Monthly Archives: Aprile 2021

Che cosa sono e a che cosa servono i segnali complementari?

title

Credits: iStock

I segnali complementari svolgono un ruolo molto importante all’interno della grande famiglia della segnaletica stradale. Sono tutti quei segnali che evidenziano il tracciato stradale, soprattutto in corrispondenza delle curve, di punti critici e di ostacoli.

I tipi di segnali complementari

Esistono vari tipi di segnali complementari che aiutano gli automobilisti a riconoscere punti potenzialmente pericolosi durante la marcia. In totale possono essere racchiusi in 6 categorie: i delineatori di margine per strade a doppio senso e per strade a senso unico; i delineatori di margine per gallerie a senso unico e per strade di montagna; il delineatore di curva stretta o di tornante; il delineatore modulare di curva; delineatore di incrocio a “T” e delineatore speciale di ostacolo.

Segnali complementari: i delineatori di margine

I delineatori di margine per strade a doppio senso servono a visualizzare meglio l’andamento di una strada, specialmente in caso di scarsa visibilità: vengono posti a una distanza massima di 50 metri l’uno dall’altro nei rettilinei, mentre in curva la distanza dipende dal raggio di curvatura. I delineatori di margine per strade a senso unico, invece, vengono posizionati ai margini di una strada, o di una carreggiata, a senso unico.

Esistono anche i delineatori di margine per gallerie a senso unico e per strade di montagna: quello per le gallerie può essere usato anche per evidenziare deviazioni o strettoie della carreggiata, mentre quello delle strade di montagna è posto ai lati della carreggiata di percorsi soggetti a innevamento e serve a rendere meglio visibili i bordi della strada.

I segnali stradali complementari: delineatori di curva

Della grande famiglia dei segnali complementari fa parte anche il delineatore di curva stretta o di tornante: questo viene usato per segnalare una curva stretta e con mancanza di visibilità e si trova sulle strade extraurbane, di norma, dopo il segnale curva pericolosa a sinistra. La sua funzione è molto importante perché invita il conducente a fare attenzione nel percorrere la curva. Normalmente è bianco e nero, ma a volte può essere anche di colore bianco e rosso: in questo caso va a indicare una curva provvisoria dovuta a lavori in corso.

Il delineatore modulare di curva, invece, è usato per migliorare la visibilità delle curve: solitamente viene posizionato in serie di più elementi, con i delineatori messi a distanza ravvicinata. La funzione è quella di evidenziare una curva pericolosa sia su strade a senso unico che a doppio senso.

Delineatore di incrocio a “T” e delineatore speciale di ostacolo

All’interno dei segnali complementari previsti dal Codice della Strada troviamo anche il delineatore di incrocio a “T”: questo tipo di segnale è installato in presenza di un incrocio a forma di “T”, ovvero sia un incrocio particolare dove non è possibile proseguire diritto. La sua funzione è quella di indicare all’utente della strada di svoltare a destra oppure a sinistra: non a caso il delineatore ha le punte delle frecce che segnalano entrambe le direzioni possibili.

L’ultimo segnale che fa parte della famiglia dei complementari è il delineatore speciale di ostacolo: questo tipo di segnale viene posizionato all’interno della carreggiata e non ai margini come succede per i segnali visti in precedenza. Il delineatore speciale di ostacolo ha la funzione di segnalare un ostacolo che può essere, ad esempio, un salvagente, uno spartitraffico oppure un’isola di traffico. Questo tipo di delineatore è rifrangente: significa che ha la capacità di riflettere la luce per migliorare la visibilità durante le ore notturne.

L’articolo Che cosa sono e a che cosa servono i segnali complementari? proviene da Icon Wheels.

Fonte:

Le tre vite di Fausto Gresini

title

Credits: Mirco Lazzari gp/Getty Images

Fausto Gresini ha vissuto tre vite intense e ricche di soddisfazioni: nella prima è stato un giovane meccanico appassionato di moto, nella seconda un pilota che ha realizzato i propri sogni al punto da diventare campione del mondo 125 (per ben due volte) e nella terza ha fondato e gestito un team attivo e vincente in tutte le classi del Motomondiale.

Scopriamo insieme la storia del centauro romagnolo, scomparso recentemente a causa del Covid-19.

Fausto Gresini: la storia

Fausto Gresini nasce il 23 gennaio 1961 a Imola (Bologna). Appassionato di moto fin da bambino, inizia a lavorare in un’officina meccanica e comincia a correre a 17 anni in sella a una Minarelli 50.

L’esordio nel Motomondiale

Gresini debutta nel Motomondiale nel 1983 nella classe 125 e nella stagione d’esordio conquista un podio con una MBA (secondo in Svezia).

L’anno seguente dopo tre gare passa alla Garelli, conquista il primo trionfo in carriera (sempre in Svezia) e chiude in terza posizione il Mondiale dietro allo spagnolo Ángel Nieto e al nostro Eugenio Lazzarini.

Il primo Mondiale

Fausto Gresini conquista il primo titolo iridato nel 1985 nella classe 125 davanti al connazionale Pier Paolo Bianchi grazie a tre successi (Austria, Belgio e San Marino) e l’anno successivo – con una vittoria in più (Spagna, Monza, Svezia e Hockenheim) – termina il campionato al secondo posto dietro a Luca Cadalora.

Il secondo Mondiale

Gresini domina la stagione 1987 e si aggiudica il secondo Mondiale 125 con ben dieci trionfi in undici gare (Spagna, Germania, Monza, Austria, Olanda, Francia, Gran Bretagna, Svezia, Cecoslovacchia e San Marino). La stagione successiva è rovinata da un infortunio mentre nel 1989 con la Aprilia conquista un podio a Misano.

I primi anni ‘90

Nel 1990 Fausto Gresini passa alla Honda e porta a casa un terzo posto in Spagna. Decisamente più convincente la stagione 1991, quando si laurea vicecampione del mondo dietro a Loris Capirossi grazie a due vittorie in Italia e in Austria.

Fausto arriva nuovamente secondo nel Mondiale 125 nel 1992 – anno in cui conquista l’ultimo successo (nonché l’ultimo podio) in Gran Bretagna) – dietro ad Alessandro Gramigni e appende il casco al chiodo al termine della stagione 1994.

Nasce Gresini Racing

A 33 anni Fausto Gresini si ritrova a dover scegliere se diventare un vecchio pilota o un giovane manager e opta per la seconda soluzione. Inizia a lavorare dietro le quinte nel Motomondiale e nel 1997 fonda un proprio team: il Gresini Racing.

