Monthly Archives: Giugno 2018

MOIA, dal car sharing al ride pooling: il futuro dell’auto è condiviso

moia-veicolo-elettricomoia-veicolo-elettrico

Dovete andare alla stazione: il treno parte a breve.

Uscite di casa con la vostra valigia, fate cento metri a piedi e nel frattempo con il vostro cellulare chiamate un van che arriverà in pochi minuti, salite e vi sedete su un posto comodo e spazioso, e il van vi porterà a circa 100 metri dalla stazione nel minore tempo possibile.

E il vostro mezzo di trasporto, magari, non avrà neppure un guidatore.

È questo il futuro che MOIA – brand lanciato a gennaio 2017 dal Gruppo Volkswagen e dedicato alla mobilità che verrà – ha immaginato. “Easy peasy”, direbbero gli inglesi: “liscio liscio”, potremmo definirlo noi.

Da Hannover al resto d’Europa, una realtà in evoluzione

Per essere più precisi, in realtà, dovremmo parlare di presente.

Perché con MOIA ci troviamo davanti a una realtà già su strada, in sperimentazione ad Hannover già da ottobre del 2017. Con successo, visto che sono state più di 20.000 le richieste di iscrizione al programma di test, e visto che i 3.500 tester selezionati hanno proceduto in questi mesi a effettuare oltre 200.000 richieste di trasporto dei 35 van presenti sui 95 Km² coperti dal servizio.

Una sperimentazione che si estenderà – a partire dalla prima metà del 2019 – ad Amburgo, con una flotta di 200 van elettrici destinati a diventare un migliaio entro i prossimi 3 anni e a coprire quasi tutta l’estensione della città.

Numeri, numeri, numeri. Che però ci danno un quadro preciso di quanto il progetto di mobilità di MOIA sia attraente, e non solo sulla carta. E non solo in Germania.

MOIA, social movement: il video (in inglese)


Ride pooling: ispirazione americana, necessità europea

Ci troviamo davanti a un servizio che si piazza a metà strada fra auto privata/taxi e i mezzi pubblici. Sia dal punto di vista del costo d’esercizio, che da quello dei pro e dei contro.

Per un prezzo di poco superiore a quello di un viaggio in autobus o metropolitana, l’utente può così avere la flessibilità di un’auto che segue le sue necessità e il percorso che deve sostenere (in parte: il van di MOIA è raggiungibile in fermate prefissate a un massimo di 250 metri dal punto di chiamata e dal punto di arriva). Si rinuncia all’isolamento e all’esclusività di un mezzo privato, ma non ci si ritrova in pullman affollati di gente che spinge e si fa largo a gomitate. Ogni van ha infatti un massimo di 6 posti, con spazio personale in abbondanza e possibilità di riposare o lavorare.

È un concetto moderno, ispirato al car-pooling americano – che negli Stati Uniti è promosso con iniziative come corsie riservate e altre agevolazioni – un sistema per condividere con più persone la propria auto (in percorsi ripetuti, come quelli casa-lavoro).

In Italia questo stile di commuting non ha ancora preso piede, anche se abbiamo visto qualcosa di simile con servizi 2.0 come quelli di BlaBlaCar, che hanno avuto un certo seguito. Come un buon successo – di pubblico, più che economico – hanno avuto anche altri esperimenti di mobilità social come il car sharing di Enjoy e Car2Go.

Insomma, il modo di viaggiare del pubblico sta cambiando, e MOIA di Volkswagen Group si muove su questa falsa riga: proponendo un servizio che, in più, libera anche dalla necessità di dover guidare. Ridare tempo e spazio ai cittadini, disingolfando le metropoli dal traffico in eccesso, con obiettivi anche di miglioramento dell’impatto ambientale.

Dopotutto, il claim di MOIA è “social movement”. Che potremmo tradurre sia come “mobilità condivisa” che come “movimento sociale”. Perché viaggiare insieme è bello, ma bisogna anche scegliere una buona destinazione.

L’articolo MOIA, dal car sharing al ride pooling: il futuro dell’auto è condiviso proviene da Panoramauto.

Fonte:

Skoda Octavia Wagon 1.8 TFSI DSG (2010): pregi e difetti della station wagon ceca

Skoda Octavia WagonSkoda Octavia Wagon

Skoda Octavia Wagon tre quarti posterioreSkoda Octavia Wagon tre quarti posteriore

Skoda Octavia Wagon profiloSkoda Octavia Wagon profilo

Skoda Octavia Wagon faro anterioreSkoda Octavia Wagon faro anteriore

Skoda Octavia Wagon logo OctaviaSkoda Octavia Wagon logo Octavia

 

La seconda generazione della Skoda Octavia Wagon è una delle station usate più interessanti in circolazione. Negli annunci ci sono solo modelli diesel ma noi oggi analizzeremo l’introvabile 1.8 TFSI DSG del 2010 (restyling e con quotazioni inferiori a 6.000 euro), all’epoca la variante a benzina più potente (RS esclusa) della familiare ceca.

Scopriamo insieme i pregi e i difetti di questa familiare esteuropea realizzata sullo stesso pianale della Volkswagen Golf VI perfetta per chi ha bisogno di spazio ma non percorre molti chilometri.

Skoda Octavia Wagon faro anterioreSkoda Octavia Wagon faro anteriore

I pregi della Skoda Octavia Wagon 1.8 TFSI DSG del 2010

Capacità bagagliaio

Il vano è immenso: 605 litri che diventano 1.655 quando si abbattono i sedili posteriori.

Posto guida

Semplicemente perfetto: sedile comodo (e ampiamente regolabile), strumentazione chiara e comandi ergonomici.

Climatizzazione

L’impianto automatico bizona se la cava egregiamente.

Sospensioni

La taratura tendente al morbido degli ammortizzatori regala un buon comfort nei lunghi viaggi.

Rumorosità

Motore silenzioso e abitacolo ben insonorizzato.

Motore

Il 1.8 TFSI turbo benzina Euro 5 montato dalla Skoda Octavia Wagon è un piccolo gioiello pronto ai bassi regimi e ricco di cavalli (160) e di coppia (250 Nm) montato all’epoca anche dall’Audi A4.

Cambio

La trasmissione automatica DSG a doppia frizione (7 rapporti) è una garanzia: passaggi marcia rapidi e fluidi.

Sterzo

Comando adeguato al tipo di vettura: non nasce per fare le corse.

Prestazioni

La Skoda Octavia Wagon 1.8 TFSI DSG è una familiare brillante: 222 km/h di velocità massima e 7,9 secondi per accelerare da 0 a 100 chilometri orari.

Visibilità

Le forme razionali, le ampie superfici vetrate e le dimensioni esterne non esagerate non creano problemi in fase di manovra. I sensori di parcheggio erano optional.

Freni

Molto potenti.

Tenuta di strada

Più rassicurante che divertente: sempre incollata all’asfalto.

Prezzo

Da nuova nel 2010 la Skoda Octavia Wagon 1.8 TFSI costava poco (26.861 euro): oggi è introvabile (i clienti della familiare ceca all’epoca si fiondarono in massa sulle diesel) e le sue quotazioni recitano 5.700 euro.

Tenuta del valore

La Skoda Octavia Wagon è una station molto richiesta sul mercato dell’usato. Anche se non con i motori a benzina…

Consumo

Relativamente contenuto (considerando i cavalli e il tipo di alimentazione): 15,2 km/l.

Skoda Octavia Wagon logo OctaviaSkoda Octavia Wagon logo Octavia

I difetti della Skoda Octavia Wagon 1.8 TFSI DSG del 2010

Abitabilità

La Skoda Octavia Wagon è una delle station medie più corte in circolazione (4,57 metri di lunghezza) ma anche una di quelle con il bagagliaio più grosso. Di conseguenza lo spazio per i passeggeri è stato sacrificato.

Finitura

Qualche imprecisione di troppo nelle zone più nascoste.

