Monthly Archives: Maggio 2020

Rc Auto, polizza cristalli: cos’è e come funziona

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La polizza cristalli all’interno dell’assicurazione auto prevede la copertura dei danni ai vetri, purtroppo in Italia sono circa due milioni all’anno le vetture colpite. Questa tipologia di contratto permette all’automobilista di riparare o sostituire il parabrezza danneggiato o completamente rotto senza pagare alcun costo aggiuntivo.

Polizza cristalli, di cosa si tratta

La garanzia cristalli è molto vantaggiosa per chi non ha la possibilità di tenere custodita l’auto in garage, ma si consiglia spesso anche a chi viaggia molto, infatti i vetri rotti o incrinati, quando ci si sposta di frequente per esempio per lavoro, sono eventi che purtroppo si verificano abbastanza frequentemente. Ogni compagnia assicurativa fa una proposta differente al proprio cliente, il consiglio è quello di confrontare differenti preventivi per scegliere quello che si presenta con il miglior rapporto tra il prezzo e la qualità del contratto, che soddisfi le proprie esigenze.

Nel momento in cui il titolare della polizza cristalli accerta il danno, deve contattare l’assicurazione per la denuncia del fatto, solitamente vengono richieste anche delle foto come prova; in questo modo l’assicurazione stessa può avviare l’iter per la riparazione o sostituzione dei vetri danneggiati. Una volta avviata la procedura, il risarcimento dovrebbe arrivare entro le scadenze indicate dalla polizza cristalli. Quest’ultima si stipula insieme al contratto Rc Auto, quindi deve essere richiesta all’agente che si occupa di redigere il contratto.

Polizza cristalli, quali danni copre

La polizza cristalli permette ad ogni automobilista che la stipula di essere rimborsato delle spese sostenute per la riparazione o la sostituzione di un vetro dell’auto rotto o danneggiato. Questo avviene sia per rottura involontaria, sia per danni causati da terzi o accidentali. È una garanzia accessoria, alcune compagnie offrono ai nuovi clienti la polizza cristalli gratuita e per quelli di vecchia data spesso viene scontata. I danni coperti abitualmente riguardano parabrezza anteriore, lunotto posteriore, vetri di sportelli e fiancate laterali.

Alcune assicurazioni coprono anche i danni al tettuccio panoramico e ai finestrini. Se il vetro non è completamente rotto, spesso si consiglia di ripararlo, ma solo nel caso in cui la dimensione del danno non è superiore ai 2,5 centimetri di diametro e la lesione consente comunque una corretta visuale al conducente. Per quanto riguarda invece il lunotto posteriore e i finestrini laterali, devono essere sostituiti in ogni caso. Gli specchietti retrovisori interni ed esterni non rientrano nella copertura assicurativa della polizza cristalli.

Ogni compagnia assicurativa può presentare condizioni differenti sulla stessa tipologia di polizza, per questo motivo si consiglia sempre di leggere con attenzione il contratto prima di sottoscriverlo e di concentrarsi sulle varie clausole proposte.

Di seguito riportiamo alcuni dei rimborsi che solitamente vengono esclusi dalla copertura della polizza cristalli:

  • rigature, screpolature e in generale i danni che i vetri possono provocare ad altre componenti della vettura;
  • il parabrezza che rompendosi danneggia l’interno dell’auto, non è previsto alcun risarcimento per la riparazione dell’abitacolo;
  • uscite di strada o ribaltamenti.

