Monthly Archives: Febbraio 2021
Audi e-tron S Sportback, la nostra prova sulle strade innevate di Cortina d’Ampezzo
Audi e-tron S Sportback, il video della prova sulle strade innevate di Cortina d’Ampezzo
Abbiamo provato sulle strade innevate di Cortina d’Ampezzo Audi e-tron S Sportback, la prima vettura di serie, al mondo ad adottare tre motori elettrici, uno sull’asse anteriore e due sul posteriore. A Cortina Audi è di casa, dal 2017, contribuendo, con la propria gamma elettrificata, agli spostamenti necessari per tutti gli addetti ai lavori, dei Campionati del Mondo di Sci che si stanno svolgendo, in questi giorni, sulle piste della “perla delle Dolomiti”.
Audi e-tron S Sportback, protagonista del nostro breve test drive, fra i tornanti al confine tra Veneto ed Alto Adige, si è rivelata subito molto divertente da guidare, precisa e particolarmente brillante in fase di accelerazione, con numeri degni di una vera sportiva. Il powertrain è in grado di erogare complessivamente una potenza massima di 503 CV e 973 Nm di coppia, che poi è anche uno fra i picchi massimi della gamma Audi. La nuova vettura a zero emissioni della Casa di Ingolstadt è in grado di accelerare da 0 a 100 Km/h in 4,5 secondi, raggiungendo la velocità massima di 210 Km/h (limitati elettronicamente).
Disponibile su Audi e-tron S il primo toque vectoring elettrico, in grado di distribuire la coppia alle ruote, quattro volte più veloce rispetto al tradizionale differenziale meccanico. La suv a zero emissioni della Casa dei Quattro anelli adotta anche le sospensioni pneumatiche adattive Sport che consentono di poter variare l’altezza da terra fino a 76 mm. Di serie lo sterzo progressivo, l’Audi Select con sette differenti modalità di guida, il sistema Car – to – X, l’app myAudi e la batteria ad alto voltaggio con un’autonomia totale che arriva fino a 379 Km per il modello S Sportback, come il nostro esemplare in prova, nel ciclo combinato WLTP. Con il sistema da 22 kW, l’accumulatore si ricarica in 4 ore, mentre in poco meno di mezz’ora si raggiunge l’80% della capacità.
Già disponibile sul mercato, Audi e-tron S parte da 98.300 euro per la versione normale e da 100.600 euro per la Sportback.
LEGGI ANCHE – Audi RS e-tron GT: la presentazione di Fabrizio Longo, dg di Audi Italia
Audi e-tron S Sportback, le più belle immagini
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Auto d’epoca “low-cost”: cosa comprare con 5.000 euro
Chi ha detto che le auto d’epoca sono una passione costosa? Nelle righe seguenti troverete dieci modelli facilmente rintracciabili a 5.000 euro: vetture ideali per chi vuole approcciarsi al magico mondo delle storiche senza spendere una follia.
Nel nostro elenco – composto soprattutto da veicoli francesi – abbiamo inserito volutamente vetture appartenenti a tutte le categorie, con una leggera prevalenza per le sportive. Scopriamole insieme.
Citroën 2CV4
La Citroën 2CV4 – prodotta dal 1970 al 1978 – monta un motore boxer bicilindrico da 435 cc e 26 CV. Le varianti costruite dal 1975 si distinguono, tra le altre cose, per i fari anteriori rettangolari e per la mascherina rivista.
Fiat 500 L
La Fiat 500 L – costruita dal 1968 al 1972 – era la variante più lussuosa del “cinquino” e si differenziava dalla più spartana F per le finiture più curate e per i paraurti rinforzati. Il motore? Un bicilindrico da 18 CV.
Ford Capri Mk II
La Ford Capri Mk II – seconda generazione della sportiva dell’Ovale Blu – è una coupé prodotta dal 1974 al 1978. La gamma motori è composta da cinque unità a benzina: 1.3 da 60 CV, 1.6 da 72 e 88 CV, 2.0 da 98 CV e 3.0 da 138 CV.
Land Rover Range Rover 4.0 V8 seconda generazione
La Land Rover Range Rover 4.0 V8 è la variante “base” a benzina della seconda generazione della grande SUV britannica. Prodotta dal 1994 al 2002, ospita sotto il cofano un motore 4.0 V8 da 190 CV.
