Monthly Archives: Febbraio 2021

Promozioni auto febbraio 2021: le occasioni del mese

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Le promozioni auto di febbraio 2021 sono particolarmente interessanti. I motivi sono due: un mercato in crisi e incentivi corposi.

Le offerte più ricche del mese riguardano soprattutto modelli giapponesi e vetture appartenenti al segmento delle SUV compatte, anche se non mancano proposte di altre nazioni e di altre categorie. Scopriamole insieme.

Promozioni auto febbraio 2021: le occasioni del mese

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Audi A6 Avant

L’Audi A6 Avant 40 2.0 TDI quattro Business Sport costa ufficialmente 66.995 euro ma grazie alle promozioni di febbraio 2021 della Casa tedesca bastano 59.403,51 euro per acquistarla. L’offerta – che comprende l’estensione di garanzia Audi Extended Warranty di 1 anno/60.000 km – va abbinata obbligatoriamente al finanziamento Audi Financial Services (TAN fisso 3,49%, TAEG 4,06%): anticipo di 20.667,43 euro, 35 rate da 379 euro e una maxirata finale di 29.355,32 euro.

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Cupra Formentor

Grazie alle promozioni Cupra di febbraio 2021 sono sufficienti 28.503,78 euro (anziché 31.250) per portarsi a casa la Formentor “base” (la 1.5 TSI). Il finanziamento abbinato (TAN fisso 3,99%, TAEG 4,88%) comprende un anticipo di 5.300 euro, 35 rate da 265 euro e una maxirata finale da 16.635,62 euro.

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Dacia Duster

febbraio 2021 la Dacia DusterGPL più economica in commercio – la 1.0 TCe ECO-G Essential – costa 13.750 euro invece di 15.000. Il finanziamento Simply Dacia abbinato (TAN fisso 5,25%, TAEG 7,23%) comprende: anticipo di 3.400 euro, 36 rate da 150,07 euro e una maxirata finale di 7.500 euro.

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DR dr 5.0

1.500 euro: è questo lo sconto previsto dalle promozioni DR di febbraio 2021 sulla dr 5.0 “entry level” – la 1.5 (da 18.900 a 17.400 euro) – in caso di rottamazione di qualsiasi usato, indipendentemente da chi ne sia il proprietario e a prescindere dall’anzianità e dalla classe omologativa. L’offerta è valida esclusivamente per modelli in stock disponibili in rete.

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DS 7 Crossback

Grazie alle promozioni DS di febbraio 2021 e agli incentivi è possibile beneficiare di 8.000 euro di vantaggi sulla DS 7 Crossback E-Tense Grand Chic (da 55.200 a 47.200 euro). L’0fferta è valida in caso di rottamazione di un veicolo con più di 10 anni.

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Honda Jazz

Lo sconto di 4.600 euro previsto dalle promozioni Honda di febbraio 2021 sulla Jazz consente di acquistare la versione più economica – la Comfort – con 17.900 euro anziché 22.500. Il finanziamento abbinato (TAN fisso 4,96%, TAEG 6,31%) comprende: anticipo di 3.050 euro, prima rata a 30 giorni, 47 rate da 179 euro e una maxirata finale da 9.225 euro ulteriormente rifinanziabile entro 45 giorni dalla scadenza (TAEG massimo 6,60%).

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Kia Picanto

La Kia più economica del listino – la Picanto 1.0 City – costa ufficialmente 12.350 euro ma grazie alle promozioni di febbraio 2021 della Casa coreana bastano 8.400 euro per acquistarla in caso di permuta o rottamazione di un veicolo di proprietà del Cliente da almeno tre mesi. L’offerta può diventare ancora più vantaggiosa (7.400 euro) se si aderisce al finanziamento Scelta Kia Special (TAN fisso 6,01%, TAEG fisso 9,56%): anticipo di 400 euro, 35 rate mensili da 129 euro e una maxirata finale di 4.446 euro.

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Lexus NX

8.000 euro (da 53.000 a 45.000 euro): è questo lo sconto previsto dalle promozioni Lexus di febbraio 2021 sulla NX “entry level” (la Premium) in stock in caso di rottamazione o permuta.

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Mahindra KUV100

Le promozioni Mahindra di febbraio 2021 consentono di acquistare la KUV100 “base” – la K6+ – con 2.000 euro di sconto (da 11.990 a 9.990 euro). L’0fferta è valida solo per veicoli in stock Euro 6d-temp ed esclusivamente se si aderisce al finanziamento Formula Vantaggi Mahindra (TAN fisso 6,45%, TAEG 8,94%): anticipo zero, prima rata a 30 giorni e 84 rate mensili da 167 euro.

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Nissan Juke

febbraio 2021 la Nissan Juke N-Connecta costa 19.100 euro invece di 24.000 euro in caso di rottamazione di un veicolo di classe inferiore a Euro 6 immatricolato prima dell’1 gennaio 2011: merito delle promozioni della Casa giapponese e degli incentivi statali. L’offerta può diventare ancora più vantaggiosa – 17.900 euro – se si aderisce al finanziamento Intelligent Buy (TAN fisso 5,49%, TAEG 6,81%): anticipo di 1.988 euro, 36 rate da 199 euro e una maxirata finale di 12.960 euro.

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Come pulire il tettuccio di un’auto in maniera accurata e precisa

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I tessuti del cielo dell’auto col tempo si possono ingiallire e ingrigire, ma basta sapere utilizzare i detergenti giusti per fare una pulizia accurata senza rovinare il materiale. Anche il rivestimento del tetto della macchina risente della presenza della polvere che si appoggia su ogni superficie, ma a volte non ci si pensa.