La polizza cristalli può essere annullata solo contestualmente all’annullamento dell’intero contratto Rc Auto. I costi possono cambiare a seconda della compagnia assicurativa e anche di eventuali sconti o offerte promozionali praticati. La riparazione di un parabrezza solitamente ha un costo che si aggira attorno ai 100 euro circa, per la sostituzione invece il prezzo dipende dal modello dell’auto, e quindi varia dai 100 euro fino ad arrivare anche a 1000 euro. È l’assicurazione a decidere i massimali; di solito le compagnie risarciscono, al netto della franchigia, i danni subiti dalle auto coinvolte in incidenti. La franchigia è una quota fissa o una percentuale del valore totale del danno, che resta a carico dell’assicurato. Se il danno, secondo la valutazione, ha un valore inferiore rispetto alla cifra stabilita per la franchigia, allora l’assicurazione non risarcisce, se invece è superiore alla franchigia, il cliente se ne fa carico e la compagnia prende l’incarico di risarcire il valore rimanente. Spesso le agenzie nel contratto indicano il nome di alcuni centri specializzati nella riparazione o sostituzione dei cristalli.

 

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Mitch Evans e James Calado, intervista ai piloti del team Jaguar Formula E

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Il campionato Formula E 2019/2020 si è fermato a causa del coronavirus ma i piloti impegnati nella sesta stagione della serie riservata alle monoposto elettriche continuano a gareggiare virtualmente in un torneo di esports chiamato Formula E Race at Home Challenge.

In questo periodo di stop al motorsport abbiamo avuto modo di intervistare – in una videochat insieme a giornalisti di altre testate – Mitch Evans e James Calado, i due portacolori del team Jaguar.

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Mitch Evans: il protagonista del team Jaguar in Formula E

Mitch Evans – nato il 24 giugno 1994 a Auckland (Nuova Zelanda) corre in Formula E con la Jaguar da quattro stagioni e fino a questo momento è stato l’unico a portare podi (4) e vittorie (2: Roma 2018/2019 e Città del Messico 2019/2020) alla scuderia britannica.

Il pilota oceanico si è fatto conoscere a livello locale vincendo prima con i kart e poi con le monoposto e nel 2012 si è aggiudicato la serie GP3. Attualmente occupa la seconda posizione nel campionato Formula E 2019/2020.

Dove e come stai passando questi giorni di quarantena?

A casa a Monte Carlo. Guardo Netflix, ho comprato una macchina per il caffè espresso e cerco di imparare il francese per comunicare meglio qui. Ho sempre voluto farlo ma prima non avevo il tempo.

Cosa ti manca di più delle corse?

Mi mancano molte cose: guidare, viaggiare con il team in luoghi incredibili, correre per Jaguar, vivere l’ambiente della squadra, competere contro alcuni dei migliori piloti del mondo. Non posso scegliere una cosa in particolare ma se dovessi farlo direi il correre.

Come vedi il futuro del motorsport?

Quando torneremo in pista sarà probabilmente a porte chiuse ma non so quanto potrà durare questa situazione. Spero che le varie categorie riusciranno a sopravvivere a questo momento.

Hai regalato alla Jaguar podi e vittorie e sei in lotta per il titolo. Cosa hai ricevuto in cambio in questi quattro anni?

Un’opportunità per andare avanti in un momento difficile. Sarò sempre riconoscente per questo.

Le auto elettriche sono presenti anche nella tua vita privata? Jaguar ti ha dato una I-Pace?

No. Ora ho una Land Rover Range Rover ibrida. Vorrei una I-Pace ma sfortunatamente non ho una presa elettrica a disposizione nella mia casa a Monte Carlo.

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James Calado: il re dell’endurance al debutto in Formula E

James Calado – nato il 13 giugno 1989 a Cropthorne (Regno Unito) – ha debuttato in Formula E meno di sei mesi fa dopo anni passati nell’endurance.

Un talento dei kart (campione europeo ICA 2005 davanti al francese Jean-Éric Vergne) in grado di farsi valere con le monoposto (vicecampione britannico F3 nel 2010 dietro a Vergne, vicecampione GP3 dietro al finlandese Valtteri Bottas) e con le auto a ruote coperte (campione del mondo WEC LMGTE Pro nel 2017 al volante della Ferrari 488). Debuttante in Formula E, si trova al momento al 16° posto della classifica Piloti 2019/2020.

