Monthly Archives: Gennaio 2021

Sorpasso a destra: quando si può fare e quando è vietato?

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È capitato a tutti gli automobilisti, almeno una volta, di vedere la scena di una vettura che sorpassa sulla corsia di destra, soprattutto in autostrada. Succede, anche se non dovrebbe, purtroppo; vediamo cosa dice il Codice della Strada sull’argomento e tutto ciò che è necessario sapere.

Sorpasso auto a destra: Codice della Strada

All’articolo 148 del Codice della Strada possiamo leggere: “Il sorpasso è la manovra mediante la quale un veicolo supera un altro veicolo, un animale o un pedone in movimento o fermi sulla corsia o sulla parte della carreggiata destinata normalmente alla circolazione”. Il sorpasso a destra è proibito in autostrada, chi lo effettua rischia una sanzione che va da 81 a 326 euro.

Infatti in questo caso è l’articolo 143 del Codice della Strada che indica che, in presenza di differenti corsie, è obbligatorio circolare sulla corsia libera più a destra. Chi non rispetta la legge viene punito con una multa di 38 euro e con la decurtazione di 4 punti dalla patente. Il sorpasso sulla destra in autostrada non è mai consentito; l’art. 148 in lo descrive comunque in questo modo: “controllo della strada, indicatore di direzione e passaggio rapido a fianco del veicolo davanti, rientrare immediatamente”.

Il superamento invece è possibile anche sulla corsia di destra, ma è importante comprendere la differenza. Se in autostrada un mezzo più lento continua a procedere sulla corsia centrale (comportamento tra l’altro vietato dal Codice della Strada) allora possiamo passarlo a destra, senza superare i limiti di velocità consentiti.

Si può superare un veicolo a destra solo se quest’ultimo non manifesta l’intenzione di spostarsi a destra e se la manovra non prevede il cambio di corsia. Non è chiarissimo però capire per quanto tempo (o per quanti km) bisogna restare nella stessa corsia dopo il superamento, visto che rimettersi in quella centrale in effetti vorrebbe dire aver commesso un sorpasso a destra, evidentemente vietato. Il Codice della Strada comunque ammette il sorpasso anche nella corsia di destra in alcune situazioni particolari.

Sorpasso a destra: quando è possibile per Legge

Troviamo la risposta completa all’articolo 148, comma 7 e 8: “Il sorpasso deve essere effettuato a destra quando il conducente del veicolo che si vuole sorpassare abbia segnalato che intende svoltare a sinistra ovvero, in una carreggiata a senso unico, che intende arrestarsi a sinistra, e abbia iniziato dette manovre”. E ancora: “Il sorpasso dei tram, qualora gli stessi non circolino in sede stradale riservata, deve effettuarsi a destra quando la larghezza della carreggiata a destra del binario lo consenta; se si tratta di carreggiata a senso unico di circolazione il sorpasso si può effettuare su ambo i lati”. Al comma 9 troviamo anche scritto: “Qualora il tram o il filobus siano fermi in mezzo alla carreggiata per la salita e la discesa dei viaggiatori e non esista un salvagente, il sorpasso a destra è vietato”.

Riassumendo, possiamo sorpassare a destra senza il rischio di prendere la multa:

  • in strade a senso unico, quando l’auto davanti ha intenzione di parcheggiare sul lato sinistro della strada;
  • se l’auto da sorpassare ha segnalato con le frecce che intende effettuare la svolta a sinistra;
  • se il tram non circola in una corsia riservata, ma deve assolutamente esserci lo spazio necessario per una manovra in sicurezza.

Attenzione: se il tram è fermo per la salita/discesa dei passeggeri e non c’è un salvagente, il sorpasso a destra è vietato.

Sorpasso a destra: le sanzioni

Quali sono i rischi per chi commette questa infrazione, vediamo le sanzioni previste dal Codice della Strada:

  • chi non occupa la carreggiata libera più a destra rischia una multa da 38 euro a 168 euro e la decurtazione di 4 punti dalla patente;
  • chi sorpassa a destra quando non consentito, rischia da 81 a 326 euro di multa e la decurtazione da 2 a 5 punti. Se l’automobilista è recidivo, quindi commette la stessa infrazione due volte in due anni, allora rischia anche la sospensione della patente da 1 a 3 mesi.

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Triumph Speed Triple 1200 RS: le foto, i dati, il prezzo e le rivali

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Triumph ha mostrato le foto e i dati della Speed Triple 1200 RS: l’erede della 1050 (prezzo di 17.600 euro) arriverà nelle concessionarie della Casa britannica a marzo 2021.

Di seguito troverete tutto quello che c’è da sapere (comprese le rivali) sulla naked Triumph Speed Triple 1200 RS, l’ultima evoluzione della sportiva a tre cilindri inglese.

Triumph Speed Triple 1200 RS: il motore

Il nuovo motore a 3 cilindri della Triumph Speed Triple 1200 RS è un 1.160 cc che raggiunge una potenza di 180 CV (30 in più della 1050) a 10.750 giri e una coppia di 125 Nm (+8) a 9.000 giri.

Un propulsore completamente riprogettato più leggero di 7 kg nonostante la cubatura maggiorata e con un sound rivisto grazie agli interventi sul sistema di aspirazione e scarico.

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Triumph Speed Triple 1200 RS: l’equipaggiamento

La dotazione della Triumph Speed Triple 1200 RS comprende – tra le altre cose – freni Brembo Stylema con leva MCS regolabile, pneumatici Metzeler Racetec RR e sospensioni Öhlins dal setting sportivo completamente regolabili (forcelle USD NIX30 all’anteriore e monoammortizzatore posteriore TTX36).

