Monthly Archives: Aprile 2019
McLaren Grand Tourer: la GT per tutti i giorni
McLaren sta mettendo a punto la futura new entry della gamma. In anticipo sul suo debutto, previsto a maggio, la Casa di Woking ha pubblicato alcune foto che svelano la silhouette, dovutamente camuffta, di quella che prenderà il nome di Grand Tourer: la sportiva a motore centrale per tutti i giorni.
Gli ingegneri sono già pienamente immersi nelle prove finali dell’auto con gli ultimissimi ritocchi. Uno di questi test consiste in un viaggio no-stop di 1.600 km, dal centro di sviluppo McLaren, nel complesso di IDIAD, vicino a Barcellona, fino al McLaren Technology Centre di Woking.
La nuova McLaren Grand Tourer sarà un ,modello unico nella gamma inglese, visto che non rientrerà nella Sport Series, né quanto meno nella Super Series. Tuttavia condividerà qualcosa di speciale con un modello della gamma Ultimate Series. Secondo Mike Flewitt, CEO di McLaren, la Grand Tourer condividerà infatti il DNA con la McLaren Speedtail.
Gli interni saranno spaziosi (la Speedtail ha tre posti) e più che mai lussuosi. A livello meccanico non è trapelato ancora nessun dato, salvo la conferma che monterà un V8 biturbo, come il resto della gamma. Per sapere di più bisognerà aspettare il prossimo 7 maggio, data fissata per la presentazione al pubblico.
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Jaguar alla Design Week di Milano con “The Future Legacy”
Dal 9 al 14 aprile Jaguar torna alla Milan Design Week con “The Future Legacy”, un’installazione che esplora l’identità stilistica del marchio.
Ian Callum, Direttore del Design di Jaguar e Andrea Rosati, Jaguar Manager Advanced Colour & Materials, hanno sviluppato un concept creativo che racconta la vera essenza del brand, “ridisegnata per meglio rispondere alla società contemporanea sempre in movimento e alla ricerca di stimoli.”
The Future Legacy vivrà attraverso la Jaguar XE, trasformata in un canvas che sperimenta, esalta e racconta il linguaggio stilistico del brand e la natura creativa britannica.
Spiega Ian Callum:
“Questa installazione ci offre l’opportunità di mostrare la bellezza dello stile e dell’ingegneria #jaguar prendendo come esempio la nuova XE, rappresentativa dell’interpretazione più recente della nostra filosofia di Design. Mostrando la vettura nella sua forma più grezza, evidenziandone nello stesso tempo i componenti in modo individuale, abbiamo fatto ricorso all’immaginazione per ricreare le diverse anime di tali componenti, sottolineandone il cambio di carattere attraverso il colore e la struttura. Volevamo creare un’atmosfera generale che lasciasse al visitatore un’idea sia del lato serio che di quello giocoso di Jaguar”.
La silhouette decostruita della nuova Jaguar XE sarà il cuore dell’installazione The Future Legacy esposta al centro del Chiostro Nina Vinchi del Piccolo Teatro Grassi: elementi ridisegnati in modo eclettico, distribuiti in punti diversi dello spazio circostante, ricompongono l’auto grazie ad un gioco prospettico di superfici specchiate.
Le installazioni Jaguar per la Milan Design Week 2019, curate da Ian Callum e Andrea Rosati, saranno realizzate dallo studio di architettura romano Mama Design, scelto per il secondo anno consecutivo dal brand.
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Usato inaspettato: 10 modelli che avrebbero meritato maggior successo
Il mercato automobilistico è pieno di auto sottovalutate: modelli validi apprezzati dalla critica e trascurati dal pubblico che avrebbero meritato maggior successo.
Di seguito troverete dieci auto usate sottovalutate: modelli provenienti soprattutto da Germania e Giappone e appartenenti principalmente al segmento delle sportive (anche se non mancano proposte di altre categorie e di altre nazioni).
Scopriamole insieme.
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Infiniti Q30
Trazione integrale in omaggio su tutta la gamma: grazie a questa promozione Infiniti è possibile acquistare la Q30 2.2d AWD Luxe con 2.000 euro di sconto (34.920 euro anziché 36.920).
