Monthly Archives: Maggio 2018
Dieselgate: i consigli di Skoda per…
Se avete una Skoda dotata di motori diesel EA189 (e quindi coinvolta nel dieselgate) potrà interessarvi sapere che la Casa ceca ha pubblicato sul proprio sito una serie di consigli utili rivolti ai proprietari di vetture dotate di propulsori a gasolio che hanno mostrato discrepanze relative alle emissioni di NOx (ossidi di azoto).
Scopriamo insieme tutto quello che c’è da sapere sulle Skoda coinvolte nel dieselgate.
Come si può sapere se la propria Skoda è coinvolta nel dieselgate?
Tutti i clienti Skoda interessati hanno ricevuto una lettera nell’autunno del 2015 che informava della necessità di sottoporre il proprio veicolo all’aggiornamento tecnico. Per controllare se la propria Skoda è coinvolta nel dieselgate bisogna collegarsi al sito ufficiale della Casa ceca e inserire nel form il codice telaio.
Dove si trova il codice telaio delle auto Skoda?
Il codice telaio delle auto Skoda (codice alfanumerico a 17 caratteri chiamato anche Vehicle Information Number code) si può trovare sul libretto di circolazione, sul certificato di proprietà dell’auto alla voce “telaio” e sul parabrezza.
Si possono continuare a guidare le Skoda coinvolte nel dieselgate non ancora aggiornate?
Certo. L’anomalia relativa alle emissioni di NOx non incide sulla sicurezza e sull’idoneità delle vetture a circolare su strada.
Il costo dell’aggiornamento è a carico del cliente Skoda?
No. L’aggiornamento delle auto Skoda coinvolte nel dieselgate è completamente gratuito.
Quali interventi vengono effettuati per risolvere l’anomalia sulle emissioni di NOx?
Per la maggior parte dei motori diesel interessati la soluzione tecnica consiste in un aggiornamento software (durata dell’intervento: circa mezz’ora) mentre per i propulsori 1.6 va installato anche uno stabilizzatore di flusso (durata dell’intervento: meno di un’ora).
L’aggiornamento può essere eseguito da officine indipendenti?
No. L’intervento deve essere eseguito da un Service Partner della rete Skoda.
Cosa devono fare i clienti che acquistano una Skoda usata coinvolta nel dieselgate e non ancora richiamata?
Rivolgersi al Service Partner Skoda.
L’articolo Dieselgate: i consigli di Skoda per… proviene da Panoramauto.
Volvo V60 2018, al volante della nuova familiare raffinata e tecnologica
Erede della storica V70 dei primi anni duemila, ma anche di tutta la tradizione delle station wagon di casa Volvo, nonché sorella minore della V90 recentemente presentata sul mercato. Parliamo della nuova V60, familiare media costruita sulla nuova piattaforma SPA (Scalable Product Architecture) di XC90 e XC60, che unisce i concetti di sicurezza e spaziosità con l’innovazione e il nuovo linguaggio stilistico degli ultimi modelli del marchio svedese.
Pensata per le flotte, mette d’accordo un po’ tutti
È una “scommessa” che Volvo decide di giocare in un mercato sempre più orientato ai SUV, ma che potrebbe riservare ancora numeri importanti andando a soddisfare la domanda di coloro che desiderano la classica vettura familiare, spaziosa e versatile, che mette un po’ tutti d’accordo: chi guida, innanzitutto, perché dinamicamente è sicuramente più piacevole di un SUV, ma anche moglie e figli perché comfort e spazio sono ai vertici della categoria. Si rivolge moltissimo alle flotte, con il modello entry level chiamato Business (abbinato al diesel D3 da 150 CV) proposto a 38.140 euro. Sarà disponibile sul mercato a settembre e dopo pochi mesi arriverà anche in abbinamento a due motori ibridi plug-in benzina: il T6 da 340 CV (con autonomia da 50 km in sola modalità elettrica) atteso nella primavera 2019 a 56.000 euro e il T8 da 390 CV che invece dovrebbe arrivare in inverno a 59.000 euro.
