Monthly Archives: Luglio 2018
Volkswagen I.D. R Pikes Peak: c’è la stampa 3D dietro al successo dell’elettrica
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Un mese fa Romain Dumas e la I.D. R Pikes Peak segnavano il nuovo record assoluto di 7:57,148 minuti alla Pikes Peak International Hill Climb. Ma per gli ingegneri della Volkswagen Motorsport la corsa contro il tempo è durata circa otto mesi: il tempo necessario allo viluppo dell’elettrica appositamente pensata per la cronoscalata più famosa al mondo.
Il successo della loro impresa non è da attribuire soltanto al propulsore elettrico da 680 CV della I.D. R Pikes Peak , la super sportiva a zero emissioni nasconde infatti molti segreti. Due in particolare sono tra i più innovativi: l’aerodinamica e la tecnica di stampa in 3D dei componenti della vettura.
Benjamin Ahrenholz, Responsabile Calcolo e Simulazioni della Volkswagen Motorsport ha spiegato:
“In galleria del vento con il modello in scala 1:2 della I.D. R Pikes Peak abbiamo guadagnato molto tempo usando la stampa 3D. Grazie alla stampa 3D abbiamo realizzato circa 2.000 parti singole per la galleria del vento, a volte utilizzando più stampanti che lavoravano in contemporanea. Nel caso della produzione normale, per esempio con la fibra di carbonio, ci sarebbero volute addirittura settimane”.
E la sfida degli ingegneri Volkswagen non era così facile. Per ragioni tecniche i componenti stampati in 3D usati in fase di sviluppo della I.D. R Pikes Peak non potevano superare i 50 centimetri. Continua Ahrenholz:
“Un esempio del tipo di parti stampate è la copertura lamellare superiore dei passaruota anteriori. Mentre abbiamo dovuto realizzare in alluminio il grande alettone posteriore nel modello in scala 1:2”.
Basta pensare che la varietà dei pezzi spaziava da una staffa di pochi centimetri per un sensore ai complessi canali di raffreddamento di batterie e freni.
Poiché le stampanti 3D lavorano polimeri plastici relativamente morbidi, i componenti realizzati con questa tecnica non possono reggere grandi carichi meccanici. “Questo ha una rilevanza relativa in galleria del vento”, ha detto Ahrenholz. Solo le parti ritenute perfette in fase di test vengono poi realizzate in fibra di carbonio o metallo. A volte, gli ingegneri sono riusciti a utilizzare componenti stampati in 3D nell’attesa che arrivasse il pezzo definitivo. “Così non abbiamo dovuto sospendere i test solo perché una parte non era ancora pronta”, ricorda Ahrenholz.
Alcuni componenti realizzati con la stampante 3D sono arrivati direttamente sull’auto da competizione. Si tratta solo di piccole parti la cui forma sarebbe stata molto complessa da realizzare tramite altri metodi di produzione, come stampo o laminazione, e le cui dimensioni non dovevano sottostare a tolleranze troppo stringenti. La plastica usata nel processo viene riscaldata perché deve essere viscosa per essere erogata dagli ugelli della stampante. I componenti prodotti in questo modo si restringono leggermente quando si raffreddano, pertanto le dimensioni finali non possono essere determinate con precisione. Per questa ragione le uniche parti stampate in 3D sulla I.D. R Pikes Peak utilizzate nel record del 24 giugno erano componenti ausiliari come staffe e leve. Anche loro, però, hanno avuto un ruolo determinante per ottenere il record.