Una scuderia che pensa in grande fin dagli esordi: debutto in classe 500 con una Honda affidata al brasiliano Alex Barros e un podio nella stagione d’esordio (terzo in Gran Bretagna). Il centauro sudamericano si migliora l’anno seguente e porta a casa altri due terzi posti in Repubblica Ceca e in Argentina.

Nel 1999 Gresini Racing passa alla 250 e al primo anno Capirossi chiude in terza posizione con tre vittorie (Malaysia, Olanda e Imola) il Mondiale vinto da Valentino Rossi. L’anno seguente tocca al giapponese Daijiro Kato portare a casa un “bronzo” iridato – titolo andato al francese Olivier Jacque – con quattro successi: Giappone, Portogallo, Rio de Janeiro e Pacifico.

Campioni del mondo

Il primo Mondiale per Gresini Racing arriva nel 2001 quando Kato si aggiudica il titolo iridato 250 davanti al connazionale Testuya Harada e al nostro Marco Melandri grazie a undici vittorie: Giappone, Sudafrica, Spagna, Francia, Catalogna, Gran Bretagna, Portogallo, Valencia, Australia, Malaysia e Rio de Janeiro.

La MotoGP

Nel 2002, in occasione del primo anno della MotoGP, la Gresini Racing torna nella classe regina del Motomondiale mentre nella 250 Roberto Rolfo arriva terzo nel campionato vinto da Melandri.

Fausto Gresini gestisce il team Movistar Honda nel 2003: un’annata di tragedie (la scomparsa di Kato ad aprile) e soddisfazioni (lo spagnolo Sete Gibernau vicecampione iridato MotoGP dietro a Rossi e davanti a Max Biaggi grazie a quattro successi in Sudafrica, Francia, Olanda e Germania).

Gibernau bissa il secondo posto nel Mondiale nel 2004 – sempre dietro a Valentino e davanti a Biaggi – grazie ad altri quattro trionfi (Spagna, Francia, Repubblica Ceca e Qatar) mentre l’anno seguente tocca a Melandri diventare vicecampione del mondo con due vittorie in Turchia e a Valencia dietro a Rossi e davanti allo statunitense Nicky Hayden.

Nel 2006 Gresini Racing gestisce il team Fortuna Honda e arrivano tre vittorie con Melandri (Turchia, Francia e Australia) e una con lo spagnolo Toni Elías (Portogallo). I due portano a casa cinque podi complessivi nel 2007 mentre l’anno successivo – in concomitanza con l’arrivo del nuovo main sponsor San Carlo – il team romagnolo non riesce a ottenere piazzamenti in “top 3”.

Dopo un anno di buio il team di Fausto Gresini torna sul podio nel 2009 e il miglior piazzamento arriva grazie al secondo posto a Indianapolis del sammarinese Alex de Angelis.

Moto2: esordio e trionfo

Gresini Racing prende parte nel 2010 alla prima stagione di sempre della Moto2 con una Moriwaki e conquista il titolo iridato al debutto grazie a Elías, capace di conquistare il Mondiale davanti al connazionale Julián Simón con sette vittorie: Spagna, Francia, Germania, Repubblica Ceca, Indianapolis, San Marino e Giappone.

Marco Simoncelli

Marco Simoncelli disputa un’ottima stagione 2011 in MotoGP in sella alla Honda del Team Gresini culminata con un secondo posto in Australia ma perde la vita il 23 ottobre a Sepang in Malaysia. Per quanto riguarda la Moto2 l’unico evento rilevante è invece il trionfo di Michele Pirro a Valencia.

Tutte le classi

Nel 2012 nasce la Moto3 e Gresini Racing si cimenta anche in questa categoria del Motomondiale. Nello stesso anno lo spagnolo Álvaro Bautista conquista due terzi posti a San Marino e in Giappone mentre in Moto2 il britannico Gino Rea arriva secondo in Malaysia.

Due anni più tardi Bautista taglia il traguardo del GP di Francia in terza posizione, il belga Xavier Siméon arriva secondo in Argentina in Moto2 e in Moto3 Enea Bastianini conquista due seconde piazze in Catalogna e in Repubblica Ceca.

Da Honda ad Aprilia

Gresini Racing nel 2015 dice addio a Honda in MotoGP e passa alla Aprilia: tra i risultati più importanti di questa stagione troviamo la vittoria di Siméon in Germania in Moto2 e il terzo posto di Bastianini (grazie a un successo a San Marino) nel campionato di Moto3 vinto dal britannico Danny Kent.

L’anno seguente in Moto2 il britannico Sam Lowes trionfa in Spagna e in Aragona mentre Bastianini si laurea vicecampione Moto3 dietro al sudafricano Brad Binder grazie a una vittoria in Giappone. Risale invece al 2017 la vittoria dell’iberico Jorge Martín in Moto3 a Valencia.

Il Mondiale Moto3

Il team di Fausto Gresini domina il campionato Moto3 2018: Martín si aggiudica il titolo iridato con sette vittorie (Qatar, Americhe, Italia, Olanda, Germania, Aragona e Malaysia) davanti al compagno di scuderia, il nostro Fabio Di Giannantonio (per due volte sul gradino più alto del podio: Repubblica Ceca e Thailandia).

MotoE: debutto e titolo

Gresini Racing punta nel 2019 sulla neonata serie MotoE riservata alle moto elettriche e si aggiudica la prima edizione di sempre del campionato con Matteo Ferrari, trionfatore nei due GP di San Marino. Ferrari diventa vicecampione nel 2020 con due successi (San Marino ed Emilia-Romagna gara 2) e nello stesso anno in Moto3 lo spagnolo Jeremy Alcoba chiude in terza posizione il GP del Portogallo.

Il Covid-19

Il 27 dicembre 2020 Fausto Gresini viene ricoverato all’ospedale di Bologna dopo aver contratto il Covid-19 e scompare il 23 febbraio 2021.

L’articolo Le tre vite di Fausto Gresini proviene da Icon Wheels.

Fonte:

Come si converte una patente estera? Cosa bisogna sapere

title

Credits: iStock

La conversione della patente è fondamentale per tutti coloro che sono in possesso di una patente di guida estera, ma oggi vivono in maniera stabile in Italia. Si tratta di soggetti che quindi potrebbero avere bisogno di convertire appunto il proprio documento di guida in patente italiana. È importante sapere come svolgere questa procedura, quali passaggi seguire.

In Italia infatti chi guida con patenti straniere che non sono riconosciute dallo Stato rischia un’ammenda, anche se in effetti le direttive cambiano a seconda del Paese di riferimento, in base agli accordi bilaterali che sono stati stipulati. Ci sono delle regole apposite per i cittadini che fanno parte dell’Unione Europea, legate all’introduzione della patente comunitaria alla fine degli anni Novanta e all’armonizzazione del documento tra gli Stati membri. Ma approfondiamo il discorso.