Per quanto riguarda la tecnologia segnaliamo invece la nuova strumentazione TFT da 5” a colori con funzione Lap Timer e due differenti temi per ottimizzare la lettura dei dati in ogni condizione di luce, il cambio elettronico Triumph Shift Assist up-and-down, l’Optimised Cornering ABS, l’Optimised Cornering Traction Control (disattivabile e con piattaforma inerziale IMU), 5 riding modes (compreso Track Mode), nuovi fanali full-LED, l’interfaccia completamente keyless e la connettività My Triumph Connectivity System.

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Triumph Speed Triple 1200 RS: il peso

La Triumph Speed Triple 1200 RS pesa 198 kg in ordine di marcia, 10 in meno rispetto alla 1050 RS nonostante il motore più grosso. Il merito va soprattutto al telaio in alluminio completamente nuovo.

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Triumph Speed Triple 1200 RS: cambio e frizione

La Triumph Speed Triple 1200 RS può vantare una nuova frizione multidisco antisaltellamento più leggera caratterizzata da un numero minore di dischi e da materiali compound.

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Triumph Speed Triple 1200 RS: il design

Lo stile della Triumph Speed Triple 1200 RS è contraddistinto da linee tese e aggressive. La naked britannica – disponibile con due livree (Sapphire Black con accenti rossi e silver o Matt Silver Ice con grafiche nere, silver e gialle) – monta cerchi da 17” in alluminio con disegno a V.

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Triumph Speed Triple 1200 RS: il prezzo e le rivali

Triumph Speed Triple 1200 RS 17.600 euro
Aprilia Tuono V4 RR 16.140 euro
KTM 1290 Super Duke R 18.820 euro

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Cos’è il rapporto di compressione?


Il rapporto di compressione è un indice molto importante in quanto permette di valutare l’efficienza di un motore: più il valore è alto, più il rendimento è superiore.

Cos’è il rapporto di compressione?

Il rapporto di compressione è il rapporto tra il volume totale del cilindro quando il pistone è al punto morto inferiore dopo la fase di aspirazione e il volume che rimane nel cilindro quando il pistone è al punto morto superiore dopo la compressione.

In parole povere?

Si tratta del rapporto tra la cilindrata unitaria sommata al volume della camera di combustione e il volume della sola camera di combustione.

Come si calcola?

Per calcolare la cilindrata unitaria basta dividere la cilindrata per il numero dei cilindri del motore (o moltiplicare l’alesaggio per la corsa). Più complicato conoscere il volume della camera di combustione.

Perché i motori diesel hanno un rapporto di compressione più alto di quelli a benzina?

Il rapporto di compressione alto serve ad favorire l’accensione del gasolio nei motori diesel mentre su quelli a benzina rischierebbe di provocare detonazioni.

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Usato premium: SUV diesel

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Le SUV premium diesel sono molto richieste sul mercato dell’usato e mantengono prezzi elevati nonostante un’alimentazione poco amata dalle amministrazioni locali. Nella “top five” di questo mese, vinta dalla Mercedes GLC, abbiamo analizzato cinque proposte del 2018 con quotazioni che non superano i 50.000 euro.

La raffinata Sport Utility tedesca ha superato con grande facilità tre connazionali (BMW X3Mercedes GLC CoupéPorsche Macan) e la britannica Jaguar E-Pace. Scopriamo insieme la classifica, che prende in considerazione modelli a trazione integrale con potenze comprese tra 240 e 260 CV.

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8.6
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1° Mercedes GLC 350 d Premium

La Mercedes GLC 350 d Premium è una delle migliori SUV premium mai costruite e questo spiega il voto alto ottenuto in questa “top five”.

La Sport Utility della Stella – agile nelle curve e in grado di offrire consumi bassi (16,9 km/l dichiarati) – da nuova aveva un prezzo interessante (65.425 euro) e oggi si trova con facilità a 42.800 euro.

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7.0
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2° Mercedes GLC Coupé 350 d Sport

La Mercedes GLC Coupé 350 d Sport è una variante della GLC caratterizzata da un design più sexy che penalizza la praticità: i passeggeri posteriori hanno pochi centimetri a disposizione della testa.

L’ingombrante (4,73 metri di lunghezza) crossover teutonica è introvabile – più semplice rintracciare gli esemplari più vecchi – e le sue quotazioni sono inferiori a 35.000 euro.

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6.9
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3° BMW X3 xDrive30d 249 CV Msport

La BMW X3 xDrive30d 249 CV Msport è una SUV premium comoda spinta da un raffinato motore a sei cilindri in linea scattante (6 secondi sullo “0-100”) ma non molto pronto ai bassi regimi.

Facile da trovare usata a 42.000 euro, offre tanto spazio alle spalle e alla testa di chi si accomoda dietro.

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5.6
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4° Jaguar E-Pace 2.0D 240 CV R-Dynamic HSE

La Jaguar E-Pace 2.0D 240 CV R-Dynamic HSE è una SUV premium britannica costruita con grande cura. Piccola fuori (solo 4,40 metri di lunghezza) e con un abitacolo poco spazioso per le gambe dei passeggeri posteriori, può vantare un ampio bagagliaio non molto sfruttabile quando si abbattono i sedili dietro.

Introvabile di seconda mano (più semplice rintracciare le più economiche HSE) e con quotazioni che sfiorano i 40.000 euro, monta un motore 2.0 – una cilindrata contenuta che consente di risparmiare sull’assicurazione RC Auto – pronto ai bassi regimi ma poco scattante (“0-100” in 7,4 secondi), non molto potente (241 CV) e un po’ troppo assetato di gasolio (14,5 km/l dichiarati). Senza dimenticare il sound non eccelso dei quattro cilindri…

 

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4.9
/10

5° Porsche Macan S Diesel

La Porsche Macan S Diesel da nuova costava parecchio (66.800 euro) e oggi si trova senza problemi a 47.000 euro. Il tutto con una dotazione di serie povera: accessori fondamentali come i fari a LED, gli interni in pelle, il navigatore e i sensori di parcheggio all’epoca erano optional.

