Monthly Archives: Maggio 2018
Mercedes-Benz Classe G: al via la produzione della nuova generazione
La nuova generazione della Mercedes Classe G 2018 inizia la produzione. Nonostante gli ordini fossero già aperti, il fuoristrada più iconico della Stella prende vita nella catena di montaggio di Graz (Austria) e, per inaugurare questo nuovo ciclo, Ola Källenius, Membro del Consiglio di Amministrazione di Daimler AG, ha presenziato alla celebrazione della prima unità costruita.
A produrre quella che è stata e rimane una delle 4×4 più iconiche del mercato, sarà ancora una volta Magna Steyr, impresa che dal 1979, anno della sua nascita, si incarica della produzione della Mercedes Classe G. E questo è tutta una garanzia, visto che, quindi, anche la nuova Classe G manterrà il suo certificato di provenienza.
La nuova generazione è in listino in Italia con prezzi a partire da 115.200 euro per la versione 500 G motorizzata con il V8 da 4.0 litri, 422 CV di potenza e 610 Nm di coppia, abbinato alla trasmissione automatica 9-G Tronic a nove rapporti. La versione G 63 da 585 CV parte invece da 156.490 euro.
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Bosch, il nuovo sistema “a gas” che impedisce alla moto di cadere
In caso di foglie bagnate, una perdita d’olio o ghiaia sul manto stradale, le ruote iniziano a slittare lateralmente se non riescono più ad applicare una forza laterale sufficiente in curva. In situazioni di questo tipo, è praticamente impossibile raddrizzare la moto. Per mantenere la moto in traiettoria servirebbe aggiungere una forza esterna laterale supplementare. È questa l’idea alla base dell’attenuazione dello slittamento che Bosch sta sviluppando nel suo progetto di ricerca: come una mano provvidenziale che riporta in linea la moto riducendo sensibilmente il rischio di caduta. Un sensore rileva lo slittamento laterale della ruota. Se si supera un determinato valore, un accumulatore di gas dello stesso tipo utilizzato per gli airbag delle automobili rilascia gas, che scorre nell’adattatore del serbatoio e viene espulso in una direzione molto precisa attraverso un ugello. La spinta contraria mantiene stabile la moto.
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MotoGP, Dovizioso-Ducati: ci siamo, mancano solo i dettagli
Mancano solo i dettagli per il rinnovo di Andrea Dovizioso con la Ducati in MotoGP Lo ha dichiarato lo stesso pilota di Forlì ai microfoni di Sky, riequilibrando tutto il domino delle trattative di mercato che potevano ruotare intorno ad un suo arrivo in Honda HRC. Il pilota ed il team di Borgo Panigale sembrerebbero aver trovato l’intesa (economica) e nelle prossime ore potrebbero già annunciare ufficialmente l’accordo per i prossimi due anni.
“Sono contento di come stiano andando le cose con il team per il rinnovo, ci sono stati tanti aiuti per cercare di far sì che continuasse il nostro matrimonio. Speriamo di chiudere in questi giorni”, ha dichiarato Dovizioso a Sky. Resta ora ancora da capire, invece, quale sarà eventualmente il futuro di Jorge Lorenzo, anche perché se dovesse andar via si aprirebbe uno spiraglio probabilmente per Petrucci e non solo per lui. Vedremo come andrà anche la gara di Le Mans, che forse potrebbe essere decisiva in tal senso.
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Nissan Energy Solar: in UK arriva il sistema di stoccaggio per la casa
Nissan lancia nel Regno Unito il programma Energy Solar, una soluzione che unisce l’uso di energie rinnovabili allo stoccaggio energetico per la casa e che sfrutta le batterie dei veicoli elettrici. SI tratta di una soluzione di generazione energetica per la casa e che prevede un sistema integrato di pannelli fotovoltaici, un sistema di stoccaggio che utilizza le batterie dei veicoli elettrici Nissan (xStorage Home) e un software gestionale di ultima generazione.