Dotazione di serie

L’allestimento Elegance – l’unico disponibile sulla Skoda Octavia Wagon 1.8 TFSI DSG – non era molto ricco: autoradio CD MP3, cerchi in lega, cruise control, climatizzatore automatico bizona, fendinebbia, retrovisore interno antiabbagliante, sensore pioggia e vetri posteriori oscurati.

Dotazione di sicurezza

Senza infamia e senza lode: airbag frontali, laterali e a tendina, assistente partenze in salita, attacchi Isofix, controlli di stabilità e trazione e poggiatesta anteriori attivi. Senza dimenticare le quattro stelle ottenute nei crash test Euro NCAP.

Garanzie

La copertura globale è scaduta nel 2012 mentre quella sulla verniciatura nel 2013. Ancora valida, fino al 2022, la protezione sulla corrosione.

Scopri tutto il listino Skoda.

Il mondo Skoda

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Fonte:

Nuova Suzuki Jimny: le prime foto

Suzuki JimnySuzuki Jimny

Suzuki Jimny 2Suzuki Jimny 2

Suzuki Jimny 3Suzuki Jimny 3

Suzuki Jimny 4Suzuki Jimny 4

Suzuki Jimny 5Suzuki Jimny 5

Suzuki Jimny interniSuzuki Jimny interni

Suzuki Jimny telaioSuzuki Jimny telaio

 

Suzuki ha mostrato le prime foto della nuova Jimny: tutti i dettagli tecnici della seconda generazione della piccola fuoristrada giapponese (quarta se si considerano anche le prime due serie note con i nomi LJSJ/Samurai) verranno comunicati più avanti.

La “baby” 4×4 a tre porte nipponica (non chiamatela SUV, potrebbe offendersi) ha uno stile ancora più squadrato di quello della serie precedente (che ha avuto una carriera ventennale) e ancora più “fashion” visto che sarà acquistabile anche con la carrozzeria bicolore. Negli interni spiccano il volante e il sistema di infotainment presi in prestito da altri modelli di Casa Suzuki.

La nuova Suzuki Jimny promette – come le antenate – un comportamento eccezionale in “off-road”: telaio a longheroni, trazione integrale inseribile e marce ridotte. Ancora ignote le cilindrate e le potenze dei motori: si sa solo che saranno montati in posizione longitudinale.

Il mondo Suzuki

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Fonte:

Autovelox: dove sono? (18-24 giugno 2018)

++ ESTATE: CROLLANO PARTENZE ITALIANI IN AGOSTO, -29,5% ++++ ESTATE: CROLLANO PARTENZE ITALIANI IN AGOSTO, -29,5% ++

Credits: Autovelox su un tratto dell’autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria il 4 agosto 2012. ANSA / CESARE ABBATE

Tra il 18 e il 24 giugno 2018 vedremo tanti Autovelox sulle strade e sulle autostrade d’Italia.

Di seguito troverete l’elenco completo di tutte le postazioni fisse e mobili attive nel nostro Paese.

Autovelox mobili dal 18 al 24 giugno 2018

VALLE D’AOSTA

18/06-24/06 T1 Traforo Monte Bianco AO

PIEMONTE

18/06-24/06 A4 Torino-Trieste NO
18/06-24/06 A4 Torino-Trieste TO
18/06-24/06 A26 Genova Voltri-Gravellona Toce NO
18/06-24/06 SS32 Ticinese NO
18/06-24/06 SS703 Tangenziale Est Novara NO
18/06-24/06 SP211 della Lomellina NO
18/06-24/06 SP229 Lago d’Orta NO
18/06-24/06 SP299 di Alagna NO
18/06 A21 Torino-Alessandria-Piacenza-Brescia AL
18/06 A26 Genova Voltri-Gravellona Toce AL
18/06 SS34 del lago Maggiore VB
19/06-23/06 SP142 del Biellese BI
19/06-20/06 SS33 del Sempione VB
19/06 SP37 Crescentino VC
20/06-23/06 A21 Torino-Alessandria-Piacenza-Brescia AL
20/06 A26 Genova Voltri-Gravellona Toce AL
21/06 SP166 della Val d’Ossola VB
22/06 A26 Genova Voltri-Gravellona Toce AL
22/06 SS33 del Sempione VB
22/06 SP594 Destra Sesia VC
23/06 SS34 del Lago Maggiore VB
23/06 SP1 delle Grange VC
24/06 A26 Genova Voltri-Gravellona Toce AL
24/06 SS33 del Sempione VB
24/06 SP230 di Massazza VC

LIGURIA

18/06 A7 Milano-Genova GE
18/06 A10 Genova-Ventimiglia SV
18/06 SS1 Aurelia SV
19/06 A10 Genova-Ventimiglia IM
19/06 A12 Genova-Roma SP
20/06 A10 Genova-Ventimiglia GE
20/06 SS28 del Colle di Nava IM
21/06-22/06 A10 Genova-Ventimiglia IM
21/06 A12 Genova-Roma GE
21/06-22/06 A15 Parma-La Spezia SP
22/06 A10 Genova-Ventimiglia SV
22/06 SS29 del Colle di Cadibona SV
23/06 SP35 dei Giovi GE

LOMBARDIA

18/06 SS233 Varesina VA
18/06 SS36 del lago di Como e dello Spluga LC
19/06 SS344 di Porto Ceresio VA
19/06 SS9 via Emilia LO
19/06 SP235 di Orzinuovi LO
20/06 A7 Milano-Genova PV
20/06 A A4 Bergamo-Milano BG
20/06 SS38 dello Stelvio SO
20/06 SS394 del Verbano Orientale VA
20/06 SP10 Padana Inferiore MN
21/06 A35 Bergamo-Nembro-Albino BS
21/06 SS9 via Emilia LO
21/06 SP235 di Orzinuovi LO
21/06 SP61 della Valle di Tresa VA
22/06-24/06 A A4 Bergamo-Milano BG
22/06 SS233 Varesina VA
23/06-24/06 SS9 via Emilia LO
23/06-24/06 SP235 di Orzinuovi BS
23/06 SS394 del Verbano Orientale VA
24/06 A7 Milano-Genova PV
24/06 SS36 del lago di Como e dello Spluga LC
24/06 SP128 Treviglio-Brignano-Cologno al Serio BG

TRENTINO-ALTO ADIGE

18/06 A22 Brennero-Modena BZ
19/06 SS240 di Loppo e di Val di Ledro TN
19/06 SS48 delle Dolomiti TN
20/06-22/06 A22 Brennero-Modena TN
20/06 A22 Brennero-Modena BZ
20/06 SS47 della Valsugana TN
21/06 SS45 bis Gardesana Occidentale TN
22/06 SS38 dello Stelvio BZ
22/06 SS43 di Val di Non TN
23/06 SS48 delle Dolomiti TN

VENETO

18/06-19/06 SR203 Agordina BL
18/06 SS434 Transpolesana RO
19/06-21/06 SS13 Pontebbana TV
19/06-21/06 SS53 Postumia TV
19/06-21/06 SR89 Treviso Mare TV
19/06-21/06 SP64 Zermanesa TV
20/06-21/06 A4 Torino-Trieste VE
21/06 A4 Torino-Trieste VI
21/06 A31 Vicenza-Piovene Rocchette VI
22/06 SR47 della Valsugana PD
23/06-24/06 A4 Torino-Trieste PD
23/06-24/06 A4 Torino-Trieste VI
23/06-24/06 A31 Vicenza-Piovene Rocchette VI
23/06-24/06 SR15 Cadore Mare TV
23/06-24/06 SP41 di Pianzano TV
23/06-24/06 SP71 del Ponte della Muda TV
23/06 SS13 Pontebbana TV