Chevrolet Volt (2012)
La Chevrolet Volt è una berlina ibrida plug-in (ossia ricaricabile attraverso una presa di corrente) che si è aggiudicata il premio di Auto dell’Anno nel 2012. Usata è introvabile mentre per la gemella Opel Ampera bastano meno di 14.000 euro.
Dotata di un motore 1.4 a benzina abbinato a un’unità elettrica in grado di generare una potenza complessiva di 151 CV, può vantare un’autonomia di circa 60 km in modalità elettrica. Non ebbe successo per il prezzo elevato, per essere stata troppo in anticipo sui tempi e per un errore di comunicazione: fu lanciata come un’elettrica range extender quando in realtà il motore termico non si occupava solo di ricaricare le batterie ma anche di muovere la vettura.
Infiniti Q50 2.2d Sport Executive (2015)
La Infiniti Q50 2.2d Sport Executive del 2015 è più un’ammiraglia compatta – per finiture e contenuti – che una berlina grossa (sfiora i 4,80 metri di lunghezza).
La berlinona a trazione posteriore del marchio “premium” di Nissan ospita sotto il cofano un motore 2.1 turbodiesel Mercedes da 170 CV (volendo c’era anche ibrida con il 3.5 V6 della 350Z o benzina con il 2.0 turbo della Stella) ed è stata penalizzata dall’appartenenza a un brand poco conosciuto. La versione dotata di cambio automatico costa meno di 20.000 euro.
Kia Stinger 2.2 CRDi RWD (2018)
La Kia Stinger 2.2 CRDi RWD è una coupé a cinque porte a trazione posteriore dotata di un motore 2.2 turbodiesel da 200 CV.
Penalizzata dalla presenza sul cofano di un marchio poco blasonato, si trova senza problemi a meno di 35.000 euro.
Mercedes GT AMG (2016)
La Mercedes GT AMG è nata per sfidare la Porsche 911 ma non è mai riuscita a vendere quanto la rivale, pur potendo vantare prestazioni simili e una maggiore versatilità (ma anche un comportamento nelle curve meno efficace).
Dotata di un motore 4.0 V8 biturbo da 462 CV, si trova di seconda mano a poco più di 80.000 euro.
Nissan 370Z (2010)
La Nissan 370Z del 2010 è uno dei tanti esempi di supercar a trazione posteriore poco premiate dal mercato a causa di un brand non premium.
Difficile da trovare usata (più semplici da rintracciare le scoperte Roadster, costano meno di 20.000 euro), ospita sotto il cofano un motore 3.7 V6 aspirato da 331 CV.
Porsche 718 Boxster (2017)
La 718 Boxster è la versione “base” della Porsche meno amata dagli italiani e oggi si trova facilmente a meno di 50.000 euro.
Il motore 2.0 turbo a quattro cilindri contrapposti da 300 CV offre prestazioni molto interessanti: solo il sound – meno coinvolgente di quello offerto dal vecchio “flat-6” – non ha convinto tutti…
Saab 9-5 2-0 TTiD XWD Aero (2011)
La Saab 9-5 2.0 TtiD XWD Aero è la variante biturbodiesel (motore 2.0 da 190 CV di origine Fiat) e a trazione integrale della seconda generazione dell’ammiraglia svedese.
Design innovativo, finiture migliorabili e una produzione terminata dopo pochi mesi dal lancio in seguito al fallimento della Casa scandinava. Trovarla usata è impossibile, più comuni le varianti a trazione anteriore (quotazioni inferiori a 10.000 euro).
Skoda Superb Wagon 3.6 TSI (2009)
La Skoda Superb Wagon 3.6 TSI è la versione più esclusiva della variante station wagon della seconda generazione dell’ammiraglia ceca nonché quella più rara. Usate si trovano solo le varianti berlina turbodiesel a meno di 9.000 euro.
Un’auto ricca di sostanza snobbata per via del marchio sul cofano: tanta qualità, spazio a volontà, trazione integrale, cambio automatico a doppia frizione e – sotto il cofano – lo stesso motore 3.6 V6 a benzina (depotenziato a 260 CV) utilizzato in quegli anni dalla Porsche Cayenne.
Subaru BRZ (2013)
La Subaru BRZ è una delle auto usate più divertenti acquistabili con meno di 20.000 euro.
