Monthly Archives: Agosto 2019
Jeep Compass: guida all’acquisto
La seconda generazione della Jeep Compass – nata nel 2017 – è una SUV compatta statunitense disponibile a trazione anteriore o integrale.
In questa guida all’acquisto della Jeep Compass vi mostreremo tutte le versioni presenti in listino della SUV americana: prezzi, motori, accessori, prestazioni, pregi, difetti e chi più ne ha più ne metta.
Jeep Compass: guida all’acquisto
La Jeep Compass è una crossover non molto ingombrante (4,39 metri di lunghezza) caratterizzata da finiture curate.
La praticità non è il suo punto di forza: il bagagliaio è piccolo (438 litri) e l’abitacolo potrebbe essere più spazioso per le gambe e le spalle dei passeggeri posteriori.
Gli allestimenti della Jeep Compass
Gli allestimenti della Jeep Compass sono sei: Longitude, Business, Night Eagle, Limited, S e Trailhawk.
Jeep Compass Longitude
La Jeep Compass Longitude ha una dotazione di serie un po’ povera: controllo elettronico della stabilità, 6 airbag (frontali, laterali e a tendina), controllo di trazione, Electronic roll mitigation, Full Speed Forward Collision Warning, sistema di ausilio alla partenza in salita (Hill Start Assist), Immobilizer, Lane Keep Assist (funzione Warning e Lane Keeping), poggiatesta anteriori attivi, retronebbia, sistema di frenata antibloccaggio (ABS), TPMS (sensore pressione gomme), fari fendinebbia con funzione cornering, cerchi in lega da 17” con pneumatici 225/60 R17, kit riparazione pneumatici, sensore crepuscolare, chiave con radiocomando a distanza, climatizzatore automatico a 2 zone, comandi al volante, cruise control, freno di stazionamento elettrico, presa ausiliaria da 12V, sensori di parcheggio posteriori, specchietti retrovisori con regolazione elettrica, barre portatutto, gruppo ottico posteriore con LED signature, luci diurne, maniglie esterne in tinta carrozzeria, specchietti retrovisori esterni riscaldati con indicatore di direzione integrato, specchietti retrovisori esterni in tinta carrozzeria, modanatura cromata profilo cristalli anteriore, piano di carico regolabile in altezza, sedile del guidatore regolabile in altezza, sedili posteriori reclinabili 60/40, sedili rivestiti in tessuto, tappetini anteriori e posteriori, volante rivestito in pelle, Bluetooth streaming audio, presa AUX e USB, impianto audio con 6 speakers, quadro strumenti monocromatico da 3,5”, radio DAB, Apple CarPlay, Android Auto e sistema Uconnect con display touch da 7”.
Jeep Compass Business
La Jeep Compass Business – un po’ povera di accessori – costa 1.500 euro più della Longitude a parità di motore e aggiunge: retrocamera Parkview, sistema Uconnect con display touch e navigatore da 8,4”, supporto lombare elettrico e sedili rivestiti in tessuto e tecno-pelle.
Jeep Compass Night Eagle
La Jeep Compass Night Eagle – non molto ricca di accessori – costa 500 euro più della Business a parità di motore e aggiunge: cerchi in lega da 18” Gloss Black, badge Night Eagle, cornice fendinebbia Gloss Black, badge Jeep Gloss Black, badge Compass Gloss Black e modanatura nera profilo cristalli anteriore e posteriori (DLO).
Jeep Compass Limited
La Jeep Compass Limited – la versione che ci sentiamo di consigliare – costa 3.250 euro più della Longitude a parità di motore e aggiunge: barre portatutto con inserto cromato, cornice fendinebbia cromata, cristalli posteriori e lunotto posteriore oscurati, gruppo ottico con fari bi-Xenon HID e LED signature, inserti cromati nel paraurti anteriore, specchietti retrovisori esterni con luci di cortesia, specchietti retrovisori esterni ripiegabili elettricamente, terminale di scarico cromato, fari Smartbeam (abbaglianti automatici), sensore pioggia, specchietto retrovisore interno elettrocromatico, antifurto, TPMS Plus con display (sensore pressione gomme), cerchi in lega da 18” con pneumatici 225/55 R18, sedili posteriori reclinabili 40/20/40, sedili rivestiti in tessuto e pelle, supporto lombare elettrico, quadro strumenti a colori TFT da 7”, sistema Uconnect con display touch e navigatore da 8,4”, Smart Key e Start Button.
Jeep Compass S
La Jeep Compass S costa 3.000 euro più della Longitude a parità di motore e aggiunge: cerchi in lega da 19” Granite Crystal, interni in pelle, portellone posteriore ad apertura e chiusura automatica, badge S, badge Jeep Granite Crystal, badge Compass Granite Crystal, tetto in tinta bicolore, Beats Premium Audio System e Adaptive Cruise Control.
Jeep Compass Trailhawk
La Jeep Compass Trailhawk offre: trazione integrale 4WD Active Drive Low, barre portatutto con inserto grigio satinato, cornice fendinebbia grigio satinato, cristalli posteriori e lunotto posteriore oscurati, gruppo ottico con fari bi-Xenon HID e LED signature, inserti grigio satinati nel paraurti anteriore, specchietti retrovisori esterni con luci di cortesia, specchietti retrovisori esterni ripiegabili elettricamente, sticker cofano nero, fari Smartbeam (abbaglianti automatici), sensore pioggia, specchietto retrovisore interno elettrocromatico, antifurto, TPMS Plus con display (sensore pressione gomme, cerchi in lega da 17” con pneumatici all season 225/60 R17, sedili posteriori reclinabili 40/20/40, sedili rivestiti in tessuto e pelle, supporto lombare elettrico, quadro strumenti a colori TFT da 7”, sistema Uconnect con display touch e navigatore da 8,4”, Smart Key e Start Button.
