Monthly Archives: Febbraio 2020
Volkswagen svela le Golf sportive: GTI, GTD e GTE
Alla vigilia del Salone di Ginevra 2020, che aprirà i battenti la prossima settimana (dal 3 al 15 marzo, Volkswagen ha svelato le tre versioni sportive dell’ottavagenerazione Golf. La GGTI a benzina, la GTD a gasolio e la GTE ibrida plug-in.
Tutte sono caratterizzate da elementi estetici che le distinguono dalle altre Golf convenzionali. Prima di tutto spiccano le varie sigle GTI, GTD e GTE sui rispettivi modelli, tutti invece accomunati dalla doppia griglia frontale con i fari fendinebbia a X integrati nella parte inferiore. Il posteriore è dominato dal pronunciato spoiler sul tetto e i cerchi proposti variano in dimensioni da 17 a 19 pollici. La Golf GTE ha i terminali dis carico nascosti e la griglia frontale retroilluminata in blu, come altri dettagli della sua carrozzeria e degli interni.
Volkswagen Golf GTI
Il motore della Volkswagen Golf GTI è il benzina TSI da 2.0 litri e quattro cilindri che sviluppa una potenza massima di 245 CV e 370 Nm di coppia. Di serie questo propulsore è abbinato al cambio manuale a sei marce o, in optional, al collaudassimo DSG a doppia frizione e sette rapporti.
Volkswagen Golf GTD
La nuova Volkswagen Golf GTD è equipaggiata con il motore diesel 2.0 TDI da 200 CV di potenza e 400 Nm di coppia massima, abbinato esclusivamente al cambio sequenziale a doppia frizione DSG a sette rapporti e dotato di due catalizzatori SCR a doppia iniezione di AdBlue.
Volkswagen Golf GTE
Sotto il cofano della nuova Golf GTE trova posto il 1.4 TSI da 150 CV abbinato a un piccolo motore elettrico da 85 kW (116 CV), per una potenza complessiva di 245 CV e 400 Nm di coppia. La trasmissione è affidata al cambio automatico DSG a sei marce, con una nuova batteria agli ioni di litio da 13 kWh. Questa permette alla Volkswagen Golf GTE di percorrere fino a 60 km in modalità elettrica al 100%, con una velocità massima di 130 km/h.
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Revisione auto, cosa dice la normativa
Lo scorso anno è cambiata la normativa relativa alla revisione auto, è stato introdotto infatti un nuovo obbligo. Questo prevede che, dopo aver eseguito le solite verifiche alla macchina, da parte di meccanici ovviamente autorizzati, oltre ad applicare un’etichetta che riporta la dicitura ‘regolare’ sulla Carta di Circolazione, deve essere emesso un certificato di revisione. Si tratta di un documento in cui devono essere indicati i dati identificativi dell’auto e anche i vari risultati dei test effettuati per la revisione.
Un’informazione molto importante che deve essere scritta nero su bianco riguarda il chilometraggio: la novità mira a combattere il fenomeno della truffa del contachilometri. Purtroppo infatti molti utenti negli anni hanno cercato di vendere la propria auto usata ad un prezzo superiore rispetto al valore reale, camuffando il numero di km percorsi. Il certificato di revisione auto è quindi un nuovo documento ufficiale che ACI, Motorizzazione Civile e Centri di Revisione devono rilasciare ai proprietari delle vetture, una volta effettuati i test.
Revisione auto, ogni quanto è obbligatorio farla
In questo senso la normativa invece non è cambiata, visto che le scadenze per la revisione auto sono rimaste le stesse. In particolare, la prima revisione di un’auto deve essere eseguita dopo 4 anni dall’immatricolazione, dopodiché ogni due anni. Le scadenze vengono applicate a tutte le tipologie di auto, senza distinzioni, e agli autoveicoli indicati come mezzi per trasporto promiscuo, gli autocaravan e gli autoveicoli con massa inferiore a 3.500 kg per usi speciali o il trasporto di cose. Dal 2003 anche cicli e motocicli seguono queste tempistiche. La revisione per i veicoli con più di nove posti destinati al trasporto di persone deve essere invece effettuata ogni anno, come anche quella per taxi, veicoli per noleggio con autista e mezzi per usi speciali e trasporto di cose con massa superiore a 3.500 kg, autobus, autocaravan e rimorchi, autoambulanze e vetture atipiche.