Eppure si possono formare dei fastidiosi aloni sia sul tettuccio in tessuto che sul tetto panoramico in vetro. Quello che per molti è noto anche come cielo e che si trova sopra le teste dei passeggeri, deve ricevere le stesse attenzioni di ogni altra componente interna dell’auto. Come abbiamo già visto infatti, oltre alla carrozzeria e agli esterni di ogni veicolo, meritano la dovuta pulizia anche i sedili, il volante, il cruscotto e molto altro, come vetri e cristalli

Le cause del tettuccio rovinato e macchiato

Il vizio del fumo in macchina è una delle principali cause della formazione di macchie sul tettuccio e non solo; un’abitudine malsana sia per la propria salute che per quella degli interni dell’auto. Il fumo della sigaretta può ingiallire e ingrigire ogni componente interna, oltre a impregnare la tappezzeria di un cattivissimo odore e a riempire l’abitacolo di cenere. Sarebbe meglio quindi evitare di fumare in auto, già lo smog e l’inquinamento atmosferico in generale sono cause di deterioramento, cattivi odori e ingiallimento dei tessuti.

Come eliminare aloni e polvere dal tettuccio dell’auto

Le macchie dovute alla polvere e al fumo in auto possono essere eliminate facilmente, basta utilizzare i detergenti appositi che si trovano in commercio e seguire le indicazioni che vengono riportate sulle confezioni.

Questi prodotti in genere devono essere spruzzati sulle superfici da trattare, lasciando poi loro il tempo di agire (qualche secondo), poi è necessario strofinare in maniera energica, evitando di provocare dei danni. Sarebbe preferibile utilizzare un panno in microfibra pulito (asciutto oppure leggermente umido). È importante procedere trattando una piccola zona per volta.

Anche le macchie causate dall’umidità possono essere eliminate dal tettuccio dell’auto o dal tessuto dei sedili. Bisogna avere molta pazienza e, anche in questo caso, comprare i detergenti giusti. I tessuti trattati e curati a dovere, senza prodotti aggressivi, possono davvero riacquisire una nuova luce.

Attenzione: c’è una cosa molto importante da sapere, un’operazione assolutamente necessaria da fare prima di procedere con la pulizia. Bisogna conoscere lo stato di salute del padiglione, picchiettando delicatamente il tetto con le dita per essere sicuri che il telaio dell’auto sia ancora ben solido e che la spugna eventualmente secca non cada come “pioggia di polvere” in microscopiche particelle nell’auto. Per la pulizia del tetto, se non vi fidate a eseguirla autonomamente, fate fare il lavoro ad un esperto.

Pulizia del tettuccio dell’auto: il vapore

Spesso si vuole utilizzare il getto del vapore, come quando si fanno le pulizie di fino in casa, per igienizzare e pulire al meglio anche la macchina. Attenzione però, perché un getto di vapore potrebbe anche intaccare la compattezza del rivestimento in tessuto-spugna-cartone del tettuccio dell’auto, che richiede molta attenzione e delicatezza. Il distaccamento o deterioramento del padiglione del tetto infatti spesso è causato proprio (oltre che dall’esposizione prolungata dell’auto al sole) da pulizie incaute, con prodotti e tecniche aggressivi, che portano allo sgretolamento della spugna, andando a formare delle bolle e dei rigonfiamenti antiestetici.

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Mazda MX, la storia

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MX è una sigla importante per Mazda. Queste due lettere vengono assegnate dalla Casa giapponese solo a modelli innovativi e originali, vetture che rappresentano una sfida a creare e fornire nuovi valori senza essere limitate dalle convenzioni.

Di seguito troverete la storia completa di tutte le Mazda MX: auto di serie, da corsa e concept car che hanno saputo distinguersi in un panorama automotive spesso troppo omologato.

Mazda MX: l’evoluzione
Le prime concept dal 1981
Mazda MX-6 prima generazione 1987
Mazda MX-5 NA 1989
Mazda MX-3 1991
Mazda MX-6 seconda generazione 1991
La MX da corsa 1992
Mazda MX-5 NB 1998
Le concept del Terzo Millennio dal 2001
Mazda MX-5 NC 2005
Mazda MX-5 ND 2015
Mazda MX-30 2020

Mazda MX: le prime concept (1981)

Negli anni ’80 del XX secolo Mazda usa la sigla MX per battezzare diverse concept dotate di contenuti tecnologici innovativi.

La prima Mazda MX di sempre è il prototipo MX-81 Aria del 1981: una berlina progettata da Bertone sulla base della 323 con un design esterno caratterizzato da gruppi ottici anteriori a scomparsa e da fanali posteriori montati in alto. Nell’abitacolo spiccano invece il volante rettangolare incassato, il cockpit a schermo TV e i sedili anteriori oscillanti.

La concept Mazda MX-02 del 1983 presenta fiancate pulite, grandi finestrini, specchietti retrovisori esterni svasati e copriruota posteriori aerodinamici. Per quanto riguarda le innovazioni sotto la pelle troviamo invece le ruote posteriori sterzanti e l’head-up display sul parabrezza.

Nel 1985 è la volta del terzo prototipo MX di Mazda, la MX-03: una sportiva Wankel a trazione integrale con tre rotori (potenza di 315 CV), quattro ruote sterzanti, un’aerodinamica curatissima (Cx di 0,25) e un’originale cloche da aereo al posto del volante.

Due anni più tardi tocca alla concept Mazda MX-04motore Wankel anteriore, trazione posteriore e due set di pannelli di fibra di vetro rimovibili che permettono di trasformare la vettura (coupé con parte superiore interamente vetrata o roadster con fiancate aperte in stile buggy).

Mazda MX-6 prima generazione (1987)

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In breve
Anno di debutto 1987
Durata generazione 5 anni
Numero restyling 0

La prima Mazda MX di serie – la prima generazione della MX-6 – vede la luce nel 1987 ma non viene commercializzata in Italia: una coupétrazione anteriore con una gamma motori composta da unità da 1,8 a 2,2 litri.

