Monthly Archives: Aprile 2018

Il V4 di Aprilia sulla monoposto che parteciperà al Campionato Sport Prototipi 2018

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Il propulsore Aprilia V4 da 1000 cc che equipaggia la supersportiva Aprilia RSV4 è stato scelto dal costruttore Wolf Racing Cars. Sarà installato sulle Wolf GB08 Thunder, le vetture Sport monoposto che daranno vita al Campionato Italiano Sport Prototipi 2018.

201 CV perfetti anche per una monoposto

Il motore quattro cilindri a V di 65° che ha contribuito a rendere Aprilia RSV4 una delle moto più vincenti nella storia della Superbike, ben si presta alle applicazioni automobilistiche grazie alla sua esclusiva configurazione, con l’angolo tra le bancate di 65°, soluzione individuata dal reparto Ricerca e Sviluppo di Aprilia come ideale per esaltare le doti dinamiche del veicolo. Estremamente compatto e leggero, accreditato di una potenza massima pari a 201 CV, il V4 Aprilia contribuisce a rendere la Wolf GB08 Thunder una vettura agile e performante, con un rapporto costi/prestazioni molto favorevole. Il Campionato Italiano Sport Prototipi – serie divenuta monomarca in seguito all’accordo quinquennale di fornitura esclusiva tra Wolf Racing Cars e i promotori di ACI Sport – si compone quest’anno di sei appuntamenti, il primo dei quali si terrà il prossimo 22 aprile all’autodromo di Adria.

Un propulsore di successo

La storia di questo propulsore, che ha permesso al prodotto di serie di dominare nelle prove comparative della stampa specializzata di tutto il mondo, è ricca di successi sportivi: sono infatti ben sette i titoli iridati conquistati nel Mondiale Superbike (quattro Mondiali Costruttori e tre titoli Piloti in cinque stagioni), con l’ulteriore doppio suggello – nella stagione 2015 – della vittoria dei titoli Piloti e Costruttori nella FIM CUP Superstock 1000. Un motore che, nella versione a valvole pneumatiche, è persino giunto a competere nel Mondiale MotoGP.

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Ducati, la parata in Francia in occasione dei 25 anni del Monster

Ducati ha celebrato il 25esimo compleanno del Monster con un raduno organizzato in Francia, dalla filiale Ducati West Europe, in occasione del festival motociclistico Sunday Ride Classic. L’evento ha registrato la partecipazione di un numero incredibile di Monster di ogni tipologia, anno e modello, provenienti da ogni parte d’Europa. Dal primo Monster 900 del 1993 fino all’ultimo Monster 821 del 2018, sono stati ben 517 i Monster che hanno invaso il circuito “Paul Ricard” a Le Castellet, creando un enorme e coloratissimo serpentone di moto che ha fatto registrate il nuovo record.  

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Nissan Micra e l’impianto BOSE (per chi ama la musica)

Nissan unveils premium new Micra BOSE® Personal® Edition at GeNissan unveils premium new Micra BOSE® Personal® Edition at Ge

Credits: Nissan unveils premium new Micra BOSE® Personal® Edition at Geneva Motor Show

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Credits: Nissan unveils premium new Micra BOSE® Personal® Edition at Geneva Motor Show

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Credits: Nissan unveils premium new Micra BOSE® Personal® Edition at Geneva Motor Show

 

L’impianto Bose disponibile sulla nuova Nissan Micra è pensato per tutti coloro che fanno della musica una costante compagna di viaggio. Prevede sei altoparlanti, di cui due installati direttamente nel poggiatesta del sedile lato guida, progettati ad hoc per gli accoglienti interni dell’auto.

Nuova tecnologia virtuale BOSE PersonalSpace

Grazie all’ampia gamma di sonorità emessa dagli altoparlanti, l’impianto non ha bisogno di un sub-woofer per riprodurre i bassi – un componente che spesso toglie spazio prezioso al bagagliaio. Gli altoparlanti sono coadiuvati dalla tecnologia audio virtuale BOSE PersonalSpace, un innovativo sistema di elaborazione digitale del segnale in grado di regalare un’esperienza di ascolto a 360° chiara e intensa anche ad alto volume. Per impostare il livello di diffusione, è sufficiente utilizzare i comandi del sistema di infotainment NissanConnect di Micra. L’impianto audio BOSE Personal è di serie sull’allestimento top di gamma Tekna e disponibile in opzione su N-Connecta and Acenta.

