Monthly Archives: Giugno 2019
BMW Vision M Next: l’erede della i8
La nuova BMW Vision M Next è stata svelata ieri sera presso la sede tedesca. Si tratta di una sportiva ibrida plug-in da 600 CV di potenza e in grado percorrere fino a 100 km in modalità elettrica al 100%.
Di fatto la Vision M Next è la concept car che anticipa l’erede dell’attuale i8, la supercar ibrida bavarese che, nonostante sia presente sul mercato già da diversi anni, mantiene un’immagine abbastanza futuristica. E con questo nuovo prototipo BMW intende mostrare fino a dove possono spingersi le ultime tecnologie applicate alle performance car tutte da guidare. Pura passione di guida insomma.
Sportiva di razza o autonoma
Questo però non vuol dire rinunciare alla guida autonoma, ormai un must che sta dettando l’evoulzione futura del mercato automotive. E proprio per questo la BMW Vision M Next potrà essere vissuta in entrambi i modi. In modalità Ease la configurazione è autonoma, con l’abitacolo che si adatta ad offrire il massimo comfort ai passeggeri. Scegliendo la modalità Boost tira invece fuori tutta la sua indole sportiva, guidabile e radicale.
Strizza l’occhio al passato
L’estetica della BMW Vision M Next, che oltre alla i8 si inspira alla classica BMW Turbo, punta su colori a contrasto, con il grigio opaco della livrea, affiancato al rosso acceso che caratterizza il retrotreno e i cerchi posteriori, questi ultimi da 22 pollici di diametro (21 pollici quelli anteriori). I fari adottano l’innovativa tecnologia Laser Dire con fibre di vetro ricoperte di fosforo e la griglia frontale è retroilluminata .
All’interno della Vision M Next i protagonista è il concept Pad Boost che rappresenta il punto di incontro tra l’auto e il guidatore. È composto da un volante orizzontale accompagnato da due piccoli schermi. A questi si aggiunge un ulteriore cristallo curvo e più in profondità, un schermo per la realtà aumentata proiettato sul parabrezza.
600 CV a trazione integrale o posteriore
Il powertrain della nuova BMW Vision M Next si affida, come non poteva essere altrimenti, a un sistema elettrificato composto da un motore a benzina quattro cilindri abbinato a due motori elettrici, uno montato all’asse anteriore e l’altro al posteriore insieme al motore endotermico. In questo modo la trazione muove tutte e quattro le ruote, anche se si potrà scegliere l’impostazione con trazione posteriore. La potenza totale è di 600 CV. Grazie a questo complesso meccanico, la nuova concept car di BMW dichiara uno scatto da 0 a 100 km/h in 3 secondi e una velocità massima di 300 km/h.
Foto
BMW i8 Roadster
La BMW i8 Roadster è la variante scoperta della supercar ibrida plug-in bavarese
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Opel Corsa: le foto e i dati della sesta generazione
Opel ha svelato le foto e i dati della nuova Corsa: la sesta generazione della piccola tedesca – offerta in tre allestimenti (Edition, Elegance e lo sportiveggiante GS Line) – sarà disponibile esclusivamente a cinque porte.
Nuova Opel Corsa: le dimensioni
La nuova Opel Corsa è lunga 4,06 metri (4 cm più di prima) ed è più bassa di 4,8 cm rispetto alla serie precedente. La posizione di seduta è ribassata di 2,8 cm: per aumentare lo spazio a disposizione della testa e per abbassare il baricentro.
Opel Corsa: i motori
La gamma motori della sesta generazione della Opel Corsa comprende cinque unità: tre 1.2 a benzina (aspirato da 75 CV e turbo tre cilindri da 101 e 131 CV), un 1.5 turbodiesel da 101 CV e un propulsore elettrico da 136 CV. Per quanto riguarda le trasmissioni segnaliamo il nuovo cambio automatico (convertitore di coppia) a otto rapporti.
La versione “termica” più potente della “segmento B” teutonica – quella da 131 CV – regala prestazioni vivaci: 208 km/h di velocità massima e 8,7 secondi per accelerare da 0 a 100 km/h.
