Monthly Archives: Agosto 2021

Come funziona la ricarica dell’aria condizionata e quando farla

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L’aria condizionata dell’auto è l’alleata perfetta per viaggiare durante la stagione estiva, soprattutto quando le temperature diventano tanto calde da essere insopportabili e si devono percorrere molti chilometri in autostrada (in genere per raggiungere la meta delle proprie vacanze). La cosa importante da sapere è che anche il climatizzatore dell’auto deve essere usato nella maniera corretta, per garantire le massime performance e soprattutto per evitare rischi, ha bisogno di manutenzione e soprattutto che l’aria condizionata va ricaricata. Vediamo tutto quello che bisogna sapere.

Ricarica aria condizionata: a che cosa serve

L’impianto del condizionatore auto è composto da un serbatoio che contiene del gas refrigerante, un compressore collegato al motore della macchina e un circuito di tubi. Funziona in modo che l’aria calda aspirata dell’esterno ceda il calore al gas refrigerante, che restituisce quindi aria fredda e meno umida, rinfrescando quindi gli interni del veicolo.

Il condizionatore dell’auto può essere:

  • manuale, il guidatore gestisce, tramite le apposite manopole, sia il flusso dell’aria che la temperatura;
  • automatico, funziona in autonomia, sia per quanto riguarda la gestione della temperatura, sia per il flusso e umidità dell’aria, in base a parametri preimpostati.

In ogni caso, il principio del funzionamento è lo stesso, non varia.

Il gas circola in un circuito a tenuta stagna, questo è il motivo per cui il gas non dovrebbe diminuire troppo con il tempo (chiaramente, se non ci sono delle perdite anomale, motivo per cui l’impianto dovrebbe essere controllato periodicamente da personale specializzato).

Ogni quanto deve essere ricaricata l’aria condizionata dell’auto?

In genere la ricarica dovrebbe essere effettuata ogni 3 o 4 anni al massimo, ma se si utilizza meno, può durare anche più tempo. Le tempistiche variano anche a seconda dello stato di salute dell’impianto, dei raccordi e delle tubature che, con il passare del tempo, si possono allentare a cause delle vibrazioni o dei percorsi su strade dissestate, causando possibili perdite di gas refrigerante.

Il consiglio è quello di far controllare il condizionatore dell’auto una volta all’anno, in modo che il meccanico specializzato possa capire se c’è carenza di gas e se ci sono dei danni da risolvere, che possono compromettere il funzionamento dell’intero impianto.

Aria condizionata scarica: i segnali

Ci sono dei segnali che aiutano l’automobilista a capire che è arrivato il momento di ricaricare l’aria condizionata dell’auto:

  • il condizionatore si accende, ma l’aria non è molto fresca;
  • l’aria esce a temperatura ambiente.

Quindi se il climatizzatore emette aria ma non raffredda l’abitacolo, allora bisogna recarsi da un meccanico per la ricarica del gas refrigerante.

Ricarica dell’aria condizionata in auto: quanto costa

L’intervento professionale di ricarica dell’aria condizionata della macchina può avere un prezzo medio che va dagli 80 ai 100 euro, compreso il costo per la manodopera.

Possono verificarsi però dei problemi all’impianto, che fanno aumentare la spesa, come ad esempio:

  • perdite nel circuito, in base all’entità del danno il costo può variare;
  • filtro dell’abitacolo intasato, circa 30 euro;
  • guasto al compressore, dai 350 ai 600 euro.

Il nostro consiglio è quello di far intervenire sempre e solo un professionista, sia per la ricarica del gas refrigerante, sia per eventuali altri interventi di manutenzione. Esistono anche molti kit fa da te, che si trovano soprattutto da rivenditori online, ma si tratta di un lavoro che deve essere svolto da mani esperte e con i giusti attrezzi.

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Il futuro digitale di Audi

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Il futuro digitale di Audi è già stato scritto: nei prossimi anni i modelli della Casa di Ingolstadt potranno infatti vantare un ecosistema che integrerà mobilità a emissioni zero e guida autonoma, Car-to-X e un sistema operativo condiviso all’interno del Gruppo Volkswagen. Scopriamo insieme tutti i dettagli.

myAudi: l’ecosistema digitale dei quattro anelli

Attraverso l’app myAudi è possibile trasferire i servizi Audi Connect sullo smartphone del cliente. Le Functions on Demand permettono inoltre di attivare alcuni equipaggiamenti opzionali successivamente all’acquisto dell’auto e per differenti periodi.

In futuro vedremo abitacoli con layout variabili, cellule passeggeri ampie e infinite possibilità di personalizzazione dei sistemi di infotainment. Un’esperienza di bordo rivoluzionata rispetto al presente grazie alla connettività 5G e al sistema Holoride, tramite il quale i movimenti della vettura vengono integrati nell’in-car entertainment.

Car-to-Car e Car-to-X

Le vetture condividono informazioni in merito all’entrata e all’uscita dai parcheggi, fornendo stime in merito ai posti liberi disponibili, agli avvisi di pericolo e ai limiti di velocità. Senza dimenticare i dati relativi ai semafori e le indicazioni legate alle variazioni nei coefficienti d’attrito dell’asfalto, così da allertare preventivamente il conducente dell’eventuale presenza di ghiaccio in corrispondenza di una curva.

