford II propongono di fare un arrivo in parata con le tre GT40 in modo da scattare una foto che simboleggi la superiorità dell’Ovale Blu in terra di Francia.
All’ultima curva passa per primo Miles e si fa raggiungere da McLaren, seguito dalla terza Ford GT40 staccata però di 12 giri. Ken Miles arriva primo per pochi centimetri ma la vittoria viene assegnata a Bruce McLaren e a Chris Amon in quanto – partiti quarti anziché secondi – hanno percorso più strada nell’arco di 24 ore.
Ken Miles – deluso dall’esito finale della corsa, anche per via di tutto il lavoro svolto in fase di sviluppo – continua a lavorare per la Ford e scompare due mesi più tardi – il 17 agosto 1966 sul circuito di Riverside, in California – mentre sta testando l’erede della GT40 Mk II. La Casa dell’Ovale Blu conquisterà la 24 Ore di Le Mans anche nei successivi tre anni chiudendo con quattro trionfi consecutivi, la Ferrari – dopo la cocente sconfitta del 1966 – non vincerà mai più la gara di durata più famosa del mondo.
“Le Mans ’66 – La grande sfida”: i protagonisti
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SUV a 7 posti: l’elenco completo (con i prezzi)
Le SUV a 7 posti hanno gradualmente rimpiazzato le monovolume e oggi sono le vetture più desiderate dalle famiglie numerose. Versatilità, spazio e una terza fila di sedili pronta all’uso: queste le caratteristiche principali di queste pratiche crossover.
Di seguito troverete l’elenco completo (con i prezzi) di tutte le SUV a 7 posti in commercio in Italia: tante proposte per tutti i gusti e tutte le esigenze. Scopriamole insieme.
SUV a 7 posti: l’elenco completo (con i prezzi)
Audi
- Q7 7 posti da 76.030 euro
Bentley
- Bentayga 7 posti da 211.016 euro
BMW
- X7 da 104.300 euro
Cadillac
- Escalade 7 posti da 139.969 euro
DFSK
- Glory 580 26.490 euro
Ford
- Explorer da 82.900 euro
Hyundai
- Santa Fe da 56.300 euro
Kia
- Sorento da 49.450 euro
Land Rover
- Defender 110 7 posti da 76.157 euro
- Range Rover LWB 7 posti 152.000 euro
Lexus
- RX L da 80.000 euro
Mercedes
- GLS da 100.758 euro
Peugeot
- 5008 da 36.270 euro
Skoda
- Kodiaq 7 posti da 35.550 euro
Ssangyong
- Rexton 7 posti 57.300 euro
Toyota
- Land Cruiser 5 porte 7 posti 82.450 euro
- Highlander da 57.500 euro
Volkswagen
- Tiguan Allspace 7 posti da 43.665 euro
Volvo
- XC90 7 posti da 78.600 euro
Il mondo Land Rover
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Auto ibride plug-in: tutti i modelli in commercio (e i loro prezzi)
In questi tempi difficili di prezzi dei carburanti alle stelle e di bollette dell’energia elettrica salate le auto ibride plug-in possono rappresentare una valida alternativa per chi ha la possibilità di caricare spesso la batteria.
I veicoli ibridi plug-in rappresentano quasi il 5% delle immatricolazioni nel nostro Paese e sono dotati di un motore endotermico (generalmente a benzina, anche se va detto che Mercedes offre valide proposte diesel rivolte a chi percorre molti chilometri) abbinato a un’unità elettrica e a batterie grandi – ricaricabili attraverso una presa di corrente – che permettono di guidare in modalità esclusivamente elettrica per alcuni chilometri.
Di seguito troverete l’elenco completo (con i prezzi) di tutte le macchine ibride plug-in benzina e diesel in commercio: tanti modelli per tutti i gusti e (quasi) tutte le tasche.
