Monthly Archives: Agosto 2018

Seat Cordoba (1993): i diesel a iniezione indiretta

Seat CordobaSeat Cordoba

Tra il 1993 e il 1998 la prima generazione della Seat Cordoba – variante con la coda della seconda serie della Ibiza disegnata nientepopodimeno che da Giorgetto Giugiaro – fu commercializzata con due motori 1.9 diesel a iniezione indiretta (aspirato da 64 CV e turbo da 75 CV).

Propulsori vecchi, inquinanti ma anche indistruttibili che trasformano l’affidabile compatta a quattro porte iberica – introvabile in Italia, facile da rintracciare in Spagna con 1.000 euro – in un “mulo” che può percorrere decine di migliaia di chilometri senza problemi.

Seat Cordoba (1993): le caratteristiche principali delle diesel a iniezione indiretta

La prima serie della Seat Cordoba diesel – variante a quattro porte della Ibiza – vede la luce nel 1993: la compatta spagnola può vantare un design equilibrato (merito della scelta di Giorgetto Giugiaro di non rendere la coda troppo sporgente) e un bagagliaio molto ampio ma non brilla alla voce “prestazioni”.

Seat Cordoba (1993): la tecnica delle versioni diesel a iniezione indiretta

La gamma motori diesel della Seat Cordoba nel 1993 comprende due unità 1.9: 68 CV per la variante aspirata e 75 CV per quella turbo. La potenza della versione non sovralimentata scende a 64 CV nel 1996 mentre l’anno seguente il TD abbandona le scene.

Seat Cordoba (1993): le quotazioni delle diesel a iniezione indiretta

Le Seat Cordoba diesel a iniezione indiretta non hanno un futuro come auto d’epoca in quanto troppo inquinanti ma restano mezzi adatti a chi vuole percorrere migliaia di chilometri in posti privi di blocchi del traffico. In Italia sono introvabili, più semplice rintracciarle in Spagna a 1.000 euro: puntate sulle turbo (più briose).

Il mondo Seat

prevnext

L’articolo Seat Cordoba (1993): i diesel a iniezione indiretta proviene da Panoramauto.

Fonte

Leo, il peluche di Peugeot Design Lab si ispira al Leone

Leo Peluche Peugeot Design LabLeo Peluche Peugeot Design Lab

Peugeot pensa ai più piccoli, non solo in auto. Il Peugeot Design Lab ha infatti creato una mascotte di peluche per bambini chiamata Leo, ispirandosi chiaramente al Leone che rappresenta il simbolo del brand da 160 anni.

Due misure e due colori

Dopo gli art toys Leo’z e le macchinine primi passi (402 Darl’Mat o L45), Peugeot Design Lab – che ha al suo attivo tanti prodotti, anche molto diversi da quanto ci aspetteremmo – si è lasciato ultimamente ispirare dal Leone per realizzare un simpatico cucciolo protagonista di una gamma completa di prodotti per bambini e bambine, fra cui si fa notare un grazioso peluche. Disponibile in due misure, S e M, e in due colori, celeste e beige, è realizzato in un materiale morbido, setoso e flessibile (è facilmente lavabile).

Opera di Chirstophe Pialat

Oltre ad essere un peluche, Leo è il protagonista di numerosi articoli pensati per i più piccoli: da uno zaino a quaderni, astucci, gomme, matite e persino le caramelle gommose realizzate da Haribo. Questo leoncino è opera di Christophe Pialat, un designer specializzato negli interni, che ha fatto una lunga carriera nel marchio Peugeot, dove ha diretto la progettazione della concept-car Peugeot EX1 Concept e ha partecipato allo sviluppo del Peugeot Onyx Concept. Leo è disponibile nella Boutique Peugeot.

L’articolo Leo, il peluche di Peugeot Design Lab si ispira al Leone proviene da Panoramauto.

