Monthly Archives: Luglio 2018
Hyundai i20 1.0 T-GDI DCT: la prova della piccola coreana
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Città
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Fuori città
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Autostrada
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Vita a bordo
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Prezzo e costi
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Sicurezza
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Il restyling ha tolto alla Hyundai i20 i motori diesel ma ha portato alla piccola coreana un valido cambio automatico a doppia frizione. La “segmento B” asiatica offre tanti centimetri alle gambe di chi si accomoda dietro (anche se sul divano si sta comodi solo in due) e il motore 1.0 turbo T-GDI da 100 CV non brilla alla voce “consumi”.
La seconda generazione della Hyundai i20 – nata nel 2014 – ha beneficiato recentemente di un restyling che ha portato alcune modifiche estetiche (paraurti rivisti e una zona posteriore rinnovata con i gruppi ottici ridisegnati e la targa spostata sul portellone) e tecniche: sono spariti dal listino i motori diesel ed è arrivato un nuovo cambio automatico a doppia frizione.
Nella nostra prova su strada abbiamo potuto testare la variante più costosa della piccola coreana: la 1.0 T-GDI DCT (disponibile esclusivamente nel più ricco allestimento Prime). Scopriamo insieme i suoi pregi e difetti.
Città
La Hyundai i20 si comporta bene in città: nei parcheggi è aiutata dai sensori posteriori e dalla retrocamera di serie e sulle buche risponde in maniera adeguata grazie a una taratura degli ammortizzatori non troppo rigida (ma neanche esageratamente soft).
Il motore 1.0 tre cilindri turbo benzina T-GDI da 100 CV e 172 Nm di coppia non è un fulmine di guerra (11,4 secondi sullo “0-100”) ma si riscatta con un’erogazione corposa ai bassi regimi.
Fuori città
Motore più elastico che sportivo, sterzo diretto e un comportamento stradale onesto e sincero: la Hyundai i20 è una piccola gradevole nelle curve.
Il nuovo cambio automatico DCT (doppia frizione) a 7 rapporti se la cava egregiamente e regala passaggi marcia rapidi e fluidi.
Autostrada
In autostrada la Hyundai i20 si è confermata una delle piccole più comode in circolazione: motore silenzioso, abitacolo ben insonorizzato e avvallamenti ben gestiti dalle sospensioni.
Stabile nei cambi di direzione alle alte velocità e dotata di un impianto frenante potente, non brilla alla voce “autonomia”: 893 km con un pieno dichiarati, oltre 700 raggiungibili solo impegnandosi.
Vita a bordo
Dentro la Hyundai i20 restyling analizzata nella nostra prova su strada non è molto diversa dalla variante pre-restyling: le finiture sono sempre molto curate (materiali e assemblaggi di buon livello) e l’unico appunto riguarda l’assenza di inserti sulla plancia, troppo “carica” di grigio.
La piccola coreana può inoltre vantare un buon bagagliaio (326 litri che diventano 1.042 quando si abbattono i sedili posteriori) e un abitacolo che offre tanti centimetri alle gambe di chi si accomoda dietro (ma poco spazio nella zona delle spalle).
Prezzo e costi
La Hyundai i20 1.0 T-GDI DCT oggetto della nostra prova su strada è acquistabile solo in abbinamento al più ricco allestimento Prime. Il prezzo è un po’ alto – 20.450 euro – e la dotazione di serie comprende: alzacristalli elettrici posteriori, attacchi Isofix, bracciolo anteriore con vano portaoggetti, cerchi in lega da 16”, climatizzatore manuale, cruise control, fari di proiezione con illuminazione statica degli angoli, fendinebbia, luci diurne a LED, sedile del guidatore regolabile in altezza, sensore luci, sensore pioggia, sensori di parcheggio posteriori, sistema multimediale con Android Auto, Apple CarPlay, AUX, Bluetooth, USB, specchietto retrovisore elettrocromico, telecamera posteriore e vetri posteriori oscurati.
