Monthly Archives: Giugno 2020
Auto elettriche e ZTL, cosa sapere sulle regole d’accesso in Italia
L’ingresso delle auto elettriche nelle zone a traffico limitato in Italia non è libero e consentito in qualsiasi centro, vi sono infatti delle regole che variano da città a città. Al momento la situazione è questa, anche se da tempo si cerca di trovare la via per rendere uniforme la normativa delle ZTL a livello nazionale. A volte l’accesso per le auto elettriche non è libero e sono previsti dei limiti precisi, vediamo come comportarsi nelle principali città italiane.
ZTL a Milano, accesso delle auto elettriche
La ZTL di Milano è quella denominata Area B, che vieta l’accesso e la circolazione ai veicoli più inquinanti e anche a quelli che trasportano merci e superano i 12 metri di lunghezza. L’Area C invece è la ZTL Cerchia dei Bastioni, praticamente il centro storico. Le auto elettriche hanno libero accesso sia nell’Area B che nell’Area C, senza dover fare una richiesta particolare. A Milano le auto elettriche possono anche parcheggiare su strisce blu e gialle senza pagare, ma ritirando prima un pass che costa 10 euro.
ZTL a Torino, accesso delle auto elettriche
In città è permesso il transito gratuito nella ZTL Centrale ai veicoli elettrici puri, senza alcun limite. Ogni persona fisica può avere un solo permesso di circolazione. Nessuno è esonerato però dal pagamento della sosta nelle strisce blu, non è consentito l’ingresso nelle aree pedonali, nelle vie e nelle corsie riservate ai mezzi pubblici e nelle aree verdi chiuse al traffico veicolare che si trovano nella Zona a Traffico Limitato. I residenti possono chiedere il pass di ingresso, pagando la marca da bollo di 16 euro, valido per due anni. I non residenti invece devono compilare un apposito modulo di richiesta.
ZTL a Genova, accesso delle auto elettriche
Nelle ZTL di Genova possono entrare le auto elettriche per il trasporto di persone, senza pagare nulla ma richiedendo il contrassegno e registrando la targa.
ZTL a Bologna, accesso delle auto elettriche
La ZTL del Centro Storico è una zona molto grande; tutti i giorni, dalle 7 alle 20, la circolazione dei veicoli a motore è limitata. Le auto elettriche invece possono circolare e sostare liberamente e gratis, previa richiesta del contrassegno, comunicando la targa.
ZTL a Firenze, accesso delle auto elettriche
Le auto elettriche per il trasporto di persone possono liberamente transitare in ZTL senza alcun contrassegno, deve solo essere comunicata la targa. I residenti con l’auto a zero emissioni possono parcheggiare liberamente nei posti a pagamento, esponendo una copia della carta di circolazione in cui si vedano l’indirizzo, la targa e la motorizzazione. Per i non residenti è previsto lo sconto del 50% sulle tariffe per la sosta.
ZTL a Roma, accesso delle auto elettriche
Le auto elettriche nella Capitale possono circolare nelle ZTL liberamente e gratuitamente, facendo prima richiesta agli organi competenti, allegando una copia della carta di circolazione del veicolo. Non viene rilasciato nessun contrassegno. È possibile chiedere anche il permesso per sostare gratuitamente in tutte le aree blu.
ZTL a Napoli, accesso delle auto elettriche
Chi ha un’auto elettrica può chiedere il contrassegno per la circolazione all’interno delle ZTL di Napoli a titolo gratuito. Il permesso viene concesso dall’Azienda Napoletana Mobilità e vale un anno, costa 10 euro. Le auto elettriche possono parcheggiare in tutte le aree con strisce blu, tranne quelle di sosta a rotazione, dei parcheggi in struttura e dei car-valet. Serve comunque un contrassegno da applicare alla propria vettura, che costa sempre 10 euro e vale un anno.
ZTL a Palermo, accesso delle auto elettriche
Le auto elettriche possono accedere liberamente nelle ZTL, indipendentemente dal luogo di residenza del proprietario. Prima bisogna fare richiesta di un pass al Comune, pagando la marca da bollo e altri oneri fissi.
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Tagliando auto, dove va fatto e quanto costa?
Il tagliando auto è fondamentale per ogni vettura, per poter viaggiare in sicurezza. Si tratta infatti di una seria di controlli che devono essere effettuati periodicamente per mantenere l’auto in buona salute e non rischiare problemi, soprattutto per quanto riguarda le parti meccaniche maggiormente soggette all’usura. Purtroppo ancora molti automobilisti pensano che il tagliando auto comprenda solo cambio olio e filtri, invece il meccanico deve fare anche diversi controlli al motore, alle sospensioni, alla trasmissione, all’impianto d’illuminazione e ai freni.