Patente estera: il riconoscimento nell’Unione Europea

Tutti i cittadini degli Stati membri dell’UE sono in possesso di una patente che è riconosciuta in ognuno dei 28 Paesi dell’Unione Europea, e la possono usare finché è valida. La patente comunitaria si presenta in formato carta di credito, con la foto del possessore sul lato sinistro del documento stesso.

Qualsiasi cittadino UE che sposta la sua residenza in Italia può guidare con la sua patente estera fino alla scadenza; solo in quel momento sarà obbligato come tutti al rinnovo, ma stavolta direttamente in Italia, che è il nuovo Paese di residenza. Dopo due anni dallo spostamento della residenza invece c’è l’obbligo di rinnovo per chi ha una patente con validità illimitata. Infine a chi invece viene ritirata la patente e risiede in Italia, deve richiedere la conversione della patente estera.

Quando deve essere fatta la conversione della patente estera

Si ha un anno di tempo per convertire la patente di guida straniera, dopo la data in cui si stabilisce la residenza in Italia. In questo periodo di tempo si deve mostrare alle autorità (se richiesto) una traduzione giurata della propria patente estera. Chi non lo fa rischia una multa molto salata, che va da un minimo di 400 euro a un massimo di 1.600 euro.

Chi ha un permesso internazionale di guida, o patente di guida internazionale, non deve convertire il suo documento. Si tratta infatti di una particolare patente soggetta a disposizioni ad hoc e riconosciuta in quasi tutto il mondo (esclusi Cina, Brasile, Israele, Irlanda, Spagna, Portogallo).

Conversione patente estera: come e dove

Per fare la conversione della patente estera in Italia bisogna presentare la domanda alla Motorizzazione Civile; serve compilare il modulo TT2112. Devono essere effettuati due versamenti:

  • 32 euro sul c/c 4028;
  • 10,20 euro sul c/c 9001.

Cosa allegare alla domanda:

  • due fototessere;
  • fotocopia della patente accompagnata dalla traduzione certificata per paesi extra UE;
  • certificato medico con bollo da 16 euro rilasciato da un medico abilitato;
  • documento d’identità in corso di validità;
  • codice fiscale originale e fotocopia.

In quali Paesi è necessaria la conversione della patente?

Per alcuni paesi fuori dall’Unione Europea non è possibile chiedere la conversione della patente. I documenti che vengono rilasciati in Canada, Cile e Stati Uniti possono essere convertiti solo per il personale diplomatico e i familiari. Per le patenti di guida straniera ottenute in Zambia si no altre restrizioni, possono essere convertite infatti solo dai cittadini in missione governativa o e famigliari. Algeria, Filippine, Libano, Marocco, Svizzera, Taiwan, Tunisia e Turchia (extra UE) prevedono la convertibilità della patente in Italia secondo la procedura che abbiamo descritto.

L’articolo Come si converte una patente estera? Cosa bisogna sapere proviene da Icon Wheels.

Fonte:

Promozioni auto aprile 2021: le occasioni del mese

title

Le promozioni auto di aprile 2021 sono molto interessanti: nonostante un mercato in ripresa sostenuto dagli incentivi anche questo mese è possibile beneficiare di sconti succosi.

Le offerte più ricche del mese riguardano soprattutto SUV piccole e modelli provenienti da Germania, Francia, Italia e USA, anche se non mancano proposte di altre nazioni e di altre categorie. Scopriamole insieme.

Promozioni auto aprile 2021: le occasioni del mese

title

Audi A6 Avant

L’Audi A6 Avant 40 TDI quattro Business Sport costa ufficialmente 67.245 euro ma grazie alle promozioni di aprile 2021 della Casa tedesca bastano 59.524,02 euro per acquistarla. L’offerta comprende l’estensione di garanzia Audi Extended Warranty 1 anno/60.000 km ed è valida solo in caso di adesione al finanziamento Audi Financial Services (TAN fisso 3,49%, TAEG 4,07%): anticipo di 21.083,79 euro, 35 rate da 409 euro e una maxirata finale da 27.920,04 euro.

title

Citroën C4 SpaceTourer

Da 27.850 a 19.900 euro: è questo lo sconto previsto dalle promozioni Citroën per chi intende acquistare una C4 SpaceTourer BlueHDi Live. L’offerta – attiva fino ad esaurimento stock per contratti stipulati fino al 3 aprile 2021 ed immatricolati entro il 30 aprile 2021 – è valida solo in caso di contestuale rottamazione di un veicolo immatricolato prima dell’1 gennaio 2011.

title

Cupra Formentor

Le promozioni Cupra di aprile 2021 consentono di acquistare la Formentor 2.0 TDI con 30.136,89 euro anziché 33.100. Un’offerta che va abbinata al finanziamento (TAN fisso 3,99%, TAEG 4,85%): anticipo di 5.600 euro, 35 rate da 295 euro e una maxirata finale di 17.022,66 euro.

title

DR 3

Grazie agli Eco-incentivi DR di aprile 2021 bastano 13.900 euro (invece di 15.400 euro) per portarsi a casa la dr 3. L’offerta è valida solo su vetture in stock ed esclusivamente in caso di rottamazione di veicoli intestati da almeno 12 mesi all’acquirente (o a suo familiare convivente), di classe inferiore a Euro 6 e con un’anzianità di almeno 10 anni dalla data di prima immatricolazione.

title

DS 7 Crossback

Lo sconto di 8.000 euro previsto dalle promozioni DS di aprile 2021 e dagli incentivi statali permette di acquistare la DS 7 Crossback E-Tense Grand Chic con 47.200 euro invece di 55.200. L’offerta è valida solo in caso di rottamazione di un veicolo con più di 10 anni.

title

Ford Puma

La Ford Puma “base” – la 1.0 EcoBoost 95 CV – costa ufficialmente 21.000 euro ma grazie alle promozioni di aprile 2021 e all’Ecobonus statale sono sufficienti 17.000 euro per acquistarla. L’offerta è valida in caso di rottamazione di un veicolo immatricolato prima dell’1 gennaio 2011, per accedere all’Ecobonus è necessario versare un acconto obbligatorio di 1 euro.

title

Jeep Renegade

Da 24.250 a 18.800 euro: è questo lo sconto previsto dalle promozioni Jeep di aprile 2021 sulla sua auto più accessibile, la Renegade 1.0 T3 Longitude.