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Ducati, record di Monster sul circuito Paul Ricard in occasione del Sunday Ride Classic

Ducati ha celebrato il 25esimo compleanno del Monster con un raduno organizzato in Francia, dalla filiale Ducati West Europe, in occasione del festival motociclistico Sunday Ride Classic. L’evento ha registrato la partecipazione di un numero incredibile di Monster di ogni tipologia, anno e modello, provenienti da ogni parte d’Europa. Dal primo Monster 900 del 1993 fino all’ultimo Monster 821 del 2018, sono stati ben 517 i Monster che hanno invaso il circuito “Paul Ricard” a Le Castellet, creando un enorme e coloratissimo serpentone di moto che ha fatto registrate il nuovo record.  

517 Monster in pista a Le Castellet

Certificati da Raphaël Botte, ufficiale giudiziario di Bandol (Var), i 517 esemplari Monster hanno sfilato per il giro in pista capitanati dall’ex pilota ufficiale Ducati WSBK Régis Laconi, che ha aperto la parata portando con se la bandiera Ducati. Una partecipazione unica nella storia del Monster, che ha permesso di battere il record precedente, stabilito nel 2008 dagli appassionati del Monster Owners Belgium Club, con 405 moto . Oltre a modelli rarissimi e particolari, tra i quali uno dei pochissimi Monster “Senna”, e un Monster Cromo perfettamente conservato, tantissimi i Monster customizzati e personalizzati, uno più bello dell’altro, a confermare quanto questo modello Ducati possa trasformarsi in qualcosa di unico, originale e ancora più speciale. Un evento reso possibile anche grazie alla passione e alla disponibilità dei soci del Desmo Grand Sud, il club locale di ducatisti, che si è occupato della logistica e dell’accoglienza, organizzando registrazione, parcheggio e gestione delle moto intervenute, che sono state divise in sette categorie a seconda del modello. Una giuria guidata da Pascal Litt, editore di Desmo Magazine, ha poi premiato con un trofeo il Monster più rappresentativo per ogni categoria.

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Sergey Sirotkin, il pilota ingegnere

Formula 1 2018 Australian Grand PrixFormula 1 2018 Australian Grand Prix

Credits: epa06625519 Russian Federation driver Sergey Sirotkin poses for a photograph with a fan ahead of a practice session for the Formula 1 2018 Australian Grand Prix at the Albert Park Circuit in Melbourne, Australia, 24 March 2018. EPA/DAVE ACREE EDITORIAL USE ONLY AUSTRALIA AND NEW ZEALAND OUT

Sergey Sirotkin è un pilota diverso dagli altri: in un Mondiale F1 popolato da driver che si fanno teleguidare in pista dagli ingegneri il nuovo acquisto della Williams può vantare una laurea in ingegneria.

Scopriamo insieme la storia del pilota russo, giovane ma con molta esperienza alle spalle.

Sergey Sirotkin: la biografia

Sergey Sirotkin nasce il 27 agosto 1995 a Mosca (Russia) e debutta nel mondo del motorsport a 13 anni con i kart (senza però ottenere risultati particolarmente rilevanti).

La svolta arriva con il passaggio alle monoposto nel 2011: campione europeo Formula Abarth e vicecampione italiano. L’anno seguente arriva il terzo posto nella serie Auto GP.

Salto di qualità

Nel 2014 Sergey Sirotkin diventa test driver in F1 per la Sauber e l’anno seguente conquista la terza piazza nel campionato GP2 dietro al belga Stoffel Vandoorne e allo statunitense Alexander Rossi.

Dopo aver ottenuto un sedile come test driver per la Renault in F1 Sirotkin ottiene un altro terzo posto in GP2 (questa volta dietro al francese Pierre Gasly e al nostro Antonio Giovinazzi) nel 2016.

La F1

Dopo un 2017 trascorso come riserva Renault e dopo aver disputato due GP in F2 e la 24 Ore di Le Mans Sergey Sirotkin viene chiamato dalla Williams per correre il Mondiale F1 2018 al posto di Felipe Massa.

