Monthly Archives: Maggio 2018
Harley-Davidson lancia lo Sportster Weekend il 5 e 6 maggio
Il prossimo weekend, sabato 5 e domenica 6 maggio, gli appassionati del marchio Harley-Davidson non possono perdere l’appuntamento con lo speciale porte aperte dedicato alla gamma più longeva della storia del marchio statunitense. Lo Sportster® Weekend sarà infatti l’occasione per vedere e provare le due più recenti esecuzioni realizzate su base Sportster, vale a dire i nuovissimi Forty-Eight® Special e Iron 1200™, presentati all’inizio del 2018.
Nuove interpretazioni di un modello storico
Con manubri alti, grafiche accattivanti e carattere da special costruita in garage, i modelli Forty-Eight Special e Iron 1200™ costituiscono due nuove interpretazioni dell’infinito tema Sportster. Le due moto combinano stile retrò e le prestazioni pungenti del motore V-Twin 1200 Evolution. Sia l’Iron 1200che il Forty-Eight Special si caratterizzano per le nuove grafiche che richiamano i temi che andavano per la maggiore negli anni ‘70.
Fin dal debutto, le moto della famiglia Sportster si sono rivelate la base ideale per le personalizzazioni e hanno dato un forte impulso al tema della customizzazione. Nel corso del tempo i modelli Sportster sono stati ripensati nei modi più diversi sia dai designer Harley sia dai proprietari delle moto, dando vita a bobber, chopper, scrambler o café racer. I nuovi Forty-Eight Special e Iron 1200™confermano tale vocazione. Oltre ai modelli Sportster®, nel corso del prossimo weekend in concessionaria il pubblico avrà a disposizione anche il resto della gamma 2018, con i modelli Street, Softail e Touring in bella evidenza.
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Alfa Romeo 4C, prova su strada
L’Alfa Romeo 4C è splendida, emozionante e coinvolgente. È tutt’altro che perfetta, soprattutto a questo prezzo: da guidare è fisica e a tratti intimidatoria, mentre gli interni mostrano alti e bassi. È un’auto molto veloce, rumorosa e che accetta pochi compromessi; proprio per questo bisogna essere dei puristi della guida per apprezzarla. Questa piccola sportiva trova una dimensione tutta sua, offrendo un’esperienza diversa da quella delle rivali inglesi (Lotus) e tedesche (Porsche 718).
L’Alfa Romeo 4C, comunque la si giri, è l’equivalente di un grosso cazzotto al mondo delle piccole sportive a motore centrale. Non è elegante, non è raffinato, ma ti colpisce con forza ed efficacia.
Ve lo dico subito: è un’auto con un sacco di difetti – alcuni trascurabili, altri meno – ma che ha personalità da vendere e una presenza scenica degna di quelle auto rosse di Maranello che sfoggiano un cavallino nero. È un’Alfa Romeo? Sì, lo è. I meno esperti lo chiedono spesso, e faticano a crederci, perché Alfa non costruiva auto sportive estreme da un pezzo. E l’Alfa Romeo 4C è davvero estrema. Il problema è che la 4C è nata in fretta e soprattutto è stata sviluppata in fretta, con un budget non proprio consono alla portata del progetto.
Il telaio tuttavia è raffinato (è un mono scocca in fibra di carbonio), mentre il motore 1742 cc turbo da 242 CV è posizionato al centro. La trazione, rigorosamente, è posteriore. Nessun cambio manuale disponibile, solo un doppia frizione a 6 rapporti, abbastanza rapido e molto fluido nell’azione.
CITTÀ
Chiedere all’Alfa Romeo 4C di essere un’auto da città è come chiedere ad un pugile con i guantoni di costruire un castello di carte. Non è bello e nemmeno corretto.
L’assenza del servosterzo rende le manovre una specie di punizione divina, azione aggravata dalla quasi nulla visibilità posteriore e dall’assenza di telecamere e sensori. L’assetto non mancherà di trascurare ogni buca, tombino o mozzicone che vi si palesa davanti, mentre il volume dello scarico Akrapovic attirerà l’attenzione di tutti su di voi, rendendo ancora più imbarazzante la fase di parcheggio. Ma ci sono anche dei pregi: il cambio a doppia frizione è dolce nell’azione e la visibilità anteriore è buona. Ma quel che più appaga, sempre che siate egocentrici (ma chi compra una 4C probabilmente lo è), è la quantità di teste che fa voltare. Poche auto ammaliano quanto questa piccola, esotica, Alfa. Le sue dimensioni aliene e le sue linee sexy la rendono una calamita per gli occhi.