Revisione auto, quando bisogna farla per evitare le sanzioni
Il Ministero dei Trasporti stabilisce i tempi in cui effettuare la revisione dell’auto, per evitare multe e sanzioni pesanti da parte delle Forze dell’Ordine. Secondo la normativa è necessario prendere come riferimento di scadenza della revisione auto il mese in cui è stata effettuata la verifica precedente sul proprio veicolo. Quindi, una volta passati due anni esatti dagli ultimi test da parte del meccanico, è necessario rifare la revisione entro l’ultimo giorno dello stesso mese di riferimento.
Cosa succede per la mancata revisione auto? Le sanzioni previste
È chiaro quindi che la revisione auto, per la maggior parte dei veicoli, debba essere effettuata ogni due anni; per alcune categorie particolari addirittura annualmente. Qualsiasi automobilista che venga scoperto alla guida di una vettura non sottoposta a revisione rischia una sanzione amministrativa che va da 169 a 679 euro, che può anche raddoppiare nel caso in cui il mezzo non è stato revisionato nemmeno in passato. Le Forze dell’Ordine che scoprono il veicolo sprovvisto di revisione sono tenute ad annotare sul libretto che il veicolo non potrà circolare fino al momento in cui verrà eseguita la revisione della macchina da parte di un centro autorizzato.
Sarà permessa la circolazione dell’auto incriminata solamente nel giorno in cui dovrà essere condotta presso la Motorizzazione o il Centro specializzato per la revisione. Chi viene scoperto al volante di una vettura dichiarata ‘sospesa dalla circolazione’ riceverà una multa salatissima, questa volta la somma da pagare andrà da un minimo di 1.957 ad un massimo di 7.953 euro, oltre al fermo del mezzo di 90 giorni. Purtroppo spesso si verificano anche casi in cui l’automobilista dichiara il falso, dicendo di aver fatto la revisione, quando invece non è mai stato fatto il controllo dell’auto. La multa in questi casi varia da 419 a 1.682 euro, con il ritiro della carta di circolazione.
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Bollo auto, come pagarlo: le novità 2020
Il bollo auto è una delle tasse maggiormente odiate dagli automobilisti, da anni infatti si pensa all’eliminazione del pagamento di questo tributo. Al momento però non c’è ancora nulla di fatto, se non per alcune categorie di veicoli che sono esenti dal pagamento. In genere la tassa automobilistica deve essere pagata alle scadenze previste dalla Legge. Dall’inizio del 2020 circolano alcune notizie non del tutto vere sulle modalità di pagamento, vediamo di fare chiarezza.
Bollo auto, dove si può pagare
Dal mese di dicembre 2019 ha iniziato a circolare sul web la falsa notizia che da gennaio 2020 non sarebbe più stato possibile pagare il bollo auto presso le agenzie di pratiche automobilistiche. Non è vero, nonostante l’introduzione del nuovo obbligo di pagamento attraverso PagoPA, diventato l’unico sistema per effettuare i versamenti dovuti alla Pubblica Amministrazione, le agenzie possono continuare ad operare in questo senso, e anzi usano la suddetta modalità sin dal mese di gennaio 2019, in caso di saldo dell’importo dovuto per la tassa di possesso con moneta elettronica.
