Monthly Archives: Agosto 2021
È possibile guidare con il parabrezza scheggiato?
Può capitare purtroppo di ritrovarsi con il parabrezza dell’auto scheggiato, e questo potrebbe essere un pericolo potenziale per il guidatore. Non è tutto, viaggiare con il vetro scheggiato è un comportamento sanzionabile da parte delle Forze dell’Ordine, perché potrebbe provocare dei danni anche molto consistenti e dei problemi alla sicurezza nella circolazione del veicolo. Vediamo quindi tutto quello che bisogna sapere se ci si trova in questa situazione.
Parabrezza scheggiato: i pericoli
Purtroppo anche solo una piccola crepa nel vetro potrebbe allargarsi fino a provocare dei danni all’intero cristallo anteriore. Il pericolo è quello di mettere a rischio la visibilità del conducente, la rottura del vetro potrebbe obbligare alla completa sostituzione del parabrezza, oltre a provocare pericoli a chi guida, e non solo.
Il Codice della Strada sanziona chi viaggia con una crepa nel vetro, perché riduce la visuale al conducente del veicolo. Durante la guida in autostrada la sanzione viene maggiorata. Se è possibile riparare il danno al vetro, allora è bene farlo tempestivamente, per evitare pericoli e multe. Se invece la scheggiatura è estesa, allora bisogna sostituire interamente il vetro (si può usufruire della polizza cristalli).
Quali sono le cause di un parabrezza scheggiato?
I fattori che possono provocare scheggiature nel vetro dell’auto sono:
- l’urto contro oggetti che vengono sollevati dagli altri mezzi su strada, durante la marcia (possono essere sassolini, pezzi di asfalto, parti metalliche di piccole dimensioni);
- la variazione di temperatura repentina, attenzione quindi a non togliere mai il ghiaccio dal parabrezza (durante l’inverno) usando acqua calda;
- un’intensa grandinata.
A volte, invece di una piccola scheggiatura, si forma proprio una crepa, anche lunga più centimetri. Il parabrezza in genere, in questi casi, non va in mille pezzi (a meno che non venga colpito da un oggetto molto pesante e/o di grandi dimensioni). È realizzato infatti a strati: due lastre di vetro sono tenute insieme da un foglio di plastica in mezzo. Questo, al contrario di quanto accade per il lunotto posteriore e i finestrini, riduce il rischio di frammentazione e lesioni a conducente e passeggeri.
Come riparare il parabrezza scheggiato
Ci sono delle officine convenzionate e specializzate nella riparazione dei parabrezza scheggiati. La riparazione deve avvenire in tempi rapidi, in modo che un danno di piccola entità non diventi tropo grosso e pericoloso, a causa delle continue sollecitazioni dovute alla marcia del veicolo.
Per riparare la scheggiatura, viene utilizzata una resina apposita, inserita all’interno della fessura; questa viene poi rifinita e fatta essiccare. La resina si indurisce e diventa parte del parabrezza, il danno in questo modo non si estende. Chiaramente la scheggiatura non deve ostacolare la visibilità del conducente, altrimenti il vetro deve essere sostituito completamente.
Sostituzione parabrezza: i costi
Il prezzo della sostituzione dipende sia dall’auto che dal tipo di vetro, ma anche dalla difficoltà dell’operazione, che varia in base allo specifico design della macchina. In media si possono spendere tra i 270 e i 700 euro.
Viaggiare con il parabrezza scheggiato: cosa dice il Codice della Strada
La legge italiana sanziona coloro che viaggiano con il parabrezza dell’auto scheggiato; come abbiamo visto, infatti, può essere molto pericoloso. L’art. 79 comma 1 del Codice della Strada prevede una multa di 71 euro per chi circola con il parabrezza danneggiato, che diventano 106 euro con decurtazione di 2 punti dalla patente per chi viaggia in autostrada.
L’articolo È possibile guidare con il parabrezza scheggiato? proviene da Icon Wheels.
Rifornimento al self service: come effettuarlo senza rischi?
Ci sono automobilisti abituati ad affidare sempre il compito del rifornimento di carburante al benzinaio, senza mai occuparsi autonomamente di questa operazione. Può capitare però di rimanere a secco negli orari di chiusura della pompa, di notte o di giorno, e quindi di dover far benzina da soli. Può sembrare un’operazione difficile, soprattutto per chi non è abituato al self service, ma in realtà si tratta di una procedura semplice e comoda, basta solo seguire alcuni consigli pratici per non sbagliare.
Rifornimento self service con contanti
Per prima cosa avvicinate bene l’auto al distributore corretto, stando alla giusta distanza, per non avere problemi nell’erogazione del carburante. Fate bene attenzione quindi al lato della macchina in cui si trova il bocchettone del serbatoio, per evitare di dover spostare l’auto e di perdere tempo inutile.
Seguire poi questi passaggi:
- prima di tutto spegnere la macchina;
- aprire lo sportellino del serbatoio;
- svitare il tappo (in alcuni casi serve la chiave, in altri no);
- inserire le banconote nella colonnina per il pagamento, che si trova nei pressi della pompa;
- pigiare sul numero del distributore scelto per fare benzina;
- tornare al distributore e prendere la pistola del carburante;
- infilare bene la pistola nel serbatoio e tenere premuto fino al momento in cui termina l’erogazione;
- rimettere la pistola nel suo alloggio;
- chiudere il tappo e lo sportellino e ripartire.
Attenzione: le banconote non devono essere troppo vecchie o sgualcite, altrimenti il sistema di pagamento potrebbe rigettarle indietro, senza accettarle. Inoltre, non dimenticate di assicurarvi della tipologia di alimentazione dell’auto, se benzina o diesel, per evitare problemi. In genere al distributore potete riconoscerli facilmente, si usa di solito il verde per la benzina e il nero o altri colori per il gasolio.
Rifornimento self service con bancomat
È possibile fare benzina o gasolio autonomamente anche pagando con il bancomat o la carta di credito. La procedura è simile, cambia solo appunto la modalità di pagamento. Basta seguire alcuni accorgimenti per non sbagliare e evitare rischi inutili.
Seguite questi passaggi:
- dopo aver posizionato e spento l’auto, aperto lo sportellino e svitato il tappo, andare alla colonnina per il pagamento;
- inserire il bancomat o la carta nella fessura;
- inserire il codice pin;
- ritirare il bancomat una volta che il pagamento è stato accettato;
- selezionare la pompa;
- tornare al distributore e inserire la pistola nel serbatoio;
- in questo caso non bisogna aspettare che l’erogazione termini, siete voi a decidere quando avrete raggiunto la quota di carburante desiderata e quindi quando stoppare l’erogazione;
- rimettere la pistola al suo posto, chiudere tappo e sportellino;
- ritirare la ricevuta nella colonnina dei pagamenti e ripartire.