title

Lancia Ypsilon

Fino al 7 aprile 2021 in caso di rottamazione è possibile acquistare, grazie alle promozioni Lancia, la Ypsilon “entry level” (la Hybrid Silver) con 12.500 euro anziché 15.100. La cifra può scendere a 11.000 euro con l’Ecobonus statale e a 9.500 se si aderisce al finanziamento BE-Hybrid Contributo Prezzo di FCA Bank (TAN fisso 6,85%, TAEG 9,65%): anticipo di 500 euro, prima rata a 300 giorni e 75 rate da 169,50 euro.

title

Skoda Octavia Wagon

Grazie alle promozioni Skoda di aprile 2021 e agli incentivi statali bastano meno di 30.000 euro – 29.900 per l’esattezza – per acquistare la Octavia Wagon Plug-In Hybrid Executive (prezzo di listino pari a 38.850 euro). Il finanziamento abbinato (TAN fisso 3,99%, TAEG 4,81%) comprende un anticipo di 5.960 euro, 35 rate da 198,75 euro e una maxirata finale di 19.928,30 euro.

title

Volkswagen T-Roc

Ad aprile 2021 sono sufficienti 22.166 euro – anziché 25.050 – per portarsi a casa la Volkswagen T-Roc “base” (la 1.0 TSI Style). Il finanziamento abbinato (TAN fisso 4,99%, TAEG 6,18%) comprende: anticipo di 5.300 euro, 35 rate da 169 euro e una maxirata finale da 13.204,35 euro.

L’articolo Promozioni auto aprile 2021: le occasioni del mese proviene da Icon Wheels.

Fonte:

Yuki Tsunoda, piccolo grande pilota

title

Credits: Peter Fox/Getty Images

Yuki Tsunoda ha tutte le carte in regola per diventare un protagonista della F1 dei prossimi anni: il pilota giapponese dell’AlphaTauri è diventato il primo asiatico della storia capace di andare a punti al debutto nel Circus.

Scopriamo insieme la biografia del piccolo (è alto meno di 1,60 metri) grande driver nipponico, l’ultimo talento scovato dalla Red Bull.

F1 Grand Prix of Bahrain

Credits: Peter Fox/Getty Images

F1 Grand Prix of Bahrain

Credits: Peter Fox/Getty Images

F1 Grand Prix of Bahrain

Credits: Peter Fox/Getty Images

F1 Grand Prix of Bahrain – Practice

Credits: Peter Fox/Getty Images

F1 Grand Prix of Bahrain – Practice

Credits: Peter Fox/Getty Images

F1 Grand Prix of Bahrain – Practice

Credits: Peter Fox/Getty Images

F1 Grand Prix of Bahrain – Previews

Credits: Peter Fox/Getty Images

F1 Grand Prix of Bahrain – Previews

Credits: Peter Fox/Getty Images

F1 Grand Prix of Bahrain – Previews

Credits: Peter Fox/Getty Images

F1 Grand Prix of Bahrain – Previews

Credits: Peter Fox/Getty Images

F1 Grand Prix of Bahrain – Previews

Credits: Peter Fox/Getty Images

F1 Grand Prix of Bahrain – Practice

Credits: Peter Fox/Getty Images

/

Yuki Tsunoda: la biografia

Yuki Tsunoda nasce l’11 maggio 2000 a Sagamihara (Giappone) e inizia a correre con i kart a 10 anni a livello locale.

Il passaggio alle monoposto

Nel 2016 Tsunoda debutta con le monoposto cimentandosi nel campionato giapponese di F4 e sorprende tutti portando a casa il terzo posto l’anno seguente e aggiudicandosi il titolo nazionale nel 2018.

Salto di categoria

Yuki Tsunoda entra nel Red Bull Junior Team (“vivaio” della scuderia austriaca) nel 2019 e nello stesso anno sale di categoria correndo con le F3.

La vera svolta, però, arriva nel 2020: si cimenta nel campionato Toyota Racing Series e porta a casa il terzo posto assoluto al debutto nel campionato F2 (vinto dal tedesco Mick Schumacher).

L’esordio in F1

Nel 2021 Tsunoda viene chiamato dall’AlphaTauri per correre in F1 al posto di Daniil Kvyat: al debutto con la scuderia di Faenza nel GP del Bahrein conquista il 9° posto (il compagno di squadra, il francese Pierre Gasly, deve accontentarsi della 17° piazza) e diventa il primo pilota asiatico capace di andare a punti all’esordio in Formula 1.

L’articolo Yuki Tsunoda, piccolo grande pilota proviene da Icon Wheels.

Fonte:

Immatricolazioni auto marzo 2021: tutti i dati e le classifiche

title

Come ampiamente prevedibile le immatricolazioni auto in Italiamarzo 2021 hanno fatto registrare un boom pazzesco rispetto a marzo 2020 (mese nel quale il lockdown totale dovuto al coronavirus portò un crollo delle vendite): + 497,16%, 169.684 vetture targate contro le sole 28.415 dello stesso mese dello scorso anno. Tra le “big” segnaliamo i risultati eccellenti ottenuti da due Case del gruppo StellantisFiat (+ 841,85%) e Opel (+ 797,69%).

Di seguito troverete tutti i dati sulle immatricolazioni auto in Italia a marzo 2021: le classifiche dei 10 modelli più venduti, delle Case più amate e dei 10 veicoli più acquistati in base al segmento, all’alimentazione e alla carrozzeria.

Immatricolazioni auto marzo 2021: i 10 modelli più venduti in Italia

title

Anche a marzo 2021 la Fiat Panda è stata l’auto più venduta in Italia: dietro di lei troviamo la Fiat 500 e la Jeep Renegade che hanno scalzato dal podio la Lancia Ypsilon e la Ford Puma.

Una sola novità, invece, ha riguardato la “top ten” con la Renault Captur al posto della Renault Clio.

Le 10 auto più vendute in Italia a marzo 2021
Fiat Panda 11.041
Fiat 500 5.835
Jeep Renegade 5.360
Lancia Ypsilon 5.101
Fiat 500X 5.001
Toyota Yaris 4.706
Citroën C3 4.219
Ford Puma 4.085
Renault Captur 3.613
Opel Corsa 3.412

Immatricolazioni auto marzo 2021: la classifica delle Case più amate in Italia

La classifica delle immatricolazioni auto di marzo 2021 in Italia relativa alle Case è praticamente rimasta invariata rispetto al mese scorso. L’unico evento degno di nota della “top ten” riguarda Renault, capace di soffiare la settima piazza nella graduatoria alla Opel.