Il peso elevato incide negativamente sul piacere di guida nelle curve e sui consumi di gasolio e il cambio automatico (doppia frizione) a sette rapporti è poco fluido se paragonato alle trasmissioni della concorrenza.

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Noleggio auto, cosa sapere per una riconsegna senza costi aggiuntivi

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Noleggiare un’auto a breve termine è una possibilità interessante per chi viaggia e non ha sempre la possibilità di portarsi la propria vettura. Si tratta di una scelta molto comoda e utile per differenti motivi e necessità. È differente dal noleggio a lungo termine, perché è una formula che può essere richiesta anche solo per alcuni giorni (o meno).

Quando è consigliato il noleggio a breve termine

Può essere utile:

  • se si ha la patente, ma non un’auto propria con cui viaggiare;
  • dopo un viaggio in pullman, treno o aereo;
  • quando la propria auto non è utilizzabile per differenti motivi.

Vediamo come riconsegnare la macchina senza che si presentino imprevisti snervanti.

Noleggio auto: controllare il contratto

La prima cosa da fare è verificare ogni clausola del contratto, si tratta infatti di un documento molto importante, da rispettare in ogni sua voce, se non si vuole rischiare di incorrere in costi aggiuntivi alla riconsegna del veicolo. Leggete attentamente il contratto di noleggio auto e evitate qualsiasi inconveniente. Non dimenticate che la società indica anche la data, l’ora e il luogo in cui restituire la vettura al termine del periodo concordato.

Riconsegnare in tempo l’auto a noleggio

Altra cosa da non dimenticare, anche se sembra scontato, è non riconsegnare mai la vettura alla società di noleggio oltre l’orario previsto nel contratto. Questo infatti consente di risparmiarsi eventuali costi aggiuntivi, oltre che evitare un problema al noleggiatore e ai successivi clienti, che contano sulla puntualità per poter consegnare (e ricevere) il proprio veicolo quando previsto. Il cliente che viene dopo di voi, infatti, se consegnate l’auto in ritardo, deve aspettare prima di poterla ricevere.

Come evitare spese aggiuntive nel noleggio auto: cercare la stazione di servizio più vicina

Prima di riconsegnare l’auto presa a noleggio a breve termine, bisogna fare rifornimento di carburante. Per questo motivo potrebbe essere molto utile cercare la stazione di servizio più vicina al punto di consegna. Nel caso di noleggio a breve termine infatti ogni vettura deve obbligatoriamente essere consegnata rifornita al massimo (dovrebbe sempre essere previsto da contratto). Chi consegna l’auto alla società di noleggio senza prima provvedere a fare il pieno potrebbe dover pagare molto di più di un rifornimento completo alla pompa di benzina. Le società di noleggio infatti possono applicare una tassa per litro, sicuramente superiore al reale prezzo del carburante.

Prima di consegnare l’auto a noleggio, controllala minuziosamente

Evita di lasciare i tuoi oggetti personali in macchina, ricorda infatti che la vettura verrà consegnata ad altri clienti dopo di te (in alcuni casi immediatamente) e quindi potresti perdere i tuoi oggetti per sempre. Altro controllo da fare è senza dubbio quello sull’eventuale presenza di danni esterni o interni. Nel caso in cui ci siano dei “problemi”, graffi, ammaccature, malfunzionamenti, prendi nota per segnalarle alla società di noleggio (se necessario scatta delle foto) in modo da evitare addebiti illeciti.

Per qualsiasi dubbio, contatta la società di noleggio

Nel caso di incertezze sulle modalità di riconsegna del mezzo, il consiglio è senza alcun dubbio contattare la compagnia di noleggio auto a breve termine, che può rispondere a qualsiasi domanda. Abbiamo cercato di riassumere i consigli più utili per risparmiare tempo e denaro durante la riconsegna di un veicolo noleggiato per un breve periodo, senza avere alcuna preoccupazione e evitando imprevisti.

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Dash Cam per l’auto: che cos’è e a chi potrebbe servire

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La Dash Cam è quella che possiamo altrimenti chiamare “telecamera da cruscotto”, dispositivo elettronico che serve per l’acquisizione di immagini e che si può applicare sul parabrezza per registrare gli eventi che accadono all’esterno dell’auto o per riprendere la cabina interna. Si tratta di un accessorio molto diffuso negli ultimi anni, che videoregistra interno e esterno del veicolo, tutelando l’automobilista in caso di tentativi di truffa e/o sinistri.

Come funziona la Dash Cam?

È una telecamera che, una volta installata, non deve essere azionata manualmente ma continua la sua registrazione. Si tratta di una tecnologia legale, i file possono essere mostrati alle autorità.

Come è fatta

Si tratta di una fotocamera digitale piccola, a doppia lente e un angolo visuale ampio. Riesce a effettuare riprese di alta qualità, fino a 30 fotogrammi al secondo, anche in situazioni di scarsa luminosità. È facile installarla in auto e permette di registrare quello che succede dentro e fuori dall’abitacolo, sia mentre si è in viaggio, che durante la sosta in un parcheggio. Registra immagini di alta qualità in movimento, anche ad alta velocità.

In genere la Dash Cam si fissa con la ventosa sul parabrezza e si ricarica con la presa accendisigari. La scheda memoria interna può avere capienza differente a seconda del modello, il requisito minimo è di 64 GB. Chi usa una Dash Cam deve effettuare un download periodico dei video, salvando quelli eventualmente utili. Alcune telecamere sovrascrivono in automatico i nuovi filmati sui file più vecchi, non interrompendo mai la ripresa.

Per chi e quando può essere utile la Dash Cam?

Si tratta di un dispositivo utile in caso di sinistro stradale, tentativi di truffa e contenziosi, grazie al video che mostra quanto accaduto con immagini non alterate; si tratta di un rilevamento in tempo reale, una sorta di testimonianza diretta, che può essere mostrata sia alle Forze di Polizia che alla compagnia assicuratrice, per ricostruire la dinamica dei fatti.

