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Fiat E-Ulysse: space shuttle

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Prima di iniziare a parlare della Fiat e-Ulysse bisogna chiarire un punto importante: la multispazio elettrica torinese – gemella di Citroën ë-SpaceTourerOpel Zafira-e LifePeugeot e-TravellerToyota Proace Verso Electric – non è rivolta alle famiglie (parola che non viene mai citata, d’altronde, nel comunicato stampa ufficiale) bensì ai servizi di trasporto per hoteltaxiVIP transfer.

Uno shuttle a emissioni zero – anzi, uno “space” shuttle considerando le dimensioni esterne ingombranti (5,31 metri di lunghezza, unica taglia disponibile) e l’abitacolo immenso – in grado di entrare in qualsiasi ZTL e anche nei parcheggi sotterranei vista l’altezza inferiore a 1,90 metri. Un salotto su ruote silenzioso e comodo che punta a spostare cose  – ma soprattutto persone – nel modo più sostenibile possibile.

Nel nostro primo contatto abbiamo avuto modo di guidare la Fiat e-Ulysse più elegante (e costosa) del listino: la Lounge. Scopriamo insieme i suoi pregidifetti.

Fiat E-Ulysse: autonomia, batteria e ricarica

La batteria da 75 kWh della Fiat e-Ulysse garantisce un’autonomia di 330 km: sulla base dell’andamento della carica nel corso del nostro test (effettuato adottando uno stile di guida normale e usando spesso la modalità Eco) possiamo ipotizzare percorrenze reali di circa 250 km con un “pieno” di energia.

Per quanto riguarda la ricarica in corrente alternata ci vogliono 47 ore a 1,8 kW, 11 ore a 7,4 kW e 7 ore e mezza a 11 kW (On Board Charger optional a 600 euro) mentre per quella in corrente continua a 100 kW sono sufficienti 45 minuti per portare gli accumulatori da 0 all’80%.

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Fiat E-Ulysse: il motore

La Fiat E-Ulysse ospita sotto il cofano un motore elettrico:

  • un motore elettrico da 136 CV

Questo propulsore – già visto su molte auto del gruppo Stellantis (Citroën ë-C4, DS 3 Crossback E-Tense, Opel Corsa-e e Mokka-e e Peugeot e-208 e e-2008) – riesce a muovere senza problemi anche un veicolo ingombrante come la multispazio piemontese. In modalità Eco o Normal sembra un po’ strozzato ma basta spostare il manettino su Sport per ricevere in cambio una spinta interessante.

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Fiat E-Ulysse: prestazioni e piacere di guida

La Fiat E-Ulysse è una vettura che nasce per essere caricata: di persone, di valigie e di elettroni. Il divertimento non è il suo mestiere: mentre le “gemelle” franco/giapponesi sono offerte anche in versioni più corte la torinese è disponibile esclusivamente nella mastodontica variante Long.

Oltre 5,30 metri di lunghezza, 7 posti configurabili in 16 posizioni diverse (otto sedili e 12 configurazioni per l’allestimento “base” più economico), un assetto quasi automobilistico – la base è quella del furgone Scudo – che garantisce al guidatore e ai passeggeri un buon livello di comfort ma anche un peso considerevole (più di 2,3 tonnellate a vuoto) unito a uno sterzo poco sensibile e a un comportamento stradale più rassicurante che divertente: è questa, in sintesi, la multispazio elettrica piemontese.

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Fiat E-Ulysse: spazio e finiture

Si presenta bene la Fiat E-Ulysse nell’allestimento Lounge protagonista del nostro primo contatto: fuori (finestrini posteriori extraoscurati per la privacy dei VIP) e dentro. La plancia è realizzata in plastica rigida (però assemblata con cura) ed è impossibile non notare i sedili anteriori elettrici, riscaldati e massaggianti e il climatizzatore automatico trizona. Senza dimenticare alcune parti in pelle e in alluminio spazzolato che regalano un tocco di eleganza e il tetto panoramico in vetro (due pannelli da 40 cm x 1 metro) che illumina l’abitacolo.

Gli interni sono accoglienti – sette posti (2+2+3) spaziosi e un dispositivo per la sanificazione di bordo che elimina la maggior parte dei batteri che penetrano nell’abitacolo – e il bagagliaio soddisfa quasi tutte le esigenze: fino a 3.600 litri e la possibilità di caricare oggetti lunghi fino a tre metri e mezzo.

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Fiat E-Ulysse: il design

Le forme della E-Ulysse sono identiche a quelle delle sorelle Citroën, Opel, Peugeot e Toyota. L’elemento stilistico distintivo – la mascherina frontale – è impreziosito da un lettering Fiat simile a quello della Tipo ma più vistoso per via delle dimensioni maggiori. Nella coda e sul volante troviamo invece il tradizionale logo con sfondo rosso.