FRIULI-VENEZIA GIULIA

18/06-24/06 A4 Torino-Trieste UD
18/06-24/06 A23 Palmanova-Tarvisio UD
18/06 A34 GO
18/06 SS13 Pontebbana UD
18/06 SP39 del Varmo UD
19/06 SS14 della Venezia Giulia UD
19/06 SS676 Tangenziale UD
19/06 SR252 di Palmanova UD
19/06 SR354 di Lignano UD
20/06-21/06 SR353 della Bassa Friulana UD
20/06 SS13 Pontebbana UD
21/06 SS14 della Venezia Giulia UD
22/06 SS352 di Grado UD
22/06 SS56 di Gorizia UD
22/06 SR252 di Palmanova UD
23/06 SS13 Pontebbana UD
23/06 SP39 del Varmo UD
23/06 SP95 di Madrisio UD
24/06 A34 GO
24/06 SS56 di Gorizia UD
24/06 SS676 Tangenziale UD
24/06 SR353 della Bassa Friulana UD

EMILIA-ROMAGNA

18/06-24/06 RA08 Ferrara-Porto Garibaldi FE
18/06-24/06 SS16 Adriatica FE
18/06-24/06 SS309 Romea FE
18/06 SS3 Bis Tiberina FC
18/06 SS9 via Emilia PC
18/06 SP Salsomaggiore Terme PR
18/06 SC V.le Italia MO
19/06-21/06 SS16 Adriatica RA
19/06-20/06 A1 Milano-Napoli RE
19/06 SS62 R Variante Cispadana RE
19/06 SS9 via Emilia FC
19/06 SP Langhirano PR
19/06 SC Tangenziale Modena-Sassuolo MO
20/06 A21 Torino-Alessandria-Piacenza-Brescia PC
20/06 SS67 Tosco Romagnola FC
20/06 SS9 via Emilia MO
20/06 SS9 via Emilia PC
20/06 SP105 RE
20/06 SP via Cremonese PR
21/06 SS3 Bis Tiberina FC
21/06 SS Complanare Luigi Einaudi MO
21/06 SP45 di Val di Trebbia PC
21/06 SP Langhirano PR
22/06 A1 Milano-Napoli RE
22/06 SS9 via Emilia PC
22/06 SS9 via Emilia FC
22/06 SP Salsomaggiore Terme PR
22/06 SC Tangenziale Modena-Sassuolo MO
23/06-24/06 A21 Torino-Alessandria-Piacenza-Brescia PC
23/06 SS727 Tang. Forlì FC
23/06 SP45 di Val di Trebbia PC
23/06 SP via Cremonese PR
23/06 SC V.le Italia MO
24/06 SS67 Tosco Romagnola FC
24/06 SS9 via Emilia PR
24/06 SP105 RE
24/06 SC Tangenziale Modena-Sassuolo MO

TOSCANA

18/06-21/06 A1 Milano-Napoli AR
18/06-20/06 A1 Milano-Napoli FI
18/06 A12 Genova-Roma LU
18/06 A15 Parma-La Spezia MS
18/06 SS1 Aurelia LI
18/06 SS223 di Paganico GR
19/06-21/06 A11 Firenze-Pisa Nord PT
19/06-21/06 RA06 Bettolle-Perugia AR
19/06 SP/SGC Firenze-Pisa-Livorno PI
19/06 SP/SGC Firenze-Pisa-Livorno LI
20/06 A15 Parma-La Spezia MS
20/06 SS1 Aurelia LI
21/06 A12 Genova-Roma LU
21/06 RA03 Siena-Firenze FI
21/06 SS1 Aurelia MS
22/06-24/06 A1 Milano-Napoli FI
22/06-23/06 A12 Genova-Roma LI
22/06-23/06 SS223 di Paganico GR
22/06 A15 Parma-La Spezia MS
22/06 SS1 Aurelia LI
22/06 SP1 nuova Pratese PO
23/06-24/06 A11 Firenze-Pisa Nord PT
23/06 SS1 Aurelia MS
24/06 A12 Genova-Roma LU
24/06 A15 Parma-La Spezia MS
24/06 SS1 Aurelia LI

MARCHE

18/06-24/06 A14 Bologna-Taranto PU
18/06-24/06 RA11 Ascoli-Porto d’Ascoli AP
18/06-24/06 SS16 Adriatica PU
18/06-24/06 SS16 Adriatica AN
18/06-24/06 SS3 Flaminia PU
18/06-24/06 SS73 Bis di Bocca Trabaria PU
18/06-24/06 SS76 della Valle d’Esino AN
18/06-24/06 SS77 della Val di Chienti MC
20/06 SP257 Apecchiese PU
20/06 SP4 Metaurense PU

UMBRIA

18/06 SS675 Umbro-Laziale TR
22/06 SS675 Umbro-Laziale TR
24/06 SS3 Flaminia PG

LAZIO

18/06 A/T.P.U. A24 RM
18/06 SP277 FR
20/06 SR156 dei Monti Lepini FR
21/06 A A12 Roma-Civitavecchia RM
21/06 SR148 via Pontina LT
22/06 SS1 Aurelia VT
23/06 SR148 via Pontina LT

ABRUZZO

18/06-24/06 RA Raccordo Autostradale Chieti-Pescara CH
18/06-24/06 SS16 Adriatica CH
18/06-24/06 SS17 dell’Appennino Abruzzese ed Appullo Sannitico AQ
18/06-24/06 SS650 Fondo valle Trigno CH
18/06-24/06 SS652 di Fondo Valle Alento CH
18/06-24/06 SP221 di Fondo Valle Alento CH
18/06-24/06 SP223 Val Pescara-Chieti CH
18/06 A24 Roma-L’Aquila-Teramo TE
20/06-22/06 A24 Roma-L’Aquila-Teramo TE
20/06 SS80 del Gran Sasso d’Italia AQ
22/06-24/06 SS714 var. Francavilla al mare CH

MOLISE

19/06 SS650 Trignina IS
20/06 SS647 Fondo Valle del Biferno CB
21/06 SS650 Trignina IS
23/06 SS647 Fondo Valle del Biferno CB

CAMPANIA

18/06-24/06 A3 Napoli-Salerno-Reggio Calabria NA
18/06-24/06 A3 Napoli-Salerno-Reggio Calabria SA
18/06-24/06 A16 Napoli-Canosa AV
18/06-24/06 A2 del Mediterraneo Ex A/3 SA/RC SA
18/06-24/06 A30 Napoli-Salerno SA
18/06-24/06 A30 Napoli-Salerno CE
18/06-21/06 SS268 del Vesuvio NA
18/06-19/06 A1 Milano-Napoli CE
18/06 A2 Salerno-Avellino AV
18/06 SP430 SA
19/06-20/06 SS85 Venafrana CE
19/06 RA02 Salerno-Avellino AV
19/06 RA09 di Benevento BN
19/06 SR562 Omingardina SA
20/06-22/06 SS7 Appia CE
20/06-22/06 SS7 Appia Quater via Domitiana CE
20/06 SS517 Variante Bussentina SA
21/06 A2 Salerno-Avellino AV
21/06 RA02 Salerno-Avellino AV
21/06 SS18 Tirrena Inferiore SA
22/06 A1 Milano-Napoli CE
22/06 RA09 di Benevento BN
22/06 SS372 Telesina CE
22/06 SP430 SA
23/06-24/06 SS268 del Vesuvio NA
23/06 SS18 Tirrena Inferiore SA
24/06 A1 Milano-Napoli CE

BASILICATA

18/06 SS658 Potenza-Melfi PZ
19/06-24/06 SS658 Potenza-Melfi PZ
19/06-22/06 SS106 Jonica MT
19/06-22/06 SS407 Basentana MT
20/06 A5 Scalo Sicignano-Potenza PZ
23/06-24/06 A5 Scalo Sicignano-Potenza PZ
24/06 SS106 Jonica MT

PUGLIA

18/06-23/06 SS379 Egnazia e delle Terme di Torre Canne BR

CALABRIA

19/06 SS106 Jonica RC
20/06 SS682 Jonio-Tirreno RC
21/06-24/06 SS106 Jonica RC
23/06 SS682 Jonio-Tirreno RC