Jeep Compass: tutti i modelli in listino
Di seguito troverete tutte le caratteristiche delle versioni della Jeep Compass: la gamma motori della Sport Utility “yankee” è composta da cinque unità sovralimentate (un po’ troppo assetate di carburante):
- un 1.4 turbo benzina MultiAir da 140 CV
- un 1.4 turbo benzina MultiAir da 170 CV
- un 1.6 turbodiesel Multijet II da 120 CV
- un 2.0 turbodiesel Multijet II da 140 CV
- un 2.0 turbodiesel Multijet II da 170 CV
Jeep Compass 1.4 MultiAir (da 28.250 euro)
La Jeep Compass 1.4 MultiAir (prezzi fino a 34.500 euro) – la versione a benzina che ci sentiamo di consigliare – monta un motore 1.4 turbo benzina da 140 CV e 230 Nm di coppia.
Jeep Compass 1.4 MultiAir 170 CV (37.750 euro)
La Jeep Compass 1.4 MultiAir 170 CV è una SUV divertente da guidare caratterizzata da un buon comportamento stradale, da un eccellente cambio automatico (convertitore di coppia) a 9 rapporti e da un motore contraddistinto da una cilindrata contenuta che consente di risparmiare sull’assicurazione RC Auto. Un propulsore povero di cavalli e di coppia (250 Nm) non particolarmente silenzioso e poco corposo ai bassi regimi.
Jeep Compass 1.6 Multijet II (da 29.250 euro)
La Jeep Compass 1.6 Multijet II (prezzi fino a 35.500 euro) monta un motore ricco di coppia (320 Nm).
Jeep Compass 2.0 Multijet II (da 33.750 euro)
La Jeep Compass 2.0 Multijet II (prezzi fino a 42.000 euro) è, secondo noi, la versione migliore della SUV statunitense (specialmente se abbinata alla trazione integrale). Motore ricco di coppia (350 Nm), comportamento agile nelle curve ed eccellente in off-road (nel caso della 4WD). Il nostro consiglio è di spendere 2.000 euro in più per l’ottimo cambio automatico.
Jeep Compass 2.0 Multijet II 170 CV (da 41.000 euro)
La Jeep Compass 2.0 Multijet II 170 CV (prezzi fino a 41.500 euro) è una SUV divertente su asfalto ed efficace in fuoristrada dotata di un eccellente cambio automatico. Il motore – un po’ rumorosetto – consuma parecchio (14,5 km/l dichiarati per la variante Trailhawk più adatta all’off-road) ed emette troppa CO2. Il risultato? Al momento dell’acquisto bisogna pagare 1.100 euro di ecotassa (1.600 euro per la Trailhawk).
Jeep Compass: gli optional
La dotazione di serie delle Jeep Compass Limited e Trailhawk andrebbe a nostro avviso arricchita con due optional fondamentali: il Parking Pack (850 euro: retrocamera, sensori di parcheggio anteriori, Blind Spot Detection, Rear Cross Path Detection e park assist automatico perpendicolare e parallelo) e il Premium Pack (750 euro, portellone posteriore ad apertura e chiusura automatica e cruise control adattivo).
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Lexus LC
Lexus LC: gli esterni
Il design della Lexus LC è molto simile a quello della concept LF-LC del 2012: linee sinuose aggressive ed eleganti al tempo stesso.
Lexus LC: gli interni
L’abitacolo della Lexus LC – costruito in modo maniacale – è incentrato sul guidatore. Comandi ergonomici e una grande sensazione di qualità percepita.
Lexus LC: i motori
La gamma motori della Lexus LC è composta da due unità:
- un 5.0 V8 a benzina da 477 CV
- un 3.5 V6 ibrido benzina da 359 CV
Lexus LC: gli allestimenti
Gli allestimenti della Lexus LC sono due: Luxury e Sport+.
Lexus LC Luxury
La Lexus LC Luxury offre, tra le altre cose: AVS (ammortizzatori adattivi ad alte prestazioni), climatizzatore automatico bi-zona, rivestimenti in pelle, Lexus Parking Assist (telecamera posteriore e sensori di parcheggio anteriori e posteriori), proiettori Tri-LED e Automatic High Beam (AHB) con livellamento adattivo, tetto panoramico in vetro e cerchi in lega da 20” con pneumatici anteriori 245/45 R20 e posteriori 275/40 R20.
Lexus LC Sport+
La Lexus LC Sport+ costa 10.000 euro più della Luxury a parità di motore e aggiunge, tra le altre cose: differenziale autobloccante Torsen, sistema 4 ruote sterzanti, battitacco in fibra di carbonio, rivestimenti in pelle e Alcantara, spoiler retraibile in fibra di carbonio, tetto in fibra di carbonio e cerchi in lega da 21” con pneumatici anteriori 245/40 R21 e posteriori 275/35 R21.
Lexus LC: gli optional
La dotazione di serie della Lexus LC può essere arricchita con il Premium Pack (2.150 euro, Mark Levinson e Head up display) e la vernice metallizzata (1.350 euro).
Lexus LC: i prezzi
Motore a benzina
- Lexus LC V8 Luxury 107.500 euro
- Lexus LC V8 Sport+ 117.500 euro
Motore ibrido benzina
- Lexus LC Hybrid Luxury 107.500 euro
- Lexus LC Hybrid Sport+ 117.500 euro
Il mondo Lexus
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F1 2019 – Hamilton e Mercedes: ritorno alla vittoria in Ungheria
Lewis Hamilton e la Mercedes sono tornati a vincere: il cinque volte campione del mondo ha consolidato la leadership nel Mondiale F1 2019 conquistando il GP d’Ungheria a Budapest davanti a Max Verstappen (Red Bull) e a Sebastian Vettel (Ferrari). Poco fuori dal podio l’altra Rossa di Charles Leclerc (4°).
Un successo ottenuto soprattutto grazie all’eccellente (nonché molto coraggiosa) strategia degli uomini della Stella basata su due soste.
Mondiale F1 2019 – GP Ungheria: le pagelle
Max Verstappen (Red Bull)
Max Verstappen avrebbe meritato di vincere anche il GP d’Ungheria ma si è dovuto accontentare del secondo posto in seguito alla brillante strategia adottata dagli uomini Mercedes.
Il pilota olandese – autore di una prova eccezionale corredata dalla pole position (la prima in carriera) e dal giro veloce – è sempre più vicino alla seconda posizione nella classifica generale del Mondiale F1 2019 ed è in uno stato di forma pazzesco: terzo podio nelle ultime quattro corse e quasi un anno intero sempre piazzato in “top 5”.