Le Case più vendute in Italia a marzo 2021
Fiat 26.400 (+ 841,85%)
Volkswagen 13.690 (+ 490,09%)
Peugeot 11.446 (+ 663,07%)
Ford 10.776 (+ 510,54%)
Citroën 8.862 (+ 757,89%)
Toyota 8.784 (+ 667,83%)
Renault 8.706 (+ 410,62%)
Opel 7.397 (+ 797,69%)
Jeep 7.348 (+ 586,09%)
Audi 6.427 (+ 430,72%)
Mercedes 5.846 (+ 264,24%)
BMW 5.745 (+ 692,41%)
Dacia 5.524 (+ 353,53%)
Lancia 5.093 (+ 890,86%)
Hyundai 4.644 (+ 493,10%)
Kia 4.165 (+ 155,21%)
Suzuki 3.776 (+ 212,07%)
Nissan 3.401 (+ 397,22%)
Skoda 2.978 (+ 311,33%)
Seat 2.717 (+ 856,69%)
Mini 2.162 (+ 519,48%)
Volvo 1.926 (+ 194,50%)
Land Rover 1.771 (+ 257,06%)
Mazda 1.463 (+ 895,24%)
Tesla 1.366 (+ 222,17%)
Alfa Romeo 1.240 (+ 355,88%)
Smart 847 (+ 413,33%)
Jaguar 669 (+ 293,53%)
Porsche 665 (+ 207,87%)
DR 570 (+ 726,09%)
Altre 566 (+ 4253,80%)
Honda 547 (+ 285,21%)
Lexus 490 (+ 432,61%)
DS 436 (+ 451,90%)
Mitsubishi 380 (+ 219,33%)
Subaru 281 (+ 222,99%)
Maserati 227 (+ 682,76%)
Mahindra 102 (+ 67,21%)
Great Wall 85 (+ 372,22%)
Ssangyong 73 (+ 305,56%)
Ferrari 65 (+ 364,29%)
Lamborghini 21 (- 4,55%)
Aston Martin 7 (+ 250,00%)

Immatricolazioni auto marzo 2021: top 10 per segmento

La Mercedes GLE ha soffiato all’Audi A6 lo scettro di auto più venduta tra le “E” a marzo 2021: è questo l’unico cambiamento rilevante nella classifica delle immatricolazioni in Italia per segmento.

title

Le 10 auto più vendute in Italia a marzo 2021 per segmento
Immatricolazioni auto marzo 2021: le 10 “segmento A” più vendute in Italia
Fiat Panda 11.041
Fiat 500 5.835
Kia Picanto 1.443
Suzuki Ignis 1.272
Hyundai i10 1.202
Toyota Aygo 1.196
Renault Twingo 1.125
Volkswagen up! 1.094
Citroën C1 876
Smart EQ fortwo 759
Immatricolazioni auto marzo 2021: le 10 “segmento B” più vendute in Italia
Lancia Ypsilon 5.101
Toyota Yaris 4.706
Citroën C3 4.219
Ford Puma 4.085
Renault Captur 3.613
Opel Corsa 3.412
Peugeot 208 3.264
Peugeot 2008 3.171
Renault Clio 2.676
Dacia Sandero 2.573
Immatricolazioni auto marzo 2021: le 10 “segmento C” più vendute in Italia
Jeep Renegade 5.360
Fiat 500X 5.001
Volkswagen T-Roc 3.145
Dacia Duster 2.998
Peugeot 3008 2.736
Fiat Tipo 2.293
Jeep Compass 1.925
Hyundai Tucson 1.780
Volkswagen Golf 1.749
Nissan Qashqai 1.516
Immatricolazioni auto marzo 2021: le 10 “segmento D” più vendute in Italia
Volkswagen Tiguan 2.156
Ford Kuga 2.082
Audi Q3 1.702
BMW X1 1.542
Tesla Model 3 1.363
Mercedes GLA 1.295
Land Rover Range Rover Evoque 960
BMW serie 3 766
Alfa Romeo Stelvio 761
Skoda Octavia 747
Immatricolazioni auto marzo 2021: le 10 “segmento E” più vendute in Italia
Mercedes GLE 328
Audi A6 296
BMW serie 5 242
Audi Q8 213
Mercedes classe E 209
BMW X5 197
Land Rover Range Rover Sport 191
Jaguar F-Pace 189
BMW X6 173
Mercedes GLE Coupé 172
Immatricolazioni auto marzo 2021: le 10 “segmento F” più vendute in Italia
Porsche 911 148
Maserati Ghibli 72
Porsche Taycan 59
Mercedes classe S 37
BMW serie 8 33
Porsche Panamera 26
BMW serie 8 Gran Coupé 26
Ferrari F8 24
Jaguar F-Type 22
Ferrari Roma 16

Immatricolazioni auto marzo 2021: top 10 per alimentazione

Tante le novità nella graduatoria delle immatricolazioni auto in Italiamarzo 2021 relativa all’alimentazione: la Citroën C3 è diventata la nuova regina tra le auto a benzina al posto della Fiat Panda mentre la Fiat 500X ha tolto alla Peugeot 3008 lo scettro tra le vetture diesel.

La Dacia Duster ha conquistato il primato tra i veicoli a GPL ai danni della Sandero mentre tra le elettriche segnaliamo il sorpasso della Tesla Model 3 sulla Fiat Nuova 500.

title

Le 10 auto più vendute in Italia a marzo 2021 per alimentazione
Immatricolazioni auto marzo 2021: i 10 modelli a benzina più venduti in Italia
Citroën C3 3.217
Opel Corsa 2.626
Peugeot 208 2.345
Volkswagen T-Cross 2.244
Fiat Panda 2.015
Volkswagen T-Roc 2.002
Jeep Renegade 1.937
Fiat 500L 1.871
Fiat 500X 1.854
Peugeot 2008 1.541
Immatricolazioni auto marzo 2021: i 10 modelli diesel più venduti in Italia
Fiat 500X 3.147
Jeep Renegade 2.536
Peugeot 3008 2.127
Fiat Tipo 1.496
Volkswagen Tiguan 1.484
Ford Kuga 1.344
Peugeot 2008 1.336
Audi Q3 1.246
Volkswagen T-Roc 1.143
Citroën C3 1.002
Immatricolazioni auto marzo 2021: le 10 ibride più vendute in Italia
Fiat Panda 7.867
Lancia Ypsilon 4.596
Fiat 500 4.535
Toyota Yaris 4.005
Ford Puma 3.104
Hyundai Tucson 1.445
Suzuki Swift 1.435
Suzuki Ignis 1.272
Toyota C-HR 1.263
Renault Clio 952
Immatricolazioni auto marzo 2021: le 10 ibride plug-in più vendute in Italia
Jeep Compass 898
Jeep Renegade 887
Renault Captur 777
Volvo XC40 532
BMW X1 452
Peugeot 3008 429
Mini Countryman 269
Ford Kuga 264
Mercedes classe A 262
Mercedes GLA 222
Immatricolazioni auto marzo 2021: i 10 modelli a GPL più venduti in Italia
Dacia Duster 2.069
Renault Captur 1.986
Dacia Sandero 1.627
Renault Clio 975
Ford Fiesta 533
Fiat Panda 527
Kia Stonic 390
Lancia Ypsilon 360
Kia Picanto 357
Kia Sportage 247
Immatricolazioni auto marzo 2021: i 10 modelli a metano più venduti in Italia
Volkswagen Polo 1.159
Seat Arona 752
Fiat Panda 632
Skoda Kamiq 480
Volkswagen up! 302
Seat Ibiza 273
Volkswagen Golf 240
Skoda Octavia 167
Audi A3 165
Lancia Ypsilon 59
Immatricolazioni auto marzo 2021: le 10 elettriche più vendute in Italia
Tesla Model 3 1.363
Fiat Nuova 500 1.056
Smart EQ fortwo 759
Renault Twingo Electric 738
Renault Zoe 721
Peugeot e-208 381
Peugeot e-2008 294
Volkswagen ID.3 270
Hyundai Kona Electric 217
Nissan Leaf 216