La presenza della Dash Cam può essere molto utile anche in caso di atti di vandalismo, quando il veicolo è in sosta, oppure per casi di collisione e tamponamento. Si tratta di un dispositivo che può registrare anche ciò che accade all’interno dell’abitacolo, utile soprattutto per i tassisti notturni. C’è da considerare anche la variante “piacevole” della Dash Cam, che può registrare viaggi con amici e familiari.

Dash Cam, la Legge italiana

I filmati registrati dalla Dash Cam hanno efficacia di prova solo se non contestati da parte avversa. Secondo una sentenza della Corte di Cassazione “l’eventuale disconoscimento della parte avversa deve essere chiaro, circostanziato ed esplicito, dovendo concretizzarsi nell’allegazione di elementi attestanti la non corrispondenza tra realtà fattuale e realtà riprodotta” (Cassazione Civile, Sez. Lav., 21/09/2016, n. 18507).

Questo significa che i video si possono utilizzare come prova se non sono contestati dalle parti. In ogni caso la contestazione non può essere meramente generica, ma basarsi su fatti convincenti. In ogni caso, se necessario, il Giudice deve valutare se il video può essere usato per risolvere il contenzioso.

Il Garante per la tutela dei dati personali ha emanato il Provvedimento sulla videosorveglianza per stabilire quando è necessario avere il consenso per la rivelazione delle immagini e la diffusione di dati privati a enti pubblici. La Dash Cam può essere usata solo da una persona fisica per attività personali.

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Nuova Opel Crossland: una vettura fedele al proprio DNA

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Credits: Opel

La sostanza non è cambiata: la Crossland rimane fedele al proprio DNA. Suv dalle dimensioni compatte con abitabilità e spazi interni degni di una vettura di categoria superiore.

Questa generazione di Crossland si rifà agli stilemi delle Opel di ultima generazione. Tutta nuova la parte frontale dove spicca il rinnovato logo della Casa tedesca, incorniciato da un motivo allungato di colore nero che arriva a inglobare anche i fari anteriori adattivi full LED. Elemento ripreso anche nella parte posteriore dove spiccano i fari fumé. Inedite anche le protezioni sottoscocca anteriori e posteriori e, la nostra versione in prova, è impreziosita dalla modanatura cromata della portiera.

All’interno lo spazio non manca a tutto vantaggio del confort degli occupanti. Degni di nota i sedili posteriori scorrevoli e reclinabili, disponibili con la suddivisione 60/40. Ottima anche la capacità di carico del bagaglio che arriva – con i sedili posteriori totalmente ripiegati – alla capacità di 1.255 litri.

Tutti gli occupanti possono inoltre beneficiare di sistemi infotainment che arrivano a comprendere la Radio Multimedia IntelliLink con schermo touch a colori da 7 pollici ed il top di gamma Multimedia Navi IntelliLink con schermo touch a colori da 8 pollici, entrambe con accesso USB, comandi al volante e connettività bluetooth. Le unità multimediali sono compatibili anche con Apple CarPlay e Android Auto, offrendo gli esclusivi servizi ‘OpelConnect’ e LIVE Navigation.

Ampia la gamma di motorizzazioni disponibili, sia benzina, sia diesel, tutti con cilindrate comprese fra 1.200 e 1.500 cc. Sia i motori benzina (83 e 130 CV), sia i propulsori diesel (110 e 120 CV) sono Euro 6d. L’esemplare della nostra versione in prova è il 1.500 diesel da 110 CV, abbinato al cambio manuale a 6 marce.

La nuova Opel Crossland può essere richiesta anche con l’allestimento GS Line, che si contraddistingue per nuove molle e ammortizzatori per le sospensioni anteriori McPherson e l’asse posteriore con barra di torsione.

Il tutto a vantaggio di una motricità che può contare sul supporto del sistema adattivo di controllo della trazione Opel IntelliGrip. Anche in presenza della trazione su 2 ruote, il sistema consente motricità ottimale e stabilità su differenti tipi di superfici insidiose, come neve, fango e sabbia.

Non mancano, naturalmente, gli ADAS di ultima generazione, fra cui la frenata automatica d’emergenza con rilevamento vetture e pedoni, il riconoscimento dei segnali stradali e il segnale per il mantenimento della corsia.

La nuova Opel Crossland è già disponibile nelle concessionarie con un prezzo di listino che parte da 20.850 Euro.

Opel Crossland

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Opel Crossland

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Opel Crossland

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Mazda Mazda3 Sedan: le foto, i dati e i prezzi

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La Mazda Mazda3 Sedan – variante con la coda della quarta generazione della compatta giapponese – è ufficialmente in vendita anche in Italia (prezzi da 26.800 euro).

Di seguito troverete tutto quello che c’è da sapere (foto e dati) sulla nuova Mazda Mazda3 a quattro porte, offerta solo a trazione anteriore ed esclusivamente con motori mild hybrid benzina sotto il cofano.

Le foto della Mazda Mazda3 Sedan

Mazda Mazda3 Sedan: il ritorno delle 4 porte

Non è la prima volta che la Mazda Mazda3 a 4 porte arriva nel nostro Paese. Tra il 2010 e il 2013 la seconda serie della “segmento C” nipponica fu disponibile anche con la coda.

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Mazda Mazda3 Sedan: cosa cambia rispetto alla 5 porte

La Mazda Mazda3 Sedan è più lunga di 20 cm rispetto alla versione a cinque porte (4,66 metri contro 4,46). La presenza della coda ha permesso di ottenere un bagagliaio più grande: 450 litri che diventano 1.138 quando si abbattono i sedili posteriori.

Nel frontale spicca la calandra con le ali cromate anziché nere e sull’allestimento top di gamma Exclusive è possibile avere la pelle Pure White in alternativa a quella nera.