Lewis Hamilton (Mercedes)
La vittoria di Lewis Hamilton a Budapest è arrivata dopo una prova maiuscola del pilota britannico, capace di recuperare oltre 20 secondi a Verstappen in 18 giri e di superarlo su un tracciato come quello dell’Hungaroring poco adatto ai sorpassi.
Un successo ottenuto però soprattutto grazie alla strategia Mercedes: una scommessa rischiosa (optare per un secondo cambio gomme e puntare tutto sulla rimonta del cinque volte campione del mondo) ma riuscita.
Sebastian Vettel (Ferrari)
Il terzo posto di Sebastian Vettel nel GP d’Ungheria coincide con il secondo podio consecutivo per il pilota tedesco.
Una buona notizia solo in parte: a Budapest abbiamo infatti visto una Ferrari incapace di impensierire Mercedes e Red Bull.
Charles Leclerc (Ferrari)
Secondo Gran Premio lontano dal podio per Charles Leclerc.
Il pilota monegasco ha disputato un buon GP d’Ungheria ma ha dovuto cedere il podio al compagno Vettel per risparmiare carburante nella seconda parte di gara.
Mercedes
La scelta di richiamare Hamilton ai box per la seconda volta a 21 giri dal termine della corsa è stata azzardata per molti (compreso lo stesso Lewis) ma alla fine si è rivelata vincente.
Una scommessa che ha consentito alla scuderia tedesca di ritornare sul gradino più alto del podio dopo la delusione di Hockenheim.
Mondiale F1 2019 – I risultati del GP d’Ungheria
Prove libere 1
1 Lewis Hamilton (Mercedes) 1:17.233
2 Max Verstappen (Red Bull) 1:17.398
3 Sebastian Vettel (Ferrari) 1:17.399
4 Pierre Gasly (Red Bull) 1:17.682
5 Kevin Magnussen (Haas) 1:17.942
Prove libere 2
1 Pierre Gasly (Red Bull) 1:17.854
2 Max Verstappen (Red Bull) 1:17.909
3 Lewis Hamilton (Mercedes) 1:17.995
4 Valtteri Bottas (Mercedes) 1:18.184
5 Daniel Ricciardo (Renault) 1:18.597
Prove libere 3
1 Lewis Hamilton (Mercedes) 1:16.084
2 Max Verstappen (Red Bull) 1:16.097
3 Sebastian Vettel (Ferrari) 1:16.166
4 Valtteri Bottas (Mercedes) 1:16.355
5 Charles Leclerc (Ferrari) 1:16.392
Qualifiche
1 Max Verstappen (Red Bull) 1:14.572
2 Valtteri Bottas (Mercedes) 1:14.590
3 Lewis Hamilton (Mercedes) 1:14.769
4 Charles Leclerc (Ferrari) 1:15.043
5 Sebastian Vettel (Ferrari) 1:15.071
Le classifiche
La classifica del GP d’Ungheria 2019
Lewis Hamilton (Mercedes) | 1h35:03.796 |
Max Verstappen (Red Bull) | + 17,8 s |
Sebastian Vettel (Ferrari) | + 1:01,4 s |
Charles Leclerc (Ferrari) | + 1:05,3 s |
Carlos Sainz Jr (McLaren) | + 1 giro |
Classifica Mondiale Piloti
Lewis Hamilton (Mercedes) | 250 punti |
Valtteri Bottas (Mercedes) | 188 punti |
Max Verstappen (Red Bull) | 181 punti |
Sebastian Vettel (Ferrari) | 156 punti |
Charles Leclerc (Ferrari) | 132 punti |
Classifica Mondiale Costruttori
Mercedes | 438 punti |
Ferrari | 288 punti |
Red Bull-Honda | 244 punti |
McLaren-Renault | 82 punti |
Toro Rosso-Honda | 43 punti |
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Peugeot: gli orologi per lui e per lei disegnati dal Peugeot Design Lab
Il marchio francese Peugeot continua la sua strategia a 360°, puntando su prodotti che vanno anche al di là delle automobili, ma che sono comunque legati ai suoi modelli più iconici. La Casa del Leone ha recentemente introdotto in gamma una collezione di orologi da uomo e da donna ispirati alla nuova ammiraglia 508 e creati dal Laboratorio di Global Brand design del Marchio, il Peugeot Design Lab.
Gli orologi Peugeot per Lui…
Per l’uomo, il Peugeot Design Lab ha disegnato tre diversi orologi, dal più sportivo al più elegante. Il primo, il Chrono Peugeot Serie Limitata, è un cronografo numerato con data e con quadrante e cassa in acciaio nero opaco, indici in rilievo, lancette forate, vetro in cristallo minerale e una corona incisa con la tecnica del “guilloché”. È subacqueo fino a 10 ATM e ha un diametro di 43 mm. Il prezzo è 149 euro.
Il secondo, il cronografo con bracciale in pelle nera Peugeot, segue i codici del classicismo senza tempo e dell’eleganza maschile. Con linee sobrie e raffinate e una cassa di 43 mm di diametro, sfoggia un cinturino in pelle nera con impunture a vista, vetro in cristallo minerale, la cassa e la corona in acciaio, indici luminescenti in rilievo e il pionieristico movimento giapponese Seiko SII VD53. Il suo prezzo è di 119 euro.
Il terzo è forse il più significativo. Elegante e moderno, con una cassa di 41 mm, l’orologio con tre lancette in acciaio e carbonio firmato Peugeot ha un bracciale in maglia flessibile e regolabile in acciaio nero. È a tenuta stagna fino a 3 ATM. I suoi indici incisi in rilievo gli conferiscono uno stile unico. Prezzo: 89 euro.
… e per lei
Per la donna, il Peugeot Design Lab si è concentrato di più sull’orologio-gioiello per creare la sua collezione, disegnando un oggetto esteticamente molto pulito e al contempo pratico e funzionale. Grazie a queste caratteristiche, il Doppio Braccialetto di Peugeot è adatto a occasioni di grande eleganza, all’uso quotidiano ed è pensato anche per le appassionate della moda più chic.