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Fiat E-Ulysse: prezzo e dotazione

La Fiat E-Ulysse Lounge protagonista del nostro primo contatto ha un prezzo alto (66.500 euro) ma in linea con quello delle rivali e una dotazione di serie che comprende:

Tech

  • Radio a colori touch screen da 7″ Apple Car Play Android (4HP + 4 speakers) + 1 USB + 2 prese 12v e sistema di navigazione
  • Head-up display su cruscotto guidatore
  • Fast charge 100 kW
  • Cavo di ricarica mode 3 e mode 2

ADAS

  • Sensori di parcheggio con retrocamera

Comfort

  • Configurazione 2+2+3 con tavolo
  • Porte laterali con apertura automatica (piede)
  • Portellone con lunotto apribile
  • Sedili scorrevoli con pavimento in moquette e tappetini
  • Clima automatico 3 zone con autonomia su unità postewriore
  • Visibility pack (sensori crepuscolari, tergicristalli automatici, proiettori autoregolanti)
  • Specchietto per area passeggeri
  • Tavolino ripiegabile su prima fila
  • Tendine parasole laterali su seconda fila
  • Cappelliera e rete ferma bagagli

Style

  • Rifiniture in pelle e decorazioni in alluminio spazzolato
  • Sedili anteriori elettrici, riscaldati e massaggianti in pelle
  • Climatizzatore automatico a tripla zona con unità posteriore indipendente
  • Finestrini posteriori extra oscurati
  • Fari allo xeno
  • Tetto panoramico in vetro con illuminazione d’ambiente e tendina
  • Cerchi in lega da 17″

Tra gli optional che ci sentiamo di consigliare segnaliamo la telecamera e i sensori anteriori (250 euro), fondamentali su un mezzo così ingombrante, e l’On Board Charger da 11 kW (600 euro).

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Fiat E-Ulysse: le novità in cinque punti

  • La prima Fiat elettrica dotata di porte posteriori
  • Nuovo sistema di sanificazione dell’aria
  • Solo elettrica
  • Solo in versione Long
  • Fino a 330 km di autonomia

Scheda tecnica
Lunghezza 5,31 metri
Larghezza 1,92 metri
Altezza 1,89 metri
Velocità max 130 km/h
Capacità batteria 75 kWh
Caratteristiche motore motore elettrico, potenza massima di 136 CV
Autonomia 330 km
Prezzo 66.500 euro

Dove l’abbiamo guidata

Abbiamo guidato la Fiat E-Ulysse tra TorinoStupinigi: un percorso breve (che non ci ha permesso di analizzare nel dettaglio l’autonomia della multispazio piemontese) ma abbastanza vario nel quale siamo riusciti ad affrontare percorsi urbani, strade statali e la tangenziale. Durante il primo contatto abbiamo potuto apprezzare la silenziosità della vettura e il buon livello di comfort: come già scritto in precedenza la base tecnica condivisa con CitroënOpel, Peugeot e Toyota è una delle più “automobilistiche” nel segmento dei veicoli commerciali.

NON TUTTI SANNO CHE – La Palazzina di caccia di Stupinigi – residenza sabauda patrimonio dell’umanità Unesco – nel 1996 ha ospitato un’edizione completa del programma TV Giochi senza frontiere.

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Dove vorremmo guidarla

Avremmo voluto guidare la Fiat E-Ulysse su qualche strada in salita ricca di curve: la multispazio torinese a emissioni zero non nasce per fare le corse ma potrebbe essere acquistata come navetta da molti hotel in montagna.

Le concorrenti

Citroën ë-SpaceTourer 75 kWh XL Shine La Fiat E-Ulysse ha quattro sorelle gemelle identiche nel design e sotto la pelle meno raffinate ma con una gamma più ricca. Come la variante più costosa della multispazio elettrica del Double Chevron a 8 posti.
Opel Zafira-e Life 75 kWh Elegance L Per chi la vuole tedesca: otto posti a sedere e paraurti neri non molto eleganti.
Peugeot e-Traveller 75 kWh Long Allure Otto posti e una mascherina frontale più chic di quella Fiat.
Toyota Proace Verso Electric 75 kWh L2 Luxury Per chi la vuole giapponese: 8 posti e una garanzia più lunga.

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BMW Italia Ceccato Racing al CIGT 2022

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Saranno Timo Glock e Jens Klingmann i due piloti del team BMW Italia Ceccato Racing nel CIGT 2022: i due driver tedeschi affronteranno il Campionato Italiano GT al volante di una BMW M4 GT3.

Timo Glock: la biografia

Timo Glock – nato il 18 marzo 1982 a Lindenfels (Germania Ovest) – ha iniziato a farsi conoscere nell’ambiente del motorsport aggiudicandosi il titolo ADAC Formula Junior Cup nel 2000 e il campionato tedesco Formula BMW nel 2001.

Nel 2004 ha debuttato in F1 con la Jordan (quattro GP disputati) ma non è riuscito a rimanere nel Circus: l’anno seguente si è trasferito negli USA (miglior debuttante 2005 nella serie Champ Car) e nel 2006 ha esordito in GP2 portando a casa il titolo l’anno successivo.

Timo Glock è rientrato in F1 con la Toyota nel 2008 e in due stagioni con il team giapponese ha conquistato tre podi e un giro veloce. Nel biennio 2010/2011 ha corso con la Virgin, team che ha cambiato nome in Marussia nel 2012 (ultima stagione nella massima serie automobilistica per il pilota teutonico).

Dopo nove stagioni nel campionato turismo tedesco DTM Glock prenderà parte al campionato italiano Gran Turismo con la BMW M4 GT3.

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Jens Klingmann: la biografia

Jens Klingmann – nato il 16 luglio 1990 a Heidelberg (Germania) – si è laureato nel 2007 campione tedesco Formula BMW e nello stesso anno è arrivato terzo nelle finali mondiali.

Il pilota teutonico è passato alle ruote coperte nel 2009 e ha ottenuto come risultato più importante un terzo posto nel campionato ADAC GT Masters nel 2015 e una seconda piazza alla 24 ore di Spa del 2018. Nel 2022 disputerà il CIGT con la BMW M4 GT3.