Immatricolazioni auto marzo 2021: top 10 per carrozzeria

Le auto per famiglie sono state a marzo 2021 le protagoniste dei cambiamenti più importanti riguardanti la classifica delle immatricolazioni auto di marzo 2021 relativa alla carrozzeria: la Fiat 500X è diventata la crossover più amata dagli italiani al posto della Ford Puma e la Land Rover Range Rover Evoque ha tolto alla Jeep Compass il primato tra le fuoristrada.

Ultima – ma non meno importante – la Mercedes classe B, nuova leader tra le monovolume compatte in una graduatoria che il mese scorso vedeva al comando la Citroën C4 SpaceTourer.

title

Le 10 auto più vendute in Italia a marzo 2021 per carrozzeria
Immatricolazioni auto marzo 2021: le 10 berline più vendute in Italia
Fiat Panda 11.041
Fiat 500 5.331
Lancia Ypsilon 5.101
Toyota Yaris 4.706
Citroën C3 4.219
Opel Corsa 3.412
Peugeot 208 3.264
Renault Clio 2.676
Dacia Sandero 2.573
Volkswagen Polo 2.311
Immatricolazioni auto marzo 2021: le 10 crossover più vendute in Italia
Fiat 500X 5.001
Jeep Renegade 4.446
Ford Puma 4.085
Renault Captur 3.613
Peugeot 2008 3.171
Volkswagen T-Roc 2.847
Dacia Duster 2.724
Peugeot 3008 2.575
Volkswagen T-Cross 2.269
Citroën C3 Aircross 2.245
Immatricolazioni auto marzo 2021: le 10 fuoristrada più vendute in Italia
Land Rover Range Rover Evoque 959
Jeep Compass 935
Jeep Renegade 914
BMW X1 724
Alfa Romeo Stelvio 514
Audi Q3 502
Hyundai Tucson 474
Suzuki Vitara 461
Mini Countryman 441
Mercedes GLC 432
Immatricolazioni auto marzo 2021: le 10 station wagon più vendute in Italia
Fiat Tipo SW 1.205
Skoda Octavia Wagon 687
BMW serie 3 Touring 673
Audi A4 Avant 536
Toyota Corolla Touring Sports 483
Volkswagen Passat Variant 421
Ford Focus SW 400
Peugeot 308 SW 307
Seat Leon Sportstourer 285
Audi A6 Avant 263
Immatricolazioni auto marzo 2021: la piccola monovolume più venduta in Italia
Fiat 500L 2.253
Immatricolazioni auto marzo 2021: le 10 multispazio più vendute in Italia
Peugeot Rifter 332
Citroën Berlingo 266
Toyota Proace City 151
Volkswagen Caddy 106
Fiat Qubo 1’4
Opel Combo 73
Renault Kangoo 40
Ford Tourneo Connect 37
Ford Tourneo Courier 18
Dacia Dokker 17
Immatricolazioni auto marzo 2021: le 10 cabrio e spider più vendute in Italia
Fiat 500 504
Volkswagen T-Roc Cabriolet 143
BMW Z4 79
Mazda MX-5 73
Porsche 911 Cabriolet 72
Smart EQ fortwo cabrio 49
Mini Cabrio 34
Mercedes classe C Cabrio 34
BMW serie 2 Cabrio 32
Mercedes classe E Cabrio 29
Immatricolazioni auto marzo 2021: le 8 monovolume compatte più vendute in Italia
Mercedes classe B 376
BMW serie 2 198
Citroën C4 SpaceTourer 75
Renault Scénic 48
Dacia Lodgy 27
Volkswagen Touran 17
Nissan Evalia 7
Peugeot 5008 4
Immatricolazioni auto marzo 2021: le 10 coupé più vendute in Italia
BMW serie 4 177
Porsche 911 76
Porsche Taycan 59
BMW serie 2 57
Mercedes classe E Coupé 28
Porsche Panamera 26
Audi A7 26
Mercedes classe C Coupé 25
Audi TT 24
Ferrari F8 17
Immatricolazioni auto marzo 2021: le 10 monovolume grandi più vendute in Italia
Opel Zafira Life 150
Citroën SpaceTourer 96
Mercedes classe V 93
Peugeot Traveller 68
Ford S-Max 50
Toyota Proace Verso 36
Volkswagen Multivan 33
Renault Espace 29
Opel Vivaro Life 29
Toyota Prius+ 9

L’articolo Immatricolazioni auto marzo 2021: tutti i dati e le classifiche proviene da Icon Wheels.

Fonte:

Claus Luthe, stile tedesco

title

Credits: Frank Mächler/picture alliance via Getty Images

Claus Luthe non è molto conosciuto dal grande pubblico eppure è uno dei più grandi car designer di sempre. Scopriamo insieme la storia dell’uomo che ha rivoluzionato lo stile BMW negli anni ‘80 (e non solo) portando dinamismo e originalità in un mondo – quello delle tedesche “premium” – fino a quel momento molto ingessato e poco propenso a osare.

Claus Luthe: la biografia

Claus Luthe nasce l’8 dicembre 1932 a Wuppertal (Germania). Particolarmente dotato nel disegno fin da ragazzo, trova un lavoro come apprendista a 16 anni presso una carrozzeria di Würzburg specializzata nell’allestimento di autobus.