In questo modo i clienti d’Oltremanica possono ottimizzare la produzione, lo stoccaggio e la gestione dell’energia nelle proprie case. Tra i vantaggi dell’utilizzo del Nissan Energy Solar la Casa nipponica promette una riduzione fino al 66% dei consumi energetici domestici, una maggiore indipendenza dalla rete nazionale, oltre alla possibilità di produrre, stoccare e gestire l’energia per utilizzarla nelle ore notturne o nelle giornate con nuvole o pioggia.
Gareth Dunsmore, Electric Vehicle Director Nissan Europe, ha presentato questa nuova tecnologia dicendo;“
Nissan Energy Solar è un sistema completo e integrato per la produzione, la gestione e lo stoccaggio energetico nelle case. Permette agli utenti di risparmiare sui consumi elettrici e di adottare uno stile di vita più sostenibile e più verde” ha dichiarato Gareth Dunsmore. Oltre 880.000 persone nel Regno Unito utilizzano già i pannelli solari e questa soluzione completamente integrata consentirà di aumentare in modo esponenziale il numero di utenti del fotovoltaico nei prossimi anni.”
I clienti possono optare per un pacchetto completo e integrato di generazione energetica e stoccaggio, oppure installare singolarmente i diversi elementi. I vari sistemi si basano su batterie nuove o di seconda vita dei veicoli elettrici Nissan e la nuova soluzione include anche un sistema all’avanguardia di gestione energetica per la casa che consente di controllare come e quando utilizzano la propria energia. I pacchetti integrati di prodotti Nissan Energy Solar hanno un costo che parte da 3.881 sterline** (circa 4.445 euro).
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Bosch, il test in sella ai “prototipi” dotati dei nuovi sistemi di sicurezza basati sui radar (VIDEO)
Alzare costantemente il livello di sicurezza lasciando però inalterata la capacità di offrire allo stesso tempo divertimento è l’obiettivo che Bosch si pone nell’ambito del settore due ruote. Il rischio di un motociclista di perdere la vita in un incidente è fino a 20 volte superiore rispetto a quello degli automobilisti. Pertanto lo studio e la ricerca del marchio leader nella fornitura di tecnologie e servizi ha portato alla realizzazione di un nuovo pacchetto di sistemi di sicurezza che arriverà a partire dal 2020 su moto di serie.
Su Ducati e KTM dal 2020
Nello specifico, per ora, saranno alcuni modelli di Ducati e KTM ad adottare le nuove tecnologie, che (come nelle auto) si basano sulla presenza di due radar: uno davanti e uno dietro. Questi ultimi permettono ai sistemi Adaptive Cruise Control, Forward collision warning e Blind spot detection di funzionare in modo ottimale facendo crescere il livello di comfort e di protezione. Per testarli in anteprima siamo andati al centro Bosch di Renningen, dove abbiamo scoperto anche alcuni nuovi progetti ancora in fase di sviluppo.
Tra questi citiamo il sistema di chiamata di emergenza, che si attiva quando viene rilevato un incidente e chiama i soccorsi automaticamente inviando loro la posizione via GPS. E il dispositivo progettato per ridurre lo slittamento laterale delle ruote in condizioni di precaria aderenza: esso sfrutta un accumulatore di gas (come gli airbag) che “esplodendo” genera una spinta contraria in grado di mantenere stabile la moto. Se e quando arriveranno sul mercato è ancora presto per dirlo.
Adaptive Cruise Control
Sulle auto moderne è una tecnologia già ben conosciuta e collaudata. E chi ha la fortuna di avercelo in dotazione è consapevole di quanto il cruise control adattivo sia comodo e “safety”. Bene, anche sulle moto ha tendenzialmente lo stesso tipo di funzionamento: regola la velocità del veicolo in base al flusso del traffico e mantiene la distanza di sicurezza necessaria, prevenendo il rischio di tamponamento. Sulla moto testata si è dimostrato estremamente efficace e sempre pronto a gestire anche situazioni in continua evoluzione (cambi corsia e simili). Funziona anche in curva e gestisce sempre la frenata in maniera graduale.