FUORI CITTÀ
Il motore ha carattere, non c’è che dire. Noi italiani siamo bravi con la presenza scenica, così come quella acustica. L’Alfa Romeo 4C offre una gamma di suoni e di sfumature canore impressionante, soprattutto considerato il fatto che si tratta di un quattro cilindri. Dall’esterno suona come una moto con lo scarico aftermarket, mentre dall’abitacolo la colonna sonora è decisamente più complessa. Sbuffi del turbo, sibili della valvola wastgate, volume denso e corposo: sarà anche un suono forzato, ma è non riuscirete a togliervi il sorriso dalla faccia.
Ad andature normali l’Alfa Romeo 4C risulta fisica, grezza e dura come il marmo. Lo sterzo tira a destra e sinistra senza apparente motivo, mentre il motore soffia e ringhia come un felino incattivito. C’è tanto ritardo nella risposta del motore, ma anche tanta coppia (350 Nm a 2.200 giri), così nel misto si finisce per usare quasi esclusivamente la terza marcia (con appoggi di quarta).
Quando si affonda sul gas si percepisce quella velocità che solo un’auto di 1000 kg è in grado di darvi, e con poco sforzo. Tra le curve non infonde molta fiducia, anche perché gli ammortizzatori sembrano sempre in lotta con la strada, rifiutandosi di copiare il terreno. Mi viene da pensare che il suo campo di gioco preferito sia la pista, ma non è nemmeno un’auto così estrema da giustificare tanta rigidità. C’è anche tanto sottosterzo, sia in ingresso che in uscita di curva, ma probabilmente è voluto: rende l’auto più facile anche ai meno esperti.
Quando alzate il ritmo e cercate il limite la situazione migliora: la frenata è mostruosa e rassicurante, così come la trazione. Raramente le ruote posteriori perdono grip, ma quando lo fanno dovete essere molto – e sottolineo MOLTO – veloci con lo sterzo.
Non è un’auto che ama i movimenti bruschi e le “botte” di sterzo: bisogna guidarla con pochi gradi di volante, progressione sul gas e franate decise ma misurate. Così la 4C trova il suo ritmo, e senza che ve ne accorgiate, starete volando. È un’auto faticosa, vecchia scuola quasi, ma regala grandi soddisfazioni. E una colonna sonora da urlo.
AUTOSTRADA
L’Alfa Romeo 4C non è certo l’auto migliore per affrontare i lunghi viaggi. L’assenza dei pannelli fonoassorbenti rende il viaggio parecchio rumoroso, e in sesta a 130 km/h il motore ronza a 3.000 giri. In più bisogna tenere ben saldo il volante tra le mani, perché lo sterzo tende a seguire ogni imperfezione; tuttavia il peso ridotto dell’auto permette dei consumi piuttosto bassi (si tiene una media di 14-15 km/l).
VITA A BORDO
L’abitacolo dell‘Alfa Romeo 4C è degno di un’auto da corsa: i sedili sono sottili, la seduta è sdraiata e la pedaliera incernierata al pavimento è verticale. Il volante a due razze è cicciotto e strano da impugnare, mentre i paddle di plastica (sono quelli della Giulietta) non sono fantastici al tatto.
Per quanto riguarda le finiture, si passa dallo splendido carbonio a vista ad alcune plastiche dure sottotono. Non è spartana come una Lotus Elise, ma nemmeno raffinata come una Porsche 718 Cayman, per intenderci.
Quasi nullo lo spazio per gli oggetti: nessun vano nelle portiere, nel tunnel centrale e non c’è nemmeno un cassettino. Ma ha un’aria davvero speciale.
PREZZO E COSTI
L’Alfa Romeo 4C parte dai 65.000 euro, ma il prezzo s’impenna se si aggiungono i pacchetti di fibra di carbonio, lo scarico e, volendo, l’assetto sportivo. È cara, ma è davvero una piccola supercar, in quanto presenza scenica, ed è comunque in linea con le rivali (Lotus e Porsche), anche se offre un’esperienza di guida molto diversa.
Inoltre la 4C non rientra nella fascia del superbollo (ha meno di 250 CV) e il 4 cilindri 1,8litri è un motore che non ha bisogno di particolari attenzioni. Una volto superato lo scolgio del prezzo d’acquisto, non è un’auto onerosa da mantenere. Anche i consumi sono ottimi: la Casa dichiara una media nel misto di 6,8 l/100 km, ma con il piede leggero si può fare anche meglio.
SICUREZZA
L’Alfa Romeo 4C non ha i sistemi di sicurezza che si trovano sulle auto moderne: è pura, essenziale e spoglia di tecnologia, nel bene e nel male. Tuttavia possiede gli airbag necessari e ha una franata potentissima.