Entro la fine dell’anno oltre 1,7 milioni di veicoli del Gruppo Volkswagen contribuiranno al servizio Car-to-X: un numero che supererà quota tre milioni nel 2022. Tra i vari upgrade segnaliamo l’avviso di pericolo (attualmente in fase di test) nelle vicinanze dei cantieri e la comunicazione estesa agli scuolabus e l’adattamento condiviso con Ducati a tre situazioni tanto tipiche quanto pericolose per le moto: l’ingresso in un incrocio, la svolta a sinistra e la frenata improvvisa del veicolo che precede.

Troviamo inoltre la tecnologia GLOSA (Green Light Optimized Speed Advisory) che si basa sul collegamento in rete con l’infrastruttura urbana: tramite un server, l’impianto semaforico invia informazioni all’auto in modo che il conducente possa adattare la velocità in funzione dell’”onda verde”.

Il sistema operativo del Gruppo Volkswagen

Entro il 2025 CARIAD (azienda specializzata in applicazioni digitali che riunisce le competenze software del Gruppo Volkswagen) presenterà un’architettura uniforme all’interno del colosso di Wolfsburg, un sistema operativo e una connessione cloud destinata a tutti i Marchi.

Il futuro degli stabilimenti Audi

La stampa 3D, la connettività 5G e la realtà virtuale stanno già incidendo sui processi operativi Audi. La tecnologia RFID (Radio-Frequency Indentification) consente l’identificazione contactless del veicolo durante la produzione mentre grazie al piano Supermarkt 2.0 i componenti raggiungono i collaboratori attraverso sistemi di trasporto senza conducente.

E non è tutto: durante le fasi di controllo qualità l’intelligenza artificiale rileva le microincrinature dei lamierati e attraverso visori VR è possibile monitorare i processi di assemblaggio.

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Quali sono i costi di una pulizia accurata dell’auto?

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Il lavaggio dell’auto è uno dei servizi che viene offerto sia dai centri specializzati, che dai concessionari auto, dai distributori, e spesso anche dal meccanico o dal gommista. Si tratta infatti di un business al momento molto redditizio. Vediamo quali sono i prezzi medi per un’accurata pulizia della macchina.

Lavaggio auto esterno: cosa bisogna sapere

La pulizia della macchina all’esterno deve essere eseguita in maniera rigorosa, utilizzando attrezzi e detergenti appositi. Vi sono poi differenti opzioni incluse o non, come ad esempio il lavaggio degli pneumatici e degli interni del veicolo. La prima cosa da fare è comunque chiedere i prezzi e i servizi offerti.

Lavaggio auto: i prezzi

Ci sono differenti fattori che possono influenzare il prezzo del lavaggio auto:

  • centro che se ne occupa;
  • tipo di vettura;
  • tipologia di servizio richiesto.

Si può pagare da un minimo di 8-10 euro fino anche ad un massimo di 50 euro. Tutto dipende da quello che volete venga fatto alla vostra vettura (un esempio è anche il trattamento di lucidatura con cera o polish finale).

Se invece del lavaggio professionale eseguito a mano parliamo di lavaggio espresso, allora in genere si utilizzano dei gettoni (o le monete) e il costo può arrivare a circa 5 o 6 euro per l’intera carrozzeria. Si usano delle lance a pressione con acqua e delle spazzole con detergente per auto. Spendendo all’incirca altri 5 euro è possibile far applicare la cera, pulire gli pneumatici o lavare il sottoscocca.

Pulizia interna dell’auto: quanto costa

Se si vuole fare un lavoro certosino, insieme agli esterni è bene pulire anche l’abitacolo della vettura. Il costo completo del lavaggio interno ed esterno quindi può arrivare a toccare, mediamente, da un minimo di 15 a un massimo di 30 euro. Per auto di grandi dimensioni o di marchi pregiati si può arrivare a spendere anche fino a 60-70 euro.

La pulizia degli interni comprende l’utilizzo dell’aspirapolvere, che viene passato sui sedili e sui tappetini, oltre che su tutte le superfici in moquette dell’auto, e poi il lavaggio di console, finiture in plastica, vetri dei finestrini, del parabrezza e del lunotto e a volte anche l’applicazione del deodorante apposito per auto.

Il consiglio è quello di rivolgersi sempre e solo a professionisti del settore, soprattutto se si vuole un lavoro preciso e duraturo e realizzato con gli strumenti giusti, andando ad eliminare anche macchie e cattivi odori ostinati e soprattutto senza rovinare le superfici.

Pulizia interna dell’auto: in cosa consiste l’igienizzazione

Oltre a pulire gli interni dell’auto, eliminando ogni traccia di polvere, aspirando tutte le superfici e passando i detergenti appositi sulle plastiche oppure sulla pelle, senza rovinare nessun materiale e facendo tornare la macchina come nuova, è possibile anche procedere alla sanificazione dell’abitacolo.

Cosa significa? Esistono degli interventi di igienizzazione appositi per la vettura, che hanno l’obiettivo di eliminare acari, parassiti, germi, batteri e virus di ogni tipo e persino eventuali muffe che si possono purtroppo formare sulla tappezzeria o nei sedili.

Attenzione: è un lavoro che deve essere eseguito da esperti del settore. Si tratta inoltre di un procedimento effettuato solo usando prodotti ecologici e non chimici. Un trattamento speciale che si basa sull’emissione controllata di ozono, usato per sterilizzare l’abitacolo.

L’azione dell’ozono è molto utile anche per eliminare tutti i tipi di cattivo odore e garantire la massima pulizia dei sedili e della tappezzeria dell’auto. Il servizio di igienizzazione dell’abitacolo dell’auto può costare, in media, circa 30 euro.