Quest’orologio ha un duplice cinturino in pelle, vetro in cristallo minerale e lancette forate. La cassa è in metallo e acciaio e misura 38mm di diametro. Esiste in tre diverse combinazioni: cassa dorata, sfera e cinturino nero, cassa metallizzata, sfera e cinturino bianco, cassa metallizzata, sfera grigio argento e cinturino marrone. Il prezzo è contenuto in poco meno di 43 euro.
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Smart: la Fortwo in serie limitata Pureblack
Mercedes-Benz ha svelato la nuova serie speciale Smart Pureblack. Questa inedita variante della piccola citycar a due posti del brand di Hambach è destinata a diventare un pezzo da collezione per gli appassionati e si caratterizza per il look total black, rimarcato dai dettagli a contrasto in Devil Red.
Viene proposta sia in versione benzina da 90 CV, in soli 150 esemplari, che 100% elettrica, in appena 50 unità.
Nello specifico la nuova Smart Fortwo Pureblack è caratterizzata da una livrea total look nero opaco con elementi neri lucidi con dettagli in ‘devil red’ sulla griglia frontale, sui cerchi BRABUS da 16’, sul paraurti anteriore e sul diffusore posteriore.
Lo stesso leitmotive cromatico continua negli interni, con sedili in pelle nera e cuciture rosse a contrasto, volante in pelle sportivo a tre razze e un’esclusiva dotazione di equipaggiamenti che comprende i pacchetti Cool & Media, Led & Sensor e il Comfort Pack con telecamera posteriore. Sulla versione con motore elettrico è di serie anche il caricatore di bordo da 22 kW.
La nuova serie limitata Smart pureblack è disponibile a 24.195 euro nella la versione con motore benzina e 28.695 euro per la EQ fortwo.
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Quando la Porsche correva nei rally
La Porsche non ha una grande tradizione nei rally ma è riuscita comunque a togliersi qualche soddisfazione con la 911 negli anni ’60 e nei primi anni del Mondiale WRC grazie a team privati. Scopriamo insieme la storia della Casa di Zuffenhausen in questa disciplina.
Porsche e i rally: la storia
Le Porsche iniziano a correre nei rally all’inizio degli anni ’50 e ottengono il primo risultato importante al Rallye del Sestriere del 1953 quando due 356 guidate dai tedeschi Philipp Graf von Berckheim e Heinrich von der Mühle conquistano rispettivamente il secondo e il terzo posto. Nello stesso anno a Travemunde un altro pilota teutonico – Helmut Polensky – arriva terzo.
La prima vittoria assoluta arriva il 6 agosto in Jugoslavia al Rally Adriatico grazie a Jakob Schlissmayer (pilota proveniente dal protettorato della Saar, all’epoca territorio tedesco sotto il controllo francese).
Campione d’Europa
Polensky conquista nel 1953 il primo campionato europeo rally della storia grazie anche ai risultati ottenuti con la Porsche 356 (vittoria al Rallye des Alpes in Francia). La sportiva di Zuffenhausen trionfa anche in Svezia (con Sture Nottorp) e a Lisbona (con Joaquim Filipe Nogueira) con piloti locali.
Gli anni ’50
La Porsche 356 continua a inanellare vittorie nel corso degli anni ’50: nel 1954 lo svedese Carl-Gunnar Hammarlund si aggiudica il Rally di Svezia mentre Polensky sale sul gradino più alto del podio della Liegi-Roma-Liegi, l’anno seguente arriva un altro trionfo in Svezia con il driver locale Allan Borgefors e nel 1956 il tedesco Paul Ernest Strähle conquista il Rally Adriatico.
Il decennio si chiude con due successi alla Liegi-Roma-Liegi conquistati da due piloti francesi: Claude Storez nel 1957 con una 356 Speedster e Robert Buchet due anni dopo.
Le ultime vittorie della 356
Il pilota teutonico Hans-Joachim Walter si aggiudica il titolo europeo 1961 con la Porsche 356 grazie alla vittoria al Rally di Baden-Baden e l’anno seguente porta a casa il Rally di Ginevra. L’ultimo successo importante per la sportiva germanica risale al 1963 quando lo svedese Berndt Jansson vince il Rally di Svezia.
L’intervallo 904
Tra la fine della carriera sportiva della 356 e l’inizio dell’attività della 911 segnaliamo un’altra vittoria importante firmata Porsche: quella ottenuta dallo spagnolo Juan Fernández García al Rally di Spagna con una 904 Carrera GTS.
La 911 inizia a vincere
Nel 1966 la Porsche 911 inizia a farsi notare nei rally: il tedesco Günter Klass regala alla coupé di Zuffenhausen il primo podio grazie al secondo posto al Rally dei Fiori (risultato ripetuto da un altro pilota teutonico – Günther Wallrabenstein – in Austria), la prima vittoria (al Rally della Renania Settentrionale-Vestfalia) e si aggiudica il campionato europeo nella classe G3.
L’anno seguente arriva un doppio titolo continentale: il britannico Vic Elford nella classe G3 con tre successi (Lione-Charbonnieres-Stoccarda, Tulpenrallye nei Paesi Bassi e il Rally di Ginevra) e il polacco Sobiesław Zasada nella classe G1 con due vittorie (in Austria con la 911 e in Polonia con la 912).
Tris a Monte Carlo (e non solo)
Tra il 1968 e il 1970 la Porsche 911 porta a casa tre edizioni consecutive del Rally di Monte Carlo: una con Elford (che nel 1968 – anno in cui il finlandese Pauli Toivonen si laurea campione europeo – conquista altre quattro corse: Germania Est, Wiesbaden, Rally del Danubio in Romania e Ginevra) e due con lo svedese Björn Waldegård.
Il driver scandinavo trionfa anche in Svezia nel 1969 (nello stesso anno Zasada porta a casa il Rally di Polonia) e nel 1970 insieme al Rally d’Austria.
Arriva il Mondiale Rally
Nel 1973 nasce il Mondiale Rally e la Porsche conquista il primo podio iridato grazie al terzo posto del finlandese Leo Kinnunen al 1000 Laghi. L’anno seguente Waldegård arriva secondo al Safari.