Mazda MX-5 NA (1989)

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In breve
Anno di debutto 1989
Durata generazione 8 anni
Numero restyling 0

Mentre l’industria automobilistica sta abbandonando le auto sportive economiche Mazda sfida le convenzioni e lancia nel 1989 una classica spidertrazione posteriore: un modello che diventerà la sportiva a due posti più venduta di sempre. La prima generazione della Mazda MX-5 (nota anche con la sigla NA) debutta con un motore 1.6 da 116 CV, affiancato nel 1994 da un 1.8 da 131 CV. L’anno seguente la potenza del 1.6 scende a 90 cavalli.

Mazda MX-3 (1991)

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In breve
Anno di debutto 1991
Durata 7 anni
Numero restyling 0

La Mazda MX-3 – nata nel 1991 – è una coupé hatchback a trazione anteriore a quattro posti spinta da un piccolissimo motore V6 (1.8 da 133 CV). La potenza scende a quota 129 nel 1994, anno in cui questo propulsore viene affiancato da un più tradizionale 1.6 da 107 CV.

Mazda MX-6 seconda generazione (1991)

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In breve
Anno di debutto 1991
Durata generazione 6 anni
Numero restyling 0

La seconda (nonché ultima) generazione della Mazda MX-6 si distingue dall’antenata per un design più sinuoso. I motori? Quattro cilindri e V6 da 2 a 2,5 litri.

La MX da corsa

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Nel 1992 Mazda, dopo aver vinto la 24 Ore di Le Mans l’anno prima, si ritrova senza la possibilità di schierare una vettura dotata di motore rotativo (messo al bando dalla FIA). La Casa di Hiroshima per rimediare acquista una Jaguar XJR-14 (campionessa del mondo sportprototipi in carica) e un motore Judd 3.5 V10, li unisce e ribattezza la vettura Mazda MXR-01. Il mix non si rivela vincente: zero vittorie e un secondo posto alla 500 km di Silverstone ottenuto dal brasiliano Maurizio Sandro Sala e dal britannico Johnny Herbert come miglior risultato.

Mazda MX-5 NB (1998)

In breve
Anno di debutto 1998
Durata generazione 7 anni
Numero restyling 1

La seconda generazione della Mazda MX-5 (nota anche come NB) vede la luce nel 1998: leggermente più grande dell’antenata e con fari anteriori tradizionali al posto di quelli a scomparsa, ha una gamma motori composta da un 1.6 da 110 CV e da un 1.8 da 140 CV. In occasione del restyling del 2001 (nuovi gruppi ottici, paraurti ridisegnato con fendinebbia inediti, sedili modificati, consolle centrale rivista e interventi al tunnel, al volante e alla strumentazione) la potenza dell’unità più grintosa sale fino a 146 CV.

Le concept del Terzo Millennio

Agli inizi del Terzo Millennio Mazda torna a usare la sigla MX per battezzare alcune concept che anticipano le forme di diversi modelli di serie. Nel 2001 nasce la MX-Sport Tourer (monovolume con porte freestyle e linee sinuose) mentre l’anno seguente è la volta della MX-Sport Runabout (“mamma” della Mazda2).

Il prototipo MX-Sportif del 2003 è un’anticipazione della Mazda3 e l’anno successivo debuttano la MX-Flexa con porte posteriori scorrevoli (da cui vedrà la luce la Mazda5) e la MX-Microsport (una concept di hatchback destinata agli USA). La svolta arriva però con la MX-Crossport del 2005: una SUV ispirata alla RX-8 con passaruota scolpiti, fari sottili e linee di cintura audaci. Un design che verrà usato come base da tutte le crossover del marchio nipponico della seconda metà degli anni ’00 del XXI secolo.

Mazda MX-5 NC (2005)

In breve
Anno di debutto 2005
Durata generazione 10 anni
Numero restyling 2

La terza generazione della Mazda MX-5 (chiamata anche NC) viene svelata nel 2005 e rappresenta una rivoluzione stilistica rispetto al passato. Più grande fuori e dentro (e anche più pesante), può vantare una gamma motori composta da un 1.8 da 126 CV e da un  2.0 da 160 CV. Nel 2006 esordisce l’inedita variante Roadster Coupé con tetto apribile rigido in metallo mentre due anni più tardi è la volta di un restyling che porta interni più curati e un frontale più incisivo. Risale al 2013 il secondo lifting, più leggero del primo.

Mazda MX-5 ND (2015)

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In breve
Anno di debutto 2015
Durata in corso
Numero restyling 1

La quarta generazione della Mazda MX-5 (sigla ND) – quella attualmente in commercio – nasce nel 2015 e può essere considerata un “ritorno al passato”: dimensioni compatte e peso ridotto. Il tutto vestito con linee spigolose che nascondono una gamma motori composta da un 1.5 da 131 CV e un 2.0 da 160 CV. Nel 2017 arriva la variante RF con tetto apribile rigido in metallo mentre l’anno successivo è la volta di un Model Year che porta propulsori più potenti – 1.5 da 132 CV e 2.0 da 184 CV – e lievi cambiamenti estetici.

Mazda MX-30 (2020)

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In breve
Anno di debutto 2020
Durata in corso
Numero restyling 0

La MX-30 del 2020 – la prima Mazda elettrica della storia – è una SUV compatta a emissioni zero spinta da un motore da 145 CV e dotata di una piccola batteria da 35,5 kWh che permette di percorrere solo 200 km con un “pieno” di energia. La crossover giapponese si riscatta con un design originale (niente montante centrale e piccole portiere posteriori con apertura controvento) e con un abitacolo curatissimo realizzato con materiali ecocompatibili: fibre ottenute con bottiglie di plastica riciclata utilizzate per i rivestimenti delle porte, tessuti per i sedili con fino al 20% di filo riciclato, similpelle prodotta con acqua anziché con solventi organici e sughero proveniente dalla produzione di tappi per bottiglie impiegato nella consolle centrale e sulle impugnature delle porte.

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Fonte:

Husqvarna Svartpilen 125: le foto, i dati e il prezzo

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Husqvarna ha svelato le foto e i dati della Svartpilen 125: la variante della “freccia nera” rivolta ai giovani è già in vendita al prezzo di 5.510 euro.