Fonte

Audi e-tron Prototipo, il test sul Pikes Peak

Debutterà al Salone di Parigi 2018, ma intanto riscalda i motori (si fa per dire…le batterie) nei test. In queste immagini vedete la e-tron Prototipo alle prese con un test sull’affascinante e suggestivo Pikes Peak, dove lungo i 31 km di discesa dalla vetta il SUV elettrico dei Quattro Anelli ha accumulato nella batteria una quantità di energia tale da poter percorrere nuovamente una distanza analoga. La e-tron può recuperare energia fino ad un massimo di 300 Nm e 220 kW di potenza elettrica (valori equivalenti a oltre il 70% della potenza motore). Il SUV a zero emissioni è capace di erogare una potenza di 408 CV, scattando da 0 a 100 km/h in meno di 6 secondi, garantendo un’autonomia di oltre 400 km.

L’articolo Audi e-tron Prototipo, il test sul Pikes Peak proviene da Panoramauto.

Fonte

Audi e-tron Prototipo, più autonomia grazie al sistema di recupero dell’energia

The Audi e-tron prototypeThe Audi e-tron prototype

Credits: The Audi e-tron prototype on recuperation test at Pikes Peak

The Audi e-tron prototypeThe Audi e-tron prototype

Credits: The Audi e-tron prototype on recuperation test at Pikes Peak

The Audi e-tron prototypeThe Audi e-tron prototype

Credits: The Audi e-tron prototype on recuperation test at Pikes Peak

The Audi e-tron prototypeThe Audi e-tron prototype

Credits: The Audi e-tron prototype on recuperation test at Pikes Peak

The Audi e-tron prototypeThe Audi e-tron prototype

Credits: The Audi e-tron prototype on recuperation test at Pikes Peak

The Audi e-tron prototypeThe Audi e-tron prototype

Credits: The Audi e-tron prototype on recuperation test at Pikes Peak

The Audi e-tron prototypeThe Audi e-tron prototype

Credits: The Audi e-tron prototype on recuperation test at Pikes Peak

The Audi e-tron prototypeThe Audi e-tron prototype

Credits: The Audi e-tron prototype on recuperation test at Pikes Peak

The Audi e-tron prototypeThe Audi e-tron prototype

Credits: The Audi e-tron prototype on recuperation test at Pikes Peak

The Audi e-tron prototypeThe Audi e-tron prototype

Credits: The Audi e-tron prototype on recuperation test at Pikes Peak

The Audi e-tron prototypeThe Audi e-tron prototype

Credits: The Audi e-tron prototype on recuperation test at Pikes Peak

 

Audi e-tron Prototipo è caratterizzato dal connubio tra performance elevate ed efficienza. Il SUV a zero emissioni è infatti capace di erogare una potenza di 408 CV, scattando da 0 a 100 km/h in meno di 6 secondi, garantendo un’autonomia di oltre 400 km. Quest’ultimo risultato è possibile soprattutto grazie all’innovativo sistema di recupero dell’energia, il cui contributo può valere anche il 30% dell’autonomia complessiva.

La e-tron sul Pikes Peak

In queste immagini vedete la e-tron Prototipo alle prese con un test sull’affascinante e suggestivo Pikes Peak, dove lungo i 31 km di discesa dalla vetta il SUV elettrico dei Quattro Anelli ha accumulato nella batteria una quantità di energia tale da poter percorrere nuovamente una distanza analoga. La e-tron può recuperare energia fino ad un massimo di 300 Nm e 220 kW di potenza elettrica (valori equivalenti a oltre il 70% della potenza motore).

The Audi e-tron prototypeThe Audi e-tron prototype

Credits: The Audi e-tron prototype on recuperation test at Pikes Peak

Tre modalità di recupero energia

Nello specifico il sistema di recupero dell’energia interessa sia i due motori elettrici sia il sistema di frenata elettroidraulico integrato. Sono disponibili tre modalità di recupero: manuale, nelle fasi di rilascio e sfruttando i bilancieri al volante; automatica, mediante il predective efficiency assistant; e in frenata, con il graduale passaggio dalla decelerazione elettrica a quella idraulica. La nuova Audi e-tron Prototipo farà il suo debutto tra poche settimane in occasione del Salone di Parigi 2018.