Addio ufficiali, benvenuti privati
Intorno alla metà degli anni ’70 Porsche decide di abbandonare i rally per concentrarsi sulle gare endurance ma le sportive di Zuffenhausen riescono comunque a ottenere risultati di un certo peso grazie ai team privati.
Nel 1978 il francese Jean-Pierre Nicolas si aggiudica senza il supporto di una squadra ufficiale nientepopodimeno che il Rally di Monte Carlo, il keniota Vic Preston Jr. termina il Safari in seconda posizione mentre il transalpino Francis Vincent arriva terzo a Sanremo. L’anno successivo il francese Pierre-Louis Moreau termina il Tour de Corse in terza posizione.
Gli anni ’80
Il pilota transalpino Jean-Luc Thérier regala alla Porsche la seconda (e per il momento ultima) vittoria di sempre nel WRC trionfando nel 1980 al Tour de Corse (una corsa che vede in terza posizione un’altra vettura di Zuffenhausen guidata da un altro francese: Alain Coppier). Nello stesso anno lo spagnolo Antonio Zanini si laurea campione europeo grazie anche ai risultati ottenuti con la 911.
Nel 1982 arrivano altri due podi iridati con Thérier (terzo a Monte Carlo) e il francese Bernard Béguin (terzo al Tour de Corse). Quest’ultimo ottiene anche l’ultimo podio di sempre nel WRC del marchio di Stoccarda conquistando la terza piazza al Tour de Corse con la 911 SC RS, tentativo di Gruppo B firmato Porsche.
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Pneumatici lisci: italiani più virtuosi (ma non basta)
Il rapporto tra gli automobilisti italiani e gli pneumatici è molto burrascoso: diversi nostri connazionali sottovalutano lo stato delle gomme delle loro vetture e partono per le vacanze estive con coperture lisce o non conformi.
Questo è emerso dagli oltre 10.500 controlli effettuati nei mesi di maggio e giugno 2019 dagli agenti della Polizia Stradale e dai dati della campagna Vacanze Sicure di Assogomma e Federpneus. Dove i controlli sono stati ripetuti a distanza di un anno si è registrata una percentuale più bassa di pneumatici lisci ma c’è ancora molto da fare.
“Rispetto al 2011 le non conformità relative ai soli pneumatici dei veicoli controllati sono aumentate sensibilmente. Infatti, a fronte di un veicolo trovato non conforme nel 2011, oggi se ne trovano due e mezzo.”, ha dichiarato Fabio Bertolotti, Direttore di Assogomma. “Il parco auto invecchia ogni anno mentre la corretta manutenzione diminuisce, con il risultato che dai controlli emerge che 1 auto su 5 ha problemi alle gomme. È necessario continuare a diffondere la cultura del pneumatico e questo compete a noi Associazioni della filiera, ma occorre anche effettuare contemporaneamente controlli sulle strade e agevolare le spese di manutenzione dei veicoli, come pure intervenire per il rinnovamento del parco circolante”.
Auto vecchie, pneumatici non conformi
I dati mostrano una correlazione diretta tra l’anzianità del veicolo e il montaggio di pneumatici non conformi: i mezzi controllati con più di dieci anni di età hanno infatti mostrato non conformità complessive quasi doppie rispetto alle vetture con meno di dieci anni di vita.
Gomme sbagliate
Le auto con un equipaggiamento non omogeneo – pneumatici di marche o modelli diversi sullo stesso asse (comportamento sanzionabile), gomme estive sull’asse posteriore e invernali su quello anteriore (comportamento non sanzionabile ma pericoloso per la circolazione e fortemente sconsigliato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti) – sono state il 4,5% del totale di quelle analizzate nella campagna Vacanze Sicure.
Ma non è tutto: il 2,7% dei veicoli controllati aveva pneumatici non conformi alla carta di circolazione, il 3,3% è risultato con gomme non omologate e il 4,4% presentava coperture danneggiate visibilmente.
Senza dimenticare l’utilizzo di pneumatici invernali nei mesi estivi: un fenomeno che ha riguardato il 36% dei veicoli fermati (metà di questi con sola marcatura M+S, l’altra metà anche con il pittogramma alpino).
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Maserati GranTurismo
La Maserati GranTurismo è una supercar a trazione posteriore nata nel 2007 e sottoposta a un restyling nel 2017.
Maserati GranTurismo: gli esterni
Nonostante l’età avanzata la Maserati GranTurismo conserva ancora tanto fascino: merito del design senza tempo firmato Pininfarina.
Maserati GranTurismo: gli interni
L’abitacolo della Maserati GranTurismo – realizzato con materiali pregiati – può accogliere due (MC) o quattro persone (Sport) a seconda della versione.
Maserati GranTurismo: il motore
Il motore della Maserati GranTurismo è un V8 aspirato a benzina:
- un 4.7 V8 a benzina da 460 CV
Maserati GranTurismo: gli allestimenti
Gli allestimenti della Maserati GranTurismo sono due: Sport e MC.
Maserati GranTurismo Sport
La Maserati GranTurismo Sport offre, tra le altre cose, fari Bi-Xeno con Adaptive Light Control, cerchi in lega Astro Design da 20” e pinze freni Brembo.
Maserati GranTurismo MC
La Maserati GranTurismo MC costa 23.800 euro più della Sport e aggiunge: cofano in fibra di carbonio, splitter anteriore, cornice dei fari personalizzata, minigonne laterali, cerchi in lega Trofeo da 20” e sedili anteriori sportivi in pelle Poltrona Frau e Alcantara.
Maserati GranTurismo: gli optional
La dotazione di serie della Maserati GranTurismo andrebbe a nostro avviso arricchita con la vernice metallizzata (1.208 euro). Sulla Sport aggiungeremmo le sospensioni attive (2.562 euro).
Maserati GranTurismo: i prezzi
Motore a benzina
- Maserati GranTurismo Sport 130.900 euro
- Maserati GranTurismo MC 154.700 euro
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Immatricolazioni auto luglio 2019: tutti i dati e le classifiche
Anche a luglio 2019 c’è stato un calo (lieve) delle immatricolazioni auto in Italia: – 0,10% (da 152.949 a 152.800 vetture nuove vendute) rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Tra le “big” i migliori risultati sono arrivati da Dacia (+ 53,01%) e Opel (+ 17,19%).