Forward collision warning
Anche questo è un sistema molto noto agli automobilisti. Si tratta sostanzialmente di un allarme che avvisa il motociclista in caso di rischio imminente di incidente/tamponamento. Si attiva all’accensione del veicolo e affianca il pilota in tutte le gamme di velocità pertinenti. Nello specifico, se rileva che un altro veicolo è pericolosamente vicino e il conducente non reagisce alla situazione, lo avverte con un segnale sonoro o visivo.
Sulla moto che ho provato (KTM 1290 Adventure) l’allarme visivo compariva sul grosso display – Cluster, sempre di Bosch. Si stanno però studiando soluzioni per rendere questa opzione efficace anche su modelli dove il display della strumentazione non è posizionato in alto: dagli avvisi sonori all’interno del casco a eventuali segnali su head-up display, sempre da casco.
Blind spot detection
Ultimo, ma non in termini di importanza, il Blind spot detection. Si tratta di un sistema capace di avvisare il motociclista della presenza di un veicolo poco visibile (ad esempio, quando ci si accinge a cambiare corsia) emettendo un segnale visivo sullo specchietto retrovisore: proprio come accade sulle auto. Ha un funzionamento chiaro e sempre ben percepibile. E diventa davvero prezioso, soprattutto in autostrada.
Dunque, dopo l’ABS e il MSC (Motorcycle Stability Control), Bosch scrive un altro capitolo importante sulla sicurezza dei motociclisti. E soprattutto lo fa salvaguardando quello che poi è l’ingrediente principale che caratterizza il mondo delle moto: il piacere di guida.
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Mille Miglia: i cinque piloti più vincenti di sempre
Credits: Nuvolari vandebilt
STUDIO ESSECI
Credits: Il conte Giannino Marzotto partecipa alla ”Festa dell’accoglienza”, cena in onore agli immigrati da lui organizzata in collaborazione con il circolo ”Nessuno Escluso” oggi a Trissino (Vicenza)-
DAVIDE BOLZONI / PAL
Tra il 1927 e il 1957 la Mille Miglia è stata la corsa più amata dagli italiani.
Di seguito troverete i cinque piloti – tutti del nostro Paese – che hanno vinto più edizioni della Mille Miglia: cinque driver che hanno interpretato al meglio la mitica Brescia-Roma-Brescia.
Mille Miglia: i 5 piloti più vincenti
1° Clemente Biondetti (Italia)
Nato il 18 agosto 1898 a Buddusò (Italia) e morto il 24 febbraio 1955 a Firenze (Italia)
VITTORIE ALLA MILLE MIGLIA: 4 (1938 e 1947 con Alfa Romeo, 1948 e 1949 con Ferrari)
PALMARÈS IN F1: 1 stagione (1950), 1 GP disputato, 1 scuderia (Ferrari)
PALMARÈS EXTRA-F1: 2 Targa Florio (1948, 1949)
2° Tazio Nuvolari (Italia)
Nato il 16 novembre 1892 a Castel d’Ario (Italia) e morto l’11 agosto 1953 a Mantova (Italia)
VITTORIE ALLA MILLE MIGLIA: 2 (1930 e 1933 con Alfa Romeo)
PALMARÈS: campione europeo moto 350 (1925), 3 GP Italia (1931, 1932, 1938), 2 Targa Florio (1931, 1932), campionato europeo (1932), GP Francia (1932), GP Monte Carlo (1932), 24 Ore di Le Mans (1933), GP Belgio (1933), GP Germania (1935), Coppa Vanderbilt (1936)
3° Carlo Maria Pintacuda (Italia)
Nato il 18 settembre 1900 a Firenze (Italia) e morto l’8 marzo 1971 a Buenos Aires (Argentina).
