Monthly Archives: Agosto 2018

Enzo Ferrari: le otto sportive di serie degli anni d’oro del Cavallino (1953-1964)

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Tra il 1953 e il 1964 la Ferrari dominò nelle corse (7 Mondiali F1, 10 Mondiali Marche e 7 24 Ore di Le Mans) e realizzò – sempre da costruttore indipendente – capolavori di serie. Undici anni di innocenza a cui seguirono l’accordo saltato (e la guerra) con la Ford, la partnership con la Fiat e la lenta e graduale trasformazione in un colosso industriale e sportivo.

A trent’anni esatti dalla morte di Enzo Ferrari vogliamo ricordare le otto sportive di serie più significative del Cavallino prodotte tra il 1953 e il 1964: un’età dell’oro per Maranello, uno dei punti più alti mai raggiunti dall’automobilismo italiano e mondiale.

Enzo Ferrari: le otto sportive di serie degli anni d’oro del Cavallino (1953-1964)

Ferrari 375 AmericaFerrari 375 America

Ferrari 375 America (1953)

La Ferrari 375 America – presentata al Salone di Parigi 1953 – ospita sotto il cofano un motore 4.5 V12 da 300 CV con tre carburatori e raggiunge una velocità massima di 250 km/h. Tra le peculiarità di questa coupé segnaliamo il passo lunghissimo (2,80 metri).

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Ferrari 250 GT Berlinetta (1956)

La Ferrari 250 GT Berlinetta – nota con la sigla Tour de France in onore della prima gara vinta – nasce nel 1956 come versione destinata alle corse della 250 GT “normale”. Motore 3.0 V12 da 240 CV e 252 km/h di velocità massima.

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Ferrari 410 Superamerica (1956)

La Ferrari 410 Superamerica – nata per rimpiazzare la 375 America – debutta al Salone di Bruxelles del 1956 e monta un raffinato motore 5.0 V12 da 340 CV (bisognerà aspettare il 1979 per vedere un propulsore più grosso di questo su un’auto del Cavallino) che presenta due soluzioni derivate dal mondo delle corse: le due candele d’accensione per cilindro e le bielle ricavate dal pieno.

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Ferrari 250 GT Spider California (1957)

La Ferrari 250 GT Spider California vede la luce nel 1957: destinata principalmente al mercato nordamericano, può vantare una carrozzeria disegnata da Sergio Scaglietti e non da Pininfarina. Dotata di un motore 3.0 V12 da 240 CV, beneficia di numerose modifiche nel 1960: passo corto per migliorare la velocità in curva, carreggiate allargate e quattro elementi telescopici regolabili al posto degli ammortizzatori a leva.

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Ferrari 250 GT SWB (1959)

La Ferrari 250 GT SWB – svelata ufficialmente al Salone di Parigi del 1959 – è una sportiva dalla doppia anima: una coupé utilizzabile tutti i giorni ma anche – con pochissime modifiche (candele più fredde, gomme racing e roll-bar) – capace di vincere nelle corse (tre Tour de France consecutivi). La prima auto del Cavallino di serie a montare i freni a disco ospita sotto il cofano un motore 3.0 V12 in grado di generare da 220 a 280 CV a seconda della configurazione.

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Ferrari 250 GTO (1962)

La Ferrari 250 GTO del 1962 non è solo l’auto del Cavallino più esclusiva di sempre ma anche una delle vetture più sexy della storia. Un mito su quattro ruote, una coupé creata per le corse (tre Mondiali Marche consecutivi) usabile sulle strade normali. Motore 3.0 V12 da circa 300 CV, forme di Sergio Scaglietti e progetto di Giotto Bizzarrini completato da un giovane Mauro Forghieri: il punto più alto mai raggiunto a Maranello…

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Ferrari 250 Le Mans (1963)

La Ferrari 250 Le Mans – l’ultima auto italiana capace di conquistare la 24 Ore di Le Mans (nel lontano 1965) – debutta al Salone di Parigi del 1963: derivata dal prototipo 250 P, dotata di un motore 3.0 V12 (successivamente portato a 3.3) e costruita per dominare tra le GT, viene omologata come prototipo in quanto la Casa di Maranello non riesce a produrre i 100 esemplari richiesti.

