Monthly Archives: Aprile 2022

Nuova Porsche 911 Sport Classic: le foto e i dati

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Porsche ha svelato le foto e i dati della nuova 911 Sport Classic: la seconda versione retrò della supercar tedesca – erede della 997 del 2009 – è prodotta in 1.250 esemplari ed è già ordinabile (prezzo per la Germania: 272.714 euro). Per le prime consegne bisognerà aspettare luglio.

Si tratta del secondo progetto Heritage Design dopo la 911 Targa 4S Heritage Design Edition del 2020 che celebrava gli anni ‘50. Presto vedremo altre due varianti dedicate rispettivamente agli anni ‘70 e ‘80 del XX secolo.

Nuova Porsche 911 Sport Classic: lo stile

La nuova Porsche 911 Sport Classic è una variante della 992 (ottava generazione della sportiva di Zuffenhausen) a trazione posteriore che strizza l’occhio alla prima serie della coupé teutonica – quella costruita dal 1964 al 1973 – e in modo particolare omaggia la Carrera RS 2.7 del 1972.

Carrozzeria larga come le Turbo, spoiler posteriore fisso “ducktail” e tetto a doppia bolla: sono questi gli elementi di design più rilevanti.

La Porsche 992 Sport Classic è disponibile con quattro tinte (Sport Grey Metallic ispirata alle prime 356, solid Black, Agate Grey Metallic e Gentian Blue Metallic), impreziosite da due strisce in Sports Grey.

Gli interni puntano tutto sull’eleganza: pelle semi anilina bicolore Nero/Classic Cognac e tessuto Pepita pied de poule sui pannelli porta e sulla parte centrale dei sedili.

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Nuova Porsche 911 Sport Classic: la tecnica

La 992 Sport Classic è la Porsche 911 manuale più potente di sempre: il motore 3.7 biturbo benzina a sei cilindri contrapposti genera 550 CV ed è abbinato a un cambio manuale a sette marce che prevede la funzione “auto-blip” (che compensa le differenze di velocità del motore nelle scalate attraverso brevi aperture automatiche dell’acceleratore).

Tra le altre “chicche” segnaliamo lo scarico sportivo appositamente realizzato per questa versione e le sospensioni PASM regolabili elettricamente basate su quelle delle 911 Turbo e GTS con assetto ribassato di 10 mm.

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Che cos’è la responsabilità solidale? Lo spieghiamo

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Parliamo di assicurazione auto e in questo caso specifico affrontiamo un argomento che spesso non è chiaro alla maggior parte dei soggetti assicurati. Che cosa intendiamo per responsabilità solidale? Si tratta della solidarietà passiva che si verifica quando due o più individui sono obbligati in solido al risarcimento economico verso un soggetto terzo oppure ad adempiere a un’obbligazione di tipo contrattuale. Vediamo in particolare che cosa bisogna sapere.

Che cosa dice la disciplina codicistica

È l’articolo 1294 del Codice Civile (Solidarietà tra Condebitori) a disciplinare in particolare la responsabilità in solido, e stabilisce che salvo che la legge o il titolo (un esempio può essere un contratto) non dispongano in maniera differente, quando per una causa ci sono più debitori, sono tutti obbligati rispondere in solido al creditore. Che cosa significa questo in termini pratici? Il creditore può richiedere l’adempimento dell’obbligazione o il risarcimento a ciascuno dei condebitori, indistintamente.

Nella realtà poi succede che, almeno nella maggior parte dei casi, sia uno dei debitori ad essere individuato come soggetto che si fa farà carico dell’esborso della somma totale, dopo di che potrà richiedere ad ogni altro debitore la sua quota.

Responsabilità in solido: rapporti interni e assicurazioni

Che cosa prevede in concreto la responsabilità solidale? I debitori ripartiscono le quote tra loro, e in questo caso è possibile parlare in particolare di rapporti interni tra debitori, appunto. La persona che ha versato l’intero importo dovuto al creditore ha chiaramente il diritto di rivalersi, anche intraprendendo un’azione giudiziale, nei confronti degli altri condebitori per ottenere da ognuno di loro la restituzione delle varie somme di denaro che avrebbero dovuto pagare loro. In questo caso si parla anche di azione di regresso.

La responsabilità solidale negli sinistri stradali

Arriviamo al punto che interessa a noi, quindi quello che succede in caso di incidente. Se il sinistro stradale coinvolge più mezzi, non è possibile applicare la procedura di indennizzo diretto. Questo significa che la richiesta di risarcimento dei danni non può essere presentata alla propria compagnia assicurativa, ma deve essere mandata direttamente all’assicuratore del veicolo che è responsabile del sinistro.

E cosa succede quando i responsabili sono più di uno? Se un sinistro è imputabile a più persone, sono tutte obbligate in solido al pagamento del risarcimento danni. Se non ci sono delle prove valide che dimostrino diversamente, le singole colpe si presumono uguali per tutti coloro che hanno causato l’incidente e il soggetto che ha risarcito il danno ha diritto di regresso nei confronti di ogni altro responsabile in solido, nella misura che viene calcolata a seconda della percentuale di colpa e dell’entità delle conseguenze dannose provocate.

Il soggetto che ha subito il danno quindi può pretendere il totale importo del risarcimento nei confronti di ciascun assicuratore dei veicoli responsabili del sinistro. Una volta che il risarcimento viene pagato, allora l’obbligazione dei debitori è estinta nei confronti del solo creditore, mentre dal lato interno – e quindi tra i responsabili – questa deve essere ripartita a seconda alla colpa di ognuno.

Si tratta di un obbligo che, tra i condebitori, può essere definito parziario e non solidale. Questo significa che la persona che ha pagato il risarcimento può fare azione di regresso nei confronti di ogni altro debitore solo ed esclusivamente per una somma pari alla loro quota.

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Come si recuperano i punti persi della patente

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Come ben sappiamo purtroppo ci sono molti casi in cui il comportamento errato alla guida comporta, oltre alla multa per infrazioni al Codice della Strada, anche la perdita dei punti dalla patente. È possibile però anche recuperarli, ci sono differenti modi per farlo. In questo articolo vediamo com’è possibile e cosa fare.