VITTORIE ALLA MILLE MIGLIA: 2 (1935 e 1937 con Alfa Romeo)
PALMARÈS: 24 Ore di Spa (1938)
4° Giuseppe Campari (Italia)
Nato l’8 giugno 1892 a Graffignana (Italia) e morto il 10 settembre 1933 a Monza (Italia)
VITTORIE ALLA MILLE MIGLIA: 2 (1928 e 1929 con Alfa Romeo)
PALMARÈS: 2 GP di Francia (1924 e 1933), GP d’Italia (1931)
5° Giannino Marzotto (Italia)
Nato il 13 aprile 1928 a Valdagno (Italia) e morto il 14 luglio 2012 a Padova (Italia)
VITTORIE ALLA MILLE MIGLIA: 2 (1950 e 1953 con Ferrari)
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Yamaha Niken, ordinabile a 14.990 euro
È ordinabile per ora solo online la nuova Yamaha Niken, rivoluzionaria moto a tre ruote proposta dal marchio giapponese al prezzo di 14.990 euro. I potenziali clienti che vogliono ordinare il nuovo modello leaning multi wheel Yamaha possono visitare il sito https://niken.yamaha-motor.eu e compilare l’apposito form. Yamaha farà sapere entro 3 giorni lavorativia chi avrà effettuato la prenotazione se il modello è disponibile. Se la registrazione sarà accettata, riceverà dettagli sul concessionario che fornirà Niken e altre informazioni sui prossimi passi per l’acquisto e la consegna del nuovo modello.
Un concetto di moto completamente nuovo
Dotata dell’innovativa tecnologia leaning multi wheel, che consente un angolo di piega fino a 45 gradi, e con un design estremo che esalta il suo stile contemporaneo e unico, Niken è un esemplare di moto completamente nuovo, che fa provare sensazioni esclusive per il grip dell’anteriore, la confidenza nella guida e la frenata. È spinta dal motore 3 cilindri da 847 cc della Tracer 900 e prevede una distribuzione dei pesi di circa 50:50 con pilota a bordo. Monta due ruote anteriori da 15 pollici e una ruota posteriore da 17. È dotata di D-Mode con tre mappe, Cruise Control, Traction Control, Quick Shift System, frizione antisaltellamento e un telaio ibrido in acciaio e alluminio con forcellone in alluminio.
Demo ride
Per provarla è già possibile segnare in agenda i seguenti appuntamenti: 29-30 giugno/1° luglio STELVIO e 6/7/8 luglio DOLOMITI RIDE.
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Lexus NX Hybrid 300h F-Sport
pagella |
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CITTÀ
7
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FUORI CITTÀ
7
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AUTOSTRADA
8
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VITA A BORDO
7
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PREZZO E COSTI
7
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SICUREZZA
8
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La Lexus NX F-Sport si distingue per un look aggressivo e personale e per un elevato livello di comfort. In città e nella guida rilassata si guida bene, ma il cambio CVT e l’assetto morbido non collaborano nella guida allegra: se è questo che cercate, meglio cercare altrove. I consumi sono buoni se la guidate “a modo”, altrimenti è facile allontanarsi dai dati dichiarati dalla Casa. Alto il prezzo, ma l’equipaggiamento è davvero completo, soprattutto nella versione F-Sport.
Lussuosa, dalle linee sportive, ma green nell’anima. È la Lexus NX 300h Hybrid, la SUV media del brand di lusso di Toyota. Il suo propulsore ibrido genera quasi 200 CV, ma in città e alle andature tranquille si può fare strada a zero emissioni e senza spendere una goccia di benzina.
La Lexus NX è sicuramente appariscente: linee taglienti, bocca grossa, fari cattivi. Ancora di più nella nostra versione F- Sport, che vanta una mascherina a nido d’ape e dettagli inediti.