Da quest’anno sono semplicemente aumentate le alternative di pagamento del bollo auto, infatti da gennaio 2020 il versamento si può fare presso le banche abilitate e gli sportelli ATM, ci si può recare altrimenti agli Uffici Postali o fare il pagamento utilizzando i relativi portali o le applicazioni PosteItaliane. Si può pagare il bollo auto presso le tabaccherie che utilizzano i canali Lottomatica o Sisal, ogni utente può altrimenti versare la somma dovuta per la tassa automobilistica tramite l’home banking con la propria banca, siamo in un’epoca in cui ormai è possibile pagare qualsiasi cosa comodamente da casa utilizzando il pc o lo smartphone. Continuano ad essere abilitate a riscuotere il pagamento del bollo auto anche le delegazioni ACI e le agenzie di pratiche automobilistiche, è possibile altrimenti utilizzare il sito aci.it.
C’è inoltre una grande novità per chi risiede in Lombardia, infatti pagando il bollo auto con domiciliazione bancaria si può beneficiare di uno sconto che va dal 10% al 15% sull’importo della tassa. La richiesta di domiciliazione bancaria può essere effettuata direttamente e molto semplicemente usando il portale dei Tributi della Regione Lombardia. Ci sono poi differenti app che si possono usare per pagare il bollo auto, parliamo di quelle collegate al circuito PagoPA come Telepass Pay, EasyPol, Bancomat Pay, Satispay e altre.
Bollo auto, cosa succede nel 2020 per le vetture aziendali
Ancora non è ben chiara la faccenda delle auto aziendali, visto che dal 2009 fino alla fine del 2019 il regolamento prevedeva che le Regioni potessero autorizzare i versamenti cumulativi che provenivano dalle società di leasing e lo stesso anche per le flotte a noleggio a lungo termine. Oggi invece il bollo deve essere pagato alla Regione in cui risiede l’automobilista e non in quella dove ha sede la società che eroga il servizio. Al momento c’è bisogno però di fare chiarezza, visto che i noleggiatori dovrebbero far versare l’importo del bollo auto ai clienti invece che occuparsene personalmente, ma la cosa è troppo difficile da gestire.
Bollo auto, sconti e esenzioni
Ci sono delle categorie di auto che non pagano il bollo o che versano una somma ridotta, perché beneficiano di un’agevolazione sotto forma di sconto. Si tratta in particolare delle auto storiche, che pagano il tributo scontato del 50%. Questo avviene solo per i veicoli che hanno un’età compresa tra i 20 e i 29 anni, che possiedono il certificato di rilevanza storica e il riconoscimento di storicità sulla carta di circolazione. In alcune Regioni è stato anche eliminato il bollo auto per le vetture ecologiche, per un periodo dai 3 ai 5 anni dall’immatricolazione. In seguito, la tassa di possesso viene comunque scontata di ¾ della somma. Auto elettriche, ibride con alimentazione benzina/elettrica, a GPL e a metano sono quelle che beneficiano di questa agevolazione.
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Telepass, come cambiare la targa a cui è associato
Il telepass è un dispositivo che usa soprattutto chi viaggia regolarmente in autostrada, che consente di evitare o ridurre notevolmente le code al casello, permette infatti di uscire dall’autostrada con pagamento automatico, senza dover arrestare il veicolo alla cassa. Basta viaggiare alla velocità massima di 30 km/h per permettere alla sbarra di alzarsi, l’auto infatti viene riconosciuta automaticamente e la tariffa viene addebitata sul conto corrente associato al dispositivo.
Che cos’è il Telepass e come funziona?
Forse questa definizione apparirà superflua, ma vogliamo solo chiarire che il Telepass è un dispositivo nato nel 1989 come sistema per riscuotere automaticamente il pedaggio autostradale e che oggi invece ha ampliato le sue funzionalità permettendo anche il pagamento di altri servizi, quali ad esempio i parcheggi a strisce blu e alcuni mezzi di trasporto pubblico.
Si tratta di una specie di scatola che viene installata sull’auto e che comunica con il casello autostradale, permettendo il passaggio e il pagamento automatici. Oggi le auto si cambiano molto più frequentemente rispetto al passato, quindi come si deve comportare chi ha il Telepass e lo vuole installare sulla nuova vettura? Basta spostare lo stesso dispositivo su un altro veicolo oppure bisogna procurarsene uno nuovo? Vediamo cosa si deve fare.