Decurtazione punti patente: che cosa succede

La patente a punti è entrata in vigore a partire dal primo luglio del 2003, quasi 20 anni fa. Da quel momento gli automobilisti che compiono alcune infrazioni al Codice della Strada rischiano la decurtazione (sono 20 in tutto, più eventuali bonus per “buona condotta”).

È vero però che, anche se persi, c’è la possibilità di recuperare i punti della patente. Le modalità previste dalla legge sono differenti. Prima di tutto vengono organizzati dei corsi presso la scuola guida, che hanno costi che vanno dai 200 ai 400 euro. Si tratta di 12 ore di lezione (minimo), con un esame teorico e pratico da sostenere alla fine, per poter ottenere fino a 6 punti sulla patente (arrivano a 20 al massimo).

Posso controllare il mio saldo punti sulla patente?

Questa è una domanda frequente, che tutti gli automobilisti a cui vengono decurtati i punti si fanno. Il numero dei punti persi dipende dalla tipologia e dalla gravità dell’infrazione alla legge commessa dalla persona alla guida. Se il conducente poi compie più infrazioni nello stesso istante, allora si sommano i punti, fino ad arrivare ad un massimo di 15. Non si va mai sotto lo zero, non ci sono quote negative, nemmeno nei casi più gravi (come l’omicidio stradale). Per sapere il saldo punti della patente è possibile procedere:

  • telefonando al numero della Motorizzazione Civile;
  • consultando il Portale dell’Automobilista online;
  • scaricando l’app iPatente.

Recupero automatico dei punti

Non è sempre necessario seguire il corso per recuperare i punti decurtati dalla patente. A volte basta la buona condotta del conducente del veicolo, che non deve quindi commettere alcuna infrazione per un certo periodo di tempo. Per legge infatti coloro che non violano il Codice della Strada recuperano 2 punti ogni due anni. È possibile arrivare ad un massimo di 30 punti totali.

Attenzione ai neopatentati: per ogni infrazione che prevede la decurtazione dei punti, i guidatori che hanno la patente da meno di 3 anni subiscono il taglio del doppio dei punti previsti (se un’infrazione comporta la decurtazione di 3 punti, il neopatentato ne perde 6). E anche per il recupero la regola è differente: chi ha la patente da meno di 3 anni infatti acquisisce un solo punto bonus per ogni anno trascorso senza infrazioni.

Perdita totale dei punti della patente

Nel caso in cui il saldo punti arrivi a zero, la patente viene posta in revisione. Il conducente quindi può guidare, fino a 30 giorni al massimo dalla notifica del provvedimento, e poi è necessario per legge rivedere l’idoneità alla guida, quindi è obbligatorio sostenere l’esame secondo le modalità previste dalla legge.

Chi non ha più punti deve tornare a scuola guida e fare l’esame teorico e pratico, altrimenti la patente rimasta in stand by – in revisione – viene ritirata dalle Forze dell’Ordine, e riconsegnata solo ed esclusivamente al superamento dell’esame.

Parlando di recupero punti, se il saldo è arrivato a zero, si tratta di una procedura troppo costosa e comunque complessa. Questo è il motivo per cui bisogna sempre tenere sotto controllo il saldo dei punti sulla patente, per poterli recuperare prima di perderli tutti.

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Pulizia auto in primavera: tutte le cose a cui fare attenzione

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La primavera è ormai iniziata da più di un mese anche se, in buona parte dell’Italia settentrionale, ancora le temperature non sono all’altezza della stagione, ma presto si scalderanno. A proposito di primavera, in genere è il momento prediletto per le pulizie di casa, il cambio stagione degli armadi e, perché no, anche del controllo e della pulizia dell’auto.

Se la vettura poi è stata ferma alcune settimane o, peggio ancora, dei mesi, allora la manutenzione è ancora più necessaria, per evitare problemi e guasti futuri. Vediamo alcuni dei più importanti accorgimenti da seguire per far ripartire l’auto in sicurezza dopo l’inverno.

Controlli e pulizie di primavera per l’auto

Una delle cose fondamentali da controllare è la batteria, se avete tenuto l’auto ferma a lungo. È fondamentale verificare che sia carica e pronta a partire.

Se invece la vostra auto passa la stagione invernale su strada, allora ci sono tanti piccoli accorgimenti da tenere presente. Innanzitutto è fondamentale prendersi cura della pulizia esterna dell’auto, la vernice deve essere pulita dalla polvere e dal particolato metallico che si accumula sulla strada.

Cosa tenere presente per quanto riguarda la pulizia:

  • innanzitutto prendiamo in considerazione il lavaggio del sottoscocca, se l’auto è datata purtroppo si possono verificare fenomeni di ruggine e corrosione, visto che l’umidità può penetrate all’interno del pavimento del veicolo, nel caso in cui la vernice sia già danneggiata. Dopo il lavaggio quindi sarebbe bene sempre andare a riverniciare o ritoccare le parti della carrozzeria che risultano ossidate o graffiate;
  • nelle macchine moderne il lavaggio del sottoscocca invece non è estremamente necessario, se la vettura è dotata di una protezione in plastica.

Pulizia interna

Quando inizia la stagione estiva, non è sufficiente sbattere i tappetini: gli stessi andrebbero lavati e asciugati per bene, prima di rimetterli. Oppure è necessario sostituirli con i tappetini estivi, una volta terminato l’inverno. È proprio così: gli esperti consigliano infatti di avere dei tappetini in gomma per la stagione fredda, che non si inzuppino, e dei tappetini più “leggeri” per la bella stagione, con la moquette.

È fondamentale poi pulire per bene tutti gli interni, soprattutto la parte bassa, passando con l’aspirapolvere in ogni angolo. L‘ideale sarebbe anche fare un bel lavaggio a secco della moquette. Attenzione: fate cambiare il filtro antipolline al meccanico.