La coupé giapponese a trazione posteriore – gemella della Toyota GT86 – è uscita nel momento storico sbagliato (ora le sportive non piacciono più come un tempo, oggi vanno di moda le SUV) e molti potenziali clienti non hanno apprezzato la scelta di dotare la vettura di un motore aspirato (un 2.0 da 200 CV).
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Auto usate sottovalutate: 10 modelli che avrebbero meritato maggior successo
Il mercato automobilistico è pieno di auto sottovalutate: modelli validi apprezzati dalla critica e trascurati dal pubblico che avrebbero meritato maggior successo.
Di seguito troverete dieci auto usate sottovalutate: modelli provenienti soprattutto da Germania e Giappone e appartenenti principalmente al segmento delle sportive (anche se non mancano proposte di altre categorie e di altre nazioni). Scopriamole insieme.
Auto usate sottovalutate: 10 modelli che avrebbero meritato maggior successo
BMW i3 Range Extender (2014)
La BMW i3 Range Extender è una piccola elettrica a cinque porte (con quelle posteriori, piccole, che si aprono controvento) supportata da un motore biclindrico da 647 cc – la stessa unità Kymco adottata dallo scooter BMW C650 GT – che ha l’unico compito di ricaricare le batterie e di regalare, grazie a un serbatoio di 9 litri di benzina, circa 100 km in più di autonomia (190 km dichiarati solo in elettrico, 300 dichiarati con il Range Extender).
Ecologica (senza l’ansia di rimanere a secco di energia), tecnologica (cellula abitacolo in CFRP, plastica rinforzata con fibra di carbonio) e facile da trovare a meno di 20.000 euro. I motivi dell’insuccesso? Il prezzo elevato e l’autonomia inferiore a quella della concorrenza.
Chevrolet Volt (2012)
La Chevrolet Volt è una berlina ibrida plug-in (ossia ricaricabile attraverso una presa di corrente) che si è aggiudicata il premio di Auto dell’Anno nel 2012. Usata è introvabile mentre per la gemella Opel Ampera bastano meno di 14.000 euro.
Dotata di un motore 1.4 a benzina abbinato a un’unità elettrica in grado di generare una potenza complessiva di 151 CV, può vantare un’autonomia di circa 60 km in modalità elettrica. Non ebbe successo per il prezzo elevato, per essere stata troppo in anticipo sui tempi e per un errore di comunicazione: fu lanciata come un’elettrica range extender quando in realtà il motore termico non si occupava solo di ricaricare le batterie ma anche di muovere la vettura.
Infiniti Q50 2.2d Sport Executive (2015)
La Infiniti Q50 2.2d Sport Executive del 2015 è più un’ammiraglia compatta – per finiture e contenuti – che una berlina grossa (sfiora i 4,80 metri di lunghezza).
La berlinona a trazione posteriore del marchio “premium” di Nissan ospita sotto il cofano un motore 2.1 turbodiesel Mercedes da 170 CV (volendo c’era anche ibrida con il 3.5 V6 della 350Z o benzina con il 2.0 turbo della Stella) ed è stata penalizzata dall’appartenenza a un brand poco conosciuto. La versione dotata di cambio automatico costa meno di 20.000 euro.
Kia Stinger 2.2 CRDi RWD (2018)
La Kia Stinger 2.2 CRDi RWD è una coupé a cinque porte a trazione posteriore dotata di un motore 2.2 turbodiesel da 200 CV.
Penalizzata dalla presenza sul cofano di un marchio poco blasonato, si trova senza problemi a meno di 35.000 euro.
Mercedes GT AMG (2016)
La Mercedes GT AMG è nata per sfidare la Porsche 911 ma non è mai riuscita a vendere quanto la rivale, pur potendo vantare prestazioni simili e una maggiore versatilità (ma anche un comportamento nelle curve meno efficace).
Dotata di un motore 4.0 V8 biturbo da 462 CV, si trova di seconda mano a poco più di 80.000 euro.
Nissan 370Z (2010)
La Nissan 370Z del 2010 è uno dei tanti esempi di supercar a trazione posteriore poco premiate dal mercato a causa di un brand non premium.
Difficile da trovare usata (più semplici da rintracciare le scoperte Roadster, costano meno di 20.000 euro), ospita sotto il cofano un motore 3.7 V6 aspirato da 331 CV.