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Ferrari 500 Superfast (1964)

La Ferrari 500 Superfast – svelata al Salone di Ginevra del 1964 – è una delle auto del Cavallino più eleganti di sempre: design esterno elegante, interni curatissimi e prestazioni da supercar (motore 5.0 V12 da 400 CV e 280 km/h di velocità massima). L’oggetto dei desideri dei miliardari degli anni ’60.

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Passione Ferrari

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Mercedes-Benz Classe G by Brabus

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Brabus non ha tardato molto a mettere le mani sulla nuova generazione della Mercedes Classe G. La iconica fuoristrada della Stella, svelata al Salone di Detroit 2018, si rifà il trucco per mano del preparatore tedesco, partendo dalla base della G500.

Upgrade per il V8

Il V8 da 4.0 litri subisce un importante upgrade che ne eleva la potenza dai 421 CV e 609 Nm originali a 500 CV e 710 Nm.

Look minaccioso

Il pacchetto estetico comprende un nuovo paraurti con prese d’aria aggiuntive con griglia a maglie grandi, il cofano più pronunciato e luci a LED riposizionate.

I passaruota sono più larghi rispetto a quelli della Classe G originale e ospitano cerchi enormi da 23 pollici.

Dietro compare un alettone posteriore che sporge dal tetto e terminali di scarico personalizzati.

Anteprime

Mercedes-Benz Classe G AMG Line

Il pacchetto sportivo per la 4×4 della Stella

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Abarth 124 Spider – La prova in pista

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La vera domanda è: la Abarth 124 Spider, con un prezzo di  listino di 36.000 euro, vale 8.000 euro in più rispetto alla sorella Fiat 124? Forse dipende da che cosa cercate in un’auto. Parcheggiata sulla pitlane del circuito Tazio Nuvolari, la Abarth 124 Spider ha senza dubbio un aspetto speciale:  una griglia anteriore pronunciata, aggressiva, un posteriore più basso e scolpito, dei cerchi bruniti e l’impianto frenante con pinze Brembo che invitano ad un guida…criminale. È più bella e maschia della Fiat, ma i deltoidi tesi non giustificano una tale differenza di prezzo. Il motore è lo stesso 1.4 turbo Multiair della Fiat, ma i cavalli sono 170 (invece che 140) e la coppia è salita a 250 Nm. Il risultato è che la Abarth 124 Spider impiega 6,8 secondi nello scatto da 0 a 100 km/h (contro i 7,5 secondi della Fiat) e tocca i 224 km/h di velocità massima (invece che i 215 km/h).
Anche l’assetto è stato rivisto, insieme all’impianto di scarico, che finalmente suona come si deve; ma il vero elemento determinante è il differenziale autobloccante meccanico, assente sulla Fiat 124 Spider. Questo la rende più simile alla cugina Mazda Mx-5 (con cui condivide il telaio), anch’essa dotata di differenziale autobloccante, ma che, a differenza della Abarth, sotto il cofano ha un motore 2.0 aspirato da 160 CV.

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TRA I CORDOLI DEL NIVOLA

Il Circuito Tazio Nuvolari è perfetto per questo genere di auto: ha un solo rettilineo lungo, un paio di esse medio-veloci e tante curve a raggio costante da affrontare in seconda e terza marcia. E già dal primo curvone la Abarth 124 Spider si dimostra un’auto molto diversa dalla Fiat: il muso è più rapido nell’inserimento e lo sterzo si dimostra subito più preciso, progressivo, un alleato migliore. Anche il posteriore fa “un altro lavoro”, e se sulla Fiat è quasi impossibile smuoverlo (sia in ingresso che in uscita di curva), sulla Abarth segue fedele e aiuta a chiudere la traiettoria, comportandosi quasi come il retrotreno di una compatta sportiva.
Non male come inizio. L’assetto tuttavia non è rigido come mi immaginavo, anzi: c’è quella giusta quantità di rollio per infondere fiducia al limite del grip (e anche oltre). Anche quando si esagera, tutto avviene in modo progressivo e naturale, e in questo frangente la Abarth fa meglio sia della Fiat, sia delle cugine Mazda. È senza dubbio una delle sportive a trazione posteriore più divertenti che abbia provato di recente.