I controlli auto fondamentali per la primavera

Durante l’inverno ci sono degli elementi che si utilizzano maggiormente e si usurano quindi rapidamente, come i tergicristalli, le luci che stanno in funzione per più ore e altro. Quali controlli fare alla fine della stagione più fredda:

  • attenzione alle luci, devono funzionare alla perfezione. Si rischia altrimenti di non passare la revisione auto o di prendere una multa. Verifica quindi che l’intero impianto di illuminazione funzioni, controlla con l’auto ferma e il motore spento, chiedendo magari aiuto ad un’altra persona;
  • anche i tergicristalli devono essere controllati, perché le spazzole consumate fanno un rumore molto fastidioso e possono anche andare a creare delle striature sui vetri, non pulendo a dovere. Se sono usurati, sostituiscili: ne va della tua sicurezza in macchina;
  • controllare il livello del liquido lavavetri, questo è fondamentale in ogni stagione, perché infatti serve tutto l’anno. Verifica comunque che gli ugelli non siano otturati e – nel caso – sturali;
  • fai attenzione infine alla pressione delle gomme: è di fondamentale importanza sia per i consumi del veicolo che – e soprattutto – per la sicurezza.

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Peugeot 208, la tecnologia sigla per sigla

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La Peugeot 208 – arrivata alla seconda generazione – è una piccola francese a trazione anteriore offerta anche nella variante elettrica e-208. Una “segmento B” moderna ricca di tecnologia e di contenuti all’avanguardia.

Di seguito troverete un glossario per capire meglio cosa significano le sigle che identificano tutti gli accessori tecnologici dell’utilitaria transalpina.

Peugeot 208: la tecnologia sigla per sigla

Active Safety Brake

La frenata automatica Active Safety Brake serve a evitare una collisione o a limitarne la gravità riducendo la velocità del veicolo. Il sistema interviene se il conducente non aziona il freno della vettura.

AFU

Il sistema AFU è l’assistente alla frenata d’emergenza: un dispositivo che in caso di pericolo applica la massima potenza frenante anche se il pedale non è stato premuto a fondo.

Android Auto

Il sistema Android Auto consente a tutti i possessori di smartphone Android (da 5.0 Lollipop in su) di utilizzare a bordo della vettura numerose funzioni del telefono.

Apple CarPlay

Apple CarPlay porta sul display dell’auto le funzioni più utili dell’iPhone (dal 5 in su).

Autonomous Emergency Braking System 3

L’Autonomous Emergency Braking System 3 è un sistema di frenata anticollisione attivo giorno e notte tra 5 e 140 km/h.

Blind Corner Assist

Il Blind Corner Assist avvisa il conducente della presenza di un altro veicolo negli angoli ciechi.

BlueHDi

La sigla BlueHDi identifica i motori turbodiesel della Peugeot 208.

DAB

La sigla DAB (Digital Audio Broadcasting) indica la radio digitale.

Distance Alert

Il Distance Alert è un allarme di possibile rischio di collisione. Quando viene rilevato un veicolo si accende una spia luminosa mentre in caso di collisione imminente è prevista anche un’allerta sonora.

Drive Assist

Il pacchetto Drive Assist comprende l’Adaptive Cruise Control 30 e l’Autonomous Emergency Braking System 3.

Drive Assist Plus

Il pacchetto Drive Assist Plus comprende l’Adaptive Cruise Control “Stop & Go”, il Lane Positioning Assist e l’Autonomous Emergency Braking System 3.

Driver Attention Alert

Il Driver Attention Alert valuta lo stato di vigilanza del conducente identificando le deviazioni di traiettoria rispetto alle strisce a terra. Una volta che il sistema determina che l’andamento del veicolo suggerisce un certo livello di stanchezza o disattenzione da parte del conducente si attivano gli allarmi.

EAT8

La sigla EAT8 identifica il cambio automatico (convertitore di coppia) a 8 rapporti della Peugeot 208.

Extended Traffic Sign Recognition

Il sistema Extended Traffic Sign Recognition Peugeot rileva i cartelli stradali di Stop e senso vietato.

GSI

La sigla GSI (acronimo di Gear Shift Indicator) identifica l’indicatore di cambio rapporto.

Head-up Digital Display

L’Head-up Digital Display è un nuovo quadro strumenti inserito in una posizione rialzata (che offre una maggiore sicurezza perché non si distoglie lo sguardo dalla strada) completamente digitale.

High Beam Assist

L’High Beam Assist è un sistema che effettua una commutazione automatica da abbaglianti ad anabbaglianti se si incontra un veicolo.

Hill Assist

La tecnologia Hill Assist aiuta il conducente a rimettersi in moto in salita. Immobilizza il veicolo per circa 2 secondi, lasciando il tempo di passare dal pedale del freno a quello dell’acceleratore.

i-Cockpit

i-Cockpit è un innovativo layout degli interni realizzato da Peugeot che comprende un volante compatto, un quadro strumentazione davanti agli occhi del conducente e un ampio touchscreen.

Keyless

Il sistema keyless consente di chiudere/aprire e mette in moto l’automobile senza dover estrarre la chiave dalla tasca.

Lane Keeping Assist

Il Lane Keeping Assist è il sistema attivo di superamento della linea di carreggiata.

Lane Positioning Assist

Il Lane Positioning Assist funziona con l’aiuto di una telecamera che identifica le linee di delimitazione sulla strada. Il sistema posiziona il veicolo all’interno della carreggiata nel punto desiderato dal conducente.

Park Assist

Il sistema Park Assist aiuta a trovare un parcheggio adatto alle dimensioni del veicolo e, dopo che il posto è stato individuato, effettua una manovra automatica (sia negli spazi ristretti che nei parcheggi a pettine).

Peugeot Connect SOS & Assistance

I servizi Peugeot Connect SOSPeugeot Connect Assistance offrono la chiamata d’emergenza in caso di incidente e la possibilità di essere messi in contatto diretto con la piattaforma d’assistenza della Casa del Leone.

