Monthly Archives: Settembre 2019

Mazda Mazda6 Wagon

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La Mazda Mazda6 Wagon – nata nel 2012, sottoposta a un restyling nel 2018 e disponibile a trazione anterioreintegrale – è la variante station wagon della terza generazione della berlina giapponese.

Mazda Mazda6 Wagon: gli esterni

Nonostante l’età avanzata la Mazda Mazda6 Wagon è ancora una delle familiari più sexy in circolazione: linee filanti e dinamiche e una mascherina tanto elegante quanto sportiva.

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Mazda Mazda6 Wagon: gli interni

L’abitacolo della Mazda Mazda6 Wagon è costruito con grande cura e – sulle versioni più lussuose – presenta materiali pregiati.

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Mazda Mazda6 Wagon: i motori

La gamma motori della Mazda Mazda6 Wagon è composta da quattro unità:

  • un 2.0 a benzina da 165 CV
  • un 2.5 a benzina da 194 CV
  • un 2.2 turbodiesel Skyactiv-D da 150 CV
  • un 2.2 turbodiesel Skyactiv-D da 184 CV

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Mazda Mazda6 Wagon: gli allestimenti

Gli allestimenti della Mazda Mazda6 Wagon sono tre: Business, Exclusive e Signature.

Mazda Mazda6 Wagon Business

La Mazda Mazda6 Wagon Business offre: paraurti e maniglie esterne in tinta carrozzeria, cerchi in lega da 17”, retrovisori esterni di colore carrozzeria regolabili e riscaldabili elettricamente, retrovisori esterni ripiegabili automaticamente in avvio e spegnimento motore, barre sul tetto cromate, vetri posteriori scuri, fari anteriori a LED con funzione fendinebbia, fari anteriori diurni a LED, interni in tessuto nero, sedile posteriore abbattibile 60/40, volante multifunzione e pomello cambio rivestiti in pelle, doppi vetri “Silence”, luci diurne con funzione Leaving/Coming Home, alzacristalli elettrici anteriori e posteriori, chiusura centralizzata con telecomando, Mazda Push Button per avviamento/spegnimento motore, radio con 6 altoparlanti, radio digitale (DAB), MZD Connect con display TFT a colori da 8”, Bluetooth, 4xUSB, Aux-in, CD/Mp3, navigatore satellitare integrato in plancia, MZD Connect dotato di interfacce Apple CarPlay e Android Auto, climatizzatore automatico bi-zona con bocchette posti posteriori e sensore umidità, cruise control con limitatore di velocità, HMI Commander, sensori luce/pioggia, retrovisore interno fotocromatico, sensori parcheggio anteriori e posteriori, Head Up Display, videocamera posteriore, SKYACTIV Technology, Skyactiv Dynamics Technology G-Vectoring Plus (GVC Plus), ABS, EBD, EBA, DSC, TCS, ESS, i-Stop, sistema di recupero energia in frenata i-ELOOP (versioni diesel e 2.5 benzina), freno di stazionamento elettrico con sistema Auto Hold, airbag frontali e laterali (guidatore e passeggero), airbag a tendina anteriori e posteriori, sistema di assistenza alla partenza in salita (Hill Hold Assist), sensori pressione pneumatici (Tyre Pressure Monitoring System), attacchi Isofix per i sedili posteriori (2), sistema intelligente frenata in città (SCBS) con rilevamento pedoni (Pedestrian AEB), sistema di monitoraggio angoli ciechi (BSM) con sistema di rilevazione pericolo uscita parcheggio (RCTA), sistema di controllo del mantenimento della carreggiata (Lane Assist Keeping), controllo automatico fari abbaglianti (High Beam Control), fari anteriori adattivi (Adaptive Front Light System), cruise control adattivo (Mazda Radar Cruise Control) con Intelligence Assist (con funzione Stop&Go per versioni automatiche), sistema intelligente di frenata in autostrada (Smart Brake Support), kit riparazione pneumatici e 3 anni di garanzia (o 100.000 km).

Mazda Mazda6 Wagon Exclusive

La Mazda Mazda6 Wagon Exclusive aggiunge rispetto alla Business: cerchi in lega da 19”, tetto apribile elettricamente, sedili anteriori riscaldabili elettricamente e con sistema di ventilazione, sedili anteriori regolabili elettricamente e lato guida con memorie, rivestimento interno in pelle traforata, impianto audio Bose Surround Sound System con 11 altoparlanti, Smart Key, strumentazione Premium con display centrale a colori da 7”, sbrinatore parabrezza anteriore, monitor 360°, sistema intellifente frenata in città anche posteriore (Rear Smart City Brake Support), fari anteriori adattivi a matrice con controllo automatico (Adaptive Led Headlights), sistema rilevazione stanchezza guidatore (Driver Attention Alert) e shift paddles al volante (versioni con cambio automatico 2.5 e 2.2 Skyactiv-D 184 CV).

