Monthly Archives: Luglio 2018
Loris Baz, l’intervista: “Indovinate perché mi chiamo così?”
Credits: Dario Aio
Tornato tra le derivate dopo tre stagioni in MotoGP, Loris Baz si sta preparando al round di Misano, questo weekend. “Ho un bel ricordo della pista romagnola: nel 2014, mio ultimo anno nella WorldSBK, correvo sulla Kawasaki, sono salito sul secondo gradino del podio in entrambe le gare” racconta il rider francese del team italiano Gulf Althea BMW Racing, 25 anni, campione europeo di Superstock nel 2008.
Come hai vissuto il rientro nella WorldSBK?
“Come un ritorno a casa: non nascondo che sarei voluto rimanere nella classe regina, ma non c’erano le condizioni. Questo non significa che le derivate siano un ripiego: sono contento di partecipare al Mondiale ,anche perché ho una gran voglia di vincere.
Avevo ricevuto diverse proposte, poi mi ha contattato Genesio (Bevilacqua, team manager della scuderia, ndr) e ho pensato subito che avremmo lavorato bene insieme: sono positivo, credo ne progetto e, se la BMW ci fornirà i mezzi, sono sicuro che ci toglieremo delle soddisfazioni”.
Da dove viene la tua passione per le moto?
“Ha due origini. La prima sono i miei genitori, che non si sono mai persi una gara in televisione. Mamma lavorava nella cucina del team Roc: il proprietario della scuderia, Serfe Rosset, è stato il padrino di mia sorella, maggiore di me di 12 anni. Sai perché mi chiamo Loris?”.
Perché?
“È un omaggio a Loris Capirossi, di cui erano tifosi i miei: si è laureato campione del mondo nella 125 nel 1990 e nel 1991 e io sono nato nel 1993 con tempismo perfetto.
Poi sei diventato suo fan?
“Sì, sfegatato, e litigavo sempre con mia sorella, che tifava per Rossi. Di Capirex avevo tutto, dai poster ai modellini e non ti dico la gioia, quando l’ho incontrato da piccolo nel paddock: ho tante foto insieme a lui. Ho conosciuto anche la moglie Ingrid, il fratello, sono andato alla scuola del padre e Loris mi ha seguito nel mio percorso. Dopo diversi anni ho rivisto Ingrid a un Gran Premio, Loris mi ha presentato e lei non ci credeva: ‘Loris, quel piccolino? Davvero è diventato così?’ ha detto”.
Parlavi di due origini della passione per le moto.
“La seconda è stata la necessità. Mia mamma aveva un ristorante in montagna e l’unico mezzo per arrivarci d’estate erano le due ruote. A 7 anni avevo già deciso il mio futuro”.
Cioè?
“Un giorno la maestra mi chiede cosa farò da grande. La mia risposta non è stata: ‘Vorrei diventare un pilota’. Io ero proprio convinto e ho detto: ‘Sarò un pilota’.
Non ringrazierò mai abbastanza la mia famiglia, che mi ha permesso di provarci: mamma e papà hanno fatto sacrifici enormi. Per me sono un esempio di coraggio e combattività”.
Racconta.
“Mamma è venuta con me in Spagna, correvo lì da ragazzino, papà ha venduto la casa e poi l’azienda. In confronto a loro, le mie rinunce valgono poco: non mancano, se intraprendi la strada del professionismo, ma non mi pesano perché sono indipsensabili per migliorare.
La moto mi piace di più adesso rispetto a quando ero bambino e, più passa il tempo, più lavoro duro”.
Come hai ripagato gli sforzi della tua famiglia?
“Con la fiducia e l’impegno totali: abbiamo un rapporto molto stretto, di confronto e dialogo. Considero papà uno dei miei migliori amici, trascorriamo molto tempo insieme: fino alla scorsa stagione mi accompagnava a tutte le gare europee e mamma a quelle oltreoceano.
Quest’anno sono più indipendente, credo che papà mi segua meno perché sta ancora metabolizzando la mia uscita dalla MotoGP: non vuole farsi vedere giù di morale, è rimasto più deluso di me”.