Il sistema scala la somma corrispondente alla quantità di carburante erogata direttamente dal conto collegato alla carta.
I vantaggi del rifornimento di carburante self service
Essere in grado di fare rifornimento da soli è molto importante, prima di tutto perché è possibile avere bisogno di benzina o gasolio quando le stazioni sono chiuse. Un vantaggio è inoltre rappresentato dai costi, con il self service si può risparmiare tra il 5% e il 10% sulla spesa. Ci sono dei distributori che, ad orari stabiliti, danno solo questa opzione; quindi, soprattutto in caso di lunghi viaggi su strade che non si conoscono, è fondamentale saper fare rifornimento da soli.
L’articolo Rifornimento al self service: come effettuarlo senza rischi? proviene da Icon Wheels.
Che cos’è il car wrapping: tutto quello che bisogna sapere
Il car wrapping è una tecnica molto particolare, che presenta molti vantaggi (ma anche alcuni svantaggi), da tutti coloro che hanno intenzione di cambiare il colore della propria vettura senza riverniciarla o semplicemente di applicare la pellicola per rivestire e proteggere la carrozzeria. Vediamo come funziona, quali sono i costi e tutto quello che c’è da sapere su questa pratica molto diffusa.
Car wrapping: in che cosa consiste
Si tratta di un’alternativa molto valida alla verniciatura dell’auto, per tutti coloro che hanno intenzione di cambiare colore alla propria vettura, senza spendere una cifra esagerata dal carrozziere. Il rivestimento della carrozzeria con questa particolare pellicola adesiva viene effettuato per differenti motivazioni:
- prima di tutto per cambiare il colore della macchina;
- per proteggere l’auto con la pellicola, ma senza variarne il colore;
- applicare delle decalcomanie.
Vi sono pellicole differenti in base al colore e all’effetto che si vogliono realizzare. Per quanto riguarda colori e fantasie che si possono scegliere, bisogna solo sottostare ai limiti imposti dal Codice della Strada per garantire la sicurezza durante la circolazione.
Che cosa stabilisce il CdS: limiti e multe per car wrapping
Attenzione alle regole per quanto riguarda colori e tipologie di applicazioni e pellicole. Un esempio è quello della Germania, che non consente l’applicazione della parola ‘Polizia’ sull’auto, e nemmeno l’utilizzo di pellicole luminescenti e cromate su ampie zone, come è severamente vietata anche la scelta di simboli o parole incostituzionali.
In Italia non è assolutamente possibile applicare le pellicole colorate sui dispositivi luminosi, per non alterarne le caratteristiche originali, e nemmeno sulle targhe e sui finestrini anteriori o il parabrezza. Sono concesse delle eccezioni solo ed esclusivamente in fase di omologazione dell’auto da parte del Costruttore. Nel caso in cui un automobilista decida di utilizzare comunque delle pellicole non omologate o che alterano le caratteristiche dell’auto e quindi severamente vietate dalla legge, oppure le applichi in modo inappropriato, allora l’articolo 78 del Codice della Strada prevede multe a partire da 431 euro.
Car wrapping: quali sono i costi?
Non c’è un costo fisso in questo caso, ovviamente. Tutto dipende dalla tipologia di pellicola che si intende utilizzare, quindi se trasparente, colorata, lucida o opaca, con grafiche personalizzate, ma anche dalla manodopera necessaria e ovviamente dalle dimensioni dell’auto.
Attenzione: gli esperti sconsigliano in assoluto la pratica del car wrapping fai da te, si tratta di un intervento delicato e complesso, che richiede estrema manualità, necessaria per maneggiare pellicole molto grandi e per usare le attrezzature necessarie.
Il costo medio del car wrapping oscilla tra 1.000 e 5.000 euro.
Pulizia dell’auto con pellicola car wrapping
Anche la durata del risultato ottenuto con le pellicole varia molto, come il prezzo. Tutto dipende dalla qualità della pellicola stessa, ma anche dalla professionalità di chi si è occupato del car wrapping e dall’utilizzo che si fa dell’auto, oltre che dalla cura e manutenzione del mezzo. Ci sono aziende che offrono garanzia per 3 anni o 30 mila km per il car wrapping; in generale il consiglio degli esperti è quello di rimuovere la pellicola dopo 10 anni al massimo, senza far passare più tempo. Anzi, anche meno, a seconda della qualità del rivestimento.
Per quanto riguarda la pulizia e il lavaggio, si può procedere tranquillamente, solo facendo attenzione ai prodotti utilizzati e a non:
- usare acqua troppo calda;
- usare i rulli per il lavaggio;
- applicare cere;
- usare getti d’acqua ad alta pressione.
L’articolo Che cos’è il car wrapping: tutto quello che bisogna sapere proviene da Icon Wheels.
Come si paga una multa stradale presa all’estero?
Non possiamo ignorare una multa che prendiamo all’estero; come per quelle che riceviamo in Italia, è possibile scegliere di pagarle oppure fare ricorso.
Multe all’estero: il nuovo sistema europeo
Il nuovo sistema europeo di notifiche all’estero per quanto riguarda le multe stradali, che si trova nella direttiva europea 2015/413 (ex 2011/82) agli articoli 2 e 3, e la nuova applicazione delle sanzioni pecuniarie stabilita nella decisione quadro 2005/214, vietano in ogni modo di ignorare le multe che un conducente italiano prendere all’estero (quando si trova a viaggiare per lavoro o per le vacanze).
In Italia sono state introdotte due norme con il Dl 37/2014 e 37/2016, che hanno permesso al Bel Paese di adeguarsi alla maggior parte degli altri Stati europei. È stato così introdotto il “principio di reciprocità” sul riconoscimento delle sanzioni pecuniarie nei Paesi membri dell’Unione Europea, in vigore da marzo del 2016. Questo prevede lo stesso meccanismo di notificazione e riscossione del Paese che emette la multa.
Multe all’estero: le raccomandate
Molti cittadini italiani si sono lamentati negli anni, con intenzione di fare ricorso, contro sanzioni ricevute in posta ordinaria, che per il sistema italiano non sono ammissibili. Come abbiamo detto però l’intesa europea stabilisce che valgono le leggi del Paese in cui è stata commessa l’infrazione (con conseguente multa). Lo stesso vale anche per gli stranieri che violano le norme italiane.
Secondo l’intesa è comunque garantito anche il diritto alla riscossione transnazionale: “Nulla si frappone quindi più all’esecuzione di una contravvenzione stradale estera”, come si legge nel sito del CEC.
Quali multe estere arrivano in Italia?
In Italia possiamo ricevere multe prese all’estero per le seguenti infrazioni:
- semaforo rosso;
- mancato uso del casco in moto;
- guida in stato di ebbrezza o sotto effetto di sostante stupefacenti;
- mancato uso della cintura di sicurezza;
- mancato utilizzo di seggiolini o altri dispositivi obbligatori per bambini;
- uso del cellulare al volante;
- circolazione su una corsia vietata.