PureTech

La sigla PureTech identifica i motori benzina della Peugeot 208.

REF

La sigla REF identifica la ripartizione elettronica della frenata.

Speedcam

La funzione Speedcam permette di ricevere avvisi in tempo reale riguardo agli autovelox, ai tratti pericolosi della strada e alle zone a rischio.

Speed Limit Detection

Lo Speed Limit Detection è un dispositivo di lettura dei cartelli stradali con raccomandazione del limite di velocità.

Visiopark 180°

Il sistema Visiopark 180° della Peugeot 208 offre una visione 180° grazie a una telecamera posteriore.

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Audi Q3, la tecnologia sigla per sigla

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L’Audi Q3 – arrivata alla seconda generazione – è una SUV compatta “premium” tedesca offerta in due varianti di carrozzeria (“normale” e Sportback). Una crossover elegante e grintosa ricca di tecnologia.

Di seguito troverete un glossario per capire meglio cosa significano le sigle che identificano tutti gli accessori tecnologici della Sport Utility di Ingolstadt.

Audi Q3: la tecnologia sigla per sigla

adaptive cruise assist

L’Adaptive cruise assist combina le funzioni dell’Adaptive cruise control e del lane guidance, supportando il conducente ad accelerare, frenare, mantenere la velocità e la distanza e restare al centro della corsia (anche nei restringimenti di carreggiata dovuti a lavori in corso).

Adaptive speed assist

Il cruise control adattivo Adaptive speed assist utilizza un sensore radar per rilevare veicoli che viaggiano davanti alla vettura e mantiene la velocità e la distanza il più costante possibile all’interno del range di controllo.

Audi drive select

Il sistema di controllo della dinamica di marcia Audi drive select permette di modificare il carattere della Q3 impostando diverse modalità.

Audi phone box

Il sistema Audi phone box ottimizza la qualità delle telefonate per il telefono accoppiato via Bluetooth posizionando il dispositivo in un apposito alloggiamento. Include un’antenna dedicata per il collegamento esterno che migliora la qualità del segnale riducendo l’irradiazione dell’abitacolo.

Audi phone box light

Il sistema Audi phone box light permette di effettuare chiamate con il telefono cellulare, tramite il sistema vivavoce della vettura, posizionando il telefono nel comparto universale situato nella zona dell’appoggiabraccia centrale anteriore. Include l’opzione di ricarica tramite porta USB e la ricarica senza fili wireless charging nonché una funzione di avvertimento nel caso il telefono venga dimenticato nell’Audi phone box.

Audi Pre Sense Basic

L’Audi Pre Sense Basic – nei limiti del sistema – riconosce situazioni di pericolo imminenti confrontando le informazioni rilevate dai vari sistemi di sicurezza di bordo. Qualora venga identificata una situazione di pericolo il dispositivo tensiona le cinture, chiude i finestrini e attiva gli indicatori di emergenza.

Audi Pre Sense Front

Il sistema Audi Pre Sense Front utilizza il radar frontale per identificare, entro i limiti del sistema, potenziali rischi di collisioni con altri veicoli fermi o in marcia attraverso un avviso visivo e acustico. Se il conducente non agisce il sistema interviene attivando una frenata preventiva per richiamare l’attenzione e se il conducente continua a non agire il sistema attiva automaticamente il freno con la maggior forza frenante possibile riducendo la severità della collisione o prevenendola. Entro i limiti del sistema Audi Pre Sense Front rileva pedoni e ciclisti fermi o in movimento anche in fase di attraversamento: un segnale visivo e acustico richiama l’attenzione del conducente mentre viene attivato il sistema frenante per ridurre la severità dell’impatto. Se il conducente non agisce il sistema, entro i suoi limiti, attiva autonomamente il freno.

Audi smartphone interface

Il sistema include Audi music interface e consente di collegare lo smartphone alla vettura e di trasmettere i contenuti direttamente al display MMI mediante USB.

Audi Soundsystem

L’Audi Soundsystem è un impianto audio.

Audi virtual cockpit

L’Audi virtual cockpit è una strumentazione interamente digitale con display TFT che mostra molteplici informazioni relative alla vettura.

Audi virtual cockpit plus

L’Audi virtual cockpit plus è come il virtual cockpit ma con un quadro strumenti più grande e completo.

DAB

Il termine DAB (acronimo di Digital Audio Broadcasting) indica la radio digitale.

Descent Assist

Il Descent Assist mantiene la velocità impostata in discesa.

e-tron compact

Il sistema di ricarica e-tron compact è concepito per la carica dell’Audi Q3 ibrida plug-in alle prese di corrente AC.

Emergency assist

Emergency assist, quando non rileva il movimento del guidatore, mette i passeggeri in sicurezza mantenendo il veicolo nella propria corsia e attivando l’Adaptive cruise control, che frena progressivamente fino a fermare l’auto.

Hey Audi

Pronunciando “Hey Audi” si attivano i comandi vocali.

Hybrid radio

La Hybrid radio passa automaticamente dalla frequenza FM/DAB all’online radio per garantire la massima qualità d’ascolto.

Immobilizer

Il sistema di blocco vettura si attiva quando si chiude l’auto con il telecomando.

Isofix

Gli attacchi Isofix servono ad ancorare i seggiolini per bambini ai sedili.

Lane change warning

Il Lane change warning aiuta il conducente a controllare il traffico proveniente da dietro e l’angolo cieco. Avverte in caso di situazione critica per un cambio di corsia tramite segnalazione a LED nel rispettivo specchietto retrovisivo esterno e allo stesso tempo due sensori radar (presenti nella parte posteriore) rilevano i veicoli in avvicinamento lateralmente o da dietro e misurano la distanza e la differenza di velocità. Se il conducente inizia una manovra di cambio corsia, attivando la luce di direzione, in una situazione riconosciuta come critica dal sistema, i LED di avviso lampeggiano quattro volte. Il sistema può anche eseguire misure correttive sullo sterzo in situazioni critiche e può anche avvisare della presenza di oggetti critici durante le manovre di sterzo.