Ti dà consigli?
“Mai, come mia mamma: non sono invasivi, una rarità nell’ambiente: alcuni genitori sono una calamità per i figli. Mio padre andava in moto, eppure mi ha affiancato un allenatore, quando ho iniziato a praticare motocross, a 8 anni.
A 13 anni guidavi una 600, a 14 una 1000: sei stato un enfant prodige.
“Perché ero già alto 1 metro e 90, poi mi sono fermato a un centimetro in più, e robusto. Il fisico mi ha aperto le porte del paddock e ho cominciato a vincere subito: a 15 anni, il campionato europeo Superstock, a 16, una gara di WorldSBK (a Silverstone, ndr), sono stato il secondo più giovane della storia dopo Yuichi Takeda (nel 1996, ndr).
La Kawasaki mi ha affidato la moto proprio perché ero giovane e io ho colto subito l’occasione. Sono passato in MotoGP per lo stesso motivo, rinunciando all’opportunità fantastica che Kawasaki mi garantiva.
Lo rifaresti?
“Subito, ma non alle stesse condizioni: non sono vecchio, ma nemmeno così giovane. Accetterei se ricevessi maggiori sicurezze, anche dal punto di vista economico”.
A proposito di altezza, parecchio sopra la media rispetto a quella dei colleghi: ti torna utile in sella?
“In alcune fasi, in frenata per esempio, sì. L’aerodinamica, invece, dà qualche problema, però basta lavorarci su, è tutta questione di adattare la carena”.
Sei superstizioso?
“No. Ho provato ad affidarmi a portafortuna e rituali, ma non hanno funzionato. Tanto vale lasciare perdere”.
L’articolo Loris Baz, l’intervista: “Indovinate perché mi chiamo così?” proviene da Panoramauto.
Alfa Romeo 182: l’ultima pole del Biscione
L’Alfa Romeo 182 – monoposto schierata nel Mondiale F1 1982 – è stata una vettura da corsa poco affidabile ma ha un posto nella storia in quanto si tratta dell’ultima auto capace di regalare al Biscione una pole position nel Circus. Scopriamo insieme la sua storia.
Alfa Romeo 182: la storia
L’Alfa Romeo 182 viene utilizzata a partire dalla seconda gara del Mondiale F1 1982 per rimpiazzare la 179D.
Dotata di un motore 3.0 V12 da oltre 525 CV abbinato ad un cambio a sei marce, non brilla alla voce “affidabilità”: 30 GP disputati (due monoposto per 15 Gran Premi) e 19 ritiri…
Il debutto
L’Alfa Romeo 182 debutta ufficialmente in gara il 21 marzo 1982 nel GP del Brasile. Affidata ai nostri Andrea de Cesaris e Bruno Giacomelli, chiude la gara con due ritiri.
L’ultima pole
Il 3 aprile – in occasione della 50° presenza dell’Alfa Romeo in F1 – de Cesaris (sul circuito di Long Beach in occasione del GP degli USA Ovest) porta a casa la pole. Nessun’altra monoposto della Casa lombarda sarà più capace di partire davanti a tutti.
Monte Carlo amara
Dopo quattro Gran Premi consecutivi costellati da ritiri de Cesaris si ritrova – il 23 maggio – in testa all’ultimo giro di uno dei GP di Monaco più assurdi di sempre. La sua Alfa Romeo 182 resta senza benzina a poche curve dalla bandiera a scacchi ma il driver romano viene comunque classificato terzo e ottiene il primo podio in carriera.
Il riscatto di Giacomelli
Il 13 giugno in Canada de Cesaris porta a casa altri punti chiudendo in sesta posizione (ma restando ancora una volta senza benzina prima della fine) e bisogna aspettare Giacomelli (11° in Olanda il 3 luglio) per vedere finalmente la 182 terminare una corsa.
In estate è Giacomelli a brillare: 7° il 18 luglio in Gran Bretagna, 9° in Francia il 25 luglio e primi punti l’8 agosto grazie alla quinta piazza in Germania.