Il Telepass segue il proprietario, quindi come si effettua il cambio della targa associata?
Il Telepass è collegato al conto corrente del proprietario e quindi lo segue anche nel momento in cui si cambia il veicolo. Il dispositivo verrà quindi installato sulla vettura nuova, ovviamente deve essere cambiata la targa associata, altrimenti il dispositivo non funziona al passaggio al casello autostradale e la sbarra rimane chiusa. Il cambio della targa si deve effettuare:
- al Punto Blu, è molto semplice: basta recarsi presso uno degli uffici dove si possono comprare, controllare o sostituire gli apparecchi o comprare la Viacard e molto altro. Sul sito ci sono tutti gli indirizzi dei Punto Blu in Italia;
- al numero verde, basta chiamare avendo sottomano il contratto Telepass o una fattura, per fornire all’operatore il codice ID del cliente insieme alla richiesta del cambio targa;
- via web, quest’opzione dà la possibilità di fare il cambio targa 7 giorni su 7 e h24, comodamente da casa, con il proprio pc o il proprio smartphone. Anche in questo caso viene richiesto il codice ID cliente, è necessario registrarsi al portale indicando un numero di telefono cellulare e una mail. Ovviamente verrà richiesto anche di creare una password e un username; una volta confermati i dati, il sistema invia all’utente una mail di verifica all’indirizzo di posta elettronica che è stato indicato in precedenza. Nel testo della mail è presente un link sul quale è necessario cliccare per portare a effettivo compimento tutta la procedura di creazione dell’account sul sito di Telepass. Una volta creato il proprio profilo, l’username e la password serviranno per entrare nella propria pagina all’interno del portale. Qui si trovano le sezioni ‘le tue targhe’, ‘i tuoi contatti’ e infine ‘i tuoi Telepass’. Trovato il proprio dispositivo su cui è necessario modificare la targa, bisogna sceglierlo e procedere cliccando dove viene indicato ‘Inserisci nuova’ e inserendo quindi la targa del nuovo veicolo. In questo modo potete confermare l’avvenuto cambio della targa associata al vostro dispositivo Telepass.
Ricordate che il Telepass si può utilizzare su tutte le autostrade italiane a pagamento, la maggior parte delle tratte lo sono. Non dimenticate inoltre che avere un Telepass obbliga al pagamento di costi fissi, che variano a seconda della tipologia di ‘pacchetto’ scelto.
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Mazda MX-5 2020: le novità per l’iconica spider giapponese
Mazda rinnova la sua sportiva più iconica, la MX-5 2020 – la spider più venduta di sempre – arriva con novità estetiche fuori e dentro e con una gamma di tre colori unici che la rendono ancora più esclusiva.
Mazda MX-5 2020: i nuovi colori
Fedele alla sua natura di auto sportiva che esalta il piacere di guida a cielo aperto, sin dalle origini i suoi progettisti hanno cercato nella Mazda MX-5 l’essenza della spider sportiva, ovvero la perfetta combinazione tra forma e sostanza, rendendola per questo unica e inimitabile nel panorama delle roadster. Sono proprio l’esclusività e la distintività a ispirare la gamma 2020, utilizzando il colore per esprimere l’anima del proprio design con le tonalità Soul Red Crystal e Machine Gray, a cui si aggiunge, per la prima volta su questo modello, il Polymetal Gray, per dare vita alle versioni MX-5 Polymetal 1.5 e MX-5 Sport 2.0.
