Monthly Archives: Agosto 2018
Kawasaki, demo ride gratuiti ad Adria l’1 e il 2 settembre
Il terzo ed ultimo appuntamento del Campionato Italiano Vintage Endurance in programma ad Adria l’1 e il 2 settembre sarà anche l’occasione per tutti gli appassionati di provare le ultime novità della gamma moto Kawasaki, che sarà sponsor ufficiale dell’evento.
Demo ride gratuiti
In particolare Kawasaki sarà presente all’interno dei paddock con le nuovissime Kawasaki Z 900RS, nata dall’iconica Z1 900 Super Four del 1972, e la Z900 RS CAFE caratterizzata da una livrea “lime green” con strisce bianche a richiamare le Kawasaki Endurance degli anni ’80. Il demo ride si svolgerà nella sola giornata di domenica 2 settembre su un percorso esterno al circuito. L’ingresso in Autodromo e il test delle moto saranno gratuiti. La disponibilità dei modelli Kawasaki dipenderà dal regolare svolgimento delle prove. Per effettuare il test ride è obbligatorio presentarsi muniti di abbigliamento tecnico protettivo e della patente in corso di validità. Inoltre, potrete salire in sella alla vostra Kawasaki preferita anche con un passeggero, purché dotato dell’abbigliamento sopra elencato. Le iscrizioni si terranno direttamente in loco.
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Auto Sportive Usate – Peugeot RCZ-R
Fare concorrenza alle coupé tedesche (Audi TT e BMW Z4) non è cosa semplice, se poi l’auto ha la trazione anteriore ed è francese (loro sono più bravi a far le compatte, si sa) è ancora più difficile. Ma la Peugeot RCZ-R ha tante buone qualità, estetiche e dinamiche.
Non fa il verso a nessuna delle rivali, anzi, sfoggia un look originale e moderno, senza essere carico o pesante. Dentro si sta seduti in basso, ma i sedili sono abbastanza comodi anche per la guida di tutti i giorni. Anche gli interni sono curati e sfoggiano materiali belli da vedere e da toccare, ma il design è invecchiato parecchio velocemente.
Ma quello che conta di più è come si guida. La diesel da 163 CV ha “troppo telaio” rispetto alla potenza, ma in compenso consuma poco; mentre la 1.6 THP turbo benzina da 200 CV è un buon compromesso tra prestazioni e fruibilità quotidiana. Il motore spinge con regolarità e rende la RCZ divertente su qualsiasi tipo di strada, ma la vera regina è la versione R.
RCZ-R
La Peugeot RCZ-R è sempre più rara sulle strade. È passato qualche anno da quando l’ho guidata l’ultima volta, ma tutt’ora rimane in cima alla classifica delle auto a trazione anteriore più arrabbiate che abbia provato. Il motore 1.6 THP da 270 CV ha un po’ di ritardo nella risposta ma, quando il turbo comincia a soffiare, spinge con irruenza fino alla zona rossa con una colonna sonora incazzata quanto la sua erogazione. Il cambio manuale (unica scelta) ha la leva corta e ha innesti – abbastanza – precisi (si poteva fare un po’ meglio); ma è il telaio il vero punto di forza della Peugeot. L’auto è rigida, reattiva, così coesa che sembra stata stretta da una brugola gigante. Il differenziale autobloccante Torsen anteriore sembra prelevato da una macchina da corsa, tant’è tirato. In accelerazione bisogna tenere ben saldo il volante a causa della reazioni di coppia, ma la trazione è monumentale. Lo sterzo è preciso, dal giusto peso e cristallino del comunicare le informazioni che arrivano dall’avantreno; è un’auto che infonde molta fiducia, ma quando la si spreme a fondo comincia a pretendere una guida professionale. Il posteriore tende a scivolare ed è teso e rapido nei suoi spostamenti, ma non nervoso. La RCZ è capace di andature davvero incredibili, questo ritmo forsennato è reso possibile anche dal mostruoso impianto frenante che mostra dischi da 380 mm all’anteriore. Ho visto poche auto di questa categoria frenare con tale potenza, impressionante.