Di seguito troverete tutti i dati sulle immatricolazioni auto di luglio 2019 in Italia: le classifiche dei 10 modelli più venduti, delle Case più amate e delle 10 vetture più acquistate in base al segmento, all’alimentazione e alla carrozzeria.
Immatricolazioni auto luglio 2019: i 10 modelli più venduti in Italia
La classifica delle auto più amate dagli italiani a luglio 2019 ha visto parecchie novità: la Fiat Panda è sempre al comando della graduatoria ma dietro la Lancia Ypsilon è salita al secondo posto davanti alla Jeep Renegade e ha scalzato dal podio la Renault Clio.
Per quanto riguarda la “top ten” segnaliamo l’ingresso della Fiat 500X e della Jeep Compass al posto della Renault Captur e della Opel Karl Rocks.
Le 10 auto più vendute in Italia a luglio 2019
Fiat Panda | 10.779 |
Lancia Ypsilon | 4.315 |
Jeep Renegade | 4.258 |
Dacia Sandero | 3.907 |
Fiat 500X | 3.276 |
Citroën C3 | 3.271 |
Dacia Duster | 3.161 |
Renault Clio | 3.139 |
Volkswagen T-Roc | 3.067 |
Jeep Compass | 2.959 |
Immatricolazioni auto luglio 2019: la classifica delle Case più amate in Italia
L’unico cambiamento rilevante nella classifica delle Case automobilistiche più amate dagli italiani riguarda il podio: Ford ha soffiato la terza piazza a Renault.
Le Case più vendute in Italia a luglio 2019
Fiat | 20.088 (- 24,47%) |
Volkswagen | 14.395 (+ 11,15%) |
Ford | 9.511 (- 2,91%) |
Renault | 9.260 (- 16,95%) |
Peugeot | 9.101 (+ 13,44%) |
Opel | 8.494 (+ 17,19%) |
Dacia | 7.635 (+ 53,01%) |
Jeep/Dodge | 7.446 (+ 3,10%) |
Toyota | 6.640 (- 6,40%) |
Citroën | 6.323 (+ 7,28%) |
Audi | 6.096 (+ 15,85%) |
Mercedes | 4.769 (+ 11,09%) |
Lancia/Chrysler | 4.315 (+ 24,78%) |
Hyundai | 4.265 (- 0,14%) |
Kia | 3.987 (- 11,91%) |
Suzuki | 3.853 (+ 49,46%) |
BMW | 3.715 (- 9,68%) |
Nissan | 3.184 (- 23,50%) |
Skoda | 2.452 (+ 60,47%) |
Seat | 2.380 (+ 68,91%) |
Alfa Romeo | 2.171 (- 55,82%) |
Smart | 2.079 (- 5,97%) |
Volvo | 1.613 (- 1.59%) |
Mini | 1.539 (+ 11,93%) |
Land Rover | 1.406 (+ 36,37%) |
Mazda | 922 (+ 15,25%) |
Jaguar | 730 (+ 17,36%) |
Porsche | 674 (- 17,50%) |
Mitsubishi | 659 (+ 22,49%) |
Honda | 620 (- 3,28%) |
DR | 612 (+ 330,99%) |
Lexus | 389 (+ 31,86%) |
DS | 298 (+ 49,75%) |
Maserati | 252 (- 18,45%) |
Subaru | 247 (- 16,27%) |
Ssangyong | 196 (- 2,49%) |
Tesla | 167 (+ 943,75%) |
Mahindra | 87 (- 34,09%) |
Ferrari | 65 (+ 30,00%) |
Lamborghini | 47 (+ 23,68%) |
Great Wall | 39 |
Altre | 35 (- 14,63%) |
Infiniti | 21 (- 58,82%) |
Aston Martin | 11 (+ 175,00%) |
Chevrolet | 8 (- 27,27%) |
Lada | 4 (- 66,67%) |
Immatricolazioni auto luglio 2019: top 10 per segmento
Due le novità principali nelle classifiche relative alle immatricolazioni auto di luglio 2019 per segmento.
Nel “segmento B” troviamo al comando la Lancia Ypsilon (che ha tolto il primato alla Renault Clio) mentre nel “segmento F” l’Audi A6 ha soffiato la leadership alla BMW serie 5.
Le 10 auto più vendute in Italia a luglio 2019 per segmento
Immatricolazioni auto luglio 2019: le 10 “segmento A” più vendute in Italia
Fiat Panda | 10.779 |
Opel Karl Rocks | 2.523 |
Fiat 500 | 1.822 |
Smart fortwo | 1.629 |
Volkswagen up! | 1.475 |
Toyota Aygo | 1.386 |
Hyundai i10 | 1.123 |
Kia Picanto | 1.009 |
Suzuki Ignis | 753 |
Renault Twingo | 558 |
Immatricolazioni auto luglio 2019: le 10 “segmento B” più vendute in Italia
Lancia Ypsilon | 4.315 |
Dacia Sandero | 3.907 |
Citroën C3 | 3.271 |
Renault Clio | 3.139 |
Volkswagen T-Roc | 3.067 |
Peugeot 208 | 2.765 |
Renault Captur | 2.555 |
Volkswagen T-Cross | 2.521 |
Ford Fiesta | 2.416 |
Toyota Yaris | 2.314 |
Immatricolazioni auto luglio 2019: le 10 “segmento C” più vendute in Italia
Jeep Renegade | 4.258 |
Fiat 500X | 3.276 |
Dacia Duster | 3.161 |
Jeep Compass | 2.959 |
Ford EcoSport | 2.536 |
Peugeot 3008 | 1.838 |
Volkswagen Golf | 1.750 |
Fiat Tipo | 1.727 |
Nissan Qashqai | 1.722 |
Renault Kadjar | 1.619 |
Immatricolazioni auto luglio 2019: le 10 “segmento D” più vendute in Italia
Volkswagen Tiguan | 2.095 |
Ford Kuga | 1.277 |
Alfa Romeo Stelvio | 1.048 |
Audi Q3 | 1.035 |
BMW X1 | 848 |
Audi A4 | 825 |
Land Rover Range Rover Evoque | 711 |
Toyota RAV4 | 696 |
Skoda Octavia | 571 |
BMW X3 | 516 |
Immatricolazioni auto luglio 2019: le 10 “segmento E” più vendute in Italia
Audi A6 | 440 |
Mercedes classe E | 299 |
BMW serie 5 | 213 |
BMW X5 | 190 |
Land Rover Range Rover Sport | 185 |
Mercedes GLE | 181 |
Jaguar F-Pace | 171 |
Audi Q8 | 141 |
Maserati Levante | 126 |
Porsche Cayenne | 117 |
Immatricolazioni auto luglio 2019: le 10 “segmento F” più vendute in Italia
Porsche 911 | 138 |
Maserati Ghibli | 84 |
Porsche Panamera | 77 |
Lamborghini Urus | 26 |
Maserati Quattroporte | 25 |
Ferrari Portofino | 23 |
Mercedes GT | 22 |
Ferrari 488 | 22 |
Tesla Model S | 20 |
BMW serie 7 | 19 |
Immatricolazioni auto luglio 2019: top 10 per alimentazione
Le alimentazioni alternative sono le protagoniste assolute delle immatricolazioni auto di luglio 2019: la Fiat Panda è diventata la vettura più venduta a GPL (ha tolto lo scettro alla Dacia Sandero) mentre tra le ibride segnaliamo il sorpasso della Toyota C-HR ai danni della Toyota Yaris.