Le ultime gare
Il 29 agosto a Digione nel GP di Svizzera per la prima volta due Alfa Romeo 182 terminano una corsa insieme (10° de Cesaris, 12° Giacomelli). Il driver romano arriva 10° in Italia e 9° nell’ultima tappa iridata a Las Vegas (che vede il compagno di scuderia chiudere in decima posizione).
L’articolo Alfa Romeo 182: l’ultima pole del Biscione proviene da Panoramauto.
Superbike 2018, Misano: gli orari TV
Questo fine settimana la Superbike 2018 sbarca a Misano per il nono appuntamento della stagione che precede la pausa estiva. Il celebre circuito della riviera romagnola farà da palcoscenico ad una delle tappe più interessanti del mondiale delle derivate di serie, che oggi vede in Jonathan Rea (ancora una volta) l’assoluto dominatore di questo anno. Il pilota britannico insegue il suo quarto mondiale di fila e si ritrova attualmente forte di una gran prestazione a Laguna Seca e con una classifica piloti che lo proietta a +75 dal suo principale rivale, Chaz Davies.
Ed è innanzitutto da lui che dovrà difendersi sabato e domenica a Misano, così come dovrà tenere d’occhio Marco Melandri che gioca in casa e che lo scorso anno ha ottenuto proprio qui la sua prima vittoria in Ducati. Anche Sykes può essere della partita però, così come le due Yamaha del Team Pata che nelle ultime gare stanno crescendo con costanza. Come di consueto la nona tappa della Superbike 2018 sarà trasmessa in diretta da Mediaset su Italia 1 e Italia 2 e da Eurosport.
Superbike 2018, Misano: gli orari TV su Mediaset ed Eurosport
Sabato
10:15 SBK Superpole
11:30 SSP 300 Superpole
13:00 Gara 1 SBK (Italia1, Italia2 ed Eurosport1)
14:00 SSP Superpole
15:00 Superstock 1000 QP
Domenica
11:30 Gara SSP (Italia2)
13:00 Gara 2 SBK (Italia1, Italia2)
14:20 Gara SSP 300
15:15 Gara Superstock 1000
L’articolo Superbike 2018, Misano: gli orari TV proviene da Panoramauto.
La Kia Stinger arruolata dalla polizia australiana
La nuova Kia Stinger è stata adottata, come auto pattuglia, dalla polizia di Queensland, in Australia. Sostituirà tra le fila dei veicoli delle autorità australiane la Holden Commodore e la Ford Falcon, recentemente uscite di produzione. La berlina a trazione posteriore coreana verrà arruolata con 50 unità motorizzate con il V6 biturbo da 3.3 litri, 365 CV e 376 Nm di coppia. Scatta da 0 a 100 km/h in 4,9 secondi e dispone del sistema launch control per le partenze. Una curiosità: sarà la prima V6 ad entrare a far parte del parco auto della polizia australiana, fino ad ora sempre fedelissima soltanto ai V8.
Kia Stinger
La Kia Stinger è una coupé a cinque porte coreana disponibile a trazione posteriore o integrale
L’articolo La Kia Stinger arruolata dalla polizia australiana proviene da Panoramauto.
La nuova Toyota Supra debutterà al Festival of Speed di Goodwood
Dopo mesi, o meglio anni, di attesa, finalmente Toyota ha svelato la data in cui presenterà la nuova Supra. La coupé sportiva giapponese, sviluppata insieme alla nuova BMW Z4, debutterà in anteprima mondiale, questo mese, al prossimo Festival of Speed Di Goodwood (12-15 luglio).
La conferma è arrivata con un Tweet della Casa nipponica in cui si vede la versione definitiva della nuova Toyota Supra (fino ad ora denominata come progetto A90), con la carrozzeria camuffata.
A marzo di quest’anno, al Salone di Ginevra, avevamo visto la GR Supra Racing Concept, mentre qualche mese fa era arrivata anche la conferma della produzione, insieme alla BMW Z4, affidata a Magna Steyr, in Austria.