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CIGT 2022 – Il calendario

  • 24 aprile 2022 – Monza (Sprint)
  • 15 maggio 2022 – Pergusa (Endurance)
  • 5 giugno 2022 – Misano Adriatico (Sprint)
  • 17 luglio 2022 – Mugello (Endurance)
  • 4 settembre 2022 – Imola (Sprint)
  • 18 settembre 2022 – Vallelunga (Endurance)
  • 9 ottobre 2022 – Monza (Endurance)
  • 23 ottobre 2022 – Mugello (Sprint)

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Come si ipoteca un’automobile? Cosa dobbiamo sapere

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Forse non tutti ne sono a conoscenza, ma i creditori possono tutelarsi – oltre che servendosi dell’ipoteca sugli immobili – anche iscrivendo la stessa su un veicolo, e non soltanto su terreni e case come siamo abituati a sentire. Non è una possibilità che conoscono tutti, ma esiste. E a tale proposito l’ACI anni fa ha pubblicato un manuale in cui sono indicati i termini e le modalità di esercizio dell’ipoteca a tutela dei creditori.

Ipoteca sull’auto: a che cosa serve

È utile per dare una garanzia al creditore che abbia concesso un finanziamento al proprietario del mezzo. L’ipoteca crea un vincolo sulla cosa, ma questo non significa che il proprietario della vettura ipotecata non possa utilizzarla, anzi. Ne può disporre, può decidere anche di donarla e/o venderla (ovviamente l’ipoteca segue, in tal caso, il veicolo) e anche guidarla.

Come si iscrive l’ipoteca su un veicolo?

L’ipoteca sui veicoli si costituisce con annotazione al PRA. Su una stessa macchina possono anche essere iscritte più di una sola ipoteca, eventualmente si parla di ipoteca di primo grado, di secondo grado e così via. I creditori vengono man mano soddisfatti a seconda del grado dell’ipoteca.

La durata

Il periodo massimo dell’ipoteca di un veicolo è di 5 anni, ma le parti possono anche decidere per una durata minore a quella standard (mai di più). Alla scadenza resta comunque possibile per tutti rinnovare l’ipoteca per altri 5 anni.

È da ricordare che la scadenza dell’ipoteca non coincide con quella del credito, si tratta di due scadenza distinte. L’iscrizione ipotecaria dell’auto conserva il suo effetto per 5 anni dalla sua data, la sua efficacia termina se non è rinnovata prima della scadenza del termine; in ogni caso, però, il credito può anche avere anche una durata differente dai 5 anni; e quindi l’iscrizione dell’ipoteca al PRA riporta comunque una durata del finanziamento di 6 anni ma l’efficacia dell’ipoteca stessa non può durare più dei 5 canonici anni (ovviamente con possibilità di rinnovo). Questo accade anche se il credito non è estinto alla scadenza del quinquennio. Una volta passati i 5 anni quindi il credito per il finanziamento non è più assistito da ipoteca.

Le tipologie di ipoteca speciale automobilistica

Ci sono tre tipi differenti di ipoteca auto:

  • legale, a favore del venditore di un’auto, a garanzia del prezzo o della quota di prezzo pattuita, ma non ancora corrisposta nel momento in cui viene stipulato il contratto di compravendita. Questo tipo di ipoteca si costituisce anche senza il consenso del debitore, è infatti prevista dalla legge. Nel momento in cui si costituisce, bisogna allegare alla formalità il certificato di proprietà del veicolo;
  • ipoteca convenzionale o volontaria, è prevista a garanzia di un credito, che non deriva per forza dall’acquisto del mezzo stesso. Qui però serve un accordo preciso tra debitore e creditore; per questo tipo di ipoteca basta la dichiarazione unilaterale del debitore, proprietario del bene, con scrittura privata autenticata o atto notarile. È necessario presentare allo sportello il certificato di proprietà o il vecchio foglio complementare;
  • le sentenze che condannano una persona al pagamento di una somma di denaro oppure anche all’adempimento di un’altra tipologia di obbligazione o ancora al risarcimento dei danni costituiscono un titolo per iscrivere ipoteca sui beni del debitore.

Anche l’accordo raggiunto in sede di negoziazione assistita da un avvocato è titolo esecutivo per l’iscrizione di ipoteca giudiziale.

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BMW M2 CS Racing Cup Italy 2022: il calendario

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Il calendario della BMW M2 CS Racing Cup Italy 2022 – seconda edizione del campionato monomarca riservato alla variante più cattiva della precedente generazione della serie 2 Coupé – comprenderà sei appuntamenti sui principali circuiti del Paese.

BMW M2 CS Racing Cup Italy 2022: l’auto

La protagonista del campionato BMW M2 CS Racing Cup Italy 2022 sarà la BMW M2 CS Racing, variante cattivissima della precedente serie della serie 2 Coupé progettata per l’uso in pista ma dotata di ausili alla guida specifici per le competizioni come l’ABS e il DSC.

Il motore 3.0 biturbo a benzina a sei cilindri in linea – abbinato a un cambio a doppia frizione a 7 rapporti – genera una potenza di 450 CV e una coppia di 550 Nm.

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BMW M2 CS Racing Cup Italy 2022: i circuiti

L’edizione 2022 della BMW M2 CS Racing Cup Italy si svolgerà su cinque circuiti: Monza, Misano Adriatico, Mugello, Imola e Vallelunga.