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Alfa Romeo Stelvio Sport Edition
Alfa Romeo lancia sul mercato la nuova Stelvio Sport Edition, la nuova serie speciale nata per soddisfare i clienti più attenti alla prestazioni ma che non vogliono rinunciare ai massimi livelli di comfort, sicurezza e dotazioni. Basata sull’allestimento top di gamma Executive, infatti, questa versione propone un ricco equipaggiamento di serie cui aggiunge alcune peculiarità, estetiche e meccaniche, che accentuano l’anima sportiva del primo SUV Alfa Romeo. Sarà proposta – porte aperte 12/13 e 26/27 maggio – con il motore 2.2 Turbo Diesel 210 CV AT8 Q4 con prezzi a partire da 59.700 euro.
Sportiva e performante
La linea di Stelvio Sport Edition è impreziosita dai cerchi in lega da 19″, dalle pinze freno disponibili nere, rosse o gialle, dalla cornice dei cristalli esterna in nero lucido e dai cristalli posteriori oscurati. All’interno spiccano sedili regolabili elettricamente rivestiti in pelle, elementi in alluminio nella plancia, pedaliera sportiva e palette del cambio al volante. Come anticipato, la Stelvio Sport Edition è equipaggiata esclusivamente con il motore 2.2 Turbo Diesel da 210 CV, abbinato al cambio automatico a otto marce e alla trazione integrale Q4. Appartenente a una nuova generazione di propulsori a quattro cilindri – interamente in alluminio e dotati di albero di trasmissione in fibra di carbonio – consente alla Sport Edition di raggiungere una velocità massima di 215 km/h e di passare da 0 a 100 km/h in appena 6,6 secondi. Per esaltarne ulteriormente le performance, la nuova serie speciale Stelvio Sport Edition offre di serie alcuni contenuti esclusivi, quali ad esempio le sospensioni attive “Alfa Active Suspension” e il differenziale posteriore autobloccante.
Ma anche tecnologica
Dal punto di vista tecnologico troviamo il sistema di infotainment AlfaTM Connect 3D Nav con schermo da 8,8” completo di navigatore 3D e funzionalità Apple CarPlayTM e Android AutoTM. Ma ci sono anche i sistemi più avanzati di sicurezza: l’Integrated Brake System (IBS), l’innovativo sistema elettromeccanico che combina il controllo di stabilità con il tradizionale servofreno che garantisce una risposta istantanea del freno e di conseguenza una sensibile riduzione dello spazio di frenata, il Forward Collision Warning e Autonomous Emergency Brake con riconoscimento pedone, il Lane Departure Warning, il Blind Spot Monitoring (BSM) con Rear Cross-Path Detection e il Cruise Control Adattativo.
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Mercato moto e scooter ad aprile 2018: +14,1%
Riparte ad aprile 2018 il mercato moto e scooter dopo la battuta d’arresto di marzo. Le immatricolazioni di veicoli motorizzati a due ruote totalizzano 24.615 veicoli, pari a un +14,1% rispetto allo stesso mese del 2017.
Il comparto scooter con 13.615 unità realizza un +17,3%, mentre le moto con 11.000 pezzi seguono con un +10,4%, consolidando il trend positivo. Nel primo quadrimestre del 2018 il totale del mercato italiano delle due ruote a motore (immatricolazioni di scooter e moto superiori a 50cc, più registrazioni di “cinquantini”) arriva a 76.030 veicoli, con un incremento pari al +3,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
I numeri di moto e scooter
L’analisi per cilindrata vede il segmento centrale degli scooter tra 300 e 500cc come il più numeroso, con 13.008 unità pari al +6,3% Seguono da vicino gli scooter 125cc con 12.826 veicoli pari al 3,2%. La categoria tra 150 e 250cc arretra e con 7.013 pezzi accusa un -21,9%; infine si registra un’ottima performance per i maxiscooter oltre 500cc, con 3.646 immatricolazioni e un +57,9%.
Nel comparto moto, la leadership appartiene ai veicoli superiori ai 1000cc con 10.116 veicoli e un +10,9%; in flessione invece le moto tra gli 800 e i 1.000cc con 8.972 pezzi e un -13,6%. Al terzo posto si classificano le moto tra 650 e 750cc con 5.399 unità e un -1,6% rispetto al 2017. Continua il notevole successo per le 300-600cc con 5.635 pezzi e un +78,3%; numeri contenuti ma in crescita per le 150-250cc con 1.064 moto e un +30,9%; infine le 125cc con 3.049 pezzi confermano il trend in ascesa pari al +47,4%.
L’andamento dei segmenti moto premia le naked con 12.974 unità e un +16,5%, seguono le enduro stradali anch’esse in crescita con 11.401 pezzi pari al +17,4%. Distanziate le moto da turismo in calo con 4.428 immatricolazioni e un -11,2%; in leggero incremento le custom con 2.073 vendite e un +1,8%. Le sportive con 1.889 moto sono in ripresa con un +8,6%; infine sono positive le supermotard con 993 pezzi e un +3,2%.