L’articolo Audi e-tron Prototipo, più autonomia grazie al sistema di recupero dell’energia proviene da Panoramauto.

Fonte

BMW Serie 3 Sedan, il video

BMW ha rilasciato un video ufficiale relativo ai test della nuova BMW Serie 3 Sedan. Quale migliore terreno del circuito del Nurburgring poteva essere scelto per mettere alla prova le doti tecniche e dinamiche della berlina tedesca? Chiaramente la vettura utilizzata non è ancora quella definitiva, come s’intuisce tra l’altro anche dalla presenza di camuffature sulla carrozzeria. Quel che sappiamo è che sarà più leggera dell’attuale modello e ancora più performante e piacevole da guidare.

L’articolo BMW Serie 3 Sedan, il video proviene da Panoramauto.

Fonte

Alex Zanardi correrà al DTM a Misano

P90316772-highResP90316772-highRes

P90317641-highResP90317641-highRes

Credits: Vallelunga (ITA) 07th August 2018. BMW Motorsport, Testing, Alessandro Zanardi (ITA) BMW M4 DTM.

P90317684-highResP90317684-highRes

Credits: Vallelunga (ITA) 07th August 2018. BMW Motorsport, Testing, Alessandro Zanardi (ITA) BMW M4 DTM.

P90317747-highResP90317747-highRes

Credits: Vallelunga (ITA) 08th August 2018. BMW Motorsport, Testing, Alessandro Zanardi (ITA) BMW M4 DTM.

P90318044-highResP90318044-highRes

Credits: Vallelunga (ITA) 08th August 2018. BMW Motorsport, Testing, Alessandro Zanardi (ITA) BMW M4 DTM.

P90318046-highResP90318046-highRes

Credits: Vallelunga (ITA) 08th August 2018. BMW Motorsport, Testing, Alessandro Zanardi (ITA) BMW M4 DTM.

 

I prossimi 25 e 26 agosto Alex Zanardi parteciperà come ospite al DTM in programma a Misano Adriatico. Sarà la sua prima gara senza le protesi alle gambe. La BMW M4 DTM è stata modificata per permettergli di frenare e accelerare usando le proprie mani. Alessandro Zanardi non ha riscontrato problemi di sicurezza nel guidare senza le protesi.

Fuori in 5 secondi

In caso di incidente, il regolamento specifica precisamente in quanto tempo un pilota deve uscire fuori dalla macchina. “In caso di incidente, tutti i piloti del DTM devono essere in grado di uscire autonomamente dalla vettura. Il tempo non può essere maggiore di 5 secondi in caso di uscita dal lato guidatore e di 9 secondi dal lato passeggero, spiega Christian Schmidt, Delegato tecnico del DTM. Questo per assicurare – ad esempio – che nessuno debba aspettare assistenza esterna in caso di incendio a bordo, un test ufficiale verrà condotto nel fine settimana e Alex dovrà essere in grado di superarlo. Dopo questo test, niente impedirà ad Alex di gareggiare.”

P90317747-highResP90317747-highRes

Credits: Vallelunga (ITA) 08th August 2018. BMW Motorsport, Testing, Alessandro Zanardi (ITA) BMW M4 DTM.

“Senza le protesi sono ancora più veloce”

Zanardi si è allenato duramente per questo test e ha rispettato i tempi imposti. Indossando un casco e il sistema HANS, Zanardi ha bisogno di circa 4 secondi e mezzo per uscire dalla sua BMW M4 DTM. “Non sono affatto preoccupato di questo test” conferma Zanardi – “Sono sempre stato convinto che lo avrei superato facilmente.”Ci sono numerosi appoggi all’interno dell’abitacolo di un auto DTM che posso usare per uscire. Non oso dire di essere più veloce degli altri piloti del DTM, ma sicuramente non sono neanche il più lento.” Il fatto di non usare più le protesi per Alex è un vantaggio. “Mi posso muovere molto più facilmente senza le protesi, con le quali correrei il rischio di incastrarmi da qualche parte.”