Per entrare in possesso di tutti gli altri accessori presenti sulla vettura del nostro test bisogna sborsare altri 2.200 euro: 450 euro per il Safety Pack (assistenza anti-collisione frontale con riconoscimento veicoli e pedoni, rilevamento stanchezza del conducente, mantenimento della corsia e oscuramento dei fari abbaglianti) e 1.750 euro per il Deluxe Pack (abbonamento Live Services per 7 anni, altoparlanti posteriori, climatizzatore automatico bizona, fascia paracolpi laterale nera, luci posteriori a LED, maniglie esterne cromate, pulsante di avviamento “Start Button” con Smart Key, radio DAB, regolazione in altezza delle cinture di sicurezza anteriori, rete ferma bagagli, sensori di parcheggio anteriori, navigatore e retrovisori ripiegabili elettricamente).
Per quanto riguarda il resto la Hyundai i20 ha una garanzia molto lunga (cinque anni a chilometraggio illimitato) ma presenta consumi un po’ troppo alti: il marchio coreano dichiara una percorrenza di 17,9 km/l ma bisogna guidare in modo molto tranquillo per stare sopra quota 15.
Sicurezza
La dotazione di sicurezza della Hyundai i20 comprende: airbag frontali, laterali e a tendina, assistente alla partenza in salita, avviso superamento involontario della corsia, controlli di stabilità e trazione, freni posteriori a disco e monitoraggio pressione pneumatici. Tutti gli ADAS più evoluti sono compresi nel Safety Pack (che come abbiamo visto in precedenza si paga a parte).
La seconda generazione della piccola asiatica è un’auto sicura: frena bene, tiene bene la strada e offre una buona visibilità al guidatore. Una valida compagna di viaggio.
Tecnica |
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Motore | turbo benzina, 3 cilindri |
Cilindrata | 998 cc |
Potenza max | 73,6 kW (100 CV) a 4.500 giri |
Coppia max | 172 Nm a 1.500 giri |
Omologazione | Euro 6 |
Cambio | automatico a 7 rapporti |
Capacità |
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Bagagliaio | 326/1.042 litri |
Serbatoio | 50 litri |
Prestazioni e consumi |
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Velocità max | 190 km/h |
Acc. 0-100 km/h | 11,4 s |
Consumo medio | 17,9 km/l |
Autonomia | 893 km |
Emissioni | 127 g/km |
Costi d’utilizzo |
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Prezzo | 20.450 euro |
Bollo | 190,92 euro |
20.450 euro |
Cerchi in lega da 16″ | di serie |
Cruise control | di serie |
Cruise control adattivo | non disp. |
Fari a LED | non disp. |
Radio Android Auto Apple CarPlay Aux Bluetooth USB | di serie |
Sensore luci | di serie |
Sensore pioggia | di serie |
Sensori di parcheggio post. | di serie |
Tetto panoramico | non disp. |
Vernice metall. Cashmere Brown | di serie |
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Seat: il digital cockpit anche su Ibiza e Arona
Credits: Nicola Walde im Opel Test Center Rodgau-Dudenhofen, Juli 2018
Credits: Nicola Walde im Opel Test Center Rodgau-Dudenhofen, Juli 2018
Credits: Nicola Walde im Opel Test Center Rodgau-Dudenhofen, Juli 2018
Seat ha annunciato che, dopo il debutto da gennaio 2018 sulla Leon e sulla Ateca, il Digital Cockpit arriverà anche sulle piccole Ibiza e Arona. La strumentazione digitale della Casa spagnola sfoggia un design moderno e versatile e offrirà anche nuove funzionalità e un maggior numero di informazioni sui quadranti analogici, come il tachimetro e il contagiri, le mappe a colori e la navigazione (come optional attrezzature).