Le moto più vendute di Aprile
Non cambiano gli equilibri nel mercato moto per quel che riguarda i modelli più venduti. In testa c’è sempre lei, la regina assoluta, la BMW R 1200 GS con 1.596 pezzi, seguita dalla Honda Africa Twin con 1.404 unità. Subito dopo c’è la R 1200 GS Adventure (1.135), seguita da Honda NC 750 X, Ducati Scrambler, Yamaha MT-09, Ducati Multistrada, Yamaha Tracer 900, Yamaha MT-07 e Kawasaki Z900.
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Mini Cabrio
La terza generazione della Mini Cabrio – svelata nel 2015 e oggetto di un restyling nel 2018 – è una piccola cabriolet sfiziosa e chic.
Mini Cabrio: gli esterni
La terza serie della Mini Cabrio monta una capote in tela che si apre e si chiude completamente in 18 secondi (fino ad una velocità di 30 km/h).
Mini Cabrio: gli interni
La Mini Cabrio è una cabriolet costruita con cura in grado di accogliere 4 passeggeri. Il bagagliaio di 215 litri soddisfa senza problemi le esigenze di una coppia.
Mini Cabrio: i motori
La gamma motori della Mini Cabrio è composta da sei unità sovralimentate:
- un 1.5 tre cilindri turbo benzina da 102 CV
- un 1.5 tre cilindri turbo benzina da 136 CV
- un 2.0 turbo benzina da 192 CV
- un 2.0 turbo benzina da 231 CV
- un 1.5 tre cilindri turbodiesel da 116 CV
- un 2.0 turbodiesel da 170 CV
Mini Cabrio: gli allestimenti
Gli allestimenti della Mini Cabrio sono sette: One, Cooper, Cooper S, John Cooper Works, Boost, Hype e Pro.
Mini Cabrio One
La dotazione di serie della Mini Cabrio One comprende, tra le altre cose: cerchi in lega da 15”, retrovisori esterni in plastica nera, cornici cromate dei fari anteriori e posteriori, griglia anteriore con cornice cromata e listelli orizzontali in nero opaco, maniglia del portellone posteriore in nero opaco, Side Scuttles in nero opaco con indicatori di direzione integrati, terminale di scarico singolo, interni in stoffa Firework Carbon Black/Carbon Black, Colour Line Carbon Black, climatizzatore manuale, radio Bluetooth, funzione “Follow-me-home”, avviamento vettura senza chiave, Start/Stop automatico, sedile guidatore regolabile in altezza e con funzione memory, attacchi Isofix su entrambi i sedili posteriori, alzacristalli anteriori elettrici, 2 airbag frontali, + 2 airbag laterali + 2 airbag laterali per la testa, controlli di stabilità e trazione, Brake Energy Regeneration, servosterzo elettromeccanico, Servotronic, 4 freni a disco (anteriori autoventilanti), indicatore pressione pneumatici, cambio manuale a 6 marce e sensori di parcheggio posteriori.
Mini Cabrio Cooper
La Mini Cabrio Cooper aggiunge alla dotazione della One: retrovisori esterni in tinta carrozzeria, terminale di scarico singolo cromato, superfici interne Hazy Grey, fendinebbia e maniglia del portellone posteriore in nero lucido.
Mini Cabrio Cooper S
La Mini Cabrio Cooper S aggiunge alla dotazione della Cooper: griglia anteriore con cornice cromata, nido d’ape e presa d’aria sul cofano, Side Scuttles cromati con indicatori di direzione integrati, sedili sportivi con rete portaoggetti nel retro dei sedili anteriori, interni in stoffa Double Stripe Carbon Black/Carbon Black, Mini LED Ring intorno al display centrale, superfici interne Black Chequered, terminale di scarico doppio centrale cromato, cerchi in lega da 16” e cambio automatico (solo su Cooper SD).
Mini Cabrio John Cooper Works
La Mini Cabrio John Cooper Works aggiunge alla dotazione della Cooper S: griglia anteriore con cornice cromata, nido d’ape, presa d’aria sul cofano e prese d’aria aggiuntive, Side Scuttles JCW, spoiler sportivo posteriore, cerchi in lega da 17”, sedili sportivi John Cooper Works con poggiatesta integrati, interni in stoffa Dinamica Carbon Black/Carbon Black, rivestimento del padiglione in Antracite, Mini Driving Modes, volante sportivo in pelle a 3 razze JCW, sospensioni sportive, Mini LED Ring dedicato JCW intorno al display centrale, tachimetro e contagiri dedicato JCW, sedile passeggero regolabile in altezza e con funzione memory, 4 freni dedicato Brembo (anteriori autoventilanti) e fari Bi-LED.
Mini Cabrio Boost
Il pacchetto Boost disponibile per le Mini Cabrio One, Cooper e Cooper S offre: fendinebbia, Mini Excitement Package, cruise control, retrovisori esterni richiudibili elettricamente, bracciolo anteriore, frangivento, Comfort Access, pacchetto luci interne e retrovisori esterni in tinta carrozzeria.