Auto ibride plug-in: l’elenco completo (con i prezzi)
Audi
- A3 Sportback 40 TFSI e 204 CV da 41.500 euro
- A3 Sportback 45 TFSI e 245 CV 47.200 euro
- A6 50 TFSI e 299 CV da 66.400 euro
- A6 55 TFSI e 367 CV 76.350 euro
- A6 Avant 50 TFSI e 299 CV da 68.800 euro
- A7 Sportback 50 TFSI e 299 CV da 79.400 euro
- A7 Sportback 55 TFSI e 367 CV 93.750 euro
- A8 TFSI e 449 CV da 116.050 euro
- Q3 TFSI e 245 CV da 48.800 euro
- Q3 Sportback TFSI e 245 CV da 52.450 euro
- Q5 50 TFSI e 299 CV da 60.950 euro
- Q5 55 TFSI e 367 CV da 74.200 euro
- Q5 Sportback 50 TFSI e 299 CV da 65.550 euro
- Q5 Sportback 55 TFSI e 367 CV da 77.250 euro
- Q7 55 TFSI e 381 CV da 80.050 euro
- Q7 60 TFSI e 462 CV 99.600 euro
- Q8 55 TFSI e 381 CV da 87.000 euro
- Q8 60 TFSI e 462 CV 106.500 euro
Bentley
- Bentayga Hybrid 449 CV 179.142 euro
BMW
- 320e 204 CV da 54.150 euro
- 330e 252 CV da 59.000 euro
- 320e Touring 204 CV da 55.800 euro
- 330e Touring 252 CV da 60.500 euro
- 530e 292 CV da 64.740 euro
- 545e 394 CV da 77.190 euro
- 225e Active Tourer 245 CV da 45.000 euro
- 230e Active Tourer 326 CV da 48.600 euro
- X2 xDrive25e 220 CV da 50.800 euro
- X3 xDrive30e 292 CV da 67.800 euro
- X5 xDrive45e 394 CV da 84.500 euro
Citroën
- C5 X Hybrid 222 CV da 45.250 euro
- C5 Aircross Hybrid 224 CV da 43.350 euro
Cupra
- Leon e-HYBRID 204 CV 40.600 euro
- Leon e-HYBRID 245 CV da 41.600 euro
- Leon Sportstourer e-HYBRID 204 CV 41.400 euro
- Leon Sportstourer e-HYBRID 245 CV 42.650 euro
- Formentor e-Hybrid 204 CV 41.300 euro
- Formentor e-Hybrid 245 CV 48.900 euro
DS
- DS 9 250 CV da 59.300 euro
- DS 9 360 CV da 69.000 euro
- DS 4 E-Tense 225 CV da 41.700 euro
- DS 7 Crossback E-Tense 225 CV da 51.200 euro
- DS 7 Crossback E-Tense 4X4 300 CV da 56.400 euro
- DS 7 Crossback E-Tense 4×4 360 CV 74.100 euro
Ford
- Kuga Plug In Hybrid 225 CV da 42.850 euro
- Explorer 457 CV da 82.900 euro
Hyundai
- Tucson PHEV 265 CV da 46.200 euro
- Santa Fe PHEV 265 CV 61.300 euro
Jaguar
- E-Pace PHEV 309 CV da 60.945 euro
- F-Pace PHEV 404 CV da 83.220 euro
Jeep
- Renegade 4xe 190 CV da 40.200 euro
- Renegade 4xe 240 CV 44.200 euro
- Compass 4xe 190 CV da 46.750 euro
- Compass 4xe 240 CV da 50.500 euro
- Grand Cherokee 380 CV da 89.000 euro
- Wrangler Unlimited 381 CV da 79.500 euro
Kia
- Ceed SW PHEV 141 CV 38.250 euro
- XCeed PHEV 141 CV da 36.250 euro
- Niro PHEV 183 CV da 41.000 euro
- Sportage PHEV 265 CV da 46.000 euro
- Sorento PHEV 265 CV da 58.950 euro
Land Rover
- Defender 110 PHEV 404 CV da 80.200 euro
- Discovery Sport PHEV 309 CV da 61.915 euro
- Range Rover Evoque PHEV 309 CV da 61.095 euro
- Range Rover Velar PHEV 404 CV da 76.900 euro
- Range Rover Sport PHEV 440 CV da 109.400 euro
- Range Rover Sport PHEV 510 CV da 142.000 euro
- Range Rover PHEV 440 CV da 141.300 euro
- Range Rover PHEV 510 CV da 158.400 euro
Lexus
- NX Plug-in 309 CV da 68.500 euro
Lynk & Co
- 01 PHEV 261 CV 40.700 euro