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Quali sono i vantaggi e gli svantaggi delle pellicole oscuranti per i vetri?

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Le pellicole oscuranti per i vetri oggi sono sempre più diffuse, per molti è una passione, quella legata all’abbellimento dell’estetica della propria auto, per altri invece una vera e propria moda, un trend degli ultimi anni, assolutamente da seguire, per non rimanere ‘indietro’. Tanti automobilisti hanno questa esigenza estetica legata all’aspetto della propria vettura, ma vediamo cosa dice la legge in Italia, e quali sono soprattutto i vantaggi e gli svantaggi legati all’applicazione delle pellicole oscuranti per i vetri della macchina.

Pellicole oscuranti sui finestrini: che cosa dice la legge

Le normative in vigore oggi vietano agli automobilisti l’applicazione delle pellicole oscuranti sui finestrini davanti. È possibile quindi, per legge, ricoprire solo ed esclusivamente il lunotto e i vetri posteriori dell’auto, nulla da fare per i vetri davanti e soprattutto per il parabrezza, per questioni di visibilità e sicurezza durante la guida del veicolo su strada.

Altra cosa molto importante, da non sottovalutare: è fondamentale, per legge, che le pellicole scelte siano omologate. Devono inoltre essere applicate da un professionista, in maniera perfetta, senza bolle, pieghe e difetti vari.

Quali sono i vantaggi legati all’uso di pellicole oscuranti per i vetri?

I punti di forza di questa pratica sono:

  • l’auto acquisisce un nuovo aspetto estetico, più curato ed elegante (o sportivo, a seconda del modello);
  • l’effetto visivo snellisce inoltre l’aspetto e il profilo laterale di auto di grandi dimensioni, come i diffusissimi SUV di oggi, e esalta invece la sportività di quelle più piccole;
  • la pellicola rende i finestrini più resistenti ai tentativi di sfondamento e aumenta anche la privacy all’interno del mezzo, nascondendo l’abitacolo da sguardi indiscreti (e con esso, anche eventuali oggetti contenuti). Le pellicole sono realizzate però di un materiale particolare e appositamente creato per consentire invece ai passeggeri di vedere l’esterno in maniera nitida, almeno durante il giorno;
  • i vetri oscurati filtrano al meglio i raggi UV riducendo il calore percepito dai passeggeri.

Quali sono gli svantaggi dell’uso di pellicole oscuranti per l’auto?

Oscurare i vetri della macchina con delle pellicole apposite, nonostante sia consentito dalla legge e si debba trattare di sistemi omologati (come abbiamo visto), presenta anche degli svantaggi, oltre ai vantaggi descritti:

  • è vero che le pellicole garantiscono un migliore isolamento degli interni del veicolo, filtrando l’azione dei raggi solari e diminuendo il calore interno, ma purtroppo filtrano ovviamente anche la poca luce tipica delle ore serali, sia naturale che artificiale, e rendono così la marcia notturna più difficoltosa. Per questo infatti, come sappiamo, per legge è vietato applicare le pellicole oscuranti sui vetri davanti e sul cristallo anteriore;
  • bastano anche solo alcune piccole bolle e grinze dovute ad un’applicazione non professionale o a materiali di pessima qualità, per peggiorare (invece che migliorare) l’aspetto estetico dell’auto; il rischio oltretutto è che le pieghe e gli altri difetti, inizialmente quasi impercettibili, nel giro di pochissimo tempo possano diventare più estesi e rendere anche la visuale un problema.

Attenzione: non fatevi attirare dal fai da te per la realizzazione di questa tipologia di interventi sull’auto, il lavoro ottenuto sarebbe al 99% da buttare (insieme ai soldi spesi per l’acquisto della pellicola). Non affidatevi mai oltretutto a materiali non omologati, per lo stesso motivo (oltre al rischio di sanzioni da parte delle Forze dell’Ordine).

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Toyota Yaris Cross: la piccola SUV ibrida regina dei consumi

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Dopo sette anni di assenza dal segmento delle piccole SUV Toyota è tornata con la Yaris Cross: l’erede della sfortunata Urban Cruiser è una Sport Utility ibrida benzina giapponese disponibile a trazione anterioreintegrale sviluppata sullo stesso pianale della Yaris.

La “baby” crossover asiatica è l’unica proposta full hybrid in questa categoria offerta anche 4×4: altre Case come Suzuki (con Ignis e Vitara) e Hyundai (con la Kona) hanno infatti abbinato le quattro ruote motrici alla meno evoluta tecnologia mild hybrid (rispettivamente benzina e diesel) mentre Jeep e Mini (con Renegade e Countryman) hanno scommesso sull’ibrido plug-in, decisamente più costoso e più efficiente solo per chi ha tempo e voglia di ricaricare spesso la batteria.

Nel nostro primo contatto abbiamo avuto modo di guidare la Toyota Yaris Cross Adventure nella variante AWD-itrazione integrale (optional a 2.500 euro): scopriamo insieme i suoi pregidifetti.

Toyota Yaris Cross: in cosa è diversa dalla Yaris

La Toyota Yaris Cross condivide il pianale e il passo (la distanza tra le ruote anteriori e quelle posteriori) con la Yaris ma rispetto all’Auto dell’Anno 2021 è più lunga di 24 cm, più larga di 2 cm e più alta di 9,5 cm. Senza dimenticare l’altezza da terra aumentata di 2,5 cm e la posizione di seduta rialzata.