Opel Calibra 2.5 V6
La Opel Calibra 2.5 V6 – costruita dal 1995 al 1997 – è una coupé tedesca spinta da un motore 2.5 V6 a benzina da 170 CV.
Peugeot 306 Cabriolet Roland Garros
La Peugeot 306 Cabriolet Roland Garros è una scoperta francese commercializzata dal 1995 al 1997 dotata di un motore 1.8 a benzina da 101 CV.
Renault Espace 2.0 prima generazione
La prima generazione della Renault Espace non è stata la prima monovolume della storia ma quella che ha lanciato la moda delle MPV in Europa: design originale, sette posti abbattibili e girevoli, tanto spazio e ampie superfici vetrate. Il nostro consiglio è quello di puntare sugli esemplari pre-restyling prodotti dal 1984 al 1988 e sui modelli a benzina spinti da un motore 2.0 da 108 CV.
Rover Mini British Open Classic
La Rover Mini British Open Classic è una versione speciale della piccola britannica caratterizzata dalla vernice British Racing Green, dai cerchi in lega Minilite e dal tetto apribile in tessuto a comando elettrico. Prodotta dal 1992 al 1996 in soli 1.000 esemplari, ospita sotto il cofano un motore 1.3 a benzina da 50 CV.
Toyota Celica quinta generazione
La quinta generazione della Toyota Celica, la prima auto asiatica di sempre capace di vincere un Mondiale rally, è arrivata in Italia nel 1990 ma per rimanere nel budget di 5.000 euro bisogna optare per le varianti a trazione anteriore (1.6 da 105 CV o 2.0 da 156 CV) sbarcate nel nostro Paese due anni dopo in occasione del restyling.
Volkswagen Maggiolone 1303
Il Volkswagen Maggiolone 1303 viene lanciato nel 1972 con due motori boxer a benzina – un 1.3 da 44 CV e un 1.6 da 50 CV (versione impreziosita dai freni a disco anteriori) – affiancati l’anno seguente da un 1.2 da 34 CV.
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Pneumatici larghi: a che cosa servono e a chi sono consigliati
Le gomme dell’auto rappresentano l’unico punto di contatto tra il veicolo stesso e la strada, per questo motivo è di fondamentale importanza la loro manutenzione. Questo significa che, per viaggiare in sicurezza, gli pneumatici devono sempre essere gonfiati alla giusta pressione (quindi non troppo, ma nemmeno troppo poco) e devono essere sostituiti in base al consumo. Altra cosa assolutamente necessaria da sapere è quello che dice la Legge in base alla stagionalità delle gomme, quando mettere quelle estive e quando quelle invernali, per non incorrere sia in problemi sulla strada che in multe anche molto salate.
Quello che vediamo oggi invece riguarda le dimensioni e la larghezza degli pneumatici dell’auto, caratteristiche che determinano il comportamento dell’auto in diverse condizioni. Le gomme larghe sono quelle che superano, al confronto, gli pneumatici con misure standard, a cui siamo abituati.
Perché si usano gli pneumatici larghi in auto?
Vi sono differenti motivazioni che spingono un automobilista a cambiare le gomme, passando da quelle standard a quelle larghe. Chiaramente la prima cosa da sapere è che le specifiche del veicolo stesso devono consentire l’utilizzo di questi speciali pneumatici. Le gomme si possono cambiare sia per ragioni legate alle prestazioni del mezzo che per altre legate invece all’estetica dell’auto.
L’area di contatto degli pneumatici larghi è ovviamente più estesa e quindi si tratta di gomme che possono aderire meglio alle superfici asciutte rispetto alle gomme strette, dando la possibilità di viaggiare con un’accelerazione maggiore. Molto funzionali anche per la guida nella stagione invernale.
Cosa dice il Codice della Strada?
Il Codice della Strada in Italia prevede l’utilizzo delle gomme larghe per auto, ma:
- il conducente deve essere consapevole dei cambiamenti che queste apportano alla guida dell’auto, soprattutto in fase di frenata e in curva;
- gli pneumatici non devono comunque superare i limiti che vengono posti dalle linee di guida di sicurezza del produttore dell’auto e della gomma stessa.