La direttiva europea esclude le sanzioni accessorie quali sequestro del mezzo, revoca o sospensione della patente, decurtazione dei punti.
Cos rischia chi ignora la multa presa all’estero?
Le sanzioni per infrazioni alla guida commesse in un Paese europeo possono essere richieste anche dopo il rientro in Italia. L’automobilista in genere infatti riceve la notifica della multa con gli estremi per pagare o opporsi.
Con il pagamento della multa, si chiude il contenzioso. Altrimenti ci si può opporre, ma se il ricorso non viene accolto, o se si ignora la notifica, l’autorità estera può anche inviare il fascicolo dell’infrazione alla Corte d’Appello italiana. Altrimenti può lasciare in sospeso le sanzioni e applicarle all’automobilista nel caso in cui dovesse tornare nel Paese dove è stata commessa l’infrazione.
Se la Corte d’Appello ammette l’infrazione e la sanzione, si applica la procedura italiana, lo Stato italiano riceve la somma (a meno di accordi con il Paese estero). Se il trasgressore ignora la notifica, la polizia del Paese estero consegna il fascicolo all’Autorità giudiziaria del proprio Paese, che ne chiede l’esecuzione in Italia. L’automobilista riceve così la notifica a casa, in cui viene comunicato che si terrà una camera di consiglio presso la Corte d’Appello di residenza, con conseguente procedura del codice penale.
Quali sono i termini di prescrizione?
Valgono quelli stabiliti nell’ordinamento del Paese estero in cui è stato commesso l’illecito su strada e quindi dove l’automobilista ha preso la multa.
Come presentare ricorso
Nella comunicazione che notifica l’infrazione vengono scritte anche le istruzioni per presentare eventuale ricorso, che dovrebbe avvenire nella lingua del Paese che ha accertato l’infrazione. Ci sono casi in cui la comunicazione della multa viene preceduta da una lettera, contro la quale il ricorso non è proponibile.
L’articolo Come si paga una multa stradale presa all’estero? proviene da Icon Wheels.
Dacia Spring: l’elettrica troppo low-cost
Appeal | Lontano anni luce da quello delle altre Dacia: la Spring punta solo sul prezzo basso. |
Contenuti tecnologici | Un motore elettrico, qualche aiuto elettronico e – sulla versione più lussuosa – navigatore e telecamera posteriore. |
Piacere di guida | La Spring è un’auto economica creata per andare dal punto A al punto B: non aspettatevi molto di più. |
Stile | Il design datato è lo stesso della Renault Kwid, citycar rivolta ai mercati in via di sviluppo svelata nel lontano 2015. |
Le Dacia sono le vetture più economiche in commercio ma il loro successo dipende più dal rapporto qualità/prezzo che dal semplice listino: gli allestimenti più apprezzati sono infatti quelli più costosi. Con la Spring la Casa rumena ha invece voluto lanciare sul mercato un’auto elettrica a meno di 20.000 euro puntando tutto sulla filosofia low-cost dimenticando il concetto di “smart buy” (acquisto intelligente) applicato alle sue ultime creazioni molto amate dal grande pubblico.
Nella nostra prova su strada abbiamo testato la Dacia Spring nell’allestimento Business rivolto al car sharing: scopriamo insieme i pregi e difetti della “segmento A” esteuropea a emissioni zero.
Dacia Spring: autonomia e ricarica
La Dacia dichiara per la Spring un’autonomia di 230 km nel ciclo misto e di 305 km nel ciclo urbano: un valore interessante, superiore a quanto offerto da concorrenti più costose. Va detto, però, che nella nostra prova su strada (così come nel primo contatto dello scorso marzo) abbiamo dovuto impegnarci per arrivare a quota 200 nell’utilizzo globale: colpa del motore poco potente (44 CV e 125 km/h di velocità massima, 31 CV e 100 chilometri orari in modalità ECO) e con un’erogazione simile a quella di un’unità aspirata a benzina che costringe a dover premere più del necessario il pedale dell’acceleratore.
Per quanto riguarda la ricarica sono previste diverse modalità: presa domestica da 220V, presa Green’Up con cavo Flexicharger (modo 2, optional a 300 euro) o Wallbox da 7,4 kW con cavo modo 3 di serie. Sull’allestimento più ricco Comfort Plus – pagando 600 euro – è inoltre possibile avere la ricarica rapida in corrente continua 30 kW: in parole povere basta meno di un’ora per portare la batteria da 27,4 kWh all’80% e meno di un’ora e mezza per il “pieno” completo.
I tempi di ricarica “normali” sono invece inferiori a 14 ore con la presa domestica da 2,3 kW, inferiori alle otto ore e mezza con la Wallbox da 3,7 kW e inferiori alle cinque ore con quella da 7,4 kW.
Dacia Spring: i prezzi e la dotazione di serie
La Dacia Spring “base” – la Comfort – è l’auto elettrica più economica in commercio, costa 19.900 euro e ha una dotazione di serie che comprende:
- AEBS, ESP, ABS, EBD, BAS, E-CALL
- Limitatore di velocità
- Cerchio da 14″ Flexwheel
- Barre portatutto nere con inserti in grigio satinato
- Luci diurne a LED
- Luci posteriori con firma Dacia Y-Shape
- Clima manuale
- Specchietti retrovisori elettrici
- Radio DAB Bluetooth & USB
- Servizi connessi dall’applicazione MY Dacia: stato di carica, precondizionamento, geolocalizzazione, avvio e arresto della ricarica da App
- Chiusura centralizzata
- Chiusura delle porte automatica durante la guida
- Airbag conducente e passeggero
- Airbag laterali e a tendina
- Tergicristalli e luci automatiche
- Alzacristalli elettrici anteriori e posteriori
- Kit riparazione pneumatici
- Sbrinatore del lunotto posteriore
- Maniglie portiere in tinta carrozzeria
- Calandra cromata
- Batteria 27,4 kWh
- Caricabatterie AC/DC
- Cavo di ricarica Modo 3/Tipo 2
- Eco Mode
- Sistema di fissaggio Isofix del seggiolino per bambini per sedili posteriori
- Servosterzo elettrico
- Computer di bordo con schermo TFT 3,5″, distanza percorsa, autonomia, informazioni sulla batteria
Il nostro consiglio è quello di spendere 1.500 euro in più per il più ricco allestimento Comfort Plus, costa 21.400 euro e aggiunge:
- Stripping portiere laterali arancioni
- Specchietti laterali arancioni
- Barre portatutto nere con inserti arancioni
- Prese d’aria con inserti arancioni
- Inserti interni arancioni (contorno aeratori, console centrale Display, impunture sedili)
- Sistema di Navigazione con display touchscreen ULC 7″ con Bluetooth e smartphone replication & USB
- Sensori di parcheggio con retrocamera
- Ruota di scorta
- Vernice metallizzata
Nella nostra prova su strada abbiamo guidato la Dacia Spring Business, versione destinata al car sharing: vernice bianca o grigia chiara con inserti blu sulle barre da tetto, sensori di parcheggio posteriori con retrocamera, maniglie e retrovisori in plastica granulata nera, cerchi “Flexwheel” da 14″, sedili neri in TEP (similpelle resistente e poco sporchevole) con impunture blu, tappetini anteriori e posteriori, battitacco anteriori, soglia del bagagliaio e navigatore con smartphone replication.