Opel Corsa: piacere di guida in primo piano
La nuova Opel Corsa promette di essere una delle piccole più piacevoli da guidare in circolazione: merito della seduta bassa, del comportamento sportivo e del peso contenuto (solo 980 kg per la versione “base”, conducente escluso), che consente anche di ridurre i consumi.
Accessori e sicurezza
Tra gli accessori presenti (di serie o optional) a bordo della sesta serie della Opel Corsa troviamo i fari IntelliLux LED a matrice, i sedili con funzione massaggio, l’assistente al parcheggio, la telecamera panoramica posteriore con visione a 180° e il sistema di infotainment con touchscreen fino a 10”.
La dotazione ADAS (assistenti alla guida) comprende invece il riconoscimento segnali stradali, il cruise control adattivo, il sistema di protezione della fiancata, l’allerta angolo cieco laterale e il mantenimento di corsia Lane Keep Assist.
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Ford Puma: le foto e i dati
Vi ricordate della Ford Puma? Sì, quella piccola coupé che una ventina d’anni fa fece sognare i giovani. Ecco, dimenticatevela.
La seconda generazione dell’ultima creazione dell’Ovale Blu si è infatti trasformata in una piccola SUV caratterizzata da un design sportivo ma al tempo stesso da un bagagliaio grande e ricco di soluzioni intelligenti.
“I nostri clienti hanno espresso il desiderio di poter avere un veicolo compatto con un look affascinante che offra anche soluzioni adatte alla vita di tutti i giorni”, ha dichiarato Stuart Rowley, President, Ford of Europe. “Il risultato è la nostra nuova Ford Puma”.
Di seguito troverete le foto e i dati della nuova Ford Puma: per vedere la “baby” crossover statunitense nelle concessionarie bisognerà invece attendere la fine dell’anno.
Nuova Ford Puma: i motori
La gamma motori della Ford Puma sarà composta da unità a benzina EcoBooost, mild hybrid 48V a benzina (due 1.0 tre cilindri EcoBoost turbo da 125 e 155 CV) e diesel EcoBlue.
Ford Puma: che bagagliaio!
Nonostante le linee filanti la Ford Puma può vantare un bagagliaio capiente: 456 litri e la possibilità di caricare – con tutti i cinque posti occupati – oggetti fino a 112 cm di lunghezza, 97 cm di larghezza e 43 cm di altezza.
Il vano è impreziosito dal copribagagli flessibile e dal portellone con apertura e chiusura senza mani (optional) e offre l’innovativo sistema MegaBox, uno spazio ricavato nel piano di carico che permette di trasportare oggetti alti e instabili come piante da appartamento o sacche da golf in posizione verticale.
ADAS, tecnologia e comfort
La dotazione ADAS della nuova Ford Puma comprende, tra le altre cose, il cruise control adattivo con Stop&Go, l’avviso di pericolo in tempo reale Local Hazard Information, il riconoscimento segnali stradali e il mantenimento di corsia.
Per quanto riguarda la tecnologia segnaliamo invece il pad di ricarica wireless, il computer di bordo con schermo da 12,3” e persino il sedile con massaggio lombare Lumbar Massage Seat.
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Glossario della guida sportiva: lo sterzo
L’utilizzo dello sterzo (e del volante quindi), non è una cosa affatto banale. Quando si guida nel traffico, tutti i giorni, basta girarlo a destra e a sinistra, senza troppi accorgimenti, ma quando si guida in pista occorre sapere bene quello che si fa. Lo sterzo, nella guida sportiva, è il vostro più grande alleato, il vostro migliore amico: vi comunica la quantità di grip, quello che succede sotto le ruote, dove si sposta il peso dell’auto. E naturalmente, serve a impartire i comandi giusti alla vettura.
Le regole base su come utilizzare lo sterzo partono dall’impugnatura corretta. In pista si tengono le mani a “nove e un quarto” e non si staccano mai da quella posizione. Questo permette di avere sempre il controllo su dove siano posizionate le ruote, oltre ad avere la presa migliore nel caso si debbano effettuare delle rapide correzioni, come un controsterzo rapido.
Una volta consigliavano di impugnare il volante alle “dieci e dieci”, ma questo valeva con i vecchi sterzi meno diretti e privi di servosterzo, più pesanti e imprecisi.