Il motore 1.4 turbo Multiair ora è più vigoroso ai medi regimi e non si ritrova senza fiato nemmeno vicino al limitatore. La colonna sonora poi regala soffi, piccoli botti e gorgoglii, senza essere maleducata o irritante nei riguardi dei vicini di casa. Non avrebbe guastato ancora qualche CV in più, ma c’è comunque potenza sufficiente per divertirsi. Anche perché il differenziale autobloccante meccanico adesso consente traversi pressoché infiniti, e la tentazione di guidare “a bandiera”, in pista, è davvero alta. Il cambio poi ha una leva più corta e mantiene degli innesti secchi e precisi, e anche se non tocca gli apici di godimento di quello della cugina Mazda, ci va molto vicino.

I freni ora sopportano meglio i maltrattamenti e vantano un pedale più sensibile e modulabile, e in pista infondono molta più fiducia.

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ABARTH O FIAT?

Se Fiat o Abarth, dipende da voi. Se non siete dei fanatici della guida sportiva, ma cercate semplicemente una spider che vi faccia godere il sole e il vento tra i capelli, allora anche la Fiat è in grado di farvi apprezzare tutto questo, senza sfigurare su una strada di montagna. Ma se amate guidare con il coltello tra i denti, la Abarth offre tanto divertimento e anche di più. Vale dunque 8.000 euro in più? Credo di sì. Non sono pochi, è vero, ma considerando le modifiche (motore, differenziale, assetto, impianto frenante, sedili, e tutti i vari “stemmi e dettagli”), non sembrano poi così tanti. Di certo l’auto è più precisa, più veloce, ma soprattutto più divertente, pur mantenendo un buon livello di comfort e consumi bassi (con una guida attenta si fanno i 17 km con un litro). Non ne rimarrete delusi.

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Amazon libera il software Alexa

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La tecnologia nel mondo dell’automotive avanza a ritmo frenetico, specialmente nel campo dei sistemi multimediali, di infotainment e di assistenza virtuale.

Un settore in cui Apple CarPlay e Android Auto dominano incontrastati, ma in cui sempre di più si inseriscono nuove imprese, come il caso di Google o Amazon. Precisamente questi ultimi due hanno intrapreso un gran passo per integrare nelle auto di serie un kit di sviluppo di Alexa, l’assistente virtuale.

Fino ad ora Alexa era disponibile solo nei veicoli dei costruttori che avevano stipulato un accordo con Amazon e, in alcuni casi, solo su alcuni mercati. Il software è ad esempio disponibile attualmente su alcune auto destinate al mercato americano targate BMW, Toyota o Ford, mentre la sua integrazione è molto più profonda su auto del Gruppo Volkswagen.

L’espansione di Alexa, però, ora potrebbe estendersi, visto che Amazon ha lanciato un kit di sviluppo del suo software chiamato Alexa Auto SDK, con l’obiettivo che venga adottato dai Costruttori di Auto e dagli sviluppatori di navigatori.

Il gigante del commercio elettronico aiuta così a semplificare l’integrazione di Alexa attraverso i sistemi operativi Android e QNX con il fine di trasformare il computer di bordo dell’auto in un vero e proprio assistente vocale.

Accessori

Mercedes: con Google Home e Amazon Alexa la vita di bordo è iper-connessa

Negli Stati Uniti, a partire da ora, e in Europa entro la fine di quest’anno, i clienti della Stella potranno utilizzare il Google Assistant di Google Home e Amazon Alexa su tutti i modelli della gamma prodotti dal 2016

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Chevrolet Camaro aut. (2013): pregi e difetti della supercar americana

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La sesta generazione della Chevrolet Camaro è una delle sportive più sexy di sempre ed è un’auto che non può mancare in una collezione di “classiche moderne”.

La rarissima versione Hot Wheels (solo 1.524 esemplari distribuiti in tutto il mondo) è stata commercializzata in Italia per pochi mesi nel 2013 e ha un futuro assicurato come auto d’epoca: da noi fu venduta esclusivamente in versione Coupé e con il motore V8 e si distingue dalle varianti “normali” per alcuni elementi estetici presi in prestito dalla ZL1 (presa d’aria frontale e spoiler posteriore), per i cerchi in lega neri da 21”, per i sedili con logo Hot Wheels e per la vernice blu impreziosita da targhette personalizzate e dal cofano bicolore.

Scopriamo insieme i pregi e i difetti della Chevrolet Camaro aut. Hot Wheels del 2013, una perla introvabile dell’automobilismo “yankee” con quotazioni che possono arrivare a superare il prezzo di listino.