Mazda Mazda6 Wagon Signature

La Mazda Mazda6 Wagon Signature costa 1.150 euro più della Exclusive a parità di motore e aggiunge: rivestimento cielo interno in tessuto nero, rivestimento interno in pelle Nappa Brown con inserto cromato su schienale sedili, volante e sedili posteriori riscaldabili elettricamente, inserti interni in legno, illuminazione interna a LED, dettagli interni cromati e retrovisore interno Frameless.

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Mazda Mazda6 Wagon: i prezzi

Motori a benzina

  • Mazda Mazda6 Wagon 2.0 33.800 euro
  • Mazda Mazda6 Wagon 2.5 Exclusive 38.750 euro
  • Mazda Mazda6 Wagon 2.5 Signature 39.900 euro

Motori diesel

  • Mazda Mazda6 Wagon 2.2 Skyactiv-D 150 CV 35.650 euro
  • Mazda Mazda6 Wagon 2.2 Skyactiv-D 184 CV Exclusive 42.250 euro
  • Mazda Mazda6 Wagon 2.2 Skyactiv-D 184 CV Signature 43.400 euro
  • Mazda Mazda6 Wagon 2.2 Skyactiv-D 184 CV AWD Exclusive 44.250 euro
  • Mazda Mazda6 Wagon 2.2 Skyactiv-D 184 CV AWD Signature 45.400 euro

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Fonte:

F1 2019 – Ancora Leclerc: Ferrari torna regina a Monza

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Credits: Photo by Dan Istitene/Getty Images

Ancora Charles Leclerc! Il pilota monegasco ha conquistato anche il GP d’Italia riportando la Ferrari sul gradino più alto del podio di Monza dopo nove anni.

F1 Grand Prix of Italy

Credits: Photo by Lars Baron/Getty Images

F1 Grand Prix of Italy

Credits: Photo by Dan Istitene/Getty Images

F1 Grand Prix of Italy

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F1 Grand Prix of Italy

Credits: Photo by Lars Baron/Getty Images

F1 Grand Prix of Italy

Credits: Photo by Dan Istitene/Getty Images

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Il driver monegasco – protagonista di una gara epica – si è difeso alla grande dagli attacchi delle Mercedes di Valtteri Bottas e Lewis Hamilton e ha superato il compagno Sebastian Vettel (13° e doppiato dopo una domenica disastrosa) nella classifica del Mondiale F1 2019.

Mondiale F1 2019 – GP Italia: le pagelle

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Charles Leclerc (Ferrari)

Charles Leclerc è stato il protagonista assoluto del GP d’ItaliaMonza: il pilota del Principato ha dominato per quasi tutto il weekend ottenendo la pole position e il miglior tempo nelle prove libere del venerdì e oggi si è difeso alla grande dalle due Mercedes.

La seconda vittoria consecutiva gli ha permesso oltretutto di sorpassare il compagno Vettel: la Ferrari ha una nuova prima guida.

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Lewis Hamilton (Mercedes)

Da due GP Lewis Hamilton non sale sul gradino più alto del podio: un evento che si è verificato per la prima volta nel Mondiale F1 2019.

Il campione del mondo in carica ha disputato un buon GP d’Italia (3°) e solo gli pneumatici (meno freschi di quelli del coéquipier Bottas) gli hanno impedito di portare a casa la seconda piazza.

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Valtteri Bottas (Mercedes)

Anche a Monza Valtteri Bottas ha disputato una corsa concreta consolidando la seconda posizione nel Mondiale F1 2019.

Il secondo posto nel GP d’Italia del pilota finlandese coincide con il secondo piazzamento in “top 3” consecutivo: sta tornando la continuità.

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Sebastian Vettel (Ferrari)

Il GP d’Italia 2019 è stata la corsa peggiore di sempre per Sebastian Vettel: una gara disastrosa che inciderà ancora di più sul morale (già non eccezionale) del pilota tedesco.

Dopo un testacoda da principiante, il quattro volte campione del mondo è rientrato in pista senza accorgersi dell’arrivo di Stroll e si è beccato per questo motivo una penalità. Il risultato? 13° e doppiato. Male, male, male…

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Ferrari

Il ritorno alla vittoria della FerrariMonza dopo nove anni è il risultato di una combinazione di fattori positivi: l’eccellente strategia relativa agli pneumatici, le ottime prestazioni della Rossa in rettilineo e la meravigliosa guida di Leclerc.