Grande soprattutto dentro
Compatta fuori (è lunga “solo” 4,76 metri) e grandissima dentro. La nuova V60 offre un abitacolo immenso, capace di garantire una seduta comoda a cinque persone (anche molto alte). L’ambiente è minimalista e lussuoso. Si percepisce eleganza senza sfarzo. Pochi comandi, tutto incentrato sul sistema di infotainment che prevede lo schermo touch da 9” posto nella console centrale. Tanta sostanza e pochi fronzoli, insomma. Il bagagliaio offre uno capienza di 529 litri, che equivale a ben 99 litri in più rispetto alla versione precedente, così come anche a un’offerta migliore rispetto alle dirette concorrenti BMW Serie 3 Touring (495 litri), Audi A4 Avant (505 litri) e Mercedes Classe E Estate (490 litri). E con i sedili posteriori reclinati la capacità cresce fino a 1.364 litri.
Come funziona il Pilot Assist
La nuova Volvo V60 eredita tutta la tecnologia (al servizio si comfort e sicurezza) della V90, racchiusa sotto la voce Intellisafe. Si va dal sistema di rilevazione di pedoni, animali, ciclisti e così via, con frenata automatica, fino al Pilot Assist che corrisponde ad un’evoluzione del cruise control che consente alla vettura di seguire il traffico autostradale autonomamente, anche in curva. Come dice la parola stessa, il Pilot Assist non si sostituisce al pilota, ma lo assiste durante la guida. Lo fa con delicatezza e con estrema efficienza, controllando la vettura anche quando c’è da curvare e consentendo al guidatore di beneficiare di un livello di sicurezza elevatissimo. Per semplificare: il Pilot Assist è un po’ come la mano del papà che “aiuta” il figlio a gestire la prima bici, riesce ad indirizzarlo con perfezione ma senza prendere il suo posto. Insomma, un gran valore aggiunto, anche dal punto di vista del comfort.
Il piacere di guidare comodi e sicuri
Guida semi-autonoma a parte, la V60 al volante sorprende per la sua maneggevolezza. È agile, si muove con disinvoltura in città pur rendendo la marcia estremamente confortevole. È morbida ma non “molliccia” tra le curve garantendo allo stesso tempo sostegno (e divertimento) e comodità. In viaggio è fantastica: silenziosa, aerodinamica, sicura e accogliente. E poi coccola guidatore e passeggeri con materiali di qualità pregiata. Il motore diesel da 190 CV è probabilmente la scelta ideale per chi vuole un po’ di brio nella guida ma vuole consumare (relativamente) poco perché percorre molti km. In alternativa c’è il 150 CV, un po’ meno brillante ma chiaramente più efficiente. Qualità, lusso e tecnologia al servizio della sicurezza però hanno chiaramente un prezzo, con con una forbice tra i 38mila e i quasi 60mila euro. Sarà però disponibile (anche) su questo modello il sistema di “noleggio” Care by Volvo di 24 mesi: la T6 Momentum dovrebbe prevedere un canone di 1.099 euro al mese e di 1.149 euro per la Inscription.
L’articolo Volvo V60 2018, al volante della nuova familiare raffinata e tecnologica proviene da Panoramauto.
Land Rover Discovery Sport Landmark
Con 126.078 unità vendute nel 2017, la Discovery Sport è la Land Rover più venduta della gamma britannica. Per celebrare questo grande successo, uno dei più importanti nei 70 anni di storia del marchio, è stato presentato un nuovo allestimento per il fuoristrada compatto, denominato Landmark.
Esteticamente la si riconosce per il kit carrozzeria con il paraurti sportivo e i cerchi da 19 pollici con finitura in Gloss Dark.Tre saranno invece le colorazioni disponibili per la carrozzeria: Narvik Black, Yulong White e Corris Grey, tutte abbinate al tetto a contrasto in Carpathian Grey. Gli interni sono personalizzati con rifiniture in grey aluminium e la tappezzeria in pelle riveste i sedili e il cielo dell’abitacolo.
La Land Rover Discovery Sport Landmark sarà proposta con due diverse motorizzazioni: il Td4 da 180 CV e il benzina Si4 da 240 CV.
Land Rover Discovery
La fuoristrada da 5 o 7 posti inglese
L’articolo Land Rover Discovery Sport Landmark proviene da Panoramauto.
Le Seat e-Mii debuttano a Barcellona
Seat ha inaugurato la flotta di eMii elettriche che segna il debutto del servizio di car sharing rivolto ai collaboratori del Seat Metropolis Lab e del Pier 01 Barcelona Tech City, hub di riferimento per l’ecosistema imprenditoriale europeo. I circa 1.000 lavoratori condividono conoscenze, spazi lavorativi e, ora, anche le auto.