Dove e come stai passando questi giorni di quarantena?

Sto trascorrendo il periodo di isolamento a Cardiff e sto approfittando di questi giorni in casa per lavorare sulle mie moto e per tenermi in forma. Non amo molto leggere, so che dovrei ma preferisco fare altro.

Quali sono le differenze principali tra il mondo dell’endurance e quello della Formula E?

In Formula E c’è tanta tecnologia da imparare: non si tratta solo di salire in macchina e guidare, bisogna tener conto dell’efficienza.

Come vedi il futuro del motorsport?

La Formula E è elettrica e questo è il futuro: molte tecnologie si stanno convertendo all’elettrico, non solo l’automobile. Non dico che supererà la F1, questo non lo so, perché la Formula 1 resta una delle massime espressioni del motorsport.

Cosa hai trovato nel team Jaguar?

Un gruppo fantastico di ragazzi intelligenti determinato a vincere. Un bel momento per la mia carriera, considerato che sono un pilota britannico appassionato di Jaguar che ha firmato un contratto per una Casa britannica.

Hai una Jaguar come auto aziendale?

Sì: una F-Type.

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Jaguar e il motorsport: la storia

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Il marchio Jaguar è famoso per i suoi modelli di serie eleganti e sportivi ma può vantare anche una lunga tradizione nel motorsport. Il brand inglese è stato capace di trionfare in gare prestigiose come il Rally di Monte Carlo e la 24 Ore di Le Mans (nessun brand britannico ha vinto più volte sul circuito della Sarthe) e oggi recita un ruolo da protagonista nel campionato di Formula E dedicato alle monoposto elettriche.

Di seguito troverete la storia sportiva della Jaguar, una Casa dal passato leggendario che sta guardando verso il futuro.

Winning Jaguar

Credits: Ronald Startup/Picture Post/Hulton Archive/Getty Images

Mike Hawthorn, 24 Hours Of Le Mans

Credits: Bernard Cahier/Getty Images

Jaguar Wins 1957 24 Hours Of Le Mans

Credits: ISC Images & Archives via Getty Images

Eddie Irvine of the Jaguar Formula One Racing Team

Credits: Bryn Lennon/Getty Images

ABB FIA Formula E Championship 2019 – Rome E-Prix

Credits: Emmanuele Ciancaglini/NurPhoto via Getty Images

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Jaguar e il motorsport: la storia

La Jaguar vede la luce nel 1922 ma bisogna aspettare il 1937 per vedere la prima vittoria importante (con il pilota britannico Jack Harrop primo al Rally RAC): all’epoca l’azienda si chiama ancora SS (Swallow Sidecar) e Jaguar è solo il nome del modello vincente (Jaguar 100, per l’esattezza), capace di trionfare anche l’anno successivo nella stessa corsa con il medesimo driver.

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Credits: Ronald Startup/Picture Post/Hulton Archive/Getty Images

Cinque Le Mans in sette anni (e non solo)

Al termine della Seconda Guerra Mondiale la SS cambia ufficialmente nome (troppo simile a quello usato dall’unità paramilitare nazista) in Jaguar e negli anni ‘50 domina nel motorsport grazie a vetture velocissime ricche di tecnologia.

In sette anni il marchio inglese conquista ben cinque 24 Ore di Le Mans con equipaggi interamente britannici: la C-Type vince nel 1951 (anno in cui l’inglese Ian Appleyard conquista il RAC Rally con una XK120) con Peter Walker e Peter Whitehead e si ripete due anni più tardi (sempre in concomitanza con un altro trionfo di Appleyard al RAC) – impreziosita dagli innovativi freni a disco, al debutto assoluto nelle corse – con Tony Rolt e Duncan Hamilton.