Gli anni alla NSU

Nel 1954 Luthe passa alla Deutsche Fiat e dopo poco tempo si trasferisce alla NSU: qui lavora sulla Prinz 4 (nata nel 1961) e realizza la Spider, svelata nel 1964.

Il primo capolavoro di Claus Luthe – l’innovativa ammiraglia Ro 80 – vede la luce nel 1967: la prima auto tedesca capace di conquistare (nel 1968) il prestigioso riconoscimento di Auto dell’Anno è caratterizzata da un design aerodinamico e moderno con ampie superfici vetrate. Molte di queste soluzioni stilistiche verranno adottate da altri costruttori negli anni ‘70.

Volkswagen e Audi

Luthe realizza la berlina K70, un modello che viene venduto con il marchio Volkswagen nel 1970 dopo che la Casa di Wolfsburg entra nel capitale della NSU in crisi.

Il marchio di Neckarsulm viene fuso con Auto Union e Claus Luthe nel 1971 inizia a lavorare per l’Audi disegnando tre anni più tardi la piccola 50, che nella variante rimarchiata Vw sarà la prima generazione della Polo.

L’era BMW

Nel 1976 Luthe viene chiamato dalla BMW come capo del design al posto di Paul Bracq e rivoluziona le forme delle auto della Casa bavarese attraverso linee più dinamiche e incisive che svecchiano il polveroso mondo delle tedesche “premium”.

Claus Luthe disegna ad esempio nel 1981 la seconda generazione della serie 5 (nota anche come E28) e supervisiona il progetto della seconda evoluzione della serie 7 che vede la luce nel 1986.

Il carcere e la fine

Luthe viene nominato responsabile del design BMW nel 1990 ma pochi mesi più tardi è costretto a lasciare l’incarico dopo aver accoltellato a morte il figlio, dipendente da alcool e droga, durante una lite.

Condannato a 33 mesi di reclusione, viene scarcerato prima della scadenza della pena e continua a lavorare per il marchio tedesco come consulente.

Claus Luthe scompare il 17 marzo 2008 a Monaco di Baviera (Germania).

L’articolo Claus Luthe, stile tedesco proviene da Icon Wheels.

Fonte:

Hey google? Sì, ma risponde la tua Fiat 500

title

Bianca, con dettagli in nero lucido, fra cui il tetto e le calotte degli specchietti, in omaggio alla schermata home della pagina del motore di ricerca di Google.

È la nuova versione di 500, 500 “Hey Google”, nata appunto dalla collaborazione tra Fiat e Google; grazie all’integrazione tra Mopar Connect e l’Assistente Google nell’Action “My Fiat”, da oggi il proprietario potrà accedere alla vettura da remoto, o attraverso la app del proprio smartphone, oppure attraverso lo smart display di Google Nest Hub, incluso nel kit consegnato al momento dell’acquisto di un modello della Famiglia 500 Hey Google.

Sono diverse le funzioni a cui si ha la possibilità di accedere: dalle più semplici, come l’apertura e la chiusura delle portiere, a quelle più evolute come la geolocalizzazione dell’auto, in caso sia stata programmata per rimanere entro i confini di una zona ben definita, al superamento della velocità prestabilita.

Tanti i dettagli, oltre alla livrea studiata ad hoc, che caratterizzano la versione 500 Hey Google. Per la prima volta è presente, su un’automobile, il badge “Hey Google” piazzato, ben in vista, sui passaruota. Anche i montanti centrali sono messi in risalto da disegni e tonalità che richiamano i colori tipici di Google. Caratteristiche che ritroviamo anche nell’abitacolo, in particolare sulla trama dei tessuti dei sedili. Sullo schermo touch da 7 pollici (attraverso il quale è possibile accedere a diverse funzionalità della vettura e al sistema di infotainment compatibile con Apple Car Play e Android Auto) all’accensione appare il logo Google che passa, poi, in dissolvenza a quello Fiat.

La serie speciale è disponibile su tutta la famiglia 500, sia nelle versioni berlina, sia cabrio e anche per 500X e 500L. Per tutte, l’unica motorizzazione disponibile è la versione ibrida 1.0 tre cilindri benzina da 70 CV.

Prezzi a partire da 18.000 euro con possibilità di scegliere anche il programma di noleggio Leasys.

L’articolo Hey google? Sì, ma risponde la tua Fiat 500 proviene da Icon Wheels.

Fonte:

Perché si prende la scossa scendendo dall’auto e come evitarlo?

title

Credits: iStock

Una delle cose più fastidiose che accade è prendere la scossa quando si sale e scende dall’auto, toccando le parti in metallo come la maniglia o la portiera stessa, proprio per aprire o chiudere lo sportello. A volte è talmente forte da vedere addirittura la scintilla e da far quasi male. Ma qual è il motivo che scatena questo fenomeno? Cerchiamo di spiegarlo in questo articolo e di capire se c’è un modo per evitare di prendere la scossa in auto.

Cosa causa la scossa che prendiamo in auto?

Mentre la macchina è in movimento, il vento fa attrito con la carrozzeria ed è così in grado di strappare alcuni elettroni dagli atomi metallici che la compongono. Questi atomi inizialmente sono neutrali ma privati di qualche elettrone, si caricano negativamente e quindi assumono un certo potenziale elettrico. Questo è quello che succede all’esterno dell’auto; i passeggeri, che sono all’interno, invece restano a potenziale costante o neutrale.

La scossa infatti si sviluppa proprio nel momento in cui usciamo dalla macchina, visto che siamo appunto a un potenziale differente dalla carrozzeria, e nel momento in cui si ha il contatto la corrente tende a fluire dal potenziale più alto a quello più basso, ed è questo che va a produrre la tipica scarica. Sono molte migliaia di Volts che vengono sprigionate, ma per fortuna il loro amperaggio è molto basso e quindi, pur causando il fenomeno della scossa, non vanno a produrre danni, ma solo un certo fastidio.

Quali sono i momenti in cui si verifica maggiormente la scossa?

In genere quando l’aria è molto secca e quindi ad esempio quando c’è vento. Si tratta infatti di cariche elettrostatiche che hanno la tendenza ad accumularsi localmente nel materiale e a mantenersi se la corrente non ha modo di scaricarsi a terra. Invece quando l’aria è umida (ricca di acqua) è più facile che le molecole di H2O vadano a formare delle sottilissime catene che scaricano l’elettricità a terra, per questo motivo è meno probabile prendere la scossa salendo e scendendo dall’auto.

È possibile evitare di prendere la scossa in auto?