Lane departure warning

Il Lane departure warning (dispositivo di assistenza per mantenimento di corsia) entro i limiti del sistema previene da abbandoni involontari della propria corsia di marcia. Quando il sistema è operativo e gli indicatori di direzione non sono attivi il sistema corregge la traiettoria attraverso movimenti correttivi al volante mantenendo la vettura nella corsia.

MMI Plus

La sigla MMI Plus indica una tipologia di radio dell’Audi Q3.

Online radio

La Online radio permette di accedere alle Internet radio.

Online traffic information plus

L’Online traffic information plus fornisce dati accurati relativi al flusso del traffico sulle autostrade, nell’area delle uscite e presso gli incroci all’interno della città.

quattro

La sigla quattro è utilizzata da Audi per identificare le Q3 dotate di trazione integrale permanente.

S tronic

Il cambio S tronic dell’Audi Q3 è una trasmissione automatica a doppia frizione.

Sonos Premium Sound System

Il Sonos Premium Sound System include 15 altoparlanti ad alte prestazioni.

TFSI

La sigla TFSI (Turbocharged Fuel Stratified Injection) indica i motori turbo a iniezione diretta di benzina dell’Audi Q3.

TFSI e

La sigla TFSI e identifica il motore 1.4 turbo ibrido plug-in benzina dell’Audi Q3.

Top Tether

Il Top Tether è una cintura posta dietro allo schienale del seggiolino che si aggancia a un’ancora speciale: si tratta del terzo punto di aggancio o appoggio dei seggiolini Isofix.

USB-C

La presa USB-C si distingue dagli altri formati USB per la presenza del connettore bidirezionale. In poche parole il cavo può essere inserito in entrambi i versi.

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Cinture di sicurezza per i sedili posteriori: quali sono gli obblighi

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Capita molto spesso, in Italia, che – nonostante le disposizioni di legge le abbiano rese obbligatorie – non vengano utilizzate le cinture di sicurezza posteriori. Vediamo tutto quello che bisogna sapere a riguardo.

L’obbligo di legge

Tutte le auto hanno ormai obbligatoriamente le cinture di sicurezza davanti e dietro, strumenti assolutamente indispensabili per tutelare appunto la sicurezza del conducente e dei passeggeri anteriori e posteriori. Sono in grado di proteggere gli occupanti in caso di urto e sinistro, più o meno grave.

Se è diventato ormai normale usare le cinture di sicurezza anteriori – anche a causa dei segnali acustici che non si spengono finché non le allacciamo – in realtà quelle dietro vengono trascurate ancora troppo spesso, nonostante siano obbligatorie. Non dimentichiamo che il Codice della Strada stabilisce l’obbligo di indossare le cinture di sicurezza anche posteriori, quindi chi non rispetta la legge rischia di incorrere in sanzioni amministrative.

È l’articolo 172 del CdS a disciplinare l’uso delle cinture anteriori e posteriori. I bambini alti meno di un metro e 50 devono invece essere seduti sui sistemi di ritenuta (seggiolini) adatti al loro peso. Nel caso in cui eventuali passeggeri minori siano in auto senza la cintura di sicurezza allacciata, chiaramente è il conducente a rispondere e quindi a pagare la multa, essendo il soggetto tenuto alla sorveglianza del minore nel veicolo.

Cosa rischia chi non usa la cintura di sicurezza

Se non si rispetta il Codice in ambito di cinture di sicurezza, allora si rischia una multa e la decurtazione dei punti dalla patente. In particolare, chi non allaccia le cinture e/o non usa i seggiolini e altri sistemi di ritenute per bambini rischia la sanzione del pagamento di una somma che va da un minimo di 80 euro a un massimo di 323 euro, più 5 punti persi sulla patente.

Eccezioni previste dalla legge

Il comma 8 dell’articolo 172 prevede anche alcune eccezioni:

  • sui taxi e sulle auto a noleggio con conducente, i bambini possono viaggiare sul sedile posteriore senza seggiolini e sistema di ritenuta, ma devono obbligatoriamente essere accompagnati da una persona di età non inferiore a 16 anni. Sui veicoli senza sistemi di ritenuta non possono però viaggiare i bambini fino a 3 anni non possono viaggiare, quelli più grandi invece possono anche stare sul sedile anteriore, ma esclusivamente se superano il metro e cinquanta di altezza;
  • possono viaggiare senza cinture di sicurezza la polizia municipale e provinciale, le forze armate, gli addetti ai servizi antincendio e i sanitari in caso di intervento di emergenza, gli istruttori di guida, gli addetti ai servizi di vigilanza privati che fanno scorte e i chi guida i mezzi per la raccolta e il trasporto dei rifiuti, durante il servizio nei centri abitati.

L’esenzione per le cinture di sicurezza posteriori

Il Codice della Strada individua dei soggetti che possono non utilizzare le cinture di sicurezza sui sedili posteriori, e si tratta in particolare di persone:

  • che hanno patologie particolari;
  • che presentano condizioni fisiche che costituiscono controindicazioni specifica all’uso delle cinture;
  • le donne incinta in condizioni di rischio particolari.

Non ci sono specifici elenchi di patologie o condizioni particolari per queste esenzioni sul Codice della Strada, è necessario quindi eventualmente richiedere una certificazione medica (direttiva 91/671/CEE).

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Partenza e guida in discesa: tutti i consigli per muoversi in sicurezza

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La discesa potrebbe sembrare la tipologia di strada più semplice da percorrere con l’auto, eppure non sempre è così. Nonostante infatti, come abbiamo visto in un articolo dedicato, le partenze in salita siano in realtà tra le manovre più difficili da imparare a scuola guida e tra quelle che mettono maggiormente in difficoltà i neopatentati, anche la strada in discesa nasconde delle problematiche e difficoltà a cui forse non tutti pensano.