PREZZI E COSTI
La Peugeot RCZ-R sarà anche dura e pura, ma ad andature tranquille riesce a consumare anche poco (il 1.6 THP è davvero elastico), così i 15-16 km/l diventano a portata.
La versione 1.6 turbo benzina THP da 200 CV, da nuova, costava 30.000, oggi si trova a poco più di 10.000 euro; mentre la R da 270 CV, che da nuova costava più di 40.000 euro, oggi si trova a attorno ai 24.000.
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Fiat 126 (1972): l’erede della 500
La Fiat 126 – nata nel 1972, venduta in Italia fino al 1992 e costruita fino al 2000 – ebbe il duro compito di rimpiazzare la mitica 500. Riuscì a conquistare gli automobilisti italiani grazie al prezzo basso e ai ridotti costi di gestione ma non fece strage di cuori come l’antenata. Oggi bastano circa 3.000 euro per entrare in possesso di un esemplare ben tenuto della citycar torinese: una cifra che scende a quota 2.000 per i modelli prodotti in Polonia.
Fiat 126 (1972): le caratteristiche principali
La Fiat 126 che viene svelata al Salone di Torino 1972 ha un duro compito: sostituire la mitica 500. L’ultima auto della Casa piemontese dotata di motore posteriore è sviluppata sulla stessa base dell’antenata ma si distingue per il design più squadrato (che regala più spazio a bordo), per la scocca più resistente agli urti e per il serbatoio spostato – per ragioni di sicurezza – dal bagagliaio anteriore alla zona sotto i sedili posteriori.
Gli italiani la acquistano in massa per via del prezzo basso e dei ridotti costi di gestione ma non la amano come l’antenata: colpa soprattutto dei numerosi problemi di affidabilità. Non sono pochi gli automobilisti delusi che dopo la 126 abbandoneranno il marchio Fiat.
La Fiat 126 presenta anche altri difetti da non sottovalutare: il bagagliaio anteriore piccolo (problema risolto con l’introduzione del vano posteriore sulla Bis del 1987), lo sterzo poco diretto, il motore rumoroso e fiacco, il cambio con la prima marcia non sincronizzata, l’assenza dei poggiatesta sugli esemplari prodotti fino alla fine degli anni ’70 e il comportamento stradale peggiorato rispetto alla 500 (anche lei “tuttodietro”) per via della differente distribuzione dei pesi.
La gamma della citycar piemontese si arricchisce nel 1976 con il lancio della versione più lussuosa Personal mentre tre anni più tardi la produzione viene spostata in Polonia. In occasione del restyling del 1985 arrivano i paraurti integrali, gli interni rivisti e l’avviamento a chiave mentre due anni dopo – grazie al motore a sogliola – arriva l’attesissimo bagagliaio posteriore (accessibile attraverso un pratico portellone).
La Fiat 126 viene commercializzata in Italia fino al 1992 ma continua la sua carriera all’estero fino al 2000.
Fiat 126 (1972): la tecnica
La Fiat 126 lanciata nel 1972 monta lo stesso motore bicilindrico da 0,6 litri e 23 CV già visto sulla 500 R, sostituito nel 1977 da un più moderno 650 da 24 CV.
La rivoluzione tecnica arriva nel 1987 con il debutto di un propulsore 700 da 25 CV raffreddato ad acqua e montato “a sogliola” in modo da ricavare un bagagliaio posteriore.
Fiat 126 (1972): le quotazioni
Per entrare in possesso di un esemplare ben tenuto della Fiat 126 bisogna sborsare circa 3.000 euro (2.000 per i modelli prodotti – in Polonia – dal 1979).
Il nostro consiglio è quello di puntare sulle vetture costruite in Italia dotate del motore 650, quindi quelle realizzate nel 1977 e nel 1978.
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Acquistare un’auto usata? Un cacchio di incubo
Tra auto impossibili da vedere, venditori inaffidabili e auto aziendali dei dipendenti, un viaggio infernale nel mondo delle auto usate.
Dopo mille ragionamenti sono arrivato alla conclusione che la mia prossima macchina sarà diesel e usata. Mi sono orientato verso un’auto grande – segmento D – perché usate sono le più convenienti. Mai avrei pensato che trovarla sarebbe stato l’incubo che vi sto per raccontare.