L’articolo Alex Zanardi correrà al DTM a Misano proviene da Panoramauto.

Fonte

Usato, citycar low-cost per neopatentati: quale scegliere? – Top5

Kia PicantoKia Picanto

Hyundai i10Hyundai i10

Suzuki AltoSuzuki Alto

Nissan PixoNissan Pixo

Chevrolet SparkChevrolet Spark

 

Le citycar a 5 porte sono auto versatili che se la cavano bene in città ma anche nei percorsi extraurbani. Nella “top five” di questo mese – vinta dalla Kia Picanto – abbiamo analizzato cinque proposte “low-costEuro 5 a benzina del 2011 con quotazioni inferiori a 5.000 euro.

La “segmento A” coreana ha superato quattro rivali: la statunitense Chevrolet Spark, la connazionale Hyundai i10 e le gemelle giapponesi Nissan Pixo e Suzuki Alto. Scopriamo insieme la classifica, che prende in considerazione modelli con potenze comprese tra 65 e 70 CV.

Kia PicantoKia Picanto

7.2
/10

1° Kia Picanto 1.0 5p. Easy

La Kia Picanto 1.0 5p. Easy è una delle citycar più sottovalutate di questo decennio: è affidabile, offre tanto spazio alle gambe dei passeggeri posteriori e monta un motore (un po’ rumorosetto) che consuma pochissimo (23,8 km/l dichiarati).

Da nuova aveva un prezzo alto (9.300 euro), oggi si trova facilmente a 4.700 euro. La garanzia di 7 anni o 150.000 km può essere ancora valida: dipende dal mese di immatricolazione e dai chilometri percorsi.

Kia PicantoKia Picanto

Hyundai i10Hyundai i10

6.8
/10

2° Hyundai i10 1.1 Like

La Hyundai i10 1.1 Like è una citycar adatta a chi cerca un mezzo versatile: comoda nei lunghi viaggi e dotata di un motore silenzioso, pronto ai bassi regimi e ricco di coppia (ma con una cubatura leggermente più elevata rispetto alla concorrenza).

Introvabile sul mercato dell’usato (la maggioranza dei clienti ha preferito spendere qualcosa di più per le varianti più lussuose) e con quotazioni inferiori a 3.000 euro, non brilla alla voce “piacere di guida” e aveva una dotazione di serie povera e poco personalizzabile.

Hyundai i10Hyundai i10

Suzuki AltoSuzuki Alto

6.8
/10

2° Suzuki Alto 1.0 L

La Suzuki Alto 1.0 L è una citycar adatta a chi vuole risparmiare il più possibile: da nuova costava pochissimo (7.965 euro), oggi è introvabile (più semplice rintracciare le varianti più ricche dotate del climatizzatore, qui non disponibile neanche tra gli optional) e le sue quotazioni sono inferiori a 3.000 euro.

La “segmento A” giapponese – gemella della Nissan Pixo – è facilissima da parcheggiare (solo 3,50 metri di lunghezza) ma le finiture sono troppo economiche.

Suzuki AltoSuzuki Alto

Nissan PixoNissan Pixo

6.8
/10

2° Nissan Pixo 1.0 Visia

La Nissan Pixo 1.0 Visia – gemella della Suzuki Alto – è caratterizzata, come la sorella, da un motore pronto ai bassi regimi, da un comportamento stradale agile e da un bagagliaio piccolino.

Trovarla usata non è semplice (più facile rintracciare gli esemplari più ricchi) e le sue quotazioni recitano 3.100 euro.