Tagliando auto: quali sono i costi?
Il tagliando dell’auto non ha un costo fisso, tutto dipende dal tipo di macchina e dalla Casa produttrice, oltre che ovviamente dall’eventualità di fare interventi straordinari e dalla quantità di parti che devono essere sostituite.
Nella spesa, per tutti, rientrano sicuramente il cambio dell’olio motore e del filtro dell’olio, oltre che del filtro dell’aria e dell’abitacolo. Generalmente l’officina specializzata a cui ci si rivolge per il tagliando dell’auto include nel prezzo anche il controllo dei livelli di tutti i fluidi. Il prezzo finale di un tagliando dipende anche dal costo della manodopera e dei ricambi. Un meccanico indipendente ha delle tariffe che vanno dai 25 ai 30 euro all’ora per la manodopera, le concessionarie e le officine autorizzate invece sono più costose, si arriva a pagare fino a 40-50 euro.
Ogni quanto si deve fare il tagliando auto?
Il tagliando dell’auto deve essere fatto ad intervalli temporali o chilometrici precisi, per ogni vettura vengono specificati sul libretto d’uso e manutenzione. Se però vogliamo dare una risposta generica agli automobilisti che spesso si chiedono appunto quando devono far fare tutti i controlli al meccanico, è bene consigliare di fare il tagliando una volta all’anno oppure ogni 10-20.000 km percorsi, se vengono utilizzati i lubrificanti standard.
Nel caso in cui per la propria auto si prediliga l’utilizzo di oli “longlife”, allora i controlli si possono fare anche ogni 2 anni o 30-50.000 km. Una cosa importante da sapere se si possiede una macchina recente: esistono di serie dei sensori appositi che danno la possibilità alla centralina del motore di indicare all’automobilista quali sono gli intervalli ottimali entro i quali fare il tagliando, a seconda dello stile di guida e dei percorsi effettuati dal conducente.
Il primo tagliando di un’auto nuova solitamente viene fissato dal costruttore dopo sei mesi o 10.000 km percorsi dal momento dell’acquisto. Se si tratta invece di un’auto usata, allora il tagliando si può fare dove e quando si vuole, ovviamente tenendo conto degli intervalli raccomandati dalla Casa madre e degli accordi presi per tutto il periodo di garanzia dell’auto.
Gli intervalli di manutenzione a cui attenersi in seguito rimangono quelli che sono stati fissati in origine dal produttore della vettura. Il nostro consiglio per tutti coloro che comprano un’auto usata è quello di far effettuare subito un tagliando alla vettura, in modo da verificare tutte le componenti meccaniche più soggette ad usura, le sospensioni, i freni, le gomme, lo sterzo, le luci e gli scarichi.
Se la vostra macchina invece è d’epoca, dovete assolutamente sapere che gli intervalli entro i quali bisogna fare il tagliando auto e i vari controlli per una buona manutenzione sono più brevi. Oltretutto serve che la macchina sia affidata alle mani di un meccanico esperto, che sa come lavorare anche su veicoli datati e che hanno magari più di 30 anni. I pezzi di ricambio devono essere sempre originali, tutto serve per mantenere l’integrità e il valore della macchina storica nel tempo.
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Multe per infrazione del Codice della Strada: quali sono
Le multe che si prendono per infrazioni al Codice della Strada sono di differenti tipologie, ovviamente tutto dipende da quanto è grave l’infrazione che compie l’automobilista alla guida del suo veicolo. Solitamente la punizione per Legge corrisponde al pagamento di una somma di denaro e in genere sono previsti un minimo e un massimo dell’importo dovuto; entro 60 giorni dalla notifica del verbale l’automobilista è obbligato a pagare l’importo minimo.
Esistono anche delle sanzioni accessorie, nel caso in cui alla sanzione amministrativa per una determinata multa è prevista anche l’aggiunta di un’altra punizione che può riguardare la confisca dell’auto, oppure il ritiro della carta di circolazione, o ancora la sospensione, revoca o perdita temporanea della patente.
Ci sono invece casi più gravi che per Legge sono considerati reati e si tratta in particolare dei seguenti:
- omissione di soccorso in caso di incidente;
- guida sotto effetto di alcol o sostanze stupefacenti;
- rifiuto di sottoporsi all’alcol test.
In questi casi la persona non viene solo multata, ma deve subire un processo e quindi un giudizio da parte del tribunale. Il giudice deve stabilire la somma che deve essere pagata e la durata di un eventuale arresto (che spesso viene convertito in una multa).