Alejandro Mesonero-Romanos, Director of Design della Casa spagnola ha dichiarato:
“Siamo impegnati a offrire ai nostri clienti il miglior design di qualità, introducendo la precisione di un calibro classico nel mondo digitale, in cui ogni pixel è progettato con la stessa accuratezza. Approfittando di questo formato digitale dirompente, il nostro interiore design delle auto passa al livello successivo.”
Il controllo delle informazioni fornite è semplice e richiede al conducente di premere semplicemente il pulsante di controllo “View” montato sul volante per scorrere i tre diversi display principali disponibili, riducendo al minimo la distrazione del guidatore e ottimizzando la chiarezza delle informazioni fornite in base alle esigenze del guidatore. Le transizioni tra le varie informazioni disponibili sul display TFT da 1280 x 480 pixel sono fluide, grazie alla frequenza di aggiornamento di 75 Hz, che facilita la lettura delle informazioni.
Il Digital Cockpit di Seat offre tre principali display di informazioni: Classic, Digital e Dynamic View. Le informazioni classiche visualizzano le funzioni analogiche come tachimetro e contagiri, ma tra questi due quadranti digitali è possibile visualizzare ulteriori dati, tra cui informazioni di navigazione, musica, telefono, dati di guida e informazioni di assistenza (corsia, rilevamento punto cieco e front assist, ACC) e lo stato del veicolo. Mentre ulteriori informazioni possono essere visualizzate anche nel centro dei quadranti.
I dati di guida possono anche essere visualizzati in tutte le visualizzazioni, tra cui: consumo di carburante, distanza percorsa e chilometraggio totale. Il sistema consente inoltre di mostrare la musica attualmente in riproduzione, mentre il driver può scorrere la libreria musicale con la minima necessità di distogliere gli occhi dalla strada.
Il Digital Cockpit, poi, può essere personalizzato a piacimento dal guidatore. Questo significa che due dei display principali, classico e dinamico, possono essere adattati per mostrare informazioni specifiche. Il guidatore, ad esempio può mescolare le indicazioni di navigazione con i tradizionali quadranti tachimetro o utilizzare lo schermo intero per visualizzare la mappa dettagliata. La configurazione scelta può essere salvata come profilo utente e selezionata facilmente alla prossima guida. È possibile creare e salvare nel sistema fino a tre profili per stile.
Inoltre, Digital Cockpit è dotato di sensori di luce che, a seconda delle condizioni di illuminazione dell’ambiente e tramite un algoritmo, adattano l’illuminazione del display.
Seat Arona
La Sport Utility di segmento B della Casa di Martorell, sorella minore della Ateca.
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Con Opel Nici Walde stabilisce il nuovo record sulle 24 ore con una velomobile
Credits: Nicola Walde im Opel Test Center Rodgau-Dudenhofen, Juli 2018
Credits: Nicola Walde im Opel Test Center Rodgau-Dudenhofen, Juli 2018
Alle 10,28 dello scorso 29 luglio Nici Walde è scesa dalla velomobile al Centro Prove Opel di Rodgau-Dudenhofen, esausta ma felice. Nella sessione durata 24 ore ha percorso esattamente 1.088 chilometri con la sua bicicletta totalmente carenata e ha stabilito il nuovo record mondiale femminile su HPV (veicoli a trazione umana).
Nessun altra donna ha mai percorso una distanza superiore grazie esclusivamente alla propria forza fisica in questo periodo di tempo. Nici aveva battuto il precedente record mondiale femminile di 1.012 chilometri in poco meno di 22 ore.
Nico Walde ha dichiarato al traguardo:
“Non so neppure che cosa pensare. Battere il record mondiale femminile sulle 24 ore era il mio obiettivo. Peccato che abbia piovuto, le condizioni meteorologiche mi hanno impedito di ottenere un risultato migliore. Ma so una cosa: questo fantastico risultato non sarebbe stato possibile senza #opel e il suo grande sostegno”.