Porsche 718 Boxster (2017)
La 718 Boxster è la versione “base” della Porsche meno amata dagli italiani e oggi si trova facilmente a meno di 50.000 euro.
Il motore 2.0 turbo a quattro cilindri contrapposti da 300 CV offre prestazioni molto interessanti: solo il sound – meno coinvolgente di quello offerto dal vecchio “flat-6” – non ha convinto tutti…
Saab 9-5 2-0 TTiD XWD Aero (2011)
La Saab 9-5 2.0 TtiD XWD Aero è la variante biturbodiesel (motore 2.0 da 190 CV di origine Fiat) e a trazione integrale della seconda generazione dell’ammiraglia svedese.
Design innovativo, finiture migliorabili e una produzione terminata dopo pochi mesi dal lancio in seguito al fallimento della Casa scandinava. Trovarla usata è impossibile, più comuni le varianti a trazione anteriore (quotazioni inferiori a 10.000 euro).
Skoda Superb Wagon 3.6 TSI (2009)
La Skoda Superb Wagon 3.6 TSI è la versione più esclusiva della variante station wagon della seconda generazione dell’ammiraglia ceca nonché quella più rara. Usate si trovano solo le varianti berlina turbodiesel a meno di 9.000 euro.
Un’auto ricca di sostanza snobbata per via del marchio sul cofano: tanta qualità, spazio a volontà, trazione integrale, cambio automatico a doppia frizione e – sotto il cofano – lo stesso motore 3.6 V6 a benzina (depotenziato a 260 CV) utilizzato in quegli anni dalla Porsche Cayenne.
Subaru BRZ (2013)
La Subaru BRZ è una delle auto usate più divertenti acquistabili con meno di 20.000 euro.
La coupé giapponese a trazione posteriore – gemella della Toyota GT86 – è uscita nel momento storico sbagliato (ora le sportive non piacciono più come un tempo, oggi vanno di moda le SUV) e molti potenziali clienti non hanno apprezzato la scelta di dotare la vettura di un motore aspirato (un 2.0 da 200 CV).
Auto sottovalutate
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Modern-Classic, le cinque moto più appetibili
“Modern-Classic”.
Quante volte ormai nel mondo delle due ruote sentiamo parlare di loro, moto che coniugano passato e presente, alternando stile, eleganza e tecnologie moderne, senza perdere mai appeal?
Il mercato ne offre tante, per ogni fascia di prezzo e per ogni tipo di gusto: dalle più classiche alle più sportive, ma tutte accomunate da quel sapore vintage che le rende tutte affascinanti.
L’offerta è ampia, ma in questa nostra rassegna ci concentreremo sulle cinque modern classic più economiche – e quindi abbordabili – presenti a listino.
Minima spesa, massima resa.
Prova su strada
Triumph, alla scoperta delle Modern Classic
Abbiamo provato le due entry level dalla gamma modern classic, che condividono molte parti tecniche pur essendo diverse per posizione di guida e destinazione d’uso
Benelli Leoncino
È stilosa, semplice e accattivante.
La Leoncino è una delle novità più importanti di Benelli (oltre alla TRK, per la quale si registrano numeri da capogiro) e interpreta in modo perfetto il concetto di modern-classic.
È spinta da un bicilindrico da 48 CV da 500 cc ed è disponibile in due versioni – standard e Trail, più orientata all’enduro, con l’anteriore da 19”) – al prezzo di 5.990 euro.
In breve
Motore | Bicilindrico |
Cilindrata | 500 cc |
Prezzo | 5990 euro |
Ducati Scrambler
È declinata in ormai tante versioni, dalla Café Racer alla Desert Sled (pensata per gli amanti dell’enduro leggero), passando per la nuova 1100, ma è sicuramente una delle proposte più interessanti e non a caso è anche la Ducati più venduta degli ultimi anni. Monta un bicilindrico da 803cc in grado di erogare una potenza di 74 CV e 78 Nm. Parte da 8.990 euro.
In breve
Motore | Bicilindrico |
Cilindrata | 803 cc |
Prezzo | 8990 euro |
Moto Guzzi V7 III
È un’icona di questo segmento e si aggiorna di volta in volta senza mai perdere il suo DNA e il suo fascino.