SICILIA

18/06-24/06 A19 Palermo-Catania PA
18/06-24/06 A29 Palermo-Mazara del Vallo PA
18/06-24/06 A29 Palermo-Mazara del Vallo TP
18/06-24/06 SS115 Sud Occidentale Sicula AG
18/06-24/06 SS115 Sud Occidentale Sicula TP
18/06-24/06 SS121 PA
18/06-24/06 SS189 AG
18/06-24/06 SS624 PA
18/06-24/06 SS626 CL
18/06-24/06 SS640 di Porto Empedocle CL
18/06-19/06 SS114 Orientale Sicula CT
19/06-21/06 SS121 Catanese CT
19/06 SS117 Bis e 4 Turistica EN
22/06-23/06 SS114 Orientale Sicula CT

SARDEGNA

19/06 SS131 Carlo Felice OR
19/06 SS389 di Buddusò e del Correboi NU
20/06 SS131 Carlo Felice CA
20/06 SS131 Dir. Centrale Nuorese NU
21/06 SS291 della Nurra SS
22/06 SS131 Carlo Felice OR
22/06 SS131 Dir. Centrale Nuorese NU
23/06 SS131 Dir. Centrale Nuorese SS
24/06 SS125 Orientale Sarda CA
24/06 SS131 Carlo Felice SS
24/06 SS131 Carlo Felice NU
24/06 SS131 Dir. Centrale Nuorese NU

Autovelox fissi in autostrada: dove sono

PIEMONTE

T4 Traforo del Frejus interno galleria (dir. Francia Italia) Bardonecchia (TO)

VENETO

A4 Torino-Trieste km 423+850 (dir. Ovest) Noventa di Piave (VE)
A4 Torino-Trieste km 417+900 (dir. Ovest) Meolo (VE)
A4 Torino-Trieste km 406+950 (dir. Est) Quarto d’Altino (VE)
A4 Torino-Trieste km 417+350 (dir. Est) Meolo (VE)

TOSCANA

A1 Milano-Napoli km 305+500 (dir. Nord) Bagno a Ripoli (FI)
A1 Milano-Napoli km 362+500 (dir. Sud) Civitella in Val di Chiana (AR)
A11 Firenze-Pisa Nord km 35,500 (dir. Ovest) Serravalle Pistoiese (PT)
A12 Livorno-Rosignano km 200+500 (dir. Sud) Rosignano Marittimo (LI)
A15 Parma-La Spezia km 53+000 (dir. Nord) Berceto (PR)

MARCHE

A14 Bologna-Taranto km 154+060 (dir. Sud) Pesaro (PU)
A14 Bologna-Taranto km 254+340 (dir. Nord) Potenza Picena (MC)
A14 Bologna-Taranto km 290+540 (dir. Nord) Campofilone (FM)
RA11 Ascoli-Mare km 03+800 (dir. Est) Ascoli Piceno (AP)

UMBRIA

RA6 Raccordo Autostradale Bettolle-Perugia km 57+050 (dir. Est) Perugia (PG)

CAMPANIA

RA2 Avellino-Salerno km 17+015 (dir. Sud) Montoro (AV)

PUGLIA

A14 Bologna-Taranto km 683+397 (dir. Sud) Bitritto (BA)
A14 Bologna-Taranto km 689+715 (dir. Nord) Sannicandro di Bari (BA)

Autovelox fissi sulle strade statali: dove sono

LOMBARDIA

SS336 dell’Aeroporto di Malpensa km 08+550 (dir. Ovest) Cardano al Campo (VA)
SS336 dell’Aeroporto di Malpensa km 17+680 (dir. Est) Lonate Pozzolo (VA)
SS336 dell’Aeroporto di Malpensa km 32+700 (dir. Ovest) Inveruno (MI)
SS336 dell’Aeroporto di Malpensa km 33+700 (dir. Est) Meseno (MI)

FRIULI VENEZIA GIULIA

SR463 km 49+300 (dir. Sx) San Vito al Tagliamento (PN)
SR463 km 50+225 (dir. Dx) San Vito al Tagliamento (PN)
SR464 km 13+930 (dir. Sx) Spilimbergo (PN)
SR464 km 14+837 (dir. Dx) Spilimbergo (PN)
SR251 km 79+903 (dir. Sx) Claut (PN)
SR251 km 94+596 (dir. Dx) Erto e Casso (PN)

UMBRIA

SS3 bis (Itinerario E45) Terni-Ravenna (SS Tiberina Bis) km 72+500 (dir. Nord) Perugia
SS3 bis (itinerario E45) Terni-Ravenna (SS Tiberina Bis) km 73+500 (dir. Sud) Perugia
SS3 bis (itinerario E45) Terni-Ravenna (SS Tiberina Bis) km 39+750 (dir. Nord) Todi (PG)
SS3 bis (itinerario E45) Terni-Ravenna (SS Tiberina Bis) km 40+800 (dir. Sud) Todi (PG)
SS675 Viterbo-Terni (SS Umbro-Laziale) km 52+120 (dir. Sud) Narni (TR)

MARCHE

SS73 Fano Grosseto km 95+150 (dir. Est) Colli al Metauro (PU)
SS73 Fano Grosseto km 102+550 (dir. Ovest) Cartoceto (PU)
SS77 Foligno-Civitanova Marche (SS della Valle del Chienti) km 88+600 (dir. Est) Corridonia (MC)
SS16 Venezia-Otranto (SS Adriatica) km 294+620 (dir. Nord) Ancona

PUGLIA

SS16 Venezia-Otranto (SS Adriatica) km 609+000 (dir. Nord) Chieuti (FG)

CALABRIA

SS106 Reggio Calabria-Taranto (SS Jonica) km 240+900
Crotone

Info utili

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Fonte

Audi RS5 2.9 TFSI quattro tiptronic 450 CV

Audi RS5 Coupé 2Audi RS5 Coupé 2

Audi RS5 Coupé 7Audi RS5 Coupé 7

Audi RS5 CoupéAudi RS5 Coupé

Audi RS5 Coupé 6Audi RS5 Coupé 6

Audi RS5 Coupé 3Audi RS5 Coupé 3

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pagella

CITTÀ
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FUORI CITTÀ
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AUTOSTRADA
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VITA A BORDO
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PREZZO E COSTI
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SICUREZZA
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verdetto
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La nuova Audi RS5 perde due cilindri ma non ve li fa rimpiangere. Il motore ha tantissima coppia, spinge come un treno e ha un sound entusiasmante. Ma la vera sorpresa è il telaio, più reattivo, preciso e leggero. La trazione integrale quattro poi “tira” più dietro e vi lascia giocare di più con l’auto, e allo stesso tempo rende l’RS5 più versatile delle rivali a trazione posteriore.
Insomma, anche se non è ancora una sportiva sanguigna, è migliorata parecchio, anche sul fronte della guida.

La prima Audi RS5 era un’auto splendida, dotata di un glorioso motore V8 aspirato e capace di prestazioni notevoli, ma allo stesso tempo risultava poco emozionante per via del suo marcato sottosterzo e del sua “freddezza”. E la mancanza di emozioni, si sa, non è una bella cosa per un’auto sportiva. Difficile pensare che con un motore più piccolo, due cilindri in meno, e la stessa quantità di potenza, la nuova Audi RS5 possa essere un’auto migliore. Ma magari i tedeschi di Ingolstadt hanno tirato fuori il coniglio dal cilindro.

A vederla da fuori ha perso un po’ di personalità, ma è davvero bella. È muscolosa, tirata, forse anche un po’ minimalista, e attira più sguardi di quanto mi aspettassi.
Come dicevo, sotto il cofano c’è un motore 2.9 litri V6 turbo derivato da quello della S5 e della Panamera. Produce 450 CV, gli stessi del vecchio V8, ma in compenso vanta 600 Nm di coppia a partire da 1.900 giri. L’Audi RS5 è anche più leggera di 60 kg rispetto al modello precedente, e vanta anche il differenziale posteriore sportivo (optional) che, in teoria, le conferisce un comportamento – a detta della Casa – “più dinamico nella guida sportiva”.