Mazda
- CX-60 PHEV da 51.915 euro
McLaren
- Artura 680 CV 231.000 euro
Mercedes
- A 250 e 218 CV da 46.057 euro
- A 250 e 4 porte 218 CV da 46.780 euro
- B 250 e 218 CV da 43.879 euro
- C 300 e 313 CV da 57.679 euro
- C 300 e Station 313 CV da 59.155 euro
- E 300 e 320 CV da 68.533 euro
- E 300 de 306 CV da 70.423 euro (ibrida plug-in diesel)
- E 300 e Station 320 CV da 70.777 euro
- E 300 de Station 306 CV da 72.668 euro (ibrida plug-in diesel)
- S 580 e 517 CV da 136.302 euro
- CLA 250 e 218 CV da 49.842 euro
- CLA 250 e Shooting Brake 218 CV da 50.626 euro
- GT Coupé 4 63 AMG S 843 CV 202.970 euro
- GLA 250 e 218 CV da 52.552 euro
- GLC Coupé 300 e 320 CV da 73.184 euro
- GLC Coupé 300 de 306 CV da 75.050 euro (ibrida plug-in diesel)
- GLE 350 de 320 CV da 88.405 euro (ibrida plug-in diesel)
- GLE Coupé 350 de 320 CV da 91.533 euro (ibrida plug-in diesel)
MG
- EHS 258 CV da 36.590 euro
Mini
- Countryman Cooper SE 220 CV da 47.300 euro
Mitsubishi
- Eclipse Cross 187 CV da 45.350 euro
Opel
- Astra Hybrid 181 CV da 36.700 euro
- Grandland PHEV FWD 224 CV da 46.050 euro
- Grandland PHEV AWD 300 CV da 50.800 euro
Peugeot
- 308 Hybrid 181 CV da 37.870 euro
- 308 Hybrid 225 CV 42.570 euro
- 308 SW Hybrid 181 CV da 38.870 euro
- 308 SW Hybrid 225 CV da 42.570 euro
- 508 Hybrid 290 CV da 51.050 euro
- 508 Hybrid 4 360 CV 70.050 euro
- 508 SW Hybrid 224 CV da 52.170 euro
- 508 SW Hybrid 4 360 CV 71.370 euro
- 3008 Hybrid 225 CV da 46.400 euro
- 3008 Hybrid4 300 CV 53.300 euro
Porsche
- Panamera 4 E-Hybrid 462 CV da 124.515 euro
- Panamera 4S E-Hybrid 560 CV da 142.838 euro
- Panamera Turbo S E-Hybrid 700 CV da 207.420 euro
- Panamera Sport Turismo 4 E-Hybrid 462 CV da 127.443 euro
- Panamera Sport Turismo 4S E-Hybrid 560 CV 146.254 euro
- Panamera Sport Turismo Turbo S E-Hybrid 700 CV 211.812 euro
- Cayenne E-Hybrid 462 CV da 104.493 euro
- Cayenne Turbo S E-Hybrid 680 CV 191.798 euro
- Cayenne Coupé E-Hybrid 462 CV da 108.374 euro
- Cayenne Coupé Turbo S E-Hybrid 680 CV 195.059 euro
Renault
- Mégane Plug-in Hybrid 158 CV da 36.350 euro
- Mégane Sporter Plug-in Hybrid 158 CV da 37.350 euro
- Captur Plug-in Hybrid 159 CV da 34.650 euro
Skoda
- Octavia Plug-In Hybrid 204 CV da 39.550 euro
- Octavia RS Plug-In Hybrid 245 CV 44.000 euro
- Octavia Station iV 204 CV da 40.600 euro
- Octavia Station iV RS 245 CV 45.050 euro
- Superb Plug-In Hybrid 218 CV da 47.130 euro
- Superb Station iV da 46.930 euro
Suzuki
- Across 306 CV 55.400 euro
Toyota
- Prius Plug-in 122 CV 43.700 euro
- RAV4 PHEV 306 CV da 54.500 euro
Volvo
- S60 T8 Recharge 455 CV da 65.400 euro
- V60 T6 Recharge 350 CV da 65.550 euro
- V60 T8 Recharge 455 CV da 69.550 euro
- S90 T8 455 CV da 78.300 euro
- V90 T6 349 CV da 78.350 euro
- V90 T8 445 CV da 82.350 euro
- XC40 T4 Recharge 211 CV da 50.250 euro
- XC40 T5 Recharge 262 CV da 52.800 euro
- XC60 T6 Recharge 350 CV da 65.850 euro