A chi si rivolge
A chi vuole entrare nel magico mondo delle auto elettriche ma non vuole spendere una follia.
Alla guida: primo impatto
Accomodarsi a bordo di una Dacia Spring è come fare un tuffo nel passato. L’abitacolo è spazioso ed è impreziosito da una posizione di seduta rialzata che ricorda quella di una piccola SUV ma è troppo spartano: plastiche di bassa qualità, assemblaggi poco curati (la prima Logan del 2004 presentava materiali meno pregiati ma accoppiati meglio), volante fisso, sedile non regolabile in altezza e divano posteriore in pezzo unico.
Si gira la chiave, si parte e ci si ritrova a dover gestire un motore poco cavallato adatto esclusivamente alla guida in città: nel traffico la citycar elettrica rumena è agile e (relativamente) briosa, si manovra facilmente ed è adatta anche allo shopping grazie all’ampio bagagliaio (270 litri che diventano 620 in configurazione a due posti). Senza dimenticare le sospensioni morbide che se la cavano egregiamente sul pavé.
Alla guida: valutazione finale
Fuori città emergono tutti i limiti della Dacia Spring, una vettura che andrebbe utilizzata esclusivamente nei confini urbani. Nelle curve è tutt’altro che divertente per via dell’assetto morbido e di uno sterzo troppo leggero, nelle salite bisogna “tirare” il motore per avere un po’ di brio e in autostrada ricorda le utilitarie di 30 anni fa per quanto riguarda le prestazioni (“0-100” in 19,1 secondi) e la sensibilità al vento laterale: quando si viene sorpassati da un veicolo molto più veloce bisogna intervenire sul volante per tenere il mezzo all’interno della corsia.
Cosa dice di te
Cerchi un’auto elettrica economica, hai visto che la Spring “base” si porta a casa con 19.900 euro, sei andato in una concessionaria Renault/Dacia e non hai notato che la Twingo electric – decisamente più riuscita (anche se meno spaziosa e con meno autonomia) – costa solo 2.050 euro in più.
Scheda tecnica
Lunghezza | 3,73 metri |
Larghezza | 1,58 metri |
Altezza | 1,52 metri |
Acc. 0-100 km/h | 19,1 s |
Capacità batteria | 27,4 kWh |
Caratteristiche motore | motore elettrico da 44 CV |
Autonomia | 230 km |
Le concorrenti
Fiat Nuova 500 Action | Il cinquino a emissioni zero più accessibile è chic ma costoso e non brilla alla voce “autonomia”: meno di 200 km. |
Smart EQ fortwo Pure | Due posti secchi, prezzi alti e un’autonomia risicata. Facilissima da parcheggiare, però, grazie ai soli 2,74 metri di lunghezza. |
Smart EQ forfour Pure | Il pianale è lo stesso della Twingo ma costa molto di più della cugina francese e percorre meno chilometri con un “pieno” di energia. |
Volkswagen e-up! | La variante elettrica della citycar di Wolfsburg offre molto di più della Spring (anche per quanto riguarda l’autonomia) ma il listino è più salato. |
L’articolo Dacia Spring: l’elettrica troppo low-cost proviene da Icon Wheels.
Auto sportive: l’elenco completo per marca (con i prezzi)
Le auto sportive rappresentano una fetta piccolissima (l’1% circa) delle immatricolazioni in Italia ma restano le vetture più amate da chi cerca il divertimento e non ha bisogno di praticità.
I modelli sportivi possono essere suddivisi in tre macrocategorie: coupé, spider e cabriolet.
Le coupé sono sportive chiuse (generalmente a due o tre porte ma non mancano proposte più pratiche dotate di portiere posteriori), le spider sono scoperte a due posti secchi mentre le cabriolet sono veicoli scoperti dotati di sedili posteriori.
Di seguito troverete l’elenco completo di tutte le auto sportive in commercio in Italia (con i prezzi): tante proposte per tutti i gusti e tutte le tasche.
Auto sportive: l’elenco completo per marca (con i prezzi)
Auto sportive Abarth
- 595 C da 29.500 euro
Auto sportive Alpine
- A110 da 59.300 euro
Auto sportive Aston Martin
- Vantage 143.324 euro
- Vantage Roadster 151.628 euro
- DBS 288.189 euro
- DBS Volante 303.874 euro
- DB11 da 187.308 euro
- DB11 Volante 205.641 euro
Auto sportive Audi
- A7 Sportback da 63.950 euro
- A5 da 48.100 euro
- A5 Cabrio da 55.100 euro
- TT da 42.900 euro
- TT Roadster da 45.600 euro
- R8 da 157.000 euro
- R8 Spyder da 170.300 euro
- e-tron GT da 105.800 euro
Auto sportive Bentley
- Continental GT da 204.446 euro
- Continental GTC da 225.918 euro
Auto sportive BMW
- serie 2 Coupé da 31.450 euro
- serie 2 Cabrio da 37.750 euro
- serie 4 Coupé da 52.350 euro
- serie 4 Cabrio da 60.850 euro
- serie 4 Gran Coupé da 52.350 euro
- serie 8 da 99.380 euro
- serie 8 Cabrio da 107.380 euro
- serie 8 Gran Coupé da 96.380 euro
- Z4 da 43.800 euro
Auto sportive Chevrolet
- Camaro da 47.950 euro
- Camaro Cabriolet da 54.950 euro
- Corvette 102.500 euro
- Corvette Cabrio 109.680 euro
Auto sportive Dallara
- Stradale 189.100 euro
Auto sportive Ferrari
- Portofino 198.061 euro
- Roma 200.936 euro
- 488 Pista 296.000 euro
- 488 Pista Spider 326.400 euro
- F8 Tributo 236.000 euro
- F8 Spider 262.000 euro
- 812 Superfast 303.727 euro
- 812 GTS 336.000 euro
Auto sportive Fiat
- 500 C da 18.300 euro
- Nuova 500 Cabrio da 32.900 euro
Auto sportive Ford
- Mustang da 49.000 euro
- Mustang Convertible da 53.500 euro
Auto sportive Honda
- NSX 201.000 euro
Auto sportive Jaguar
- F-Type da 66.380 euro
- F-Type Convertibile da 73.550 euro
Auto sportive Lamborghini
- Huracán da 197.071 euro
- Huracán Spyder da 216.522 euro
- Aventador da 346.250 euro
- Aventador Roadster da 385.059 euro
Auto sportive Lexus
- LC da 112.000 euro
- LC Convertible 126.000 euro
- RC da 92.500 euro
Auto sportive Lotus
- Elise da 55.380 euro
- Exige da 82.800 euro
- Exige Roadster da 82.800 euro
- Evora 117.040 euro
Auto sportive Mazda
- MX-5 da 31.800 euro
Auto sportive McLaren
- GT 203.000 euro
- Artura 231.000 euro
- 720S 252.620 euro
- 720S Spider 287.000 euro
Auto sportive Mercedes
- classe C Coupé da 49.479 euro
- classe C Cabrio da 58.721 euro
- classe E Coupé da 59.227 euro
- classe E Cabrio da 66.065 euro
- classe S Coupé da 109.052 euro
- classe S Cabrio da 158.707 euro
- CLS da 89.448 euro
- SLC da 44.341 euro
- SL da 108.730 euro
- GT da 147.890 euro
- GT Roadster da 160.460 euro
Auto sportive Mini
- Cabrio da 25.850 euro
Auto sportive Nissan
- GT-R da 108.600 euro
Auto sportive Porsche
- Panamera da 101.507 euro
- 718 Cayman da 61.901 euro
- 718 Boxster da 63.975 euro
- 911 da 114.951 euro
- 911 Cabriolet da 129.591 euro
- Taycan da 88.992 euro
Auto sportive Rolls-Royce
- Dawn da 374.000 euro
- Wraith da 335.000 euro
Auto sportive Smart
- EQ fortwo cabrio da 28.577 euro
Auto sportive Subaru
- BRZ 39.900 euro
Auto sportive Toyota
- Supra da 57.900 euro
Auto sportive Volkswagen
- T-Roc Cabriolet da 30.400 euro
L’articolo Auto sportive: l’elenco completo per marca (con i prezzi) proviene da Icon Wheels.