La leggendaria Jaguar D-Type (prima auto da corsa di sempre con struttura monoscocca) porta a casa altre tre edizioni consecutive – dal 1955 al 1957 – della gara transalpina: la prima con Mike Hawthorn e Ivor Bueb, la seconda nel 1956 – anno in cui una Mark VII guidata dal britannico Ronnie Adams sale sul gradino più alto del podio del Rally di Monte Carlo – con Ron Flockhart e Ninian Sanderson e la terza con Flockhart e Bueb (l’ultimo successo “all british” sulla Sarthe con auto e piloti provenienti dal Regno Unito).

Anni bui

Risale al 1963 il primo trionfo importante di un pilota straniero al volante di una Jaguar (il tedesco Peter Nöcker primo campione europeo turismo di sempre con la Mark II).

Tre anni più tardi la Casa britannica viene fusa con la BMC per creare la British Motor Holding mentre nel 1968 nasce la British Leyland dalla fusione tra la British Motor Holding e la Leyland. Un colosso con i piedi d’argilla che viene nazionalizzato nel 1975.

Il rilancio

Nel 1984 la Jaguar viene scorporata da British Leyland, privatizzata e quotata in Borsa. Nello stesso anno lo scozzese Tom Walkinshaw si aggiudica il titolo europeo turismo con la XJS e conquista la 24 Ore di Spa insieme al connazionale Win Percy e al tedesco Hans Heyer.

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Ritorno nell’endurance

Il 1987 è l’anno in cui Jaguar torna a vincere nell’endurance: il brand britannico conquista il primo Mondiale Sportprototipi della sua storia grazie alla XJR-8 e porta a casa anche il titolo Piloti grazie al brasiliano Raul Boesel.

L’anno seguente è ancora più ricco di soddisfazioni: titolo a squadre con la XJR-9 e Piloti con il britannico Martin Brundle e trionfo alla 24 Ore di Le Mans con un equipaggio composto dai britannici Johnny Dumfries e Andy Wallace e dall’olandese Jan Lammers.

Nel 1989 Jaguar viene acquistata dalla Ford e l’anno successivo conquista il settimo e ultimo trionfo (record tra le Case automobilistiche britanniche) sul circuito della Sarthe con una XJR-12 guidata da Brundle, dallo statunitense Price Cobb e dal danese John Nielsen.

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Credits: Emmanuele Ciancaglini/NurPhoto via Getty Images

F1 e Formula E

Il marchio inglese entra in F1 nel 2000 e ci resta fino al 2004: tanti soldi spesi e pochi risultati ottenuti (solo due podi con il nordirlandese Eddie Irvine).

Nel 2008 la Jaguar viene acquistata dagli indiani della Tata e otto anni più tardi torna nel motorsport nella serie Formula E dedicata alle monoposto elettriche. Grazie al neozelandese Mitch Evans ottiene il primo podio (Hong Kong gara 2 2017/2018), la prima vittoria (Roma 2018/2019) e un altro successo (Città del Messico 2019/2020).

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Bollo auto arretrato, come verificarlo e mettersi in regola

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Il bollo è una delle tasse automobilistiche tra le più odiate dai cittadini italiani, che deve essere pagata alla Regione in cui si risiede per il possesso della propria vettura. Da anni si pensa all’abolizione del pagamento di questo tributo, ma al momento ancora non c’è nulla di fatto, se non per alcune categorie di veicoli che sono esenti dal pagamento. Il bollo auto deve essere pagato alle scadenze previste dalla Legge, anche se a volte gli automobilisti se lo dimenticano o continuano a rimandare il momento del pagamento. Vediamo come si può verificare se delle tasse sono rimaste arretrate e cosa è necessario fare.