Nissan PixoNissan Pixo

Chevrolet SparkChevrolet Spark

5.4
/10

5° Chevrolet Spark 1.0

La Chevrolet Spark 1.0 offre tanti centimetri alla testa dei passeggeri posteriori più alti ma non è facile da trovare usata (la maggioranza dei clienti ha preferito giustamente spendere qualcosa in più per le varianti più ricche dotate del climatizzatore). Le quotazioni? 3.100 euro.

La citycar statunitense – la più ingombrante tra quelle analizzate in questa “top five” (3,64 metri di lunghezza) – presenta assemblaggi dei pannelli della carrozzeria poco curati e ospita sotto il cofano un motore poco pronto ai bassi regimi e deludente alle voci “prestazioni” (“0-100” in 15,5 secondi) e “consumi” (19,6 km/l dichiarati).

Chevrolet SparkChevrolet Spark

Citycar

prevnext

L’articolo Usato, citycar low-cost per neopatentati: quale scegliere? – Top5 proviene da Panoramauto.

Fonte

Aston Martin, la DB5 di James Bond rivive in 25 repliche

SpectreSpectre

Credits: The Aston Martin DB5 on Whitehall, London.

Goldfinger DB5 Contunation_ (1)Goldfinger DB5 Contunation_ (1)

Bond's DB5 parked up while he has a lesson with Professor Inga BBond's DB5 parked up while he has a lesson with Professor Inga B

Credits: Bond’s DB5 parked up while he has a lesson with Professor Inga Bergstrom at Oxford University.

Goldfinger DB5 Contunation_ (3)Goldfinger DB5 Contunation_ (3)

1123220 - Skyfall1123220 - Skyfall

Credits: 1123220 – Skyfall

The force of the jet pack can be seen whipping up the dust and sThe force of the jet pack can be seen whipping up the dust and s

Credits: The force of the jet pack can be seen whipping up the dust and stones on the road as it comes into land.Waiting at the Aston Martin DB5 is French spy Madame LaPorte. played by MARYSE GUY MITSOUKO.

James Bond chases Xenia Onatopp through France, he in his AstonJames Bond chases Xenia Onatopp through France, he in his Aston

Credits: James Bond chases Xenia Onatopp through France, he in his Aston Martin DB5 and she in a Ferrari.

 

La storica Aston Martin DB5 Goldfinger, che ha reso ancora più speciali i film di James Bond con diverse apparizioni, rivivrà in 25 esemplari numerati che il marchio realizzerà in collaborazione con EON Production. Saranno tutti dotati dei gadget più particolari, come ad esempio le famose targhe rotanti e ciascun modello sarà venduto al prezzo di circa 3 milioni di euro.

Consegne nel 2020

I clienti dovranno però aspettare il 2020 per le prime consegne ma potranno avere tra le mani un modello pressoché identico a quello iconico che negli anni ’60 ha debuttato sul grande schermo. Chiaramente sono state effettuate alcune piccole modifiche per rendere l’auto al passo coi tempi e decisamente più sicura e confortevole. Oltre alle 25 vetture annunciate, saranno realizzati altri tre esemplari: una andrà alla EON Productions, una in beneficienza ed una verrà conservata da Aston Martin.

Un sogno per i collezionisti

“La connessione tra Aston Martin e James Bond è qualcosa di cui siamo molto orgogliosi ed è straordinario che la DB5 rimanga la vettura definitiva di James Bond dopo tanti anni. Possedere una Aston Martin è stata a lungo un’aspirazione per i fan di James Bond, ma possedere una Silver Birch DB5, completa di gadget e costruita secondo i più alti standard nella stessa fabbrica delle auto originali di James Bond? Bene, questa è sicuramente il sogno dei collezionisti. Gli abili artigiani di Aston Martin Works e l’esperto team di effetti speciali dei film di James Bond stanno per realizzare questo sogno per 25 fortunati clienti”, ha dichiarato Andy Palmer, Presidente e Amministratore Delegato di Aston Martin.