Pikes Peak 2018: il nuovo record è della Volkswagen elettrica
La regina del Pikes Peak è elettrica: la Volkswagen I.D. R guidata da Romain Dumas ha stabilito il nuovo record della corsa diventando la prima auto di sempre a scendere sotto gli 8 minuti
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F1 2018 – GP Ungheria all’Hungaroring: gli orari TV su Sky e TV8
Credits: epaselect epa06904679 British Formula One driver Lewis Hamilton of Mercedes AMG GP celebrates winning the 2018 Formula One Grand Prix of Germany at Hockenheim Ring circuit in Hockenheim, Germany, 22 July 2018. EPA/SRDJAN SUKI
Credits: epa06904120 German Formula One driver Sebastian Vettel of Scuderia Ferrari greet his supporters during the drivers track parade ahead of the 2018 Formula One Grand Prix of Germany at the Hockenheimring in Hockenheim, Germany, 22 July 2018. EPA/VALDRIN XHEMAJ
Credits: epa06897845 Finnish Formula One driver Kimi Raikkonen of Scuderia Ferrari walks down the paddock at the Hockenheimring in Hockenheim, Germany, 19 July 2018. The 2018 Formula One Grand Prix of Germany will take place on 22 July. EPA/SRDJAN SUKI
Credits: epa06900163 Dutch Formula One driver Max Verstappen of Aston Martin Red Bull Racing in the pit lane during the third practice session of the 2018 Formula One Grand Prix of Germany at Hockenheim Ring circuit in Hockenheim, Germany, 20 July 2018. The 2018 Formula One Grand Prix of Germany will take place on 22 July 2018. EPA/RONALD WITTEK
Credits: epa06904923 German Formula One driver Sebastian Vettel of Scuderia Ferrari arrives on the grid before the 2018 Formula One Grand Prix of Germany at the Hockenheimring in Hockenheim, Germany, 22 July 2018. EPA/VALDRIN XHEMAJ
Il GP d’Ungheria all’Hungaroring – dodicesima tappa del Mondiale F1 2018 – sarà trasmesso in diretta su Sky e in differita su TV8 (di seguito troverete gli orari TV).
Lewis Hamilton può approfittare di una pista da lui molto amata per consolidare il primato iridato ma dovrà fare i conti con la Ferrari e con la Red Bull.
F1 2018 – GP Ungheria: cosa aspettarsi
Il circuito dell’Hungaroring – sede del GP d’Ungheria – è uno dei più noiosi del Mondiale F1 2018: curve strette che usurano gli pneumatici e poche possibilità di sorpassare (dal 2007 a oggi ha sempre vinto un pilota scattato dalle prime due file).
La gara esteuropea – che dovrebbe essere bagnata dalla pioggia durante le prove libere di domani – è considerata per certi aspetti “maledetta” visto che dal 2005 chi è salito sul gradino più alto del podio non ha conquistato il titolo iridato al termine della stagione. Di seguito troverete il calendario del Gran Premio d’Ungheria, gli orari TV su Sky e TV8 e il nostro pronostico.
F1 2018 – Hungaroring, il calendario e gli orari TV su Sky e TV8
Venerdì 27 luglio 2018
11:00-12:30 Prove libere 1 (diretta su Sky Sport F1)
15:00-16:30 Prove libere 2 (diretta su Sky Sport F1)
Sabato 28 luglio 2018
12:00-13:00 Prove libere 3 (diretta su Sky Sport F1)
15:00-16:00 Qualifiche (diretta su Sky Sport F1, differita alle 20:00 su TV8)
Domenica 29 luglio 2018
15:10 Gara (diretta su Sky Sport F1, differita alle 21:15 su TV8)
F1 – I numeri del GP d’Ungheria 2018
LUNGHEZZA CIRCUITO: 4.381 m
GIRI: 70
RECORD IN PROVA: Sebastian Vettel (Ferrari SF70H) – 1’16”276 – 2017
RECORD IN GARA: Michael Schumacher (Ferrari F2004) – 1’19”071 – 2004
RECORD DISTANZA: Michael Schumacher (Ferrari F2004) – 1h35’26”131 – 2004
F1 – Il pronostico del GP d’Ungheria 2018
1° Lewis Hamilton (Mercedes)
Lewis Hamilton ama molto l’Ungheria: sul circuito dell’Hungaroring ha conquistato 5 vittorie, 5 pole position e 6 podi totali.
L’attuale leader del Mondiale F1 2018 – reduce da due successi e tre piazzamenti negli ultimi quattro Gran Premi disputati – ha tutte le carte in regola per consolidare il primato in classifica.
2° Sebastian Vettel (Ferrari)
Sebastian Vettel deve riscattare l’errore di Hockenheim e ha buone possibilità di fare bene in una gara che lo ha visto conquistare due vittorie, cinque podi e tre pole position.