Di seguito troverete tutto quello che c’è da sapere sulla Husqvarna Svartpilen 125, spinta da un motore Euro 5 da 15 CV e guidabile con la patente A1.

Husqvarna Svartpilen 125: la tecnica

La dotazione tecnica della Husqvarna Svartpilen 125 – caratterizzata da un peso di 146 kg senza benzina – comprende freni ByBre (pinza anteriore radiale a quattro pistoncini ad azionamento idraulico, pinza posteriore flottante a pistoncino singolo, dischi forati da 320 mm anteriore e 230 mm posteriore), ABS Bosch disattivabile al posteriore, forcella WP Apex a cartuccia aperta da 43 mm e mono WP Apex.

Senza dimenticare le ruote a raggi anteriore e posteriore da 17” con pneumatici Pirelli Scorpion Rally STR e le pedane lavorate CNC.

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Husqvarna Svartpilen 125: il design

Lo stile originale e sexy della Husqvarna Svartpilen 125 è impreziosito dal telaio a traliccio verniciato in nero, dal carter motore color bronzo e dalla componentistica anodizzata.

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Husqvarna Svartpilen 125: il prezzo

Husqvarna Svartpilen 125 5.510 euro

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Fonte:

Nuova DS 4: le foto e i dati

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DS ha svelato le foto e i dati della nuova DS 4: la seconda generazione della compatta premium francese arriverà in Italia nel quarto trimestre del 2021.

Nuova DS 4: i motori

La gamma motori della seconda generazione della DS 4 sarà composta da cinque unità sovralimentate, tutte abbinate a un cambio automatico (convertitore di coppia) a otto rapporti:

  • un 1.2 turbo tre cilindri PureTech a benzina da 130 CV
  • un 1.6 turbo benzina PureTech da 180 CV
  • un 1.6 turbo benzina PureTech da 225 CV
  • un 1.6 turbo ibrido plug-in benzina E-Tense da 225 CV
  • un 1.5 turbodiesel BlueHDi da 130 CV

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DS 4: le dimensioni

La DS 4 è lunga e larga come una Ford Focus – rispettivamente 4,40 e 1,83 metri – ed è alta come un’Alfa Romeo Giulietta: 1,47 metri.

Il bagagliaio ha una capienza di 430 litri ed è impreziosito da un portellone ad apertura motorizzata.

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DS 4: il design

Nel frontale della nuova DS 4 spiccano i fari DS Matrix LED Vision che combinano luci a matrice di LED e direzionali accompagnati da nuove luci diurne estese composte da un totale di 98 LED mentre nel profilo della compatta premium transalpina troviamo le maniglie a scomparsa – soluzione già vista su DS 9 e DS 3 Crossback – e le ruote di grande diametro (cerchi in lega da 19” o 20”).

La coda abbassata si protende su un lunotto molto inclinato arricchito da una serigrafia smaltata.

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DS 4: gli interni

L’abitacolo della nuova DS 4 presenta tante soluzioni eleganti e originali. Un esempio? Le bocchette d’aerazione: quelle al centro sono celate tra i comandi del climatizzatore mentre quelle laterali sono integrate nelle portiere.

Vicino al cambio svetta invece il DS Smart Touch, un piccolo touchscreen da 5 pollici che consente di gestire le funzioni dell’auto senza passare dall’ampio display a centro plancia.

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Nuova DS 4: le versioni

La seconda serie della DS 4 sarà disponibile in tre versioni: “normale”, Cross e Performance Line.

La DS 4 Cross, ispirata al mondo delle SUV, si distingue esteticamente per la parte inferiore del paraurti avvolta da una protezione e da una vernice nera opaca, per il contorno superiore dei finestrini nero lucido, per la griglia della calandra nera brillante, per le barre sul tetto e per i cerchi specifici. Per quanto riguarda la tecnica segnaliamo il sistema Advanced Traction Control per una motricità rinforzata (con modalità di guida sabbia, neve e fango) e il controllo della velocità in discesa Hill Assist Descent Control.

La DS 4 Performance Line, rivolta a chi cerca la sportività, risponde invece con numerosi dettagli esterni neri (DS Wings, barra tra i fanali posteriori, griglia anteriore, cornici dei finestrini laterali e cerchi in lega) e interni esclusivi. Dentro troviamo il cruscotto, le portiere e l’intera consolle centrale in Alcantara, sedili adornati con tessuto in Basalto con Alcantara rifiniti con ricami e speciali cuciture oro e carbonio e inserti in carbonio sul volante.

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Assistenza alla guida

Il DS Extended Head Up Display proietta le informazioni essenziali per la guida quattro metri davanti al parabrezza per accompagnare lo sguardo del guidatore su una diagonale di 21” mentre la sospensione controllata DS Active Scan Suspension si adatta in base alle condizioni della strada (visualizzate in anticipo da una telecamera posta nella parte superiore del parabrezza).

Per quanto riguarda gli altri sistemi di assistenza alla guida segnaliamo il DS Drive Assist 2.0 con nuove funzionalità come il sorpasso semiautomatico, la regolazione della velocità in curva e la raccomandazione anticipata della velocità presente nei segnali stradali.

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Che cos’è l’ESP e come può essere decisivo in caso di incidente

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Le auto di nuova generazione sono certamente molto più sicure rispetto a quelle che utilizzavamo anni fa. Sono complete infatti di ogni tipologia di dispositivo di sicurezza, sia passivo, come gli airbag, i seggiolini per i bambini, le cinture di sicurezza e i poggia testa, sia attivo, come il TCS, l’ABS e l’ESP.

Ma che cos’è in particolare l’ESP? È un sistema in grado di intervenire in caso di sbandata. Vediamo come funziona quello che si chiama “controllo elettronico della stabilità”, dispositivo che aiuta a mantenere una guida più sicura.

Che cos’è l’ESP in auto?