La Mazda MX-5 Polymetal 1.5 è disponibile nella configurazione Soft Top e con il motore 1.5L Skyactiv-G da 132 CV omologato Euro 6d e cambio manuale 6MT. Prende il nome dal suo colore unico, il Polymetal Gray, una tonalità che esprime la “sensazione del metallo”, che si combina perfettamente con il nero dei retrovisori esterni e degli inediti cerchi in lega Rays. Questi ultimi vengono prodotti tramite forgiatura, un metodo particolare di lavorazione del metallo, che parte da un blocco unico di alluminio per ottenere il disegno finale del cerchio attraverso l’eliminazione del materiale in eccesso con la lavorazione meccanica. Un metodo più costoso e raffinato rispetto alla tradizionale fusione, ma che consente di ottenere cerchi in lega più resistenti e con un peso inferiore, a vantaggio della dinamica di guida.
Il look di questa versione è reso più esclusivo dai raffinati interni in pelle nappa Burgundy Red con cuciture Silver ai quali si affianca una ricca dotazione di serie che comprende il sistema infotainment Mazda Connect completo di navigatore e riconoscimento dei segnali stradali, l’interfaccia per Apple Carplay e Android Auto, l’impianto audio Bose® e il pacchetto di sistemi di assistenza alla guida i-Activsense, che comprende la frenata di emergenza in città, i fari a matrice LED, la videocamera posteriore, il sistema di monitoraggio degli angoli ciechi e il riconoscimento della stanchezza del guidatore.
La stessa filosofia che esalta l’essenza della MX-5 è stata utilizzata per la versione Sport 2.0, pensata per chi ama provare l’esclusivo piacere di guida Mazda abbinato a prestazioni più sportive. La MX-5 Sport 2.0 è infatti disponibile con il motore Skyactiv-G 2.0L da 184 CV omologato Euro 6d associato al cambio manuale a 6 rapporti ed è ordinabile sia con la carrozzeria Soft Top sia RF – Retractable Fastback – con tetto rigido. Le due colorazioni scelte per questa versione sono quelle più caratteristiche ed esclusive di Mazda, realizzate attraverso lo speciale processo di verniciatura Takuminuri: il Machine Grey – di serie – e il Soul Red Crystal – come optional -. Entrambi i colori contengono scaglie di alluminio altamente riflettenti che enfatizzano le linee dall’auto; il Machine Gray conferisce alla vettura l’aspetto del metallo scolpito mentre il Soul Red Crystal la caratterizza con un rosso più profondo e vivido.
Equipaggiamento
Internamente troviamo le stesse dotazioni della MX-5 Polymetal 1.5 a cui si aggiungono gli esclusivi sedili sportivi Recaro in pelle/tessuto scamosciato, al posto dei sedili in pelle nappa Burgundy Red. Le elevate prestazioni del propulsore 2.0L Skyactiv-G da 184 CV sono rese ancora più esaltanti dalla presenza delle sospensioni sportive Bilstein, dalla barra a duomi anteriore e dal differenziale posteriore autobloccante di tipo meccanico.
Tecnologia i-Stop e sistema di recupero dell’energia i-ELOOP
Entrambe le MX-5 Polymetal 1.5 e Sport 2.0 sono dotate di tecnologia i-Stop e del sistema di recupero dell’energia in frenata i-ELOOP per garantire elevata efficienza e, al tempo stesso, ottime performance. L’i-ELOOP è un sistema di rigenerazione dell’energia in frenata che utilizza un leggero e tecnologico super condensatore in luogo di una tradizionale e più pesante batteria al litio, per recuperare energia elettrica e usarla per alimentare i sistemi elettrici del veicolo, diminuendo la richiesta di energia al motore da parte dell’alternatore. Questo garantisce ottimi livelli di consumo ed emissioni (consumo medio WLTP 6.3l/100 Km e 6.9l/100 Km ed emissioni CO2 g/km nel ciclo WLTP pari a 142g/km e 155 g/km rispettivamente per la motorizzazione 1.5L e 2.0L).