Non è sempre piacevole e sicuro infatti percorrere strade in discesa, soprattutto per i guidatori che non sono a conoscenza di alcuni vecchi trucchetti. I più esperti conoscono e mettono in pratica – al volante della propria auto – alcuni accorgimenti che possono essere molto utili per viaggiare sicuri anche sulle strade in pendenza. Vediamo quali sono questi consigli anche per coloro che hanno la patente da meno tempo e non sono ancora a conoscenza di alcuni trucchi per gestire al meglio i tratti di strada in discesa, senza correre rischi e pericoli derivati proprio dalla pendenza del percorso e da eventuali asperità che è possibile incontrare.

Strada in discesa: alcuni consigli utili per la guida dell’auto in sicurezza

Le mosse vincenti sono senza dubbio le seguenti:

  • prima di tutto è necessario tenere sempre una marcia bassa, ma mai percorrere la discesa con il motore spento oppure in folle. È fondamentale avere una marcia ingranata, appunto bassa, per essere sempre reattivi e pronti in caso di necessità. Devono sempre essere attivi anche tutti i sistemi di sicurezza a bordo (quelli presenti), il servofreno e il servosterzo. Fate attenzione all’eccessivo riscaldamento dei freni, le pastiglie potrebbero far fatica a far presa sul disco surriscaldato, e in questo caso si allungherebbe molto la distanza di frenata o addirittura, nelle situazioni più gravi, potrebbe cedere l’impianto frenante. Per questo motivo è fondamentale tenere sempre una marcia bassa ingranata, a seconda della pendenza: in genere si consiglia la terza. È bene usare quindi il freno motore, per non affaticare il veicolo;
  • restare sempre nella propria corsia, facendo attenzione soprattutto ai tratti in curva. Meglio seguire una traiettoria larga nell’inserimento in curva, che si restringe poi man mano. Il nostro consiglio è quello di mantenere un filo di trazione finché si riesce, frenando un pelo prima di affrontare la curva, andando poi ad agire sull’acceleratore mantenendo le ruote aderenti all’asfalto. Fate maggiore attenzione ovviamente se la strada è sporca e soprattutto nel caso in cui piova o il manto sia ricoperto di ghiaccio e/o neve: è necessario procedere con maggiore prudenza e aumentare la distanza dal veicolo che precede.

Come parcheggiare in discesa

Gestire la pendenza è difficile non solo per la guida, ma anche quando si deve parcheggiare. Se la vostra auto ha il cambio manuale, allora inserite la retromarcia: visto che l’auto tende a muoversi verso il basso, con la retro ingranata dovrebbe essere esercitata una spinta opposta (in salita) rispetto alla direzione del veicolo.

Se invece avete una macchina con il cambio automatico, allora dovete impostare la posizione P. Attenzione: è fondamentale usare sempre il freno di stazionamento, tirato al massimo.

Un trucchetto utile in discesa

Guidare in discesa significa usare ripetutamente i pedali e mettere quindi a dura prova la forza nelle gambe, affaticando i muscoli, il rischio è quello di infastidire cosce e polpacci, provocando i crampi. Per prevenire queste dolorose e improvvise contrazioni muscolari, che possono essere molto pericolose alla guida, concediti eventualmente qualche minuto di relax e degli integratori, soprattutto se hai camminato o fatto sport in montagna.

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Come si rigenera la batteria di un’auto? Il procedimento

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La batteria dell’auto ha un ciclo di vita; generalmente, quando mostra di aver esaurito la propria carica, si pensa sia quindi arrivata proprio alla fine del suo ciclo e che sia quindi da buttare e sostituire per poter far partire l’auto. Eppure non è sempre così, perché ci sono dei casi in cui è possibile rigenerare la batteria dell’auto, quindi vale la pena provare a farlo, in modo da darle ancora del tempo e risparmiare il denaro che serve per comprarne una nuova.

Ci sono diversi modi in cui è possibile rigenerare la batteria dell’auto, vediamo quindi i passaggi da compiere per ottenere un buon risultato, senza rischi inutili.

Rigenerare la batteria danneggiata

Può capitare di lasciare una batteria dell’auto scarica per molto tempo, in questo caso – come anche nel caso di una manutenzione scorretta – si possono verificare fenomeni quali cortocircuiti e solfatazione. Se si attivano questi processi, allora la batteria può essere davvero definitivamente inutilizzabile e danneggiata in modo permanente, è possibile però che si possa recuperare grazie alla rigenerazione, ovvero un’operazione di pulizia profonda che interessa appunto la batteria e che serve per ripristinare lo stato chimico-elettrico del pezzo.

In questo modo la batteria può tornare ad accumulare energia. Con la rigenerazione si procede con la pulizia delle piastre con acqua distillata e acido solforico, che però non è detto sia utile a qualsiasi tipo di batteria. Ci sono accumulatori che presentano danni irreversibili e altri che non possono essere in alcun modo salvati.

Le fasi della rigenerazione

È importante sapere che le batterie auto più recenti molto spesso non possono beneficiare dei processi di rigenerazione: hanno una scocca sigillata e impenetrabile, su cui quindi non è possibile provvedere con il processo di “rettifica”. Se parliamo invece di batterie a piombo acido, allora la rigenerazione ha una probabilità più elevata: ci sono dei tappi dai quali è possibile accedere all’interno.

Vediamo insieme le fasi da seguire:

  • smontare la batteria dal vano motore, per poter lavorare più serenamente;
  • bisogna sapere che le batterie a piombo acido hanno sei celle in tutto, ognuna irrorata da un liquido (l’elettrolita) composto da acqua distillata e acido solforico, che serve per aiutare il passaggio della corrente dalla batteria ai dispositivi collegati. Che fare? Togliere i tappi della batteria e ristabilire i livelli dell’elettrolita, versando prima acqua distillata e poi acido solforico: in questo modo ripristini la componente fondamentale per la conduzione della corrente elettrica;
  • puoi riavvitare i tappi e rimontare la batteria nel vano motore.