Johan Willems, Vice President Communications di Opel si è congratulato con l’atleta:
“Quello che Dici Walde ha fatto ieri e oggi va oltre lo straordinario. Questo risultato è fantastico. Noi di Opel abbiamo fatto del nostro meglio per sostenere un’atleta così ambiziosa ed eccezionale. Eravamo abbastanza certi che ce l’avrebbe fatta. Abbiamo incoraggiato Nici senza fermarci un solo istante, come spiega chiaramente il nostro slogan #WeBelieve”.
Accanto al suo team, numerosi dipendenti Opel e tifosi hanno sostenuto l’atleta nella sua impresa. Il bobbista che ha vinto di più alle Olimpiadi invernali, André Lange e il due volte campione olimpico nel quattro di coppia, il canottiere Karl Schulze, hanno tenuto le dita incrociate per Nici Walde. Anche il testimonial del marchio Opel e il vincitore della 24 ore di Le Mans e del Nürburgring Joachim “Jockel” Winkelhock era presente.
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BMW e la partnership con la Onlus Di.Di diversamente Disabili
“Gli uomini hanno sempre cercato di accrescere le proprie capacità attraverso strumenti e tecnologie. Voi, se poteste scegliere, quale vorreste? Noi abbiamo scelto questa: la moto”. Questo è il motto della Onlus Di.Di Diversamente Disabili di Emiliano Malagoli, il centauro “bionico”, deciso a condividere la propria passione per la moto, nonostante il gravissimo incidente su strada che gli ha causato l’amputazione di una gamba. Parliamo di una Onlus che nasce con l’obiettivo di promuovere l’attività sportiva come elemento di recupero e inclusione sociale attraverso varie attività. Tra queste spiccano una scuola guida con moto adattate e istruttori con la stessa disabilità degli allievi, un team di piloti “speciali” e un campionato mondiale, nazionale (Octo Bridgestone Cup) e internazionale (International Bridgestone Handy Race e Dream World Bridgestone Cup) dedicato a piloti disabili che dal 2017 ha debuttato anche in alcune tappe di MotoGP e WorldSBK.
La partnership con BMW
Grazie alla collaborazione tra BMW Motorrad Italia e la Onlus Di.Di.Diversamente Disabili di Emiliano Malagoli, sono già molti i risultati ottenuti negli ultimi due anni con attività volte a riavvicinare al mezzo più sportivo per antonomasia anche le persone con mobilità ridotta. BMW Motorrad ha dato un contributo fondamentale per l’avvio di corsi di guida in moto per disabili organizzati dalla Onlus con le BMW F 800 R equipaggiate con un adattamento speciale, e i risultati raggiunti sono stati incredibili: circa 240 ragazzi disabili si sono rimessi in moto, e oltre 50 patenti speciali AS sono state rilasciate ad altrettanti soci della Onlus. In pista con l’Althea BMW Racing Team, inoltre, Emiliano Malagoli ha raggiunto numerosi traguardi a bordo della sua BMW S 1000 RR, adattata per l’occasione. Tra i molti risultati ottenuti, la vittoria del trofeo Di.Di. Bridgestone Cup 2017, un ottimo secondo posto alla International Bridgestone Handy Race di Le Mans (MotoGP 2018) e la medaglia di bronzo alla International Bridgestone Handy Race di Le Mans (MotoGP 2017).
Malagoli e Zanardi testimonial di SciAbile
Insieme ad Alex Zanardi, Emiliano Malagoli è anche testimonial di SciAbile, progetto nato nel 2003 dalla collaborazione tra il BMW Group Italia e la Scuola di Sci Sauze d’Oulx Project, che proprio quest’anno ha tagliato il traguardo simbolico dei 15 anni, a conferma di essere uno dei pilastri della strategia di Corporate e Social Responsibility di BMW Italia, SpecialMente.