I prezzi della nuova Mazda MX-5 2020
La Mazda MX-5 2020 è già ordinabile con prezzi a partire da 33.500 Euro per la versione Polymetal 1.5, fino a 38.600 Euro previsti per la versione Sport 2.0 con carrozzeria RF nella esclusiva tonalità Machine Grey. I primi esemplari saranno disponibili negli showroom da marzo 2020.
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Mercedes-AMG GLA 45 4Matic+: furore a ruote alte
La nuova Mercedes-AMG GLA 45 4Matic entra in scena con l’obiettivo di conquistare i potenziali clienti interessati alla nuova generazione della crossover compatta, con performance superiori rispetto alle versioni convenzionali. Questa versione, di fatto, si posizionerà al top della gamma della più piccola delle SUV stellate.
Segni di riconoscimento
A livello estetico la nuova Mercedes-AMG GLA 45 4Matic+ si distingue pe ri diversi elementiaerodinamici della carrozzeria, tra cui spiccano soprattutto il vistoso alettone posteriore montato nella parte alta del portellone del portabagagli e i quattro terminali di scarico che fuoriescono dai due lati del diffusore.
Anche i paraurti sfoggiano un look più aggressivo e la griglia frontale Panamericana con listelli verticali è ormai l’inconfondibile segno di riconoscimento dei modelli AMG di Mercedes Un tocco importante di potenza è dato anche dai grandi cerchi da 19 pollici (20 pollici per la versione ’S’). I dettagli in nero lucido e i badge AMG completano il quadro estetico della nuova Mercedes-AMG GLA 45.
Abitacolo
L’abitacolo è dominato dai sedili sportivi con tappezzerie speciali e cuciture a contrasto in rosso e rifiniture in fibra di carbonio che aumentano la sensazione di sportività e qualità. Il volante e i pedali sono altri dettagli personalizzati per la GLA 45 4Matic+ e l’equipaggiamento di serie potrà godere del nuovo sistema di infotainment MBUX con il sistema AMG Track Pace.
Motore e prestazioni
Sotto il cofano della Mercedes-AMG GLA 45 4Matic+ pulsa il quattro cilindri a benzina da 2.0 litri turbo da 387 CV e 480 Nm di coppia massima. La versione ’S’ aumenta però la potenza a 421 CV e 500 Nm. Il motore è abbinato alla trasmissione automatica a doppia frizione e otto rapporti e alla trazione integrale 4Matic+.
Nella versione più potente, la GLA 45 4Matic+ S dichiara uno scatto da 0 a 100 km/h in 4,3 secondi e 270 km/h di velocità massima. scatto da
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MotoGP 2020, Valentino Rossi contento a metà in vista del motomondiale
È un Valentino Rossi ottimista a metà quello che conclude i test ufficiali in Qatar in vista della stagione 2020 della MotoGP, il cui inizio è in programma in Qatar tra pochissime settimane. “Oggi (l’ultimo giorno di test) siamo un po’ preoccupati, non per la posizione, sfortunatamente sono caduto con la seconda gomma e credo che posso migliorare il giro secco – ha detto il Dottore, come riporta MotoGP.com.
Lo sono di più per il ritmo. Abbiamo fatto alcuni long run però soffriamo con le gomme, una situazione molto simile all’anno scorso. Però adesso che il Test si è concluso, vedremo che cosa succederà durante il Gran Premio. In gara la situazione è sempre diversa, vedremo” sentenzia prima di parlare delle sensazioni avute con la sua M1.
“Mi sento bene con la moto. Sono abbastanza veloce, soprattutto nei primi cinque o sei giri il mio ritmo è buono. Sfortunatamente, non è abbastanza per cercare di vincere. In questi Test invernali Rins, Viñales e Quartararo sono stati molto veloci però oggi lo sono stati anche Franco Morbidelli e Marquez nella parte finale. Però non siamo molto lontani. Le sensazioni sono molto buone”, conclude il nove volte campione del mondo.
Il motomondiale, lo ricordiamo, prenderà il via il prossimo 8 marzo con la consueta gara in notturna a Losail, in Qatar, e si concluderà il 15 novembre con la gara di chiusura a Valencia, in Spagna.