Mini Cabrio Hype
Il pacchetto Hype disponibile per le Mini Cabrio One, Cooper e Cooper S offre: fari Bi-LED, fendinebbia, climatizzatore automatico bizona, Mini Driving Modes, retrovisori esterni ed interno autoanabbaglianti e sensori di parcheggio anteriori e posteriori.
Mini Cabrio Pro
Il pacchetto Pro disponibile per le Mini Cabrio Cooper S e John Cooper Works offre: Performance Control, sospensioni sportive, Mini Driving Modes, sedili dinamica/Pelle JCW Carbon Black Red, fari Bi-LED, fendinebbia, climatizzatore automatico bizona, parabrezza termico, retrovisori esterno ed interno autoanabbaglianti, bracciolo anteriore e sensori di parcheggio anteriori e posteriori.
Mini Cabrio: i prezzi
Motori a benzina
- Mini Cabrio One 24.300 euro
- Mini Cabrio One Boost 25.850 euro
- Mini Cabrio One Hype 27.200 euro
- Mini Cabrio Cooper 27.000 euro
- Mini Cabrio Cooper Boost 28.600 euro
- Mini Cabrio Cooper Hype 30.000 euro
- Mini Cabrio Cooper S 31.800 euro
- Mini Cabrio Cooper S Boost 33.500 euro
- Mini Cabrio Cooper S Hype 35.000 euro
- Mini Cabrio Cooper S Pro 35.200 euro
- Mini Cabrio John Cooper Works 38.500 euro
- Mini Cabrio John Cooper Works Pro 41.300 euro
Motori diesel
- Mini Cabrio Cooper D 28.650 euro
- Mini Cabrio Cooper D Boost 30.250 euro
- Mini Cabrio Cooper D Hype 31.650 euro
- Mini Cabrio Cooper SD 34.750 euro
- Mini Cabrio Cooper SD Boost 36.450 euro
- Mini Cabrio Cooper SD Hype 37.950 euro
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Immatricolazioni auto aprile 2018: tutti i dati e le classifiche
Buone notizie per le immatricolazioni auto in Italia ad aprile 2018: + 6,47% rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Tra le “big” ottimi risultati di Jeep (+ 124,52%) e Volkswagen (+ 29,54%).
Di seguito troverete tutti i dati sulle immatricolazioni auto di aprile 2018 in Italia: le classifiche dei 10 modelli più venduti, delle Case più amate e delle 5 vetture più acquistate in base all’alimentazione, al segmento e alla carrozzeria.
Immatricolazioni auto aprile 2018: i 10 modelli più venduti in Italia
Tante novità nella classifica delle auto più vendute in Italia ad aprile 2018: la Fiat Panda conserva la vetta della graduatoria ma al secondo posto troviamo la Renault Clio. La piccola francese ha soffiato la seconda piazza alla Fiat 500X (ora terza) e il podio alla Fiat Tipo. Per quanto riguarda la “top ten” segnaliamo invece il ritorno della Volkswagen Polo e della Fiat 500L al posto della Citroën C3 e della Volkswagen Golf.
Immatricolazioni auto aprile 2018: la classifica delle Case più amate in Italia
Anche ad aprile 2018 la Fiat è stata la Casa più amata dagli italiani ma è anche stata l’unica “big” ad aver fatto registrare il segno “meno” (a due cifre, oltretutto: – 12,22%). Renault ha tolto Ford dal podio e si è piazzata in terza posizione mentre Audi è rientrata in “top ten” dopo tre mesi al posto di Mercedes.