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I pregi della Chevrolet Camaro aut. del 2013

Dotazione di serie

Completa: autoradio Aux Bluetooth CD MP3, cambio automatico, cerchi in lega, climatizzatore, cruise control, fendinebbia, interni in pelle, sedili anteriori regolabili elettricamente, sensori di parcheggio posteriori e vernice metallizzata.

Capacità bagagliaio

Il vano della Chevrolet Camaro ha una forma poco regolare ma è ampio: 384 litri.

Posto guida

Posizione di seduta bassa e sedile avvolgente.

Climatizzazione

Impianto potentissimo.

Rumorosità

Il sound del V8 è ineguagliabile.

Motore

Il 6.2 V8 Euro 5 a benzina della Chevrolet Camaro aut. Hot Wheels genera una potenza di 405 CV e una coppia di 556 Nm. Un propulsore elastico ai bassi regimi e in grado di regalare emozioni sopra i 4.000 giri.

Cambio

La trasmissione automatica a 6 rapporti (convertitore di coppia) è tipicamente “yankee”: fluida ad andature rilassate, un po’ troppo lenta nella risposta quando si cerca la sportività.

Prestazioni

Notevoli: 250 km/h di velocità massima e 5,4 secondi per accelerare da 0 a 100 chilometri orari.

Dotazione di sicurezza

Buona: airbag frontali, laterali e a tendina, attacchi Isofix, controlli di stabilità e trazione e monitoraggio pressione pneumatici.

Freni

Impianto onesto e sincero.

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I difetti della Chevrolet Camaro aut. del 2013

Abitabilità

Non fatevi ingannare dalle dimensioni esterne ingombranti (4,84 metri di lunghezza): lo spazio per i passeggeri posteriori è risicatissimo.

Finitura

Materiali tutt’altro che eccelsi e assemblaggi imprecisi.

Sospensioni

Un po’ troppo morbide.

Sterzo

Poco diretto, richiede troppe correzioni.

Visibilità

Migliorabile: colpa della posizione di guida bassa, della coda sporgente e del lunotto piccolo.

Tenuta di strada

Penalizzata dal rollio e dal peso elevato. La Chevrolet Camaro nasce per divertirsi nei rettilinei.

Prezzo

Da nuova nel 2013 la Chevrolet Camaro aut. Hot Wheels costava 48.935 euro. Oggi è introvabile e chi ce l’ha se la tiene ben stretta visto che diventerà un pezzo da collezione: preparatevi quindi a prezzi più alti di quelli di listino.

Tenuta del valore

Penalizzata a breve termine dal superbollo e dagli elevati costi di gestione. Questa vettura è però destinata a diventare un’auto d’epoca.

Consumo

La Chevrolet Camaro beve tanto: 7,6 km/l dichiarati.

Garanzie

La copertura globale e quella sulla verniciatura sono scadute nel 2016. Ancora valida, fino al 2019, la protezione sulla corrosione.

Il mondo Chevrolet

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La nuova gamma di biciclette Morgan

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Gli appassionati del marchio britannico sanno bene che si possono acquistare Morgan a tre o quattro ruote. Ma forse non tutti sanno che, da ora, c’è anche una Morgan a due ruote e senza motore, a pedali. La più antica Casa automobilistica d’Oltremanica, insieme alla più vecchia delle marche di bici britanniche, ha presentato una nuova gamma di bici, in piena filosofia Morgan, rigorosamente fatte a mano e anche piuttosto care. Entrambe le due nuove biciclette – dal look classico – della gamma Morgan saranno assemblate nella fabbrica di Pashley a Stratford-upon-Avon, pittoresca località che diede i natali a William Shakespeare e costeranno attorno alle 1.5000 sterline.

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Ford Mustang: la versione Nascar

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In concomitanza con le celebrazioni per il 10milionesimo esemplare della Ford Mustang, la Casa dell’Ovale Blu ha svelato la versione speciale della sua Pony Car che correrà nel campionato Nascar a partire dalla prossima stagione 2019. Sostituirà la Fusion (Mondeo in Europa), che dal 2006 aveva rappresentato la Casa d’Oltreoceano nella Monster Energy Nascar Cup Series.