Toyota a Ginevra 2018: non solo Auris
Non solo Auris: Toyota ha portato al Salone di Ginevra 2018 anche la GR Supra Racing Concept e la Aygo restyling
L’articolo La nuova Toyota Supra debutterà al Festival of Speed di Goodwood proviene da Panoramauto.
Dovizioso e Lorenzo al volante della Cupra TCR
I due piloti della massima serie delle due ruote si sono cimentati in una sessione di prove con la nuova Cupra TCR presso il circuito catalano di Castellolí. Dopo le prove Jorge Lorenzo ha dichiarato:
“Quando passiamo alle quattro ruote ci costa relativamente poco prendere la velocità e il ritmo. La Cupra TCR è molto potente, mi piacciono le sensazioni che trasmette. Ha un’ottima velocità in curva e ti accompagna in ogni momento. Inoltre è molto stabile in frenata”.
L’articolo Dovizioso e Lorenzo al volante della Cupra TCR proviene da Panoramauto.
Dovizioso e Lorenzo al volante della Cupra TCR
Credits: SEAT CUPRA Barcelona Moto GP
Da quando il Gruppo Volkswagen, attraverso Audi, nel 2012, ha comprato Ducati per 860 mld di euro, il rapporto tra le due marche si è andato intensificando sempre di più.
Nel campo sportivo Seat è diventata il patrocinatore ufficiale di Ducati in MotoGP e il che si è tradotto con la presenza di Cupra sulla carena della Ducati Desmosedici GP2017. E questo rapporto intimo ha portato Andrea Dovizioso e Jorge Lorenzo al volante della nuova Cupra TCR, la compatta da gara di Martorell.
I due piloti della massima serie delle due ruote si sono cimentati in una sessione di prove con la nuova Cupra TCR presso il circuito catalano di Castellolí. Dopo le prove Jorge Lorenzo ha dichiarato:
“Quando passiamo alle quattro ruote ci costa relativamente poco prendere la velocità e il ritmo. La Cupra TCR è molto potente, mi piacciono le sensazioni che trasmette. Ha un’ottima velocità in curva e ti accompagna in ogni momento. Inoltre è molto stabile in frenata”.
Seat Leon Cupra 2017: sempre più al limite
La compatta sportiva spagnola cresce ancora. L’abbiamo provata sul circuito catalano di Castellolí, a due passi da Martorell
L’articolo Dovizioso e Lorenzo al volante della Cupra TCR proviene da Panoramauto.
Mercedes GLE 2019: dentro arriva il sistema di infotainment MBUX
In piena fase di sviluppo della nuova generazione della GLE, Mercedes ha svelato i primi bozzetti che anticipano gli interni della SUV coupé stellata.
Più tencologica
Da questa prima immagine è evidente che, rispetto alla prima generazione arrivata nel 2015, la nuova Mercedes GLE 2019 farà un gran salto in avanti, almeno in termini di tecnologia. Potrà infatti contare sul nuovo sistema di infotainment MBUX (Mercedes-Benz User Experience).
La strumentazione sarà sostituita da uno schermo digitale da poco più di 10 pollici, che si estenderà fino alla plancia centrale per le funzioni del sistema multimediale, nella configurazione a doppio schermo ormai nota in Casa Mercedes.
Tra le novità per gli interni della nuova Mercedes GLE arriverà anche il nuovo volante multifunzione e i materiali utilizzati per le rifiniture saranno ancora più pregiati rispetto agli attuali.
150 kg più leggera
La nuova generazione della Mercedes GLE sfrutterà la piattaforma MHA e, grazie all’uso di questa architettura, ridurrà il peso di 150 kg, guadagnando così punti in agilità ed efficienza.
La gamma motori da quattro, sei e otto cilindri, sia diesel che benzina, potrà contare anche su versioni mild-hybrid e ibride plug-in.
Il lancio commerciale della nuova Mercedes GLE è previsto entro il primo semestre del 2019 e potrebbe debuttare già prima della fine di quest’anno, possibilmente al Salone di Los Angeles 2018.