I documenti dell’auto indicano le dimensioni massime degli pneumatici che si possono montare sui cerchi senza compromettere le prestazioni del veicolo e soprattutto la sicurezza in macchina. Le dimensioni di serie si trovano sul fianco della gomma, sotto il tappo del carburante, o sul montante della portiera lato conducente.
Pneumatici larghi: i vantaggi nella guida invernale
Questa tipologia di gomme può essere molto apprezzata nella guida durante la stagione invernale, per differenti ragioni:
- migliori prestazioni su strade asciutte o bagnate e su neve compattata;
- le lamelle sono in quantità maggiore e quindi aderiscono al terreno anche in caso di neve;
- i tasselli più grandi riducono lo spazio di frenata;
- precisione di sterzata maggiore;
- guidabilità regolare;
- comfort di guida sportivo.
Pneumatici larghi: possibili svantaggi
Sono da considerare anche dei possibili effetti negativi di questo tipo di gomme auto, tra cui:
- la maggiore sensibilità all’aquaplaning;
- il minor controllo su fondi scivolosi o sconnessi;
- la possibilità che lo pneumatico largo non sia adatto alla ruota, sporgendo all’esterno e limitando il movimento e il raggio di sterzata;
- maggiore rumore proveniente dalla strada.
Generalmente si consiglia agli automobilisti di mantenere la larghezza degli pneumatici montati in fabbrica, a meno che non vi siano dei motivi precisi per usare quelli più larghi, come ad esempio la guida invernale e i vantaggi che ne conseguono.
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Lamborghini Gallardo Super Trofeo Stradale (2013): pregi e difetti della supercar del Toro
La Lamborghini Gallardo Super Trofeo Stradale è la variante più grintosa ed esclusiva della supercar del Toro: 150 esemplari prodotti, 570 CV, alettone posteriore regolabile e cofano motore asportabile con sistema di sgancio rapido come sulle vetture da corsa.
Gli ultimi esemplari del 2013 dell’aggressiva sportiva emiliana oggi sono introvabili sul mercato dell’usato (più semplice rintracciare le Superleggera da cui derivano) e le loro quotazioni sfiorano i 160.000 euro. Scopriamo insieme i pregi e i difetti della coupé di Sant’Agata Bolognese.
I pregi della Lamborghini Gallardo Super Trofeo Stradale del 2013
Abitabilità
I posti sono solo due ma l’abitacolo è spazioso.
Finitura
La cura Volkswagen si vede, si sente e si tocca.
Dotazione di serie
Completa: assetto rialzabile, autoradio, cambio automatico, cerchi in lega, climatizzatore, fari bixeno, pinze freni colorate, pneumatici Pzero Corsa, retrovisori ripiegabili elettricamente e volante in pelle.
Posto guida
Posizione di seduta rasoterra, sedile avvolgente e comandi ergonomici: difficile fare meglio.
Climatizzazione
Impianto potente, bocchette piccole.
Sospensioni
Nonostante la taratura rigida garantiscono un buon livello di comfort.
Rumorosità
Il propulsore si fa sentire ma è giusto così: il suo sound è meraviglioso.
Motore
Il 5.2 V10 Euro 5 aspirato a benzina della Lamborghini Gallardo Super Trofeo Stradale genera una potenza di 570 CV, una coppia di 540 Nm e regala le cose migliori intorno alla zona rossa del contagiri.
Cambio
La trasmissione automatica (robotizzata) a sei rapporti risponde in modo adeguato alle richieste del guidatore.
Sterzo
Un comando preciso e sensibile come pochi altri.
Prestazioni
Incredibili: 310 km/h di velocità massima e 3,4 secondi per accelerare da 0 a 100 chilometri orari.
Dotazione di sicurezza
C’è tutto quello che serve: airbag frontali, laterali e a tendina e controlli di stabilità e trazione.
Visibilità
Problematica quella posteriore a causa della coda importante ma va detto che si tratta di un difetto comune a tutte le supercar di questo tipo.
Freni
Impianto potentissimo ma con qualche problema di affaticamento di troppo dopo un uso intenso in circuito.
Tenuta di strada
La Lamborghini Gallardo Super Trofeo Stradale nell’uso normale si comporta in modo rassicurante. Per sfruttare al massimo tutte le sue doti bisogna però essere dei piloti esperti.