Il verbale per violazione del Codice della Strada
Gli agenti di Polizia rilasciano il verbale, nei casi più comuni di violazione del Codice della Strada. Si tratta di un documento che certifica la violazione che è stata commessa e in cui si riportano:
- generalità del proprietario dell’auto;
- giorno, ora e località;
- targa;
- norma del Codice della Strada che è stata violata;
- esposizione dei fatti;
- somma di denaro da pagare;
- punti eventualmente sottratti dalla patente;
- ufficio presso cui pagare la multa.
Entro quanto tempo bisogna pagare una multa?
Le multe possono essere pagate entro 5 giorni, in questo caso si usufruisce di uno sconto del 30%, solo se però non si tratta di una violazione che comporta anche la decurtazione dei punti della patente. Sul verbale solitamente viene riportata la somma da pagare, con e senza sconto. Se si paga la multa dopo 60 giorni non si può versare l’importo ridotto e inoltre scattano anche le sanzioni per ritardo, le more.
Dove si pagano le multe?
Le multe si possono pagare presso le ricevitorie Lottomatica e Sisal. Se sono stati gli organi della polizia municipale a rilevare il verbale, allora il pagamento può essere effettuato presso l’ufficio comunale della propria città. Le multe si possono pagare anche online, dal sito della propria banca, dal portale delle Poste Italiane o Lottomatica.
Multe per violazione del Codice della Strada, come fare ricorso
Quando un automobilista prende una multa perché infrange una delle norme del Codice della Strada, ha la possibilità di contestarla, nel caso in cui la ritenga ingiusta oppure pensi che l’importo da versare sia troppo elevato. Al guidatore è consentito presentare ricorso al Prefetto o al Giudice di Pace, nel primo caso entro il termine massimo di 60 giorni, nel secondo caso di 30 dall’avvenuta contestazione.
La possibilità di fare ricorso è attiva in questi casi:
- il verbale è illeggibile oppure risulta incompleto o inesatto;
- è presente un vizio di forma;
- manca la segnaletica dell’autovelox oppure gli apparecchi non sono omologati;
- arriva una doppia multa per la stessa infrazione commessa;
- non è avvenuta la notifica entro 90 giorni o 150 giorni se si risiede all’estero;
- la notifica arriva al vecchio proprietario, nonostante il passaggio di proprietà.
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Passaggio di proprietà auto, come aggiornare la carta di circolazione
Tutti coloro che decidono di vendere o comprare un veicolo di seconda mano, devono sapere come si effettua il passaggio di proprietà. Se la concessionaria procede alla compravendita, allora sarà la stessa a provvedere anche a tutte le pratiche. Se invece l’atto avviene tra due privati, sono loro a doversene occupare. Le alternative possibili sono due:
- rivolgersi ad un’agenzia di pratiche auto;
- procedere autonomamente.
Nel secondo caso, bisogna portare con sé i seguenti documenti:
- certificato di proprietà del veicolo;
- carta di circolazione;
- modello TT 2119, che serve per fare la richiesta di aggiornamento della carta di circolazione ed è reperibile presso gli sportelli telematici dell’automobilista;
- documento di identità e codice fiscale dell’acquirente;
- documento di identità del venditore.
La prima cosa da fare è una dichiarazione unilaterale di vendita, firmata dal venditore e redatta sul retro del certificato di proprietà. Il passaggio di proprietà deve essere trascritto entro 60 giorni, pena una serie di sanzioni verso chi compra l’auto. Se l’operazione viene effettuata presso uno sportello telematico dell’automobilista, la richiesta di registrazione del passaggio di proprietà parte in automatico.
Una volta eseguito il passaggio di proprietà di un’auto, è obbligatorio aggiornare la carta di circolazione. Al mancato aggiornamento conseguono l’applicazione di sanzioni pecuniarie e il ritiro del documento ai sensi dell’articolo 94 del Codice della Strada, nel caso di controllo su strada.
Quali documenti servono per l’aggiornamento carta di circolazione?
A seguito del passaggio di proprietà di un veicolo, per fare la richiesta di aggiornamento della carta di circolazione con il rilascio del certificato di proprietà, deve essere presentata la domanda con il modello TT 2119 apposito, che deve essere compilato e sottoscritto, rivolgendosi ad uno Sportello Telematico dell’Automobilista, che si trova presso le agenzie pratiche auto, le unità territoriali dell’ACI-PRA, le delegazioni degli Automobile Club e gli uffici provinciali della Motorizzazione Civile abilitati al servizio. I documenti che servono, oltre al modello TT 2119, sono quelli che abbiamo elencato sopra.