Un altro sorpasso – questa volta tra i veicoli a metano – ha permesso alla Seat Arona di conquistare il primato in classifica davanti alla Volkswagen up! mentre per quanto riguarda le elettriche troviamo in prima posizione la Renault Zoe e non più la Tesla Model 3.
Le 10 auto più vendute in Italia a luglio 2019 per alimentazione
Immatricolazioni auto luglio 2019: i 10 modelli a benzina più venduti in Italia
Fiat Panda | 8.043 |
Lancia Ypsilon | 2.558 |
Opel Karl Rocks | 2.523 |
Citroën C3 | 2.364 |
Volkswagen T-Cross | 2.246 |
Peugeot 208 | 1.816 |
Volkswagen Polo | 1.749 |
Ford EcoSport | 1.744 |
Volkswagen T-Roc | 1.619 |
Fiat 500 | 1.489 |
Immatricolazioni auto luglio 2019: i 10 modelli diesel più venduti in Italia
Jeep Renegade | 2.798 |
Jeep Compass | 2.554 |
Fiat 500X | 1.793 |
Volkswagen Tiguan | 1.641 |
Peugeot 3008 | 1.533 |
Nissan Qashqai | 1.487 |
Volkswagen T-Roc | 1.448 |
Renault Captur | 1.251 |
Mercedes classe A | 1.125 |
Fiat Tipo | 1.096 |
Immatricolazioni auto luglio 2019: i 10 modelli a GPL più venduti in Italia
Fiat Panda | 2.192 |
Dacia Duster | 2.026 |
Dacia Sandero | 1.866 |
Lancia Ypsilon | 1.658 |
Opel Corsa | 926 |
Renault Clio | 758 |
Kia Stonic | 752 |
Opel Mokka X | 474 |
Ford Fiesta | 408 |
Renault Twingo | 346 |
Immatricolazioni auto luglio 2019: le 10 ibride più vendute in Italia
Toyota C-HR | 1.257 |
Toyota Yaris | 1.211 |
Toyota Corolla | 881 |
Toyota RAV4 | 694 |
Land Rover Range Rover Evoque | 667 |
Suzuki Swift | 505 |
Audi A6 | 440 |
Suzuki Ignis | 321 |
Suzuki Baleno | 309 |
Kia Niro | 249 |
Immatricolazioni auto luglio 2019: i 10 modelli a metano più venduti in Italia
Seat Arona | 577 |
Volkswagen up! | 465 |
Fiat Panda | 402 |
Volkswagen Golf | 381 |
Seat Ibiza | 370 |
Skoda Octavia | 338 |
Seat Leon | 244 |
Audi A3 | 237 |
Volkswagen Caddy | 234 |
Volkswagen Polo | 164 |
Immatricolazioni auto luglio 2019: le 10 elettriche più vendute in Italia
Renault Zoe | 224 |
Smart fortwo EQ | 191 |
Nissan Leaf | 156 |
Tesla Model 3 | 132 |
Smart forfour EQ | 83 |
BMW i3 | 38 |
Hyundai Kona EV | 23 |
Tesla Model S | 20 |
Jaguar I-Pace | 19 |
Tesla Model X | 15 |
Immatricolazioni auto luglio 2019: top 10 per carrozzeria
Per quanto riguarda le auto più vendute in Italia a luglio 2019 in base alla carrozzeria segnaliamo ben cinque novità. L’Alfa Romeo Stelvio ha tolto il primo posto tra le fuoristrada alla Jeep Compass e l’Audi A4 Avant è la nuova leader tra le station wagon (classifica prima dominata dalla Fiat Tipo SW).
La più grande sorpresa è arrivata dalle multispazio (con il clamoroso sorpasso della Volkswagen Caddy ai danni della leader storica Fiat Qubo) mentre nella sezione “sportive” troviamo la Smart fortwo cabrio prima tra le scoperte (una graduatoria che vedeva al comando il mese scorso la Fiat 124) e la Porsche 911 davanti a tutti tra le coupé (primato levato alla BMW serie 4).