Prezzo
Alto ma adeguato ai contenuti offerti: da nuova nel 2013 la Lamborghini Gallardo Super Trofeo Stradale costava 230.811 euro. Oggi è introvabile – più semplice rintracciare la Superleggera – e le sue quotazioni recitano 157.000 euro: poco più di una Mercedes S 560 Coupé Premium Plus appena uscita dal concessionario.
Tenuta del valore
La Lamborghini Gallardo ha un futuro assicurato come auto d’epoca e la Super Trofeo Stradale è una delle migliori versioni della supercar del Toro.
I difetti della Lamborghini Gallardo Super Trofeo Stradale del 2013
Capacità bagagliaio
Il vano anteriore è minuscolo.
Consumo
Molto alto in ogni situazione: 6,9 km/l dichiarati.
Garanzie
La copertura globale è scaduta nel 2016 mentre la protezione sulla corrosione terminerà nel 2025.
Passione Lamborghini
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Noleggio auto a lungo termine: si può rescindere in anticipo il contratto?
Partiamo col definire il noleggio a lungo termine, una formula sempre più usata in Italia dagli automobilisti, come alternativa all’acquisto vero e proprio di un nuovo veicolo. Come ben sappiamo, la situazione legata all’epidemia di Coronavirus, che ha sconvolto e continua a sconvolgere le abitudini e l’economia globale, ha portato purtroppo una grande crisi nel settore auto, non soltanto nelle vendite (le immatricolazioni lo scorso anno hanno toccato i minimi storici) ma anche in questo settore, che ha subito un rallentamento notevole.
Generalmente il contratto di noleggio a lungo termine dell’auto è dai due/tre anni in su, ma può capitare di dover chiudere in anticipo il contratto. È possibile farlo? E come? Vediamo insieme tutto quello che bisogna sapere e cosa ci permette di fare la Legge.
Rescindere in anticipo il noleggio a lungo termine: leggere le condizioni nel contratto
Ovviamente, prima di prendere qualsiasi decisione, come avviene per ogni tipologia di contratto, anche per quanto riguarda quello di noleggio a lungo termine di un veicolo, è bene leggere attentamente le condizioni previste e scritte nel contratto stesso. Sull’accordo infatti sono segnalate per esteso, in modo da capire che cosa succede nel caso in cui si decida di recedere in anticipo dal contratto di noleggio. Il documento spiega tutto nei minimi dettagli, il noleggiatore segnala eventuali penali per il recesso anticipato; in questo modo, se abbiamo la necessità di sciogliere l’accordo prima del termine previsto e riconsegnare l’auto, possiamo andare presso la società dove è stato stipulato il contratto di noleggio auto a lungo termine e effettuare la rescissione secondo quanto deciso.
Rescissione in anticipo del contratto di noleggio auto: possibili penali
La prima cosa da sapere prima di rescindere in anticipo il contratto di noleggio auto a lungo termine è che solitamente, per la chiusura anticipata, c’è una penale da pagare. Bisogna quindi versare una somma, il cui valore dipende dal momento in cui si decide di chiudere anticipatamente il contratto. Cosa significa? Se la chiusura del noleggio avviene vicino al termine della scadenza naturale, allora molto probabilmente la penale da pagare avrà un valore limitato (in alcuni casi potrebbe addirittura essere assente). Alcune società di noleggio prevedono delle promozioni speciali o studiano delle formule ad hoc che utilizzano per dare la possibilità ai propri clienti di recedere gratuitamente dal contratto a partire dal 25° mese in poi.
Nel caso in cui decidiate di chiudere il contratto di noleggio auto invece molto prima rispetto a quanto previsto inizialmente, allora sarà obbligatorio pagare una penale, le condizioni devono essere scritte sul contratto. Generalmente si utilizza una formula su tutte, ovvero quella che prevede di pagare un terzo delle rate che mancano da versare. Se quindi il contratto originale è di 48 mesi e io decide di rescindere il contratto dopo 24 mesi, allora dovrò pagare 8 canoni mensili, ovvero un terzo di quelli che mancano; ogni società di noleggio auto ha comunque delle regole e modalità proprie, decise e scritte nel contratto stesso.
Rescissione anticipata del contratto di noleggio a lungo termine: il controllo dell’auto
L’auto che viene usata durante il periodo di noleggio viene controllata dalla società al momento della consegna del mezzo, sia per chiusura naturale del contratto che per chiusura anticipata. Vengono verificati eventuali danni e i chilometri percorsi. In caso di problemi, il cliente potrebbe dover pagare ulteriori penali, comunque previste dal contratto.