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BMW M2 CS Racing Cup Italy 2022: le gare

Ogni tappa della BMW M2 CS Racing Cup Italy 2022 si svilupperà all’interno degli ACI Racing Week-end su due giornate e prevederà due turni di prove libere (durata complessiva di 60 minuti), due sessioni di qualifiche (15 minuti cadauna) e due gare (30 minuti + 1 giro ciascuna). Sono previsti uno o due piloti per vettura, a scelta del team.

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BMW M2 CS Racing Cup Italy 2022: i montepremi

Al termine di ogni gara viene assegnato il seguente montepremi: 1.800 euro per il primo classificato, 1.300 euro per il secondo classificato e 900 euro per il terzo classificato.

Il montepremi finale ammonta invece a 10.000 euro per il vincitore (con l’aggiunta di una vettura della gamma BMW M in uso gratuito per 3 settimane), 5.000 euro per il secondo e 3.000 euro per il terzo. Il miglior pilota under 25 avrà anche la possibilità di testare una BMW M4 GT3 nell’ambito delle attività racing dello Junior Team di BMW Motorsport.

Sono inoltre previsti 6.000 euro per il miglior team e tre coppe per i primi tre classificati del Trofeo Hankook (riservato a piloti non professionisti).

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BMW M2 CS Racing Cup Italy 2022: il calendario

  • 23-24 aprile 2022 – Monza
  • 4-5 giugno 2022 – Misano Adriatico
  • 16-17 luglio 2022 – Mugello
  • 3-4 settembre 2022 – Imola
  • 17-18 settembre 2022 – Vallelunga
  • 22-23 ottobre 2022 – Mugello 2

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Case automobilistiche americane: guida completa a tutti i marchi

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Le Case automobilistiche americane (sarebbe più corretto chiamarle statunitensi) in commercio in Italia sono cinque e incidono per oltre il 12% sul totale delle immatricolazioni nel nostro Paese.

Le due regine sono FordJeep ma non va sottovalutato il contributo di Tesla nel segmento delle elettriche.

Di seguito troverete una guida completatutte le Case automobilistiche statunitensi presenti nei listini italiani comprensiva dei modelli. Non abbiamo preso in considerazione i pick-up in quanto immatricolabili esclusivamente come autocarro.

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Cadillac

Cadillac – fondata nel 1902 – è una Casa automobilistica di proprietà di General Motors dal 1909. Da noi vende soltanto SUV.

La gamma Cadillac

  • XT4
  • Escalade

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Chevrolet

Chevrolet – fondata nel 1911 da Arthur ChevroletLouis ChevroletWilliam C. Durant – è una Casa automobilistica che da noi vende solo sportive. Il brand statunitense appartiene al colosso General Motors dal 1917.

La gamma Chevrolet

  • Camaro
  • Camaro Cabriolet
  • Corvette
  • Corvette Convertible

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Ford

Ford è una Casa automobilistica fondata nel 1903 da Henry Ford.

La gamma Ford

  • Fiesta
  • Focus
  • Focus SW
  • Mondeo
  • Mondeo SW
  • S-Max
  • Mustang
  • Mustang Convertible
  • EcoSport
  • Puma
  • Kuga
  • Explorer
  • Tourneo Connect
  • Mustang Mach-E

 

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Jeep

Jeep – attiva nella produzione di fuoristrada e SUV per uso civile dal 1945 – è un’azienda che appartiene al Gruppo Fiat dal 2009. Ora fa parte del colosso Stellantis.

La gamma Jeep

  • Renegade
  • Compass
  • Wrangler
  • Wrangler Unlimited

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Tesla

Tesla – fondata nel 2003 – è una Casa automobilistica specializzata nella produzione di modelli elettrici.

La gamma Tesla

  • Model 3
  • Model Y

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Seat Arona, la tecnologia sigla per sigla

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La Seat Arona è una delle piccole SUV più versatili in circolazione: la “baby” crossover spagnola offre un mare di spazio e tanta tecnologia ed è il mezzo ideale per chi cerca un mezzo accessibile e pratico.

Di seguito troverete un glossario per capire meglio cosa significano le sigle che identificano tutti gli accessori tecnologici della Sport Utility iberica.

Seat Arona: la tecnologia sigla per sigla

ACC

L’ACC (acronimo di Adaptive Cruise Control) è il cruise control adattivo.

ACT

Il sistema ACT (acronimo di Active Cylinder Technology) disattiva due cilindri su quattro quando la potenza richiesta non è elevata.

Climatronic

Il Climatronic è il climatizzatore automatico della Seat Arona.

DAB

La sigla DAB (Digital Audio Broadcasting) indica la radio digitale della Seat Arona.

DSG

La sigla DSG (acronimo di Direct-Shift Gearbox) identifica il cambio automaticodoppia frizione della Seat Arona.

EcoTSI

La sigla EcoTSI identifica il motore 1.0 turbo tre cilindri a benzina della Seat Arona.

High beam assist

L’High beam assist evita l’abbagliamento, passando automaticamente dagli abbaglianti agli anabbaglianti.

Hill Hold Control

L’Hill Hold Control è un sistema di ausilio per la partenza in salita.

Kessy

Il sistema Kessy (acronimo di Keyless Entry, Start and Exit System) riconosce la chiave e permette al veicolo di aprirsi quando si sollecitano le maniglie anteriori o posteriori. Il motore si avvia semplicemente premendo un pulsante.

Lane Assist

Il Lane Assist è l’assistente per il mantenimento della corsia: attraverso una telecamera multifunzionale rileva le linee per tenere il veicolo sempre in carreggiata.

Lane Assist Plus

Il Lane Assist Plus è come il Lane Assist ma offre in più il mantenimento del centro corsia.