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Mazda Mazda3 Sedan: i motori

La gamma motori della nuova Mazda Mazda3 Sedan è composta da tre unità 2.0 mild hybrid benzina:

  • un 2.0 mild hybrid benzina da 122 CV
  • un 2.0 mild hybrid benzina da 150 CV
  • un 2.0 mild hybrid benzina da 186 CV

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Mazda Mazda3 Sedan: gli allestimenti

Gli allestimenti della Mazda Mazda3 Sedan sono tre: ExecutiveExceed ed Exclusive.

Mazda Mazda3 Sedan Executive

La dotazione di serie della Mazda Mazda3 Sedan Executive (disponibile solo con il motore 2.0 da 122 CV) comprende:

Esterni

  • Paraurti e maniglie esterne in tinta carrozzeria
  • Retrovis. est. colore carrozzeria regolabili, riscald. elettr. e automaticamente
  • Retrov. est. fotocromatici lato guidatore
  • Montanti esterni nero lucido
  • Cerchi in lega da 18″
  • Fari anteriori Full LED (diurni a LED) adattivi a matrice (ALH)
  • Fari anteriori e posteriori con LED signature
  • Vetri posteriori scuri

Interni

  • Interni in tessuto nero
  • Illuminazione abitacolo con luci LED
  • Sedile posteriore divisibile 60/40
  • Volante multifunzione e pomello cambio rivestiti in pelle
  • Cassetto portaoggetti rivestito internamente

Comfort

  • Alzacristalli elettrici anteriori e posteriori
  • Chiusura centralizzata con telecomando e chiusura automatica in movimento (ADL)
  • Mazda Push Button per avviamento/spegnimento motore
  • Radio AM/FM, digitale DAB, con comandi al volante, presa USB
  • Impianto audio Mazda Harmonic Acoustics con 8 altoparlanti
  • MZD Connect con display centrale a grafica TFT a colori da 8,8″, Bluetooth
  • Navigatore satellitare integrato in plancia
  • Interfacce Apple CarPlay – Android Auto
  • HMI Commander
  • Climatizzatore automatico bi-zona con sensore umidità
  • Sensori luce/pioggia
  • Retrovisore interno fotocromatico di tipo Frameless
  • Sensori parcheggio anteriori e posteriori
  • Smart Key
  • Strumentazione con grafica centrale TFT da 7″
  • Head Up Display – proiezione informazioni sul parabrezza
  • Videocamera posteriore di ausilio al parcheggio
  • Antifurto

Tecnologia & Sicurezza

  • ABS. EBD, EBA, DSC, TCS, ESS
  • G-Vectoring Control Plus (GVC-Plus)
  • Freno di stazionamento elettrico con autoinserimento (Auto hold)
  • Airbag frontali e laterali (guidatore e passeggero)
  • Airbag a tendina anteriori e posteriori
  • Airbag anteriori ginocchia
  • Attacchi Isofix per i sedili posteriori (2)
  • Sistema di assistenza alla partenza in salita (HHL)
  • Sensori pressione pneumatici (TPMS)
  • Sistema di chiamata di emergenza e-Call
  • Sistema intelligente frenata in città (SCBS) con rilevamento pedoni e cicli
  • Sistema di monitoraggio angoli ciechi (BSM) con sistema di rilevazione pericolo uscita
  • Sistema di mantenimento della carreggiata (Lane-keep Assist System)
  • Sistema di controllo automatico fari abbaglianti (HBC)
  • Sistema riconoscimento segnali stradali (TSR)
  • Sistema rilevazione stanchezza guidatore (DAA)
  • Cruise Control Adattativo MRCC (con funzioni Full Speed e Intelligent Speed Assist)
  • Sistema intelligente di frenata automatica in autostrada (SBS)
  • Kit riparazione pneumatici
  • 3 anni di garanzia (o 100.000 km)

Mazda Mazda3 Sedan Exceed

La Mazda Mazda3 Sedan Exceed – disponibile esclusivamente con il motore 2.0 da 150 CV – aggiunge alla dotazione della Executive:

Comfort

  • Monitor 360°
  • Comandi cambio automatico al volante (versioni AT)

Tecnologia & Sicurezza

  • Selettore di guida (versioni benzina AT)
  • Sistema di rilevazione pericolo uscita parcheggio anteriore (FCTA)
  • Sistema di frenata di emergenza posteriore in uscita parcheggio (RCTB)
  • Sistema intelligente frenata in città anche posteriore (Rear SCBS)
  • Sistema monitoraggio guidatore con sensore espressione viso
  • Funzione Cruise and Traffic System (CTS)

Mazda Mazda3 Sedan Exclusive

La Mazda Mazda3 Sedan Exclusive – disponibile esclusivamente con il motore 2.0 da 186 CV – aggiunge alla dotazione della Exceed:

Esterni

  • Cerchi in lega da 18″ cromati
  • Tetto apribile elettricamente

Interni

  • Rivestimento interni in pelle nera (disponibile anche “White”)
  • Sedili anteriori riscaldabili elettricamente
  • Sedile guidatore con regolazioni elettriche
  • Memorizzazione regolazioni elettriche per sedile guidatore, HUD e retrovisori esterni

Comfort

  • Impianto audio Bose Surround Sound System con 12 altoparlanti e amplificatore digitale

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Mazda Mazda3 Sedan: i prezzi

Motori mild hybrid benzina

Mazda Mazda3 Sedan 2.0 122 CV 26.800 euro

Mazda Mazda3 Sedan 2.0 150 CV 29.150 euro

Mazda Mazda3 Sedan 2.0 186 CV 33.500 euro

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Telecamere retromarcia: come funzionano e quando è bene installarle

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Le telecamere di retromarcia dell’auto sono sistemi che aiutano l’automobilista a parcheggiare e muoversi in sicurezza, senza andare contro a ostacoli poco visibili dall’interno del veicolo. Sono dispositivi essenziali per la sicurezza del guidatore e degli altri utenti, danno un grande supporto nelle manovre. I sensori di parcheggio sono altri elementi che supportano l’azione delle telecamere di retromarcia, emettendo dei suoni che avvertono della presenza di un ostacolo.