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Numero della patente: a cosa serve e dove trovarlo?
Il numero della patente è un codice che per alcuni automobilisti pare un mistero, che spesso si fa fatica a trovare, ma che può servire ad esempio per chiedere il saldo dei punti sul documento stesso. Si tratta di una particolare sigla composta da lettere e numeri, che identifica appunto ogni documento di guida. Vediamo dove si trova e a che cosa serve questo codice alfanumerico.
Numero della patente: cosa bisogna sapere
Domanda molto frequente tra gli automobilisti: dove si trova il numero della patente? Tanti non sanno rintracciarlo sul documento, la risposta invece è scontata, nonostante molti utenti facciano fatica a trovare l’importante codice di riconoscimento. La difficoltà nel trovare il numero della patente è dovuta principalmente al fatto che, sulla stessa tessera, ci sono anche diversi altri codici, che possono chiaramente trarre in inganno e confondere l’automobilista.
Dove si trova il numero della patente di guida?
Oggi il formato della patente utilizzato è il modello MC 720P, che viene attualmente adottato da tutti i Paesi Membri dell’Unione Europea, a partire dal 19 gennaio 2013. Tutti coloro che quindi hanno conseguito o rinnovato la patente di guida dopo quel giorno hanno in mano il documento nel suddetto formato. Il numero della patente, che quindi si trova nello stesso punto su tutti i documenti degli automobilisti cittadini di uno degli Stati Membri UE, è un codice alfanumerico che possiamo vedere sulla parte anteriore del tesserino, al punto 5 (vedi legenda sul documento stesso), da parte alla fotografia del possessore.
Quando serve comunicare questo numero identificativo del proprio documento quindi bisogna indicare in maniera corretta il codice alfanumerico e nient’altro; può essere utile per alcune pratiche in Motorizzazione o all’ACI oppure, come abbiamo anticipato all’inizio, per conoscere il saldo dei punti.
Patente in vecchio formato: dove si trova il numero?
Al momento ci sono persone che hanno ancora in mano alcuni vecchi formati di patente, quelli che venivano usati prima del 19 gennaio 2013, che chiaramente restano validi fino al primo rinnovo. La data di scadenza, come il numero, è indicata sul documento stesso. Da quel momento di passa al formato attualmente in vigore.
Il modello vecchio maggiormente in circolazione è il MC 720F, in formato card, che venne distribuito dal 1999 al 18 gennaio 2013. In realtà, al primo sguardo, non notiamo grandi differenze. È infatti molto simile al modello in uso oggi e il numero della patente, che è quello che ci interessa in questo momento, si trova proprio nello stesso punto (5), sulla parte anteriore del documento, solo più spostato a destra.
Le vecchie patenti in formato cartaceo invece oggi sono rarissime, anche se ancora reperibili. Sono state usate a ottobre 1999 e spariranno definitivamente molto presto. Comunque, chi ha in mano ancora questo tipo di documento, trova il numero nella pagina dei dati anagrafici del titolare, sempre al punto 5, dove c’è anche la foto.
Gli altri numeri che troviamo sulla patente
Come abbiamo detto in precedenza, sulla patente ci sono altri codici e numeri che possono essere confusi con quello identificativo del documento. Se guardiamo la parte posteriore, nell’ultima colonna possiamo trovare un codice alfanumerico che rappresenta un insieme di sigle, riconosciute a livello europeo, che riportano indicazioni supplementari o restrittive relative alla guida o al veicolo. Ad esempio c’è una sigla che indica il duplicato, un’altra che indica l’obbligo di guida con lenti o occhiali o ancora quella che riporta la presenza del sedile del conducente modificato. Ma questi sono solo alcuni esempi.
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Auto che perde potenza durante la guida: quali possono essere le cause?
Quando la macchina perde potenza durante la guida, allora le cause possono essere differenti. Qualunque sia la motivazione, deve essere ricercata e risolta. Perché un’auto funzioni in modo efficiente, deve regolare il flusso corretto di aria, carburante e compressione, in caso contrario si verifica infatti una significativa perdita di potenza. Vediamo quali sono i problemi più comuni che possono rallentare il viaggio in auto.