Il pilota tedesco della Ferrari ha ottenuto due piazzamenti in “top 3” nelle ultime tre gare ma per conquistare il Mondiale F1 2018 c’è bisogno di più continuità.
3° Kimi Räikkönen (Ferrari)
Una vittoria, una pole position e 8 podi: è questo il palmarès di Kimi Räikkönen nel GP d’Ungheria.
Il driver finlandese è in uno stato di forma impressionante (quattro piazzamenti consecutivi in “top 3”) e secondo noi può arrivare a quota 5.
Da tenere d’occhio: Max Verstappen (Red Bull)
La Red Bull – secondo Mercedes e Ferrari – è la favorita del GP d’Ungheria 2018.
Secondo noi no: Max Verstappen è il pilota più in forma della scuderia austriaca ma non ha mai amato molto l’Hungaroring (zero podi).
La squadra da seguire: Ferrari
La Ferrari ha dei buoni precedenti all’Hungaroring: due vittorie nelle ultime tre edizioni con addirittura una doppietta lo scorso anno (l’ultima nella storia del Cavallino).
Quest’anno il team di Maranello può fare bene e proseguire la striscia positiva di sei gare consecutive con almeno una monoposto sul podio.
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Porsche: una mostra per i 70 anni
La mostra “70 anni di auto sportive Porsche” in programma al Museo Porsche di Stoccarda fino al 6 gennaio 2019 è un appuntamento imperdibile per gli appassionati di motori.
Una rassegna – visitabile dal martedì alla domenica dalle 09:00 alle 18:00 – nella quale è possibile ammirare oltre 75 pietre miliari della Casa di Zuffenhausen: dalla 356 “Numero 1” Roadster del 1948 alla Mission E elettrica. Sono inoltre presenti i progetti condotti nell’ambito delle tecnologie digitali (come la connessione in rete tramite Porsche Connect e la sicurezza dei dati nelle vetture sportive attraverso la blockchain), applicazioni di realtà aumentata e sezioni dedicate ai dipendenti, ai collaboratori, ai piloti e ai sostenitori del brand teutonico.
Per maggiori informazioni sulla mostra “70 anni di auto sportive Porsche” del Museo Porsche di Stoccarda potete visitare il sito ufficiale.
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Alessandro Dambrosio in Mitsubishi Motors
Mitsubishi Motors Corporation (MMC) ha annunciato oggi l’arrivo in MMC di Alessandro Dambrosio nella posizione di Executive Design Director of Advanced Design. Dambrosio sarà alla guida dei tre centri stile di Okazaki e Tokyo, in Giappone, e di Francoforte, in Germania e risponderà direttamente a Tsunehiro Kunimoto, Corporate Vice President della divisione Design dell’azienda.
Kunimoto ha commentato la novità ai vertici del dipartimento Design della Casa dicendo:
“Alessandro è un designer di grande esperienza e capacità, con una lunga carriera maturata presso importanti case automobilistiche. Siamo ansiosi di vederlo all’opera con i nostri team, per ispirare la prossima generazione del design Mitsubishi e contribuire a rinnovare e valorizzare il marchio Mitsubishi Motors, che è proiettato verso la crescita globale. Alessandro si unisce a noi in un momento di grande fermento, che ci vede impegnati nello sviluppo di concept per il futuro design dei veicoli Mitsubishi Motors. Con la sua passione e la profonda conoscenza dei valori del brand, saprà dare un apporto prezioso al nostro design team.”
Dambrosio, milanese, ha iniziato la propria carriera in Fiat, presso il Centro Stile Lancia, ed è stato Chief Designer in Alfa Romeo per quasi otto anni. In seguito, ha assunto la guida del reparto Design di Maserati, per poi entrare nel Gruppo Volkswagen nel ruolo di direttore dell’Audi Concept Design Studio di Monaco. Sarà operativo in Mitsubishi Motors a partire dal prossimo mese di ottobre.
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Mercedes-AMG C 63 2019: si aggiorna tutta la gamma sportiva
Il rinnovamento della Classe C di Mercedes si estende anche alla versione più radicale della gamma, la Mercedes-AMG C 63, famiglia composta da 4 membri: la Berlina, la Cabrio, la Coupé e la Estate (station wagon).