Mercedes-Benz GLE Coupé: le fotografie e i dati ufficiali
La firma di Stuttgart lancia l’anti X6
L’articolo Mercedes GLE 2019: dentro arriva il sistema di infotainment MBUX proviene da Panoramauto.
Lamborghini inaugura una nuova concessionaria a Roma
Lamborghini rafforza la sua presenza sul territorio italiano per rispondere alla domanda sempre crescente dei suo clienti, inaugurando una nuova concessionaria a Roma, in Via Leonida Bissolati 62. Il partner commerciale scelto è il Gruppo l’Automobile, storica società laziale attiva da 50 anni nel settore automotive. Nel 2017 Lamborghini ha consegnato 100 vetture in Italia, registrando un aumento del 56% rispetto all’anno precedente. Il 2018 si è aperto con ulteriori prospettive di crescita, confermate dall’accoglienza molto positiva del nuovo Super SUV Urus e da un interesse costante sui modelli Huracán e Aventador.
Prestigiosa vetrina nella Capitale d’Italia
L’inaugurazione ufficiale è avvenuta alla presenza del Chairman e Chief Executive Officer di Automobili Lamborghini, Stefano Domenicali, di Rolando Cellitti, AD del Gruppo L’Automobile, e di Fulvio Nobile, Direttore Generale di Lamborghini Roma. “L’apertura di uno showroom Lamborghini a Roma è per noi un passo fondamentale sia sotto il profilo dell’immagine di marca con una prestigiosa vetrina nella capitale d’Italia, sia sotto il profilo dello sviluppo commerciale con l’arrivo di Urus. Il successo del nostro nuovo modello sta andando oltre le più rosee aspettative, tant’è che in Italia, oggi nella top 10 dei mercati mondiali, contiamo di raddoppiare i volumi entro il 2019, quando il SUV raggiungerà la piena capacità produttiva.” Sul territorio italiano il nuovo showroom romano di Lamborghini si aggiunge ai punti vendita di Milano, Bologna e Bergamo. A livello mondiale Lamborghini è presente in 50 paesi con un totale di 150 concessionari.
L’articolo Lamborghini inaugura una nuova concessionaria a Roma proviene da Panoramauto.
Ford Focus: ricomincio da quattro
Comfort
Su strada è un giusto compromesso tra comodità e piacere di guida. L’abitacolo offre parecchi centimetri alle spalle dei passeggeri posteriori. |
Costi
Il motore 1.0 EcoBoost da 125 CV protagonista del nostro primo contatto ha una cilindrata contenuta che consente di risparmiare sull’RC Auto e beve poca benzina. |
Piacere di guida
La Ford Focus è sempre stata una compatta coinvolgente e anche la quarta generazione non fa eccezione. |
Ambiente
La Ford Focus 1.0 EcoBoost 125 CV emette poca CO2: 108 g/km. |
Ford Focus: un nome, una garanzia. La compatta americana – arrivata alla quarta generazione e disponibile nelle varianti cinque porte e station wagon – è una delle poche vetture che sono state capaci di conquistare critica (la prima serie fu Auto dell’Anno), pubblico (16 milioni di esemplari venduti in 20 anni di carriera) e successi sportivi (due Mondiali Rally WRC vinti dalla seconda serie) e si presenta sul mercato completamente rinnovata: dentro (nuovo pianale C2 e abitacolo più spazioso) e fuori (design più moderno).
Nel nostro primo contatto abbiamo potuto guidare la versione 1.0 EcoBoost 125 CV nell’allestimento Titanium: scopriamo insieme i pregi e i difetti della “segmento C” dell’Ovale Blu.
Spazio in primo piano
Il nuovo pianale C2 adottato dalla Ford Focus ha permesso agli ingegneri della Casa statunitense di ricavare più spazio nella zona posteriore dell’abitacolo: i passeggeri hanno più centimetri nella zona delle spalle e il bagagliaio – caratterizzato da una capienza nella norma in configurazione a 5 posti (375 litri) – se la cava molto bene con i sedili posteriori abbattuti (1.354 litri).