In Italia viene venduta solo nella versione 300h, ovvero quella ibrida con motore quattro cilindri 2,5 litri associato due motori elettrici, uno dei due è collocato sull’asse posteriore e permette la trazione integrale. È un ibrido di stampo classico, come quelli di Casa Toyota, quindi nessun plug-in, colonnina o presa di corrente: la batteria si ricarica in frenata o guidando.
CITTÀ
“Comfort” è la parola d’ordine. Gli ammortizzatori sono soffici, e tutto, della Lexus NX, invoglia ad una guida tranquilla. A partire dallo sterzo leggero e demoltiplicato, per finire con Il cambio automatico CVT, che fa un po’ effetto scooter. Volendo c’è anche la modalità manuale con i paddle, ma non riesce a simulare molto bene le marce. Pelando l’acceleratore la lancetta dell’indicatore di guida (non c’è il contagiri nella modalità ECO) rimane nella zona adatta a mantenere il motore giù di giri e permette spostamenti silenziosi e consumi bassi. In città con una guida poco attenta la media reale è di 14-15 km/l, ma se riuscite a sfruttare molto la batteria si riescono a fare anche i 18 km/l. Selezionando la modalità “sport” lo schermo cambia e compare un contagiri. La risposta del pedale destro diventa più rapida, ma siamo ancora lontani da un comportamento sportivo.
FUORI CITTÀ
Al volante della Lexus NX bisogna ricalibrarsi ed entrare nella logica del motore ibrido, ovvero accarezzare l’acceleratore, lasciare scorrere l’auto e frenare dolcemente in modo da azionare il rigeneratore di energia. In questo modo, la NX si muove silenziosa e fluida. Tra le curve non è molto agile: lo sterzo è leggero e demoltiplicato e la massa della vettura si sente tutta. L’assetto tuttavia contiene abbastanza bene il rollio, un po’ meno il beccheggio. Ma la NX, a dispetto del look, non è una SUV sportiva. I dati parlano di uno 0-100 km/h in 9,1 secondi e di 180 km/h di velocità massima, non certo numeri impressionanti.
AUTOSTRADA
Nei lunghi viaggi la Lexus NX si rivela molto comoda. La seduta è ottima e non stanca e tutti i sistemi di sicurezza “vegliano” su di voi, aiutandovi a rilassarvi.
Il motore a 130 km/h gira anche a regimi bassi, e i fruscii, considerando l’altezza dell’auto, sono contenuti.
VITA A BORDO
Dentro la Lexus NX troviamo interni curati e materiali di pregio. L’abitacolo è moderno e ben studiato: ampio lo schermo del sistema d’infotainment, che si comanda tramite un pad touch sul tunnel centrale – un tocco orginale. Anche se, a dire il vero, bisogna “smanettare” un po’ per farci la mano.
Anche alcuni tasti e pulsanti sono un po’ fuori luogo se non retrò, ma nel complesso gli interni sono si presentano bene.
Veniamo al capitolo spazio, il bagagliaio è davvero generoso: 555 litri, che diventano 1.600 litri abbattendo i sedili. Dietro c’è tanto spazio anche per le gambe, mentre quello per la testa potrebbe essere un problema per i più alti.
PREZZO E COSTI
Il prezzo della Lexus Nx è da vettura di lusso: la versione F- Sport parte da 58.750 euro, e di serie ha i sensori di parcheggio con retrocamera, il sistema di ricarica del telefono wireless, i rivestimenti in pelle F- Sport con i sedili regolabili a 8 vie e il cruise control con la frenata automatica di emergenza. Inoltre Lexus copre tre anni di garanzia.
La Casa dichiara una media di 5,3 km nel ciclo combinato, ma in realtà è difficile raggiungere quel risultato. Nella guida di tutti i giorni si è più vicini agli 7 -8 l/100 km.
SICUREZZA
Non mancano nemmeno i più avanzati dispositivi che rendono la guida più sicura, come il cruise control con radar e frenata automatica d’emergenza. Il sistema di avviso del mantenimento della corsia e il rilevatore di stanchezza.
DIMENSIONI |
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Lunghezza | 463 cm |
Larghezza | 185 cm |
Altezza | 165 cm |
Peso | 1860 kg |
Bagagliaio | 555 – 1650 litri |
TECNICA |
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Motore | 4 cilindri benzina + due moduli elettrici |
Cilindrata | 2494 cc |
Trasmissione | Automatica a variazione continua CVT |
Potenza | 197 CV |
Coppia | 206 Nm |
PRESTAZIONI |
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0-100 km/h | 9,1 secondi |
Velocità massima | 180 km/h |
Consumi | 5,3 l/100km |
Emissioni | 123 g/km Co2 |
Prezzo | 58.750 euro (F-Sport) |
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DS 3 Café Racer: la serie limitata ispirata alle due ruote
DS presenta una nuova edizione limitata della piccola della famiglia, la DS 3, per l’occasione rinominata Cafe Racer. Come suggerisce il nome si ispira al mondo delle moto, in special modo a quel segmento delle due ruote che gravita attorno alla cultura rock.
Per promuovere questa serie limitata un esemplare della Ds 3 Cafe Racer verrà esposto al DS World Paris insieme ad un’esposizione di moto, fotografie e oggetti della cultura Cafe Racer.
Segni di riconoscimento estetici
La nuova DS 3 Cafém Racer si distingue prima di tutto per la decorazione del tetto, in tinta Crème Parthénon con una grafica speciale appositamente realizzata.
Altri dettagli della carrozzeria come la parte superiore delle portiere, e lo spoiler posteriore riprendono la stessa tinta a contrasto della grafica sul tetto, abbinabile a cinque diverse tonalità di base per la livrea: Nero Perla, Blu Zaffiro, Verde Zaffiro, Rosso Rubino e Grigio Platinum.
Dedicati a questa versione sono anche i cerchi in lega diamantati da 17 pollici con coprimozzo color crema.
Abitacolo e dotazione di serie
La tinta speciale Crème Parthénon mette in evidenza anche i dettagli dell’abitacolo, caratterizzato anche dalle decorazioni artigianali realizzate con la tecnica pad printing. La dotazione di serie della DS 3 Cafe Racer prevede la telecamera posteriore, il touch pad e lo schermo da 7 pollici del sistema di infotainment compatibile con Apple CarPlay o MirrorLink e la DS Connect Box, che consente di accedere ai servizi dedicati.
Citroen DS3
La piccola compatta Premium del doppio Chevron.
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Nuova Audi A6 Sedan: il lusso sposa la guida sportiva
Credits: Dynamic photo
Colour: tango red
Credits: Dynamic photo
Colour: tango red
Credits: Static photo
Colour: tango red
Credits: Static photo
Colour: tango red
Credits: Static photo
Colour: typhoon gray
Credits: Interior
Credits: Cockpit
COMFORT
Di altissimo livello: rotolamento delle ruote e fruscii sono quasi impercettibili, con gli ammortizzatori ad aria sembra di essere su un tappeto volante. |
PIACERE DI GUIDA
La nuova Audi A6 è migliorata tantissimo su questo fronte. Lo sterzo è preciso e diretto, mentre il telaio è disposto a giocare e a farvi divertire. Con il differenziale sportivo e le quattro ruote sterzanti l’agilità è sorprendente. |
PREZZO E COSTI
Lusso e tecnologia ovviamente costano cari. I prezzi partono da 62.100 euro. |
Lo dico subito: la nuova Audi A6 è una macchina difficile da criticare. Se il design pare il “solito” upgrade, sotto pelle l’ottava generazione della berlina di Ingolstadt offre molto di più. Ma facciamo un passo indietro; dal vivo sembra davvero una macchinona, quasi un’Audi A8, per quanto è imponente. Le ruote sono enormi, tanto che che i cerchi da 21” non sembrano esagerati, e quelli da 19” paiono fin striminziti. Il muso più duro e affilato convince, e conferisce alla nuova Audi A6 un’aria più sportiva; idem per quanto riguarda il profilo laterale bello teso. Il posteriore tagliato da una linea argentata orizzontale, invece, sembra la parte meno riuscita, ma si tratta di gusti. L’impressione generale, ad ogni modo, è quella di un’auto più matura, sportiva e lussuosa.