Telecamere di retromarcia: diversi modelli

Chiaramente i modelli di telecamere sulle auto possono essere differenti, con caratteristiche particolari come la grandezza dello schermo, la tecnologia di utilizzo, la praticità del sistema stesso. Ci sono vetture che le hanno integrate, in altre invece vengono installate successivamente e sotto certi punti di vista è meglio, perché in questo modo la sostituzione o la riparazione in caso di danneggiamento è più semplice e costa meno rispetto a quella dei sistemi già integrati in auto.

Come funzionano le telecamere di retromarcia?

Le telecamere danno la possibilità di combinare differenti immagini per dare al guidatore una panoramica degli ostacoli che ci sono attorno all’auto durante le manovre. Si attivano automaticamente quando si inserisce la retromarcia, insieme ai sensori di parcheggio anteriori e posteriori. Sul display si vede l’immagine video che aiuta nelle manovre. I sensori invece emettono sempre i suoni in presenza di ostacoli.

Come scegliere la telecamera di retromarcia per auto

Prima di fare una scelta, è importante capire i punti di forza e di debolezza di ogni modello. Ci sono comunque delle caratteristiche comuni da valutare prima dell’acquisto:

  • facilità d’installazione e di utilizzo. Ricordate che è un dispositivo che deve migliorare la vita del conducente, non complicarla. Con il manuale di istruzioni solitamente è facile per tutti montare la telecamera rapidamente;
  • schermo, tante auto ne hanno uno integrato che supporta la telecamera, ma a volte non sono compatibili con tutti i prodotti, quindi è meglio comprarne uno apposito tra i 4 i 7 pollici di grandezza;
  • anche il budget è fondamentale, capire e valutare personalmente quanto si può spendere, ci aiuta a orientarci nella scelta del prodotto ideale.

Vantaggi e svantaggi delle telecamere di retromarcia

Le telecamere di retromarcia sono molto utili nelle manovre perché le rendono più confortevoli e sicure. Raccomandiamo comunque di prestare sempre molta attenzione, soprattutto ai pedoni. Ogni dispositivo infatti ha un angolo cieco che non può essere ripreso dall’obiettivo. La copertura ottimale di rilevamento degli ostacoli è garantita solo grazie alla combinazione tra la telecamera e i sensori di parcheggio.

Le telecamere e i sensori di parcheggio sono disponibili su tanti modelli di auto e aiutano davvero a evitare un gran numero di incidenti. Ci sono anche dei sistemi in grado di proiettare l’immagine dell’auto a 360° dall’alto, offrendo così una percezione migliore degli ostacoli che ci sono intorno alla vettura durante le manovre. Chiaramente il funzionamento è ottimale se le telecamere sono abbinate ai sensori di parcheggio.

Il sistema di frenata automatica d’emergenza, anche in retromarcia, disponibile su alcune vetture, rende l’efficacia di questi sistemi ancora più elevata nell’evitare sinistri e danni anche gravi.

Telecamere di retromarcia: quanto costano

I prezzi di questi dispositivi variano molto in base al modello, possono costare da un minimo di 300 euro fino a superare i 1000 euro. Accade sempre più spesso che questi sistemi vengano inseriti in pacchetti di equipaggiamenti o di allestimenti particolari, che includono differenti tecnologie. Il costo comunque varia a seconda di quanto il sistema è sofisticato e preciso.

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Catene da neve ragno, che cosa sono e per chi sono indicate?

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Durante la stagione invernale, nei mesi più freddi dell’anno, caratterizzati da maltempo e forti precipitazioni, molti automobilisti devono fare i conti con le preoccupazioni legate alle condizioni climatiche avverse. Neve, grandine e strade ghiacciate sono disagi all’ordine del giorno nel corso dell’inverno.

Il Codice della strada è molto specifico al riguardo: ogni automobilista è tenuto ad avere a bordo del proprio veicolo le catene da neve o, in alternativa, le gomme termiche. Pur rappresentando una soluzione comoda, le gomme termiche non hanno la stessa efficacia delle catene da neve che sono ideali soprattutto nei tratti in cui le condizioni del manto stradale sono più problematiche.

Sono in molti a preferire le catene alle gomme termiche. Esistono principalmente due tipi di catene da neve: quelle classiche, caratterizzate dalla forma a rombo, e quelle più recenti e più facili da installare, dette a ragno. Vediamo nel dettaglio a cosa servono e come si montano le catene da neve a ragno.

Cosa sono le catene da neve a ragno

Le catene da neve a ragno sono un tipo di catene caratterizzate da una maggiore facilità di montaggio rispetto a quelle tradizionali. Esistono diversi modelli di catene da neve a ragno che presentano alcune differenza da un produttore all’altro, ma il concetto di base resta lo stesso.

Nelle catene da neve a ragno si possono distinguere due parti principali: il sistema di ancoraggio e la catena vera e proprio. Il sistema di ancoraggio si fissa al cerchio e alcuni modelli vengono venduti direttamente con un disco da fissare sul lato esterno dei cerchioni, mentre altri fanno presa sui bulloni. In generale i modelli a ragno delle catene da neve sono dotata di un particolare meccanismo che consente di agganciarsi al sistema di ancoraggio in modo rapido e sicuro.

Come si montano le catene da neve a ragno

A differenza delle catene da neve tradizionali, quelle a ragno non hanno bisogno di essere fissate sul lato interno della ruota, ma si montano direttamente all’esterno. Il sistema di ancoraggio si fissa sulla parte esterna della ruota, mentre la catena vera e propria va fissata al sistema di ancoraggio. Le operazioni per montare le catene da neve a ragno sulle ruote della propria vettura risultano più semplici e più rapide rispetto a quelle delle catene tradizionali.