Il driver russo debutta nel Circus nel GP d’Australia ma è costretto al ritiro (a differenza del compagno, il canadese Lance Stroll, capace di terminare la corsa in 14° posizione).

Passione F1

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DS 7 Crossback: spazio all’eleganza

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Comfort
Spazio a volontà per passeggeri e bagagli e il DS Active Scan che regola gli ammortizzatori in base alle imperfezioni della strada.
Costi
Prezzi e dotazione in linea con la concorrenza. Consumi migliorabili.
Piacere di guida
Poco agile nelle curve per via del peso elevato: predilige le andature rilassate.
Ambiente
La versione BlueHDi 180 protagonista del nostro primo contatto emette 128 g/km di CO2.

La DS 7 Crossback è una SUV “premium” diversa dalle altre: in un mercato popolato da Sport Utility compatte sfiziose ma poco spaziose e con un listino degli optional chilometrico la crossover francese risponde con un mare di versatilità e con una dotazione di serie (abbastanza) completa.

Nel nostro primo contatto abbiamo avuto modo di guidare la variante diesel più esclusiva dell’ultima novità della Casa transalpina (la BlueHDi 180 nell’allestimento Grand Chic): scopriamo insieme i suoi pregi e difetti.

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Spazio e finiture? Da dieci e lode

La DS 7 Crossback è una SUV compatta “oversize”: la lunghezza di oltre quattro metri e mezzo (4,57, per la precisione) se da un lato porta qualche difficoltà in più al momento del parcheggio – facilmente risolvibile grazie all’aiuto dei sensori anteriori e posteriori e della retrocamera – dall’altro ha permesso agli ingegneri francesi di ricavare un abitacolo spazioso (specialmente nella zona delle spalle: dietro tre adulti stanno comodi) e un bagagliaio immenso (555 litri che diventano 1.752 quando si abbattono i sedili posteriori).

Il tutto unito a una posizione di seduta alta che consente di dominare la strada, a comandi ergonomici (tranne il pulsante delle doppie frecce, piccolo e inspiegabilmente mimetizzato nella zona della consolle centrale più vicina al passeggero anteriore) e a finiture impeccabili: assemblaggi perfetti e (pagando) materiali pregiati come pelle Nappa e Alcantara. Poche auto in questa fascia di prezzo regalano una qualità percepita così elevata.

DS DS 7 mascherinaDS DS 7 mascherina

Comfort in primo piano

La DS 7 Crossback è – come la DS “originale” – un’auto che punta ad offrire il massimo comfort mettendo in secondo piano il divertimento. Il segreto della SUV “premium” francese si chiama DS Active Scan Suspension, un sistema che rileva le imperfezioni della strada davanti alla vettura fino a 5 metri e regola costantemente e in maniera indipendente gli ammortizzatori.

Silenziosa come le rivali, poco agile nelle curve (predilige le andature rilassate alla guida con il coltello tra i denti) e caratterizzata da un assetto non esageratamente morbido e da uno sterzo sensibile al punto giusto, monta un motore 2.0 turbodiesel BlueHDi da 177 CV e 400 Nm di coppia non particolarmente dotato alla voce “consumi” (20,4 km/l dichiarati, sempre sopra quota 15 con una guida morigerata).

Un’unità – già vista sulla DS 5 – non molto briosa (9,4 secondi sullo “0-100”, colpa soprattutto del peso elevato del corpo vettura) abbinata ad un cambio automatico (convertitore di coppia) a 8 rapporti fluido nei passaggi marcia. Nell’uso normale è praticamente indistinguibile da un doppia frizione, le differenze alla voce “reattività” si notano quando si cerca il brio.

DS DS 7 tre quarti posterioreDS DS 7 tre quarti posteriore

Il prezzo è giusto

La DS 7 Crossback BlueHDi 180 Grand Chic protagonista del nostro primo contatto ha un prezzo in linea con quello della concorrenza – 40.950 euro – e una dotazione di serie ricca ma con qualche lacuna importante (il navigatore – di serie sulla variante intermedia Business – si paga a parte: 1.400 euro). Due le note stonate: la garanzia di soli due anni a chilometraggio illimitato (il minimo di legge) e la tenuta del valore che si preannuncia inferiore a quella delle più blasonate tedesche.