Auto che perde potenza: filtro del carburante intasato
Il problema potrebbe essere nel sistema di alimentazione, ad esempio il filtro del carburante potrebbe essere intasato. Si tratta di un filtro che serve per trattenere lo sporco e i detriti, in modo che non entrino nell’impianto di alimentazione; per questo, nel tempo, potrebbe essere necessario pulirlo o sostituirlo. Quando il filtro è intasato, la pompa del carburante deve lavorare molto di più, e questo comporta una trasmissione meno efficiente, quindi non si riesce ad ottenere la potenza di cui si ha bisogno, soprattutto durante dei sorpassi o in salita.
Iniettori del carburante ostruiti: auto che perde potenza
Se gli iniettori perdono o sono ostruiti, allora si possono verificare dei problemi all’auto nel momento in cui si cerca raggiungere regimi elevati. I problemi agli iniettori di carburante possono essere accompagnati da altri malfunzionamenti ad esempio nell’accensione dell’auto oppure possono sfociare in un forte odore di carburante.
Il problema dell’aria condizionata
Questa è una cosa che dobbiamo sapere: se l’auto perde potenza, è necessario essere consapevoli del fatto che l’aria condizionata accesa utilizza una parte della potenza del motore. Quindi, durante un lungo viaggio in una giornata particolarmente calda, se tieni il climatizzatore sempre acceso, potresti provare la sensazione che la macchina non abbia abbastanza forza rispetto al solito.
Problemi al turbocompressore
I turbocompressori aumentano la pressione dell’aria nella camera di combustione, consentendo di aggiungere più carburante alla miscela e generare più potenza. Mentre i turbo rendono i motori più efficienti, se qualcosa non va, chiaramente il motore perde potenza. Il problema potrebbe essere semplicemente legato a sporcizia o detriti, ma anche a un foro o una connessione allentata.
Sistema di raffreddamento
Il sistema di raffreddamento serve per mantenere il motore dell’auto a una determinata temperatura. Quando il clima è molto caldo, il sistema sovraccarico mette in moto la ventola di raffreddamento ad alta velocità, togliendo potenza al motore e riducendo le prestazioni.
Catalizzatore intasato
Se il motore dell’auto funziona in modo intermittente, anche premendo perfettamente il pedale dell’acceleratore, ciò potrebbe essere dovuto a un problema con il catalizzatore. Questo potrebbe essere intasato o bloccato, impendendo così il passaggio di gas attraverso di esso e creando una contropressione nel sistema di scarico, che influenza le prestazioni.
Filtro antiparticolato
Anche il filtro antiparticolato, presente nella auto diesel, potrebbe bloccarsi. Si tratta di un dispositivo che è stato progettato per rimuovere il particolato e le particelle inquinanti di scarico; chiaramente, come ogni filtro, ha una capacità limitata. Se il filtro si blocca, l’auto potrebbe passare automaticamente alla “modalità limp-home”, per evitare ulteriori danni al motore. In questo caso guida l’auto solo per pochi chilometri e portala dal meccanico più vicino.
Problemi alla cinghia di distribuzione o alla catena
Si tratta di problemi fortunatamente rari, ma se la cinghia o la catena non vengono curate con una corretta manutenzione o se non sono installate correttamente, le valvole del motore possono aprirsi e chiudersi a intervalli errati, traducendosi in una perdita di potenza.
Se riscontri uno di questi problemi, allora porta la tua auto da un meccanico qualificato per risolverlo e continuare a guidare in sicurezza e al massimo delle prestazioni.
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Autovelox, che cos’è lo Scout Speed e come funziona
Scout Speed è, in poche parole, l’autovelox invisibile; si tratta di uno degli strumenti più temuti dagli automobilisti. Vediamo di che cosa si tratta e soprattutto come funziona.
Scout Speed: che cos’è?
L’evoluzione degli autovelox classici, arrivato su strada da pochi anni e già terrorizza chi guida. Di cosa stiamo parlando? Scout Speed, strumento che non viene segnalato prima come invece succede sempre, per obbligo di Legge, con gli autovelox normali.
La differenza è da leggere nel Decreto del Ministero dei Trasporti n.139/2007, che consente infatti ai dispositivi di rilevazione della velocità di non essere segnalati solo ed esclusivamente se sono in grado di captare in modo dinamico la velocità dei veicoli utilizzando la tecnologia a infrarossi.