Una domenica che sarebbe potuta essere perfetta senza gli errori di Vettel…

Mondiale F1 2019 – I risultati del GP d’Italia

Prove libere 1

1 Charles Leclerc (Ferrari) 1:27.905
2 Carlos Sainz Jr. (McLaren) 1:28.211
3 Lando Norris (McLaren) 1:28.450
4 Lewis Hamilton (Mercedes) 1:28.730
5 Alexander Albon (Red Bull) 1:29.025

Prove libere 2

1 Charles Leclerc (Ferrari) 1:20.978
2 Lewis Hamilton (Mercedes) 1:21.046
3 Sebastian Vettel (Ferrari) 1:21.179
4 Valtteri Bottas (Mercedes) 1:21.347
5 Max Verstappen (Red Bull) 1:21.350

Prove libere 3

1 Sebastian Vettel (Ferrari) 1:20.294
2 Max Verstappen (Red Bull) 1:20.326
3 Valtteri Bottas (Mercedes) 1:20.403
4 Charles Leclerc (Ferrari) 1:20.403
5 Daniel Ricciardo (Renault) 1:20.564

Qualifiche

1 Charles Leclerc (Ferrari) 1:19.307
2 Lewis Hamilton (Mercedes) 1:19.346
3 Valtteri Bottas (Mercedes) 1:19.354
4 Sebastian Vettel (Ferrari) 1:19.457
5 Daniel Ricciardo (Renault) 1:19.839

Le classifiche
La classifica del GP d’Italia 2019
Charles Leclerc (Ferrari) 1h15:26.665
Valtteri Bottas (Mercedes) + 0,8 s
Lewis Hamilton (Mercedes) + 35,2 s
Daniel Ricciardo (Renault) + 45,5 s
Nico Hülkenberg (Renault) + 58,2 s
Classifica Mondiale Piloti
Lewis Hamilton (Mercedes) 284 punti
Valtteri Bottas (Mercedes) 221 punti
Max Verstappen (Red Bull) 185 punti
Charles Leclerc (Ferrari) 182 punti
Sebastian Vettel (Ferrari) 169 punti
Classifica Mondiale Costruttori
Mercedes 505 punti
Ferrari 351 punti
Red Bull-Honda 266 punti
McLaren-Renault 83 punti
Renault 65 punti

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Lato B: 5 posteriori che hanno fatto innamorare

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Quante auto vi vengono in mente con un frontale spettacolare e uno sguardo penetrante che innamora a prima vista? Tante, sicuramente, se siete veri appassionati di motori. Al contrario non è così facile ricordare posteriori altrettanto sexy da non dormirci la notte. Come se il muso fosse la parte esteticamente più importante di un’auto… Ma, fortunatamente, non è sempre così. Ecco 5 tra i posteriori di auto più brutali della storia…

Renault 5 Turbo

 

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La Renault 5 Turbo, tra le cose per cui è rimasta alla storia, c’è anche il suo posteriore prominente, caratterizzato da quegli infiniti passaruota rimasti nella mente di tutti. Tra l’altro questa sportiva francese iscrisse il suo nome negli annali del mitico Gruppo B. Come resistere al suo fascino?

De Tommaso Pantera

 

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L’esotica supercar De Tommaso Pantera, prodotta tra il 1971 e il 1991, è un’auto che, con la sua configurazione a due posti, motore centrale, trazione posteriore e tanti cavalli ottenne il lascia passare per l’Olimpo delle supercar più esclusive di allora. Saranno gli immensi pneumatici, il piccolo lunotto o i quattro terminali di scarico, ma la vista del suo lato B faceva veramente girare la testa.

Lamborghini Countach

 

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Sarebbe un vero delitto parlare di Lati B senza menzionare la Lamborghini Countach, un autentica bestia, nonché massima esponente tra le super sportive più stravaganti di sempre. L’intera carrozzeria della Countach è impressionante e il posteriore è forse il suo pezzo forte. Nacque negli Anni ’70 e da allora non è più uscita dall’immaginario collettivo.

Ferrari F40

 

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La Ferrari 250 GTO vincerebbe il titolo di miglior posteriore di sempre se la si giudicasse solo per eleganza. Ma non ha i numeri giusti, come invece li possiede la Ferrari F40, se parliamo di muscoli e forza. Il posteriore della F40 non poteva mancare da questa lista. I fari rotondi e quell’alettone indimenticabile ne hanno fatto una vera legenda.

Ford GT

 

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E per finire non abbiamo potuto resistere a inserire tra i 5 più bei posteriori di sempre quello di una supercar moderna (anche se col DNA di un mito del passato), la Ford GT.