La seconda regola importante è quella di usare lo sterzo il meno possibile, o, meglio, lo stretto necessario. Morbidi e progressivi (con le braccia) quando si sterza, fino al punto di corda, per poi cercare di aprire lo sterzo il prima possibile (raddrizzando le ruote in uscita di curva) per “liberare” l’auto e farla scorrere il più possibile.
Poco sterzo significa un’auto libera di scorrere in avanti: sterzando molto, a volte, si ottiene l’effetto contrario, ovvero si frena.
Dei colpetti di sterzo rapidi e precisi in ingresso di curva servo anche a scomporre l’auto quando basta per far scivolare il posteriore e impostare la curva, ma si tratta di un livello di guida avanzato.
È una tecnica particolarmente efficace con le vetture a trazione anteriore, che devono cercare di impegnare il meno possibile le ruote anteriori, che già hanno l’arduo compito di girare e di mettere giù la potenza.
Infine, durante la frenata bisogna cercare di tenere lo sterzo dritto e di non “giocare”, in modo da tenere l’auto più composta possibile.
Quindi, posizione corretta, progressione e dolcezza sono le regole base da seguire. Meno sterzo significa più velocità, gomme meno stressate, e anche più pulizia di guida e scorrevolezza.
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TVR Tuscan: esotica ed estrema
La TVR ha una storia travagliata. Fondata da Trevor Wilkinson, a Blackpool, nel 1947, ha passato parecchi periodi bui, finendo poi in mano ai russi nei primi anni 2000, per poi fallire del tutto.
Le TVR infatti hanno sempre goduto di una brutta reputazione: quella di auto – estremamente – inaffidabili e particolarmente difficili da guidare. Non perché fossero pessime dinamicamente, ma perché erano vetture pure, potenti, non adatte ai deboli di cuore.
Niente controlli elettronici, niente ABS, poco peso e motori grossi: questa la ricetta. Ovviamente la trazione era posteriore e il cambio manuale.
LA TVR TUSCAN
La TVR Tuscan è forse la vettura migliore che sia uscita dai cancelli della fabbrica. La sua linea aliena e affusolata è senza tempo, mentre tutti quei faretti piccoli e gli interni contorti la rendono folle e intimidatoria. Disegnata da Damien McTaggert esprime cattiveria e sensulaità da ogni cm, con una linea classica e affusolata (che ricorda vagamente una Dodge Viper) ma con uno stile molto british.
Si dice che i comandi interni delle TVR non seguano nessuna logica, che al posto dei comandi del tergicristalli troviamo quelli della radio, e che per accendere la macchina bisogna cercare per svariati minuti il pulsante giusto, e questo ci piace.
In effetti, la sua aria minacciosa rispecchia bene le sue caratteristiche tecniche.
Sotto il cofano anteriore pulsa un capolavoro di motore, lo “speed six”: un sei cilindri in linea 3,6 litri in grado di produrre 360 CV (400 nelle ultime versioni).
Il telaio in acciaio mentre la carrozzeria in fibra di vetro le garantivano un peso a secco poco superiore ai 1.000 kg; potete immaginare quanto la TVR Tuscan fosse veloce.
Le sospensioni a doppi triangoli anteriori e posteriori poi non lasciavano dubbi sull’anima estrema dell’auto, il cambio era un manuale con soli 5 rapporti, tuttavia sufficienti vista la coppia immensa del sei cilindri.
FABBRICATRICE DI VEDOVE
Con un rapporto peso potenza di soli 3,0 kg per CV, la TVR Tuscan scattava da 0 a 100 km/h in 4 secondi netti e toccava i 300 km/h. Come ho già detto, le TVR non erano però auto semplici da guidare: la Tuscan era un’auto ostica e richiedeva grandi capacità di controllo. Poca trazione, sterzo iper-sensibile e un telaio non proprio sincero la rendevano molto poco amichevole nella guida al limite.
Lunga 4,3 metri, larga 1,8 e con un passo di appena 2,3 metri, infatti, era fin troppo nervosa nel misto. Lo sterzo era così rapido da mandarvi fuori strada al primo starnuto, mentre la coppia del flat six sei cilindri era in grado di sopraffare le gomme posteriori in qualsiasi momento. Non è una di quelle auto che guidereste tranquilli in una giornata di pioggia.