Audi RS5 Coupé 7Audi RS5 Coupé 7

8
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CITTÀ

Settata nella modalità più morbida, l’Audi RS5 in città si guida con due dita. Lo sterzo è leggerissimo, gli ammortizzatori sembrano fatti di panna e il motore è liscio e vellutato come la seta. Il cambio automatico a 8 rapporti (unica scelta) lavora benissimo, cambiando marcia a 2.000 giri senza che neanche ve ne accorgiate. Il comfort acustico, il senso di qualità e la fluidità di marcia sono ai massimi livelli. Un’Audi RS davvero comoda nella guida di tutti i giorni.

Audi RS5 Coupé 7Audi RS5 Coupé 7

Audi RS5 Coupé 6Audi RS5 Coupé 6
“È un’auto di gran lunga più emozionante della precedente”

8
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FUCORI CITTÀ

Selezionate la modalità Dynamic e l’Audi RS5 si tende tutta, senza diventare rigida come una tavola da surf. È capace di divorare una strada di montagna con una facilità impressionante senza apparente sforzo: è così facile ed efficace che persino un bambino potrebbe staccare un tempo al Nürburgirng, ma la buona notizia è che non è per niente noiosa.

Bastano poche curve per capire che è migliorata molto, soprattutto per quanto riguarda sterzo e assetto. Il primo è sempre un po’ distaccato (e anche un po’ lento), ma è anche molto lineare e perfettamente in sintonia con l’auto.
Gli ammortizzatori adattivi invece compiono dei veri miracoli: annullano il rollio e il beccheggio, ma “spianano” ogni buca o imperfezione dell’asfalto in maniera eccellente. Questo, quando si sta spingendo, infonde una sicurezza estrema, ma allo stesso tempo vi fa sentire un po’ come su un tappeto volante.

Il nuovo V6 2.9 turbo invece è un propulsore magnifico: spinge per tutto l’arco dei giri con una forza da motore elettrico, con una colonna sonora un po’ finta (di quelle esaltate dalle casse) ma senza dubbio entusiasmante. Forse il vecchio V8 era più glorioso nella parte finale del contagiri, ma questo 2.9 è un fantastico sostituto.
In scalata regala botti, scoppi e pernacchie, tanto che mi ritrovo ad infierire sui paddle in modo del tutto infantile.

È un’auto di gran lunga più emozionante della precedente: più veloce, più precisa, più accordata. E finalmente anche più sovrasterzante. Dire che si comporta come una trazione posteriore sarebbe una bugia, ma se pestate sul gas in uscita di curva il posteriore scivola di un paio di gradi, tanto basta per chiudere la curva ed eliminare il tanto temuto sottosterzo.
Volendo si possono provocare anche dei sovrasterzi di potenza, ma servono una curva dall’angolo giusto e tanto spazio. Il grip infatti è davvero tanto e bisogna insistere parecchio sul gas per provocare un traverso, ma sapere che è in grado di disegnare virgole nere con le ruote di posteriore mette di buon umore.

Audi RS5 Coupé 6Audi RS5 Coupé 6
“È un’auto di gran lunga più emozionante della precedente”

Audi RS5 Coupé 12Audi RS5 Coupé 12

8
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AUTOSTRADA

L’Audi RS5 è anche una grande macinatrice di chilometri: a velocità di codice il motore gira bassissimo e i rumori sono ridotti al minimo. È in grado di tranquillizzarsi e trasformarsi in comoda e morbida berlina con la pressione di un solo pulsante, e questo è forse il suo più grande pregio.
Non male neanche i consumi, che si attestano attorno ai 9-10 km/l.

Audi RS5 Coupé 12Audi RS5 Coupé 12

Audi RS5 Coupé 11Audi RS5 Coupé 11
Audi ha raggiunto un livello di qualità percepita che sfiora la perfezione

9
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VITA A BORDO

L’abitacolo dell’Audi RS5 è un mix di eleganza e sportività con tocchi high-tech. Audi ha raggiunto un livello di qualità percepita che sfiora la perfezione, ed è davvero difficile trovare un difetto negli interni. L’accesso ai sedili dietro non è molto agevole, ma una volti suduti c’è spazio a sufficienza per la testa e le gambe di due adulti. Il bagagliaio da 456 litri, poi, è abbastanza profondo: non avrà la capacità e l’altezza di quello della A4 Avant,ma è sufficiente per caricare il necessario per le vacanze. Il capitolo optional e “lussi” poi è fin troppo lungo, e parte dall’head up display a colori e arriva fino all’impianto stereo Bang& Olufsen. L’unico problema è che è davvero facile allontanarsi di dieci, o addirittura ventimila euro al prezzo di partenza.

Audi RS5 Coupé 11Audi RS5 Coupé 11
Audi ha raggiunto un livello di qualità percepita che sfiora la perfezione

Audi RS5 Coupé 4Audi RS5 Coupé 4

7
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PREZZO E COSTI

L’Audi RS5 ha un prezzo di listino di 89.900 euro, in linea con quello delle concorrenti. Essendo una versione RS, l’equipaggiamento è già soddisfacente, anche se, come ho già detto, è facile superare i 100.000 euro (ci sono accessori quasi inevitabili e altri molto golosi), ma lo stesso vele per la concorrenza. Buoni i consumi, considerando la potenza e le masse in gioco: con una guida attenta siamo riusciti a fare i 13 km con un litro.

Audi RS5 Coupé 4Audi RS5 Coupé 4

Audi RS5 Coupé 13Audi RS5 Coupé 13

8
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SICUREZZA

Di serie l’Audi RS5 vanta l’avviso di collisione, il dispositivo di assistenza alla frenata per collisione secondaria, il sistema di avviso di superamento della corsia e tutti gli airbag del mondo. Volendo ci sono anche il sistema di mantenimento della corsia automatico e il sistema di lettura della segnaletica stradale.

Audi RS5 Coupé 13Audi RS5 Coupé 13

SCHEDA TECNICA

DIMENSIONI

Lunghezza 472 cm
Altezza 186 cm
Larghezza 136 cm
Peso 1730 kg
Bagagliaio 465 litri

TECNICA

Motore V6 biturbo
Cilindrata 2894 cc
Potenza 450 CV a 5.700 giri
Coppia 600 Nm a 1.900 giri
Trasmissione 8 marce automatico

PRESTAZIONI

0-100 km/h 3,9 secondi
Velocità massima 250 km/h
Consumi 8,7 l/100 km
PREZZO 89.900 euro

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Abarth 595 Pista, l’abito non fa il monaco

Abarth 595 pista 8Abarth 595 pista 8

Abarth 595 pista 2Abarth 595 pista 2

Abarth 595 pista 3Abarth 595 pista 3

Abarth 595 pista 11Abarth 595 pista 11

Abarth 595 pista 5Abarth 595 pista 5

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Abarth 595 pista 10Abarth 595 pista 10

 

A volte la ricetta vincente è quella più equilibrata. La Abarth 595 Pista ha proprio questo obiettivo: posizionarsi tra la versione “standard” da 145 CV e la Turismo da 165 CV, con quel pizzico di look corsaiolo che fa il verso alla 595 Competizione da 180 CV.
Il suo motore turbo 1.4  litri T-Jet sprigiona 160 CV, 5 in meno della Turismo, ma con uno 0-100 km/h in 7,3 secondi e 211 km/h di velocità massima la Abarth 595 resta una citycar decisamente veloce. Di serie monta i cerchi da 17” neri opachi, l’impianto di scarico Record Monza, il sistema Uconnect con schermo da 7 pollici con le mappe dei più importanti circuiti (nel caso volgiate staccare dei tempi in pista), i sedili sportivi e il volante con il “mirino” che fa molto auto da corsa.

Abarth 595 pista11Abarth 595 pista11

SCOPRIONE CHE RINGHIA

Basta girare la chiave per capire il perché l’hanno chiamata “Pista”: il suono che esce dallo scarico della Abarth 595 è forte, rauco e quasi volgare. Il meglio lo dà ai bassi regimi, dove il ringhio è accompagnato da scoppi e da gorgolii; quando sale di giri, però, perde parecchio del suo fascino.