Per prima cosa si fissa il sistema di ancoraggio alla parte esterna della ruota tramite un adattatore che si va a fissare direttamente sul bullone della ruota. Successivamente si estrae il bullone al quale vanno applicati gli adattatori che mantengono il sistema di ancoraggio: una volta applicati, bisogna reinserire il bullone nella sua posizione originale.

Svolta questa operazione, il bullone e il sistema di ancoraggio resteranno in posizione per tutta la durata dell’inverno, senza bisogno di montare e smontare il tutto. Una volta inseriti i sistemi di ancoraggio, al momento di necessità, non resta che fissare la catena alla base facendo combaciare i punti contrassegnati.

I vantaggi delle catene da neve a ragno

Le catene da neve a ragno presentano anche una lunga serie di vantaggi: il primo è rappresentato dalla praticità di utilizzo, in quanto prevedono un sistema di montaggio semplice, comodo, rapido ed efficace. Il processo di montaggio delle catene, inoltre, fa in modo che la maggior parte dei modelli vada a sistemarsi in maniera quasi automatica, fissando le diverse parti seguendo le istruzioni.

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▸ Una casa automobilistica vuole promuovere i propri veicoli elettrici ad utenti attenti all’ambiente che permangono in città dopo l’orario di ufficio. La pubblicità viene presentata dopo le 18:30 su una pagina con contenuti correlati (come un articolo sulle azioni per contrastare il cambiamento climatico) a utenti la cui posizione approssimativa suggerisce che si trovino in una zona urbana.
▸ Un grande produttore di vernici per acquerelli desidera realizzare una campagna pubblicitaria online per la sua ultima gamma di acquerelli, diversificando il pubblico per raggiungere il maggior numero possibile di artisti amatoriali e professionisti ed evitare di mostrare la pubblicità accanto a contenuti non in linea con questo obiettivo (ad esempio, articoli su come ridipingere la casa). Il numero di volte in cui la pubblicità è stata presentata all’utente viene rilevato e limitato, per evitare di riproporla troppo spesso.
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Esempi
▸ Se l’utente legge diversi articoli sui migliori accessori per bicicletta da acquistare, tali informazioni potrebbero essere utilizzate per creare un profilo sull’interesse dell’utente per gli accessori per bicicletta. Tale profilo può essere usato o migliorato in seguito, sugli stessi siti web o app o su siti web o app diversi, per presentare all’utente annunci su una determinata marca di accessori per bicicletta. Inoltre, se l’utente cerca un configuratore per veicoli sul sito web di un produttore di automobili di lusso, tali informazioni potrebbero essere combinate con il suo interesse per le biciclette per perfezionarne il profilo e supporre che all’utente interessi l’attrezzatura da ciclismo di lusso.
▸ Un’azienda di abbigliamento desidera promuovere una nuova linea di lusso di abbigliamento per bambini. Si mette in contatto con un’agenzia che ha una rete di clienti ad alto reddito (come supermercati di fascia alta) e chiede all’agenzia di creare profili di giovani genitori o coppie per i quali si può supporre che siano benestanti e che avranno un altro figlio, in modo da potersene avvalere in seguito per presentare annunci basati su tali profili all’interno delle app dei partner.
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▸ Un rivenditore online vuole pubblicizzare una vendita limitata di scarpe da corsa. Vuole rivolgere gli annunci agli utenti che in precedenza avevano guardato scarpe da corsa sulla sua app mobile. Il riconoscimento dell’utente che ha precedentemente utilizzato l’app mobile per guardare scarpe da corsa, al fine di presentargli la pubblicità corrispondente sull’app, potrebbe realizzarsi tramite tecnologie di tracciamento.
▸ Un profilo creato per la pubblicità personalizzata in relazione a una persona che ha cercato accessori per biciclette su un sito web può essere utilizzato per presentare pubblicità pertinente di accessori per biciclette su un’app mobile di un’altra organizzazione.
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Esempi
▸ L’utente ha letto diversi articoli su una piattaforma di social media su come costruire una casa sull’albero. Queste informazioni potrebbero essere aggiunte al profilo per contrassegnare l’interesse dell’utente verso contenuti relativi all’outdoor e alle guide sul fai-da-te (con l’obiettivo di consentire la personalizzazione dei contenuti, in modo da presentare in futuro, ad esempio, più post di blog e articoli su case sull’albero e baite di legno).
▸ L’utente ha guardato tre video sull’esplorazione dello spazio su diverse app TV. Una piattaforma di notizie non correlata, con cui l’utente non ha avuto contatti, crea un profilo basato su quel comportamento di visualizzazione, contrassegnando l’esplorazione dello spazio come un argomento di possibile interesse per altri video.
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Esempi
▸ L’utente legge degli articoli sull’alimentazione vegetariana su una piattaforma di social media e poi usa l’app di cucina di un’azienda non correlata. Il profilo creato sull’utente sulla piattaforma di social media sarà utilizzato per presentare delle ricette vegetariane nella schermata di benvenuto dell’app di cucina.
▸ L’utente ha guardato tre video sul canottaggio su diversi siti web. Quando l’utente usa l’app TV, una piattaforma di condivisione video non correlata consiglia altri cinque video sul canottaggio di suo possibile interesse in base al profilo creato sull’utente quando ha visitato i vari siti web per guardare i video online.
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Esempi
▸ L’utente ha fatto clic su una pubblicità relativa a uno sconto per il “black Friday” da un negozio online sul sito web di un editore e ha acquistato un prodotto. Il clic dell’utente sarà collegato all’acquisto. L’interazione dell’utente e quella di altri utenti saranno valutate per sapere quanti clic sulla pubblicità hanno dato luogo a un acquisto.
▸ L’utente è tra i pochi ad aver fatto clic su una pubblicità relativa a uno sconto per la “Giornata internazionale della riconoscenza” applicato da un negozio di articoli regalo online all’interno dell’app di un editore. L’editore desidera avere dei report per comprendere con quale frequenza una specifica inserzione pubblicitaria all’interno dell’app e, in particolare, l’annuncio “Giornata internazionale della riconoscenza”, è stata visualizzata o cliccata dall’utente e da altri utenti, al fine di ottimizzare le inserzioni pubblicitarie dell’editore e dei suoi partner (come le agenzie).
Misurare le prestazioni dei contenuti
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Le informazioni relative ai contenuti presentati all’utente e al modo in cui l’utente interagisce con essi possono essere utilizzate per stabilire se i contenuti (non pubblicitari) hanno raggiunto, ad es., il pubblico previsto e incontrato i suoi interessi. Ad esempio, se l’utente legge un articolo, guarda un video, ascolta un podcast o guarda la descrizione di un prodotto, quanto tempo trascorre sul servizio, le pagine web visitate, ecc. Ciò è molto utile per comprendere la pertinenza dei contenuti (non pubblicitari) che vengono mostrati all’utente.