È il dispositivo di controllo elettronico della stabilità, indicato appunto con la sigla ESP (Electronic Stability Program). In realtà comunque, è giusto saperlo, esistono anche altre sigle con le quali viene indicato questo sistema di sicurezza. A volte viene chiamato VDC (Vehicle Dynamic Control), altre VSC (Vehicle Stability Control) e ancora DSC (Dynamic Stability Control) e ESC (Electronic Stability Control). Il concetto è comunque sempre lo stesso, si tratta di un insieme di componenti che vengono messi a punto per migliorare la stabilità dell’auto. L’obiettivo è correggere la traiettoria del mezzo, mantenendolo su strada, cercando di evitare il più alto numero di sbandate e eventuali incidenti. Quando si attiva l’ESP? Ogni volta che le ruote sembrano non reagire più prontamente alle impostazioni del volante.

Come funziona l’ESP?

Le situazioni che si possono creare generalmente sono due:

  • sottosterzo, accade quando l’auto, solitamente in curva, tende a portarsi all’esterno della traiettoria comandata dal conducente. Un esempio? Affrontando una curva verso destra, il veicolo si allarga verso sinistra. Per recuperarlo bisogna assolutamente decelerare per tornare a far aderire perfettamente le ruote anteriori, e quindi girare lo sterzo nella direzione della sbandata. Non è sicuramente una manovra semplice, e potrebbe anche portare a una situazione di sovrasterzo;
  • sovrasterzo è invece il contrario di quanto appena descritto: il mezzo tende a chiudere eccessivamente una curva. Un esempio? Un sovrasterzo con perdita totale dell’aderenza del posteriore degenera in un testacoda. Per correggere il sovrasterzo si deve indurre il controsterzo, girando lo sterzo in direzione opposta e accelerando. Anche in questo caso non è facile controllare l’auto.

Quando il mezzo quindi perde aderenza, come in queste situazioni, entra in gioco l’ESP.

Da cosa è composto l’ESP?

L’ESP quindi interviene nel momento in cui l’auto perde stabilità uscendo dalla traiettoria comandata; agisce sulla singola ruota o sulle ruote che hanno perso aderenza. Funziona grazie alle componenti che formano il sistema. Possiamo semplificare il discorso dicendo che ci sono tre classi di sensori e una centralina di controllo. I primi sensori si trovano sulle ruote, e monitorano i giri che danno. L’altro sensore invece considera la rotazione dell’auto rispetto al proprio asse, e così trasmette alla centralina la direzione in cui si sposta l’auto. Il terzo e ultimo è il sensore di sterzata, che indica in che direzione sta girando il volante il guidatore. Chi raccoglie tutti questi dati? La centralina, che così riesce a captare se delle ruote stanno girando più o meno velocemente delle altre e se l’auto risponde ai comandi che il conducente dà tramite il volante.

Come funziona?

Dopo aver spiegato quindi di cosa si tratta, è più facile capire come funziona l’ESP: è in grado di percepire autonomamente quando è il caso di intervenire, riconoscendo una sbandata. Quando individua la ruota che perde aderenza, agisce sulla potenza del motore e eventualmente sui freni, diminuisce quindi i giri delle ruote coinvolte, ristabilisce l’aderenza, e riporta l’auto in asse, correggendo la sbandata (se possibile).

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Cortina 2021: Audi protagonista dei Mondiali di sci

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Audi sarà protagonista dei Mondiali di sci Cortina 2021 con una flotta di 20 auto elettrificate a disposizione della municipalità per garantirne gli spostamenti: oltre alle varianti ibride plug-in di A6, A7 e Q5 saranno presenti nella località di montagna veneta le grandi SUV elettriche e-tron e e-tron Sportback.

Non è la prima volta che le strade della Casa tedesca e quelle di Cortina d’Ampezzo si incontrano: Audi ha anche riqualificato la superficie di Fiames (a 4 km dal centro di Cortina) trasformando l’area in una pista prova dedicata alle attività di driving experience per i modelli dei quattro anelli ad alta elettrificazione.

L’unica area experience permanente in Italia sull’arco alpino comprende una pista su neve/ghiaccio con uno sviluppo che varia da 1 a 1,7 km a seconda delle condizioni di neve e delle temperature esterne e due parkour, uno naturale e l’altro artificiale.

Durante i Mondiali di sci Cortina 2021 l’area di Fiames ospiterà l’Audi e-tron charging station: un hub di ricarica per vetture a zero emissioni che consente l’alimentazione simultanea di otto auto elettriche.

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Multe auto, come e quanto possono aumentare se non pagate in tempo

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Prendere una multa è già spiacevole, se poi non si paga entro la scadenza, la questione diventa ancora più antipatica. In questo caso infatti arriva la cartella esattoriale direttamente a casa, con il costo della multa lievitato di parecchio. A volte può anche raddoppiare, si punisce infatti chi non rispetta la data stabilita, oltre al fatto che ha violato le disposizioni di Legge. È possibile però verificare che il calcolo delle sanzioni e degli interessi sia corretto.

Multa non pagata: cosa succede?

Chiaramente ogni multa deve essere pagata, il suo importo cresce in base al tempo che passa dal giorno della notifica:

  • nei primi 5 giorni si può pagare l’importo totale, “scontato” del 30% (il bollettino stesso indica la cifra da pagare);
  • dal 6° giorno successivo alla notifica fino al 60° invece si paga la multa in misura ridotta, ma senza sconto, un secondo bollettino allegato al verbale indica la cifra;
  • dal 61° giorno in poi, bisogna pagare la multa in misura piena. L’importo da versare è pari alla metà del massimo edittale (il massimo è il quadruplo del minimo edittale). Non sempre si è in grado di fare questo calcolo, per questo è meglio chiedere direttamente al Comando di Polizia che ha elevato il verbale qual è la cifra esatta da versare.

Attenzione: se si paga un importo inferiore, il rischio è quello di ricevere una cartella esattoriale per il residuo.