L’articolo Le Seat e-Mii debuttano a Barcellona proviene da Panoramauto.
Land Rover porta la guida autonoma off-road
Cortex è il primo progetto al mondo che porterà in fuoristrada i veicoli autonomi di Jaguar Land Rover.
Nell’ambito di questo programma, è stata approntata una tecnica chiamata “5D” che combina in tempo reale i dati di differenti sensori: acustici, video, radar e del telerilevamento tramite LiDAR (Light Detection and Ranging). Tale combinazione migliora la conoscenza dell’ambiente nel quale si muove il veicolo, garantendone le piene capacità in ogni condizione, stradale e meteorologica: fango, pioggia, ghiaccio, neve e nebbia. Un sofisticato sistema di apprendimento automatico permette inoltre al veicolo autonomo di comportarsi in modo sempre più preciso e affidabile, in ogni condizione meteorologica e su qualsiasi terreno.
Chris Holmes, Connected and Autonomous Vehicle Research Manager di Jaguar Land Rover, ha detto:
“È per noi importante sviluppare i nostri veicoli autonomi con le stesse capacità e prestazioni che i clienti si aspettano da tutti i modelli Jaguar e Land Rover. Per l’industria automobilistica la guida autonoma è un passo ineludibile e la volontà di assicurare che i nostri prodotti autonomi siano i più godibili, capaci e sicuri ci spinge ad esplorare ulteriormente i limiti dell’innovazione. CORTEX ci dà la possibilità di lavorare con partner fantastici, la cui esperienza ci aiuterà a realizzare la nostra vision per il futuro prossimo.”
Cortex ne curerà la tecnologia tramite lo sviluppo di algoritmi, l’ottimizzazione dei sensori e test fisici su percorsi off-road del Regno Unito. Collaborano al progetto l’Università di Birmingham, con la ricerca sui radar e i sensori per piattaforme autonome, e l’azienda Myrtle AI, esperta nell’area dell’apprendimento automatico.
Land Rover Range Rover SV Coupé a Ginevra 2018
La Range Rover SV Coupé svelata a Ginevra 2018 è la Land Rover più esclusiva di sempre: 999 esemplari e prezzi che superano abbondantemente i 250.000 euro
L’articolo Land Rover porta la guida autonoma off-road proviene da Panoramauto.
Audi e-tron: i segreti dell’aerodinamica
La e-tron è la novità più attesa di quest’anno in Casa Audi. La SUV elettrica di Ingolstadt, svelata all’ultimo Salone di Ginevra in veste di prototipo, è vicina all’esordio con la versione definitiva, già disponibile in pre-ordine in Italia.
Con le ultime informazioni rilasciate, Audi ha svelato i segreti aerodinamici della nuova crossover a zero emissioni, con cui ha ottenuto nella galleria del vento un risultato incredibile: un coefficiente aerodinamico Cx di 0,28.
Uno dei dettagli più innovativi sarà rappresentato dagli specchietti retrovisori di piccole dimensioni (rendono l’auto meno larga di 15 cm), montati su supporti piatti e dotati di telecamere Full HD che trasmettono le immagini in tempo reale a schermi OLED, posizionati nel pannello degli strumenti e nei pannelli delle portiere, in modo da adattare la visione alle differenti situazioni di guida.
Atra caratteristica che rende l’Audi e-tron ultra aerodinamica è la griglia frontale single frame che, non solo adotta un design specifico, ma è dotata anche di due pannelli attivi che si aprono e chiudono in funzione delle necessità: quella superiore serve a regolare l’afflusso d’aria per raffreddare e alimentare il climatizzatore, mentre quella inferiore canalizzerà l’aria fredda ai freni anteriori.
L’aerodinamica laterale è controllata da due prese d’aria nella parte anteriore che indirizzano i flussi alle ruote, le cui dimensioni sono generose, con pneumatici a bassa resistenza da 255755 e cerchi da 19 pollici dal design ottimizzato per aumentare l’efficienza.
Il sottoscocca della e-tron sarà completamente carenato per evitare perdite aerodinamiche. Audi evidenzia che perfino le viti della placca in alluminio di protezione della batteria hanno un design pensato per migliorare l’aerodinamica.
Anche se Audi non ha specificato i livelli di consumo di elettricità della e-tron, ha assicurato che sarà in grado di garantire 400 km di autonomia secondo il ciclo WLTP. A questo valore contribuisce anche la sospensione pneumatica adattiva, con ammortizzatori elettronici che riducono l’altezza dal suolo di 26 mm quando l’auto raggiunge i 120 km/h.
Audi e-tron già ordinabile
2.000 euro per prenotare la prima elettrica dei Quattro Anelli
L’articolo Audi e-tron: i segreti dell’aerodinamica proviene da Panoramauto.
Hyundai i30 Fastback 1.4 T-GDI DCT, la prova
pagella |
|
---|---|
Città
6
/10
|
Fuori città
7
/10
|
Autostrada
6
/10
|
Vita a bordo
7
/10
|
Prezzo e costi
6
/10
|
Sicurezza
7
/10
|
La Hyundai i30 Fastback è una delle compatte più belle del listino e sarebbe un’auto perfetta per i macinatori di chilometri se solo fosse disponibile anche con il motore diesel. Arriverà fra poco.
La Hyundai i30 Fastback ha portato una ventata di freschezza stilistica nel segmento delle compatte riproponendo in chiave moderna una formula – quella delle auto a due volumi e mezzo – che andava molto di moda una ventina d’anni fa.
Nella nostra prova su strada abbiamo avuto modo di testare la versione più costosa – la 1.4 T-GDI Style abbinata al cambio automatico a doppia frizione DCT – della “coupé a cinque porte” coreana, disponibile per ora solo con motori a benzina. Scopriamo insieme i suoi pregi e difetti.
Città
La Hyundai i30 Fastback non è solo una delle compatte più belle in circolazione ma anche una delle più ingombranti: con i suoi 4,46 metri di lunghezza si posiziona esattamente a metà strada tra la i30 “normale” e la Wagon e nelle manovre bisogna fare i conti con un lunotto piccolo e inclinato e con l’assenza pressoché totale di protezioni per la carrozzeria (c’è un solo elemento in plastica grezza nella parte bassa del paraurti posteriore). Per fortuna i sensori di parcheggio anteriori e posteriori e la retrocamera sono di serie.
La taratura delle sospensioni tendente al rigido non è mai fastidiosa sul pavé e il motore 1.4 turbo benzina T-GDI da 140 CV e 242 Nm di coppia offre una spinta corposa ai bassi regimi e uno spunto in linea con quanto offerto dalle rivali.
Fuori città
Motore pronto in basso (e con un buon allungo) e assetto riuscito: la Hyundai i30 Fastback se la cava bene nelle curve ed è supportata da un cambio automatico a doppia frizione a sette rapporti rapido e fluido nei passaggi marcia.
Non altrettanto convincente lo sterzo, poco reattivo e più adatto ad una guida rilassata.
Autostrada
La Hyundai i30 Fastback sarebbe l’auto perfetta per i rappresentanti, per le flotte e per tutti quelli che percorrono molta strada per lavoro: risponde bene sugli avvallamenti, è rassicurante nei cambi di direzione, frena bene e monta un motore silenzioso (gli unici fastidi arrivano dai fruscii aerodinamici alle alte velocità).
Per il momento, però, la sexy compatta coreana è disponibile solo con propulsori a benzina (il diesel arriverà a breve) e il 1.4 T-GDI analizzato nella nostra prova su strada non brilla alla voce “consumi”. La Casa asiatica dichiara un’autonomia di 893 km ma per stare sopra quota 700 bisogna guidare con il piede leggero.
Vita a bordo
“Se bella vuoi apparire un po’ devi soffrire”, recita un vecchio detto, e se si vuole un’auto più personale della i30 “standard” bisogna convivere con meno spazio per la testa dei passeggeri posteriori e con un bagagliaio più ampio (450 litri che diventano 1.351 quando si abbattono i sedili posteriori) ma dalla forma meno regolare e penalizzato da una soglia di carico alta.
Per quanto riguarda il resto la seducente compatta coreana è identica alla variante normale: costruita con cura e con comandi ergonomici e funzionali.