Quanto costa l’aggiornamento della carta di circolazione per trasferimento di proprietà?
Il modulo TT 2119 deve essere integrato e consegnato insieme alle attestazioni dei seguenti pagamenti:
- il versamento di 16,00 euro effettuato con il bollettino postale precompilato n. 4028 intestato al Dipartimento Trasporti Terrestri;
- il versamento fatto sul bollettino postale precompilato n. 25202003 intestato a ACI Automobile Club d’Italia Economato Generale servizi di tesoreria via Marsala 8, 00185 Roma. L’importo, in questo caso, viene comunicato direttamente allo sportello e cambia a seconda della in cui risiede la persona intestataria della carta di circolazione e in base alle caratteristiche tecniche del veicolo e dei kW;
- il versamento di 10,20 euro effettuato sul bollettino postale precompilato n. 9001 intestato al Dipartimento Trasporti Terrestri oppure sul bollettino n. 5462288 intestato alla Regione Valle D’Aosta, il n. 400382 per pratiche effettuate all’interno della Provincia Autonoma di Trento.
Per il passaggio di proprietà dell’auto ci sono anche altre spese da tenere in conto:
- imposta di bollo da 32,00 euro o da 48,00 euro nel caso in cui l’atto non venga redatto sul certificato di proprietà dell’auto, per la presentazione dell’atto di compravendita al PRA e rilascio del certificato di proprietà;
- emolumento ACI 17,00 euro.
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Batteria auto nuova, quanto costa e quanto dura
Per il funzionamento corretto dell’auto ci sono differenti elementi che vanno tenuti sotto controllo, tra questi anche la batteria, uno dei principali, perché permette l’accensione del motore e anche il funzionamento di vari servizi di bordo e dell’illuminazione dell’abitacolo ad auto ferma.
Batteria auto, come funziona
La batteria dell’auto è un dispositivo che permette di accumulare energia elettrica attraverso un importante processo chimico. La carica si mantiene andando a sfruttare la potenza in eccesso del motore, una scarica di potenza molto breve, che dura alcuni secondi, permette l’accensione del motorino di avviamento. Quando si deve ricaricare la batteria dell’auto, è necessario sapere prima il modello che viene adottato per il proprio veicolo. Per farlo basta controllare la batteria stessa o il sito internet della Casa d’auto.
Per poter ricaricare la batteria dell’auto quando è scarica, è fondamentale avere i cavi che servono per collegarla ad una batteria funzionante. Come si procede? Si deve collegare il cavetto rosso, con i morsetti sui poli positivi, prima alla batteria scarica e poi a quella carica; in seguito si può collegare il cavetto nero, relativo ai poli negativi, sempre prima alla batteria scarica e dopo a quella carica. La batteria auto carica, in questo modo, può trasmettere energia a quella scarica e permette di mettere in moto l’auto.
Infatti, quando la batteria della tua auto è scarica, ovviamente non è possibile accendere il motore andando solo a girare la chiave, come di consueto. I tentativi che si possono fare sono appunto usare questo metodo appena descritto, caricando la batteria con i cavetti, oppure provare ad accendere la macchina con la partenza a spinta. Ricorda comunque che, nel caso in cui la macchina non si accenda, il problema potrebbe non essere la batteria scarica.
Quanto dura la batteria di un’auto nuova?
Quando acquisti la macchina nuova, la batteria generalmente ha una durata più lunga, perché è appena uscita dalla fabbrica. Per quanto riguarda invece la durata media di una batteria, parliamo di circa 4 o 5 anni; è necessario procedere alla sostituzione prima, nel caso si avvertano i primi segnali di malfunzionamento.
Quali sono i prezzi di una batteria auto e la garanzia?
Non possiamo dare una cifra fissa, perché non esiste un prezzo che accomuna tutte le batterie auto che ci sono in commercio. Infatti questo dipende dalla portata e dalle prestazioni. La spesa minima che si può sostenere per un buon prodotto è di circa 40 euro, si può arrivare fino a un massimo di 200 euro.
Esiste una garanzia della batteria auto: se dovesse risultare difettosa, allora è possibile farla sostituire gratuitamente entro i due anni di garanzia previsti dal D.lgs n.24 del 2004 secondo cui: “Tutti i prodotti godono di 24 mesi di garanzia legale, sia si tratti di vizi o di difetti di conformità o mancanza di qualità promesse”. (Ne abbiamo parlato anche nel caso di garanzia auto nuova).