- Fiat 29.680 (- 12,22%)
- Volkswagen 14.397 (+ 29,54%)
- Renault 12.291 (+ 0,62%)
- Ford 11.864 (+ 7,22%)
- Peugeot 9.529 (+ 14,79%)
- Opel 8.168 (+ 2,11%)
- Citroën 7.786 (+ 20,92%)
- Toyota 7.641 (+ 12,90%)
- Jeep/Dodge 7.481 (+ 124,52%)
- Audi 5.849 (+ 2,58%)
- Kia 5.228 (+ 46,12%)
- BMW 5.103 (- 8,97%)
- Mercedes 4.924 (- 6,57%)
- Nissan 4.587 (+ 25,02%)
- Hyundai 4.500 (- 2,89%)
- Alfa Romeo 4.428 (+ 11,03%)
- Lancia/Chrysler 4.387 (- 25,03%)
- Dacia 4.300 (- 12,46%)
- Suzuki 2.890 (+ 23,93%)
- Skoda 2.471 (+ 30,33%)
- Smart 2.181 (- 6,27%)
- Seat 2.063 (+ 49,82%)
- Mini 2.022 (+ 12,77%)
- Volvo 1.670 (+ 8,23%)
- Land Rover 1.461 (- 3,44%)
- Jaguar 857 (+ 144,16%)
- Mazda 780 (+ 4,98%)
- Honda 766 (- 0,26%)
- Mitsubishi 420 (+ 28,05%)
- Porsche 314 (- 30,22%)
- Subaru 248 (+ 19,23%)
- DS 223 (- 1,76%)
- Lexus 203 (+ 40,00%)
- Maserati 200 (- 9,50%)
- Ssangyong 187 (- 12,21%)
- DR 87 (+ 171,88%)
- Infiniti 50 (- 63,24%)
- Ferrari 39 (+ 85,71%)
- Altre 35 (+ 52,17%)
- Tesla 34 (+ 41,67%)
- Lamborghini 19 (+ 26,67%)
- Mahindra 11 (- 42,11%)
- Aston Martin 3 (- 25,00%)
- Lada 2 (+ 0,00%)
Immatricolazioni auto aprile 2018: top 5 per alimentazione
Immatricolazioni auto aprile 2018: i 5 modelli diesel più venduti in Italia
- Fiat 500X 3.193
- Renault Clio 3.024
- Jeep Renegade 3.017
- Jeep Compass 3.010
- Fiat Tipo 2.718
Immatricolazioni auto aprile 2018: i 5 modelli a benzina più venduti in Italia
- Fiat Panda 5.894
- Lancia Ypsilon 3.277
- Fiat 500 3.124
- Ford Fiesta 2.349
- Volkswagen Polo 2.286
Immatricolazioni auto aprile 2018: i 5 modelli a GPL più venduti in Italia
- Opel Corsa 855
- Lancia Ypsilon 737
- Fiat Panda 729
- Citroën C3 701
- Renault Clio 688
Immatricolazioni auto aprile 2018: le 5 ibride più vendute in Italia
- Toyota Yaris 2.279
- Toyota C-HR 2.115
- Toyota RAV4 639
- Toyota Auris 497
- Kia Niro 360
Immatricolazioni auto aprile 2018: i 5 modelli a metano più venduti in Italia
- Volkswagen Golf 892
- Volkswagen Polo 718
- Fiat Panda 518
- Volkswagen up! 463
- Skoda Octavia 299
Immatricolazioni auto aprile 2018: le 5 elettriche più vendute in Italia
- Smart fortwo EQ 82
- Renault Zoe 60
- Tesla Model S 26
- Nissan Leaf 24
- Smart forfour EQ 17
Immatricolazioni auto aprile 2018: top 5 per segmento
Immatricolazioni auto aprile 2018: le 5 “segmento A” più vendute in Italia
- Fiat Panda 8.827
- Fiat 500 4.334
- Volkswagen up! 1.561
- Smart fortwo 1.455
- Opel Karl 1.149
Immatricolazioni auto aprile 2018: le 5 “segmento B” più vendute in Italia
- Renault Clio 4.912
- Lancia Ypsilon 4.387
- Volkswagen Polo 3.966
- Ford Fiesta 3.806
- Fiat 500L 3.786
Immatricolazioni auto aprile 2018: le 5 “segmento C” più vendute in Italia
- Fiat 500X 4.507
- Fiat Tipo 4.053
- Jeep Renegade 4.046
- Jeep Compass 3.166
- Volkswagen Golf 2.928
Immatricolazioni auto aprile 2018: le 5 “segmento D” più vendute in Italia
- Volkswagen Tiguan 2.814
- Ford Kuga 1.209
- Audi A4 1.154
- Alfa Romeo Stelvio 1.000
- BMW X1 900
Immatricolazioni auto aprile 2018: le 5 “segmento E” più vendute in Italia
- BMW serie 5 414
- Mercedes classe E 401
- Audi A6 361
- Land Rover Range Rover Sport 261
- Jaguar F-Pace 231
Immatricolazioni auto aprile 2018: le 5 “segmento F” più vendute in Italia
- Porsche 911 121
- Maserati Ghibli 74
- Porsche Panamera 43
- Mercedes classe S 34
- Audi A8 34
Immatricolazioni auto aprile 2018: top 5 per carrozzeria
Immatricolazioni auto aprile 2018: le 5 berline più vendute in Italia
- Fiat Panda 8.827
- Lancia Ypsilon 4.387
- Fiat 500 4.334
- Volkswagen Polo 3.966
- Renault Clio 3.920
Immatricolazioni auto aprile 2018: le 5 crossover più vendute in Italia
- Fiat 500X 4.380
- Jeep Renegade 3.278
- Renault Captur 2.925
- Nissan Qashqai 2.645
- Ford EcoSport 2.459
Immatricolazioni auto aprile 2018: le 5 fuoristrada più vendute in Italia
- Jeep Compass 1.442
- Alfa Romeo Stelvio 829
- Volkswagen Tiguan 822
- Jeep Renegade 768
- Volkswagen T-Roc 682