Facciamo un esempio pratico per capire: se l’utente prende una multa che, secondo quanto prescritto dal Codice della Strada, va da un minimo di 40 a un massimo di 150 euro, allora nei primi 60 giorni dovrà pagare 40 euro (eventualmente con sconto del 30% se paga nei primi 5), dopo 60 giorni invece dovrà pagare la metà di 150 euro, ovvero 75 euro (quindi quasi il doppio rispetto ai 40 euro iniziali).

Multa non pagata: interessi e sanzioni

Oltre alla variazione del prezzo della multa in base ai giorni di “ritardo” nel pagamento, ci sono anche gli interessi da calcolare. Non è prevista invece alcuna sanzione. Iniziamo col dire che il tasso di interesse è alto, del 10%, e oltretutto scatta ogni 6 mesi e non una volta all’anno, come di consueto. Due volte all’anno quindi il prezzo della multa viene maggiorato del 10%.

Questo significa solo una cosa: se non si paga in tempo, la multa diventa abbastanza costosa, ed è facile comprenderne il motivo. Se un automobilista non versa l’importo previsto dalla sanzione, allora l’ente titolare del credito, che generalmente è il Comune, forma il ruolo e lo invia all’Agente per la riscossione esattoriale entro due anni. L’Esattore poi manda la cartella esattoriale, che deve essere notificata al contribuente non oltre cinque anni, ovvero entro quello che definiamo come il termine di prescrizione.

Le pubbliche amministrazioni però non svolgono questo iter in maniera così rapida e diligente, quindi l’automobilista vedrà la notifica della cartella solo in prossimità della scadenza della prescrizione (quasi al compimento dei cinque anni dal ricevimento del verbale). E così il tasso di interesse del 10%, in quel momento, è già scattato per ben dieci volte, facendo lievitare l’importo della multa in maniera eccezionale.

Attenzione: dopo 60 giorni dalla notifica della cartella esattoriale, il debitore che non paga può subire il pignoramento e il fermo amministrativo del veicolo. Si può tornare alla guida solo con una richiesta di rateazione della cartella.

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Ford e Google insieme per l’auto connessa

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Ford e Google hanno siglato un accordo per reinventare l’auto connessa: una partnership della durata di sei anni – a partire dal 2023 – che porterà tutte le auto del colosso statunitense (comprese le Lincoln) a utilizzare il sistema Android con app e servizi integrati dell’azienda di Mountain View.

Ma non è tutto: Ford ha indicato Google Cloud come fornitore preferito di servizi cloud per la gestione di dati, intelligenza artificiale e machine learning e le due società stanno creando un nuovo gruppo di lavoro dedicato – chiamato Team Upshift – che creerà esperienze personalizzate per i consumatori promuovendo nuove opportunità basate sull’analisi dei dati.

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Immatricolazioni auto gennaio 2021: tutti i dati e le classifiche

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Ancora un calo importante per le immatricolazioni auto in Italiagennaio 2021: – 14,03% (da 155.867 a 134.001 vetture nuove targate) rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Tra le “big” gli unici risultati positivi sono arrivati da Toyota (+ 18,09%) e BMW (+ 1,85%).

Di seguito troverete tutti i dati sulle immatricolazioni auto in Italia a gennaio 2021: le classifiche dei 10 modelli più venduti, delle Case più amate e dei 10 veicoli più acquistati in base al segmento, all’alimentazione e alla carrozzeria.

Immatricolazioni auto gennaio 2021: i 10 modelli più venduti in Italia

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Anche a gennaio 2021 la Fiat Panda è stata l’auto più venduta in Italia: dietro di lei la Toyota Yaris, che ha soffiato la seconda posizione alla Lancia Ypsilon e ha tolto dal podio la Fiat 500X (sparita addirittura dalla “top ten”).

Per quanto riguarda le prime dieci posizioni segnaliamo gli addii (oltre che della 500X) delle Renault ClioCaptur e della Dacia Sandero. Al loro posto la Opel Corsa, la Peugeot 208, la Volkswagen T-Roc e la Dacia Duster.

Le 10 auto più vendute in Italia a gennaio 2021
Fiat Panda 12.162
Toyota Yaris 4.337
Lancia Ypsilon 4.048
Citroën C3 3.542
Jeep Renegade 3.467
Opel Corsa 3.229
Peugeot 208 3.190
Volkswagen T-Roc 2.992
Dacia Duster 2.749
Fiat 500 2.728

Immatricolazioni auto gennaio 2021: la classifica delle Case più amate in Italia

FiatVolkswagen sono a gennaio 2021 – come nel 2020 – le due Case leader in Italia nelle immatricolazioni auto. Dietro di loro sul gradino più basso del podio troviamo Peugeot e non più Ford.

L’unica modifica nella “top ten” rispetto allo scorso anno è arrivata da BMW, capace di scalzare Dacia dalle prime dieci posizioni della graduatoria.

Le Case più vendute in Italia a gennaio 2021
Fiat 20.191 (- 21,92%)
Volkswagen 11.157 (- 25,78%)
Peugeot 9.184 (- 6,94%)
Ford 8.933 (- 2,04%)
Toyota 8.547 (+ 18,09%)
Citroën 7.121 (- 19,57%)
Renault 6.895 (- 7,24%)
Jeep 5.487 (- 8,53%)
BMW 5.457 (+ 1,85%)
Opel 5.296 (- 32,74%)
Audi 5.184 (+ 3,39%)
Dacia 4.962 (- 12,22%)
Mercedes 4.675 (+ 12,06%)
Lancia/Chrysler 4.047 (- 35,28%)
Hyundai 3.472 (- 5,88%)
Suzuki 3.459 (+ 21,24%)
Kia 3.179 (- 28,72%)
Skoda 2.762 (+ 4,98%)
Nissan 2.442 (- 26,71%)
Seat 1.617 (- 23,55%)
Mini 1.605 (+ 0,38%)
Volvo 1.558 (+ 5,84%)
Mazda 947 (- 22,88%)
Alfa Romeo 935 (- 48,06%)
Land Rover 759 (- 58,37%)
Porsche 615 (- 1,76%)
Lexus 459 (+ 23,72%)
Honda 457 (- 38,24%)
Smart 449 (+ 48,68%)
Altre 411 (+ 981,60%)
DR 367 (+ 18,77%)
Mitsubishi 327 (- 52,33%)
DS 281 (- 54,31%)
Jaguar 173 (- 70,78%)
Subaru 148 (+ 0,68%)
Maserati 141 (+ 2,17%)
Ssangyong 72 (- 60,44%)
Tesla 56 (- 42,86%)
Mahindra 51 (- 67,31%)
Great Wall 50 (+ 150,00%)
Ferrari 46 (- 38,67%)
Lamborghini 20 (- 37,50%)
Aston Martin 7 (+ 16,67%)