Seat Drive Profile

Il Seat Drive Profile è un programma di controllo dello stile di guida che consente al conducente di adattare alcuni parametri in base alle proprie preferenze.

Seat Full Link

Seat Full Link è un sistema di connettività.

Seat Virtual Cockpit

Il Seat Virtual Cockpit è un cruscotto digitale evoluto.

TGI

La sigla TGI identifica il motore 1.0 turbo tre cilindri a metano della Seat Arona.

TSI

La sigla TSI identifica il motore 1.5 turbo benzina della Seat Arona.

XDS

La sigla XDS identifica il differenziale elettronico.

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Per quale motivo il car detailing è importante

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Abbiamo già parlato in passato del car detailing, un termine che viene usato sempre più spesso per descrivere differenti fasi di cura del veicolo. Non tutti conoscono, in realtà, che cosa si nasconde dietro questa dicitura, ma lo spieghiamo in pochissime parole. Si tratta di tutte le fasi che riguardano la manutenzione dell’auto, la sua pulizia e la lucidatura. Tutti interventi molto utili per far tornare il veicolo al suo aspetto originale o mantenerlo “come nuovo” più a lungo possibile. Oggi riprendiamo in mano la questione car detailing e vediamo quando, come e perché è fondamentale.

Le caratteristiche del car detailing

Il primo aspetto da considerare è che il car detailing è personalizzabile, quindi ogni automobilista ha la possibilità di interpretarlo come meglio crede. Nonostante questo, chiaramente esistono delle specifiche procedure di lavorazione e pulizia, i prodotti adatti da usare e gli attrezzi del mestiere indispensabili per una buona riuscita.

Un esperto di car detailing, più o meno esigente, ha un solo e unico obiettivo principale: migliorare l’aspetto e l’estetica dell’auto, ripristinarne le caratteristiche originali, migliorare le performance dei veicoli, ottimizzarne i tempi di risposta o i risultati. Soltanto un professionista può davvero indicare qual è la strada giusta per avviare il car detailing in maniera seria.

Solitamente il car detailing è collegato alle concessionarie e alle relative officine, ma oggi in realtà è ormai diventato il core business di molte aziende, che offrono un servizio mirato e più professionale ai propri clienti. Si tratta di una pratica sempre più diffusa, che mira alla cura nel dettaglio dell’auto e all’ottimizzazione del suo aspetto e delle sue funzioni. Vediamo tutto quello che dobbiamo sapere a riguardo e perché è fondamentale occuparsene.

Cosa intendiamo per car detailing

Si tratta di un termine solo che mette insieme differenti azioni, le quali hanno un unico obiettivo: andare a ripristinare le condizioni originali del veicolo. Non possiamo parlare quindi di semplice pulizia, del lavaggio abituale degli interni e degli esterni dell’auto, ma si tratta di un lavoro di precisione, che viene effettuato dagli esperti di car detailing con dei prodotti specifici studiati appositamente per questi interventi e con attrezzature professionali.

Qual è il lavoro del car detailer

Il car detailer si occupa di tre fasi fondamentali di lavoro, che possono certamente variare in base alle condizioni della vettura, ma che in genere sono:

  • prima di tutto la pulizia generale del mezzo;
  • la sanificazione e l’igienizzazione degli interni dell’auto;
  • la lucidatura e la rifinitura.

Quali sono gli interventi principali di cui si occupa il professionista

Il car detailer può eseguire differenti tipologie di lavorazione, a seconda delle esigenze del cliente e delle condizioni del veicolo. Alcuni tra i principali interventi:

  • lavaggio completo della tappezzeria;
  • eliminazione di ogni macchia negli interni;
  • pulizia profonda dei sedili, che si macchiano anche solo con il contatto con vestiti e altri oggetti;
  • pulizia dei cerchi e lucidatura;
  • eliminazione di graffi dalla carrozzeria;
  • igienizzazione dell’abitacolo con macchinari appositi;
  • lavaggio professionale delle parti vetrate.

Perché è così importante il car detailing

C’è chi pensa che si tratta di una pratica utile solo per auto di valore, ma non è così, anzi. Tutti i veicoli hanno bisogno del car detailing, un servizio che infatti si è diffuso molto velocemente anche su vetture di fascia media per un motivo molto importante. Tutte le fasi di lavorazione possono riportare l’auto al suo aspetto originale, sia esteticamente che qualitativamente. Si tratta di un servizio che andrebbe effettuato regolarmente, per mantenere l’auto sempre in ottime condizioni e per allungarne la vita media.

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Crash test Euro NCAP aprile 2022: cinque stelle per la DS 4 (ma con gli ADAS)

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Nella sessione di aprile 2022 dei crash test Euro NCAP la DS4 (quella con la dotazione completa di ADAS, però) ha conquistato cinque stelle.

La seconda vettura testata questo mese – la Honda HR-V – si è invece dovuta accontentare di quattro stelle.

La seconda generazione della DS 4 – la vettura migliore provata ad aprile – ha ottenuto ottimi risultati in tutte le prove (specialmente nell’urto laterale contro la barriera) mostrando qualche criticità solo nella protezione del torace del conducente (marginale nel crash frontale e contro il palo). La compatta francese ha portato a casa quattro stelle nell’equipaggiamento standard e le cinque stelle sono arrivate solo per gli esemplari con la dotazione di sicurezza più completa (e-call avanzato e sistema di frenatura automatica di emergenza di ultima generazione con telecamera accoppiata a un radar).

La Honda HR-V ha conquistato solo quattro stelle a causa della marginale protezione del torace del passeggero posteriore e dell’insufficiente salvaguardia della testa del bambino in caso di urto laterale. Ottimi, invece, i sistemi di assistenza alla guida.

 

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Rottura del tallone dello pneumatico: che cosa fare

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È possibile sentire che le gomme dell’auto hanno dei problemi, ma a volte non è semplice riuscire a trovare i danneggiamenti allo pneumatico. Per questo motivo vediamo di seguito alcuni tra i danni maggiori, tra cui la rottura del tallone, ma più difficili da scovare a occhio nudo. In ogni caso, il nostro consiglio è affidarsi sempre a esperti del settore, che possano aiutarvi a verificare lo stato delle gomme dell’auto e aiutarvi nell’eventuale riparazione e/o sostituzione.

Come individuare la rottura al tallone della gomma

Partiamo proprio dalla rottura del tallone dello pneumatico, che potrebbe provenire da differenti cause, come:

  • lo smontaggio o il rimontaggio non eseguiti in maniera corretta;
  • la mancanza di lubrificazione;
  • l’utilizzo di utensili e attrezzi inappropriati;
  • il cerchio non idoneo.

La punta del tallone dello pneumatico si può rompere per questi motivi, a volte si taglia e si danneggia anche il cerchietto, così il tallone non può più assicurare la tenuta con il cerchio. Per questo motivo è assolutamente necessario smontare lo pneumatico e sostituirlo. Il gommista si occupa di verificare la conformità del cerchio e procede con il montaggio.

Gli altri possibili danneggiamenti alle gomme

Gli pneumatici della macchina possono danneggiarsi anche in altri modi, oltre alla rottura del tallone. Vediamo come.

Ernia della gomma

È molto frequente e si presenta sul fianco dello pneumatico, con rottura di cavi carcassa. L’ernia alla gomme può essere causata da un impatto nel rotolamento contro un elemento esterno come un muretto, una buca o un marciapiede (uno spigolo vivo), o anche in seguito alla pizzicatura tra ostacolo e cerchio. Se la gomma è gonfiata alla giusta pressione, è più raro che si verifichi questo fenomeno, che soffre del sottogonfiaggio. In caso di ernia dello pneumatico, si indebolisce la carcassa e la gomma perde aria. Per questo è fondamentale sostituirla.

Separazione in zona battistrada/cinture

Se siamo in presenza di venature sulla gomma interna di tenuta o polvere nella stessa zona, se la gomma appare di una colorazione bluastra sulla sommità, o ancora, se le tele metalliche sono corrose o appaiono segni di usura sui talloni – nella zona di contatto con i bordi del cerchio – allora siamo in presenza della separazione in zona battistrada/cinture.

Quali sono le cause di questo fenomeno:

  • la principale è il rotolamento prolungato in sovraccarico o sottogonfiaggio che causa un eccessivo riscaldamento e una degradazione dei materiali;
  • l’ossidazione delle tele metalliche a seguito di tagli o perforazioni.

Anche in questo caso il gommista sostituisce lo pneumatico.

Usura delle spalle e usura a dente di sega

Se trovate venature o polvere sulla gomma interna di tenuta e tracce d’usura sui talloni nella zona di contatto con i bordi del cerchio, allora potrebbero essere usurate anche le spalle degli pneumatici.

Le cause:

  • il rotolamento con sovraflessione dei fianchi (sovraccarico o sottogonfiaggio);
  • la guida sportiva.

Il gommista si occupa di ripristinare la pressione corretta, verificare che tenga l’insieme pneumatico/cerchio, smontare la gomma se ci sono venature o polvere o se gli pneumatici hanno raggiunto i limiti minimi di usura consentiti, e sostituire.

L’usura a dente di sega invece si manifesta con un consumo maggiore sui bordi di uscita dei tasselli rispetto a quelli d’attacco. Anche in questo caso la pressione non idonea potrebbe essere una delle cause, insieme a:

  • problemi di sospensioni;
  • geometria delle parti rotanti;
  • guida aggressiva.

In questo caso spesso il gommista consiglia di invertire gli pneumatici anteriori con i posteriori.

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Fonte:

Arriva una Vespa più sprintosa, in total bianco, by Justin Bieber

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L’avevamo annunciato poco prima di Natale, Justin Bieber si era messo al lavoro per dare forma alla sua Vespa, interpretando lo scooter Piaggio secondo le proprie coordinate artistiche. Ora, come sorpresa pre-pasquale, la popstar l’ha svelata, in quel di Los Angeles, dichiarando, per la gioia del brand e dei suoi fan: “Amo Vespa e collaborare con un brand così iconico è davvero cool. Avere la possibilità di esprimere me stesso, che sia attraverso l’arte, la musica, le immagini o l’estetica, creando qualcosa dal nulla, è una parte di me. Perché l’obiettivo, nella creazione e nel design, è sempre quello di dare il tuo tocco personale alle cose.” Il feeling, l’amicizia quasi, tra Bieber e la Vespa data da tempo, come ha voluto ricordare lui stesso: “La prima volta che ho guidato una Vespa è stato da qualche parte in Europa, probabilmente a Londra o a Parigi. Ricordo di aver visto una Vespa e di aver pensato: voglio guidarne una! Un’esperienza unica. Il vento che mi attraversava i capelli, l’incredibile sensazione di libertà… è stato divertente”.

Come potete vedere dalle immagini, Bieber ha voluto giocare sulla monocromia, scegliendo il bianco totale, che accomuna tutti gli elementi della nuova Vespa Sprint: dalla sella alle manopole, fino ai raggi dei cerchioni. Tono su tono sono anche il logo nonché le fiamme disegnate sulla scocca del mezzo: un tocco in più per rappresentare la spinta creativa, il dinamismo e la vitalità, un modo per sintetizzare i valori che trasmettono una popstar e uno scooter intramontabile e frizzante come la Vespa.

Ovviamente la Vespa by Bieber non se la tiene lui. Verrà prodotta e commercializzata, con un pre-booking che scatta il 20 aprile. Il modello si chiama “JUSTIN BIEBER X VESPA” ed è offerto nelle classiche motorizzazioni 50, 125 e 150cc, cilindrate che hanno fatto la storia di Vespa, oggi declinate secondo le più stringenti normative per il rispetto ambientale. Le linee giovanissime della carrozzeria compongono un body leggero ma protettivo mentre il manubrio, caratterizzato dall’inconfondibile ed evocativo faro rettangolare, accoglie un modernissimo display multifunzione TFT full color, collegabile a tutte le funzioni dello smartphone. La fanaleria Full-Led e gli spettacolari cerchi ruota da 12” sono segni inconfondibili di stile e tecnologia.

Un’edizione limitata ed esclusiva che per la gioia dei possessori è accompagnata da una collezione di accessori dedicata: borsa, guanti e casco ovviamente in total white con l’aggiunta del vero “Justin spin”.

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▸ Un grande produttore di vernici per acquerelli desidera realizzare una campagna pubblicitaria online per la sua ultima gamma di acquerelli, diversificando il pubblico per raggiungere il maggior numero possibile di artisti amatoriali e professionisti ed evitare di mostrare la pubblicità accanto a contenuti non in linea con questo obiettivo (ad esempio, articoli su come ridipingere la casa). Il numero di volte in cui la pubblicità è stata presentata all’utente viene rilevato e limitato, per evitare di riproporla troppo spesso.
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▸ Se l’utente legge diversi articoli sui migliori accessori per bicicletta da acquistare, tali informazioni potrebbero essere utilizzate per creare un profilo sull’interesse dell’utente per gli accessori per bicicletta. Tale profilo può essere usato o migliorato in seguito, sugli stessi siti web o app o su siti web o app diversi, per presentare all’utente annunci su una determinata marca di accessori per bicicletta. Inoltre, se l’utente cerca un configuratore per veicoli sul sito web di un produttore di automobili di lusso, tali informazioni potrebbero essere combinate con il suo interesse per le biciclette per perfezionarne il profilo e supporre che all’utente interessi l’attrezzatura da ciclismo di lusso.
▸ Un’azienda di abbigliamento desidera promuovere una nuova linea di lusso di abbigliamento per bambini. Si mette in contatto con un’agenzia che ha una rete di clienti ad alto reddito (come supermercati di fascia alta) e chiede all’agenzia di creare profili di giovani genitori o coppie per i quali si può supporre che siano benestanti e che avranno un altro figlio, in modo da potersene avvalere in seguito per presentare annunci basati su tali profili all’interno delle app dei partner.
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▸ Un profilo creato per la pubblicità personalizzata in relazione a una persona che ha cercato accessori per biciclette su un sito web può essere utilizzato per presentare pubblicità pertinente di accessori per biciclette su un’app mobile di un’altra organizzazione.
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Esempi
▸ L’utente ha letto diversi articoli su una piattaforma di social media su come costruire una casa sull’albero. Queste informazioni potrebbero essere aggiunte al profilo per contrassegnare l’interesse dell’utente verso contenuti relativi all’outdoor e alle guide sul fai-da-te (con l’obiettivo di consentire la personalizzazione dei contenuti, in modo da presentare in futuro, ad esempio, più post di blog e articoli su case sull’albero e baite di legno).
▸ L’utente ha guardato tre video sull’esplorazione dello spazio su diverse app TV. Una piattaforma di notizie non correlata, con cui l’utente non ha avuto contatti, crea un profilo basato su quel comportamento di visualizzazione, contrassegnando l’esplorazione dello spazio come un argomento di possibile interesse per altri video.
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Esempi
▸ L’utente legge degli articoli sull’alimentazione vegetariana su una piattaforma di social media e poi usa l’app di cucina di un’azienda non correlata. Il profilo creato sull’utente sulla piattaforma di social media sarà utilizzato per presentare delle ricette vegetariane nella schermata di benvenuto dell’app di cucina.
▸ L’utente ha guardato tre video sul canottaggio su diversi siti web. Quando l’utente usa l’app TV, una piattaforma di condivisione video non correlata consiglia altri cinque video sul canottaggio di suo possibile interesse in base al profilo creato sull’utente quando ha visitato i vari siti web per guardare i video online.
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Esempi
▸ L’utente ha fatto clic su una pubblicità relativa a uno sconto per il “black Friday” da un negozio online sul sito web di un editore e ha acquistato un prodotto. Il clic dell’utente sarà collegato all’acquisto. L’interazione dell’utente e quella di altri utenti saranno valutate per sapere quanti clic sulla pubblicità hanno dato luogo a un acquisto.
▸ L’utente è tra i pochi ad aver fatto clic su una pubblicità relativa a uno sconto per la “Giornata internazionale della riconoscenza” applicato da un negozio di articoli regalo online all’interno dell’app di un editore. L’editore desidera avere dei report per comprendere con quale frequenza una specifica inserzione pubblicitaria all’interno dell’app e, in particolare, l’annuncio “Giornata internazionale della riconoscenza”, è stata visualizzata o cliccata dall’utente e da altri utenti, al fine di ottimizzare le inserzioni pubblicitarie dell’editore e dei suoi partner (come le agenzie).
Misurare le prestazioni dei contenuti
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Le informazioni relative ai contenuti presentati all’utente e al modo in cui l’utente interagisce con essi possono essere utilizzate per stabilire se i contenuti (non pubblicitari) hanno raggiunto, ad es., il pubblico previsto e incontrato i suoi interessi. Ad esempio, se l’utente legge un articolo, guarda un video, ascolta un podcast o guarda la descrizione di un prodotto, quanto tempo trascorre sul servizio, le pagine web visitate, ecc. Ciò è molto utile per comprendere la pertinenza dei contenuti (non pubblicitari) che vengono mostrati all’utente.