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Mondiale F1 2019 – GP Italia: le pagelle

Mondiale F1 2019 – I risultati del GP d’Italia

Prove libere 1

1 Charles Leclerc (Ferrari) 1:27.905
2 Carlos Sainz Jr. (McLaren) 1:28.211
3 Lando Norris (McLaren) 1:28.450
4 Lewis Hamilton (Mercedes) 1:28.730
5 Alexander Albon (Red Bull) 1:29.025

Prove libere 2

1 Charles Leclerc (Ferrari) 1:20.978
2 Lewis Hamilton (Mercedes) 1:21.046
3 Sebastian Vettel (Ferrari) 1:21.179
4 Valtteri Bottas (Mercedes) 1:21.347
5 Max Verstappen (Red Bull) 1:21.350

Prove libere 3

1 Sebastian Vettel (Ferrari) 1:20.294
2 Max Verstappen (Red Bull) 1:20.326
3 Valtteri Bottas (Mercedes) 1:20.403
4 Charles Leclerc (Ferrari) 1:20.403
5 Daniel Ricciardo (Renault) 1:20.564

Qualifiche

1 Charles Leclerc (Ferrari) 1:19.307
2 Lewis Hamilton (Mercedes) 1:19.346
3 Valtteri Bottas (Mercedes) 1:19.354
4 Sebastian Vettel (Ferrari) 1:19.457
5 Daniel Ricciardo (Renault) 1:19.839

Le classifiche
La classifica del GP d’Italia 2019
Classifica Mondiale Piloti
Classifica Mondiale Costruttori

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Nuova Audi A5 2020: le foto e i dati

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Dopo aver continuato ad aver fede nei suoi pilastri portanti e aver rinnovato le A6 e A4, oltre ad aver svelato la nuova ruggente Audi RS6 Avant da 600 CV, ora tocca alla A5, la coupé che fa sempre più volume nelle vendite di Audi, diventando un prodotto maturo.

Ora, con il 2020 in arrivo, l’Audi A5 ritorna con un restyling basato sulla generazione del 2016. La marca di Ingolstadt la aggiorna con un extra di sportività che le da un look più aggressivo, una nuova interfaccia per il sistema di infotainment e nuove motorizzazioni micro-ibride. Novità che riguarderanno tutte le carrozzerie disponibili: Sportback, Coupé e Cabriolet.

Piccoli ritocchi estetici

 

I cambi estetici coinvolgono soprattutto il frontale della nuova Audi A5 che sfoggia, come tutte le neo-arrivate della famiglia, la griglia Singleframe ancora più grande e accompagnata da prese d ’aria enfatizzate e uno splitter inferiore più prominente.

Al posteriore trova posto un nuovo estrattore con terminali di scarico trapezoidali. La fiancata è invece rinfrescata con nuove minigonne laterali che drammatizzano il profilo della nuova A5.

L’equipaggiamento di serie include tra i vari accessori anche il cruise control, i sensori di parcheggio e i fari a LED per tute le versioni, lasciando i fari Matrix LED con luci laser e i gruppi ottici posteriori dinamici per i pacchetti opzionali. Al lancio della nuova Audi A5 2020 ci saranno tre allestimenti: la versione di accesso, la advanced e la S line.

Soprattutto novità tecnologche

 

Passando agli interni troviamo novità tecnologiche più consistenti tra cui il nuovo sistema di infotainment MIB 3 con schermo centrale MMI touch da 10,1 pollici. Questo nuovo schermo dispone di un sistema di feedback acustico al posto del classico comando a ruota.

Grazie ai servizi Audi Connect e Audi Connect Plus, la A5 2020 inaugura il sistema di comunicazione Car-to-X, l informazioni in tempo reale sul traffico, il riconoscimento della segnaletica e le informazioni sui semafori. Incluso di serie (su alcune versioni) c’è anche il pacchetto di illuminazione ambientale, oltre alla chiave virtuale per aprire e accendere l’auto a distanza, dal telefono.

Nuove motorizzazioni micro-ibride

Per quanto riguarda le motorizzazioni della nuova Audi A5 2020, a lancio sono previsti i motori quattro cilindri con potenze da 163 CV, mentre le versioni sportive S TDI prevedono un V6 de 3.0 litri. La maggior parte delle opzioni meccaniche saranno disponibili con la tecnologia mild-hybrid con il sistema MHEV a 12 Volt, mentre le versioni S TDI adotteranno il sistema elettrico a 48 Volt. Tutte le motorizzazioni sono abbinabili al cambio a doppia frizione S tronic, mentre la trazione integrale è disponibile per i motori intermedi ed è di serie su quelli più performanti. La top di gamma è la S5 TDI, che monta un diesel 3.0 V6 da 347 CV (0-100 in 5 secondi).

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Alfa Romeo 6C 1500 SS: la storia sportiva

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L’Alfa Romeo 6C 1500 SS è una delle auto più significative della Casa lombarda: la prima spider di sempre del Biscione è stata anche la prima auto di questo brand a salire sul gradino più alto del podio della Mille Miglia. Scopriamo insieme la sua storia sportiva.