Questo però la rendeva eccitante, estrema e diversa da tutte le altre sportive, una specie di incrocio tra una Lotus e una muscle car.
La Tuscan rimase in produzione dal 1999 al 2006, con un prezzo che andava dai 68.000 a quasi 100.000 euro. Le diverse evoluzioni della Tuscan (tra cui la S e la R) videro il motore crescere di cilindrata e potenza, oltre a leggeri aggiornamenti stilistici.
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Nuova Renault Clio: le versioni per il motorsport
Renault Clio Cup, Rally e RX: sono questi i nomi delle tre versioni della quinta generazione della piccola francese rivolte ai clienti motorsport e svelate la scorsa settimana durante il GP di Francia di F1. Per le prime consegne bisognerà attendere il 2020.
Tre varianti derivate dalla nuova Renault Clio R.S. Line (qui la nostra prova) progettate per la pista (Cup), per il rally (Rally) e per il rallycross (RX) ma al tempo stesso in grado di offrire la possibilità di cambiare categoria mantenendo la stessa vettura grazie ai kit di conversione.
Renault Clio Cup, Rally e RX: la tecnica
Le Renault Clio Cup, Rally e RX montano un roll-bar a gabbia, un differenziale a slittamento limitato tipo ZF e un motore 1.3 turbo benzina TCe con una potenza compresa tra 170 e 180 CV abbinato a un cambio sequenziale Sadev a cinque rapporti.
Senza dimenticare il freno a mano idraulico, la frizione Sachs, l’elettronica Life Racing e gli pneumatici Michelin: le ruote possono essere 6×15 (Terra), 6.5×16 (Asfalto) e 7×17 (Cup).
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Aston Martin, la prossima hypercar si chiamerà Valhalla
Dopo aver annunciato che ritornerà a lottare per la vittoria assoluta alla 24 Ore di Le Mans con la Valkyrie, Aston Martin svela il nome della sua seconda hypercar. Quella che fino ad ora si conosceva con il nome in codice AM-RB003 si chiamerà, nella sua versione definitiva, Aston Martin Valhalla.
Il nome proviene dalla mitologia vichinga e fa riferimento al “luogo dei caduti”, il paradiso in cui finiscono le anime dei guerrieri morti in battaglia, preceduti dalle Valchirie.
Il debutto della nuova Aston Martin Valhalla potrebbe avvenire con il prossimo capitolo della saga cinematografica di James Bond e la stampa britannica indica questo modello arriverà come erede della DB10 e come modello stella dell’agente segreto del grande schermo.
Per la precisione questa new entry della Casa d’Oltremanica sarà la terza supersportiva di Gaydon dopo la Valkyrie e la Valkyrie AMR ed è il frutto della collaborazione della Casa d’Oltremanica con RedBull, nata ancora una volta dalla matita di Adrian Newey.
A differenza della Valkyrie, il suo cuore pulsante sarà un V6 ibrido. La produzione sarà limitata a solo 500 unità e la carrozzeria e il telaio saranno realizzati interamente in fibra di carbonio.
Archivio
Aston Martin Valkyrie AMR Pro: i primi bozzetti
Ecco la versione da pista della Hypercar inglese
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Mercedes-Benz Collection: gli accessori griffati per gli amici a quattro zampe
Con la nuova Mercedes-Benz Collection la Casa tedesca svela la nuova linea di accessori destinata agli amici quattro zampe più fedeli. In partnership con l’azienda familiare tedesca MiaCara®, il cui motto è da sempre ‘Beautiful Living with your Dog and Cat’, Mercedes-Benz propone nuovi cuscini per cani, collari, guinzagli ed una borsa per gli snack, utilizzando materiali esclusivi e dal design innovativo.
I nuovi cuscini per cani firmati Mercedes
Per offrire il massimo del comfort al riposo dei nostri amici quadrupedi cono ideali, ad esempio, i cuscini per cani con imbottitura in poliuretano, morbida ed allo stesso tempo compatta, e rivestimento lavabile in poliestere grigio. Dal punto di vista ergonomico sono stati adattati alle specifiche esigenze dei nostri amici a quattro zampe e, affinché possano offrire la massima comodità a cani di tutte le razze, dall’alano al bassotto, vengono offerti in tre differenti dimensioni: S, M ed L.