La piccola SUV giapponese soddisfa senza particolari problemi le esigenze di una coppia con un figlio ma non di più: il divano posteriore è un po’ troppo stretto e il bagagliaio (397 litri, 320 per la AWD-itrazione integrale priva del doppio fondo a causa della presenza di un secondo motore elettrico posteriore) è nella media della categoria, anche se presenta una “chicca” di tutto rispetto (lo schienale posteriore abbattibile 40/20/40).

Toyota Yaris Cross: come funzionano il sistema ibrido e la trazione integrale

Il powertrain ibrido (full hybrid) della Toyota Yaris Cross è composto da un motore 1.5 tre cilindri a benzina da 92 CV abbinato a un’unità elettrica anteriore da 80 CV e – nel caso della versione a trazione integrale AWD-i protagonista del nostro primo contatto – a un piccolo propulsore posteriore a emissioni zero da 5,3 CV che muove le ruote dietro in caso di necessità.

Il bilanciamento della coppia motrice anteriore e posteriore viene regolato tra 100:0 e 40:60 in base alle condizioni di guida e agli input del guidatore: durante le accelerazioni, ed esempio, la forza motrice è ripartita tra “fronte” e “retro” a seconda della distribuzione dei pesi con un’aggiunta sul posteriore in caso di superfici a bassa aderenza per evitare slittamenti anche in pendenza. Nella guida a velocità costante e in frenata, invece, la vettura si comporta esattamente come una trazione anteriore per risparmiare carburante.

La Toyota Yaris Cross AWD-i può vantare rispetto alla variante a due ruote motrici sospensioni posteriori multilink, più raffinate e più efficaci del tradizionale ponte torcente. La variante 4×4 della più piccola crossover del brand asiatico prevede inoltre le modalità di guida Trail e Snow: nella prima (utile per affrontare situazioni in cui una o più ruote non sono in presa, ad esempio su terreni irregolari) il sistema frena automaticamente tutte le ruote che slittano indirizzando la forza motrice a quella che ha più grip mentre nella seconda viene gestita la risposta dell’acceleratore per aiutare a partire in sicurezza da fermo, ad accelerare o a mantenere la controllabilità durante la guida su neve o ghiaccio.

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Toyota Yaris Cross: come va

La Toyota Yaris Cross presenta due punti di forza da non sottovalutare: un comportamento stradale sorprendentemente agile nelle curve (supportato da uno sterzo abbastanza sensibile, da freni potenti e da una dotazione di sicurezza da dieci e lode) e – soprattutto – consumi bassissimi. Basta uno stile di guida accorto per raggiungere, se non addirittura superare, i valori dichiarati dalla Casa giapponese (20,0 km/l per la variante a trazione anteriore, 19,6 per quella integrale) ed è praticamente impossibile – anche quando si esagera – stare sotto quota 15 chilometri con un litro.

Il motore 1.5 tre cilindri ibrido benzina da 116 CV punta però più sull’efficienza che sul brio e invoglia a uno stile di guida rilassato e morigerato: le prestazioni, d’altronde, non sono il massimo (11,2 secondi sullo “0-100”, 11,8 per la AWD-i protagonista della nostra prova) e quando si cerca la vivacità emerge il famigerato “effetto scooter” tipico del cambio automatico e-CVTvariazione continua. Per quanto riguarda il comfort delle sospensioni segnaliamo infine una risposta un po’ troppo secca degli ammortizzatori posteriori (più sulla versione a due ruote motrici con il ponte torcente) sulle sconnessioni più pronunciate.

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Toyota Yaris Cross: il prezzo (alto) e la dotazione di serie

La Toyota Yaris Cross Adventure protagonista del nostro primo contatto costa parecchio (30.300 euro): la trazione integrale AWD-i presente sulla vettura del nostro test è optional (2.500 euro) e include un secondo motore elettrico sull’asse posteriore, sospensioni posteriori a doppio braccio oscillante, il selettore Terrain Management e l’assistenza alle discese DAC (Downhill Assist Control). La dotazione di serie della piccola SUV giapponese comprende:

Motorizzazioni disponibili

  • 1.5 VVT-i Full Hybrid

Sicurezza

  • 4 freni a disco
  • 7 airbag SRS (frontali, laterali, tendina anteriore e posteriore, centrale)
  • ABS + Ripartitore elettronico della frenata (EBD) + Assistenza alla frenata (BA)
  • Assistenza alla partenza in salita (HAC)
  • Avvisatore acustico cinture di sicurezza anteriori e posteriori
  • Cinture di sicurezza ant. con pretensionatore e limitatore di forza
  • Controllo elettronico della stabilità (VSC) e della trazione (TRC)
  • Disattivatore airbag frontale lato passeggero
  • Freno di stazionamento elettrico (EPB)
  • Kit riparazione pneumatici
  • Luci d’emergenza attive
  • Piantone dello sterzo collassabile
  • Sistema di monitoraggio pressione pneumatici (TPWS)
  • Sistema di ritenuta Isofix
  • Toyota Safety Sense 2.5 (Pre-Collision System PCS – Sistema pre-Collisione con riconoscimento pedoni diurno/notturno e ciclisti, Road Sign Assist RSA – Riconoscimento segnaletica stradale, Intelligent Adaptive Cruise Control i-ACC – Cruise control adattivo full range con Stop&Go, Lane Trace Assist LTA – Sistema di mantenimento attivo della corsia, Lane Departure Alert LDA – Avviso superamento involontario della corsia, Auto High Beam AHB – Abbaglianti automatici, Intersection Support IS – Assistenza alle intersezioni stradali e Emergency Steering Assist ESA – Assistenza alla sterzata d’emergenza)