Anche la V7 III, come le precedenti Moto Guzzi, viene proposta in diverse varianti per soddisfare tutti i clienti, con la Stone – la più essenziale, per intenderci – venduta con un prezzo di partenza di 8.090 euro e spinta da un bicilindrico da 744 cc capace di erogare una potenza di 52 CV.
In breve
Motore | Bicilindrico |
Cilindrata | 744 cc |
Prezzo | 8090 euro |
Triumph Street Twin
Questa Triumph è una Bonneville come tutte le altre e come tale ha uno stile elegante e classico.
È una moto facile che mette d’accordo tutti i tipi di motociclisti.
È spinta da un bicilindrico da 900 cc, recentemente aggiornato, in grado di erogare una potenza di 65 CV e 80 Nm.
È dotata di un’elettronica completa per la fascia a cui appartiene e viene venduta a 8.900 euro.
In breve
Motore | Bicilindrico |
Cilindrata | 900 cc |
Prezzo | 8900 euro |
Yamaha XSR700
Per certi versi è la più moderna delle cinque ed è anche la più sportiva. Sì perché sotto l’abito retrò si nasconde un bicilindrico da 75 CV (lo stesso della MT-07 molto divertente e performante. Resta però, come le altre, una moto semplice e facile, pensata per tutti i livelli di esperienza. Il suo costo è di 7.690 euro.
In breve
Motore | Bicilindrico |
Cilindrata | |
Prezzo | 7690 euro |
Le ultime in Moto
L’articolo Modern-Classic, le cinque moto più appetibili proviene da Icon Wheels.
Modern-Classic, le cinque moto più appetibili
Modern-Classic. Quante volte ormai nel mondo delle due ruote sentiamo parlare di loro, moto che coniugano passato e presente, alternando stile, eleganza e tecnologie moderne, senza perdere mai appeal. Il mercato ne offre tante, per ogni fascia di prezzo e per ogni tipo di gusto: dalle più classiche alle più sportive, ma tutte accomunate da quel sapore vintage che le rende tutte affascinanti. L’offerta è dunque ampia, ma in questa nostra rassegna ci concentreremo sulle cinque più appetibili (dal punto di vista economico) presenti a listino.
Benelli Leoncino
È stilosa, semplice e accattivante. È una delle novità più importanti di Benelli (oltre alla TRK, per la quale si registrano numeri da capogiro) e interpreta in modo perfetto il concetto di modern-classic. È spinta da un bicilindrico da 48 CV da 500 cc ed è disponibile in due versioni – standard e Trail, più orientata all’enduro, con l’anteriore da 19”) – al prezzo di 5.990 euro.
Ducati Scrambler
È declinata in ormai tante versioni, dalla Café Racer alla Desert Sled (pensata per gli amanti dell’enduro leggero), passando per la nuova 1100, ma è sicuramente una delle proposte più interessanti e non a caso è anche la Ducati più venduta degli ultimi anni. Monta un bicilindrico da 803cc in grado di erogare una potenza di 74 CV e 78 Nm. Parte da 8.990 euro.
Moto Guzzi V7 III
È un’icona di questo segmento e si aggiorna di volta in volta senza mai perdere il suo DNA e il suo fascino. Anche la V7 III, come le precedenti, viene proposta in diverse varianti per soddisfare tutti i clienti, con la Stone – la più essenziale, per intenderci – venduta con un prezzo di partenza di 8.090 euro e spinta da un bicilindrico da 744 cc capace di erogare una potenza di 52 CV.
Triumph Street Twin
È una Bonneville come tutte le altre e come tale ha uno stile elegante e classico. È una moto facile che mette d’accordo tutti i tipi di motociclisti. È spinta da un bicilindrico da 900 cc, recentemente aggiornato, in grado di erogare una potenza di 65 CV e 80 Nm. È dotata di un’elettronica completa per la fascia a cui appartiene e viene venduta a 8.900 euro.
Yamaha XSR700
Per certi versi è la più moderna delle cinque ed è anche la più sportiva. Sì perché sotto l’abito retrò si nasconde un bicilindrico da 75 CV (lo stesso della MT-07 molto divertente e performante. Resta però, come le altre, una moto semplice e facile, pensata per tutti i livelli di esperienza. Il suo costo è di 7.690 euro.