Facile sentirsi coccolati a bordo della crossover transalpina: cerchi in lega da 19”, climatizzatore automatico bizona, cruise control, doppia presa USB posteriore, DS Sensorial Driver (animazione colori schermi, illuminazione interna a LED estesa per maniglie porte e pannelli porta, modalità Sport, sonda qualità dell’aria AQS con ricircolo automatico), fari allo xeno e fendinebbia.

Senza dimenticare il Pack Comfort Seats (appoggiagomito centrale con passaggio sci, sedile conducente con sostegno lombare elettrico su due punti e sedili anteriori regolabili in altezza), il Pack Easy Access (apertura e chiusura del vano bagagli con funzione “handsfree”, Keyless Access & Start, sensori di parcheggio anteriori e telecamera di retromarcia), il Pack Modularity (due piani di carico e vano bagagli con modanatura cromata, presa 12V e scompartimenti laterali), la radio Android Auto Apple CarPlay Bluetooth MirrorLink USB, il sensore luci, il sensore pioggia e i sensori di parcheggio posteriori.

DS DS 7 frontaleDS DS 7 frontale

Promossa in sicurezza

La DS 7 Crossback è una SUV sicura: non solo per il comportamento rassicurante nelle curve (ma, come abbiamo visto, poco agile) e per le cinque stelle conquistate nei crash test Euro NCAP.

La dotazione di sicurezza della raffinata crossover transalpina merita infatti il massimo dei voti: ASBD (Active Blind Spot Detection, sistema di sorveglianza dell’angolo morto), Active Safety Brake, airbag frontali, laterali e a tendina anteriori e posteriori, attacchi Isofix, DAA (Driver Attention Alert, sistema di allerta dell’attenzione del conducente), DAW (Driver Attention Warning), ETSR (Extended Traffic Sign Recognition, riconoscimento esteso della segnaletica stradale), LDW (Lane Departure Warning), LKA (Lane Keeping Assist, avviso attivo di superamento involontario linee di carreggiata), riconoscimento e visualizzazione della segnaletica limiti di velocità.

Scheda tecnica

Motore turbodiesel
N. cilindri/cilindrata 4/1.997 cc
Potenza 130 kW (177 CV) a 3.750 giri
Coppia 400 Nm a 2.000 giri
Trazione anteriore
Velocità max 215 km/h
Acc. 0-100 km/h 9,4 s
Consumo urb./extra/medio 17,9/22,7/20,4 km/l
Dimensioni 4,57/1,90/1,62 metri
Passo 2,74 metri
40.950 euro

Il mondo DS

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Skoda Karoq 1.6 TDI 115 CV Style

Skoda Karoq 1.6 TDI 115 CV StyleSkoda Karoq 1.6 TDI 115 CV Style

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Skoda Karoq 1.6 TDI 115 CV Style 6Skoda Karoq 1.6 TDI 115 CV Style 6

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Skoda Karoq 1.6 TDI 115 CV Style 5Skoda Karoq 1.6 TDI 115 CV Style 5

 

Non sarà un’auto ammiccante e modaiola, o eccentrica come lo era la Yeti, ma la Skoda Karoq è versatile, concreta e si guida molto bene. Il prezzo della Skoda Karoq Style con il 1.6 TDI è molto interessante, soprattuto considerando la qualità dell’auto e il livello dell’equipaggiamento. Il motore è adeguato alla massa dell’auto (pesa poco più di una compatta), ma non è brillante quando gli si chiede di più.
Buoni i consumi.

La Skoda Karoq è il SUV medio di Casa Skoda, e rimpiazza la vecchia – ed eccentrica – Yeti. Il suo design è elegante ma non ostenta: è basata sulla stessa piattaforma delle cugine Volkswagen Tiguan e Seat Arona ma, tra le tre, è la più versatile e spaziosa. Doti risaltate dal divano posteriore VarioFlex che incrementa ulteriormente la capacità di carico. Con 438 cm di lunghezza e 184 di larghezza, la Kodiaq è più compatta della Tiguan, ma vanta comunque un generoso bagagliaio da 521 litri, che all’occorrenza diventano 1.630. Ma le frecce al suo arco sono molte di più e ora le vedremo insieme. La versione che andremo a guidare è la 1.6 TDI da 115 CV con trazione anteriore e cambio manuale.