Esterni

  • Barre longitudinali
  • Cerchi in lega da 18″ con pneumatici 215/59 R18
  • Chiusura centralizzata con radiocomando
  • Fari anteriori a LED
  • Fari fendinebbia a LED
  • Fari posteriori High LED con indicatori di direzione sequenziali
  • Maniglie in tinta con la carrozzeria
  • Paraurti anteriore e posteriore specifici “Outdoor”
  • Retrovisori esterni regolabili elettricamente, riscaldabili e ripiegabili automaticamente
  • Sensore pioggia e crepuscolare
  • Sensori di parcheggio intelligenti anteriori e posteriori con funzione anticollisione (ICS)
  • Spoiler posteriore
  • Telecamera posteriore di assistenza al parchegguo
  • Vernice Bitone
  • Vetri posteriori oscurati

Interni

  • Alzacristalli elettrici anteriori e posteriori
  • Battitacco specifico con logo Yaris Cross
  • Bracciolo anteriore
  • Cassetto portaoggetti
  • Climatizzatore automatico bi-zona
  • Comandi multifunzione al volante
  • Display multi-informazioni con schermo a colori da 7″
  • Finiture cruscotto in materiale “Soft Touch”
  • Freno di stazionamento elettronico con funzione Hold
  • Illuminazione interna Ambient
  • Interni in pelle e tessuto Dark Grey
  • Schienale posteriore abbattibile 40/20/40
  • Sedili anteriori riscalsabili
  • Sistema audio a 6 altoparlanti
  • Sistema multimediale Toyota Smart Connect (display touchscreen da 9″ con risoluzione 1280×720, antenna DAB/AM/FM, connettività Bluetooth e USB, Smartphone Integration Apple CarPlay, Android Auto wireless – senza fili e Cloud Navi System integrato con 4 anni di utilizzo/aggiornamento Live gratuito)
  • Smart Entry & Push Start System
  • Specchietto retrovisore interno elettrocromatico
  • Supporto lombare lato guida
  • Volante in pelle
  • Volante regolabile in altezza e profondità
  • Wireless Charger – Caricabatterie a induzione per smartphone

Optional e pacchetti

  • Comfort Pack (sensori di parcheggio intelligenti anteriori e posteriori con funzione anticollisione ICS, sedili anteriori riscaldabili, schienale posteriore abbattibile 40/20/40 e sedile posteriore centrale con portabicchieri sul retro)

Garanzia

  • Garanzia 3 anni o 100.000 km
  • Garanzia 5 anni o 100.000 km sulle componenti ibride

Colori disponibili

  • Silver Met/Black
  • Oxyde Bronze/Black
  • Dark Blue/Black

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Toyota Yaris Cross: le novità in 5 punti

  • Il ritorno di Toyota nel segmento delle B-SUV
  • L’unica piccola crossover full hybrid disponibile anche a trazione integrale
  • Sospensioni posteriori multilink per la AWD-i
  • Pianale e motore 1.5 condivisi con la Yaris
  • Prodotta in Europa

Scheda tecnica
Lunghezza 4,18 metri
Larghezza 1,77 metri
Altezza 1,60 metri
Acc. 0-100 km/h 11,2 s (11,8 s per la AWD-i)
Bagagliaio 397/1.097 litri (320/n.d. litri per la AWD-i)
Caratteristiche motore ibrido benzina, 3 cilindri, 1.490 cc, 116 CV
Prezzo 30.300 euro (32.800 euro per la AWD-i)

Dove l’abbiamo guidata

Nel nostro primo contatto abbiamo guidato la Toyota Yaris Cross in Belgio e più precisamente a sud di Bruxelles alternando tratti urbani, extraurbani e autostrade che hanno esaltato la qualità principale della baby crossover nipponica: i bassi consumi. La SUV più compatta della Casa giapponese si è rivelata una gradevole compagna di viaggio: avremmo solo gradito un abitacolo più spazioso e più curato (i materiali utilizzati per la parte inferiore della plancia e dei pannelli porta non ci hanno convinto del tutto) e un po’ più di grinta da parte del propulsore.

NON TUTTI SANNO CHE – Fino a qualche anno fa tutte le autostrade del Belgio erano illuminate. Oggi per motivi di inquinamento e risparmio di energia le luci si trovano solo su alcune tratte e in alcuni orari.

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Dove vorremmo guidarla

Avremmo voluto guidare per più tempo la nuova Yaris Cross in città: il traffico è l’habitat naturale della piccola SUV giapponese, capace in queste condizioni di sfruttare il più possibile la modalità elettrica. Ci sarebbe poi anche piaciuto poter mettere alla prova l’ottimo pianale su una strada di montagna ma in Belgio i tornanti latitano…

Le concorrenti

Ford Puma EcoBoost Hybrid aut. ST-Line X La piccola SUV statunitense turbo mild hybrid benzina è spaziosa e monta un valido cambio automatico a doppia frizione ma non è molto efficiente.
Hyundai Kona HEV XLine Full hybrid come la Yaris Cross ma più potente e con un cambio automatico a doppia frizione. Bagagliaio migliorabile.
Renault Captur Hybrid Initiale Paris La variante più esclusiva della piccola SUV full hybrid francese è più potente della Yaris Cross. Come sulla rivale giapponese il cambio non convince nella guida sportiva.
Suzuki Vitara A/T La rivale più agguerrita, a nostro avviso, della Yaris Cross è anche l’unica dell’elenco disponibile a trazione integrale (2.500 euro in più, come sulla Toyota). Una crossover turbo mild hybrid comoda, potente (129 CV) e con un prezzo interessante.