Una delle novità più interessanti della Mercedes-AMG C 63 2019 è meccanica e riguarda l’introduzione del nuovo cambio automatico AMG Speedshift MCT a nove rapporti. Grazie al sistema di selezione della modalità di guida AMG Dynamic Select, poi, migliora anche l’esperienza di guida.
Esteticamente la nuova C 63 sfoggia la griglia frontale specifica AMG e il body kit aerodinamico che le danno un look più sportivo e dinamico. All’interno dell’abitacolo arriva il quadro strumenti digitale, offerto come optional.
Passando al reparto meccanica, il cuore pulsante della più radicale della gamma C di Mercedes sarà il V8 da 4.0 litri in grado di erogare una potenza massima di 476 CV per la versione base e 510 CV per la variane ’S’. La coppia motrice, in base all’allestimento, è di 650 o 700 Nm. In ogni caso quest’unità meccanica è associata al nuovo cambio automatico e alla trazione posteriore. Per quanto riguarda le performance, la più veloce sarà la Coupé che dichiara uno scatto da o a100 km/h in 3,9 secondi e 290 km/h di velocità massima.
La nuova Mercedes-AMG C 63 2019 entrerà in commercio partire dal prossimo mese di agosto.
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Nuova Porsche Macan, svelata a Shanghai
Porsche ha presentato, a Shanghai, la nuova Macan, per ora destinata al mercato cinese ma che presto vedremo anche nella versione europea. La ‘baby’ SUV di Stoccarda si rinnova, dopo quattro anni sul mercato e 350.000 unità vendute, con novità estetiche e tecnologiche, migliora in comfort e guidabiltà e si ripropone come punto di riferimento nel suo segmento di mercato.
Novità estetiche
Il nuovo look della Porsche Macan si ispira alla 911 e alle ultime generazioni della Cayenne e della Panamera. I paraurti anteriore e posteriore sono stati ridisegnati e integrano nuovi gruppi ottici LED con fari dotati di sistema Dynamic Light System Plus offerto come optional e luci posteriori collegate in un unico grande elemento che percorre orizzontalmente tutta la coda. Vengono introdotte, inoltre, nuove colorazioni per la carrozzeria: il Miami Blue, il Mamba Green, il Dolomite Silver e il Crayon.
Abitacolo
Tra le novità dell’abitacolo della nuova Porsche Macan troviamo il volante GT derivato dalla 911 (optional) e il pacchetto Sport Chrono. Nuovi anche il display da 11 pollici Full HD del sistema di infoainment e le bocchette dell’areazione ridisegnate. Tra le novità high-tech del restyling ci sono anche il Traffic Jam Assist (attivo fino a 60 km/h), il Voice Pilot, le informazioni sul traffico in tempo reale, oltre a una nuova Offroad Precision App che permette di registrare i percorsi in fuoristrada.
Modifiche all’assetto e all’elettronica
Dal punto di vista della guidabilità Porsche assicura che le modifiche apportate all’assetto e all’elettronica della Macan miglioreranno il feeling di guida, mentre per quanto riguarda le motorizzazioni ancora non sono stati rilasciati dati ufficiali. Probabilmente condividerà le proposte meccaniche con la sorella maggiore Cayenne, per la quale è stata confermata la presenza anche di una versione Diesel per il mercato europeo.
Porsche anticipa i prototipi della Macan restyling
Rilasciate le prime fotografie delle prove in Sudafrica. Dovrebbe debuttare a ottobre al Salone di Parigi
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Audi Q3 2018: la nuova generazione
Audi ha svelato le prime fotografie e informazioni ufficiali sulla nuova Audi Q3. La seconda generazione della Sport Utility media dei Quattro Anelli arriverà sul mercato a novembre 2018. Molto probabilmente la vedremo ad ottobre al Salone di Parigi 2018 tra le novità della Casa tedesca.
Nuovo look e tanta versatilità
Esteticamente le linee della nuova Audi Q3 reinterpretano e aggiornano le forme della vecchia generazione, prendendo in prestito elementi stilistici introdotti con la sorella maggiore Q8 o la compatta A3.