L’effetto “wow” dentro è più evidente: c’è una tale quantità di schermi da far invidia ad una regia televisiva. L’Audi Virtual Cockpit (la strumentazione digitale personalizzabile) lo conosciamo già, la vera novità è rappresentata dai due schermi touch (uno da 10,1” e uno da 8,6”) del nuovo sistema d’infotainment MIB 2, un vero centro di controllo a tutto tondo. Giusto per darvi un’idea: il sistema è personalizzabile con 7 profili diversi e vi permette di cambiare più di 400 parametri, roba molto tedesca. In Italia per il lancio sono previste le motorizzazioni diesel V6 3.0 TDI da 231 CV e 286 CV di potenza, mentre in autunno debutteranno anche il 2.0 quattro cilindri TDI da 204 CV e il benzina 3.0 TFSI da 340 CV. Tutti i motori sono mild-hybrid, ovvero fanno ricorso ad una batteria supplementare (i V6 da 40 Volt, i 4 cilindri da 12 Volt) che aiuta a diminuire i consumi (fino a 0,7 l/100 km) e a fornire maggior coppia ai bassi regimi. Due le trasmissioni: S Tronic a 7 rapporti doppia frizione per il 3.0 TFSI e per i quattro cilindri, Tiptronic a 8 marce per il 3.0 diesel, che include anche la trazione integrale con differenziale autobloccante centrale. L’S Tronic, invece, è abbinato alla trazione integrale Ultra che richiama il posteriore “on demand” solo quando le ruote anteriori perdono grip: una soluzione più efficiente ma un po’ meno efficace sui fondi scivolosi.
SPAZIOSA, LUSSUOSA, CONNESSA
La nuova Audi A6 ha davvero tanto di nuovo, a partire dal telaio, che vanta una rigidità torsionale maggiore del 10% e laterale del 30%. Questo si traduce in più agilità, una migliore tenuta di strada e più sicurezza.
Lo spazio è davvero generoso, al top della categoria: si sta seduti come pascià, soprattutto dietro, dove ci sono due dita di spazio in più per le gambe – nel complesso l’abitacolo è più lungo di 21 mm. L’auto, però, è cresciuta di soli 7 mm, raggiungendo una lunghezza totale di 4,40 metri.
Il bagagliaio invece è cresciuto fino a 530 litri, e l’accesso è “liscio” e facile. Il comfort acustico è uno dei suoi punti forti, grazie anche un coefficiente aerodinamico bassissimo (0,24 Cx) e ad un lavoro di fino sull’insonorizzazione. In questo modo si può apprezzare al meglio il mostruoso impianto audio Bang&Olufsen con 19 speakers (con subwoofer integrato), 400 Watt di potenza e 3D sound.
Arriviamo al discorso connessione, sempre più importante, soprattutto a questi livelli. Anche qui è difficile chiedere di meglio: la nuova Audi A6, oltre ai tre schermi già citati, offre anche l’head-up display a colori e i servizi on-line di connessione Car-to-x, che forniscono informazioni sulla segnaletica stradale e sui pericoli lungo il percorso. I possessori di uno smartphone Android potranno anche aprire e chiudere l’auto, o addirittura avviare il motore tramite il proprio dispositivo.
Arriviamo infine al capitolo sicurezza. Molti, moltissimi dispositivi di assistenza alla guida: 39, per l’esattezza. Si parte dal cruise control adattivo con sistema di mantenimento della corsia – che controlla l’auto anche in caso di restringimento della corsia e in prossimità di cantieri stradali -, arrivando poi al Traffic Jam Assist e al lane assist, che consentono una guida (praticamente) autonoma quando si viaggia incolonnati nel traffico. C’è anche il sistema di parcheggio automatico, naturalmente.