Ho iniziato a spulciare i siti ufficiali delle case e Autoscout e ho subito trovato parecchi annunci di auto molto belle, praticamente nuove (uno o due anni) con due anni di garanzia e a prezzi molto interessanti. Soprattutto se paragonati a crossover o SUV di medie e piccole dimensioni. Ho dunque preso appuntamento con i vari concessionari e qui sono iniziati i problemi.
Venditore #1: acquisto a scatola chiusa
Dopo aver chiarito al telefono il modello che mi interessava e che avrei voluto vederlo, mi reco in concessionaria. Solita chiacchierata di rito con il venditore e poi chiedo se posso vedere la mia possibile futura auto. Il venditore mi dice che non ce l’hanno ma può farmene vedere una simile. Aggiunge poi che quella che mi interessa è a un centinaio di km di distanza, ma che comunque è perfetta.
Perplesso do un’occhiata a quella simile. Il modello mi piace, ma gli chiedo se non c’è modo di fare arrivare quella che mi interessa. Lui, quasi innervosito, mi dice che la macchina è uguale ed è praticamente nuova. Io gli dico che capisco, ma sarei comunque interessato a salirci, sentire se ci sono odori, graffi o segni strani di usura.
Alla fine, stupito, il venditore acconsente dicendomi che ci vorranno almeno 3 o 4 giorni per farla arrivare. Passati i 4 giorni richiamo e scopro che l’auto è stata venduta dal concessionario che l’aveva in visione.
Venditore #2: già venduta
Anche in questo caso chiamo la concessionaria, fisso un appuntamento e arrivo puntuale. Mi accoglie il venditore e con un certo imbarazzo mi dice che la BMW serie 3 che mi interessava è stata venduta ieri da un suo collega. Scocciato gli faccio notare che ho fatto 30 km per arrivare lì e che avrei gradito un colpo di telefono. Con un certo imbarazzo mi dice “Se vuole posso farle vedere una serie 1 con un allestimento simile. Giusto per non farla andare via a mani vuote”.
Beh, ha senso, stiamo parlando di un acquisto di 23 mila euro, del fatto che voglio un’auto di 4,60 m e me ne proponi una più corta di 30 centimetri e completamente diversa. Sì, certo, la voglio proprio vedere… Come no!
Venditore #3: omologazione ruote
L’auto questa volta c’è, mi piace, ma ha un difetto: monta dei cerchi da 16” che sono un vero pugno in un occhio e nel libretto la vettura risulta omologata solo per quella misura. Il venditore mi rassicura dicendo che omologare una nuova misura è semplicissimo. Chiederà lui il nulla osta alla casa, poi io dovrò solo far montare i cerchi e portarla in motorizzazione per l’omologazione. La cosa non mi sembra così semplice e prendo tempo.
Chiamo dunque BMW Italia e chiedo delucidazioni sull’argomento. Viene fuori che a) devo chiedere io il nulla osta e potrò farlo solo quando sarò proprietario dell’auto, b) non è scontato che il nulla osta mi venga rilasciato, c) è più probabile che venga rilasciato se faccio montare delle ruote ufficiali presso una loro officina autorizzata. Di colpo l’acquisto non diventa più così conveniente perché tra ruote, montaggio e motorizzazione l’auto mi verrebbe a costare circa 3 mila euro in più.
Per un attimo valuto la possibilità di tenermi i cerchi da 16”. Guardo la macchina e sembra una bici da corsa con le ruote di una bici da bambino. Me ne vado.
Venditore #4: auto dei dipendenti
Quando inizi a cercare auto usate prima o poi scopri l’esistenza di una mitologica figura: l’auto aziendale dei dipendenti (segue BMW, Audi, Mercedes). A sentire i venditori è il miglior usato che tu possa acquistare. Per come viene descritta sembra che l’auto sia stata utilizzata solo su dei rulli all’interno di una stanza perfettamente asettica e che conducente e passeggeri salissero a bordo solo indossando delle tute della scientifica. Poi scopri che in un anno hanno fatto 23 mila km e ti sorge il sospetto che forse non l’abbiano poi trattata proprio benissimo. Ad ogni modo, pare che quando trovi l’auto aziendale dei dipendenti tu abbia fatto centro.