Polizza infortuni conducente, in che cosa consiste e cosa copre?
La normale assicurazione Rc Auto, come sappiamo, può essere integrata con differenti garanzie accessorie, di cui abbiamo già parlato in differenti articoli dedicati. Una di queste, che non abbiamo ancora approfondito, è la polizza infortuni conducente, decisione volontaria dell’assicurato, che permette di coprire un vuoto di tutele. Vediamo di che cosa si tratta, come funziona e tutto quello che c’è da sapere.
Polizza infortuni conducente: di che cosa si tratta
Nel caso in cui si verifichi un sinistro stradale con colpa, chi era alla guida del veicolo che ha provocato l’incidente, è l’unico che non viene coperto per eventuali danni fisici, ed è proprio per questo motivo che diverse compagnie assicuratrici oggi prevedono anche la garanzia accessoria della polizza infortuni conducente. Questa dà la possibilità di assicurare il guidatore contro eventuali infortuni.
Il conducente ha così la certezza di ricevere un risarcimento economico se subisce un danno fisico durante un incidente con colpa. L’Rc Auto obbligatoria (garanzie escluse) copre solo i danni provocati ad altri mezzi, cose e persone trasportati sulla propria auto o a terzi coinvolti nel sinistro. Il conducente viene risarcito per eventuali danni fisici subiti (incidente senza colpa) solo grazie alla polizza Rc Auto dell’altro guidatore.
Come si aggiunge la polizza infortuni conducente all’Rc Auto?
Si procede tramite il versamento di un importo variabile, che dipende anche dalla compagnia. Alcune assicurazioni propongono questa polizza accessoria a prezzo di favore o gratuita per alcune categorie di utenti (clienti affezionati o nuovi clienti che stipulano il contratto per la prima volta).
Che cosa copre la polizza infortuni conducente?
Questa garanzia accessoria copre i danni fisici subiti dal guidatore in caso di sinistro con colpa mentre si trova alla guida del veicolo. L’assicurazione risarcisce spese mediche e eventuali disabilità causate dal sinistro (vengono risarciti anche i familiari in caso di morte del conducente con colpa). L’importo dovuto come risarcimento viene calcolato tramite apposite tabelle e tariffe stabilite nel contratto di assicurazione. L’entità del risarcimento dipende dal massimale scelto dall’assicurato.
Attenzione: la polizza tutela solo i guidatori abilitati a condurre il mezzo.
Quando la polizza è nulla
La polizza infortuni conducente può essere:
- nominale, riguarda solo l’intestatario dell’assicurazione;
- estesa, può interessare tutti coloro che hanno la disponibilità d’uso del mezzo in questione.
Si sceglie in base al numero di persone che utilizzano il veicolo e la tipologia d’uso.
La copertura assicurativa è nulla in caso di:
- infortunio di un conducente non abilitato;
- sinistri provocati da comportamenti scorretti del guidatore.
Si tratta di casi in cui la compagnia può rifiutarsi di risarcire i danni (esempi: guida senza cintura di sicurezza, sotto l’effetto di sostanze stupefacenti o in stato di ebbrezza).
Come fare la denuncia di sinistro
La persona infortunata a seguito di un sinistro deve presentare all’ufficio competente la documentazione relativa; può inviare raccomandata con ricevuta di ritorno o consegnarla a mano. È assolutamente necessario per fare in modo che la compagnia assicurativa possa risarcire il conducente infortunato per le invalidità permanenti subite, rimborsare le spese mediche o versare la diaria prevista per i giorni di ricovero.
Quali documenti bisogna presentare:
- il referto dell’ospedale, che attesta l’infortunio;
- una copia del documento di identità e del codice fiscale dell’infortunato;
- scontrini e ricevute delle spese mediche (visite e farmaci).
L’articolo Polizza infortuni conducente, in che cosa consiste e cosa copre? proviene da Icon Wheels.
Toyota Supra: modelli, prezzi, dotazioni e foto
La quinta generazione della Toyota Supra – nata nel 2019 – è una supercar giapponese a trazione posteriore che condivide il pianale e due motori con la BMW Z4.
In questa guida all’acquisto della Toyota Supra vi mostreremo nel dettaglio tutte le versioni presenti in listino della coupé sportiva nipponica: prezzi, motori, accessori, prestazioni, pregi, difetti e chi più ne ha più ne metta.
Le foto della Toyota Supra
Toyota Supra: le caratteristiche principali
La Toyota Supra è una coupé a due posti secchi costruita con cura rivolta a chi vuole divertirsi ma al tempo stesso non può rinunciare al comfort. Riassumendo potremmo considerarla una via di mezzo tra l’estrema Alpine A110 e l’elegante Jaguar F-Type.
Toyota Supra: gli allestimenti
Gli allestimenti della Toyota Supra sono quattro: SZ-R, Fuji Speedway, Jarama Racetrack e RZ.