Scout Speed è un dispositivo innovativo, che non viene posizionato sulla strada, ma direttamente sulle auto della polizia locale e funziona anche durante la marcia del mezzo, controllando tutti i veicoli che passano attorno, rilevandone la velocità a 360 gradi, indipendentemente dal senso di marcia. Viene considerato molto efficace come strumento per prevenire gli incidenti causati dall’alta velocità.
Spesso gli automobilisti ne mettono in dubbio l’efficacia e la “legalità”, visto e considerato che si tratta di un dispositivo che non viene segnalato in modo chiaro e che verte sulla contestualità dell’emissione della multa rispetto al momento in cui viene riscontrata l’infrazione.
Come funziona?
L’autovelox Scout Speed viene montato sull’auto della polizia locale e da quel momento può rilevare la velocità dei veicoli attorno. Una volta selezionato il limite di velocità da controllare, gli agenti possono possono dare il via al pattugliamento. Scout Speed possiede differenti opzioni di rilevamento, controlla il superamento dei limiti di velocità in entrambe le direzioni di marcia, ma riesce anche a rilevare eventualmente altre informazioni.
La multa con Scout Speed
Il dispositivo emette sanzioni che vanno da un minimo di 40 euro fino più di 3.000 euro. Può punire le seguenti infrazioni:
- guida con revisione scaduta;
- guida con assicurazione scaduta;
- eccesso di velocità;
- divieti di sosta.
Per alcuni automobilisti, le multe con Scout Speed non sarebbero valide perché non vengono contestate immediatamente, al momento dell’infrazione al trasgressore, e anche perché non vi è alcuna segnalazione della presenza dell’autovelox.
Il dispositivo, come succede per gli autovelox ‘classici’, necessita di un decreto prefettizio che ne autorizza l’utilizzo sulle strade extraurbane secondarie senza obbligo di contestazione immediata della violazione. In ogni caso, la segnalazione della presenza di un autovelox Scout Speed secondo molti utenti dovrebbe essere obbligatoria, come infatti è indicato nel Codice della Strada; quindi “in assenza di cartelli o dispositivi di segnalazione luminosi preventivi, i verbali di infrazioni stradali accertati tramite sistema Scout Speed non sono da ritenersi validi”.
Secondo quando dichiara invece il Ministero delle Infrastrutture, Scout Speed può essere considerato un’eccezione, perché le pattuglie della polizia locale sono postazioni in movimento e quindi non è necessario segnalare il dispositivo di rilevamento. La questione può essere quindi ancora fraintesa, nonostante la quantità di contestazioni di multe, che però non è sempre facile fare.
Volete un trucco per evitare di prendere una multa con autovelox Scout Speed? L’unica soluzione è rispettare sempre e comunque i limiti di velocità imposti dalla Legge, sia per la propria sicurezza che per quella di tutti gli utenti della strada. Non solo eviterai le multe, ma anche la probabilità di causare incidenti anche gravi.
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F1 2021 – Cosa cambia nel regolamento
Il Mondiale F1 2021 avrebbe dovuto portare una rivoluzione nel regolamento ma a causa del coronavirus bisognerà attendere il 2022 per vedere le nuove regole. Quest’anno assisteremo quindi a poche modifiche rispetto al 2020: scopriamole insieme.
F1 2021 – Le novità del regolamento
Budget cap
Le scuderie che prenderanno parte al Mondiale F1 2021 non potranno spendere più di 145 milioni di euro: una cifra valida per 21 GP (che può salire/scendere di 1 milione per ogni Gran Premio aggiunto nel calendario o tolto) che non comprende le spese relative al marketing, agli ingaggi dei piloti e agli stipendi dei tre dirigenti più importanti.
Come nel 2020 (o quasi)
Le monoposto del Mondiale F1 2021 saranno molto simili a quelle dello scorso anno salvo che nel fondo (che avrà un carico ridotto del 10% per ridurre lo stress sugli pneumatici, i quali a loro volta saranno più robusti rispetto allo scorso anno). Nel corso della stagione sarà possibile apportare modifiche tecniche ad alcuni componenti (soprattutto aerodinamica e power unit).
Addio DAS
Il sistema DAS (Dual Axis Steering) usato lo scorso anno dalla Mercedes per scaldare le gomme non è più legale.