Immatricolazioni auto aprile 2018: le 5 station wagon più vendute in Italia
- Fiat Tipo SW 2.140
- Audi A4 Avant 1.093
- Renault Clio Sporter 992
- Ford Focus SW 840
- Skoda Octavia Wagon 708
Immatricolazioni auto aprile 2018: le 5 piccole monovolume più vendute in Italia
- Fiat 500L 3.786
- Kia Venga 589
- Hyundai ix20 577
- Ford B-Max 41
- Citroën C3 Picasso 3
Immatricolazioni auto aprile 2018: le 5 monovolume compatte più vendute in Italia
- BMW serie 2 814
- Citroën C4 Picasso 726
- Renault Scénic 653
- Mercedes classe B 602
- Ford C-Max 572
Immatricolazioni auto aprile 2018: le 5 multispazio più vendute in Italia
- Fiat Qubo 722
- Fiat Doblò 572
- Dacia Dokker 250
- Renault Kangoo 200
- Citroën Berlingo 176
Immatricolazioni auto aprile 2018: le 5 cabrio e spider più vendute in Italia
- Smart fortwo cabrio 262
- Mini Cabrio 117
- Mercedes classe C Cabrio 96
- Mazda MX-5 62
- BMW serie 4 Cabrio 60
Immatricolazioni auto aprile 2018: le 5 monovolume grandi più vendute in Italia
- Seat Alhambra 183
- Citroën SpaceTourer 116
- Peugeot Traveller 101
- Renault Espace 77
- Mercedes classe V 76
Immatricolazioni auto aprile 2018: le 5 coupé più vendute in Italia
- Porsche 911 86
- BMW serie 2 81
- Mercedes classe C Coupé 80
- Mercedes classe E Coupé 64
- Porsche Panamera 43
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Audi A7 Sportback, la storia
La A7 Sportback è una delle Audi più sexy mai realizzate: una coupé versatile, una vettura tanto elegante quanto pratica rivolta a chi vuole design e funzione in una sola auto.
La seconda generazione della sportiva a cinque porte di Ingolstadt – svelata nel 2018 – non è molto diversa esteticamente dall’antenata e offre 2 cm di passo in più per offrire maggiore spazio alle gambe dei passeggeri posteriori. Le novità più importanti sono tecniche: motori solo ibridi (due 3.0 V6 sovralimentati mild hybrid: benzina da 340 CV e diesel da 286 CV) e una plancia con due display sulla consolle centrale al posto dei tradizionali pulsanti.
Scopriamo insieme la storia della prima serie dell’Audi A7 Sportback e delle sue varianti “cattive” S7 e RS7: una delle poche auto in listino capaci di mettere d’accordo emozione e ragione, un mezzo che ha un futuro assicurato come auto d’epoca.
Audi A7 Sportback prima generazione (2010)
La prima generazione dell’Audi A7 Sportback vede la luce al Salone di Parigi del 2010: la risposta dei quattro anelli alla Porsche Panamera si distingue per un design più riuscito caratterizzato da linee filanti, da una coda personale e da uno spoiler che fuoriesce automaticamente alle alte velocità.
Inizialmente disponibile solo a trazione integrale, ha una gamma motori al lancio che comprende tre unità V6: due a benzina (2.8 da 204 CV e 3.0 turbo TFSI da 300 CV) e un 3.0 turbodiesel TDI da 245 CV. Nel 2011, in concomitanza con il debutto del tre litri a gasolio meno potente da 204 CV, arriva anche la variante a trazione anteriore.
Il 2012 è l’anno in cui la famiglia dell’Audi A7 Sportback si allarga verso l’alto: debuttano la grintosa S7 (dotata di un motore 4.0 V8 sovralimentato TFSI da 420 CV) e la variante più potente del 3.0 TDI (313 CV). Senza dimenticare l’aumento di potenza (da 300 a 310 CV) del tre litri a benzina. L’anno seguente tocca alla mostruosa RS7: stesso motore a 8 cilindri della S7 ma con ben 560 CV.
Il restyling del 2014 porta qualche modifica estetica e numerosi cambiamenti alla gamma dei propulsori, ora tutti sovralimentati: sparisce il 2.8 aspirato a benzina, la potenza del 3.0 a ciclo Otto sale a quota 333 CV e quella delle tre unità TDI cresce (218, 272 e 320 CV). Nel 2015 è la volta del primo quattro cilindri della gamma (un 2.0 TFSI a benzina da 252 CV) e del 3.0 TDI da 326 CV.
L’Audi A7 Sportback viene colpita da un’altra rivoluzione nella gamma motori nel 2016: spariscono i propulsori a benzina a quattro e a sei cilindri, debutta la RS7 performance con il 4.0 V8 da 605 CV e arriva in listino un 3.0 turbodiesel “soft” da 190 CV.