Cosa fare dopo aver rimontato la batteria:

  • ricaricare: basta usare i cavi appositi;
  • attenzione: non dimenticare il corretto accoppiamento con i poli della batteria, il cavo rosso ha una carica positiva e deve essere collegato al rispettivo polo positivo della batteria dell’auto. Il cavo nero (che può essere anche blu o verde) ha invece una carica negativa e va connesso al polo negativo della batteria.

Riassumendo: aggiungendo acido solforico e acqua distillata alla batteria della tua auto, è possibile procedere con la sua rigenerazione, in modo da ripristinare l’elettrolita che si trova al suo interno.

Non è tutto qui: c’è un’altra operazione da compiere per concludere la rigenerazione del pezzo. Bisogna pulire per bene le piastre, che potrebbero essere coperte da una patina di metallo ossidato:

  • rimuovile;
  • puliscile con una spazzola con setole in ottone;
  • nella pulizia fai attenzione a non rovinare la superficie delle piastre stesse.

L’articolo Come si rigenera la batteria di un’auto? Il procedimento proviene da Icon Wheels.

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Consuma di più il metano o il GPL? Le differenze

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Credits: iStock

Le vetture alimentate a GPL e a metano oggi si stanno diffondendo sempre più. Ciò è dovuto anche alla crisi del diesel, ma soprattutto ai prezzi di gasolio e benzina alla pompa che sono saliti alle stelle, svuotando le tasche degli italiani, soprattutto di coloro che hanno l’esigenza di spostarsi tutti i giorni in auto per lavoro.

Le macchine a metano e GPL riscuotono un discreto successo sia per il loro basso impatto ambientale, che per i costi di gestione contenuti. Ed è questo il motivo per cui si tratta di veicoli che risultano ideali per tutti coloro che hanno necessità di percorrere parecchi chilometri e che quindi spendono molto per i rifornimenti di carburante. Vediamo le differenze tra GPL e metano e cosa conviene.

GPL e metano: per che cosa si differenziano

Entrambe queste tipologie di alimentazione sono convenienti, ma vediamo le loro differenze. Innanzitutto che cosa sono:

  • il GPL è Gas di Petrolio Liquefatto, una miscela formata da diversi combustibili – tra cui butano e propano – derivati dalla raffinazione del petrolio. Inquina meno del diesel e della benzina, ma non del metano, che è il più pulito;
  • il metano invece si estrae da pozzi naturali, rilascia appunto pochissime emissioni inquinanti e nocive, si disperde facilmente nell’atmosfera – essendo molto leggero – e inquina appunto meno del GPL. Ha però uno svantaggio: è meno performante, le vetture a GPL infatti perdono più potenza rispetto a quelle a GPL.

GPL e metano: manutenzione

Il metano è più costoso del GPL, questo è vero, ma i consumi sono minori. Essendo il GPL un derivato dal petrolio, è meno efficiente della benzina e infatti si consuma più velocemente rispetto al metano. Con il serbatoio pieno in genere sono garantiti 400 chilometri di autonomia.

Sono tanti i brand automobilistici che oggi, nei loro listini ufficiali, prevedono dei modelli a metano e/o GPL, che escono direttamente con l’impianto montato dalla fabbrica. Altrimenti è possibile installare l’impianto a gas su un veicolo aftermarket, in qualsiasi momento successivo all’acquisto. Attenzione: le bombole devono assolutamente provenire da un affidabile produttore e l’installazione deve avvenire in un centro specializzato.

I costi di un impianto aftermarket? Per il GPL ci aggiriamo tra i 500 e i 1.500 euro, per il metano invece si spende molto di più, dai 1.000 ai 2.000 euro circa, in media.

Per quanto riguarda invece la manutenzione, possiamo dire che i costi per i controlli di un impianto GPL sono più elevati rispetto a quelli richiesti per un impianto diesel o benzina; c’è da considerare anche la revisione delle bombole, quelle per il metano devono vanno controllare ogni 4 anni, quelle per il GPL ogni 10 anni.

Auto a GPL o a metano: quale scegliere

In genere le auto a metano sono più costose rispetto quelle alimentate con GPL; c’è da dire però che queste ultime consumano meno. Entrambe le tipologie di gas godono di agevolazioni fiscali particolari in alcune regioni, come ad esempio l’esenzione del bollo per alcuni anni.

La scelta dipende quindi da differenti fattori e dalle esigenze dell’automobilista, nello specifico. Diciamo però che la prima cosa che viene considerata è la presenza stazioni di rifornimento vicine ai punti più frequentati/di passaggio del conducente. Consideriamo inoltre che il metano inquina meno, è vero, ma le prestazioni offerte sono più basse rispetto al GPL, che offre appunto meno potenza del metano. Per gli amanti della guida più “sprint” quindi l’ideale è il GPL, se invece si percorrono circa 30.000 chilometri all’anno, il metano è la scelta giusta.

L’articolo Consuma di più il metano o il GPL? Le differenze proviene da Icon Wheels.