In realtà l’unico modo per evitare di prendere la scossa (anche se non scientificamente provato) è quello di mantenere il bordo metallico della portiera quando la si apre, fino ad essere completamente fuori dalla macchina, trovandoci quindi allo stesso potenziale della carrozzeria. Senza alcuna differenza di potenziale infatti la scarica non ha luogo.

Curiosità sulla fastidiosa scossa

Purtroppo la scossa non si prende solo sulle portiere della macchina, ma è possibile prenderla anche infilando la chiave nel portone esterno di casa oppure addirittura toccando un’altra persona. Com’è possibile che le persone si carichino elettrostaticamente? Ad esempio basta una giornata di vento asciutto e dei vestiti realizzati in materiale plastico per diventare dei portatori, scaricando la tensione a contatto con qualsiasi cosa o persona con un potenziale diverso.

E non è tutto, oltre alle persone, anche mezzi grandi come gli aerei possono accumulare carica elettrostatica, oltretutto in enorme quantità. Una volta arrivati a terra quindi potrebbero essere delle bombe elettriche. Ecco perché, prima del pieno di combustibile, l’aereo viene messo allo stesso potenziale della macchina con dei morsetti metallici che assomigliano a quelli che usiamo quando si scarica la batteria dell’auto. Questo si fa per evitare che, non appena la bocchetta del rifornimento tocca l’aereo, scatti una scintilla talmente potente da far esplodere tutto il carburante.

L’articolo Perché si prende la scossa scendendo dall’auto e come evitarlo? proviene da Icon Wheels.

Fonte:

MotoGP 2021 – GP Doha a Losail: gli orari TV su Sky, DAZN e TV8

title

Credits: Steve Wobser/Getty Images

Il GP di Doha – seconda tappa della MotoGP 2021 – si terrà (come il GP del Qatar della scorsa settimana) sul circuito di Losail ma, a differenza dell’ultimo evento del Motomondiale, sarà trasmesso in diretta anche in chiaro su TV8 (oltre che su SkyDAZN). Di seguito troverete gli orari TV.

La Yamaha cercherà di bissare il trionfo nella corsa in notturna mediorientale ma dovrà vedersela con rivali agguerrite come SuzukiHondaDucati. Neanche domenica vedremo in pista Marc Márquez.

MotoGP 2021 – GP Doha: cosa aspettarsi

Il circuito di Losail – sede del GP di Doha – è lo stesso tracciato che ha ospitato domenica scorsa il Gran Premio del Qatar: una pista molto impegnativa per i freni.

Di seguito troverete il calendario del Gran Premio di Doha, gli orari TV su SkyDAZNTV8 e il nostro pronostico.

MotoGP of Qatar – Free Practice

Credits: Steve Wobser/Getty Images

MotoGP of Qatar – Race

Credits: Steve Wobser/Getty Images

MotoGP of Qatar – Race

Credits: Steve Wobser/Getty Images

MotoGP of Qatar – Race

Credits: Steve Wobser/Getty Images

MotoGP of Qatar – Race

Credits: Steve Wobser/Getty Images

/

MotoGP 2021 – Losail, il calendario e gli orari TV su Sky, DAZN e TV8
Venerdì 2 aprile 2021
12:50-13:30 Moto3 – Prove libere 1 (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN)
13:45-14:25 Moto2 – Prove libere 1 (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN)
14:40-15:25 MotoGP – Prove libere 1 (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN)
17:10-17:50 Moto3 – Prove libere 2 (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN)
18:05-18:45 Moto2 – Prove libere 2 (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN)
19:00-19:45 MotoGP – Prove libere 2 (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN)
Sabato 3 aprile 2021
12:25-13:05 Moto3 – Prove libere 3 (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN)
13:20-14:00 Moto2 – Prove libere 3 (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN)
14:15-15:00 MotoGP – Prove libere 3 (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN)
16:30-17:10 Moto3 – Qualifiche (diretta su Sky Sport MotoGP, DAZN e TV8)
17:25-18:05 Moto2 – Qualifiche (diretta su Sky Sport MotoGP, DAZN e TV8)
18:20-18:50 MotoGP – Prove libere 4 (diretta su Sky Sport MotoGP, DAZN e TV8)
19:00-19:40 MotoGP – Qualifiche (diretta su Sky Sport MotoGP, DAZN e TV8)
Domenica 4 aprile 2021
13:40-14:00 Moto3 – Warm-up (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN)
14:10-14:30 Moto2 – Warm-up (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN)
14:40-15:00 MotoGP – Warm-up (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN)
16:00 Moto3 – Gara (diretta su Sky Sport MotoGP, DAZN e TV8)
17:20 Moto2 – Gara (diretta su Sky Sport MotoGP, DAZN e TV8)
19:00 MotoGP – Gara (diretta su Sky Sport MotoGP, DAZN e TV8)

MotoGP – I numeri del GP di Doha
LUNGHEZZA CIRCUITO 5,4 km
GIRI 22

MotoGP – Il pronostico del GP di Doha 2021

title

1° Franco Morbidelli (Yamaha)

Franco Morbidelli ha bisogno di riscatto dopo i problemi di domenica scorsa.

Il vicecampione del mondo in carica ha tutte le carte in regola per fare bene su questo tracciato, a patto di avere una Yamaha a posto.

title

2° Álex Rins (Suzuki)

Álex Rins è in un ottimo stato di forma e secondo noi ha buone possibilità di riportare la Suzuki sul podio nel GP di DohaLosail.

Domenica scorsa il centauro spagnolo ha ottenuto il quinto piazzamento in “top 6” negli ultimi sei Gran Premi disputati in MotoGP. Davvero niente male.

title

3° Pol Espargaró (Honda)

Dopo un Gran Premio del Qatar sotto tono Pol Espargaró ha tanta voglia di tornare ai vertici.

La sua Honda ha deluso a Losail: l’obiettivo per domenica prossima è migliorare nella prima parte della gara.

title

Da tenere d’occhio: Joan Mir (Suzuki)

Dalla doppietta Suzuki nel GP d’Europa 2020 Joan Mir non è più salito sul podio.

Il campione del mondo in carica ha mostrato comunque buone cose nel primo appuntamento della MotoGP 2021 e solo un errore all’ultima curva gli ha impedito di ottenere un piazzamento in “top 3”.

title

La moto da seguire: Suzuki

Da tre gare la Suzuki non sale più sul podio ma stavolta secondo noi sarà la volta buona.

La Casa giapponese sembra aver imparato dagli errori commessi domenica scorsa in Qatar.

L’articolo MotoGP 2021 – GP Doha a Losail: gli orari TV su Sky, DAZN e TV8 proviene da Icon Wheels.

Fonte: