Monthly Archives: Maggio 2018
Prezzi dei carburanti alle stelle
Credits: Foto: Ansa
“Caro pieno”, ci risiamo. I prezzi dei carburanti salgono alle stelle e ritornano ai massimi raggiunti nel 2015. Dall’inizio del 2018 le quotazioni del greggio sono salite del 17% e, ad oggi, sulla rete italiana, il prezzo medio è risalito al di sopra degli 1,6 euro a litro.
Secondo Quotidiano Energia ieri la benzina costava 1,618 euro a litro (1,739 in modalità servito) con valori che oscillano, a seconda dei marchi, tra i 1,621 e i 1,629 euro/litro (no-logo a 1,595).
Il prezzo medio praticato del diesel è a 1,490 euro/litro (1,618 in modalità servito), con le compagnie che passano da 1,491 a 1,513 euro/litro (no-logo a 1,470).
Il Gpl, infine, va da 0,632 a 0,657 euro/litro (no-logo a 0,624).
Ad aumentare i prezzi raccomandati di benzina e diesel sono IP, Italiana Petroli e Q8 (+1 cent su entrambi i carburanti), mentre Tamoil è salita nuovamente di 1 centesimo sul diesel.
Come segnalato da Coldiretti la raffica di aumenti del prezzo della benzina peserà soprattutto sugli autotrasportatori e, di conseguenza, sulle spese.
Il Codacons chiede l’intervento dei Nas
Il Codacons ha richiesto l’intervento dei Nas per fare chiarezza sul rincaro dei listini. Nella nota rilasciata si legge:
«Nelle ultime ore i listini di benzina e gasolio sono sensibilmente aumentati, al punto che per un litro di diesel si spende oggi il 3,3% in più rispetto al mese scorso. Rincari anche per la benzina, che aumenta alla pompa del +2,8% al punto che per un pieno di carburante si spendono oggi 2,3 euro in più rispetto al mese scorso. Sulle quotazioni pesa la tensione tra Iran e Stati Uniti, ma gli effetti sui listini alla pompa sono troppo veloci e danneggiano le tasche dei consumatori. Una speculazione che potrebbe configurare una forma di aggiotaggio, e per tale motivo chiediamo ai Nas di attivarsi per verificare come sia possibile che il prezzo alla pompa aumenti al solo annuncio di tensioni in Medio Oriente, nonostante il petrolio venduto oggi sia stato acquistato nei mesi scorsi, quando le quotazioni erano decisamente inferiori ai prezzi odierni».
L’articolo Prezzi dei carburanti alle stelle proviene da Panoramauto.
Mazda CX-3: con il restyling arriva il nuovo 1.8 Skyactiv-D
La nuova Mazda CX-3 ha debuttato lo scorso aprile, al Salone dell’Auto di New York, con il restyling 2018 che inizierà ad arrivare nelle concessionarie a partire dal terzo trimestre del 2018.
Leggero lifting estetico
Dal punto di vista estetico la SUV più piccola della marca giapponese adotta piccole novità estetiche che le danno un’aria più sportiva, con la quale proverà a differenziarsi dalla concorrenza. La griglia frontale sfoggia un nuovo design con dettagli cromati e in nero lucido, mentre i gruppi ottici montano nuovi fari LED Matrix. Inoltre si aggiungeranno a listino una nuova tinta metallizzata per la carrozzeria in Premium Crystal e nuovi cerchi in alluminio da 18 pollici.
Novità anche per l’abitacolo
All’interno della nuova Mazda CX-3 troviamo un nuovo tunnel centrale dal quale scompare il freno a mano meccanico, sostituito da uno elettronico. Nuovi anche i sedili anteriori, il rivestimento della plancia, i pannelli delle portiere e le bocchette del sistema di areazione. Ridistribuiti anche i comandi del sistema di infotainment e, per finire con l’abitacolo, Mazda ha migliorato il sistema di insonorizzazione con l’introduzione di vetri più spessi.
Arriva il nuovo 1.8 Skyactiv-D
Le novità più importanti arrivano nel reparto meccanico. Tutte le motorizzazioni della nuova Mazda CX-3 rientrano nella normativa Euro 6d-Temp con l’offerta composta dal noto 2.0 litri 2.0 Skyactiv-G da 120 e 150 |V di potenza. Per quanto riguarda i diesel il vecchio 1.5 lascerà posto al nuovo 1.8 Skyactiv-D che ora offre 116 CV di potenza e 270 Nm di coppia.
L’articolo Mazda CX-3: con il restyling arriva il nuovo 1.8 Skyactiv-D proviene da Panoramauto.
Hyundai Kona: arriverà la versione N?
Dal lancio della nuova Hyundai Kona sono stati vari i rumors in circolazione riguardo un’ipotetica versione N della nuova crossover coreana. Ma avrebbe realmente senso una versione sportiva della piccola SUV?
Di fatto la famiglia di modelli ‘pepati’ della firma asiatica continua ad espandersi. La prima a fregiarsi della sigla esclusiva è stata la compatta i30, alla quale si è poi aggiunta la Veloster N e, prossimamente, sarà la volta della i30 Fastback N, attualmente in fase di sviluppo. In futuro la famiglia sportiva di Hyundai dovrebbe completarsi con l’arrivo della Tucson N, già confermata nei piani della Casa di Seul.
Hyundai i30 N, la prima sportiva coreana nata al Nurburgring
Debutterà a settembre al Salone di Francoforte 2017 con la versione base da 250 CV e la Performance Pack da 275 CV
Rispetto alla Kona, però, non c’è ancora nulla di ufficiale. Anche se Albert Biermann, massimo responsabile di Hyundai N, ha rivelato che i suoi ingegneri hanno già iniziato a lavorare a un muletto di prove di un’ipotetica Hyundai Kona N, con la speranza di ricevere il semaforo verde per la produzione.
“Ho chiesto agli ingegneri di costruire l’auto e poi vedremo se verrà approvata. Il powertrain dovrà essere lo stesso della i30 N e, ovviamente, potremo dare alla Kona diverse specifiche per quanto riguarda lo sterzo e le sospensioni. La trazione sarà anteriore, come sulla compatta.”.
Hyundai Kona
Il nuovo SUV compatto del marchio coreano
L’articolo Hyundai Kona: arriverà la versione N? proviene da Panoramauto.
Audi Q8: un anticipo con il primo teaser
Lo sviluppo della nuova Audi Q8 è sulla retta finale. Quello che diventerà uno dei modelli di riferimento più esclusivi del segmento SUV, arriverà prossimamente sul mercato.Si posizionerà al top della gamma delle sport utility di Ingolstadt e sarà un’autentica ammiraglia crossover dedicata ai più esigenti amanti del fuoristrada.
Insieme alla nuova pagina web, appositamente dedicata, Audi ha iniziato a svelare i primi dettagli, video, e un teaser ufficiale della futura Q8. Dalla prima immagine rilasciata possiamo vedere il posteriore della maxi SUV dei Quattro Anelli, caratterizzato dai gruppi ottici uniti da una sottile linea a LED.
Il modello definitivo di produzione non si allontanerà di molto dall’Audi Q8 Concept e l’offerta meccanica sarà composta da propulsori V6 e V8, oltre a una versione ibrida plug-in, l’Audi Q8 e-tron.
L’anteprima mondiale della nuova Audi Q8 dovrebbe avvenire nella terza parte del 2018 e potremo vederla dal vivo già al prossimo Salone di Parigi 2018. Per vederla su strada, in Europa, bisognerà però aspettare l’inizio del 2019.
La nuova Audi Q8 sarà prodotta in Slovenia, presso gli stabilimenti Audi di Bratislava dove è prodotta anche la Q7.
Audi Q8 Concept
Il prototipo che anticipa le forme del SUV Coupé di lusso
L’articolo Audi Q8: un anticipo con il primo teaser proviene da Panoramauto.
Volvo: con la S60 inizia l’addio ai diesel
Qualche mese fa Volvo annunciava l’inizio della fine per i suoi motori diesel. Oggi il cambio di rotta diventa un dato di fatto.
La nuova Volvo S60 sarà il primo modello della marca svedese a rinunciare ai propulsori a gasolio. Una scelta che asseconda le tendenze del mercato e che è appoggiata dall’offerta di motorizzazioni a benzina e ibride, presenti nella gamma svedese.
In una recente intervista pubblicata sul Financial Times, il CEO di Volvo Håkan Samuelsson ha confermato che la Volvo S60 che arriverà sul mercato la prossima estate del 2019 sarà la prima Volvo a fare a meno del diesel.
Questa mossa rappresenta un passo importante per la Casa scandinava che ha come obiettivo, entro il 2025, raggiungere il 50% delle vendite con prodotti elettrificati.
L’abbandono dei diesel nella gamma Volvo avverrà in forma graduale, visto che è una meccanica che suscita ancora grande interesse in modelli come la XC60, e la XC90. La scelta di Volvo riguarda anche l’aumento di complessità e di costi dei motori a gasolio, in vista delle nuove normative e restrizioni.
L’articolo Volvo: con la S60 inizia l’addio ai diesel proviene da Panoramauto.
McLaren: la app per la Ultimate Series
Grazie alla prima App del brand automobilistico anglosassone sarà possibile portare ovunque con se, per i fortunati che la possiedono, la propria McLaren.
Creata per smartphones questa nuova app mette “ in tasca” tutto il mondo del costruttore britannico di vetture sportive e di supercars.
McLaren Mobile è compatibile con Apple e Android, apre le porte della casa di Woking grazie a un’interfaccia intuitiva che tiene gli utenti costantemente aggiornati sulle attività del brand. L’app fornisce l’accesso ai manuali del proprietario per ciascun modello nella gamma Sports e Super Series, in formato PDF, con la possibilità di scaricare i documenti pdf direttamente dall’app, disponibile in più lingue.
L’app McLaren Mobile offre inoltre agli utenti una serie di criteri per conoscere, condividere e diventare parte delle attività del marchio. Le ultime notizie e i video vengono inviati direttamente sul proprio telefono e il feed può essere personalizzato in modo che gli utenti vedano solo ciò a cui sono più interessati. Scaricare e registrare l’app è semplice: se si è già registrati presso McLaren Automotive, verrà inviata un’email con un codice QR personale: basta scansionarlo con un telefono per inserire automaticamente i dettagli. In alternativa è possibile scaricare l’applicazione “McLaren Automotive” nell’app store di Apple o nel Google Play Store.
McLaren 2018 a Ginevra: ecco la Senna GTR da 825 CV
La nuova Ultimate Series di Woking sotto i riflettori della kermesse svizzera
L’articolo McLaren: la app per la Ultimate Series proviene da Panoramauto.
Volkswagen Touareg: la Porsche Cayenne del popolo
Comfort
Con le sospensioni pneumatiche (optional) si raggiunge l’eccellenza. |
Costi
Prezzo in linea con le rivali “premium”, consumi migliorabili. |
Piacere di guida
Il motore 3.0 V6 TDI da 286 CV – un po’ carente di coppia ai bassi regimi – si riscatta con un’eccellente spinta oltre i 2.000 giri. Il risultato? “0-100” in 6,1 secondi: esattamente come la Touareg da corsa che vinse tre Dakar consecutive dal 2009 al 2011… |
Ambiente
La nuova Volkswagen Touareg emette 182 g/km di CO2: un valore in linea con la concorrenza. |
Da oltre quindici anni la Volkswagen Touareg – “cugina” della Porsche Cayenne e dell’Audi Q7 (dotate dello stesso pianale, prodotte nello stesso stabilimento di Bratislava in Slovacchia e spesso dotate degli stessi motori) – conquista automobilisti alla ricerca di una SUV “premium” di sostanza: una 4×4 ricca di contenuti ma volutamente poco appariscente rivolta agli amanti dell’understatement.
Nel nostro primo contatto abbiamo avuto modo di guidare la terza generazione della grande Sport Utility tedesca: il modello più esclusivo della Casa di Wolfsburg – che punta a rubare clienti a rivali come la Land Rover Range Rover Velar – è già ordinabile (inizio commercializzazione a giugno 2018) e per il momento è disponibile esclusivamente con un motore 3.0 V6 turbodiesel TDI da 286 CV). A giugno arriverà una variante meno potente da 231 CV (4.500 euro in meno a parità di allestimento e niente superbollo) mentre più avanti sbarcherà in listino la variante ibrida plug-in (ossia ricaricabile attraverso una presa di corrente) da 367 CV. Scopriamo insieme i pregi e i difetti della raffinata crossover teutonica.
Spazio al lusso
Difficile trovare una grande SUV “premium” più versatile della nuova Volkswagen Touareg: la terza serie dell’esclusiva 4×4 di Wolfsburg è più lunga (+ 7,7 cm: ora ha raggiunto i 4,88 metri) e più larga (+ 4,4 cm di prima) rispetto all’antenata e offre un bagagliaio immenso (810 litri).
L’abitacolo è pratico (sedile posteriore scorrevole di 16 cm con schienali reclinabili su tre livelli), rifinito con cura (solo la fascia centrale in plastica dura che scorre sotto gli inserti in alluminio o legno della plancia stona un po’) e, soprattutto, molto scenografico. Il merito va all’Innovation Cockpit, di serie sull’allestimento Advanced protagonista del nostro primo contatto, caratterizzato da un cruscotto interamente digitale – l’Active Info Display da 12,3” – di fronte al guidatore e da un gigantesco touchscreen da 15” al centro che consente di comandare tutte le funzioni principali del veicolo.
Come si guida
La terza generazione della Volkswagen Touareg è un’eccellente stradista, una SUV silenziosa e comoda creata per chi percorre molti chilometri on-road e off-road e vuole farlo nel modo più rilassante possibile.
Il piacere di guida è garantito dal motore – il 3.0 turbodiesel V6 TDI da 286 CV (già visto sulle Audi A5 e Q5) offre uno “0-100” pazzesco (6,1 secondi, come le Race Touareg da corsa capaci di vincere tre Dakar consecutive tra il 2009 e il 2011) – e dal pianale (con 3.000 euro in più si può acquistare oltretutto il pacchetto Steering Pack che comprende le sospensioni pneumatiche con regolazione adattiva dell’assetto e le quattro ruote sterzanti).
Il cambio automatico a 8 rapporti (convertitore di coppia) regala passaggi marcia fluidi in qualsiasi condizione di guida mentre l’erogazione del propulsore potrebbe essere più convincente: la coppia non è molta (in rapporto alle concorrenti: 600 Nm) e la spinta inizia tardi (oltre 2.000 giri) e finisce abbastanza presto.
Il massimo della sicurezza (pagando)
La dotazione di sicurezza della nuova Volkswagen Touareg comprende – tra le altre cose – il Lane Assist e il rilevatore di stanchezza del conducente Fatigue Detection.
Tutte le “chicche” che abbiamo avuto modo di provare (e apprezzare) nel nostro primo contatto si pagano a parte. Il sistema di visione notturna Nightvision (che riconosce persone e animali in condizioni di oscurità tramite una telecamera a infrarossi) costa 1.950 euro mentre il pacchetto Safety Pack (1.000 euro) offre il Precrash 360° (in caso di rischio collisione proveniente da qualsiasi angolazione chiude i cristalli, tende le cinture di sicurezza e alza i sedili per ottimizzare la funzione degli airbag), l’Intersection Assist (fornisce un avvertimento e in caso di necessità frena durante le manovre di uscita dai parcheggi – in avanti e in retro – e di immissione in carreggiata), il Traffic Jam Assist (gestisce la guida in condizioni di traffico intenso andando a controllare le ripartenze e seguendo la direzione della corsia) e l’Emergency Assist (in caso di non risposta del guidatore arresta la vettura fino a fermarla, inserisce le quattro frecce, sblocca le porte ed effettua una chiamata di emergenza).
Prezzo e costi
La Volkswagen Touareg protagonista del nostro primo contatto – la 3.0 TDI 286 CV nell’allestimento Advanced – ha un prezzo in linea con la concorrenza (76.500 euro) unito ad una dotazione di serie “importante”.
Qualche esempio? Apertura porte e avviamento senza chiave, apertura portellone bagagliaio senza mani, cerchi in lega da 19”, climatizzatore automatico quadrizona, Connectivity Pack (3 porte USB e predisposizione telefono Comfort con ricarica induttiva), cruise control adattivo, fari anteriori full LED, Innovation Cockpit, interni in pelle, mancorrenti cromati, Memory Pack (sedili anteriori regolabili elettricamente, quello del guidatore con funzione Memory, e retrovisori ripiegabili elettricamente con funzione Memory), navigatore, radio Apple CarPlay Android Auto MirrorLink, sensori di parcheggio e vetri posteriori oscurati.
I consumi sono un po’ altini (la Casa teutonica dichiara 14,5 km/l, valore avvicinabile solo guidando in modo molto tranquillo) e la garanzia è di soli due anni a chilometraggio illimitato (il minimo di legge).
Motore | turbodiesel |
N. cilindri/cilindrata | V6/2.967 cc |
Potenza | 210 kW (286 CV) |
Coppia | 600 Nm |
Trazione | integrale permanente |
Velocità max | 235 km/h |
Acc. 0-100 km/h | 6,1 s |
Consumo medio | 14,5 km/l |
Dimensioni | 4,88/1,98/1,70 m |
Passo | 2,89 m |
76.500 euro |
L’articolo Volkswagen Touareg: la Porsche Cayenne del popolo proviene da Panoramauto.
Auto a idrogeno: i pro e i contro della tecnologia del futuro
L’elettrificazione delle auto segue il suo corso in maniera inarrestabile. Ma sarà veramente la tecnologia elettrica, con batterie agli ioni di litio, a caratterizzare l’auto del futuro? Le Case automobilistiche investono e puntano sempre di più sull’elettrico e i nuovi modelli a zero emissioni proposti sul mercato crescono in maniera quasi esponenziale.
Ma i numeri sono ancora molto lontani per poter parlare di svolta della mobilità. In Italia, ad esempio, nel 2017, sono state vendute solo 1.967 auto elettriche, lo 0,1% del mercato. Tra i problemi che bloccano l’espansione della mobilità elettrica c’è l’autonomia dei veicoli ancora ridotta, la dipendenza dalla rete ancora non sviluppata, oltre ai grandi problemi industriali ed economici legati alle batterie ad alta capacità.
E qui entra in gioco l’idrogeno, l’alternativa al momento presa più in considerazione dalle Case automobilistiche.
La tecnologia c’è e promette bene
Due tra gli ultimi esempi visti recentemente sono la Hyundai Nexo e la Toyota Fine-Confort Ride Concept. La prima è una SUV da 163 CV, poco più grande della Tucson e grazie al suo sistema ad idrogeno è in grado di percorrere fino a 800 km con un pieno. La seconda è il prototipo di familiare che anticipa la nuova generazione di elettrica a idrogeno della Casa giapponese. I suoi 4 motori elettrici sono posizionati ognuno in una delle ruote e l’elettricità generata dalla sua riserva di idrogeno le permette di percorrere fino a 1.000 km prima di rifornire.
Hyundai Nexo: la SUV coreana a idrogeno e autonoma
Percorre fino a 600 km con un rifornimento di idrogeno ed è in grado di guidare da sola in autostrada
Come funziona l’auto a idrogeno
L’auto a pila a combustibile produce elettricità facendo reagire l’idrogeno accumulato nel deposito con l’aria. Da questa reazione, che avviene in delle celle speciali, si genera l’elettricità e si libera acqua sotto forma di vapore. L’elettricità rimane immagazzinata in una batteria e viene impiegata per alimentare i motori elettrici dell’auto. Alle basse velocità l’auto si muove ottenendo energia solo dalla batteria, mentre a velocità più elevate, come ad esempio in autostrada, la pila a combustibile apporta una potenza extra ai motori e allo stesso tempo ricarica la batteria (che sfrutta anche l’energia rilasciata in frenata per ricaricarsi).
BMW: anche la Casa bavarese punta sull’idrogeno
Presentati all’Innovation Day in Francia due prototipi di Serie 5 Gran Turismo e i8 con celle a combustibile
I contro
Ma gli inconvenienti della tecnologia ad idrogeno sono ancora diversi e non trascurabili. In primo luogo va considerato che, anche se l’idrogeno è l’elemento più abbondante sulla terra, non esiste allo stato puro. Per ottenerlo in grandi quantità occorre separarlo dagli idrocarburi e il processo in questione produce grandi quantità di CO2. In alternativa, l’idrogeno si più ottenere anche attraverso l’elettrolisi o la termolisi, in entrambi i casi, però, è necessaria una grande quantità di energia per avviare il processo di separazione dell’idrogeno. D’altro canto, l’immagazzinamento dell’idrogeno richiede molto spazio, in concreto il triplo rispetto a quello necessario per la benzina o il gasolio. Il che naturalmente a scapito dello spazio a bordo. In terzo luogo, poi, l’infrastruttura di rifornimento, anche in questo caso inesistente, richiederebbe grandi investimenti economici. E per finire, i costi di produzione di un’auto con pila a combustibile sono considerevolmente più levati rispetto ad un’auto convenzionale. La tecnologia stessa e la necessità di ricorrere all’uso di metalli preziosi, come il platino, fanno lievitare i costi del prodotto finale. Toyota è stata la prima a mettere in commercio un’auto a idrogeno, la Mirai, disponibile su alcuni mercati europei e con prezzi vicini ai 70.000 euro.
Toyota Mirai, la berlina a idrogeno
La casa giapponese annuncia la prima auto alimentata da pile a combustibile. Negli USA nel 2016
I pro
Anche se la pila a combustibile di idrogeno non sta avendo uno sviluppo così rapido come altre alternative, il suo apporto alla mobilità a basse emissioni è comunque innegabile. Per prima cosa bisogna infatti considerare che, mentre circolano, le auto a idrogeno non emettono emissioni nocive, visto che l’unica sostanza di scarto è il vapore acqueo. Inoltre, e questo è un grande vantaggio rispetto alle elettriche tradizionali, i tempi di ricarica sono praticamente annullati, visto che per rifornire basta fare il pieno di idrogeno, con gli stessi tempi, quindi, necessari a rifornire un’auto a benzina o a gasolio. E per finire, potendo ottenere l’idrogeno attraverso l’uso di energie rinnovabili, queste potrebbero essere accumulate e riutilizzate nei momenti di assenza di sole o acqua.
L’articolo Auto a idrogeno: i pro e i contro della tecnologia del futuro proviene da Panoramauto.
WRC 2018 – Rally Portogallo: gli orari TV su Sky
Credits: epa06591639 Sebasian Ogier of France during the shakedown of the Rally Mexico 2018 as part of the World Rally Championship (WRC) in Guanajuato, Mexico, 08 March 2018. EPA/REPORTER IMAGES
Credits: epa06701962 Thierry Neuville of Belgium celebrates during day three of Rally Argentina 2018 in Villa Carlos Paz, Cordoba, Argentina, 29 April 2018. EPA/REPORTER IMAGES
Credits: epa06594863 Andreas Mikkelsen of Norway speaks to the press during day 3 of Rally Mexico, Guanajuato, Leon, Mexico, 10 March 2018. EPA/REPORTER IMAGES
Credits: epa06595292 Finnish driver Jari-Matti Latvala of the Toyota Gazoo Racing WRT team reacts during the Autodromo de Leon 2 stage at the Rally of Mexico 2018, state of Guanajuato, Mexico, 10 March 2018. EPA/MARIO CASTILLO
Credits: epa06701953 Teemu Suninen of Finland drives his Ford Fiesta R5 during day three of Rally Argentina 2018 in Villa Carlos Paz, Cordoba, Argentina, 29 April 2018. EPA/REPORTER IMAGES
Il Rally del Portogallo sarà trasmesso in diretta: di seguito troverete gli orari TV su Fox Sports e Sky Sport Plus della sesta tappa del WRC 2018.
Sébastien Ogier punta a diventare il pilota con più vittorie di sempre in terra lusitana (per il momento sono 5) ma sarà dura prevalere in una corsa incerta che ha avuto tre vincitori diversi (su tre auto differenti) nelle ultime tre edizioni. Di seguito troverete l’elenco dei driver più importanti e dei loro numeri di gara e il programma con gli orari TV delle prove speciali. In fondo all’articolo c’è invece il nostro pronostico.
WRC 2018 – Rally Portogallo: i piloti più importanti
1 Ogier-Ingrassia (FRA-FRA) (Ford Fiesta) – WRC
2 Evans-Barritt (GBR-GBR) (Ford Fiesta) – WRC
3 Suninen-Markkula (FIN-FIN) (Ford Fiesta) – WRC
4 Mikkelsen-Jaeger-Synnevaag (NOR-NOR) (Hyundai i20 Coupé) – WRC
5 Neuville-Gilsoul (BEL-BEL) (Hyundai i20 Coupé) – WRC
6 Paddon-Marshall (NZL-GBR) (Hyundai i20 Coupé) – WRC
7 Latvala-Anttila (FIN-FIN) (Toyota Yaris) – WRC
8 Tänak-Järveoja (EST-EST) (Toyota Yaris) – WRC
9 Lappi-Ferm (EST-EST) (Toyota Yaris) – WRC
10 Meeke-Nagle (GBR-IRL) (Citroën C3) – WRC
11 Breen-Martin (IRL-GBR) (Citroën C3) – WRC
12 Ostberg-Eriksen (NOR-NOR) (Citroën C3) – WRC
16 Sordo-del Barrio (ESP-ESP) (Hyundai i20 Coupé) – WRC
21 Al Rajhi-Orr (SAU-GBR) (Ford Fiesta) – WRC
31 Tidemand-Andersson (SWE-SWE) (Skoda Fabia R5) – RC2
32 Greensmith-Parry (GBR-GBR) (Ford Fiesta R5) – RC2
33 Heller-Olmos (CHL-ARG) (Ford Fiesta R5) – RC2
36 Andolfi-Scattolin (ITA-ITA) (Skoda Fabia R5) – RC2
61 Rådström-Johansson (SWE-SWE) (Ford Fiesta R2) – RC4
62 Franceschi-Courbon (FRA-FRA) (Ford Fiesta R2) – RC4
63 Bergkvist-Sjöberg (SWE-SWE) (Ford Fiesta R2) – RC4
68 Bottarelli-Fenoli (ITA-ITA) (Ford Fiesta R2) – RC4
73 Oldrati-Fappani (ITA-ITA) (Ford Fiesta R2) – RC4
74 Accornero-Barone (ITA-ITA) (Ford Fiesta R2) – RC4
99 Antunes-Correia (PRT-PRT) (Renault Clio R3T) – RC3
WRC 2018 – Rally Portogallo: il programma e gli orari TV su Fox Sports
Giovedì 17 maggio 2018
20:03 PS1 Lousada (3,36 km)
Venerdì 18 maggio 2018
10:15 PS2 Viana do Castelo (26,73 km)
11:12 PS3 Caminha (18,11 km)
11:52 PS4 Ponte de Lima (27,54 km)
16:25 PS5 Viana do Castelo 2
17:22 PS6 Caminha 2
18:02 PS7 Ponte de Lima 2
20:03 PS8 Porto Street Stage (1,85 km)
20:28 PS9 Porto Street Stage 2
Sabato 19 maggio 2018
10:06 PS10 Vieira do Minho (17,38 km)
10:44 PS11 Cabeceiras de Basto (22,22 km)
12:03 PS12 Amarante (37,60 km)
16:08 PS13 Vieira do Minho 2 (diretta TV su Fox Sports)
16:46 PS14 Cabeceiras de Basto 2
18:05 PS15 Amarante 2
Domenica 20 maggio 2018
09:52 PS16 Montim (8,64 km)
10:25 PS17 Fafe (11,18 km) (diretta TV su Fox Sports)
10:53 PS18 Luílhas (11,89 km)
11:52 PS19 Montim 2
13:18 PS20 Fafe 2 (Power Stage) (diretta TV su Sky Sport Plus)
WRC 2018 – Rally Portogallo: il pronostico
1° Sébastien Ogier (Ford)
Sébastien Ogier ama molto il Rally del Portogallo: cinque vittorie sugli sterrati lusitani e cinque podi consecutivi.
Il campione del mondo in carica – nonché leader del WRC 2018 – è reduce da tre successi nelle prime cinque gare stagionali e ha tutte le carte in regola per consolidare il primato nel Mondiale.
2° Thierry Neuville (Hyundai)
Thierry Neuville non ha mai vinto il Rally del Portogallo: il suo miglior risultato in carriera qui è un secondo posto.
Stiamo però parlando di un pilota in gran forma: un successo e tre podi nelle prime cinque gare del WRC 2018.
3° Andreas Mikkelsen (Hyundai)
Andreas Mikkelsen può puntare al podio in Portogallo: qui ha già conquistato due piazzamenti in “top 3”.
Il pilota norvegese è uno specialista degli sterrati: nei due precedenti rally su questa superficie è stato capace di chiudere in “top 5”.
Da tenere d’occhio: Jari-Matti Latvala (Toyota)
Jari-Matti Latvala ha un disperato bisogno di punti: non sale sul podio da quasi quattro mesi e non è riuscito a terminare gli ultimi due rally del WRC 2018.
I precedenti del pilota norvegese in Portogallo? Una vittoria nel 2015 e tre podi complessivi.
L’auto da seguire: Ford Fiesta
La Fiesta non è l’auto più veloce del WRC 2018 ma Ogier può approfittare di un Rally del Portogallo a lui favorevole per avvicinare la Ford alla Hyundai (attualmente in testa al campionato costruttori).
La Casa dell’Ovale Blu ha già vinto qui l’anno scorso e secondo noi può ripetersi.
L’articolo WRC 2018 – Rally Portogallo: gli orari TV su Sky proviene da Panoramauto.
Mazda MX-5 Yamamoto Signature
La seconda MX-5 della serie limitata “The Top Limited Editions” si rivela al pubblico. È la Yamamoto Signature che torna all’essenza stessa della iconica roadster, con l’obiettivo di elevare al massimo il piacere di guida.
Serie speciale in quattro esemplari sviluppata in omaggio alle richieste dei clienti MX-5, la “Yamamoto Signature” prende il nome dallo storico progettista di Mazda, l’ingegnere Nobuhiro Yamamoto, che ha dedicato oltre 20 anni della sua vita professionale allo sviluppo della roadster giapponese.
La vettura nasce sulla base della versione 1,5L Exceed 6MT soft top di colore Jet Black – esattamente come quella posseduta da Yamamoto-san – resa ancora più aggressiva da appendici aerodinamiche con accenti rossi.
La scelta del motore 1.5L da 131 CV con cerchi da 16” è stata voluta da Yamamoto, perché l’essenza della MX-5 è rappresentata dalla leggerezza e dalla reattività, aspetti essenziali della guida che definiscono la KAN sensation.
L’articolo Mazda MX-5 Yamamoto Signature proviene da Panoramauto.