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▸ Se l’utente legge diversi articoli sui migliori accessori per bicicletta da acquistare, tali informazioni potrebbero essere utilizzate per creare un profilo sull’interesse dell’utente per gli accessori per bicicletta. Tale profilo può essere usato o migliorato in seguito, sugli stessi siti web o app o su siti web o app diversi, per presentare all’utente annunci su una determinata marca di accessori per bicicletta. Inoltre, se l’utente cerca un configuratore per veicoli sul sito web di un produttore di automobili di lusso, tali informazioni potrebbero essere combinate con il suo interesse per le biciclette per perfezionarne il profilo e supporre che all’utente interessi l’attrezzatura da ciclismo di lusso.
▸ Un’azienda di abbigliamento desidera promuovere una nuova linea di lusso di abbigliamento per bambini. Si mette in contatto con un’agenzia che ha una rete di clienti ad alto reddito (come supermercati di fascia alta) e chiede all’agenzia di creare profili di giovani genitori o coppie per i quali si può supporre che siano benestanti e che avranno un altro figlio, in modo da potersene avvalere in seguito per presentare annunci basati su tali profili all’interno delle app dei partner.
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▸ Un profilo creato per la pubblicità personalizzata in relazione a una persona che ha cercato accessori per biciclette su un sito web può essere utilizzato per presentare pubblicità pertinente di accessori per biciclette su un’app mobile di un’altra organizzazione.
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Esempi
▸ L’utente ha letto diversi articoli su una piattaforma di social media su come costruire una casa sull’albero. Queste informazioni potrebbero essere aggiunte al profilo per contrassegnare l’interesse dell’utente verso contenuti relativi all’outdoor e alle guide sul fai-da-te (con l’obiettivo di consentire la personalizzazione dei contenuti, in modo da presentare in futuro, ad esempio, più post di blog e articoli su case sull’albero e baite di legno).
▸ L’utente ha guardato tre video sull’esplorazione dello spazio su diverse app TV. Una piattaforma di notizie non correlata, con cui l’utente non ha avuto contatti, crea un profilo basato su quel comportamento di visualizzazione, contrassegnando l’esplorazione dello spazio come un argomento di possibile interesse per altri video.
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Esempi
▸ L’utente legge degli articoli sull’alimentazione vegetariana su una piattaforma di social media e poi usa l’app di cucina di un’azienda non correlata. Il profilo creato sull’utente sulla piattaforma di social media sarà utilizzato per presentare delle ricette vegetariane nella schermata di benvenuto dell’app di cucina.
▸ L’utente ha guardato tre video sul canottaggio su diversi siti web. Quando l’utente usa l’app TV, una piattaforma di condivisione video non correlata consiglia altri cinque video sul canottaggio di suo possibile interesse in base al profilo creato sull’utente quando ha visitato i vari siti web per guardare i video online.
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Esempi
▸ L’utente ha fatto clic su una pubblicità relativa a uno sconto per il “black Friday” da un negozio online sul sito web di un editore e ha acquistato un prodotto. Il clic dell’utente sarà collegato all’acquisto. L’interazione dell’utente e quella di altri utenti saranno valutate per sapere quanti clic sulla pubblicità hanno dato luogo a un acquisto.
▸ L’utente è tra i pochi ad aver fatto clic su una pubblicità relativa a uno sconto per la “Giornata internazionale della riconoscenza” applicato da un negozio di articoli regalo online all’interno dell’app di un editore. L’editore desidera avere dei report per comprendere con quale frequenza una specifica inserzione pubblicitaria all’interno dell’app e, in particolare, l’annuncio “Giornata internazionale della riconoscenza”, è stata visualizzata o cliccata dall’utente e da altri utenti, al fine di ottimizzare le inserzioni pubblicitarie dell’editore e dei suoi partner (come le agenzie).
Misurare le prestazioni dei contenuti
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Esempi
▸ L’utente ha letto un post di un blog sulle escursioni su un’app mobile di un editore e ha seguito un link a un post attinente consigliato. Le interazioni dell’utente registrate dimostreranno che il post iniziale sull’escursionismo si è rivelato utile e capace di suscitare l’interesse dell’utente per il post correlato. Tale circostanza sarà valutata per sapere se produrre più post sull’escursionismo in futuro e dove posizionarli nella schermata iniziale dell’app mobile.
▸ All’utente è stato presentato un video sulle tendenze della moda, ma l’utente e molti altri utenti hanno smesso di guardarlo dopo 30 secondi. Queste informazioni vengono, quindi, utilizzate per valutare la giusta lunghezza di video futuri sulle tendenze della moda.
Comprendere il pubblico attraverso statistiche o la combinazione di dati provenienti da fonti diverse
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I report possono essere generati in base alla combinazione di set di dati (come profili utente, statistiche, ricerche di mercato, dati analitici) riguardanti le interazioni dell’utente e quelle di altri utenti con contenuti pubblicitari o (non pubblicitari) al fine di identificare caratteristiche comuni (ad esempio, per determinare quale pubblico di riferimento è più ricettivo a una campagna pubblicitaria o a determinati contenuti).

Esempi
▸ Il proprietario di una libreria online desidera un report commerciale che mostri la percentuale di visitatori che hanno consultato e lasciato il suo sito senza fare acquisti o hanno consultato e acquistato l’ultima autobiografia delle celebrità del mese, nonché l’età media e la distribuzione di genere per ciascuna categoria. I dati relativi alla navigazione dell’utente sul sito e alle sue caratteristiche personali vengono quindi utilizzati e combinati con altri dati di questo tipo per produrre le statistiche.
▸ Un inserzionista vuole comprendere meglio il tipo di pubblico che interagisce con le sue pubblicità. Richiede a un istituto di ricerca di confrontare le caratteristiche degli utenti che hanno interagito con gli annunci con le caratteristiche tipiche degli utenti di piattaforme simili, su diversi dispositivi. Il confronto rivela all’inserzionista che il suo pubblico sta accedendo agli annunci principalmente tramite dispositivi mobili e si colloca probabilmente nella fascia di età compresa tra i 45 e i 60 anni.
Sviluppare e migliorare i servizi
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Le informazioni sull’attività dell’utente sul servizio, come l’interazione con annunci o contenuti, possono essere molto utili per migliorare prodotti e servizi e creare nuovi prodotti e servizi basati sulle interazioni dell’utente, il tipo di pubblico, ecc. Questa specifica finalità non include lo sviluppo o il miglioramento dei profili utente e degli identificatori.

Esempi
▸ Una piattaforma tecnologica che collabora con un fornitore di social media nota una crescita degli utenti di app mobili e constata dai rispettivi profili che molti di loro si connettono attraverso connessioni mobili. Impiega una nuova tecnologia per fornire annunci formattati per i dispositivi mobili e a bassa larghezza di banda al fine di migliorarne le prestazioni.
▸ Un inserzionista sta cercando un modo per visualizzare annunci su un nuovo tipo di dispositivo per consumatori. Raccoglie informazioni sul modo in cui gli utenti interagiscono con il nuovo tipo di dispositivo, per valutare la possibilità di costruire un nuovo meccanismo per visualizzare pubblicità su questo tipo di dispositivo.
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