SPORTIVA CHE COCCOLA
Ma com’è su strada la nuova Audi A6? Durante i primi metri si ha la sensazione di guidare una A8, tanto è vellutata e confortevole la marcia. Lo sterzo è leggero ma indirizza le ruote con estrema precisione, mentre il motore V6 3.0 TFSI da 340 CV ha un’erogazione così liscia che definirei setosa.
L’auto appare grande e compatta allo stesso tempo: lo spazio interno è genersoso, ma bastano poche curve per riscontare una sensazione di agilità inaspettata. La nostra vettura poi è equipaggiata con tutte le diavolerie magiche disponibili: ammortizzatori ad aria, differenziale posteriore sportivo, torque vectoring e sterzo integrale dinamico. Tra le curve è incredibilmente precisa e agile, e si sente che la scocca è più rigida e non flette come un budino. Quello che più mi sorprende è la sua propensione a “giocare”, caratteristica sconosciuta alle Audi A6 precedenti, vetture sicuramente stabili e sicure, ma non molto emozionanti. Questa invece è molto più incisiva, precisa e, grazie al differenziale sportivo, ci si può – addirittura – permettere qualche sovrasterzo in uscita di curva. Insomma, sembra che Audi abbia davvero puntato anche sul piacere di guida, a tutto tondo. Gli ammortizzatori adattivi annullano quasi del tutto rollio e beccheggio nella guida sportiva, ma ignorano buche e dossi come se fossero fatti di panna. Le quattro ruote sterzanti, poi, danno una bella mano in città, consentendo uno spazio di manovra davvero ridotto, un vantaggio da non sottovalutare. L’accoppiata motore cambio, infine, è superba. Il V6 tira come un toro – e lo fa a bassa voce – mentre l’S Tronic non sbaglia un colpo. Ma non ci si può aspettare niente di meno dalla top di gamma (del lancio, s’intende).
BENE ANCHE IL QUATTRO CILINDRI
Abbiamo guidato anche la versione più “umana” equipaggiata con il quattro cilindri diesel da 204 CV, che non monta le quattro ruote sterzanti e il differenziale sportivo. I cerchi da 19” pollici, dentro quei passaruota enormi, sembrano dei 16” (le altre versioni montano addirittura i 21”).
Nelle prime tre marce il tiro del motore quasi mi sorprende: è più rumoroso e ruvido del 6 cilindri, ma ha comunque una bella spinta e una notevole progressione. La differenza si sente più che altro nelle marce alte, dove la coppia è sufficiente a viaggiare con un filo di gas, ma non lo è nel riprendere velocità. L’assenza delle quattro ruote sterzanti si percepisce in manovra, ma tra le curve l‘Audi A6 si comporta comunque bene, anzi: il motore più leggero permette all’anteriore di entrare più velocemente in curva, sempre che ne sentiate la necessità…
PREZZO E ALLESTIMENTO
I prezzi della nuova Audi A6 partono da 62.100 euro e nell’equipaggiamento di serie sono inclusi acnhe i cerchi da 17”, i fari full LED, sedili in tessuto, sensori di parcheggio e lane departure warning, clima bi-zona, Radio MMI plus con MMI touch response (gli schermi sono da 8,8” e 8,6”) e cruise control. Le versione Sport, Design e Business arricchiscono – di molto – l’equipaggiamento, e mettendo mano al portafogli si può davvero cucirsi addosso l’auto come un abito, ma a caro prezzo.
DIMESNIONI |
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Lunghezza | 4,39 m |
Larghezza | 1,89 m |
Altezza | 1,46 m |
Bagagliaio | 530 litri |
Peso | 1825 kg |
Prezzo | a partire da 62.100 euro |
L’articolo Nuova Audi A6 Sedan: il lusso sposa la guida sportiva proviene da Panoramauto.