Toyota Supra SZ-R
La dotazione di serie della Toyota Supra SZ-R comprende:
Trasmissione
- Automatica 8 marce
Sicurezza
- 4 freni a disco (autoventilanti)
- 8 airbag SRS (frontali, laterali, tendina, ginocchia lato guida e passeggero)
- ABS + EBD + BA
- Assistenza alla partenza in salita (HAC)
- Cinture di sicurezza con pretensionatore e limitatore di forza
- Cinture di sicurezza a 3 punti di ancoraggio
- Controllo della trazione (TRC)
- Controllo elettronico della stabilità (VSC)
- Differenziale a slittamento limitato (LSD) a gestione elettronica
- Interruttore disinserimento controllo elettronico della stabilità
- Piantone dello sterzo collassabile
- TPMS (Sistema di monitoraggio pressione pneumatici)
- Kit riparazione pneumatici
- Sospensioni adattive variabili (AVS)
- Toyota Supra Safety (Pre-Collision System PCS – Frenata automatica d’emergenza, Road Sign Assist RSA – Riconoscimento segnaletica stradale, Lane Departure Warning LDW – Avviso superamento della corsia con correzione dello sterzo), Cruise Control e Automatic High Beam AHB – Abbaglianti automatici)
Esterni
- Antenna DAB
- Cerchi in lega forgiata anteriori da 18″ con pneumatici 255/40 ZR18
- Cerchi in lega forgiata posteriori da 18″ con pneumatici 275/40 ZR18
- Doppio scarico sportivo
- Fari Full-LED
- Fari fendinebbia posteriori Full-LED
- Luci diurne a LED
- Luci posteriori Full-LED
- Retrovisori esterni regolabili elettricamente
- Retrovisori esterni riscaldabili e ripiegabili elettricamente
- Sensore pioggia
- Telecamera posteriore di assistenza al parcheggio
Interni
- Allarme e Immobilizer (blocco elettronico motore)
- Alzacristalli elettrici
- Climatizzatore automatico bi-zona
- Display multi-informazioni TFT a colori da 8,8″
- Drive Mode Select a 2 modalità (Normal, Sport)
- Freno di stazionamento elettrico
- Illuminazione ambiente interno
- Interni in Alcantara
- Palette del cambio al volante
- Pedaliera sportiva
- Portellone posteriore ad azionamento elettrico
- Sedili sportivi
- Sedili riscaldabili con supporto lombare regolabile elettricamente
- Sistema di navigazione satellitare con display da 8,8″ (mappe 3D, riconoscimento vocale, Bluetooth, Aux-In e USB)
- Smart Entry & Start System
- Toyota Supra Connect
- Volante in pelle con comandi multifunzione
- Volante regolabile in altezza e profondità
Garanzia
- Garanzia 3 anni o 100.000 km
Colori disponibili
- Lightning Yellow
Toyota Supra Fuji Speedway
La Toyota Supra Fuji Speedway – la versione che ci sentiamo di consigliare – ha un prezzo interessante (2.000 euro più della SZ-R a parità di motore) e una dotazione di serie povera:
Trasmissione
- Automatica 8 marce
Sicurezza
- 4 freni a disco (autoventilanti)
- 8 airbag SRS
- ABS + EBD + BA
- HAC
- Cinture di sicurezza con pretensionatore e limitatore di forza
- Cinture di sicurezza a 3 punti di ancoraggio
- TRC
- VSC
- LSD a gestione elettronica
- Interruttore disinserimento controllo elettronico della stabilità
- Piantone dello sterzo collassabile
- TPMS
- Kit riparazione pneumatici
- AVS
- Toyota Supra Safety
Esterni
- Antenna DAB
- Battitacco in alluminio con logo GR Supra
- Cerchi in lega forgiata anteriori da 19″ con pneumatici 255/35 R19
- Cerchi in lega forgiata posteriori da 19″ con pneumatici 275/35 R19
- Doppio scarico sportivo
- Fari Full-LED
- Fari fendinebbia posteriori Full-LED
- Luci diurne a LED
- Luci posteriori Full-LED
- Calotte retrovisori esterni rosse
- Retrovisori esterni regolabili elettricamente
- Sensore pioggia
- Telecamera posteriore di assistenza al parcheggio
Interni
- Allarme e Immobilizer
- Alzacristalli elettrici
- Climatizzatore automatico bi-zona
- Display multi-informazioni TFT a colori da 8,8″
- Drive Mode Select a 2 modalità
- Freno di stazionamento elettrico
- Illuminazione ambiente interno
- Interni in Alcantara bi-tone rosso e nero
- Palette del cambio al volante
- Pedaliera sportiva
- Portellone posteriore ad azionamento elettrico
- Sedili sportivi
- Sedili riscaldabili con supporto lombare regolabile elettricamente
- Sistema di navigazione satellitare con display da 8,8″
- Smart Entry & Start System
- Toyota Supra Connect
- Volante in pelle con comandi multifunzione
- Volante regolabile in altezza e profondità
Garanzia
- Garanzia 3 anni o 100.000 km
Colori disponibili
- White Metallic
Toyota Supra Jarama Racetrack
La dotazione di serie della Toyota Supra Jarama Racetrack comprende:
Trasmissione
- Automatica 8 marce
Sicurezza
- 4 freni a disco (autoventilanti)
- 8 airbag SRS
- ABS + EBD + BA
- HAC
- Cinture di sicurezza con pretensionatore e limitatore di forza
- Cinture di sicurezza a 3 punti di ancoraggio
- TRC
- VSC
- LSD a gestione elettronica
- Interruttore disinserimento controllo elettronico della stabilità
- Piantone dello sterzo collassabile
- TPMS
- Kit riparazione pneumatici
- AVS
- Toyota Supra Safety + (PCS, RSA, LDW, Adaptive Cruise Control ACC – Cruise Control Adattivo con Stop&Go, AHB, Blind Spot Monitor BSM – Sistema di controllo angoli ciechi, Rear Cross Traffic Alert RCTA – Sistema di avviso ostacoli posteriori e Rear End Collision Warning RECW – Sistema di avviso collisione posteriore)
Esterni
- Antenna DAB
- Battitacco in alluminio con logo GR Supra
- Cerchi in lega Black mat anteriori da 19″ con pneumatici 255/35 R19
- Cerchi in lega Black mat posteriori da 19″ con pneumatici 275/35 R19
- Doppio scarico sportivo
- Fari Full-LED adattivi
- Fari fendinebbia posteriori Full-LED
- Luci diurne a LED
- Luci posteriori Full-LED
- Retrovisori esterni regolabili elettricamente con memoria della posizione
- Retrovisori esterni riscaldabili e ripiegabili elettricamente
- Sensore pioggia
- Telecamera posteriore di assistenza al parcheggio
Interni
- Allarme Immobilizer
- Alzacristalli elettrici
- Climatizzatore automatico bi-zona
- Display multi-informazioni TFT a colori da 8,8″
- Drive Mode Select a 2 modalità
- Freno di stazionamento elettrico
- Illuminazione ambiente interno
- Inserti Carbon
- Interni in Alcantara
- Palette del cambio al volante