La seduta della 595 Abarth è goffa e il volante non regolabile in profondità e il sedile alto non aiutano a migliorarla, ma ci si fa l’abitudine. I sedili sportivi opzionali della nostra vettura, poi, contengono bene i fianchi ma non sono il massimo per la schiena.
È un abitacolo ben curato, non c’è dubbio. La parte migliore è il volante con gli inserti in Alcantara, anche se è un po’ grosso e inclinato, ma anche i materiali e i dettagli racing appagano la vista.

Abarth 595 pista11Abarth 595 pista11

Abarth 595 pista 8Abarth 595 pista 8

LA PISTA PER STRADA

Sulla strada giusta la Abarth 595 Pista si rivela divertente, ma poco incisiva. Lo sterzo non è abbastanza rapido e preciso, mentre il motore ha tanto lag ai bassi regimi e poco fiato agli alti. Di serie la Pista monta gli ammortizzatori posteriori Koni che rendono l’auto più stabile in appoggio, e la differenza nel “tiro-rilascio” si sente. Non ci sono quelle reazioni al posteriore da infarto quando si lascia il gas a metà curva e questo invoglia a tirare fuori il 100% dalla macchina. L’assetto non è nemmeno troppo rigido: gli ammortizzatori rispondono secchi sulle buche ma non scompongono mai la 595. Solo quando si tira la staccata l’auto oscilla un po’, ma più che altro a causa del passo corto, del baricentro alto e del peso dell’anteriore.

I 160 CV del 1.4 T-Jet non sono proprio arrabbiati, ma il fatto che la 595 non sia velocissima invoglia a tenere giù il piede e frenare poco, ed è davvero esaltante. Il cambio dalla leva corta, poi, è posizionato vicino al volante e permette di “fare poca strada” al braccio destro, ma la sua consistenza è gommosetta. Peccato anche che il sistema TTC (che simula l’azione di un differenziale autobloccante) rallenti parecchio l’auto quando si entra decisi in curva. Il suo scopo è quello di eliminare il sottosterzo in uscita di curva (e di aiutare i meno esperti), e ci riesce; ma quando si guida in modo davvero aggressivo comincia a frenare l’auto in modo fastidioso e rende la guida poco fluida. La versione Competizione infatti monta un autobloccante meccanico, ed è tutta un’altra musica. Va detto però che nella guida di tutti i giorni la 595 Pista è piacevole. È agile, ben rifinita e poco assetata. Con una guida attenta si riescono a fare anche i 16-17 km/l, che non è niente male.

In fin dei conti, la Abarth 595 Pista ha delle prestazioni accessibili a tutti e non spaventa per niente, ma è lontana dall’essere una versione “da circuito”. Ma noi, per sicurezza, ce l’abbiamo portata lo stesso.

Abarth 595 pista 8Abarth 595 pista 8

Abarth 595 pista 7Abarth 595 pista 7

TRA I CORDOLI DEL TAZIO NUVOLARI

Il Circuito Tazio Nuvolari (Cervesina) è perfetto per le piccole sportive, offre dei brevi rettilinei, curve strette e due esse interessanti. La Abarth 595 qui si dimostra più agile e precisa di quanto mi aspettassi. Il motore sembra un po’ asmatico quando le si tira il collo, ma la modesta potenza vi obbliga a sfruttare ogni millimetro di pista e a frenare all’ultimo. E la frenata è ottima, non tanto per modulabilità (il pedale è spugnosetto e l’ABS è invasivo), ma per resistenza. Anche dopo una serie di giri lanciati, la frenata rimane forte e il pedale non si trasforma in un muffin. E questa è una buona notizia.

Il vero problema della Pista, tra i cordoli, è l’intervento dell’elettronica. Passi l’ESP non disinseribile (con il passo così corto forse è un bene), ma il sistema TTC è più un impedimento che un aiuto. Nella esse veloce da affrontare a pieno gas l’auto comincia a oscillare e il sistema taglia completamente la potenza. Anche in uscita dai tornanti è abbastanza frustrante, e così l’entusiasmo finisce in fretta. È un peccato, perché le Pirelli P Zero hanno tanto grip è con un’elettronica più permissiva e un differenziale vero la Pista renderebbe giustizia al suo nome.

Abarth 595 pista 7Abarth 595 pista 7

Abarth 595 pista 5Abarth 595 pista 5

CONCLUSIONI

La Abarth 595 Pista non è quell’auto estrema che il nome suggerisce: ha un look da pista e un sound da pista (anche se ho visto Abarth fare ancora più rumore) ma la verità è che si trova molto meglio nel ruolo di sportiva “da tutti i giorni”. L’equipaggiamento ricco, i consumi contenuti e l’assetto azzeccato la rendono davvero vivibile, con il plus di un look sfacciato e un atteggiamento da dura. Un po’ come una Mercedes diesel con l’allestimento AMG, per rendere l’idea.
Il prezzo di partenza è di 22.890 euro, a metà tra la versione standard da 19.990 euro e la Turismo da 23.740 euro, e di serie c’è praticamente tutto.

Abarth 595 pista 5Abarth 595 pista 5

SCHEDA TECNICA

DIMENSIONI

Lunghezza 366 cm
Larghezza 166 cm
Altezza 149 cm
Peso 1110 kg
Bagagliaio 185 litri

TECNICA

Motore 4 cilindri turbo 1368 cc
Potenza 160 CV a 5750 giri/min
Coppia 230 Nm a 3000 giri/min
Trasmissione 5 marce manuale

PRESTAZIONI

0-100 km/h 7,4 secondi
Velocità massima 211 km/h
Consumi 6 l/100 km
PREZZO 22.890 euro

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Fonte:

BMW F 750 GS ed F 850 GS: il test

BMW F 850 GS 2018 - IraceBMW F 850 GS 2018 - Irace

BMW F 750 GS 2018 - IraceBMW F 750 GS 2018 - Irace

BMW F 750 GS 2018 - Irace.BMW F 750 GS 2018 - Irace.

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BMW F 750 GS 2018 - IraceBMW F 750 GS 2018 - Irace

BMW F 850 GS 2018 - IraceBMW F 850 GS 2018 - Irace

BMW F 850 GS 2018 - Irace.BMW F 850 GS 2018 - Irace.

BMW F 850 GS 2018 - Irace.BMW F 850 GS 2018 - Irace.

BMW F 850 GS 2018 - Irace.BMW F 850 GS 2018 - Irace.

 

Cambiano completamente rispetto al passato ed effettuano un importante upgrade sotto tutti i punti di vista. Ma restano differenti tra loro pur condividendo il motore, il telaio e la tecnologia, oltre allo stile tipico delle enduro stradali bavaresi di ultima generazione. Parliamo della nuova BMW F 750 GS e della sorella maggiore F 850 GS, che per il 2018 si presentano in una veste totalmente nuova, con un bicilindrico da 853 cc declinato in due potenze diverse e tante carte da giocarsi per impensierire la concorrenza. 9.950 euro è il prezzo di partenza della più piccola, mentre la 850 viene proposta a partire da 12.550. La prima più stradale, anche più facile. La seconda più matura e dall’indole fuoristradistica. La scelta è questione di preferenza, esperienza e destinazione d’uso.

BMW F 750 GS 2018 - Irace.BMW F 750 GS 2018 - Irace.