Collare e guinzaglio griffati
Realizzati da MiaCara® in Italia esclusivamente per Mercedes-Benz, il collare ed il guinzaglio in pelle Saffiano grigio scuro sfoggiano un look elegante, con materiali pregiati. Il collare, anch’esso disponibile in tre dimensioni, viene chiuso da una fibbia in acciaio inossidabile e l’anello a D, sempre in acciaio inossidabile, è dotato di una medaglietta con stella Mercedes. Il guinzaglio ad esso associato ha una lunghezza complessiva di 1,95 m e può essere regolato su tre lunghezze mediante chiusure a carabina.
La borsa clever per gli snack a quattro zampe
Dog Snack Bag from Mercedes-Benz by MiaCara®
Utile e pratica è poi la borsa per gli snack, dove i biscottini si possono conservare nella zona superiore della borsa in cotone Canvas e pelle Saffiano, chiudibile con un cordoncino. La parte inferiore è invece pensata per trasportare un rotolo di sacchettini igienici per cani. Il rotolo viene introdotto attraverso una chiusura lampo ed i singoli sacchetti possono essere estratti con facilità attraverso un’apertura con occhiello metallico sul fondo. E inoltre la borsa per gli snack può essere agganciata con un moschettone ad un passante della cintura, al giubbotto o alla borsetta.
Gli accessori per cani Mercedes-Benz in collaborazione con MiaCara® GmbH & Co. KG possono essere acquistati on-line nella pagina web www.shop.mercedes-benz.com.
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Supercar usate con motore aspirato: trazione posteriore o integrale?
Le supercar dotate di un motore aspirato sono la scelta migliore per chi vuole divertirsi con una sportiva “vecchio stile”. Nella “top five” di questo mese, vinta dalla Jaguar XK, abbiamo analizzato cinque proposte del 2010 per capire se in questa categoria è meglio puntare sulla trazione posteriore o su quella integrale.
La coupé britannica ha superato la connazionale Aston Martin V8 Vantage, le tedesche Audi R8 e Porsche 911 e la nostra Maserati GranTurismo. Scopriamo insieme la classifica, che prende in considerazione modelli con potenze comprese tra 385 e 430 CV.
1° Jaguar XK
La Jaguar XK è un’elegante supercar adatta a chi vuole spendere (relativamente) poco: da nuova costava meno di 100.000 euro e oggi si trova a circa 20.000 euro.
Il motore 5.0 V8 da 385 CV – caratterizzato da una “cilindrata” impegnativa poco amica di chi vuole risparmiare sull’assicurazione RC Auto – punta più sull’elasticità (spinge forte ai bassi regimi) che sulle prestazioni (“0-100” in 5,5 secondi) ed è abbinato a un ottimo cambio automatico a sei rapporti. Migliorabile il comfort acustico.
2° Porsche 911 Carrera 4S
La Porsche 911 Carrera 4S – facile da trovare usata a meno di 60.000 euro – è una supercar rivolta a chi cerca il massimo piacere di guida: agile nelle curve come poche altre, monta un motore 3.8 a sei cilindri contrapposti da 385 CV meno “coppioso” (e con un sound meno gratificante, anche se questo dipende molto dai gusti personali) rispetto ai V8 delle rivali analizzate in questa “top five”.
Una coupé sfruttabile tutti i giorni (ma in due dietro lo spazio latita) in grado di offrire consumi non esagerati: 9,1 km/l dichiarati. Qualche imperfezione di troppo negli assemblaggi delle parti nascoste dell’abitacolo (niente di preoccupante, però, sia chiaro).
3° Audi R8 V8
L’Audi R8 V8 è una supercar rivolta a chi vuole il massimo delle prestazioni: 430 CV (offerti da un motore 4.2 V8 molto assetato di benzina – 6,9 km/l – e con una spinta non memorabile ai bassi regimi) e 4,6 secondi per accelerare da 0 a 100 km/h. Il tutto senza trascurare il comfort (eccellente).