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CITTÀ

Quello che ci è piaciuto di più della Skoda Karoq è l’estrema leggerezza di tutti i comandi: lo sterzo è leggerissimo e lineare, il cambio si manovra con due dita e quasi non ci si accorge del pedale della frizione. Volendo, però, c’è sempre l’ottimo cambio automatico DSG con 1650 euro in più.
L’assetto è confortevole: le buche non sono mai un problema (nemmeno con i cerchi da 18”) e l’insonorizzazione è molto curata. È difficile trovarle un difetto nell’uso cittadino.

Skoda Karoq 1.6 TDI 115 CV Style 7Skoda Karoq 1.6 TDI 115 CV Style 7

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FUORI CITTÀ

Il motore 1.6 TDI da 115 CV non è brillante quando si tira, ma è comunque abbastanza elastico e coppioso per portarvi in giro senza problemi. Ha anche poca sete – la Casa dichiara una media di 4,6 l/100 km, anche se poi la media reale è più vicina ai 5,2 l/100 km – ed è pure silenzioso, dote molto apprezzata in un quattro cilindri diesel. E infine c’è l’assetto, morbido e soffice sulle buche ma abbastanza fermo da non far coricare l’auto in curva. È davvero un piacere da guidare.

Skoda Karoq 1.6 TDI 115 CV Style 2Skoda Karoq 1.6 TDI 115 CV Style 2

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AUTOSTRADA

La Skoda Karoq è un’ottima compagna per i lunghi viaggi: i fruscii – considerata l’altezza -sono minimi e il motore è silenzioso. Buona anche la logica di funzionamento del cruise control abbinato al sistema di mantenimento della corsia, davvero molto comodo.

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VITA A BORDO

Dentro si respira un’aria di qualità: c’è un pesante zampino Volkswagen, in senso positivo, mentre il design è semplice e razionale, e tutti i comandi sono chiari e intuitivi.
Non mancano le soluzioni Simply Clever che distinguono tutte le auto Skoda, come i cestini laterali, i numerosi vani portaoggetti, e i supporti per smartphone e tablet dietro i sedili anteriori.
La seduta poi è abbastanza alta e permette di vedere la strada, mentre quella posteriore è adeguata anche per due persone adulte. Bene il bagagliaio, che soddisfa per la capienza (va dai 521 litri a 1.630) e ha un accesso agevole.

Skoda Karoq 1.6 TDI 115 CV Style 11Skoda Karoq 1.6 TDI 115 CV Style 11

Skoda Karoq 1.6 TDI 115 CV Style 8Skoda Karoq 1.6 TDI 115 CV Style 8

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PREZZO E COSTI

Il prezzo della Soda Karoq nella versione 1.6 TDI 115 Cv Style è di 29.000 euro. Di serie ha tutto ciò che serve e molto di più: oltre ad avere i cerchi da 18”, ha anche i fari Full LED con funzione cornering, la retrocamera posteriore, i sensori di parcheggio, il Front Assistant con il riconoscimento dei pedoni, la frenata automatica d’emergenza e il Navigatore con il display da 8” compatibile con Apple Carplay e Android auto.

Skoda Karoq 1.6 TDI 115 CV Style 8Skoda Karoq 1.6 TDI 115 CV Style 8

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SICUREZZA

Oltre al sistema di mantenimento della corsia, fra i tanti aiuti elettronici alla guida figurano il Traffic Jam Assistant che, nella marcia in colonna, gestisce da solo acceleratore, freni e volante: l’auto può muoversi in modo quasi autonomo.