BMW F 750 GS e F 850 GS 2018: come sono fatte

Entrambe hanno un nuovo telaio in acciaio con struttura perimetrale che sostituisce il vecchio traliccio in tubi, con il motore che funge da elemento portante. Hanno quote ciclistiche diverse, con la più piccola più corta e compatta. La 750 monta una forcella tradizionale da 41 mm e un braccio oscillante in alluminio abbinato ad un monoammortizzatore. La 850 monta invece una forcella rovesciata da 43 mm con escursione di 204 mm e un mono regolabile nel precarico con escursione di 219 mm. Come anticipato, il motore è un nuovo bicilindrico parallelo completamente riprogettato e capace di sviluppare una potenza di 77 CV a 7.500 giri/min sulla F 750 GS e di 95 CV a 8.250 giri/min sulla F 850 GS. È assistito da un pacchetto elettronico che di base prevede due mappe (Rain e Road), ABS e ASC; in opzione, insieme al controllo della trazione dinamico e all’ABS Pro, ci sono anche le mappe Pro Dynamic, Enduro ed Enduro Pro (solo su F 850 GS). C’è una nuova frizione anti-saltellamento abbinata a un cambio tradizionale a sei marce; per i più esigenti in optional è disponibile il cambio “assistito elettronicamente” per cambiare senza l’uso della frizione. Cresce il peso complessivo di entrambe (229 kg per la 850 e 224 kg per la 750) a causa di un nuovo scarico già pronto per le normative Euro 5. Il serbatoio ora è nella posizione classica e non più al posteriore. Lunga infine la lista di optional tra i quali spiccano la regolazione elettronica delle sospensioni ESA, la strumentazione con display TFT a colori da 6,5” con funzioni Connettivity, la funzione di chiamata d’emergenza intelligente e il Keyless Ride.

BMW F 850 GS 2018 - Irace.BMW F 850 GS 2018 - Irace.

BMW F 750 GS e F 850 GS 2018: come vanno

Facili, estremamente intuitive e comode. Sono due tedesche coi fiocchi, destinate tendenzialmente ad un pubblico differente. Più facile la 750. Tipicamente stradale, svelta, divertente, agile e maneggevole. Va bene nello stretto, si lascia guidare tra le curve con estrema facilità ed è stabile sul veloce pur non garantendo una elevata protezione aerodinamica. Strizza l’occhio al motociclista esperto che cerca una moto facile, confortevole e versatile da utilizzare tutti i giorni e nel weekend, ma anche al neofita (la sella non è troppo alta) che vuole avvicinarsi al segmento delle enduro stradali (più stradali che enduro). I suoi 77 CV non sono affatto pochi. Il motore ha una buona spinta, soprattutto ai medi, con un buon allungo. Dà il meglio di sé dopo i 2.500 giri, sotto è un po’ fiacco. Si possono avvertire un po’ di vibrazioni ai medi, ma nel complesso diverte, non spaventa e consuma poco. È invece più turistica e molto più adatta all’off-road la F 850 GS. Ha una ruota anteriore da 21” (la 750 da 19”) che comporta una guida più rotonda su strada e una maggiore efficacia laddove l’asfalto finisce e lascia il posto a pietre, terreno e polvere. È comoda, ben bilanciata e facile da gestire. Il peso scompare in movimento, mentre i CV, 95 in questo caso, si fanno sentire eccome quando si spalanca il gas. Come la sorella minore, ha un assetto bilanciato, tendenzialmente morbido. Non ama essere strapazzata con frenate al limite e guida estrema. Regala emozioni al motociclista esperto capace di tirare fuori il meglio dal pacchetto motore-ciclistica-elettronica. In fuoristrada si trova molto a suo agio; avrei preferito solo il manubrio leggermente più alto (io sono 180 cm) e in buone mani è capace di affrontare anche i terreni più difficili.

 

Abbigliamento utilizzato

Casco: Scorpion ADX-1 Anima
Giacca: Dainese D-BLIZZARD D-DRY
Paraschiena: Dainese Manis
Jeans: Dainese Bonneville
Stivali: Dainese Nighthawk
Guanti: Dainese Tempest

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Fonte:

24 Ore di Le Mans 2018: dominio Toyota con Alonso, Buemi e Nakajima

Le Mans 24-hour raceLe Mans 24-hour race

Credits: epa06814516 Toyota Gazoo Racing in a Toyota TS050 Hybrid with Michael Conway of Great Britain, Kamui Kobayashi of Japan and Jose Maria Lopez of Argentina in action at nightfall during the Le Mans 24 Hours race in Le Mans, France, 16 June 2018. EPA/EDDY LEMAISTRE

Le Mans 24-hour raceLe Mans 24-hour race

Credits: epa06814023 Toyota Gazoo Racing (starting no.8) in a Toyota TS050 Hybrid with Sebastien Buemi of Switzerland, Kazuki Nakajima of Japan and Fernando Alonso of Spain leaves the pitlane during the Le Mans 24 Hours race in Le Mans, France, 16 June 2018. The race is scheduled to finish at 3pm on the 17 June. EPA/EDDY LEMAISTRE

Le Mans 24-hour raceLe Mans 24-hour race

Credits: epa06813966 The Toyota Gazoo Racing (starting no.7) in a Toyota TS050 Hybrid with Michael Conway of Great Britain, Kamui Kobayashi of Japan and Jose Maria Lopez of Argentina leaves the pitlane after mechanics worked on it during the Le Mans 24 Hours race in Le Mans, France, 16 June 2018. The race is scheduled to finish at 3pm on the 17 June. EPA/EDDY LEMAISTRE

Le Mans 24-hour raceLe Mans 24-hour race

Credits: epa06813961 Mechanics work on the noose of the Toyota Gazoo Racing (starting no.7) in a Toyota TS050 Hybrid with Michael Conway of Great Britain, Kamui Kobayashi of Japan and Jose Maria Lopez of Argentina during the Le Mans 24 Hours race in Le Mans, France, 16 June 2018. The race is scheduled to finish at 3pm on the 17 June. EPA/EDDY LEMAISTRE

Le Mans 24-hour raceLe Mans 24-hour race

Credits: epa06813865 Toyota Gazoo Racing (starting no.8) in a Toyota TS050 Hybrid with Sebastien Buemi of Switzerland, Kazuki Nakajima of Japan and Fernando Alonso of Spain during the Le Mans 24 Hours race in Le Mans, France, 16 June 2018. The race is scheduled to finish at 3pm on the 17 June. EPA/EDDY LEMAISTRE

Le Mans 24-hour raceLe Mans 24-hour race

Credits: epa06813864 Toyota Gazoo Racing (starting no.7) in a Toyota TS050 Hybrid with Michael Conway of Great Britain, Kamui Kobayashi of Japan and Jose Maria Lopez of Argentina leads in front of Toyota Gazoo Racing (starting no.8) in a Toyota TS050 Hybrid with Sebastien Buemi of Switzerland, Kazuki Nakajima of Japan and Fernando Alonso of Spain during the Le Mans 24 Hours race in Le Mans, France, 16 June 2018. The race is scheduled to finish at 3pm on the 17 June. EPA/EDDY LEMAISTRE

Le Mans 24-hour raceLe Mans 24-hour race

Credits: epa06813863 Toyota Gazoo Racing (starting no.7) in a Toyota TS050 Hybrid with Michael Conway of Great Britain, Kamui Kobayashi of Japan and Jose Maria Lopez of Argentina during the Le Mans 24 Hours race in Le Mans, France, 16 June 2018. The race is scheduled to finish at 3pm on the 17 June. EPA/EDDY LEMAISTRE

Le Mans 24-hour raceLe Mans 24-hour race

Credits: epa06813862 Toyota Gazoo Racing (starting no.8) in a Toyota TS050 Hybrid with Sebastien Buemi of Switzerland, Kazuki Nakajima of Japan and Fernando Alonso of Spain during the Le Mans 24 Hours race in Le Mans, France, 16 June 2018. The race is scheduled to finish at 3pm on the 17 June. EPA/EDDY LEMAISTRE

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Credits: epa06813855 Toyota Gazoo Racing (starting no.7) in a Toyota TS050 Hybrid with Michael Conway of Great Britain, Kamui Kobayashi of Japan and Jose Maria Lopez of Argentina during the Le Mans 24 Hours race in Le Mans, France, 16 June 2018. The race is scheduled to finish at 3pm on the 17 June. EPA/EDDY LEMAISTRE

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Credits: epa06813854 Toyota Gazoo Racing (starting no.7) in a Toyota TS050 Hybrid with Michael Conway of Great Britain, Kamui Kobayashi of Japan and Jose Maria Lopez of Argentina leads in front of Toyota Gazoo Racing (starting no.8) in a Toyota TS050 Hybrid with Sebastien Buemi of Switzerland, Kazuki Nakajima of Japan and Fernando Alonso of Spain during the Le Mans 24 Hours race in Le Mans, France, 16 June 2018. The race is scheduled to finish at 3pm on the 17 June. EPA/EDDY LEMAISTRE