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Mondiale F1 2021 – GP Belgio a Spa-Francorchamps: gli orari TV su Sky e TV8

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Credits: Dan Istitene – Formula 1/Formula 1 via Getty Images

Il GP del BelgioSpa-Francorchamps – dodicesima tappa del Mondiale F1 2021 – sarà trasmesso in diretta su Sky e in differita su TV8 (di seguito troverete gli orari TV).

Su una pista favorevole alla Mercedes la scuderia tedesca cercherà di allungare il vantaggio nella classifica iridata sulla Red Bull ma dovrà fare i conti con un Max Verstappen desideroso di riscatto.

F1 2021 – GP Belgio: cosa aspettarsi

Il circuito di Spa-Francorchamps – sede del GP del Belgio, dodicesima prova del Mondiale F1 2021 – è molto amato dai piloti: un tracciato lungo e vario che sarà molto probabilmente bagnato dalla pioggia. Partire bene qui è molto importante: dal 2010 a oggi solo Daniel Ricciardo nel 2014 è stato capace di trionfare qui senza scattare dalla prima fila.

Di seguito troverete il calendario del Gran Premio del Belgio, gli orari TV su SkyTV8 e il nostro pronostico.

F1 Grand Prix of Hungary

Credits: Lars Baron/Getty Images

F1 Grand Prix of Hungary

Credits: Dan Istitene – Formula 1/Formula 1 via Getty Images

F1 Grand Prix of Hungary

Credits: Lars Baron/Getty Images

F1 Grand Prix of Hungary

Credits: Mark Thompson/Getty Images

F1 Grand Prix of Hungary

Credits: Dan Istitene – Formula 1/Formula 1 via Getty Images

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F1 2021 – Spa-Francorchamps, il calendario e gli orari TV su Sky e TV8
Venerdì 27 agosto 2021
11:30-12:30 Prove libere 1 (diretta su Sky Sport F1)
15:00-16:00 Prove libere 2 (diretta su Sky Sport F1)
Sabato 28 agosto 2021
12:00-13:00 Prove libere 3 (diretta su Sky Sport F1)
15:00-16:00 Qualifiche (diretta su Sky Sport F1, differita alle 18:00 su TV8)
Domenica 29 agosto 2021
15:00 Gara (diretta su Sky Sport F1, differita alle 18:00 su TV8)

F1 – I numeri del GP del Belgio
LUNGHEZZA CIRCUITO 7.004 m
GIRI 44
RECORD IN PROVA Lewis Hamilton (Mercedes F1 W11) – 1’41”252 – 2020
RECORD IN GARA Valtteri Bottas (Mercedes F1 W09) – 1’46”286 – 2018
RECORD DISTANZA Kimi Räikkönen (Ferrari F2007) – 1h20’39”066 – 2007

F1 – Il pronostico del GP del Belgio 2021

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1° Lewis Hamilton (Mercedes)

Lewis Hamilton è in uno stato di forma impressionante: una vittoria e quattro podi totali negli ultimi cinque Gran Premi del Mondiale F1 2021.

I precedenti nel GP del Belgio del sette volte campione del mondo? Molto interessanti: quattro vittorie, nove podi totali (sempre in “top 3” nelle ultime sei edizioni) e sei pole position.

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2° Valtteri Bottas (Mercedes)

Valtteri Bottas non ha mai vinto il GP del Belgio e non ha mai conquistato la pole position a Spa-Francorchamps ma può vantare tre podi su questo tracciato.

Il pilota finlandese ha messo fine alla striscia positiva di quattro piazzamenti in “top 5” con uno strike al via del Gran Premio d’Ungheria e per questo motivo domenica prossima partirà cinque posizioni indietro rispetto a quanto otterrà nelle qualifiche.

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3° Max Verstappen (Red Bull)

Dopo due GP rovinati da altri Max Verstappen cerca il riscatto.

Il driver olandese, però, non è un grande fan della pista di Spa-Francorchamps: due terzi posti come migliori risultati.

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Da tenere d’occhio: Daniel Ricciardo (McLaren)

Daniel Ricciardo si trova a proprio agio in Belgio: a Spa-Francorchamps può vantare una vittoria e tre podi totali (ma non è mai entrato nelle prime tre posizioni in qualifica).

Dal pilota australiano ci aspettiamo una buona gara, magari un piazzamento in “top 5”.

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La squadra da seguire: Mercedes

La Mercedes è reduce da un solo successo negli ultimi sette GP ma va detto che porta almeno una monoposto sul podio da cinque gare iridate consecutive.

La Stella ha ottenuto in Belgio cinque vittorie totali e sette pole position nelle ultime otto edizioni.

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MotoGP 2021 – GP Gran Bretagna a Silverstone: gli orari TV su Sky, DAZN e TV8

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Credits: Steve Wobser/Getty Images

Il GP di Gran BretagnaSilverstone – dodicesima tappa della MotoGP 2021 – sarà trasmesso in diretta su SkyDAZN e in differita su TV8 (di seguito troverete gli orari TV).