Basata sulla stessa piattaforma della Volkswagen Tiguan, la nuova Audi Q3 2018 cresce in dimensioni rispetto alla generazione precedente: è lunga 4,49 metri (+ 9,7 cm), larga 1,85 metri (+ 1,8 cm) e alta 1,59 metri (- 0,5 cm), mentre il passo si estende fino a 2,68 metri (+7,8 cm).
L’abitacolo è estremamente modulabile con il divano posteriore scorrevole che permette di aumentare la capacità di carico del portabagagli da 530 fino a 675 litri (con un massimo di 1.525 litri con gli schienali posteriori abbattuti).
Come caratteristica, inoltre, il piano di carico del bagagliaio può essere regolato su tre diversi livelli di altezza. La plancia è dominata da due schermi centrali, uno del Virtual Cockpit da 12.3 pollici e l’altro, sulla console centrale, da 8.8 o 10.1 pollici, a seconda dell’allestimento.
Tecnologia e motorizzazioni di ultima generazione
L’Audi Q3 2018 sarà anche molto dotata sotto il profilo della sicurezza con i sistemi ADAS di assistenza alla guida di ultima generazione, a partire dalla controllo della velocità attivo fino al mantenimento della corsia automatico, il parcheggio assistito trasversale, l’Audi pre-sense front con sistema radar e quattro telecamere perimetrali.
La nuova Audi Q3 2018 verrà proposta con due motori a benzina (tutti con filtro antiparticolato) e un diesel, declinati in diversi step di potenza: il TFSI 1.5 da 150 CV e 2.0 da 190 e 230 CV e il 2.0 TDI da 150 CV e 190 CV.
Audi Q3 2016, la prova su strada
La prova su strada della crossover compatta dei quattro anelli aggiornata al MY 2016
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Addio a Sergio Marchionne
Sergio Marchionne si è spento questa mattina nella clinica di Zurigo nella quale era ricoverato da diverse settimane. Il manager italiano di 66 anni ha passato le ultime settimane nell’ospedale elvetico per curarsi. Il 27 giugno si è sottoposto ad un intervento ma successivamente le sue condizioni sono peggiorate. A stroncarlo potrebbe essere stata probabilmente una malattia incurabile.
John Elkann, il presidente della holding Exor e di FCA, ha affidato a poche righe il suo pensiero: “E’ accaduto, purtroppo, quello che temevamo. Sergio, l’uomo e l’amico, se n’è andato. Penso che il miglior modo per onorare la sua memoria sia far tesoro dell’esempio che ci ha lasciato, coltivare quei valori di umanità, responsabilità e apertura mentale di cui è sempre stato il più convinto promotore. Io e la mia famiglia gli saremo per sempre riconoscenti per quello che ha fatto e siamo vicini a Manuela e ai figli Alessio e Tyler. Rinnovo l’invito a rispettare la privacy della famiglia di Sergio”.
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Auto sportive usate – Honda Civic Type R (2006)
Non voglio negarlo, la Honda Civic Type R del 2005 è una di quelle meno apprezzate dagli appassionati. Ha un look particolare, vagamente futuristico (lo era all’ora, almeno) e non facilmente digeribile. Rispetto alla versione precedente, lo chassis è stato completamente rinnovato, ma sotto il cofano ha mantenuto il glorioso motore 2.0 quattro cilindri V-TEC da 200 CV, e come ogni motore Honda V-TEC che si rispetti, la potenza massima viene erogata a regimi stratosferici: 7.800 giri, con la coppia massima di 196 Nm a 5.600 giri.
Questo le permette di scattare da 0 a 100 km/h in 6,6 secondi e di toccare i 232 km/h di velocità massima. È anche la prima Honda Civic Type R comoda e utilizzabile nella guida di tutti i giorni. Nella dotazione sono inclusi anche il cruise control, le luci automatiche, il clima bi-zona, il sensore pioggia, il sistema bluetooth e i fari allo Xenon.