Esempi
▸ L’utente ha letto un post di un blog sulle escursioni su un’app mobile di un editore e ha seguito un link a un post attinente consigliato. Le interazioni dell’utente registrate dimostreranno che il post iniziale sull’escursionismo si è rivelato utile e capace di suscitare l’interesse dell’utente per il post correlato. Tale circostanza sarà valutata per sapere se produrre più post sull’escursionismo in futuro e dove posizionarli nella schermata iniziale dell’app mobile.
▸ All’utente è stato presentato un video sulle tendenze della moda, ma l’utente e molti altri utenti hanno smesso di guardarlo dopo 30 secondi. Queste informazioni vengono, quindi, utilizzate per valutare la giusta lunghezza di video futuri sulle tendenze della moda.
Comprendere il pubblico attraverso statistiche o la combinazione di dati provenienti da fonti diverse
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I report possono essere generati in base alla combinazione di set di dati (come profili utente, statistiche, ricerche di mercato, dati analitici) riguardanti le interazioni dell’utente e quelle di altri utenti con contenuti pubblicitari o (non pubblicitari) al fine di identificare caratteristiche comuni (ad esempio, per determinare quale pubblico di riferimento è più ricettivo a una campagna pubblicitaria o a determinati contenuti).

Esempi
▸ Il proprietario di una libreria online desidera un report commerciale che mostri la percentuale di visitatori che hanno consultato e lasciato il suo sito senza fare acquisti o hanno consultato e acquistato l’ultima autobiografia delle celebrità del mese, nonché l’età media e la distribuzione di genere per ciascuna categoria. I dati relativi alla navigazione dell’utente sul sito e alle sue caratteristiche personali vengono quindi utilizzati e combinati con altri dati di questo tipo per produrre le statistiche.
▸ Un inserzionista vuole comprendere meglio il tipo di pubblico che interagisce con le sue pubblicità. Richiede a un istituto di ricerca di confrontare le caratteristiche degli utenti che hanno interagito con gli annunci con le caratteristiche tipiche degli utenti di piattaforme simili, su diversi dispositivi. Il confronto rivela all’inserzionista che il suo pubblico sta accedendo agli annunci principalmente tramite dispositivi mobili e si colloca probabilmente nella fascia di età compresa tra i 45 e i 60 anni.
Sviluppare e migliorare i servizi
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Le informazioni sull’attività dell’utente sul servizio, come l’interazione con annunci o contenuti, possono essere molto utili per migliorare prodotti e servizi e creare nuovi prodotti e servizi basati sulle interazioni dell’utente, il tipo di pubblico, ecc. Questa specifica finalità non include lo sviluppo o il miglioramento dei profili utente e degli identificatori.

Esempi
▸ Una piattaforma tecnologica che collabora con un fornitore di social media nota una crescita degli utenti di app mobili e constata dai rispettivi profili che molti di loro si connettono attraverso connessioni mobili. Impiega una nuova tecnologia per fornire annunci formattati per i dispositivi mobili e a bassa larghezza di banda al fine di migliorarne le prestazioni.
▸ Un inserzionista sta cercando un modo per visualizzare annunci su un nuovo tipo di dispositivo per consumatori. Raccoglie informazioni sul modo in cui gli utenti interagiscono con il nuovo tipo di dispositivo, per valutare la possibilità di costruire un nuovo meccanismo per visualizzare pubblicità su questo tipo di dispositivo.
Categorie di dati
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Caratteristiche del dispositivo
Trattata da 1 partner
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Caratteristiche tecniche del dispositivo utilizzato che non sono specifiche dell’utente, come la lingua, il fuso orario o il sistema operativo.
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Un identificatore del dispositivo è una stringa univoca di caratteri assegnati al dispositivo o al browser dell’utente tramite un cookie o altre tecnologie di archiviazione. È possibile crearne uno o accedervi per riconoscere il dispositivo dell’utente, ad es. su tutte le pagine web dello stesso sito o su più siti o app.
Identificatori probabilistici
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È possibile creare un identificatore probabilistico interconnettendo le caratteristiche associate al dispositivo (il tipo di browser o sistema operativo utilizzato) e l’indirizzo IP della connessione Internet. Con il consenso dell’utente, è possibile interconnettere anche altre caratteristiche (ad es. il carattere installato o la risoluzione dello schermo) per migliorare la precisione dell’identificatore probabilistico.Tale identificatore è considerato “probabilistico” perché più dispositivi possono condividere le stesse caratteristiche e la stessa connessione Internet. È possibile usarlo per riconoscere il dispositivo dell’utente, ad es. su tutte le pagine web dello stesso sito o su più siti o app.
Dati di navigazione e interazione
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L’attività online dell’utente, ovvero i siti web che visita, le app che utilizza, i contenuti che cerca su questo servizio o le sue interazioni con contenuti o annunci, ad esempio il numero di volte che ha visualizzato un contenuto o un annuncio specifico o se ha cliccato sullo stesso.
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