Come si sostituisce la batteria dell’auto?
Per sostituire la batteria della macchina senza sbagliare, è fondamentale seguire alla lettera ogni passaggio:
- spegnere il motore dell’auto e disinserire la chiave;
- togliere le coperture e allentare il morsetto negativo nero, fare poi lo stesso con il morsetto positivo rosso;
- svitare le due viti del supporto della batteria e rimuoverlo;
- eliminare poi la batteria scarica e sostituirla con quella nuova;
- collegare i morsetti, prima quello positivo, poi quello negativo
- riposizionare le coperture e avvitare il supporto della batteria auto.
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Fiat, la tecnologia sigla per sigla
La Fiat – la Casa automobilistica più amata dagli italiani – propone diversi modelli molto apprezzati: vetture dotate di dispositivi tecnologici poco conosciuti dal grande pubblico. Di seguito troverete un glossario per capire meglio cosa significano le sigle che identificano tutti gli accessori tecnologici della Casa torinese.
ASR
L’ASR – acronimo di Anti-Slip Regulation – è il sistema antipattinamento (noto anche come controllo di trazione) e ha il compito di evitare slittamenti e sbandate in accelerazione.
Autonomous City Brake
Il sistema Autonomous City Brake attiva il freno in presenza di ostacoli o imprevisti.
DAB
La sigla DAB (Digital Audio Broadcasting System) indica la radio digitale.
DRL
La sigla DRL è usata per identificare le luci diurne.
DualDrive
Il DualDrive è il servosterzo elettrico. Premendo il pulsante City lo sterzo si alleggerisce.
Dualogic
Il Dualogic è il cambio automatico robotizzato Fiat.
ELD
La sigla ELD è usata per indicare il blocco differenziale della Fiat Panda 4×4.
ESP
L’ESP è il controllo di stabilità.
Fix&Go
La sigla Fix&Go è usata per indicare il kit di riparazione pneumatici.
HBA
La sigla HBA (Hydraulic Brake Assist) indica il dispositivo idraulico di assistenza in frenata. Un sistema che riconosce le frenate di emergenza e ottimizza la potenza della frenata.
Hill Holder
L’Hill Holder è un dispositivo che facilita le partenze in salita mantenendo ferma la vettura.
Intelligent speed assist
L’Intelligent speed assist adatta la velocità dell’auto al valore proposto dal Traffic sign recognition.
Lane assist
Il Lane assist avvisa il guidatore in caso di un’uscita o cambio di carreggiata involontario (senza l’utilizzo degli indicatori di direzione).
Mopar Connect
I servizi Mopar Connect comprendono l’assistenza in caso di incidente, il controllo della vettura da remoto e le informazioni aggiornate sul veicolo.
MSR
La regolazione della coppia in fase di rilascio MSR impedisce il bloccaggio delle ruote motrici quando l’azione frenante del motore è in corso.
Seaqual
Seaqual è un filato speciale realizzato in parte con plastica riciclata proveniente dal fondo del mare.
Speed limiter
Lo speed limiter è il limitatore di velocità.
TFT
TFT (Thin Film Transistor) è una tecnologia applicata ai display LCD: i cristalli liquidi non vengono polarizzati tramite scariche dall’esterno del pannello ma attraverso transistor che operano direttamente sul punto necessario.
TPMS
Il TPMS è il sistema di monitoraggio pressione pneumatici.
Traffic sign recognition
Il sistema Traffic sign recognition rileva e classifica i segnali stradali.
Uconnect
Uconnect è il sistema multimediale Fiat.
Wind Stop
Il Wind Stop è il frangivento della Fiat 500 C.
Windows bag
La sigla Windows bag è usata per identificare gli airbag a tendina.
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Airbag, quanti tipi ne esistono e quali sono le differenze
Nel corso degli anni la sicurezza delle auto e di tutti i veicoli è migliorata moltissimo, sviluppando nuovi sistemi e sensori, telecamere e tutto quel che serve per viaggiare appunto in maniera più sicura, evitando problemi che prima potevano essere all’ordine del giorno. Tra i vari dispositivi auto, occupano un posto rilevante gli airbag, sono i più utilizzati e vengono proposti di serie ormai su qualsiasi vettura.
Come funzionano gli airbag dell’auto?
Si tratta di uno dei dispositivi di sicurezza passiva dell’auto, viene installato all’interno della plancia o del volante, oppure anche del padiglione o dei sedili. Ovviamente il suo ruolo è quello di proteggere i passeggeri in caso di urto, quando si verifica un incidente stradale. Ma come è fatto un airbag? È un vero e proprio pallone dalla forma piatta, che si gonfia immediatamente nel momento in cui l’auto urta violentemente un ostacolo, fuoriuscendo dalla sua sede, andando a proteggere il passeggero o il conducente dell’auto. Impedisce il contatto della testa o e del volto con il volante e con il cruscotto.