- XC60 T8 Recharge 455 CV da 72.900 euro
- XC90 T8 455 CV da 89.700 euro
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Porsche: ecco perché si chiama 911
911: le tre cifre più leggendarie dell’automobilismo. La supercar Porsche – ancora oggi una delle vetture più desiderate al mondo – ha un nome non molto originale che però continua a scuotere le nostre emozioni da quasi 60 anni.
Di seguito scopriremo nel dettaglio com’è nato il nome della Porsche 911, come doveva chiamarsi inizialmente la sportiva tedesca e il significato della nuova sigla scelta pochi mesi dopo il lancio.
La Porsche 901
La Porsche 901 viene presentata ufficialmente al Salone di Francoforte il 12 settembre 1963: nata per rimpiazzare la 356 e disegnata da Ferdinand Alexander Porsche (detto Butzi), è più spaziosa, più comoda ma anche più sportiva dell’antenata.
Il nome 901 – nient’altro che la sigla di progetto – viene mantenuto sul modello di serie, la cui produzione inizia nel settembre del 1964.
I problemi con Peugeot
La Porsche 901 definitiva viene svelata al Salone di Parigi nell’ottobre 1964 ma il marchio di Zuffenhausen riceve una diffida da Peugeot relativa all’utilizzo del nome in quanto la Casa del Leone detiene i diritti di utilizzo per la Francia di tutti i numeri a tre cifre con lo zero in mezzo.
Anziché dare una sigla diversa alla 901 solo per il mercato francese Porsche decide di ribattezzare la sua nuova creatura 911 in tutto il mondo.
Perché proprio 911?
Il progetto iniziale della Porsche 901 prevedeva di montare la sigla del modello placcata in oro sulla plancia e sulla coda. Il marchio teutonico aveva già prodotto questi numeri e per sprecare meno materiale fu deciso di sopprimere solo gli “0” e di rimpiazzarli con gli “1” già fabbricati.
Passione Porsche
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GP F1 USA 2022, le prove libere: orari e classifiche
Le prove libere del GP degli USA – diciannovesima tappa del Mondiale F1 – si svolgono venerdì 21 e sabato 22 ottobre 2022.
Tre sessioni con tre protagonisti da seguire al volante di tre vetture diverse: Max Verstappen sulla Red Bull, Lewis Hamilton sulla Mercedes e Charles Leclerc con la Ferrari.
Di seguito troverete una guida completa alle prove libere del Gran Premio degli USA 2022: il calendario con gli orari TV su Sky e TV8 e le classifiche.
F1 2022 – Austin, il calendario delle prove libere e gli orari TV su Sky
Venerdì 21 ottobre 2022
21:00-22:00 | Prove libere 1 (diretta su Sky Sport F1) |
Sabato 22 ottobre 2022
00:00-01:30 | Prove libere 2 (diretta su Sky Sport F1) |
21:00-22:00 | Prove libere 3 (diretta su Sky Sport F1 e TV8) |
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Mondiale F1 2022 – GP USA a Austin: gli orari TV su Sky e TV8
Il GP degli USA a Austin – diciannovesima tappa del Mondiale F1 2022 – sarà trasmesso in diretta in chiaro anche su TV8 (oltre che su Sky). Di seguito troverete gli orari TV.