Alfa Romeo 6C 1500 SS: la storia sportiva

L’Alfa Romeo 6C 1500 SS (acronimo di Super Sport) è una vettura destinata alle corse: più sportiva della 6C 1500 e della 6C 1500 Sport, ospita sotto il cofano un motore 1.5 a sei cilindri in linea da 76 CV con compressore, carburatore singolo e doppio asse a camme in testa e può raggiungere una velocità massima di 140 km/h.

Un esemplare carrozzato Zagato si aggiudica l’1 aprile 1928 la seconda edizione di sempre della Mille Miglia con Giuseppe Campari (che regala al Biscione il primo di 11 successi nella Freccia Rossa).

Si tratta del successo più rilevante della sportiva lombarda, che porta a casa altri due risultati di un certo peso con un giovane pilota di nome Enzo Ferrari, primo sul circuito di Modena il 20 maggio e terzo al Mugello il 3 giugno.

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Mazda Mazda6

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La terza generazione della Mazda Mazda6 – nata nel 2012 e sottoposta a un restyling nel 2018 – è una “berlinona” (considerando che è lunga 4,87 metri potremmo pure considerarla un’ammiraglia) giapponese a trazione anteriore.

Mazda Mazda6: gli esterni

Nonostante l’età avanzata la Mazda Mazda6 resta una delle quattro porte più belle in circolazione: un design elegante e sportivo al tempo stesso ricco di personalità.

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Mazda Mazda6: gli interni

L’abitacolo della Mazda Mazda6 è meno originale nelle forme ma è costruito con grande cura.

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Mazda Mazda6: i motori

La gamma motori della terza generazione della Mazda Mazda6 è composta da quattro unità:

  • un 2.0 a benzina da 165 CV
  • un 2.5 a benzina da 194 CV
  • un 2.2 turbodiesel Skyactiv-D da 150 CV
  • un 2.2 turbodiesel Skyactiv-D da 184 CV

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Mazda Mazda6: gli allestimenti

Gli allestimenti della Mazda Mazda6 sono tre: Business, Exclusive e Signature.

Mazda Mazda6 Business

La dotazione di serie della Mazda Mazda6 Business comprende: paraurti e maniglie esterne in tinta carrozzeria, cerchi in lega da 17”, retrovisori esterni di colore carrozzeria regolabili e riscaldabili elettricamente, retrovisori esterni ripiegabili automaticamente in avvio e spegnimento motore, vetri posteriori scuri, fari anteriori a Led con funzione fendinebbia, fari anteriori diurni a LED, interni in tessuto nero, sedile posteriore abbattibile 60/40, volante multifunzione e pomello cambio rivestiti in pelle, doppi vetri Silence, luci diurne con funzione Leaving/Coming Home, alzacristalli elettrici anteriori e posteriori, chiusura centralizzata con telecomando, Mazda Push Button per avviamento/spegnimento motore, radio con 6 altoparlanti, radio digitale (DAB), MZD Connect con display TFT a colori da 8”, Bluetooth, 4xUSB, Aux-in, CD/Mp3, navigatore satellitare integrato in plancia, MZD Connect dotato di interfacce Apple CarPlay, Android Auto, climatizzatore automatico bi-zona con bocchette posti posteriori e sensore umidità, cruise control con limitatore di velocità, HMI Commander, sensori luce/pioggia, retrovisore interno fotocromatico, sensori parcheggio anteriori e posteriori, Head Up Display, videocamera posteriore, Skyactiv Tecnology, Skyactiv Dynamics Technology G-Vectoring Plus (GVC Plus), ABS, EBD, EBA, DSC, TCS, ESS, i-Stop, sistema di recupero energia in frenata i-ELOOP (no 2.0), freno di stazionamento elettrico con sistema Auto Hold, airbag frontali e laterali (guidatore e passeggero), airbag a tendina anteriori e posteriori, sistema di assistenza alla partenza in salita (Hill Hold Assist), sensori pressione pneumatici (Tyre Pressure Monitoring System), attacchi Isofix per i sedili posteriori (2), sistema intelligente frenata in città (SCBS) con rilevamento pedoni (Pedestrian AEB), sistema di monitoraggio angoli ciechi (BSM) con sistema di rilevazione pericolo uscita parcheggio (RCTA), sistema di controllo del mantenimento della carreggiata (Lane Assist Keeping), controllo automatico fari abbaglianti (High Beam Control), fari anteriori adattivi (Adaptive Front Light System), cruise control adattivo (Mazda Radar Cruise Control) con Intelligence Assist (con funzione Stop&Go per versioni automatiche), sistema intelligente di frenata in autostrada (Smart Brake Support), kit riparazione pneumatici e 3 anni di garanzia (o 100.000 km).