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Coronavirus: Motodays 2020 rimandato ad Aprile
Visti gli ultimi sviluppi legati alla diffusione del Coronavirus che sta paralizzando l’Italia e non solo, Fiera Roma ha deciso di rimandare l’edizione 2020 del Motodays ad aprile, precisamente nel periodo che va dal 17 al 19 aprile. La scelta è stata presa dopo un attento confronto con gli operatori del settore e mira alla tutela della salute e dell’economia.
“Abbiamo ritenuto, nonostante il protocollo pubblico non prescrivesse il rinvio, che questa fosse la decisione più giusta da prendere, a tutela sia della salute dei nostri visitatori, espositori e lavoratori, sia degli interessi economici delle aziende coinvolte e di Fiera Roma stessa – spiega Pietro Piccinetti, Amministratore unico e Direttore generale di Fiera Roma. – In questo delicato frangente è fondamentale mantenere la calma, evitando di soffiare su facili allarmismi e di alimentare dannose isterie. È responsabile cercare soluzioni che salvaguardino il più possibile la salute pubblica, ma anche il diritto al lavoro di centinaia e centinaia di famiglie, che il contraccolpo economico legato alla situazione mette a repentaglio. Le nostre istituzioni – sottolinea Piccinetti – stanno affrontando il pericolo del virus con scrupolosità ammirevole, auspichiamo che altrettanto si faccia in Europa, con politiche comuni di controllo del contagio, attualmente non pervenute”.
Tutto lo staff di Roma Motodays ha lavorato per espletare al meglio il proprio compito e cercare di portare a termine lo svolgimento dell’evento nelle date prestabilite. Solo nelle ultime ore, preso atto della situazione a carattere nazionale si è optato per lo spostamento. La nuova data inserita nel calendario del polo fieristico garantisce al settore delle due ruote la massima visibilità nel momento più importante per il mercato e nel periodo durante il quale il pubblico può essere facilitato nell’acquisto dopo aver visionato e provato concretamente il prodotto.
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Gran successo per il BMW Motorrad International GS Trophy 2020 con i pneumatici Metzeler
Metzeler ancora una volta è stato fornitore unico di pneumatici per il BMW Motorrad International GS Trophy, la cui edizione 2020 si è conclusa lo scorso 16 febbraio a Queenstown in Nuova Zelanda. L’evento biennale organizzato dalla casa bavarese per far testare le doti fuoristradistiche delle proprie moto ai clienti più affezionati che hanno dimostrato ottime capacità di guida superando le selezioni previste, ha visto impegnati i partecipanti dal 9 al 16 febbraio lungo tutto il territorio della Nuova Zelanda.
Partita dal lago Okataina, situato nell’Isola del Nord, e dopo aver percorso oltre 2.650 estenuanti chilometri su un tracciato estremamente severo durante otto giorni di gara, la competizione si è infatti conclusa il 16 febbraio a Queenstown nell’Isola del Sud. Il pneumatico scelto per affrontare questa sfida è stato il Metzeler Karoo 3, un prodotto specifico per l’enduro on-off che garantisce a tutti quei motociclisti amanti dei viaggi, di medio e lungo raggio, un chilometraggio elevato, un ottimo grip in off road, una stabilità di prim’ordine e un’ottima maneggevolezza. Si è rivelato la scelta più indicata per superare le dure prove previste dal trofeo.
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Autovelox, quando e come contestare la multa
Prendere una multa è uno dei momenti peggiori per un automobilista, ma non rispettare le disposizioni del Codice della Strada ovviamente pone in essere questo rischio per chiunque si metta alla guida di un veicolo. Chiaramente la rabbia è tanta, ma è bene ragionare sul motivo della multa e anche sulla possibilità di contestarla. Vediamo come capire quando è possibile contestare una multa e i passaggi da seguire per farlo.