Prezzo e costi
Ci sta che la Fastback costi 1.000 euro più della Hyundai i30 “normale” a parità di motore e allestimento (lo stile si paga) mentre non hanno molto senso i 400 euro di sovrapprezzo rispetto alla più versatile Wagon. La versione 1.4 T-GDI DCT Style protagonista della nostra prova su strada ha un prezzo – 28.650 euro – e una dotazione di serie in linea con la concorrenza: Android Auto, Apple CarPlay, Bluetooth, caricatore wireless per smartphone, cerchi in lega da 18”, cruise control, fari full LED, navigatore, retrovisori ripiegabili elettricamente, sedile guidatore regolabile elettricamente, sensore pioggia, sensori di parcheggio anteriori e posteriori con retrocamera e vetri posteriori oscurati.
La garanzia di 5 anni a chilometraggio illimitato è ottima. Non altrettanto convincenti la tenuta del valore sul mercato dell’usato (più appetibili le station wagon, soprattutto se diesel) e i consumi: difficile pretendere parsimonia da un turbo benzina da 140 CV con cambio automatico ma anche guidando in modo tranquillo è praticamente impossibile raggiungere quota 15 km/l (nonostante i dati dichiarati recitino 17,9 km/l).
Sicurezza
La Hyundai i30 Fastback è un’auto sicura: deriva da un modello che ha conquistato cinque stelle nei crash test Euro NCAP, monta un valido impianto frenante e nelle curve è coinvolgente è rassicurante.
La visibilità anteriore non è, però, il massimo per via del parabrezza inclinato e non molto ampio e la dotazione è incompleta: se è vero che di serie troviamo airbag frontali, laterali e a tendina, assistenza anti-collisione frontale con sistema di riconoscimento veicoli, controlli di stabilità e trazione, mantenimento della corsia, monitoraggio pressione pneumatici, oscuramento dei fari abbaglianti e rilevamento della stanchezza del conducente è altrettanto vero che bisogna sborsare 1.400 euro per il Safety Pack che comprende l’airbag per le ginocchia, il cruise control adattivo, il Rear Cross Traffic Warning (che segnala la presenza di traffico trasversale posteriore), il riconoscimento pedoni, il monitoraggio angoli ciechi e la rilevazione dei limiti di velocità.
Tecnica |
|
---|---|
Motore | turbo benzina, 4 cilindri |
Cilindrata | 1.353 cc |
Potenza max/giri | 103 kW (140 CV) a 6.000 giri |
Coppia max/giri | 242 Nm a 1.500 giri |
Omologazione | Euro 6 |
Cambio | automatico a 7 rapporti |
Capacità |
|
---|---|
Bagagliaio | 450/1.351 litri |
Serbatoio | 50 litri |
Prestazioni e consumi |
|
---|---|
Velocità max | 203 km/h |
Acc. 0-100 km/h | 9,5 s |
Consumo urb./extra/medio | 15,6/19,6/17,9 km/l |
Autonomia | 893 km |
Emissioni CO2 | 129 g/km |
Costi d’utilizzo |
|
---|---|
Prezzo | 28.650 euro |
Bollo | 269,61 euro |
28.650 euro |
Bluetooth | di serie |
Cerchi in lega da 18″ | di serie |
Climatizzatore aut. bizona | di serie |
Fari a LED | di serie |
Frenata automatica | di serie |
Navigatore satellitare | di serie |
Parcheggio automatico | non disp. |
Sensore pioggia | di serie |
Sensori di parch. ant. e post. | di serie |
Vernice metallizzata Fiery Red | di serie |
L’articolo Hyundai i30 Fastback 1.4 T-GDI DCT, la prova proviene da Panoramauto.
Peugeot: il nuovo allestimento Style
Peugeot lancia la nuova serie Speciale Style dedicata alla gamma delle compatte. Le nuove Peugeot Style si caratterizzano esteticamente per i vetri posteriori oscurati, le soglie battitacco specifiche, il badge d’identificazione, e per l’offerta della connettività MirrorScreen (Android Auto, Apple CarPlay, Mirror Link), in optional solo su 108 Style.