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Jaguar XE SV Project 8
Secondo Jaguar il vantaggio di fabbricare un’auto in edizione limitata, in modo artigianale, è si più sempre migliorarla. Con questa dichiarazione di intenti la divisione Special Vehicle Operations di Jaguar Land Rover ha confermato che le 300 unità della XE SV Project 8 saranno ancora più veloci del primo prototipo che portò in Inghilterra il record di berlina più veloce al Nurburgring. Rispetto a questo il prototipo monterà u nuovo kit di sospensioni con molle ancora più rigide, ammortizzatori ricalibrati e freni potenziati. Sotto il cofano pulsa lo stesso V8 da 5.0 litri sovralimentato da 600 CV, con cambio automatico a otto rapporti, il cui software di gestione è stato però modificato per migliorare le prestazioni. E infine sono state annunciate anche novità per quanto riguarda l’aerodinamica.
Jaguar XE SV Project 8
Con il V8 sovralimentato da 5.0 Litri e 600 CV sarà la più potente del suo segmento. Ne verranno prodotti solo 300 esemplari
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Retro racing games – Out Run, un classico da rivivere
Belli gli Anni Ottanta, quando bastavano poche lire e un videogioco da bar (con schermo a tubo catodico integrato) per godersi le corse automobilistiche. Parlare di grafica e fluidità oggi può far sorridere, se ci si riferisce ai giochi di quegli anni, ma Out Run colpì proprio per questi motivi.
Il gioco, rilasciato da SEGA nel 1986, è diventato un cult dei giochi di guida, un’icona degli anni ’80.
VENTO TRA I CAPELLI
La protagonista è una Ferrari Testarossa Spider (nella realtà esiste un unico esemplare), e lo scopo è tagliare il traguardo prima dello scadere del tempo. A fianco del pilota siede una bionda, tanto per rendere il gioco ancora più glam e spavaldamente eighties; si corre su strade pubbliche trafficate, e bisogna schivare camion e auto, tra curve, sali scendi e ostacoli vari. Si possono anche fare incidenti e testacoda (i passeggeri vengono addirittura scaraventati fuori) senza perdere troppo tempo: l’importante è tagliare il traguardo.
Il gioco presenta 15 livelli, anche se a seconda delle scelte che si compiono si può terminare il gioco con percorsi differenti.
PIONIERE DEL FORCE FEEDBACK
Il cabinato di gioco che si trovava nei bar integrava anche un volante in grado di vibrare in caso di incidente o quando si finiva fuori strada. Quasi all’avanguardia, oserei dire.
Out Run successivamente venne anche convertito per le console dell’epoca come il Commodore 64, il Sega Master System e il Sega Mega Drive, il Game Gear, il Sega Saturn e gli Atari Amiga ST.
Un gioco che vale la pena recuperare, giocare o, nel caso foste vecchi abbastanza: rigiocare.
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Volkswagen California: un tour della California per festeggiare i 30 anni
Il Volkswagen California compie 30 anni e per festeggiare il compleanno del mitico camper tedesco Volkswagen Veicoli Commerciali ha organizzato un tour della California del sud con una carovana di Volkswagen California Ocean.
California2California, questo il nome del tour celebrativo. Un viaggio lungo oltre 500 km da Venice Beach a Hollywood lungo la West Coast passando per la costa di Santa Barbara e i canyon.
Il Volkswagen California – camper derivato dal veicolo commerciale Transporter caratterizzato dal tetto a soffietto – è disponibile a trazione anteriore o integrale e ha una gamma motori composta da tre 2.0 turbodiesel TDI da 102, 150 e 204 CV. Di seguito troverete tutti i prezzi.
Volkswagen California: i prezzi
- Volkswagen California 2.0 TDI 44.850 euro
- Volkswagen California 2.0 TDI 150 CV DSG Beach 49.850 euro
- Volkswagen California 2.0 TDI 150 CV 4MOTION Beach 50.890 euro
- Volkswagen California 2.0 TDI 150 CV DSG 4MOTION Beach 53.520 euro
- Volkswagen California 2.0 TDI 150 CV DSG Ocean 66.070 euro
- Volkswagen California 2.0 TDI 150 CV 4MOTION Ocean 67.110 euro
- Volkswagen California 2.0 TDI 150 CV DSG 4MOTION Ocean 69.740 euro
- Volkswagen California 2.0 TDI 204 CV Beach 54.490 euro
- Volkswagen California 2.0 TDI 204 CV 4MOTION Beach 58.160 euro
- Volkswagen California 2.0 TDI 204 CV Ocean 70.450 euro
- Volkswagen California 2.0 TDI 204 CV 4MOTION Ocean 74.120 euro
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