Esempi
▸ L’utente ha letto un post di un blog sulle escursioni su un’app mobile di un editore e ha seguito un link a un post attinente consigliato. Le interazioni dell’utente registrate dimostreranno che il post iniziale sull’escursionismo si è rivelato utile e capace di suscitare l’interesse dell’utente per il post correlato. Tale circostanza sarà valutata per sapere se produrre più post sull’escursionismo in futuro e dove posizionarli nella schermata iniziale dell’app mobile.
▸ All’utente è stato presentato un video sulle tendenze della moda, ma l’utente e molti altri utenti hanno smesso di guardarlo dopo 30 secondi. Queste informazioni vengono, quindi, utilizzate per valutare la giusta lunghezza di video futuri sulle tendenze della moda.
Comprendere il pubblico attraverso statistiche o la combinazione di dati provenienti da fonti diverse
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I report possono essere generati in base alla combinazione di set di dati (come profili utente, statistiche, ricerche di mercato, dati analitici) riguardanti le interazioni dell’utente e quelle di altri utenti con contenuti pubblicitari o (non pubblicitari) al fine di identificare caratteristiche comuni (ad esempio, per determinare quale pubblico di riferimento è più ricettivo a una campagna pubblicitaria o a determinati contenuti).

Esempi
▸ Il proprietario di una libreria online desidera un report commerciale che mostri la percentuale di visitatori che hanno consultato e lasciato il suo sito senza fare acquisti o hanno consultato e acquistato l’ultima autobiografia delle celebrità del mese, nonché l’età media e la distribuzione di genere per ciascuna categoria. I dati relativi alla navigazione dell’utente sul sito e alle sue caratteristiche personali vengono quindi utilizzati e combinati con altri dati di questo tipo per produrre le statistiche.
▸ Un inserzionista vuole comprendere meglio il tipo di pubblico che interagisce con le sue pubblicità. Richiede a un istituto di ricerca di confrontare le caratteristiche degli utenti che hanno interagito con gli annunci con le caratteristiche tipiche degli utenti di piattaforme simili, su diversi dispositivi. Il confronto rivela all’inserzionista che il suo pubblico sta accedendo agli annunci principalmente tramite dispositivi mobili e si colloca probabilmente nella fascia di età compresa tra i 45 e i 60 anni.
Sviluppare e migliorare i servizi
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Le informazioni sull’attività dell’utente sul servizio, come l’interazione con annunci o contenuti, possono essere molto utili per migliorare prodotti e servizi e creare nuovi prodotti e servizi basati sulle interazioni dell’utente, il tipo di pubblico, ecc. Questa specifica finalità non include lo sviluppo o il miglioramento dei profili utente e degli identificatori.

Esempi
▸ Una piattaforma tecnologica che collabora con un fornitore di social media nota una crescita degli utenti di app mobili e constata dai rispettivi profili che molti di loro si connettono attraverso connessioni mobili. Impiega una nuova tecnologia per fornire annunci formattati per i dispositivi mobili e a bassa larghezza di banda al fine di migliorarne le prestazioni.
▸ Un inserzionista sta cercando un modo per visualizzare annunci su un nuovo tipo di dispositivo per consumatori. Raccoglie informazioni sul modo in cui gli utenti interagiscono con il nuovo tipo di dispositivo, per valutare la possibilità di costruire un nuovo meccanismo per visualizzare pubblicità su questo tipo di dispositivo.
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Un identificatore del dispositivo è una stringa univoca di caratteri assegnati al dispositivo o al browser dell’utente tramite un cookie o altre tecnologie di archiviazione. È possibile crearne uno o accedervi per riconoscere il dispositivo dell’utente, ad es. su tutte le pagine web dello stesso sito o su più siti o app.
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È possibile creare un identificatore probabilistico interconnettendo le caratteristiche associate al dispositivo (il tipo di browser o sistema operativo utilizzato) e l’indirizzo IP della connessione Internet. Con il consenso dell’utente, è possibile interconnettere anche altre caratteristiche (ad es. il carattere installato o la risoluzione dello schermo) per migliorare la precisione dell’identificatore probabilistico.Tale identificatore è considerato “probabilistico” perché più dispositivi possono condividere le stesse caratteristiche e la stessa connessione Internet. È possibile usarlo per riconoscere il dispositivo dell’utente, ad es. su tutte le pagine web dello stesso sito o su più siti o app.
Dati di navigazione e interazione
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L’attività online dell’utente, ovvero i siti web che visita, le app che utilizza, i contenuti che cerca su questo servizio o le sue interazioni con contenuti o annunci, ad esempio il numero di volte che ha visualizzato un contenuto o un annuncio specifico o se ha cliccato sullo stesso.
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