Immatricolazioni auto gennaio 2021: top 10 per segmento

La classifica delle immatricolazioni auto in Italiagennaio 2021 relativa ai segmenti vede tre importanti novità rispetto allo scorso anno: il sorpasso della Toyota Yaris sulla Lancia Ypsilon nel segmento B, la Jeep Renegade nuova leader del “C” al posto della Fiat 500X e la Mercedes GLE prima tra le “E” dopo aver superato l’Audi A6.

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Le 10 auto più vendute in Italia a gennaio 2021 per segmento
Immatricolazioni auto gennaio 2021: le 10 “segmento A” più vendute in Italia
Fiat Panda 12.162
Fiat 500 2.728
Toyota Aygo 1.674
Hyundai i10 1.164
Suzuki Ignis 1.160
Citroën C1 1.115
Kia Picanto 992
Peugeot 108 680
Volkswagen up! 658
Smart EQ fortwo 419
Immatricolazioni auto gennaio 2021: le 10 “segmento B” più vendute in Italia
Toyota Yaris 4.337
Lancia Ypsilon 4.048
Citroën C3 3.542
Opel Corsa 3.229
Peugeot 208 3.190
Ford Puma 2.568
Renault Clio 2.447
Peugeot 2008 2.424
Renault Captur 2.379
Volkswagen Polo 2.238
Immatricolazioni auto gennaio 2021: le 10 “segmento C” più vendute in Italia
Jeep Renegade 3.467
Volkswagen T-Roc 2.992
Dacia Duster 2.749
Fiat 500X 2.645
Jeep Compass 2.014
Peugeot 3008 1.910
BMW serie 1 1.699
Ford EcoSport 1.613
Nissan Qashqai 1.274
Hyundai Tucson 1.196
Immatricolazioni auto gennaio 2021: le 10 “segmento D” più vendute in Italia
Volkswagen Tiguan 1.524
Audi Q3 1.392
BMW X1 1.307
Ford Kuga 1.292
Mercedes GLA 919
Skoda Octavia 684
Mercedes GLB 660
Toyota RAV4 613
BMW X3 587
Audi A4 547
Immatricolazioni auto gennaio 2021: le 10 “segmento E” più vendute in Italia
Mercedes GLE 342
Audi A6 322
Mercedes GLE Coupé 256
BMW serie 5 185
BMW X5 162
Porsche Cayenne 149
Mercedes classe E 141
Land Rover Range Rover Sport 126
Audi Q8 121
Maserati Levante 102
Immatricolazioni autogennaio 2021: le 10 “segmento F” più vendute in Italia
Porsche 911 113
Maserati Ghibli 38
Porsche Taycan 29
Mercedes classe S 28
Ferrari F8 26
Jaguar F-Type 24
Porsche Panamera 18
Mercedes GT Coupé 4 15
BMW serie 8 11
Lamborghini Huracán 10

Immatricolazioni auto gennaio 2021: top 10 per alimentazione

gennaio 2021 la Jeep Renegade ha tolto alla Jeep Compass lo scettro di diesel più venduta in Italia. Lo stesso ha fatto la Volvo XC40 alla Renault Captur tra le ibride plug-in e la Seat Arona alla Volkswagen Golf tra le auto a metano.

Un trono per due, invece, nella categoria delle elettriche: la Renault Zoe ha dovuto cedere il primo posto alla Fiat Nuova 500 e alla Smart EQ fortwo.

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Le 10 auto più vendute in Italia a gennaio 2021 per alimentazione
Immatricolazioni auto gennaio 2021: i 10 modelli a benzina più venduti in Italia
Fiat Panda 5.530
Citroën C3 2.932
Opel Corsa 2.395
Peugeot 208 2.383
Volkswagen T-Roc 2.357
Volkswagen T-Cross 1.921
Volkswagen Polo 1.723
Toyota Aygo 1.674
Peugeot 2008 1.393
Fiat 500X 1.319
Immatricolazioni auto gennaio 2021: i 10 modelli diesel più venduti in Italia
Jeep Renegade 1.924
Peugeot 3008 1.521
BMW serie 1 1.392
Fiat 500X 1.326
Jeep Compass 1.234
Audi Q3 1.206
Nissan Qashqai 1.159
Volkswagen Tiguan 1.129
Renault Captur 1.032
Fiat 500L 1.001
Immatricolazioni auto gennaio 2021: le 10 ibride più vendute in Italia
Fiat Panda 5.952
Toyota Yaris 3.447
Lancia Ypsilon 3.257
Fiat 500 1.977
Ford Puma 1.955
Suzuki Swift 1.521
Suzuki Ignis 1.160
Toyota C-HR 1.106
Hyundai Tucson 850
Ford Fiesta 712
Immatricolazioni auto gennaio 2021: i 10 modelli a GPL più venduti in Italia
Dacia Duster 1.929
Dacia Sandero 1.424
Renault Clio 985
Renault Captur 740
Fiat Panda 527
Lancia Ypsilon 461
Kia Sportage 325
Ford Fiesta 303
Kia Stonic 225
Kia Picanto 189
Immatricolazioni auto gennaio 2021: le 10 ibride plug-in più vendute in Italia
Volvo XC40 399
Jeep Compass 356
Jeep Renegade 353
Renault Captur 283
Peugeot 3008 218
Mini Countryman 205
BMW X1 197
Mercedes GLE 193
Ford Kuga 149
Mercedes GLE Coupé 141
Immatricolazioni auto gennaio 2021: i 10 modelli a metano più venduti in Italia
Seat Arona 518
Volkswagen Polo 448
Skoda Kamiq 414
Seat Ibiza 286
Skoda Octavia 255
Volkswagen up! 214
Volkswagen Golf 159
Fiat Panda 153
Audi A3 147
Skoda Scala 54
Immatricolazioni auto gennaio 2021: le 10 elettriche più vendute in Italia
Smart EQ fortwo 419
Fiat Nuova 500 419
Renault Zoe 255
Opel Corsa-e 216
Peugeot e-208 193
Renault Twingo Electric 129
Peugeot e-2008 128
Volkswagen up! 111
Hyundai Kona Electric 91
Citroën ë-C4 75