Una cosa fondamentale comunque è tenere sempre allacciate le cinture di sicurezza, per non ridurre l’efficacia dell’airbag. Come funziona l’airbag? Innanzitutto è dotato di un sensore in grado di rilevare la decelerazione a seguito di un forte impatto, la centralina elabora il segnale e lo manda al detonatore che accende le sostanze che si trovano all’interno della capsula esplosiva. Nel momento in cui avviene l’impatto infatti si verifica una vera e propria esplosione, che gonfia il sacco in circa 50 millesimi di secondo al massimo e protegge la testa e parte del torace di chi è seduto sui sedili anteriori. Man mano poi il sacco inizia a sgonfiarsi. Dopo l’utilizzo, l’airbag deve essere sostituito con un dispositivo nuovo.
Airbag auto, quando si accende la spia?
La spia dell’airbag si accende sempre nel momento in cui viene avviata l’auto, e poi si spegne poco dopo, in questo modo indica la perfetta funzionalità del sistema di sicurezza. La spia è di colore rosso, si trova sul cruscotto e rappresenta un passeggero seduto con la cintura di sicurezza e un pallone di fronte.
Nel caso in cui notiate che la spia dell’airbag rimane accesa oppure si accenda all’improvviso mentre state guidando, potete provare a risolvere il problema accostando e spegnendo il motore, resettando il sistema. Se non dovesse funzionare, allora fate controllare l’auto ad un meccanico in un’officina specializzata.
Airbag auto, i sensori
L’airbag in auto funziona grazie ai sensori di collisione o di accelerazione montati nella centralina o nella parte frontale o laterale dell’auto, in grado di rilevare la decelerazione improvvisa del veicolo, come abbiamo detto, e di inviare il segnale alla centralina che attiva quindi il detonatore e l’apertura dell’airbag stesso.
A seguito di un impatto, oltre a sostituire l’airbag, vanno controllati anche i sensori, in modo da verificare che non siano stati compromessi nell’urto, altrimenti devono essere cambiati come l’airbag stesso.
Airbag auto, le varie tipologie
Ci sono differenti varianti di airbag che possono essere inseriti in un’auto:
- laterali, si sono diffusi molto velocemente negli ultimi anni e servono per proteggere gli occupanti a bordo dell’auto in caso di impatto laterale, offrono protezione anche in caso di ribaltamento;
- a tendina, proteggono la testa dei passeggeri anteriori e posteriori in caso di sinistro o impatto con forze d’urto di tipo trasversale. L’airbag esplode e si posiziona tra la testa del passeggero e il finestrino;
- frontali, le auto moderne ne hanno due, uno per il conducente e uno per il passeggero davanti;
- per le ginocchia, installati sotto il volante per proteggere il conducente e sotto il cruscotto portaoggetti per il passeggero anteriore;
- centrali, si trovano nel bracciolo dei sedili anteriori o nella parte centrale dei sedili posteriori.
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F1 2020, le più belle livree
Enzo Ferrari diceva che le auto da corsa diventano belle quando vincono e aveva ragione: le livree più sexy della storia della F1 sono infatti molto spesso quelle delle monoposto salite più volte sul gradino più alto del podio.
In attesa di scoprire chi si aggiudicherà il Mondiale F1 2020 abbiamo stilato una classifica – puramente soggettiva – delle più belle livree. Scopriamole insieme.
1° Mercedes
PRO: Le stelle a tre punte nella zona posteriore con quella rossa che omaggia Niki Lauda.
CONTRO: Il tocco bordeaux dello sponsor Ineos lega poco con il grigio e il verde acqua.
2° Williams
PRO: Una livrea classica e pulita che mette tutti d’accordo.