Mazda Mazda6 Exclusive

La Mazda Mazda6 Exclusive aggiunge rispetto alla Business: cerchi in lega da 19”, tetto apribile elettricamente, sedili anteriori riscaldabili elettricamente e con sistema di ventilazione, sedili anteriori regolabili elettricamente e lato guida con memorie, rivestimento interno in pelle traforata Black, impianto audio Bose Surround Sound System con 11 altoparlanti, strumentazione Premium con display centrale a colori da 7”, sbrinatore parabrezza anteriore, monitor 360°, sistema intelligente frenata in città anche posteriore (Rear Smart City Brake Support), fari anteriori adattivi a matrice con controllo automatico (Adaptive Led Headlights), sistema rilevazione stanchezza guidatore (Driver Attention Alert), shift paddles al volante (versioni con cambio automatico 2.5 e 2.2 184 CV) e sistema antifurto.

Mazda Mazda6 Signature

La Mazda Mazda6 Signature costa 1.150 euro più della Exclusive a parità di motore e aggiunge: rivestimento cielo interno in tessuto nero, volante e sedili posteriori riscaldabili elettricamente, inserti interni in legno, illuminazione interna a LED, dettagli interni cromati e retrovisore interno Frameless.

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Mazda Mazda6: gli optional

La dotazione di serie della Mazda Mazda6 andrebbe arricchita con la vernice metallizzata (800 euro).

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Mazda Mazda6: i prezzi

Motori a benzina

  • Mazda Mazda6 2.0 33.800 euro
  • Mazda Mazda6 2.5 Exclusive 38.750 euro
  • Mazda Mazda6 2.5 Signature 39.900 euro

Motori diesel

  • Mazda Mazda6 2.2 Skyactiv-D 150 CV 35.650 euro
  • Mazda Mazda6 2.2 Skyactiv-D 184 CV Exclusive 42.250 euro
  • Mazda Mazda6 2.2 Skyactiv-D 184 CV Signature 43.400 euro

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Ferdinand Piëch: il Kaiser dell’auto

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Sarebbe riduttivo considerare Ferdinand Piëch solo come l’uomo che ha trasformato la Volkswagen in un colosso globale. Questo ingegnere austriaco scomparso il mese scorso, nipote di Ferdinand Porsche, è uno dei personaggi più rilevanti dell’automobilismo tedesco: scopriamo insieme la sua storia.

Ferdinand Piëch: la biografia

Ferdinand Piëch nasce il 17 aprile 1937 a Vienna (Austria): nipote di Ferdinand Porsche (la madre Louise è la figlia dell’inventore del Volkswagen Maggiolino), consegue nel 1962 la laurea in ingegneria meccanica al Politecnico di Zurigo con una tesi sui motori di F1.

Gli anni in Porsche

Nel 1963 Ferdinand entra in Porsche e diventa responsabile dello sviluppo motorsport dell’azienda di famiglia.

Tre anni più tardi vede la luce la 906 (vincitrice della Targa Florio con il belga Willy Mairesse e lo svizzero Herbert Müller) mentre nel 1969 è la volta della 917, la più grande auto da corsa di tutti i tempi. Il suo palmarès? Due Mondiali Sportprototipi, due 24 Ore di Le Mans (nel 1970 con il britannico Richard Attwood e il tedesco Hans Herrmann e nel 1971 con l’austriaco Helmut Marko e l’olandese Gijs van Lennep), due Can-Am e tanto altro.

La rinascita Audi

Ferdinand Piëch si trasferisce all’Audi nel 1972 in seguito alla decisione di Porsche di rimuovere dal management tutti i membri della famiglia. In pochi anni trasforma la Casa di Ingolstadt in un brand “premium” specializzato nell’innovazione tecnologica (motori a 5 cilindri e trazione integrale) e attivo nelle corse.

La coupé Quattro del 1980 è il simbolo di questa svolta: una sportiva a quattro ruote motrici capace di aggiudicarsi quattro Mondiali rally (due Piloti – 1983 con il finlandese Hannu Mikkola e 1984 con lo svedese Stig Blomqvist – e due Costruttori nel 1982 e nel 1984).

L’epopea Volkswagen

Quando Ferdinand Piëch, nel 1993, viene nominato amministratore delegato del Gruppo Volkswagen l’azienda di Wolfsburg è sull’orlo del fallimento. In pochi anni il colosso tedesco viene risollevato grazie a una politica di riduzione dei costi e nel 1998 fa “shopping” tra le Case di lusso acquistando Bentley, Bugatti, Lamborghini e Rolls-Royce (quest’ultima ceduta a BMW nel 2002).