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Credits: epa06813836 Toyota Gazoo Racing (starting no.8) in a Toyota TS050 Hybrid with Sebastien Buemi of Switzerland, Kazuki Nakajima of Japan and Fernando Alonso of Spain during the Le Mans 24 Hours race in Le Mans, France, 16 June 2018. The race is scheduled to finish at 3pm on the 17 June. EPA/EDDY LEMAISTRE

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Credits: epa06814520 Toyota Gazoo Racing in a Toyota TS050 Hybrid with Sebastien Buemi of Switzerland, Kazuki Nakajima of Japan and Fernando Alonso of Spain in action at nightfall during the Le Mans 24 Hours race in Le Mans, France, 16 June 2018. EPA/EDDY LEMAISTRE

 

Dopo tanti tentativi (5 secondi posti e sei podi totali) e tanta sfortuna (un successo sfumato due anni fa a cinque minuti dalla fine) la Toyota ha vinto la 24 Ore di Le Mans 2018: l’equipaggio composto dallo spagnolo Fernando Alonso, dallo svizzero Sébastien Buemi e dal giapponese Kazuki Nakajima ha riportato sul gradino più alto del podio della più famosa corsa endurance del mondo una Casa automobilistica non europea dopo 27 anni.

La TS050 Hybrid ha dominato la gara francese (anche perché quest’anno la Toyota è stata l’unica Casa ufficiale presente nella classe regina LMP1) restando in testa per tutta la corsa e realizzando una doppietta grazie alla seconda piazza ottenuta dal britannico Mike Conway, dal nipponico Kamui Kobayashi e dall’argentino José María López. In terza posizione la Oreca del team Rebellion guidata dall’elvetico Mathias Beche, dal francese Thomas Laurent e dallo statunitense Gustavo Menezes.

Dopo nove anni un equipaggio composto interamente da piloti con un passato in F1 si è aggiudicato la 24 Ore di Le Mans mentre era dal 1972 (Graham Hill) che un campione del mondo di Formula 1 non trionfava sul circuito della Sarthe.

Per quanto riguarda le categorie minori segnaliamo il facile successo in LMP2 della Oreca del team G-Drive (quinta assoluta con i francesi Andrea Pizzitola e Jean-Éric Vergne e il russo Roman Rusinov) e la supremazia della Porsche 911 RSR tra le GT. Primo posto in GTE Pro con la vettura ufficiale in livrea rosa guidata dal danese Michael Christensen, dal francese Kevin Estre e dal belga Laurens Vanthoor e successo in GTE Am per la scuderia Dempsey-Proton e l’equipaggio formato dal francese Julien Andlauer, dall’australiano Matt Campbell e dal tedesco Christian Ried.

24 Ore di Le Mans 2018: la classifica

1 Toyota (Toyota TS050 Hybrid) – Fernando Alonso (SPA), Sébastien Buemi (SWI), Kazuki Nakajima (JPN) – 388 giri
2 Toyota (Toyota TS050 Hybrid) – Mike Conway (GBR), Kamui Kobayashi (JPN), José María López (ARG) – + 2 giri
3 Rebellion (Rebellion R13-Gibson) – Mathias Beche (SWI), Thomas Laurent (FRA), Gustavo Menezes (USA) – + 12 giri
4 Rebellion (Rebellion R13-Gibson) – Neel Jani (SWI), André Lotterer (GER), Bruno Senna (BRA) – + 13 giri
5 G-Drive (Oreca 07-Gibson) – Andrea Pizzitola (FRA), Roman Rusinov (RUS) – Jean-Éric Vergne (FRA) – + 19 giri

Il mondo Toyota

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MotoGP 2018: Lorenzo si prende anche il GP di Catalunya, Rossi sul podio e Dovi out

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Pole e vittoria: la seconda in Ducati, arrivata subito dopo quella ottenuta al Mugello. Lorenzo è praticamente inarrestabile. Anche quest’oggi ha dominato la gara in lungo e in largo mettendosi al comando dopo qualche giro e mantenendo un ritmo infernale, troppo forte anche per il leader della classifica Marc Marquez. Certo, forse la caduta a metà gara di Dovizioso (è il terzo zero per il forlivese) ha anche tranquillizzato un po’ il campione del mondo in carica, che magari ha pensato di gestire il secondo posto e di portare a casa 20 punti preziosi e non rischiare nulla. Torna sul podio nuovamente Valentino Rossi, che un po’ in sordina consolida il suo secondo posto in classifica piloti nonostante i problemi con la sua Yamaha.

MotoGP 2018, Catalunya: i risultati

1 99 J. LORENZO 40:13.566
2 93 M. MARQUEZ +4.479
3 46 V. ROSSI +6.098
4 35 C. CRUTCHLOW +9.805
5 26 D. PEDROSA +10.640
6 25 M. VIÑALES +10.798
7 5 J. ZARCO +13.432
8 9 D. PETRUCCI +15.055

MotoGP 2018, classifica piloti

1 Marc MARQUEZ Honda SPA 115
2 Valentino ROSSI Yamaha ITA 88
3 Maverick VIÑALES Yamaha SPA 77
4 Johann ZARCO Yamaha FRA 73
5 Danilo PETRUCCI Ducati ITA 71
6 Cal CRUTCHLOW Honda GBR 69
7 Jorge LORENZO Ducati SPA 66
8 Andrea DOVIZIOSO Ducati ITA 66

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BMW Serie 8 Coupé: svelata a Le Mans la prestigiosa coupé bavarese

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Con la nuova Serie 8 ritorna un nome commerciale con una pesantissima eredità alle spalle. E secondo BMW inizia un nuovo capitolo per la marca tedesca.

Per un prodotto di questa portata non poteva esistere miglior scenario possibile che la mitica 24 Ore di Le Mans, una delle tappe fisse in cui, anno dopo anno, si scrive la storia dell’automobilismo.

Dimensioni

La prestigiosa coupé  bavarese è un’autentica sportiva di razza con proporzioni e dimensioni che la mettono in competizione diretta con la Mercedes Classe S Coupé. Misura 4.843 mm in lunghezza, 1.902 mm in larghezza e 1.341 mm in altezza. Vanta un passo di 2.822 mm e un bagagliaio da 420 litri di capacità di carico.

Esteticamente si ispira alla Serie 8 Concept vista lo scorso anno al Concorso d’Eleganza di Villa d’Este e come optional offrirà la possibilità di montare il pacchetto in carbonio per la carrozzeria, con tanto di tetto in plastica rinforzata con questo materiale iper leggero e resistente (CFRP). Sette saranno le colorazioni per la livrea.

L’interno offre una configurazione a 4 posti con la strumentazione tutta rivolta al guidatore. Il quadro strumenti è interamente digitale, mentre lo schermo del sistema di infotainment sulla plancia si divide in due sezioni, una delle quali rivolta al passeggero.

Due motorizzazioni al lancio, in attesa della M8

La piattaforma modulare CLAR è l’anima della Serie 8 Coupé e adotta un tunnel centrale in fibra di carbonio, carrier della plancia in magnesio e comparto sospensivo con doppi quadrilateri davanti e multilink dietro.

La prima versione a gasolio della nuova BMW Serie 8 Coupé ad arrivare sul mercato sarà la 840d xDrive, a trazione integrale e motorizzata con il 3.0 da 320 CV e ben 680 Nm disponibili già a aprire da 1.750 giri. Questa unità le permetterà di scattare da 0 a 100 in 4,9 secondi e di raggiungere i 250 km/h di velocità massima.

La versione più potente, almeno fino all’arrivo dell’attesissima M8, sarà la M850i xDrive, spinta dal V8 da 530 CV e 750 Nm. In questo caso lo sprint 0-100 è coperto in appena 3,7 secondi.

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