Quella che mi fa vedere è proprio una di queste creature mitologiche. Vedo che monta dei cerchi da 17” e per scrupolo gli chiedo se è omologata solo per quella misura. Lui apre il file e si accorge subito di aver fatto una cazzata. Il precedente proprietario non risulta essere BMW Italia, Audi Italia o Mercedes Italia bensì Avis Budget con sede a Malpensa. Si giustifica subito dicendo che tutte le auto aziendali dei dipendenti vengono immatricolate da Avis Budget. Ma io mi sto già alzando. Lo guardo e gli dico “Dubito che esista un usato peggiore al mondo di un’auto da aeroporto”. Me ne vado. Ancora una volta.
Al momento ho sospeso la mia ricerca perché questi incontri mi hanno davvero demotivato. Riproverò a settembre e vi farò sapere.
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Vision EQ Silver Arrow, prove di futuro per Mercedes-Benz a Pebble Beach
Credits: Die Designsprache kombiniert zeitlose Ästhetik mit futuristischen Visionen. Die Lackierung in Alubeam Silber erinnert an die historischen Silberpfeile. Das Interieur des Vision EQ Silver Arrow präsentiert die Werte des progressiven Luxus.
The design idiom combines timeless aesthetic appeal with futuristic visions.The paintwork in alubeam silver is reminiscent of the historic Silver Arrows. The interior of the Vision EQ Silver Arrow represents the values of Progressive Luxury.
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The design idiom combines timeless aesthetic appeal with futuristic visions.The paintwork in alubeam silver is reminiscent of the historic Silver Arrows. The interior of the Vision EQ Silver Arrow represents the values of Progressive Luxury.
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The design idiom combines timeless aesthetic appeal with futuristic visions.The paintwork in alubeam silver is reminiscent of the historic Silver Arrows. The interior of the Vision EQ Silver Arrow represents the values of Progressive Luxury.
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Credits: Weltpremiere des Mercedes-Benz Showcars Vision EQ Silver Arrow in Pebble Beach 2018
World premiere of the Mercedes-Benz Vision EQ Silver Arrow show car at Pebble Beach 2018
Credits: Weltpremiere des Mercedes-Benz Showcars Vision EQ Silver Arrow in Pebble Beach 2018
World premiere of the Mercedes-Benz Vision EQ Silver Arrow show car at Pebble Beach 2018
Credits: Weltpremiere des Mercedes-Benz Showcars Vision EQ Silver Arrow in Pebble Beach 2018
World premiere of the Mercedes-Benz Vision EQ Silver Arrow show car at Pebble Beach 2018
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World premiere of the Mercedes-Benz Vision EQ Silver Arrow show car at Pebble Beach 2018
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World premiere of the Mercedes-Benz Vision EQ Silver Arrow show car at Pebble Beach 2018
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World premiere of the Mercedes-Benz Vision EQ Silver Arrow show car at Pebble Beach 2018
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World premiere of the Mercedes-Benz Vision EQ Silver Arrow show car at Pebble Beach 2018
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World premiere of the Mercedes-Benz Vision EQ Silver Arrow show car at Pebble Beach 2018
Quale palcoscenico migliore di Pebble Beach per Mercedes-Benz per mostrare al pubblico la showcar Vision EQ Silver Arrow? La monoposto rende omaggio alla W 125, famosa auto dei record del 1937. La verniciatura in argento Alubeam ricorda la storica Freccia d’Argento che, per ridurne il peso, venne privata della sua vernice bianca. Nell’abitacolo prevalgono materiali pregiati e tradizionali, come la pelle autentica, l’alluminio lucidato e il legno di noce massiccio. La plancia digitale guarda invece al futuro, con uno schermo panoramico curvo dotato di retroproiezione e un touchscreen integrato nel volante.