- Pedaliera sportiva
- Portellone posteriore ad azionamento elettrico
- Sedili sportivi regolabili elettricamente con memoria della posizione
- Sedili riscaldabili con supporto lombare regolabile elettricamente
- Sensori di parcheggio anteriori e posteriori con frenata attiva
- Sistema audio 10 altoparlanti
- Sistema di navigazione satellitare
- Smart Entry & Start System
- Toyota Supra Connect
- Volante in pelle con impunture blu
- Volante regolabile in altezza e profondità
Garanzia
- Garanzia 3 anni o 100.000 km
Colori disponibili
- Horizon Blue
Toyota Supra RZ
La Toyota Supra RZ – costosa (1.000 euro più della Jarama Racetrack a parità di motore) ma ricca – aggiunge alla dotazione della SZ-R:
Sicurezza
- Toyota Supra Safety+
Esterni
- Battitacco in alluminio con logo GR Supra
- Cerchi in lega forgiata anteriori da 19″ con pneumatici 255/35 R19
- Cerchi in lega forgiata posteriori da 19″ con pneumatici 275/35 R19
- Fari Full-LED adattivi
- Retrovisori esterni regolabili elettricamente con memoria della posizione
Interni
- Head up display a colori
- Inserti Carbon
- Interni in pelle Black
- Sedili sportivi regolabili elettricamente con memoria della posizione
- Sensori di parcheggio anteriori e posteriori con frenata attiva
- Sistema audio Premium JBL a 12 altoparlanti
- Wireless Charger – Caricabatterie ad induzione per smartphone
Toyota Supra: modelli e prezzi di listino
Di seguito troverete tutte le caratteristiche delle versioni della Toyota Supra. La gamma motori della sportiva asiatica è composta da due unità sovralimentate BMW a benzina, due propulsori dalla cilindrata impegnativa potenti, ricchi di coppia e pronti ai bassi regimi:
- un 2.0 turbo benzina da 258 CV
- un 3.0 turbo benzina a sei cilindri in linea da 340 CV
Toyota Supra 2.0 (da 55.900 euro)
La Toyota Supra 2.0 (prezzi fino a 57.900 euro) è la versione “entry level” della supercar giapponese nonché quella che ci sentiamo di consigliare. Più Gran Turismo che “brutale”, monta un cambio automatico (convertitore di coppia) a 8 rapporti che mostra le cose migliori quando non viene strapazzato troppo. Esistono concorrenti più scattanti (“0-100” in 5,2 secondi) e meno assetate di carburante.
Toyota Supra 3.0 (da 66.900 euro)
La Toyota Supra 3.0 (prezzi fino a 67.900 euro) è la versione rivolta a chi ama il divertimento: agile nelle curve e tutto sommato comoda nei lunghi viaggi, può vantare un raffinato propulsore a sei cilindri in linea brioso – 4,3 secondi per accelerare da 0 a 100 km/h – ed efficiente che non paga l’Ecotassa.
Toyota Supra: gli optional
L’unico optional disponibile sulla Toyota Supra 3.0 è la vernice metallizzata (1.000 euro).
Toyota Supra Mk4
La Toyota Supra Mk4 – quarta serie della sportiva del Sol Levante – è stata commercializzata in Italia dal 1993 al 1996 con un motore 3.0 biturbo benzina a sei cilindri in linea da 330 CV.
Toyota Supra usata
La quinta generazione della Toyota Supra si trova abbastanza facilmente di seconda mano: bastano ad esempio poco più di 50.000 euro per portarsi a casa una versione 3.0 del 2020 con pochi chilometri sul groppone.
L’articolo Toyota Supra: modelli, prezzi, dotazioni e foto proviene da Icon Wheels.
Assicurazione auto, a cosa serve la polizza tutela legale?
Approfondiamo un argomento molto interessante, quello che riguarda la polizza tutela legale, che in realtà si è diffusa soprattutto in tempi recenti. Si tratta di una particolare tipologia di assicurazione che copre le spese che l’assicurato deve eventualmente affrontare in caso di controversie civili o penali. Vediamo tutto quello che bisogna sapere e come può essere legata all’Rc Auto.
Cosa copre la polizza tutela legale
L’assicurazione, una volta stipulata questa polizza con il cliente, si impegna a intervenire nel caso in cui l’assicurato sia coinvolto in controversie penali o civili, pagando le spese legali e fornendo assistenza. Si impegna quindi al versamento delle somme eventualmente dovute per spese processuali, perito o avvocato.
In realtà, nonostante la polizza tutela legale, per prima cosa si prova a risolvere la questione trovando un accordo, con una soluzione stragiudiziale, evitando il Tribunale. Quando però non si riesce, si finisce ovviamente davanti al giudice, e la questione (oltre alle spese) si complica.
L’assicurato deve informare la compagnia della controversia entro 3 giorni dal momento in cui si verifica, comunicando il nome dell’avvocato scelto per la difesa e inviando la documentazione relativa all’accaduto.
Polizza tutela legale e Rc Auto: cosa succede
Si tratta di una copertura assicurativa aggiuntiva che molte compagnie offrono, consigliabile comunque a tutti, visto che purtroppo chiunque può rimanere coinvolto in problemi giudiziari, più o meno gravi. Si consiglia principalmente a quei soggetti che sanno di non potersi permettere di affrontare i costi relativi alle spese legali, sempre molto alti, e alle aziende.
Per quanto riguarda invece l’ambito Rc Auto, negli ultimi anni, anche con l’entrata in vigore del nuovo Codice della Strada che ha introdotto il reato di omicidio stradale, la richiesta di questa tipologia di polizze è aumentata moltissimo, in aggiunta al normale contratto di Rc Auto, per evitare problemi legati a questi avvenimenti, purtroppo abbastanza frequenti.
Il motivo è semplice: cosa succede in caso di sinistro stradale? Spesso non è possibile risolvere il problema dei danni con la semplice constatazione amichevole; ci sono infatti episodi che malauguratamente causano danni importanti con feriti o, peggio, anche morti e la questione chiaramente si complica, sia per quanto riguarda i colpevoli che le vittime. Non si può risolvere in maniera extra giudiziale e le spese legali diventano altissime, difficili da sostenere per chiunque.
In ogni caso, a parte i sinistri stradali di questo tipo, come abbiamo detto, la polizza di tutela legale ha effetto ogni volta che il cliente ha bisogno di assistenza legale, sia se l’assicurato è vittima di un danno, sia se ne è l’artefice.