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BMW M2 Competition 2018
BMW ha svelato la versione più radicale della gamma M2, la Competition. Si tratta della nuova versione migliorata della più piccola sportiva di Monaco che debutterà in anteprima mondiale al Salone di Pechino 2018 (25 aprile – 4 maggio) e inizierà ad arrivare ai primi clienti già a settembre prossimo. Sotto il cofano monta il sei cilindri in linea della M4, con 410 CV di potenza.
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MV Agusta, il prototipo pronto per la Moto2
Il marchio MV Agusta ha svelato le immagini della moto che prenderà parte al motomondiale al fianco del team Forward nella categoria Moto2. Il debutto è atteso per la prossima stagione ma presto ci saranno i primi test in pista. Si chiama F2 il prototipo in questione e, come da regolamento, monterà il tre cilindri Triumph che dal prossimo anno sostituirà il motore Honda.
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Skoda Karoq Scout: prime fotografie e informazioni
Skoda continua ad ampliare la sua gamma di prodotti con alternative per tutti i gusti e tutte le tasche. La prossima ad entrare nei listini della Casa ceca sarà la nota versione Scout, che strizza l’occhio al mondo off-road, della SUV neo arrivata della famiglia, la Karoq.
Segni di riconoscimento
Esteticamente è dove la nuova Skoda Karoq Scout si differenzia di più rispetto alla versione standard. Lo fa con rifiniture cromate e con le protezioni aggiuntive rivestite in plastica nera che circondano i passaruota, cerchi specifici da 18 pollici di serie (disponibili anche da 19 in optional), vetri oscurati e, naturalmente, logo Scout in bella vista.
A bordo la versione Scout della Karoq sfoggia tappezzerie specifiche per i sedili, volante multifunzione con la corona rivestita in pelle, pedaliera in alluminio, Virtual Cockpit con grafica specifica per la guida in fuoristrada e pacchetto di illuminazione a LED di serie.
Solo a trazione integrale
Tutte le proposte meccaniche della Karoq Scout saranno abbinate alla trazione integrale e si potrà scegliere tra il 1.5 TSI da 150 CV con il cambio automatico DSG a 7 rapporti e con il 2.0 TDI da 150 o 190 CV, con cambio manuale o DSG.
Skoda Karoq
La nuova SUV compatta della Casa boema pronta al debutto a metà maggio
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MV Agusta, ecco il prototipo pronto per la Moto2
Il marchio MV Agusta ha svelato le immagini della moto che prenderà parte al motomondiale al fianco del team Forward nella categoria Moto2. Il debutto è atteso per la prossima stagione ma presto ci saranno i primi test in pista. Si chiama F2 il prototipo in questione e, come da regolamento, monterà il tre cilindri Triumph che dal prossimo anno sostituirà il motore Honda.
“Sono molto orgoglioso di vedere il sogno di riportare MV Agusta nel Motomondiale diventare realtà. Volevo ringraziare tutti i nostri ingegneri, tecnici e designer e i ragazzi del Forward Racing Team per avere reso tutto questo possibile in così poco tempo. Un ringraziamento speciale va a Giovanni Cuzari, per aver creduto in noi ed averci spinto a fare il massimo. Ci sarà ancora molto da fare, ma step by step porteremo la moto ad essere competitiva”, ha dichiarato Giovanni Castiglioni Presidente di MV Agusta.
“Inseguo questo sogno sin dai tempi di Claudio (Castiglioni). Numerose volte ho insistito per tornare con MV Agusta in MotoGP, e, quando Giovanni ha preso il posto del padre, spesso l’ho spronato a credere in un progetto tanto ambizioso. Finalmente lo ha fatto, ed oggi, 42 anni dopo, faremo il primo passo con il nostro prototipo di moto2 MV Agusta. Sono emozionatissimo, ma consapevole che questo è solo un primo esordio e che il lavoro da fare è ancora importante. Ho avuto modo di conoscere da vicino il Centro Ricerche Castiglioni, il vero cuore di MV Agusta, e ora ho la certezza che non ci manca nulla: la passione e la professionalità del gruppo capitanato da Paolo Bianchi, unita al mio meraviglioso gruppo di lavoro, che ringrazio singolarmente, è sicuramente il giusto mix per poter puntare al meglio. Quello di oggi è un punto di partenza per arrivare a riportare questo marchio davvero in alto. Un grazie va, inoltre, a tutti coloro che hanno sostenuto e sostengono questo progetto, ora la parola passa al cronometro”, dice Giovanni Cuzari Team Owner di Forward.