Fibra di carbonio
La silhouette aerodinamica di questa monoposto lunga circa 5,30 metri e alta circa un metro è slanciata. La carrozzeria è realizzata in fibra di carbonio, con verniciatura a più strati. Tra le altre caratteristiche di spicco figurano la cabina del pilota, ribaltabile in avanti, e i cerchi a razze in parte scoperti. Costituiscono un tratto stilistico innovativo i coprimozzo che non ruotano e le coperture parziali delle ruote. Le 168 razze di ogni cerchio sono realizzate in alluminio leggero e verniciate nella tonalità oro rosé, tipica di EQ. Il diffusore posteriore richiama il mondo delle corse automobilistiche; i due spoiler posteriori estraibili, posti al di sopra, fungono da freno aerodinamico, aumentando la resistenza aerodinamica in fase di decelerazione.
Propulsione elettrica
Vision EQ Silver Arrow è stata concepita come vettura elettrica. La potenza di questa silenziosa Freccia d’Argento è di 550 kW (750 CV). L’accumulatore piatto, montato nel sottoscocca, ha una capacità utile di circa 80 kWh e garantisce un’autonomia calcolata di oltre 400 km secondo lo standard WLTP. La batteria è raffreddata grazie alle fessure di ventilazione laterali.
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Nuova Fiat 500X 2019: foto e informazioni ufficiali
La Fiat 500X si aggiorna dentro e fuori per il 2019 rivedendo l’estetica, il pacchetto tecnologico e i motori. In particolare sono i nuovi gruppi ottici LED e i fari Full LED a dare il primo segnale di novità per quanto riguarda gli esterni. Ma anche i paraurti anteriore e posteriore sono stati ridisegnati, così come gli skid-plates di protezione delle versioni Cross e City Cross. All’interno troviamo invece un nuovo cockpit, con quadro strumenti rivisto e un nuovo rivestimento, impreziosito dal sistema di infotainment Uconnect compatibile con Apple CarPlay e AndroidAuto.
I nuovi motori benzina
La Nuova 500X è il primo modello del marchio Fiat ad adottare l’innovativa famiglia di motori Turbo benzina progettati per offrire ai clienti un nuovo punto di equilibrio tra le prestazioni e il piacere di guida dei migliori motori turbodiesel (con una silenziosità di marcia migliore del 20%) e un risparmio di carburante che migliora anch’esso sino al 20% rispetto ai precedenti motori benzina. Conformi alla normativa Euro 6/D-TEMP e dotati di filtro anti-particolato per motori a benzina GPF (Gasoline Particulate Filter), i nuovi propulsori turbo sono disponibili nella configurazione 3 cilindri 1.0 da 120 CV di potenza massima e 190 Nm di coppia massima con trasmissione manuale a sei marce e trazione anteriore e 4 cilindri 1.3 da 150 CV e 270 Nm di coppia, in abbinamento al cambio automatico a doppia frizione DCT a sei marce e alla trazione anteriore. La gamma è completata dal 1.6 E-Torq da 110 CV, abbinato al cambio manuale e trazione anteriore, che è stato aggiornato per rispondere alla normativa anti-inquinamento Euro 6/D-TEMP.
I motori diesel con tecnologia SCR per ridurre le emissioni
La Fiat 500X può essere equipaggiata con i tre motori Turbo diesel MultiJet II aggiornati con tecnologia SCR (Selective Catalytic Reduction) per essere conformi alla normativa Euro 6/D-TEMP. Tre le cilindrate disponibili: 1,3 litri da 95 CV, 1,6 litri da 120 CV e 2,0 litri da 150 CV. Inoltre, per massimizzare l’efficienza, tutte le motorizzazioni a gasolio presentano un nuovo sistema che integra, in un’unica soluzione, la tecnologia SCR con iniezione di AdBlue per l’abbattimento delle emissioni di azoto (NOx) e il DPF (Diesel Particulate Filter) per l’intrappolamento e la riduzione del PM (particolato).
Tecnologia e sicurezza
Per quanto riguarda la sicurezza, la nuova Fiat 500X prevede di serie il “Traffic sign recognition”, che riconosce i segnali stradali, lo “Speed advisor” che consente al conducente di adattare con un semplice click la propria velocità di marcia ai limiti stradali riconosciuti e il sistema di mantenimento automatico della corsia (“Lane Assist”), mentre sono disponibili su richiesta: il sistema di ausilio durante i cambi di corsia per coprire anche gli angoli ciechi (“Blind Spot Alert”); il Safety Distance Manager (“ACC”) che adatta la velocità della vettura a quella del traffico e alla distanza del veicolo che precede e il sistema di frenata assistita (“Autonomous Emergency Brake”).