Le ultime in Moto
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Il pendolo scandinavo – Glossario di Guida sportiva
Il pendolo scandinavo è una tecnica che permette di affrontare una curva “di traverso” riducendo il sottosterzo e diminuendo velocità contemporaneamente.
Il pendolo scandinavo (scandinavian flick, in inglese) è una tecnica che divenne famosa agli inizi degli anni ’60 grazie ai piloti di rally finlandesi e svedesi. Questo perché la Scandinavia è caratterizzata da superfici con scarso grip (neve, sterrato, ghiaia) e il pendolo si presta particolarmente a questo tipo di terreni.
Il suo nome “pendolo” deriva dal movimento dell’auto che spendola con il posteriore nella direzione opposta alla curva, per poi sbilanciare l’auto e farla ruotare nella direzione della curva con maggiore inerzia. In pratica l’assetto dell’auto viene scomposto per provocare una rotazione dell’asse posteriore e quindi un ingresso in curva più “cattivo”.
La tecnica del pendolo
Proviamo con un esempio. Quando ci si avvicina ad una curva, il pilota sterza con decisione dalla parte opposta (in modo da caricare il peso sul lato destro dell’auto), dopodiché sterza verso la direzione della curva, lasciando l’acceleratore o anche dando una “toccatina” ai freni.
Questo causa un importante trasferimento di carico che fa letteralmente ruotare l’auto dentro la curva desiderata.
A questo punto, verso l’uscita della curva, il pilota torna sull’acceleratore e (se serve) controsterza per correggere la traiettoria. Occorre una certa pratica per padroneggiare questa tecnica: minore è il grip, più lento e facile sarà da provocare.
A che cosa serve
Il pendolo è molto utile quando si desidera evitare il sottosterzo in condizioni di scarsa aderenza, per posizionare l’auto già “dritta” verso l’uscita e per limare velocità a centro curva tramite il grip delle gomme.
Pensare che con il freno a mano si possa ottenere quasi lo stesso risultato, è un errore.
Il freno a mano va bene se utilizzato nelle curve strette e lente, ma utilizzarlo in una curva veloce o corta sarebbe controproducente, visto che destabilizzerebbe l’auto con troppa violenza.
Il pendolo scandinavo, invece, permette al pilota di giocare con i trasferimenti di carico in modo più morbido e accurato, imboccando una sequenza di curve di traverso grazie all’oscillazione della posteriore.
Inoltre permette di sbilanciare l’auto con maggiore naturalezza e precisione, di sentirla ruotare sul suo asse fino all’angolazione desiderata.
L’articolo Il pendolo scandinavo – Glossario di Guida sportiva proviene da Icon Wheels.
Audi A3: la storia della compatta “premium” dei quattro anelli
L’Audi A3 è stata una delle prime auto a offrire contenuti “premium” in dimensioni ridotte.
Scopriamo insieme la storia dell’elegante compatta di Ingolstadt (disponibile a trazione anteriore o integrale), la “cugina” raffinata della Volkswagen Golf.
Le evoluzioni del modello
Prima generazione (8L) | 1996 |
Seconda generazione (8P) | 2003 |
Terza generazione (8V) | 2012 |
Audi A3 prima generazione 8L (1996)
In breve
Anno di debutto | 1996 |
Durata generazione | 7 anni |
Numero restyling | 1 |
La prima generazione dell’Audi A3 vede la luce nel 1996. Inizialmente disponibile solo a tre porte, ha una gamma motori composta da tre unità: due a benzina (1.6 da 101 CV e 1.8 da 125 CV) e un 1.9 turbodiesel TDI da 90 CV.
Nel 1997 arrivano altre due unità sovralimentate (un 1.8 a benzina da 150 CV e un 1.9 diesel da 110 CV) mentre due anni più tardi – in concomitanza con il lancio della versione a cinque porte – debuttano due nuovi propulsori 1.8 sovralimentati a benzina da 179 e 210 CV (quest’ultimo destinato alla S3).
Il restyling della prima Audi A3 nel 2000 porta lievi modifiche ai gruppi ottici e un motore 1.9 TDI da 130 CV mentre l’anno seguente i diesel da 90 e 110 CV vengono rimpiazzati da un’unità da 101 cavalli. Il 2002 è l’anno nel quale la potenza della S3 sale a quota 225 CV.