Skoda Karoq 1.6 TDI 115 CV Style 4Skoda Karoq 1.6 TDI 115 CV Style 4

SCHEDA TECNICA

DIMENSIONI

Lunghezza 438 cm
Larghezza 184 cm
Altezza 160 cm
Peso 1426 kg
Bagagliaio 521 – 1630 litri

TECNICA

Motore 4 cilindri diesel
Cilindrata 1598 cc
Potenza 115 CV a 3250 giri/min
Coppia 250 Nm a 1500 giri/min
Trasmissione 6 marce manuale

PRESTAZIONI

0 – 100 km/h 10,7 secondi
Velocità massima 188 km/h
Consumi 4,6 l/100 km
PREZZO 29.000 euro

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Alfa Romeo Giulia e Stelvio Nero Edizione

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Alfa Romeo’s Nero Edizione package for 2.0L Giulia and StelvioAlfa Romeo’s Nero Edizione package for 2.0L Giulia and Stelvio

 

Al Salone di New York c’era anche Alfa Romeo. Allo stand del Biscione sono stati presentati i nuovi pacchetti ‘Nero Edizione’ dedicati alla Giulia e alla Stelvio.

Esteticamente questo allestimento si caratterizza per i dettagli della carrozzeria in Dark Miron, tra cui gli specchietti retrovisori e i badge identificativi, le cornici dei fari e dei finestrini, oltre alle barre sul tetto per la SUV.

Nuovi anche i terminali di scarico bruniti e i coprimozzo dei cerchi. Questi ultimi sono esclusivi per queste versioni, da 20 pollici sulla Stelvio e da 19 sulla Giulia. A scelta, infine, la tinta per le pinze dei freni, proposte nelle colorazioni nero, rosso o giallo.

Le nuove Alfa Romeo Giulia e Stelvio con pacchetto Nero Edizione arriveranno nei prossimi mesi nelle concessionarie statunitensi, offerte unicamente con la motorizzazione 2.0 turbo da 280 CV e 400 Nm di coppia.

Ginevra 2018: le foto dagli stand

Alfa Romeo presenta le serie speciali NRing, Competizione e Italia

108 esemplari per le edizioni limitate dedicate alla Giulia Quadrifoglio, alla Stelvio Quadrifoglio e alla piccola sportiva 4 C

Tutte le novità del Salone di New York 2018

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Valentino rossi al volante della Ferrari 488 Pista

Un test driver d’eccezione per la nuova Ferrari 488 Pista: Valentino Rossi. Il campione della Moto GP, reduce dal terzo posto nel GP del Qatar, è stato in visita a Maranello e non ha perso l’occasione di provare l’ultima vettura di Maranello. Sul circuito di Fiorano Valentino ha scatenato i 720 cv del nuovo V8 biturbo dimostrando le sue qualità di pilota anche sulle 4 ruote.

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Toyota Sora: il primo autobus a idrogeno

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Toyota è una delle Case automobilistiche che puntano sull’idrogeno. La fonte rinnovabile alternativa sarà il combustibile di “Sora”,  il primo autobus a celle a combustibile che riceverà la certificazione di omologazione in Giappone. 100 di questi autobus puliti, saranno introdotti nell’area metropolitana di Tokyo in occasione dei Giochi Olimpici e Paralimpici del 2020.

A servizio della mobilità urbana

Già l’anno corso Toyota aveva lanciato l’iniziativa globale “Start Your Impossible” con cui la Casa giapponese si impegnava a puntare il suo core business sui servizi di mobility. E Sora ha l’obiettivo di diventare un mezzo di trasporto a servizio della società.

A questo fine, ad esempio, il Fuel Cell System (TFCS) che lo alimenta – in grado di sviluppare un massimo di 9 kW e 235 kWh2 – è stato concepito per essere utilizzato anche come generatore elettrico in caso di emergenza.

Primizie tecnologiche

Tra le altre tecnologie innovative il Toyota Sora è equipaggiato con il sistema meccanico di stivaggio automatico, il sistema di telecamere di supporto del campo visivo (funzione di monitoraggio delle periferiche del bus) e i il controllo dell’accelerazione che elimina il rischio di accelerazioni improvvise che potrebbero mettere a repentaglio la sicurezza dei passeggeri in piedi.

Ginevra 2018: le foto dagli stand

Toyota Auris al Salone di Ginevra 2018

La principale novità Toyota al Salone di Ginevra 2018 è la Auris: la terza generazione della compatta giapponese avrà due versioni ibride (1.8 da 122 CV e 2.0 da 180 CV)

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