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Primo teaser dell’Audi PB 18 e-tron
In occasione della Pebble Beach Car Week 2018, Audi svelerà un’inedita concept car denominata PB 18 e-tron. Durante la kermesse californiana la Casa dei Quattro Anelli svelerà questo prototipo sul circuito di Laguna Seca, scenario che ben rappresenta l’indole sportiva di questo prototipo.
Si tratta infatti di una super sportiva spinta da un powertrain elettrico, che anticipa la visione del marchio di Ingolstadt sul futuro delle super car a zero emissioni e introduce i primi elementi stilistici delle prossime sportive della gamma. Disegnata dal Malibu Design Loft, si ispira alla R18 e-tron vincitrice del WEC.
Per ora Audi non ha rilasciato informazioni sulla PB 18 e-tron, né è certo se da questo prototipo nascerà una versione di serie da inserire al top della nuova gamma e-tron che debutterà a settembre con la prima crossover elettrica del marchio.
Audi e-tron: il debutto a settembre a San Francisco
Dopo l’unveiling in California la prima crossover elettrica di Ingolstadt sarà presente anche in Europa al Salone di Parigi 2018
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Harley-Davidson, nel 2020 arrivano una naked e una enduro stradale
Harley svela il piano di sviluppo fino al 22, chiamato “More Roads to Harley-Davidson”, annunciando una vera rivoluzione dal punto di vista del prodotto. “Le audaci azioni che stiamo annunciando oggi sfruttano le vaste capacità e la potenza di fuoco di Harley-Davidson – la nostra eccellenza nello sviluppo e produzione dei prodotti, l’appeal globale del marchio e, naturalmente, la nostra grande rete di concessionari”, ha dichiarato Matt Levatich, presidente e amministratore delegato ufficiale, Harley-Davidson, Inc. “Insieme ai nostri fedeli clienti, condurremo la prossima rivoluzione di libertà su due ruote per ispirare futuri motociclisti che non hanno ancora nemmeno pensato al brivido della guida.”
Il piano per il futuro di Harley-Davidson
Il piano “More Roads to Harley-Davidson” comprende: nuovi prodotti per continuare a soddisfare gli attuali clienti e ispirare nuovi motociclisti estendendo la leadership nel mercato di grossa cilindrata ed esplorando nuovi mercati e segmenti; andare incontro ai clienti interagendo attraverso un’esperienza di vendita multicanale; e definire un piano per migliorare la solidità finanziaria dei concessionari e l’esperienza dei clienti Harley-Davidson.
Nuovi modelli
Oltre a continuare a sviluppare moto Touring e Cruiser sempre più evolute e prodotti di piccola cilindrata (250 cc – 500 cc) soprattutto per i mercati emergenti, il marchio H-D ha deciso di presentare una nuova piattaforma modulare di motocicli da 500cc a 1250cc che comprende tre distinte aree di prodotto e quattro cilindrate, a partire dalla prima motocicletta Adventure Touring, l’Harley-Davidson™ Pan America™ 1250, dal modello Custom 1250cc e dal modello Streetfighter 975cc, tutti previsti per il lancio a partire dal 2020. Altri modelli per ampliare la copertura in questi segmenti seguiranno fino al 2022. Infine, Harley vuole anche essere leader nel mercato delle moto elettriche, con il lancio della prima motocicletta elettrica Harley-Davidson, LiveWire™, nel 2019.
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