Audi A3 seconda generazione 8P (2003)
In breve
Anno di debutto | 2003 |
Durata generazione | 9 anni |
Numero restyling | 2 |
La seconda generazione dell’Audi A3 nasce nel 2003 e viene lanciata inizialmente solo nella variante a tre porte con una gamma motori composta da sei unità: quattro a benzina (1.6 da 102 e 115 CV, 2.0 da 150 CV e 3.2 V6 da 250 CV) e due turbodiesel TDI (1.9 da 105 CV e 2.0 da 140 CV). Nel 2004 – anno di debutto del propulsore due litri turbo benzina TFSI da 200 CV – è la volta della variante Sportback a cinque porte, caratterizzata dalla calandra single-frame (che viene introdotta sulla tre porte nel 2005).
La S3 (dotata di un 2.0 TFSI da 265 CV) esordisce nel 2006 insieme al 2.0 turbodiesel da 170 CV e l’anno successivo il 2.0 aspirato cede il posto a un 1.8 turbo TFSI da 160 CV.
Nel 2008 – in concomitanza con un lieve restyling che coinvolge principalmente i paraurti e i gruppi ottici – arrivano l’Audi A3 Cabrio e un propulsore 1.4 turbo benzina TFSI da 125 CV che sostituisce il 1.6 aspirato più potente. L’anno seguente entrano in gamma due 1.6 turbodiesel da 90 e 105 CV al posto del vecchio 1.9 a gasolio.
L’ultima unità aspirata – il 1.6 da 102 CV – lascia le scene nel 2010, rimpiazzata da un 1.2 turbo TFSI da 105 CV. Nel 2011 è la volta della sportivissima RS3 Sportback (dotata di un motore 2.5 turbo cinque cilindri TFSI da 340 CV) mentre nel 2013 – con la terza serie già in commercio – resta in listino solo la Cabrio con sei motori sovralimentati: quattro benzina TFSI (1.2 da 105 CV, 1.4 da 125 CV, 1.8 da 160 CV e 2.0 da 200 CV) e due diesel TDI (1.6 da 105 CV e 2.0 da 140 CV).
Audi A3 terza generazione 8V (2012)
In breve
Anno di debutto | 2012 |
Durata generazione | In corso |
Numero restyling | 1 |
La terza generazione dell’Audi A3 sbarca nelle concessionarie nel 2012 con quattro motori turbo: due TFSI a benzina (1.4 da 122 CV e 1.8 da 180 CV) e due diesel TDI (1.6 da 105 e 2.0 da 150 CV). Una gamma che si allarga nel 2013 con il debutto della Sedan a quattro porte e di tre nuovi propulsori: due TFSI a benzina (1.2 da 105 CV e 1.4 TFSI da 140 CV) e un 2.0 diesel TDI da 184 CV.
Il 2014 è un anno ricco di novità. Entra in listino la Cabrio, torna la S3 (con un propulsore 2.0 turbo benzina TFSI da 300 CV), aumentano le potenze di numerosi motori (1.2 TFSI da 105 a 110 CV, 1.4 TFSI da 122 a 125 CV e da 140 a 150 CV e 1.6 TDI da 105 a 110 CV) ed esordiscono due varianti ecologiche: la g-tron a metano (1.4 turbo TFSI da 110 CV) e l’ibrida plug-in (ossia ricaricabile attraverso una presa di corrente) e-tron, dotata di un propulsore 1.4 turbo benzina TFSI abbinato a un’unità elettrica in grado di generare una potenza complessiva di 204 CV.
La RS3 Sportback (2.5 TFSI cinque cilindri da 367 CV) debutta nel 2015 mentre in occasione del restyling del 2016 – lievi cambiamenti a paraurti e gruppi ottici – si assiste a una rivoluzione nella gamma motori: il 1.2 a benzina viene sostituito da un 1.0 turbo tre cilindri TFSI da 116 CV, spariscono il 1.4 turbo da 125 CV e il 1.8 turbo benzina (quest’ultimo rimpiazzato da un 2.0 da 190 CV) e la potenza della S3 sale a quota 310 CV.