I costi della polizza tutela legale
Sono differenti i fattori che determinano il costo della polizza, a partire dall’assicurato: le condizioni e il prezzo infatti cambiano ovviamente se si tratta di una persona fisica o giuridica. Chiaramente tutto dipende anche dal tipo di copertura che si sceglie.
Generalmente parliamo di circa 150 euro all’anno per le persone fisiche e dai 400 ai 1.000 euro annui per le aziende di piccole e medie dimensioni.
Tutela legale auto
La tutela legale auto, offerta da molte compagnie assicurative, opera a favore del proprietario, del locatario o del conducente del veicolo che viene indicato nella polizza stessa; si fa riferimento chiaramente all’ambito della circolazione stradale, e quindi alle richieste di risarcimento danni a persone e/o cose subiti per fatti illeciti di terzi inerenti la circolazione stradale.
L’articolo Assicurazione auto, a cosa serve la polizza tutela legale? proviene da Icon Wheels.
Cupra Ateca: modello, prezzo, dotazione e foto
La Cupra Ateca – variante sportiva della Seat Ateca nata nel 2018 e sottoposta a un restyling nel 2020 – è il primo modello lanciato dalla giovanissima Casa spagnola: una SUV compatta “racing” rivolta a chi cerca il piacere di guida ma non vuole rinunciare alla praticità.
In questa guida all’acquisto vi mostreremo nel dettaglio il listino della grintosa crossover iberica: prezzo, motore, accessori, pregi, difetti e chi più ne ha più ne metta.
Le foto della Cupra Ateca
Cupra Ateca: le caratteristiche principali
La Cupra Ateca è una Sport Utility costruita con grande cura che può vantare un abitacolo spazioso per la testa di chi si accomoda dietro e un bagagliaio ampio (485 litri).
Una 4×4 costosa che punta più sul divertimento che sul comfort (com’è giusto che sia): l’assetto è molto rigido.
Cupra Ateca: la dotazione di serie
La dotazione di serie – da integrare – della Cupra Ateca comprende:
- Sistema di Navigazione 9,2″ (3D, 8 altoparlanti, 2 USB tipo C anteriori e due posteriori, cartografia Europa parziale con mapcare)
- Cupra Virtual Cockpit 10,25″
- Connectivity Box
- Full Link wireless
- Seat Connect con Online infotainment e Media & Internet
- DAB (Digital Audio Broadcasting)
- Cerchi in lega machined Sport Black/Silver da 19″
- Pneumatici 245/40 R19 94W
- Fari Full LED con regolazione automatica della profondità e welcome light
- Vetri posteriori oscurati
- Mancorrenti al tetto neri
- Quattro terminali di scarico
- Spoiler posteriore
- Indicatori di direzione posteriori dinamici
- Paraurti sportivi
- Shark antenna
- Specchietti esterni riscaldabili e richiudibili e aggiustabili elettricamente con funzione cordolo per specchietto passeggero
- Sedili avvolgenti sportivi in Dinamica nera
- Sistema Kessy (sistema accesso e avviamento senza chiave)
- Battitacco portiere anteriori illuminato
- Pedaliera in alluminio
- Illuminazione interna a LED e luce ambient multicolor
- Cupra Drive Profile
- Sterzo progressivo
- DCC (Dynamic chassis control)
- Climatronic bi-zona
- Park Assist
- Top View Camera
- Freno di stazionamento elettrico
- Volante e pomello del cambio in pelle (volante sportivo multifunzione riscaldato)
- Leve del cambio al volante
- Cielo abitacolo nero
- Sospensioni anteriori e posteriori sportive
- Bracciolo centrale anteriore e posteriore
- Regolazione in altezza e lombare dei sedili anteriori
- Specchietto vanity lato conducente e passeggero illuminato
- Presa 12V
- Chiusura centralizzata con 2 chiavi richiudibili
- Sistema di abbattimento dei sedili posteriori del bagagliaio
- Sistema per la chiamata di emergenza e-Call
- Front assist con funzione di rilevamento pedoni e city emergency brake
- Safe & Driving Pack M1 (Cruise Control Adattivo ACC, High Beam Assist – dispositivo di assistenza abbaglianti, Lane assist – dispositivo di mantenimento della corsia e Traffic sign recognition – riconoscimento dei segnali stradali)
- Sensore luci (funzioni manuali di Coming & Leaving home), sensore pioggia e specchietto interno antiabbagliamento
- 7 airbag (2 frontali, 2 laterali, 2 tendina + ginocchia conducente)
- Avvisatore acustico mancato allacciamento cintura di sicurezza
- ESP (Controllo elettronico della stabilità)
- XDS (Sistema Differenziale Elettronico)
- Sistema di riconoscimento della stanchezza
- Disattivazione airbag passeggero
- Sistema di controllo della pressione pneumatici
- Sistema di supporto alla partenza in salita
- Sistema Start-Stop
- Sistema Isofix (2) + Top Tether (2) nei sedili posteriori
- Braccialetto Cupra in fibra di carbonio
- Cover chiave in fibra di carbonio
Cupra Ateca: modello e prezzo di listino
Di seguito troverete tutte le caratteristiche della Cupra Ateca. La SUV compatta sportiva spagnola è disponibile con un solo motore:
- un 2.0 turbo benzina TSI da 300 CV
Cupra Ateca (48.900 euro)
La Cupra Ateca ospita sotto il cofano un motore 2.0 turbo benzina TSI da 300 CV contraddistinto da un sound cattivo agli alti regimi e da consumi piuttosto alti (11,2 km/l dichiarati).
Cupra Ateca: gli optional
La dotazione di serie della Cupra Ateca andrebbe a nostro avviso arricchita con tre optional fondamentali: il pacchetto Safe & Driving pack L (875 euro: Side Assist, Blind spot detection, Exit Assist – avvisatore acustico e frenata di emergenza in caso di pericolo all’uscita dal parcheggio – e Pre crash assist anteriore e posteriore), il tetto panoramico apribile a scorrimento elettrico senza portaocchiali al tetto (1.145 euro) e la vernice metallizzata (765 euro).
Cupra Ateca usata
Le Cupra Ateca di seconda mano si trovano facilmente: bastano meno di 30.000 euro per entrare in possesso di un esemplare del 2019.
Cupra Ateca interni
Dentro è facile distinguere una Cupra Ateca da una Seat Ateca e non solo per lo stemma diverso sul volante (più sportivo): nell’abitacolo della grintosa crossover iberica troviamo infatti – tra le altre cose – i sedili avvolgenti sportivi in Dinamica nera e la pedaliera in alluminio. Senza dimenticare la possibilità di rendere la vettura ancora più cattiva acquistando ad esempio il volante racing con pulsante di avviamento e selezione della modalità di guida Cupra e i sedili in pelle.
L’articolo Cupra Ateca: modello, prezzo, dotazione e foto proviene da Icon Wheels.