Contestare una multa, come e quando si può fare
Ricevere una multa significa pagare obbligatoriamente una sanzione pecuniaria e a volte anche delle sanzioni accessorie, come la decurtazione dei punti dalla patente, la sospensione o revoca della stessa. La multa deve essere pagata entro e non oltre 5 giorni dalla notifica, se si vuole beneficiare della riduzione del 30%, oppure entro 60 giorni. Per capire come fare ricorso bisogna leggere il verbale con attenzione per riuscire a rilevare eventuali vizi di forma, potrebbero esserci errori nella targa o nell’indicazione del modello del veicolo, in questo caso si può chiedere l’annullamento della multa. Se invece il verbale è illeggibile, redatto da un agente esterno rispetto al territorio di competenza o ancora è incompleto, allora è necessario fare ricorso presso il Giudice di Pace o il Prefetto, rispettando i limiti di tempo imposti dal Codice della Strada.
Multa con autovelox, come fare la contestazione
Una delle sanzioni più frequenti è quella che accerta di aver superato i limiti di velocità massimi consentiti in quel tratto di strada specifico, in cui viene appunto rilevata l’infrazione. L’autovelox è lo strumento che fotografa la targa delle auto che passano a velocità sostenuta, superando quella consentita, e che permette poi di inviare la multa direttamente al proprietario della vettura. Nel caso in cui si voglia contestare la multa con autovelox, è importante seguire questi passaggi. La prima differenza da fare è tra autovelox fisso e mobile, scoprendo quindi quale tipologia di sistema ha rilevato la velocità, nel momento in cui è stata scattata la foto.
Se il dispositivo era fisso, allora c’è da tenere presente che questa tipologia di autovelox può essere posizionato solo su alcune tipologie di strade e soprattutto deve sempre essere segnalato preventivamente. Per quanto riguarda invece gli strumenti mobili, deve esserci comunque una segnaletica che indica la presenza della pattuglia che rileva la velocità, posizionata a 80 metri su strade urbane e 150 metri su extraurbane secondarie o urbane ad alto scorrimento.
C’è anche un altro modo per riuscire a contestare una multa presa con autovelox per eccesso di velocità, sarebbe quello di leggere gli estremi di omologazione e di taratura periodica dell’apparecchiatura sul verbale. Purtroppo spesso accade che la Giurisprudenza non ritenga però valido quest’ultimo sistema di contestazione e quindi che il ricorso non venga accolto.
Come contestare una multa che è già stata pagata
Può capitare di vedersi recapitare una multa a casa che però è già stata pagata in passato, c’è solo un modo per dimostrarlo. Bisogna portare la copia della ricevuta del pagamento presso l’ente che ha erogato la nuova sanzione, proponendo istanza di annullamento.
Come contestare una multa al Prefetto o al Giudice di Pace
Se si contesta una multa al Prefetto, non bisogna pagare marche da bollo o contributi unificati e non c’è bisogno dell’assistenza di un avvocato. Viene solo inviato l’atto all’organo accertatore o al Prefetto, che procedono col controllo formale. È fondamentale rispettare il termine di 60 giorni dalla notifica della multa, entro il quale inviare il ricorso via PEC o raccomandata A/R. Entro 210 giorni dalla spedizione il Prefetto deve dare risposta, entro 180 giorni se è l’ente accertatore a ricevere il ricorso e a dover decidere. Se il Prefetto non si esprime allora vale il principio del silenzio assenso, quindi il ricorso è accolto.
Al Giudice di Pace deve essere presentato ricorso entro 30 giorni dalla notifica, personalmente presso la cancelleria degli uffici del Giudice di Pace o con l’assistenza di un avvocato. Si devono pagare le spese legali e anche la marca da bollo di 27 euro e il contributo unificato di 43 euro. Il Giudice di Pace può dichiarare inammissibile il ricorso, rigettarlo, convalidare la multa con ordinanza, o annullare in tutto o in parte la multa se accoglie l’opposizione del ricorrente.
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