Tre declinazioni e prezzi
Nei principali mercati dell’area Emea la gamma si compone di tre versioni: la Nuova 500X Urban, la declinazione più metropolitana del modello Fiat; la Nuova 500X City Cross, che consente di “evadere” dal traffico quotidiano; e la Nuova 500X Cross, l’allestimento top di gamma con cui affrontare emozionanti avventure fuori città, anche su neve o sterrati. La nuova Fiat 500X sarà disponibile in offerta per i primi clienti con prezzi a partire da 15.500 euro.
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Audi Q7 2019, ecco i V6 3.0 TDI mild-hybrid
Credits: Dynamic photo
Colour: in crystal effect paint finish Ara Blue
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Colour: in crystal effect paint finish Ara Blue
Credits: Static photo
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Colour: Daytona Grey
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Colour: Daytona Grey
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Colour: Daytona Grey
Credits: Cockpit
Credits: Interior
Credits: Luggage compartment
Credits: Luggage compartment
Credits: Luggage compartment
Audi rinnova la gamma motori della Q7 2019. Come accade sulle A8, A7 Sportback, Avant A6 e Q8, anche sulla nuova Audi Q7 troviamo ora i nuovi V6 3.0 TDI con tecnologia mild-hybrid a 48 Volt. In particolare, i motori 45 TDI e 50 TDI condividono l’architettura a 6 cilindri a V, la cilindrata di 2.967 cc e la distribuzione a 4 valvole per cilindro.
Potenza e prestazioni
L’audi Q7 45 TDI eroga una potenza di 231 CV e 500 Nm, che corrispondono a uno scatto da 0 a 100 km/h in 7,1 secondi e 229 km/h di velocità massima, a fronte di consumi di 6,5l/100km ed emissioni di 172 g/km di CO2. Equipaggiata, invece, con il 50 TDI, la Q7 è in grado di sviluppare una potenza di 286 CV e 600 Nm, che si traducono in uno scatto in 6,3 secondi da 0 a 100 km/h e in una velocità massima di 241 km/h, con consumi di 6,6l/100km ed emissioni di CO2 di 172 g/km.
La tecnologia mild-hybrid
La tecnologia mild-hybrid Audi può ridurre i consumi nella guida reale di 0,7l/100km. Il sistema integra una batteria agli ioni di litio e un alternatore-starter azionato a cinghia (RSG) e una rete di bordo principale a 48 Volt. La batteria è caratterizzata da una capacità di 10 Ah. Fra 55 e 160 km/h il SUV full size dei Quattro Anelli può avanzare per inerzia a motore spento; successivamente, il propulsore viene riavviato dall’RGS in modo veloce ed estremamente confortevole. In fase di decelerazione l’RSG può recuperare sino a 12 kW di potenza.
Prezzi da 64.250 euro
Entrambi i motori sono abbinati alla trasmissione automatica tiptronic a otto rapporti e alla trazione integrale permanente quattro con differenziale centrale autobloccante; che in condizioni normali ripartisce la coppia tra avantreno e retrotreno secondo il rapporto 40:60. La nuova Audi Q7 equipaggiata con il 45 TDI parte da 64.250 euro, mentre la 50 TDI da 69.750 euro.
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Vespa Elettrica, il video
La nuova Vespa Elettrica si appresta al debutto sul mercato. Sarà realizzata nello stabilimento di Pontedera e i primi esemplari saranno prenotabili ad inizio ottobre attraverso un sito dedicato con formule innovative di finanziamento all inclusive che si affiancheranno ai tradizionali sistemi di acquisto. Il prezzo sarà allineato alla fascia alta della gamma Vespa attualmente in commercializzazione.
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Skoda Kodiaq RS, il debutto è atteso a Parigi 2018
Debutterà al Salone di Parigi 2018 il nuovo Skoda Kodiaq RS, versione particolarmente sportiva del SUV a 5 o 7 posti del marchio del Gruppo Volkswagen. In attesa di vederlo presso lo stand Skoda alla kermesse francese dedicata ai motori, possiamo già anticiparvi che sarà dotata del controllo elettronico della trazione integrale e che sarà spinto da un 2.0 TDI da 240 CV e 500 Nm con doppio turbocompressore, il diesel più potente nella storia di Skoda.