PIACERE AD ALTI REGIMI
Ma il suo punto forte è senza dubbio il piacere di guida. Lo sterzo diretto, la leva del cambio corta in posizione rialzata e vicina al volante, la pedaliera perfetta per il punta tacco e il motore che chiede solo di essere forgiato la rendono davvero entusiasmante.
Se siete degli amanti della coppia allora non è un’auto che fa per voi: bisogna sudarsele le sue prestazioni e la “gioia” è tutta vicino alla zona rossa del contagiri.
Una volta in curva, però, si può contare su un telaio rigido e sincero. C’è tanto grip meccanico: i pneumatici 225/40 R18 (all’epoca montava i Bridgestone Potenza) aggrappano bene ma sono più per un uso stradale, ma Honda offriva anche l’opportunità di montare gli Yokohama Advan Sport da 225/35 ZR19, decisamente più incisivi e corsaioli.
PREZZO
La Honda Civic Type R del 2006 oggi si trova a prezzi davvero interessanti. Gli esemplari con più chilometri si trovano a partire dai 5.000 euro, mentre gli esemplari più nuovi e meno sfruttati attorno ai 10.000. Sono prezzi davvero interessanti per un’auto così moderna, potente, affidabile e dotata. Forse non è la Typer R con il look più accattivante, ma è sicuramente quella con il miglio rapporto spesa-resa-qualità. E non è poco.
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Toyota supporterà la mobilità ai Giochi Olimpici e Paraolimpici di Tokyo 2020
A due anni dall’inizio dei Giochi Olimpici e Paraolimpici di Tokyo 2020, Toyota definisce oggi il concetto di mobilità che diventerà la base delle sue attività per l’evento, organizzate attorno a tre pilastri principali: Mobilità per tutti; sostenibilità basata sulla realizzazione di una società a idrogeno; supporto al trasporto di organizzatori, giornalisti e atleti tra i luoghi dove si terranno i Giochi, utilizzando un sistema basato sul Toyota Production System (TPS) per la massima l’efficienza e riduzione degli sprechi.
In collaborazione con il Comitato Olimpico Internazionale (IOC), il Comitato Paralimpico Internazionale (IPC) e il Comitato Organizzatore di Tokyo 2020, la Casa giapponese ha l’obiettivo di contribuire a rendere Tokyo, che accoglie i Giochi Olimpici e Paralimpici per la seconda volta, una vetrina globale per il concetto di “Mobilità per tutti”.
Akio Toyoda ha detto.
“Se qualcuno vuole affrontare una sfida e muoversi è ciò che gli impedisce di farlo, Toyota vuole aiutarlo a superare questo limite. La libertà di movimento è il cuore del concetto stesso di partecipazione attiva nella società. Essendo coinvolto con le Olimpiadi e le Paralimpiadi spero che Toyota possa rispettare l’unicità di ciascuno ed accogliere le diversità. Nel momento in cui riusciremo a realizzarlo, saremo finalmente in grado di fare un passo in avanti verso il nostro obiettivo di “mobilità per tutti” e garantire, come gli atleti ci mostrano ogni giorno, che avere la possibilità di muoversi equivale a avere la possibilità di realizzare i propri sogni. “
Toyota è diventata il primo partner di mobilità mondiale del IOC e dell’IPC nel 2015 con l’obiettivo di contribuire a “creare una società pacifica senza discriminazioni attraverso lo sport” e “un impegno a creare una società sostenibile attraverso la mobilità”. Inoltre, a partire dall’anno scorso, Toyota ha lanciato la sua prima iniziativa aziendale a livello globale, “Start Your Impossible”, per avvicinare le persone e contribuire a una società in cui tutte le persone possono sfidare ciò che è possibile. A questo proposito Toyota contribuirà ai Giochi Olimpici e paraolimpici di Tokyo 2020 mettendo a disposizione: veicoli, servizi di mobilità e alcuni prodotti di supporto per il trasporto e la mobilità (compresi i robot).
24 Ore di Le Mans 2018: dominio Toyota con Alonso, Buemi e Nakajima
Dominio Toyota alla 24 Ore di Le Mans 2018: doppietta per la TS050 Hybrid e trionfo per l’equipaggio composto da Fernando Alonso, Sébastien Buemi e Kazuki Nakajima
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