Nel 2002 – anno in cui Ferdinand diventa presidente del consiglio di sorveglianza – viene presentata la Volkswagen Phaeton, il punto più alto mai raggiunto dalla Casa teutonica: un’elegantissima ammiraglia creata per sconfiggere BMW serie 7 e Mercedes classe S prodotta senza badare a spese in una fabbrica trasparente a Dresda. Purtroppo sarà un flop.

Fine di un’epoca

Ferdinand Piëch si dimette nell’aprile del 2015 per via della decisione del consiglio di amministrazione Volkswagen di appoggiare Martin Winterkorn. Cinque mesi più tardi il gruppo teutonico viene coinvolto nel dieselgate. L’imprenditore tedesco scompare il 25 agosto 2019 a Rosenheim (Germania).

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Opel Astra 2020: restyling ecologico e a basse emissioni

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Che vita difficile ha avuto, l’Astra: vittima di una competizione imposta dall’esterno – la stampa ha sempre provato un certo piacere sadico nel costruire una rivalità con la Golf, neanche fossero la Cuccarini e la Parisi dell’automotive – la compatta di Opel ha sembrato non riuscire mai a soddisfare le aspettative.

Di chi, poi, non è dato a saperlo, perché l’Opel Astra è un’auto che non è mai dispiaciuta veramente a nessuno, vuoi per lo stile equilibrato, vuoi per i contenuti tecnologici di buon livello. Ma un po’ come quelle ragazze carine ma moderate, l’Astra sta simpatica a tutti ma non è mai finita “in copertina”, sgomitata via da auto con décolleté più generosi o modelli androgini dai zigomi pronunciati.

Con questo facelift della quinta generazione, l’Opel Astra prova a dare una svolta. Mettendo su un vestitino francese (Opel è entrata in orbita PSA, con l’acquisizione del brand da parte del Gruppo), rifacendosi il trucco e ricordando al mondo che ehi, anche lei è in età da marito. Ed è un buon partito.

Opel Astra, restyling 2020: il design

Certo, l’Opel Astra è e rimane un’auto fedele a se stessa, e la cosa si sente soprattutto in questo restyling di metà carriera.

Non è il momento dei cambiamenti, quindi ecco pochi, pochissimi ritocchi al frontale con una nuova cromatura “ad ali di gabbiano” che taglia a metà la mascherina, e un sottile listello cromato nell’alloggiamento dei fendinebbia, per aumentare – a detta di Opel stessa – la percezione della qualità del prodotto.

Per il resto, la compatta di casa Opel è sostanzialmente immutata. A cambiare, di più, è sotto la pelle.

Opel Astra: le dimensioni
Opel Astra
Lunghezza 4,37 metri
Larghezza 2,04 metri
Altezza 1,48 metri
Bagagliaio 370-1.210 litri
Opel Astra ST
Lunghezza 4,70 metri
Larghezza 2,04 metri
Altezza 1,51 metri
Bagagliaio 540-1.630 litri

Opel Astra, restyling 2020: i motori

Il parco motori della Opel Astra, infatti, è completamente rinnovato (e già in grado di rispettare i futuri standard Euro 6D).

Realizzati completamente in alluminio, sono tutti tricilindrici dalle prestazioni piacevoli, quasi inaspettate (se si pensa ad esempio alla gradevolezza del 1.2 da 130CV in abbinata alla versione Sports Tourer).

  • Quattro i motori a benzina: un 1.2 Turbo in 3 step di potenza (110CV, 130CV, 145CV) con cambio manuale a 6 rapporti, e un 1.4 Turbo da 145CV abbinabile a un cambio automatico CVT a 7 rapporti
  • Tre le motorizzazioni diesel: un 1.5 Turbo in 2 step di potenza (105CV e 122CV) con cambio manuale a 6 rapporti, e un 1.5 Turbo da 122CV abbinato a un nuovo cambio automatico a 9 rapporti

Opel Astra, restyling 2020: le novità in 5 punti

  • Questo restyling dell’Opel Astra punta tutto sull’abbassamento delle emissioni: 5 fra i motori disponibili (3 benzina e 2 diesel, tutti quelli con cambio manuale) scendono sotto la soglia dei 100 g di CO2 prodotto per Km percorso
  • Migliora anche l’aerodinamicità: il coefficiente aerodinamico scende a 0,26 per la versione berlina e anche per la versione station wagon SportsTourer, che la posizione al vertice della sua categoria
  • Come per i segmenti superiori, ora il sistema audio è fornito da Bose, garantendo una maggiore qualità del sonoro
  • Negli interni aggiornamenti al sistema di infotainment e al quadro strumenti, ora disponibile anche in versione digitale con schermo da 8 pollici
  • In Germania, il modello d’attacco partirà da 19.990 euro. Per l’Italia si è scelto un approccio diverso, con modelli più accessoriati e lussuosi e un prezzo d’attacco di 23.800 euro.