Pagamenti arretrati del bollo auto, le sanzioni

È fondamentale controllare di aver sempre pagato il bollo, sapere se si è in regola con il pagamento della tassa di possesso dell’auto è una sicurezza che consente di evitare di ricevere poi delle cartelle esattoriali anche molto costose e di dover poi seguire un lungo iter burocratico per rimettersi in pari e risolvere queste questioni mai piacevoli. Pagare il bollo auto in tempo, prima di ricevere l’avviso di accertamento, inoltre, consente di risparmiare, usufruendo dello sconto sulle sanzioni. In particolare, entro il primo anno si paga poco più rispetto al totale effettivo della tassa, poi invece scatta la mora del 30%.

Le sanzioni previste per il mancato pagamento del bollo auto sono le seguenti:

  • 1,5% dell’importo originario, se il saldo viene effettuato dal 15° al 30° giorno dalla scadenza;
  • 1,67%, se viene effettuato dal 31° al 90° giorno;
  • 3,75%, dal 91° giorno ad 1 anno;
  • oltre 1 anno dalla scadenza la somma da pagare corrisponderà invece all’importo della tassa + il 30% + gli interessi moratori.

Pagamenti arretrati del bollo auto, come si verifica

Per controllare che siano stati effettuati tutti i versamenti inerenti al bollo auto esiste un servizio ufficiale, in modo che si possa verificare che i vari pagamenti da parte degli intermediari scelti come le agenzie di pratiche auto, le tabaccherie, le Poste e le sedi ACI siano andati a buon fine. Tutti i dati infatti vengono trasmessi in maniera continua e costante all’Agenzia delle Entrate e restano quindi tracciati.

Per fare il controllo suddetto in maniera molto rapida e semplice, basta registrarsi al sito dell’Agenzia delle Entrate, se si risiede in una delle Regioni in cui è l’ente stesso a gestire la tassa sul possesso auto, quindi in Sardegna, Sicilia, Valle d’Aosta, Friuli Venezia Giulia, Marche. Se invece la propria Regione di residenza non rientra tra queste, la soluzione è differente; potete scegliere di rivolgervi:

  • agli uffici ACI;
  • al sito internet dell’ACI;
  • ad una delle agenzie di pratiche automobilistiche che si sono sul territorio nazionale.

Una volta deciso l’ufficio a cui chiedere la verifica del pagamento, è necessario fornire i dati richiesti, a volte basta anche solo semplicemente la targa dell’auto. Se invece decidete di fare il controllo online, allora è necessario procedere entrando nella sezione del Bollo Auto del sito ACI e cliccare su “Calcola Bollo”, seguendo poi le istruzioni date. Nel caso in cui il bollo auto dovesse risultare non pagato già da 3 anni, è molto probabile che l’auto sia stata radiata dal PRA.

I nuovi avvisi di accertamento per il pagamento del bollo auto degli anni precedenti danno più potere alle Regioni, sono loro a poter inviare gli avvisi di accertamenti immediatamente esecutivi; insieme alla raccomandata della Regione può arrivare anche il pignoramento o il fermo amministrativo dell’auto. Considerate che è comunque preceduto da un avviso di 30 giorni che dà la possibilità di richiedere una rateizzazione, pagare per intero o pretendere la sospensione.

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Cambio gomme invernali ai tempi del coronavirus: c’è tempo fino al 15 giugno 2020

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Nel 2020 sarà possibile rimanere con gli pneumatici invernali montati fino al 15 giugno: in seguito all’emergenza coronavirus il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha prorogato di un mese i termini del cambio gomme invernali.

Una decisione giusta in un periodo molto particolare presa in seguito alla segnalazione da parte delle associazioni di categoria dell’impossibilità di rispettare per l’anno in corso il termine del 15 maggio.

L’obbligo di cambiare le gomme invernali normalmente entra in vigore il 15 aprile e c’è tempo fino al 15 maggio per mettersi in regola. Nelle scorse settimane, però, il lockdown ha impedito il regolare svolgimento di queste procedure.

Dal 4 maggio, con l’avvento della Fase 2, tutti potranno recarsi – senza uscire dalla propria Regione – presso un’officina o un gommista per montare le gomme estive.

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