Nel 2017 la gamma propulsori dell’Audi A3 si arricchisce con un 1.4 TFSI da 116 CV (adottato solo dalla Cabrio e per poco tempo) e con un 1.5 turbo benzina TFSI da 150 CV (messo al posto del vecchio 1.4). La RS3 Sportback arriva a raggiungere i 400 CV mentre la potenza del 1.6 turbodiesel sale a quota 116 cavalli.
Tra le novità del 2019 segnaliamo la S3 tornata a 300 CV e l’ultima evoluzione della g-tron a metano, ora con un 1.5 TFSI da 131 CV.
Il mondo Audi
L’articolo Audi A3: la storia della compatta “premium” dei quattro anelli proviene da Icon Wheels.
Audi AI:ME: come saranno le auto tra 15 anni
Solo qualche settimana fa arrivava l’eco di alcune dichiarazioni del responsabile di Audi, Marc Lichte, che confermavano l’arrivo, nei prossimi mesi, di due nuovi prototipi dotati delle ultimissime avanzate tecnologie della Casa dei Quattro Anelli.
Secondo le parole di Lichte queste due concept car sfoggeranno un design e sistemi che sarebbero avanzati di circa 10/15 anni nel tempo rispetto all’attuale offerta della Casa di Ingolstadt. Per questo era abbastanza naturale aspettarsi delle linee futuristiche e poco possibiliste, sullo stile, insomma, della Audi Aicon concept vista nel 2017.
In queste ore Audi ha svelato i primi bozzetti del primo dei due prototipi in arrivo, che sarà svelato ufficialmente in occasione dell’imminente Salone di Shanghai 2019 che si terrà questo mese di aprile.
Per il momento le uniche informazioni riguardano i primi bozzetti in bianco e nero che svelano la silhouette di una possibile crossover compatta, che riceve il nome di Audi AI:ME concept e secondo Audi è la sua visione della urban car del futuro.
Marc Lichte ha anche confermato che questi prototipo sfrutteranno una piattaforma elettrica e saranno dotati di un avanzato sistema di guida autonoma. E, dato il nome, sembra che questa prima concept car sarà anche dotata delle ultime tecnologie in tema di intelligenza artificiale.
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Cupra: 4 nuovi modelli entro il 2020
Dopo un anno dalla sua nascita, Cupra ha raddoppiato il suo team arrivando fino a 70 dipendenti che si dedicano al 100% al brand. Nonostante la sua gamma ancora ristretta come marchio indipendente, Cupra ha raggiunto i suoi obiettivi di vendita per il 2018, in cui ha fatto registrare una crescita del 40% rispetto all’anno precedente, contabilizzando 14.400 unità vendute. I principali mercati per Cupra sono la Germania, la Spagna e il Regno Unito.
E il marchio spagnolo ha iniziato alla grande anche il 2019. Durante i primi mesi di quest’anno sono state già consegnate 3.600 vetture, che significa per Cupra un segno positivo del +101% rispetto allo stesso peridoto del 2018. Il recente arrivo sul mercato della Cupra Ateca sta giocando naturalmente un ruolo chiave nel cammino di Cupra come marchio indipendente. Un ‘offerta che, però, sarà rafforzata a breve termine con l’arrivo di nuovi modelli. Quali?
Quattro nuovi modelli a breve termine
L’offensiva di prodotto di Cupra è in cammino. Il lancio della nuova Cupra Ateca e la recente presentazione della Formentor e della Cupra Ateca Special Edition al Salone di Ginevra 2019 non sono state altro che il primo passo verso una nuova gamma di modelli che arriveranno a cascata nei prossimi anni. Proprio per questo Seat ha deciso di aumentare del 50$% il personale di Cupra.
La Cupra Formentor vista alla kermesse svizzera ha anticipato la versione di produzione di quella che sarà la prima vera Cupra indipendente e che arriverà nel 2020. Per il marchio spagnolo “questa concept car è la bandiera della marca, con un DNA 100% Cupra”.
E dopo la Cupra Ateca e la Cupra Formentor, il marchio sportivo di Martorell ha in programma altri 4 nuovi modelli a breve termine. Uno di questi sarà la nuova Cupra Leon, basata sulla quarta generazione della compatta spangola attualmente in fase di sviluppo. Nell’agenda Cupra, poi, ci sono anche i modelli più piccoli della famiglia, la Cupra Arona e la Cupra Ibiza.
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