CONTRO: Zona posteriore “ispirata” a quella Mercedes
3° Racing Point
PRO: Ottima integrazione con lo sponsor BWT, colore coraggioso e di impatto
CONTRO: Non a tutti piacciono le monoposto rosa
4° Red Bull
PRO: Abbinamento di colori perfetto
CONTRO: Livrea praticamente identica dal 2016
5° AlphaTauri
PRO: Fiancata splendida impreziosita da un’ottima integrazione con lo sponsor e il motorista
CONTRO: Troppi sponsor nella zona frontale
6° McLaren
PRO: Ottimo abbinamento di colori
CONTRO: Fiancata un po’ spoglia
7° Renault
PRO: Bei colori
CONTRO: Design anonimo
8° Alfa Romeo
PRO: Zona posteriore perfetta con Biscione e Quadrifoglio in bella mostra
CONTRO: La zona anteriore sembra slegata dal resto della monoposto
9° Ferrari
PRO: Bei colori, numeri “vintage” seducenti
CONTRO: Troppi sponsor sulla fiancata, livrea molto simile a quella dello scorso anno
10° Haas
PRO: Livrea pulita
CONTRO: Troppo anonima
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Dieci SUV medie premium a benzina
Le SUV medie premium a benzina sono una razza in via d’estinzione: la maggior parte delle Sport Utility a ciclo Otto si sta infatti convertendo alla filosofia ibrida (mild, full o plug-in).
In questa guida all’acquisto troverete dieci SUV medie premium a benzina: un’offerta variegata di proposte a trazione anteriore o integrale con potenze e prezzi molto diversi. L’elenco è composto soprattutto da vetture tedesche, anche se non mancano auto provenienti da altre nazioni.
Alfa Romeo Stelvio 2.0 Turbo 280 CV Veloce – 65.200 euro
L’Alfa Romeo Stelvio 2.0 Turbo 280 CV Veloce è la variante più grintosa (dopo la Quadrifoglio) della SUV media del Biscione.
Il motore è un 2.0 turbo benzina da 280 CV.
BMW X3 xDrive30i Luxury – 65.550 euro
La BMW X3 xDrive30i Luxury è la variante quattro cilindri a benzina più cattiva della terza generazione della SUV media bavarese.
Sviluppata sullo stesso pianale della X4, ospita sotto il cofano un motore 2.0 turbo benzina da 252 CV.
BMW X4 xDrive30i – 62.050 euro
La BMW X4 xDrive30i è la variante a quattro cilindri più potente della seconda generazione della SUV media tedesca.
Il motore 2.0 turbo da 252 CV e il pianale sono gli stessi della X3.
DS 7 Crossback PureTech 180 Prestige – 48.150 euro
La DS 7 Crossback PureTech 180 Prestige è l’unica proposta a trazione anteriore in questa guida all’acquisto. La SUV media premium francese è agile nelle curve e può inoltre vantare una dotazione di serie molto ricca.
Il motore 1.6 turbo benzina ha una cilindrata contenuta che consente di risparmiare sull’assicurazione RC Auto e consuma poco ma è povero di cavalli (181) e di coppia (250 Nm).
Jaguar F-Pace 2.0 300 CV Prestige – 64.800 euro
La Jaguar F-Pace 2.0 300 CV è una delle SUV medie premium a benzina più interessanti in circolazione: una Sport Utility britannica versatile che offre tanto spazio nella zona delle spalle dei passeggeri posteriori.
Sviluppata sullo stesso pianale della Land Rover Range Rover Velar, monta un motore 2.0 turbo da 300 CV.
Land Rover Range Rover Velar 2.0 Si4 300 CV R-Dynamic – 66.500 euro
La Land Rover Range Rover Velar 2.0 Si4 300 CV è un’ingombrante (4,80 metri di lunghezza non sono pochi da gestire in manovra) SUV media premium britannica che condivide il pianale e il motore 2.0 turbo benzina da 300 CV con la Jaguar F-Pace precedentemente analizzata.
L’abitacolo offre un mare di spazio alla testa di chi si accomoda dietro (ma in tre sul divano si sta stretti) e il bagagliaio è immenso (673 litri).
Mazda CX-5 2.5L Signature – 44.650 euro
La Mazda CX-5 2.5L Signature è la versione a benzina più potente e costosa della seconda generazione della SUV media premium giapponese. La proposta più economica tra quelle analizzate in questa guida all’acquisto – nonché la più compatta (solo 4,55 metri di lunghezza) – monta un motore 2.5 aspirato a benzina da 194 CV poco pronto ai bassi regimi, rumorosetto e non molto vivace (“0-100” in 9,2 secondi).
L’abitacolo della crossover asiatica è costruito con grande cura ma poco spazioso per le gambe di chi si accomoda dietro. Non molto reattivo, infine, il cambio automatico (convertitore di coppia) a sei rapporti.
Mercedes GLC 43 AMG – 83.752 euro
La Mercedes GLC 43 AMG è la SUV media premium a benzina più costosa tra quelle analizzate in questa guida all’acquisto.
La Sport Utility della Stella monta un motore 3.0 V6 biturbo da 390 CV piuttosto assetato di carburante.