Le dimensioni esterne ingombranti – 4,38 metri di lunghezza – non sono di grande aiuto nelle manovre (anche perché le superfici vetrate non sono molto ampie): per fortuna i sensori di parcheggio anteriori e posteriori sono di serie.
Piacere di guida
La Ford Focus è sempre stata una compatta coinvolgente nelle curve e la quarta generazione non fa eccezione: l’assetto è un giusto compromesso tra comfort e incisività e lo sterzo regala un buon feedback.
Il già noto motore 1.0 turbo benzina EcoBoost da 125 CV presente sulla vettura analizzata nel nostro primo contatto ha una cilindrata contenuta che consente di risparmiare sull’assicurazione RC Auto ed è uno dei tre cilindri più silenziosi in circolazione. Un propulsore – abbinato ad un cambio manuale a sei marce senza infamia e senza lode – un po’ carente di coppia (170 Nm, 200 con l’overboost) che potrebbe offrire una spinta più corposa ai bassi regimi. Le prestazioni? In linea con quanto offerto dalla concorrenza: 198 km/h di velocità massima e 10,3 secondi per accelerare da 0 a 100 chilometri orari.
Prezzo e costi
La Ford Focus 1.0 EcoBoost 125 CV protagonista del nostro primo contatto ha un prezzo nella media della categoria – 24.750 euro – unito ad una dotazione di serie interessante: Active Grille Shutter (chiusura automatica griglia radiatore), cerchi in lega da 16”, climatizzatore automatico bizona, cruise control, Ford Pass Connect (modem integrato per l’auto connessa), Keyless entry (apertura e chiusura senza chiave), pulsante di accensione, quadro strumenti 4,2” TFT a colori, Radio SYNC 3 Touch Screen 8” a colori con navigatore, Bluetooth con voice control, Applink, Apple CarPlay, Android Auto, Emergency assistance, 2 USB, 6 altoparlanti e comandi al volante, retrovisori antiabbagliamento richiudibili elettricamente, ruotino di scorta, sedile anteriore del passeggero con altezza regolabile e supporto lombare, sensore pioggia e sensori di parcheggio anteriori e posteriori.
Nonostante l’allestimento Titanium non sia il più ricco della gamma la dotazione di sicurezza è una delle più complete del segmento C: airbag frontali, laterali e a tendina, assistente alla partenza in salita, assistenza alla frenata d’emergenza, attacchi Isofix, controlli di stabilità e trazione, fendinebbia, Intelligent Speed Assist (sistema che sfrutta la telecamera frontale per leggere i limiti di velocità indicati dalla segnaletica verticale e che aggiorna il limitatore in base al limite in vigore in quel tratto di strada), Lane Keeping Aid, monitoraggio pressione pneumatici, Pre-Collision Assist incluso Pedestrian & Cyclist Detection, Post Impact Braking (sistema che in caso di collisione aziona automaticamente i freni per ridurre il rischio di eventuali collisioni multiple) e sensore luci.
La tenuta del valore si preannuncia molto interessante (le Ford Focus sono sempre richiestissime sul mercato dell’usato) e i consumi sono bassi (20,8 km/l dichiarati, oltre 15 raggiungibili con uno stile di guida tranquillo), merito anche del sistema che disattiva il terzo cilindro ad andature moderate. La garanzia, invece, è di soli due anni a chilometraggio illimitato: il minimo di legge.
Motore | turbo benzina |
N. cilindri/cilindrata | 3/999 cc |
Potenza | 92 kW (125 CV) a 6.000 giri |
Coppia | 170 Nm a 1.400 giri (200 con overboost) |
Trazione | anteriore |
Velocità max | 198 km/h |
Acc. 0-100 km/h | 10,3 s |
Consumo medio | 20,8 km/l |
Dimensioni | 4,38/1,83/1,47 m |
Passo | 2,70 m |
24.750 euro |
L’articolo Ford Focus: ricomincio da quattro proviene da Panoramauto.