Peugeot 108 Style
Disponibile sia in configurazione berlina sia TOP! con tetto apribile in tela, la Peugeot 108 Style adotta il nuovo motore Vti 72 recentemente introdotto in gamma (omologato Euro 6.2). Fuori prevede i cerchi in lega da 15 pollici Thorren, il limitatore di velocità, i vetri posteriori oscurati, i tappetini specifici, i profili vetratura e profili inferiori nel frontale cromati, decoro della plancia centrale nero brillante, il volante e pomello del cambio in pelle e i etrovisori cromati. A richiesta si può avere il Mirror Screen per integrare lo smartphone sul display centrale, i fari fendinebbia e la ruota di scorta. 8 le tinte di carrozzeria disponibili: Rosso Scarlet, Bianco Lipizan, Grigio Carlinite, Grigio Gallium, Nero Caldera, Blu Calvi, Red Purple, Green Fizz. Il listino parte da 12.900 euro.
Peugeot 208 Style
La Peugeot 208 Style sfoggia personalizzazioni esterne e, a differenza degli altri modelli della serie speciale, è in tiratura limitata a 1.000 esemplari. Disponibile nelle tinte Grigio Hurricane, Bianco Banchisa, Grigio Platinium, Nero Perla e nella novità Rosso Elixir e con due motorizzazioni (Diesel BlueHDi 75 e Benzina PureTech 82), si caratterizza per la presenza del MirrorScreen (Android, Apple e Mirror Link), i vetri posteriori oscurati, i cerchi in lega Titanium16 pollici, le conchiglie dei retrovisori cromate, le soglie battitacco in alluminio, il volante rivestito in pelle, i fari fendinebbia, la ruota di scorta, i sedili in tessuto Cran Grigio Adamatium con cuciture blu specifiche. Listino a partire da 16.100 euro.
Peugeot 2008 Style
Con il SUV 2008 Style, Peugeot offre di serie una soluzione di navigazione tramite MirrorScreen, vetri posteriori oscurati, cerchi in lega Hydre da 16 pollici, i retrovisori cromati, i sensori di parcheggio posteriori, i battitacco in alluminio, i sedili in tessuto Tokyio Mistral con cuciture blu specifiche. 2008 STYLE è disponibile nella motorizzazione benzina PureTech 82. Anche in questo caso, 5 le tinte di carrozzeria disponibili: Grigio Hurricane, Bianco Banchisa, Grigio Platinium, Grigio Artense e Nero Perla. Il listino parte da 18.750 euro.
Peugeot 308 Style
Disponibile sia in versione berlina 5 porte che Station Wagon, la 308 Style si caratterizza per la presenza dei cerchi in lega 16 pollici Topaze (o 17” Rubis in opzione), vetri posteriori e lunotto oscurati, MirrorScreen (Android, Apple e Mirror Link), fari fendinebbia, retrovisori ripiegabili elettricamente, barre al tetto in alluminio nella SW, tessuto Meco Mistral con cuciture Blu. Molto ampia la gamma motori a disposizione: benzina PureTech 110 S&S, Puretech 130 S&S, Diesel BlueHDi 100, BlueHDi 130 S&S e BlueHDi 130 S&S con il nuovo cambio automatico EAT8. Tinte carrozzeria: Grigio Hurricane, Bianco Banchisa, Grigio Platinium, Grigio Artense, Nero Perla. I prezzi partono da 21.570 euro.
Peugeot 308 2017: il restyling
La compatta del Leone riceve novità a livello meccanico e tecnologico, con piccoli ritocchi estetici
L’articolo Peugeot: il nuovo allestimento Style proviene da Panoramauto.
BMW: arriva la ricarica wireless per la 530e
Si chiama GroundPad ed è il sistema di ricarica induttiva che BMW inizierà ad offrire da luglio (in Germania già da ora) come optional per la gamma 530e iPerformance.
Come funziona
Il sistema è composto da una piastra che si installa sul pavimento del garage. Sotto l’auto viene applicato un pannello ricettivo, al quale viene trasmesso, attraverso campi elettromagnetici, l’energia dal GroundPad.
La ricarica avviene con una potenza di 3,2 kW e la batteria si ricarica in 3 ore e mezza, garantendo alla BMW 530e iPerformance 50 km di autonomia in modalità EV.
Il costo del sistema è di 3.200 euro, di cui 890 euro per il CarPad (il pannello sotto l’auto) e di 2.315 per il GroundPad (la piastra da posare per terra).
Dopo aver lanciato il sistema di ricarica wireless in Germania BMW proporrà questa tecnologia anche negli Stati Uniti, in Gran Bretagna, in Giappone e in Cina.