La Red Bull si è già aggiudicata il titolo Piloti con Max Verstappen (favorito assoluto della corsa) ma ha ancora due obiettivi da raggiungere: riportare il Mondiale Costruttori in Austria dopo nove anni e far conquistare a Sergio Pérez il secondo posto nella classifica iridata.
F1 2022 – GP USA: cosa aspettarsi
Il circuito di Austin – sede del GP degli USA, diciannovesimo appuntamento del Mondiale F1 2022 – è un tracciato vario molto amato dai piloti. La pista offre numerose possibilità di sorpasso ma premia chi parte bene: tutti i vincitori nella corsa del Texas sono scattati dalla prima fila.
Di seguito troverete il calendario del Gran Premio degli USA, gli orari TV su Sky e TV8 e il nostro pronostico.
F1 2022 – Austin, il calendario e gli orari TV su Sky e TV8
Venerdì 21 ottobre 2022
21:00-22:00 | Prove libere 1 (diretta su Sky Sport F1) |
Sabato 22 ottobre 2022
00:00-01:30 | Prove libere 2 (diretta su Sky Sport F1) |
21:00-22:00 | Prove libere 3 (diretta su Sky Sport F1 e TV8) |
Domenica 23 ottobre 2022
00:00-01:00 | Qualifiche (diretta su Sky Sport F1 e TV8) |
21:00 | Gara (diretta su Sky Sport F1 e TV8) |
F1 – I numeri del GP degli USA
LUNGHEZZA CIRCUITO | 5.513 m |
GIRI | 56 |
RECORD IN PROVA | Valtteri Bottas (Mercedes F1 W10) – 1’32”029 – 2019 |
RECORD IN GARA | Charles Leclerc (Ferrari SF90) – 1’36”169 – 2019 |
RECORD DISTANZA | Lewis Hamilton (Mercedes F1 W08) – 1h33’50”991 – 2018 |
F1 – Il pronostico del GP degli USA 2022
1° Max Verstappen (Red Bull)
Max Verstappen ama molto Austin: lo scorso anno ha portato a casa la pole position e la vittoria e nelle ultime tre partecipazioni è sempre salito sul podio.
Il bicampione del mondo è reduce da sei successi negli ultimi sette GP del Mondiale F1 2022 e farà di tutto per regalare alla Red Bull anche il titolo Costruttori.
2° Lewis Hamilton (Mercedes)
Sei vittorie, quattro pole position e nove podi in 10 gare: sono queste le statistiche pazzesche di Lewis Hamilton nel GP degli USA.
Il pilota britannico può a nostro avviso approfittare di una corsa molto amata per tornare in “top 3” dopo quasi tre mesi.
3° Sergio Pérez (Red Bull)
Sergio Pérez – reduce da una vittoria e un secondo posto nelle ultime due gare del Mondiale F1 2022 – si è preso il secondo posto nella classifica iridata e a Austin proverà ad allungare il vantaggio su Leclerc.
Il pilota messicano è salito sul podio del GP degli USA dello scorso anno e ha tutte le carte in regola per ripetere questo risultato.
Da tenere d’occhio: Charles Leclerc (Ferrari)
Charles Leclerc sembra aver trovato continuità con quattro podi consecutivi ma nel GP degli USA da quando corre con la Ferrari non è mai riuscito a tagliare il traguardo in “top 3”.
A Austin il driver monegasco dovrebbe ricevere una penalizzazione di cinque posizioni in griglia per il montaggio di una nuova power unit ma avrà a disposizione un motore “fresco” e potente.
La squadra da seguire: Red Bull
La Red Bull è la favorita assoluta del GP degli USA: la scuderia austriaca ha conquistato sette vittorie consecutive ed è vicina al titolo iridato Costruttori.
I precedenti del team a Austin? Due successi e tre pole position.
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