L’articolo Aston Martin, la DB5 di James Bond rivive in 25 repliche proviene da Panoramauto.

Fonte

Seat, con Telefonica il progetto di guida assistita con 5G

ShowPublicPhotoShowPublicPhoto

Seat guarda al futuro e presenta insieme a Telefonica il primo tassello del progetto Città Tecnologiche in 5G, che prevede l’interconnessione tra veicoli e infrastrutture attraverso una tecnologia che permette lo scambio di informazioni. Parliamo, dunque, di un primo passo verso la mobilità di comunicazione veicolare V2X su reti mobili in un contesto urbano reale.

Test su strada con un’Ateca

Per effettuare alcuni test – svolti in collaborazione con Ficosa (che ha sviluppato il dispositivo di comunicazione), Sice (fabbritante e somministratore dell’infrastruttura) e Nokia (responsabile dello sviluppo del server MEC) – il marchio ha utilizzato una Ateca dotata delle ultime tecnologie per la connettività, opportunamente modificata per poter essere in grado di inviare avvisi al conducente attraverso il quadro strumenti. Per rendere il tutto più efficiente è stato fondamentale l’utilizzo del server MEC, su cui è stata installata un’applicazione che opera come intermediario tra l’infrastruttura e le auto, permettendo così possibile un caso di pre utilizzo del 5G.

Verso la guida autonoma

“Il vantaggio dell’utilizzo della tecnologia C-V2X sulla rete mobile. legato al fatto che fornisce alle vetture informazioni addizionali in merito al contesto della viabilità, consentendo di utilizzare le infrastrutture esistenti senza necessità di specifici investimenti. Man mano che la rete si evolverà e le latenze si abbasseranno, la possibilità di utilizzo cresceranno fino alla guida cooperativa e alla guida autonoma”, ha dichiarato Mercedes Fernàndez, Responsabile per l’innovazione di Telefonica Spagna.

Esperienza di guida sempre più sicura

“La nostra azienda sta accelerando la sua trasformazione digitale e l’impegno per essere un riferimento nell’ambito dell’auto connessa”, ha affermato Fabian Simmer, Digital Offer SEAT. “Lo sviluppo di questi primi esempi di interazione dell’auto con la tecnologia pre 5G ci consente di fare un passo in avanti verso l’obiettivo di offrire ai clienti un’esperienza di guida migliore e sempre più sicura”.

L’articolo Seat, con Telefonica il progetto di guida assistita con 5G proviene da Panoramauto.

Fonte

MotoGP, Lorenzo vola nei test Ducati di Misano

99-jorge-lorenzo-esp_ds55893.gallery_full_top_lg99-jorge-lorenzo-esp_ds55893.gallery_full_top_lg

Il team ufficiale Ducati è stato impegnato ieri in una giornata di test privati che ha visto i piloti della MotoGP 2018 lavorare sodo sulla pista di Misano Adriatico in preparazione al GP di San Marino e della Riviera di Rimini, in programma sul circuito romagnolo dal 7 al 9 settembre prossimi.

Lorenzo il più veloce

Le perfette condizioni meteo e del tracciato hanno consentito ai due piloti ufficiali Ducati di svolgere tutto il programma di lavoro stabilito con i propri ingegneri, ottenendo anche degli ottimi riscontri cronometrici. Jorge Lorenzo ha completato 72 giri facendo segnare il miglior tempo in 1:31.9 mentre il suo compagno di squadra Andrea Dovizioso ha percorso 90 giri con il miglior crono di 1:32.5. In pista anche Michele Pirro, con la terza Desmosedici GP18 del Ducati Test Team, che prenderà parte alla gara come wild card. Il pilota pugliese ha girato in 1:33.5 completando 74 giri e proseguirà il suo lavoro sul circuito di Misano anche nei prossimi due giorni.

L’articolo MotoGP, Lorenzo vola nei test Ducati di Misano proviene da Panoramauto.

Fonte