BMW Serie 5 2017: prezzi da 50.800 Euro
La settima generazione dell’ammiraglia bavarese rinuncia alla versione base, Business sarà l’allestimento entry level
L’articolo BMW: arriva la ricarica wireless per la 530e proviene da Panoramauto.
Parco Valentino: le icone storiche firmate Pininfarina
Dal 6 giugno si apriranno i battenti di parco Valentino per il Salone dell’Auto di Torino. Nello spazio espositivo della Mostra dei Prototipi i visitatori potranno ammirare alcuni dei lavori più iconici della storia dell’automotive firmati Pininfarina. Tra questi saranno esposte la Lancia Florida II, la Sigma Grand Prix e le Ferrari Mythos e Sergio. Un altro capolavoro del designer italiano presente a Torino sarà la Jaguar XJS, che sfilerà per le vie del capoluogo piemontese la sera del 6 giugno durante la Supercar Night Parade con un driver d’eccezione, il Presidente Paolo Pininfarina. All’arrivo all’aeroporto di Caselle, invece, i turisti saranno accolti dalla futuristica concept car Sintesi.
La Mostra dei Prototipi nasce con l’intento di accendere i riflettori sulla creatività di “carrozzieri” e studi di design italiani e stranieri in una summa di quanto il car design ha prodotto negli ultimi 60 anni.
Lancia Florida II
Lancia Florida II, pietra miliare del design, sia si ricorda soprattutto per gli elementi stilistici che per molti anni avrebbero influenzato la produzione mondiale. Vettura personale del Fondatore Battista Pininfarina, che la presentò al Salone di Torino del 1957, è tuttora esposta nel museo Pininfarina di Cambiano.
Sigma Grand Prix
La Sigma Grand Prix del 1969 reinterpretava e rinnovava il concetto di Formula 1 introducendo importanti contenuti di sicurezza rivolti a ridurre drasticamente la componente di rischio di questo sport. Risultato del lavoro di un team internazionale di esperti, il prototipo incorporava soluzioni all’epoca avveniristiche e diventate oggi di uso comune, come i serbatoi di sicurezza e il sistema antincendio di bordo.
Ferrari Mythos e Sergio
Con la Mythos e la Sergio, invece, si rivive il fascino di una collaborazione storica, quella che unisce da oltre 70 anni Pininfarina e Ferrari. Presentata al Salone di Tokyo 1989, la Mythos è una barchetta 2 posti su meccanica della Testarossa, tanto apprezzata per il suo perfetto equilibrio fra emozione estetica e razionalità tecnica da aggiudicarsi il Car Design Award 1990. Anche la Sergio, svelata al Salone di Ginevra 2013 per celebrare il Senatore a vita Sergio Pininfarina, è una barchetta biposto, questa volta su base meccanica della Ferrari 458 Spider. Nata come concept car, è diventata realtà nel 2015, quando ne sono stati prodotti e commercializzati 6 esemplari.
Jaguar XJS
Ad aprire la Supercar Night Parade del 6 giugno, passerella di oltre 300 supercar di privati provenienti da tutta Italia che sfileranno in notturna, saranno i rappresentanti dei brand automobilistici. Per Pininfarina ci sarà il Presidente, Paolo Pininfarina, che guiderà un modello mai visto su strada, la Jaguar XJS, prototipo di uno spider 2 posti su pianale XJ coupé che il designer italiano espose per la prima volta al Salone di Birmingham del 1978. Con le sue forme morbide e aerodinamiche, prive di spigoli, la Jaguar XJS sarà anche in esposizione nel cortile del Castello del Valentino a partire dalle h. 8 del 6 giugno.
Sintesi
Fino al 12 giugno, infine, i turisti in arrivo all’aeroporto di Torino-Caselle saranno accolti dalla Sintesi. Granturismo sportiva a 4 porte e 4 posti, anticipava già nel 2008 i temi dell’auto autonoma e interconnessa con l’ambiente circostante. La sua silhouette affilata e aerodinamica, che le è valsa il “red dot award”, veste le parti meccaniche – mix di fuel cell drive train e batterie – e crea un guscio confortevole e sicuro attorno ai bisogni dei passeggeri
L’articolo Parco Valentino: le icone storiche firmate Pininfarina proviene da Panoramauto.