Introvabile con il cambio manuale (la maggioranza dei clienti all’epoca preferì spendere qualcosa in più per la trasmissione automatica) e con quotazioni che sfiorano i 50.000 euro, non brilla alla voce “praticità”: se è vero che l’abitacolo è larghissimo è altrettanto vero che i più alti toccano il tetto con la testa. Il bagagliaio, poi, è inesistente.
4° Maserati GranTurismo
La Maserati GranTurismo è una supercar adatta a chi non può rinunciare alla praticità: ingombrante come poche altre (4,88 metri di lunghezza), offre un mare di spazio alle gambe e alla testa dei passeggeri posteriori.
Una sportiva più elegante che divertente (colpa del peso elevato) costruita con materiali pregiati e dotata di un motore 4.2 V8 da 405 CV molto assetato di benzina. Le sue quotazioni recitano 43.000 euro ma è introvabile: più semplice rintracciare le più cattive S dotate del propulsore 4.7.
5° Aston Martin V8 Vantage
L’Aston Martin V8 Vantage è una supercar relativamente compatta (4,38 metri di lunghezza) dotata di un motore 4.7 V8 da 426 CV che non ama particolarmente i bassi regimi.
Da nuova costava parecchio (117.561 euro), oggi è introvabile con il cambio manuale – la maggior parte dei clienti ha optato per le varianti automatiche – e le sue quotazioni superano i 50.000 euro.
Passione Jaguar
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Lamborghini: tutti i modelli in listino
Ferruccio Lamborghini ha realizzato il suo sogno: costruire un’auto sportiva con il suo nome. Negli anni ’50 costruiva solamente trattori (tutt’ora esistono i trattori Lamborghini), ma dopo aver acquistato una Ferrari – una 250 GT – ed esserne rimasto deluso, decise di lanciarsi nella costruzione di auto sportive.
Dal 1963 ad oggi Lamborghini ha prodotto decine di auto magnifiche, modelli iconici come la Miura, la Espada e la Countach, e macchine da corsa omologate perla strada come la Lamborghini Huracan Performante.
Oggi il marchio è di proprietà di Audi, ma le auto continuano ad essere prodotte a Sant’Agata Bolognese.
Vediamo in modelli attuali in listino.
Lamborghini Aventador
L’Aventador è l’ammiraglia Lamborghini, la più grossa, la più potente, la più costosa. Erede della Countach, della Diablo e della Murcielago, l’Aventador è alimentata da un cuore a 12 cilindri montato centralmente, la trazione, come da tradizione, è integrale.
Il suo V12 6,5 litri è un vero mostro di potenza: capace di 700 CV, che diventano 740 CV nella versione S e 770 CV nel caso della mostruosa SVJ.
Volendo si può optare anche per la versione cabrio.
La versione S da 740 CV ha le 4 ruote sterzanti e scatta da 0 a 100 km/h in 2,9 secondi, con una velocità di punta di 350 km/h.
Prezzo da 345.000 euro.
Lamborghini Huracan
Erede della Lamborghini Gallardo, la Huracan è uno dei modelli Lamborghini più di successo di sempre. Compatta, agile, affilatissima. Come la sorellona, anche lei monta il motore centrale e ha la trazione integrale, ma è spinta da un più piccolo V10 5,2 litri da 610 CV di potenza.
La versione “Performante” vanta però 640 CV e un’aerodinamica sofisticata che la rende prestazionale quasi quanto un’auto da corsa: 0-100 km/h in 2,9 secondi e 326 km/h di velocità massima.
Prezzo da 190.000 euro.
Lamborghini Urus
È la super-suv Lamborghini, la prima supercar a ruote alte. La base è quella dell’Audi Q7, mentre il motore è il V8 4,0 litri della Porsche Panamera Turbo. Con 650 Cv di potenza, è veramente un missile: nonostante le 2,3 tonnellate di peso scatta da 0 a 100 km/h in 3,6 secondi e tocca i 305 km/h di velocità massima. L’asse posteriore è sterzante.
Tuttavia è un’auto estremamente vivibile, spaziosa e comoda; capace anche di cavarsela nel fuori strada impegnativo.
Prezzo da 208.000 euro.
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