Le 10 auto più vendute in Italia a luglio 2019 per carrozzeria
Immatricolazioni auto luglio 2019: le 10 berline più vendute in Italia
Fiat Panda | 10.779 |
Lancia Ypsilon | 4.315 |
Dacia Sandero | 3.907 |
Citroën C3 | 3.270 |
Renault Clio | 2.887 |
Peugeot 208 | 2.765 |
Opel Karl Rocks | 2.523 |
Ford Fiesta | 2.416 |
Toyota Yaris | 2.314 |
Volkswagen Polo | 2.245 |
Immatricolazioni auto luglio 2019: le 10 crossover più vendute in Italia
Jeep Renegade | 3.534 |
Fiat 500X | 3.230 |
Volkswagen T-Roc | 2.879 |
Dacia Duster | 2.823 |
Renault Captur | 2.555 |
Volkswagen T-Cross | 2.521 |
Ford EcoSport | 2.472 |
Jeep Compass | 2.384 |
Peugeot 2008 | 2.166 |
Peugeot 3008 | 1.838 |
Immatricolazioni auto luglio 2019: le 10 fuoristrada più vendute in Italia
Alfa Romeo Stelvio | 755 |
Jeep Renegade | 724 |
Land Rover Range Rover Evoque | 707 |
Jeep Compass | 575 |
Suzuki Jimny | 555 |
Volkswagen Tiguan | 520 |
BMW X3 | 474 |
Audi Q5 | 464 |
Suzuki Vitara | 445 |
Jaguar E-Pace | 371 |
Immatricolazioni auto luglio 2019: le 10 station wagon più vendute in Italia
Audi A4 Avant | 804 |
Skoda Octavia Wagon | 557 |
Toyota Corolla Touring Sports | 553 |
Fiat Tipo SW | 503 |
Volkswagen Passat Variant | 480 |
Peugeot 308 SW | 439 |
Renault Mégane Sporter | 405 |
Audi A6 Avant | 385 |
Ford Focus SW | 346 |
Volkswagen Golf Variant | 267 |
Immatricolazioni auto luglio 2019: le 4 piccole monovolume più vendute in Italia
Fiat 500L | 1.539 |
Hyundai ix20 | 591 |
Kia Venga | 46 |
Citroën C3 Picasso | 1 |
Immatricolazioni auto luglio 2019: le 10 monovolume compatte più vendute in Italia
Mercedes classe B | 1.008 |
Renault Scénic | 569 |
BMW serie 2 | 361 |
Dacia Lodgy | 268 |
Citroën C4 SpaceTourer | 251 |
Ford C-Max | 143 |
Volkswagen Touran | 108 |
Opel Zafira | 60 |
Kia Carens | 1 |
Nissan Evalia | 1 |
Immatricolazioni auto luglio 2019: le 10 multispazio più vendute in Italia
Volkswagen Caddy | 392 |
Fiat Qubo | 344 |
Dacia Dokker | 303 |
Citroën Berlingo | 297 |
Peugeot Rifter | 271 |
Ford Tourneo Courier | 213 |
Renault Kangoo | 164 |
Opel Combo Life | 155 |
Fiat Doblò | 97 |
Ford Tourneo Connect | 50 |
Immatricolazioni auto luglio 2019: le 10 cabrio e spider più vendute in Italia
Smart fortwo cabrio | 193 |
Abarth 124 | 137 |
Fiat 124 | 120 |
Mini Cabrio | 91 |
BMW Z4 | 56 |
Porsche 911 Cabriolet | 53 |
Mazda MX-5 | 44 |
Mercedes classe C Cabrio | 32 |
Porsche 718 Boxster | 27 |
Ferrari Portofino | 23 |
Immatricolazioni auto luglio 2019: le 8 monovolume grandi più vendute in Italia
Mercedes classe V | 120 |
Renault Espace | 108 |
Ford S-Max | 68 |
Peugeot Traveller | 49 |
Volkswagen Multivan | 47 |
Toyota Proace | 41 |
Citroën SpaceTourer | 30 |
Toyota Prius+ | 25 |
Immatricolazioni auto luglio 2019: le 10 coupé più vendute in Italia
Porsche 911 | 85 |
Porsche Panamera | 77 |
Mercedes classe E Coupé | 44 |
BMW serie 2 Coupé | 43 |
Audi TT | 34 |
Porsche 718 Cayman | 33 |
Mercedes classe C Coupé | 31 |
Mercedes CLS | 27 |
Audi A7 | 25 |
Ford Mustang | 22 |
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André Lefèbvre, il creatore delle più grandi Citroën
André Lefèbvre è uno dei personaggi più importanti della storia dell’automobilismo: questo geniale tecnico francese ha infatti progettato le tre Citroën più grandi di sempre (Traction Avant, 2CV e DS. Scopriamo insieme la storia di questo ingegnere transalpino (che non ha mai vinto il Rally di Monte Carlo del 1927, come erroneamente riportato da molte fonti).
André Lefèbvre: la biografia
André Lefèbvre nasce il 19 agosto 1894 a Louvres (Francia) e durante la Prima Guerra Mondiale – dopo aver conseguito la laurea in ingegneria aeronautica – viene assunto dalla Voisin per progettare aerei militari: in questa azienda inventa il carrello d’atterraggio a quattro ruote e sviluppa un triplano a quattro motori.
Dagli aerei alle automobili
Al termine del conflitto Voisin si converte alle automobili e Lefèbvre realizza vetture originali e aerodinamiche applicando principi aeronautici nel mondo delle quattro ruote.
Prima Renault, poi Citroën
Nel 1931 André Lefèbvre passa alla Renault ma dopo soli due anni lascia la Régie in seguito a contrasti con la dirigenza e si trasferisce alla Citroën.
La Traction Avant
Le idee innovative di Lefèbvre trovano spazio nella Casa del Double Chevron e il primo prodotto di questa mente geniale è la rivoluzionaria Traction Avant del 1934: trazione anteriore (idea di André), scocca portante e carrozzeria in acciaio.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale
I progetti di André Lefèbvre si interrompono a causa dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale ma già nel 1947 vede la luce il veicolo commerciale Type H basato sulla Traction Avant.
La 2CV
Risale al 1948 il secondo capolavoro firmato Lefèbvre: la 2CV. Una piccola economica e pratica che resta in commercio fino al 1990.
La DS
La Citroën DS del 1955 non è solo la vettura più rivoluzionaria creata da André Lefèbvre ma anche una delle auto più significative del XX secolo. Nata per rimpiazzare la Traction Avant, è un concentrato di design (ancora più aerodinamico) e tecnologia (sospensioni idropneumatiche e freni a disco anteriori, prima auto europea a montarli).
Gli ultimi anni
Lefèbvre rimane semiparalizzato in seguito a un ictus ma continua a lavorare fino alla morte, avvenuta il 4 maggio 1964 a Saint-Germain-en-Laye (Francia).
Il mondo Citroën
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