Orari GP
I Gran Premi del Mondiale F1 2021 inizieranno 10 minuti prima (ad esempio nella stragrande maggioranza delle corse europee alle 15:00 anziché alle 15:10) e le corse potranno durare al massimo tre ore e non più quattro (comprendendo anche i periodi di sospensione per bandiera rossa).
Prove libere
Le due sessioni di prove libere del venerdì dureranno un’ora anziché un’ora e mezza.
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ABS, TCS e le altre sigle dell’automobile: che cosa significano?
Le auto di oggi, grazie a elementi tecnologici di ultima generazione, sono molto più affidabili rispetto al passato. Parliamo ad esempio della possibilità di essere sempre connessi o ancora della guida assistita. I dispositivi di sicurezza si evolvono in continuazione, vediamo quali sono i principali sistemi elettronici in grado di garantire la protezione dei passeggeri e degli altri utenti della strada e le loro sigle.
Sigle auto, ABS: Anti Braking System
Sistema integrato che evita il bloccaggio delle ruote in fase di frenata e riduce gli spazi di arresto soprattutto quando il fondo stradale è molto scivoloso. Si tratta di un dispositivo che salva da anni molte vite, per questo è diventato obbligatorio su tutte le auto di nuova realizzazione in Europa.
Sigle auto, AT: Attention Assist
Sistema di monitoraggio continuo del livello di attenzione del guidatore, che riesce a prevenire quello che chiamiamo “colpo di sonno” e che purtroppo è una delle principali cause di incidenti anche gravi, in cui spesso vengono coinvolti anche altri veicoli. Il sistema è in grado di captare un livello di attenzione del guidatore più basso rispetto alla soglia di guardia e, in questo caso, manda un segnale acustico e una vibrazione al volante, per “svegliare” il conducente dell’auto. Il sistema riesce a percepire il grado di attenzione del conducente attraverso diversi dati quali:
- uso degli indicatori di direzione;
- inclinazione della testa;
- capacità di mantenere l’auto nella corsia;
- altri.
Sigle auto, ESP/ESC: Electronic Stability Program/Electronic Stability Control
Controllo elettronico della stabilità, dispositivo molto utile in materia di sicurezza stradale. L’ESP agisce in fase di sbandata, regola la potenza che viene sprigionata dal motore e agisce sui freni di ogni ruota con differente intensità per mantenere il veicolo stabile, nella traiettoria impostata.
Sigle auto, TCS: Traction Control System
È il sistema di controllo della trazione o anti-slittamento in partenza, evita il pattinamento delle ruote motrici durante l’accelerazione. Molto utile, ne esistono differenti varianti. In alcuni casi l’azione avviene sui freni, sfruttando la centralina dell’ABS, in altri casi invece l’elettronica modula l’erogazione di potenza del motore per limitare lo slittamento delle ruote, azzerandolo.
Sigle auto, ACC: Adaptive Cruise Control
In italiano è il controllo di velocità adattivo, importantissimo soprattutto in caso di scarsa visibilità. Il sistema dà la possibilità di impostare la velocità di crociera e di poter affrontare lunghi viaggi in autostrada senza dover tenere il piede sull’acceleratore. Per disattivarlo basta una leggera pressione sul pedale del freno. Grazie a un sensore radar, l’ACC permette di modulare la velocità in base agli ostacoli che si presentano di fronte all’auto, come le macchine che procedono più lentamente. Aumenta così la sicurezza, evitando collisioni.
Sigle auto, ISA: Intelligent Speed Adaptation
In questo caso parliamo del sistema di adattamento intelligente della velocità, che varia appunto la velocità di percorrenza di un mezzo secondo quelli che sono i limiti imposti lungo il tragitto in cui il veicolo stesso sta viaggiando. Ma il sistema come ottiene le informazioni riguardo al limite di velocità della strada percorsa? Grazie al navigatore satellitare o al sistema di lettura dei segnali stradali. Un dispositivo che aiuta a rispettare i limiti, senza incorrere in pesanti sanzioni.
Insomma, tutti questi dispositivi di sicurezza di ultima generazione sono in grado di salvare milioni di automobilisti. Il grande obiettivo è quello di azzerare le vittime della strada.
L’articolo ABS, TCS e le altre sigle dell’automobile: che cosa significano? proviene da Icon Wheels.