La gara di domenica vedrà al via Cal Crutchlow in sella alla Yamaha ufficiale al posto di Maverick Viñales (appiedato definitivamente dalla Casa giapponese) e il debuttante britannico Jake Dixon, chiamato dal team Petronas Yamaha per sostituire l’infortunato Franco Morbidelli.

MotoGP 2021 – GP Gran Bretagna: cosa aspettarsi

Il circuito di Silverstone – sede del GP di Gran Bretagna – è un tracciato lungo e veloce. L’ultimo pilota non italiano e non spagnolo capace di vincere qui nella classe regina è stato Casey Stoner nel lontano 2011.

Di seguito troverete il calendario del GP di Gran Bretagna, gli orari TV su SkyDAZNTV8 e il nostro pronostico.

MotoGP of Austria – Race

Credits: Guenther Iby/SEPA.Media /Getty Images

MotoGP of Austria – Race

Credits: Steve Wobser/Getty Images

MotoGP of Austria – Race

Credits: Steve Wobser/Getty Images

OGC Nice v Olympique Marseille – Ligue 1

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MotoGP of Austria – Race

Credits: Steve Wobser/Getty Images

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MotoGP 2021 – Silverstone, il calendario e gli orari TV su Sky, DAZN e TV8
Venerdì 27 agosto 2021
10:00-10:40 Moto3 – Prove libere 1 (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN)
10:55-11:40 MotoGP – Prove libere 1 (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN)
11:55-12:35 Moto2 – Prove libere 1 (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN)
14:15-14:55 Moto3 – Prove libere 2 (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN)
15:10-15:55 MotoGP – Prove libere 2 (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN)
16:10-16:50 Moto2 – Prove libere 2 (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN)
Sabato 28 agosto 2021
10:00-10:40 Moto3 – Prove libere 3 (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN)
10:55-11:40 MotoGP – Prove libere 3 (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN)
11:55-12:35 Moto2 – Prove libere 3 (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN)
13:35-14:15 Moto3 – Qualifiche (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN)
14:30-15:00 MotoGP – Prove libere 4 (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN)
15:10-15:50 MotoGP – Qualifiche (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN)
16:10-16:50 Moto2 – Qualifiche (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN)
Domenica 29 agosto 2021
10:00-10:20 Moto3 – Warm-up (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN)
10:30-10:50 MotoGP – Warm-up (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN)
11:00-11:20 Moto2 – Warm-up (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN)
12:20 Moto3 – Gara (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN, differita alle 14:35 su TV8)
14:00 MotoGP – Gara (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN, differita alle 15:45 su TV8)
15:30 Moto2 – Gara (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN, differita alle 18:00 su TV8)

MotoGP – I numeri del GP di Gran Bretagna
LUNGHEZZA CIRCUITO 5,9 km
GIRI 20
RECORD IN PROVA Marc Márquez (Honda) – 1’58”168 – 2019
RECORD IN GARA Marc Márquez (Honda) – 1’59”936 – 2019

MotoGP – Il pronostico del GP di Gran Bretagna 2021

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1° Valentino Rossi (Yamaha)

Più una speranza che un pronostico quella di vedere Valentino Rossi tornare a vincere in MotoGP (o salire sul podio) prima del ritiro.

In Austria il Dottore ha disputato la sua migliore gara stagionale e a nostro avviso in Gran Bretagna – nazione molto amata: sei vittorie e dodici piazzamenti totali in “top 3” – potrà sorprenderci ancora.

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2° Marc Márquez (Honda)

La vittoria di Marc Márquez in Germania di oltre due mesi fa aveva illuso un po’ tutti: da quel momento, invece, il centauro spagnolo è tornato a mancare di brillantezza.

I precedenti nel GP di Gran Bretagna del sei volte campione del mondo MotoGP? Una vittoria nel 2014 e due secondi posti.

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3° Fabio Quartararo (Yamaha)

Fabio Quartararo non ama molto Silverstone: un ritiro nella sua unica apparizione in MotoGP su questa pista.

Difficilmente salirà sul gradino più alto del podio, facilmente aumenterà il vantaggio sui rivali diretti nella classifica del Motomondiale. Il centauro francese è in un ottimo stato di forma: un successo e tre podi totali negli ultimi quattro appuntamenti iridati.

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Da tenere d’occhio: Joan Mir (Suzuki)

Dopo un inizio stagionale tutt’altro che memorabile Joan Mir si è ripreso portando a casa tre podi e cinque piazzamenti in “top 5” nelle ultime sei gare iridate.

Per il campione del mondo in carica si tratta del debutto assoluto nel GP di Gran Bretagna nella classe regina.

 

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La moto da seguire: Yamaha

La Yamaha non vince a Silverstone da sei anni ma secondo noi ha buone possibilità di riuscirci.

Un successo permetterebbe alla Casa giapponese di superare la Ducati nel Mondiale Costruttori.

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Come si accende una moto a spinta? I consigli utili

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Non solo auto, purtroppo infatti può succedere di rimanere a piedi anche con la moto. Questa potrebbe non partire per problemi al sistema di alimentazione/benzina oppure, grande classico, perché la batteria è scarica. Vediamo come bisogna comportarsi e soprattutto se e come è possibile avviare la moto a spinta.