Un anno chiave per la Mustang dal punto di vista commerciale che, dopo il suo debutto in Europa è diventata per il terzo anno consecutivo l’auto sportiva più venduta al mondo con 125.809 unità vendute nel 2017.

La nuova Ford Mustang Nascar Cup stata sviluppata dal reparto Ford Performance in collaborazione con il team di design della Casa americana e mantiene uno stretto legame estetico con il modello di serie. Il debutto della Mustang nella Nascar avverrà a febbraio del 2019 alla Daytona 500.

News

Ford Mustang, la coupé sportiva più venduta al mondo

È il terzo anno consecutivo secondo i dati elaborati da IHS Markit

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Volkswagen Touran: in Cina si chiama Cross L

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Volkswagen introduce in Cina la nuova generazione della Touran, che per il mercato asiatico si chiamerà Cross Touran L (e che continuerà a condividere il listino con la vecchia generazione della monovolume).

Rispetto al modello convenzionale europeo, questa versione con gli occhi a mandorla si differenzia per il kit della carrozzeria in stile off-road con paraurti ridisegnati e protezioni laterali, barre longitudinali sul tetto e terminali di scarico personalizzati. Anche le sospensioni sono stare modificate in modo da aumentare l’altezza dal suolo.

In Cina la Volkswagen Cross Touran L verrà proposta con il 1.4 TSI da 150 CV o con il 1.8 TSI da 180 CV. Entrambe le motorizzazioni saranno abbinate alla trasmissione DSG a doppia frizione.

Foto

Volkswagen Touran

La monovolume compatta di Wolfsburg

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MotoGP 2018, in Austria trionfa un super Lorenzo

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Prove di 2019 in Austria in occasione dell’undicesimo appuntamento della MotoGP 2018, con Marquez e Lorenzo autentici mattatori della gara. I due hanno dato spettacolo da circa metà gara in avanti, alternandosi al comando con sorpassi al cardiopalma. Alla fine l’ha spuntata il majorchino, a cui vanno solo applausi. Bello l’abbraccio tra i due nel parco chiuso prima del podio. Non è riuscito invece a giocarsela con i primi due Andrea Dovizioso, che nel finale quando ha capito che non ne aveva ha deciso di non rischiare e di “accontentarsi” del terzo gradino del podio. Bene Petrucci quinto davanti a Crutchlow, così come si conferma nuovamente la migliore Yamaha quella di Valentino Rossi, autore di un’ottima rimonta (è partito 14esimo) nonostante una moto molto poco competitiva su questo tracciato.

MotoGP 2018, Austria: i risultati

1 99 J. LORENZO 39:40.688
2 93 M. MARQUEZ +0.130
3 4 A. DOVIZIOSO +1.656
4 35 C. CRUTCHLOW +9.434
5 9 D. PETRUCCI +13.169
6 46 V. ROSSI +14.026
7 26 D. PEDROSA +14.156
8 42 A. RINS +16.644

MotoGP 2018, classifica piloti

1 Marc MARQUEZ Honda SPA 201

2 Valentino ROSSI Yamaha ITA 142
3 Jorge LORENZO Ducati SPA 130

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MotoGP 2018, Austria: gli orari diretta TV di Sky e Tv8

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Il weekend della MotoGP 2018 è entrato nel vivo sul circuito austriaco con le prime prove libere in vista della gara di domenica pomeriggio. Come da pronostico, sono le Ducati le più in forma, quelle che dovrebbero dettare legge. Dovizioso e Lorenzo sono infatti velocissimi e Marc Marquez sarà chiamato a fare degli straordinari per poter arginare la loro potenza su questo circuito. Sembrano invece in netta difficoltà le Yamaha di Rossi e Vinales. Come di consueto l’undicesima tappa della MotoGP 2018 sarà trasmessa in diretta tv su Sky Sport MotoGP e su TV8. Di seguito gli orari TV per seguire l’evento.

MotoGP 2018, Austria: gli orari TV in diretta su Sky Sport MotoGP e su TV8

Sabato
08:55 FP3 Moto3
09:50 FP3 MotoGP
10:50 FP3 Moto2
12:30 QP Moto3
13:30 FP4 MotoGP
14:05 QP MotoGP
15:00 QP Moto2

Domenica
08:40 WUP Moto3, Moto2 e MotoGP
11:00 Gara Moto3
12:20 Gara Moto2
14:00 Gara MotoGP

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