Immatricolazioni auto gennaio 2021: top 10 per carrozzeria

Un mare di novità nella classifica delle immatricolazioni auto in Italiagennaio 2021 per carrozzeria: per quanto riguarda le vetture rivolte alle famiglie troviamo la Volkswagen T-Roc nuova regina tra le crossover al posto della Fiat 500X e il sorpasso della Jeep Renegade ai danni della Jeep Compass tra le fuoristrada. La Mercedes si è invece fatta soffiare due primati da modelli francesi tra le monovolume con la classe B superata dalla Renault Scénic tra le MPV compatte e la classe V rimpiazzata in vetta dalla Peugeot Traveller tra le MPV grandi.

Grandi cambiamenti anche tra le sportive, con la Porsche 911 sorpassata tra le coupé dalla BMW serie 4 e con la variante Cabriolet non più leader tra le scoperte (al suo posto la Fiat 500).

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Le 10 auto più vendute in Italia a gennaio 2021 per carrozzeria
Immatricolazioni auto gennaio 2021: le 10 berline più vendute in Italia
Fiat Panda 12.162
Toyota Yaris 4.337
Lancia Ypsilon 4.048
Citroën C3 3.542
Opel Corsa 3.229
Peugeot 208 3.190
Fiat 500 2.630
Renault Clio 2.447
Volkswagen Polo 2.238
Dacia Sandero 2.031
Immatricolazioni auto gennaio 2021: le 10 crossover più vendute in Italia
Volkswagen T-Roc 2.828
Jeep Renegade 2.797
Fiat 500X 2.645
Ford Puma 2.568
Dacia Duster 2.449
Peugeot 2008 2.424
Renault Captur 2.379
Volkswagen T-Cross 2.062
Peugeot 3008 1.823
Ford EcoSport 1.613
Immatricolazioni auto gennaio 2021: le 10 fuoristrada più vendute in Italia
Jeep Renegade 670
Jeep Compass 590
BMW X1 576
BMW X3 550
Audi Q3 527
Audi Q5 454
Alfa Romeo Stelvio 421
Mini Countryman 390
Hyundai Tucson 370
Suzuki Vitara 361
Immatricolazioni auto gennaio 2021: le 10 station wagon più vendute in Italia
Skoda Octavia Wagon 619
Ford Focus SW 610
Audi A4 Avant 528
Toyota Corolla Touring Sports 409
BMW serie 3 Touring 349
Volkswagen Passat Variant 343
Audi A6 Avant 302
Fiat Tipo SW 225
Peugeot 308 SW 192
Mercedes CLA Shooting Brake 184
Immatricolazioni auto gennaio 2021: la piccola monovolume più venduta in Italia
Fiat 500L 1.923
Immatricolazioni auto gennaio 2021: le 8 monovolume compatte più vendute in Italia
Renault Scénic 254
Mercedes classe B 198
BMW serie 2 114
Dacia Lodgy 111
Citroën C4 SpaceTourer 99
Volkswagen Touran 44
Peugeot 5008 2
Nissan Evalia 1
Immatricolazioni auto gennaio 2021: le 10 multispazio più vendute in Italia
Peugeot Rifter 152
Dacia Dokker 109
Ford Tourneo Courier 84
Citroën Berlingo 80
Renault Kangoo 76
Toyota Proace City 75
Fiat Qubo 70
Volkswagen Caddy 60
Opel Combo 26
Ford Tourneo Connect 25
Immatricolazioni auto gennaio 2021: le 10 monovolume grandi più vendute in Italia
Peugeot Traveller 68
Renault Espace 51
Citroën SpaceTourer 43
Toyota Proace Verso 40
Opel Zafira Life 37
Ford S-Max 31
Mercedes classe V 23
Toyota Prius+ 9
Ford Galaxy 7
Volkswagen Multivan 6
Immatricolazioni auto gennaio 2021: le 10 coupé più vendute in Italia
BMW serie 4 114
Porsche 911 45
Mercedes classe C Coupé 31
Porsche Taycan 29
Mercedes classe E Coupé 28
Jaguar F-Type 20
Ferrari F8 19
Porsche Panamera 18
Porsche 718 Cayman 16
Mercedes GT Coupé 4 15
Immatricolazioni auto gennaio 2021: le 10 cabrio e spider più vendute in Italia
Fiat 500 98
Porsche 911 Cabriolet 68
BMW Z4 48
Mazda MX-5 44
Mini Cabrio 34
Volkswagen T-Roc Cabriolet 22
Smart EQ fortwo cabrio 15
Porsche 718 Boxster 13
Mercedes classe E Cabrio 13
Lotus Elise 12

L’articolo Immatricolazioni auto gennaio 2021: tutti i dati e le classifiche proviene da Icon Wheels.

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