Accendere la moto a spinta: cosa succede

Ogni motociclista dovrebbe essere a conoscenza della procedura che consente di accendere la moto a spinta. Una tecnica che infatti può salvarci e rendersi molto utile in casi, seppure rari (se la moto viene mantenuta in buona condizioni) in cui la due ruote abbia dei problemi in fase di avviamento. Se la moto è in panne, l’accensione a spinta è una soluzione, anche se potrebbe non rivelarsi utile in ogni situazione.

Se il sistema legato alla benzina inizia ad avvertire dei problemi oppure se la batteria del veicolo è scarica, allora sarà praticamente impossibile avviare la moto come di consueto. Chiaramente i problemi alla due ruote sono risolvibili solo ed esclusivamente recandosi presso un meccanico esperto, in un’officina specializzata. Ma intanto, saper accendere la moto a spinta, consente di far partire almeno il mezzo, provando a caricare un po’ la batteria, per raggiungere un centro professionale dove sottoporre la moto a dei controlli specifici.

Prima di provare a partire a spinta, bisogna però cercare di capire quali sono i problemi che impediscono l’accensione tradizionale della moto. Degli esempi? Sembra banale, ma prima di allarmarvi:

  • controllate che ci sia benzina nel serbatoio;
  • assicuratevi che il cavalletto non sia abbassato;
  • non dimenticate di togliere la folle e mettere la moto in marcia;
  • togliete il blocco motore.

Se anche con questi piccoli accorgimenti la moto non parte ugualmente, allora vediamo come farla partire con la tecnica ‘a spinta’, in pochi semplici passi.

Come far partire la moto a spinta

La prima cosa da fare per utilizzare questa tecnica è inserire una marcia bassa, in genere si consiglia la seconda, la più adatta per questo intervento. Ci sono però dei modelli di moto che possono partire a spinta anche con la prima inserita.

Una volta entrata la marcia, è necessario tirare la frizione spingere il mezzo davanti a voi, meglio se c’è molto spazio, perché per partire bisogna raggiungere almeno gli 8 km/h di velocità. La moto a questo punto dovrebbe accendersi, attenzione perché potrebbe sbandare, per questo assicuratevi che la strada sia abbastanza libera. Attenzione: se possibile, facilitate l’operazione eseguendola su una strada in discesa; invece di spingerla e correre, montate in sella in modo da controllarla anche meglio.

Una volta raggiunta la velocità di cui avete bisogna, mollate la leva della frizione e premete lo starter per accendere la moto. Accelerate e tirate ancora la frizione, in modo da riuscire a tenere la moto, senza perderne il controllo. Alzate i giri del moto, sempre con la frizione tirata, per evitare che si spenga. Fate un giro cercando di tenere la vostra due ruote sempre su di giri, per poter così ricaricare la batteria. Se il problema era quindi la batteria scarica, in questo modo lo avete temporaneamente risolto.

Il passaggio successivo da fare altrimenti è capire qual è il vero problema che non consente alla moto di partire in maniera tradizionale. Quindi potete risolverlo definitivamente solo recandovi dal meccanico.

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Toyota al Meeting di Rimini 2021: idrogeno e transizione energetica

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Toyota – Mobility Partner nel Meeting di Rimini 2021 – ha approfittato della 42° edizione della manifestazione romagnola per raccontare il suo impegno nello sviluppo di soluzioni di mobilità sostenibile. La Casa giapponese ha messo inoltre a disposizione una flotta di 20 auto per accompagnare gli spostamenti degli ospiti nel corso delle giornate dell’evento.

Entrando più nel dettaglio nella giornata di domenica 22 agosto – nel corso dell’appuntamento dedicato alla transizione ecologica – Luigi Lucà (amministratore delegato di Toyota Motor Italia) ha portato la testimonianza del marchio nipponico attraverso le quattro soluzioni elettrificate presenti nella gamma: Full Hybridibrido plug-inelettricoidrogeno. Una strategia racchiusa nella visione “Beyond Zero“, dove le zero emissioni non sono altro che una tappa intermedia di un percorso più ampio e articolato.

Nello stand Toyota al Meeting di Rimini 2021 – ideato secondo i concetti di inclusività e apertura – è possibile ammirare (oltre a quattro pannelli che raccontano la visione del futuro dell’azienda asiatica) quattro modelli elettrificati del Gruppo: la Miraiidrogeno, la Yaris Cross ibrida, la RAV4 PHEV ibrida plug-in e la Lexus UX 300e elettrica.

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EICMA 2021: un nuovo logo e un nuovo nome per il Salone delle due ruote di Milano

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Cambio di logo e di nome per EICMA: dall’edizione 2021 (la 78°, in programma a Rho Fiera Miano dal 23 al 28 novembre) il Salone della moto del capoluogo lombardo beneficerà di un’importante operazione di rebranding. Scopriamo insieme tutti i dettagli.

EICMA 2021: il nuovo logo

Il nuovo logo EICMA riafferma in modo deciso l’identità e la missione dell’esposizione. Il rosso – che rappresenta la centralità della passione per il settore – rimane per colorare il cerchio (immagine della ruota) e la forcella che diventa un’ala (tributo alla filiera e all’intera industria delle due ruote) ma il logotipo EICMA esce dall’interno del simbolo diventando protagonista assoluto al suo esterno.

EICMA 2021: il nuovo nome

A partire dall’edizione 2021 EICMA abbandonerà la datata dicitura “ciclo e motociclo” per una più universale e contemporanea formulazione “due ruote“. Il nome completo “Esposizione internazionale delle due ruote” mantiene il forte riferimento al valore globale e alla narrazione centenaria della rassegna ma con un tocco più moderno e incisivo.

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