Il primo SUV RS della famiglia
É dal 2000 che la sigla RS veste i modelli più sportivi di Skoda e il prossimo Kodiaq RS sarà il primo SUV a far parte di questa dinamica famiglia. Il Brand boemo ha deciso così di portare i propri 117 anni di esperienza nel Motorsport in un nuovo segmento di mercato e, per l’occasione, ha deciso di rinnovare il logo, che ora sfoggia particolari in colore rosso. La sigla RS che sta per Rally Sport venne usata per la prima volta nel 1974 su due prototipi da rally, Skoda 180 RS e 200 RS. Nel 1975 l’esperienza raccolta fu trasferita nello storico modello 130 RS che nel 1977 si aggiudicò due vittorie di categoria al Rally di Montecarlo e la vittoria nel Rally dell’Acropoli. Nel 2000 debuttò invece la prima generazione di Octavia RS, il primo modello di serie a fregiarsi della sigla sportiva. Il nuovo logo RS debutterà su Kodiaq RS e sarà presente in vari punti della carrozzeria, sottolineando con la vivacità della tinta rossa, la sportività del modello.
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Vespa Elettrica, ad ottobre parte la produzione
Presentata in occasione di Eicma 2017, la nuova Vespa Elettrica si appresta al debutto sul mercato. Sarà realizzata nello stabilimento di Pontedera e i primi esemplari saranno prenotabili ad inizio ottobre attraverso un sito dedicato con formule innovative di finanziamento all inclusive che si affiancheranno ai tradizionali sistemi di acquisto. Il prezzo sarà allineato alla fascia alta della gamma Vespa attualmente in commercializzazione. Vespa Elettrica sarà quindi gradualmente immessa sul mercato a partire da fine ottobre per raggiungere la piena commercializzazione a novembre, in concomitanza col salone di Milano Eicma 2018, cominciando dall’Europa per poi essere estesa a Stati Uniti ed Asia a partire da inizio 2019.
Potenza continua di 2 kW
In Italia sarà probabilmente acquistabile con un canone mensile che include un esclusivo pacchetto di servizi. Il suo cuore è una unità elettrica capace di erogare una potenza continua di 2 kW e una potenza di picco di 4 kW, garantendo prestazioni superiori a quelle di un tradizionale scooter 50 cc, soprattutto dal punto di vista dell’accelerazione. Garantisce una autonomia di 100 km, che però possono aumentare a 200 se si sceglie l’altra versione X che affianca al motore un generatore. La ricarica avviene attraverso il pratico cavo posto sotto la sella da collegare a una tradizionale presa di corrente domestica e richiede 4 ore circa per un ciclo completo.
Primo passo verso interconnetività smart tra veicoli e persone
Vespa Elettrica rappresenta solo il primo passo del Gruppo Piaggio verso nuovi orizzonti di interconnettività smart tra veicoli e persone. Vespa Elettrica sarà predisposta per adottare nel prossimo futuro soluzioni attualmente in fase di sviluppo per Gita, il robot in realizzazione a Boston da Piaggio Fast Forward (e che entrerà in produzione a inizio 2019), quali sistemi di intelligenza artificiale con comportamenti adattivi e sensibili a ogni input da parte del conducente.
Riconosceranno la presenza di persone e veicoli nelle loro vicinanze, contribuiranno alla capacità del conducente di anticipare potenziali rischi, segnaleranno il traffico e offriranno una alternativa per il tragitto, forniranno mappature istantanee che contribuiranno a migliorare la sicurezza e l’efficienza della circolazione urbana. Questa nuova generazione di veicoli conoscerà a fondo il suo proprietario: lo riconoscerà in modo automatizzato senza chiave o telecomando, anticiperà le sue abitudini, interagirà con altri devices e con gli altri veicoli in circolazione e permetterà un grado di personalizzazione della user experience che difficilmente riusciamo a immaginare oggi.
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