Mercedes GLC Coupé 43 AMG – 82.794 euro
La Mercedes GLC Coupé 43 AMG è la versione filante della GLC: una SUV media premium sportiva poco spaziosa per la testa di chi si accomoda dietro.
Il motore è lo stesso 3.0 V6 biturbo benzina da 390 CV montato dalla “cugina” più versatile.
Porsche Macan 2.0 – 64.894 euro
La Porsche Macan 2.0 è la versione “base” della SUV media premium tedesca a benzina.
Poco agile nel misto stretto per via del peso elevato, monta un motore 2.0 turbo da 245 CV in grado di offrire una spinta corposa ai bassi regimi.
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Quei temerari delle strade bianche: una mostra a Cuneo
Sarà aperta fino al 29 settembre 2020 la mostra “Quei temerari delle strade bianche. Nuvolari, Varzi, Campari e altri eroi alla Cuneo-Colle della Maddalena” al Complesso Monumentale San Francesco di Cuneo. Un viaggio fotografico – e non solo – patrocinato da Eberhard & Co., MAUTO (Museo dell’Automobile di Torino) e Comune di Cuneo attraverso il mondo delle corse degli anni ‘20 e ‘30 del XX secolo.
Il percorso espositivo racconta attraverso 80 foto (selezionate da un archivio di circa 40.000 lastre e pellicole realizzate dal fotografo piemontese Adriano Scoffone) le edizioni 1925, 1926, 1927 e 1930 – quest’ultima presente nel calendario della prima edizione di sempre del campionato europeo della montagna – della corsa in salita Cuneo-Colle della Maddalena.
Piloti entrati nella leggenda come il tedesco Rudolf Caracciola e i nostri Achille Varzi, Tazio Nuvolari e Giuseppe Campari, controsterzi, fughe nei rettilinei e sbandate: questo e tanto altro in un evento imperdibile per gli appassionati di motori.
Foto e non solo. Nella mostra “Quei temerari delle strade bianche” è infatti anche possibile ammirare tre auto d’epoca – l’Alfa Romeo 1500 MM S guidata nel 1930 da Emilio Gola, un’Alfa Romeo P2 identica a quella con cui vinse Nuvolari nel 1930 e una Bugatti 35 B come quella di Scagliotti-Avattaneo – e un orologio Eberhard & Co. da tasca degli anni ‘30 con funzione di sveglia identico a quello appartenuto al “Nivola”, del quale fu ritrovata solo la custodia.
“Il contributo di Eberhard & Co. a sostegno della mostra dedicata al Fondo Scoffone rispecchia la vocazione della Maison a favore di iniziative di grande spessore culturale, che riportino alla luce un patrimonio ancora celato e lo rendano fruibile a tutto il pubblico. Inoltre il nostro legame di lunga data con Nuvolari ci rende sempre coinvolti in eventi che ne celebrino la figura”, ha dichiarato Mario Peserico, amministratore delegato di Eberhard Italia.
C’è un legame molto stretto tra la Eberhard & Co. e Tazio Nuvolari: un rapporto iniziato un secolo fa rafforzatosi nel 1992 quando il marchio di orologeria svizzero è diventato Cronometro e Official Partner del Gran Premio Nuvolari e ha creato una speciale collezione dedicata al “Mantovano Volante”.
Mostra Quei temerari delle strade bianche a Cuneo: date e orari di apertura
La mostra “Quei temerari delle strade bianche” presso lo Spazio Museale di San Francesco a Cuneo è aperta dal martedì alla domenica dalle 15:30 alle 18:30.
Mostra Quei temerari delle strade bianche a Cuneo: i prezzi dei biglietti
3 euro: intero
2 euro: ridotto over 65, visitatori di età compresa tra i 6 e i 18 anni, studenti universitari entro i 26 anni di età, gruppi di visitatori in numero fra 15 e 20 unità al massimo, adulti che accompagnano un minore, soci delle associazioni culturali operanti sul territorio di Cuneo, dipendenti del Comune di Cuneo
Gratis: possessori di carta abbonamento Musei Torino Piemonte, minori di anni 6, disabili e accompagnatori, giornalisti, guide turistiche, gruppi (fino a un massimo di 20 unità, compresi gli accompagnatori, di tutte le classi scolastiche di qualsiasi ordine e grado, comprese tutte le facoltà universitarie, Accademie di Belle Arti e Conservatori di musica, se in visita scolastica), amministratori in carica del Comune di Cuneo, della Provincia di Cuneo, della Regione Piemonte, direttori e conservatori di musei italiani e stranieri e personale MIBACT, forze dell’ordine)
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