 

Opel Astra Restyling 2020: dove l’abbiamo guidata

Per questa prova Opel ha deciso di giocare in casa, portandoci nella Francoforte dove – fra meno di una settimana – la nuova Astra sarà presentata al consueto Salone.

Da lì ci siamo mossi verso Oberusel e il Parco Naturale del Taunus, che – dopo un breve tratto autostradale – ci ha regalato un percorso nel verde boschivo e in leggera salita.

Opel Astra Restyling 2020: dove ci piacerebbe guidarla

Di venerdì, dopo una lunga settimana in ufficio nel nostro stressante ruolo dirigenziale, prenderemmo l’Opel Astra – magari in versione Sportstourer – per correre a fare un weekend in campagna, con la nostra famiglia, carichi di bagagli e giochi. Siamo family man, ci vuole un po’ di quality time con loro.

Opel Astra Restyling 2020: le concorrenti

Volkswagen Golf La rivale storica è ormai a fine carriera: la Golf 8 dovrebbe essere presentata a brevissimo, forse già il prossimo mese. Buoni affari in vista?
Renault Megane L’unica francese “non di famiglia” è una segmento C valida, elegante e di contenuto. Ma per scendere sotto i 100 grammi di CO2 c’è solo il diesel energyDCI.
Toyota Corolla Un’alternativa “eco” per contrastare le basse emissioni di CO2 dell’Astra con la tecnologia ibrida. Ma il prezzo di listino, salvo promozioni, è molto più alto.
Skoda Octavia Wagon Un’altra auto spaziosa, razionale, “tedesca”. L’Octavia ha dimensioni simili all’Astra SportsTourer, ma con un design ancora più misurato. Less is better?

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McLaren MSO ridà vita a una F1 originale

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McLaren ha fatto partire un nuovo servizio per i suoi clienti. Si tratta di un programma di restauro, recupero e ringiovanimento della sua McLaren F1, una delle migliori auto sportive mai create nella storia dell’automobilismo.

Lanciata 27 anni fa, la McLaren F1 gode di un livello di popolarità inquestionabile. Basti pensare che è stata la più desiderata, e pagata, dell’esclusiva asta di quest’anno a Pebble Beach. Per averla il facoltoso acquirente ha messo sul piatto la bellezza di 19,8 milioni di dollari (17,8 milioni di euro). Di fatto ne furono fabbricati solo 106 esemplari: 78 omologati per la strada, il resto da competizione.

A occuparsi di questo grande classico si occuperà il dipartimento di Operazioni Speciali di McLaren – MSO – che certifica il restauro. Lo scorso anno la divisione speciale della Casa britannica firmò il suo primo lavoro, il restauro di una 25 R, sarebbe a dire una McLaren F1 GTR Longtail alla quale restituì la sua configurazione originale per la 24 Ore di Le Mans.

 

E questo fine settimana, in occasione del Concorso d’Eleganza di Hapton Court, McLaren MSO presenterà in società il suo secondo recupero di una F1. Quest’ultimo lavoro è costato alla Casa inglese ben 3.000 ore di lavoro, 900 delle quali dedicate esclusivamente alla verniciatura della carrozzeria. Il tutto in 18 mesi.

Ansar Ali, Direttore generale del dipartimento MSO di McLaren ha segnalato:

“Solo un anno fa presentavamo il programma MSO McLaren F1 Heritage, mostrando una F1 25 R con i suoi colori originali Guif Racing. Ora è arrivato il momento di esibire il secondo lavoro del nostro team, realizzato con tutto l’amore del mondo affinché la McLaren F1 continui ad essere ciò che sempre è stata, la migliore GT al mondo”.

 

La McLaren F1 in questione è quella numerata con il telaio N.63. Riverniciata da cima a fondo con la colorazione originale Magnesium Silver. Gli interni sono stati ri-tappezzati con la pelle Woking Grey Semi Aniline, allora esclusiva per questa versione. Inoltre sono stati realizzati nuovi rivestimenti interni in Alcantara e nuovi tappetini. Anche il volante è quello originale.

Ovviamente è stata restaurata anche la meccanica di questa McLaren F1. Il V12 da 6.1 litri di origine BMW è passato per il banco dei tecnici che gli hanno garantito nuova vita, e soprattutto quei 618 CV che erogava a suo tempo. Gran parte della telaistica è stata inviata, infine, al fornitore ufficiale, Bilstein, che ha provveduto a rimetterla a nuovo. Stesso discorso per l’impianto frenante.

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