Monthly Archives: Aprile 2018
Vision Mercedes-Maybach Ultimate Luxury
La Vision Mercedes-Maybach Ultimate Luxury è l’ultimo prototipo della Casa tedesca svelato al Salone di Pechino 2018. Con questa concept car Mercedes mette in mostra il massimo del lusso in formato SUV, ma con la coda. Sotto alle linee da limousine “crossoverizzata”, si nasconde un sistema di propulsione elettrico che, dati alla mano, eroga 750 CV di potenza inviati alle 4 ruote. Il motore è alimentato da un pacchetto batterie da 80 kWh che le garantiscono un’autonomia di 322 km con una sola ricarica.
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DS X E-Tense: l’auto nel 2035
Con l’obiettivo di immaginare come sarebbe l’auto dei sogni nel 2035, DS ha creato la X E-Tense, un prototipo futurista che anticipa il futuro dell’auto e i passi in avanti che ci separano da questa data.
Linee asimmetriche
Esteticamente la X E-Tense sfoggia linee asimmetriche, con un frontale caratterizzato dai gruppi ottici a forma di ‘D’ e dalla griglia anteriore a forma di diamante. Anche se la firma francese non ha mostrato gli interni della DS X E-Tense, ha annunciato che si accede all’abitacolo attraverso una porta ad apertura ad ala di gabbiano.
Dentro ci sono sedili sportivi in posizione reclinata per mantenere basso il centro di gravità, il volante è una composizione di pelle, legno e metallo e incorpora sensori attivi che monitorano i movimenti del guidatore.
Altri dettagli presenti all’interno della DS X E-Tense sono: la tappezzeria specifica con due tonalità di blu, il pavimento in vetro elettrocromatico, il sistema di climatizzazione con profumi integrati e l’assistente personale IRIS che appare come un ologramma e svolge le funzioni del sistema di infotainment.
1.360 CV per la pista
Il powertrain della DS X E-Tense è 100% elettrico ed è composto da due motori elettrici integrati nelle ruote anteriori che sviluppano una potenza autoregolata in funzione delle aree in cui si sta guidando. Nelle vie pubbliche questa potenza è limitata a 540 CV, mentre in modalità pista il valore sale vertiginosamente fino a 1.360 CV.
Le sospensioni sono state sviluppate da DS Performance, mentre il telaio in fibra di carbonio, la trazione e il controllo della stabilità sono controllati attraverso un avanzato sistema attivo concepito per ottimizzare il rendimento.
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Ducati, nel 2020 un modello con radar e cruise control adattivo
Come le auto, anche le moto, seppur con un po’ di comprensibile ritardo, si avviano verso una mobilità sempre più sicura e connessa. La notizia più recente in tal senso arriva da Ducati, la quale sta lavorando da tempo su nuovi sistemi ARAS (Advanced Rider Assistance Systems, ossia dei radar capaci di ricostruire la realtà circostante alla moto, aiutando a prevenire eventuali collisioni con ostacoli o altri veicoli allertando l’utente.
Ducati ha iniziato a lavorare su questo tipo di sistemi già nel 2016, in collaborazione con il Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria del Politecnico di Milano. Lo studio ha portato allo sviluppo di un sistema di allerta basato su un radar posteriore, in grado di identificare e segnalare eventuali veicoli posizionati nell’angolo morto (ovvero la parte di carreggiata non visibile né direttamente né tramite lo specchio retrovisore), oppure il sopraggiungere da dietro di veicoli a velocità elevata.
A sottolineare la valenza tecnico-scientifica del progetto di ricerca svolto congiuntamente da personale Ducati, ricercatori e tesisti del Politecnico, nel maggio 2017 è stata depositata una domanda di brevetto inerente agli algoritmi di controllo di tale sistema, mentre a giugno è stata presentata una Pubblicazione Scientifica in occasione del IEEE – Intelligent Vehicles Symposium (IV) a Redondo Beach, California. La Casa motociclistica di Borgo Panigale nel corso del 2017 ha selezionato un partner tecnologico di primo livello per portare in produzione tale sistema, completando il pacchetto con un secondo sensore radar posizionato anteriormente.
Lo scopo di tale dispositivo sarà gestire il cruise control adattivo, permettendo di mantenere una determinata distanza dal veicolo che precede, impostabile dall’utente, e avvisarlo del rischio di impatto frontale in caso di distrazione. Tutti questi sistemi, assieme ad un’evoluta interfaccia utente che sarà in grado di avvertire il pilota di eventuali pericoli, saranno disponibili su una moto di produzione Ducati a partire dal 2020.
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Moto Tour 2018, Aprilia e Moto Guzzi protagoniste dei più importanti raduni
Aprilia e Moto Guzzi dànno l’appuntamento a tutti gli appassionati al Moto Tour 2018, l’evento itinerante che prevede cinque tappe che permetteranno a tutti di toccare con mano e provare le ultime novità della gamma moto. Il Moto Tour 2018 di Aprilia e Moto Guzzi, iniziato nello scorso marzo a Roma, avrà il prossimo appuntamento al Biker Fest di Lignano Sabbiadoro dall’11 al 13 maggio. Le altre tappe saranno The Reunion a Monza il 19 e 20 maggio, il Wheels & Waves a Biarritz, sulla costa atlantica francese, dal 14 al 17 giugno e, ultimo appuntamento, dal 28 giugno al 1° luglio con il Raduno dello Stelvio.
V7 III, ma anche Tuono, Dorsoduro e Shiver
In tutti questi eventi, per tutti gli appassionati amanti della moto italiana, saranno disponibili le serie speciali Moto Guzzi V7 III – dalle Stone, Racer e Special alle nuove Carbon, Milano e Rough – e la custom di media cilindrata V9, nelle due versioni Bobber e Roamer. Aprilia mette su strada tutta la sua sportività e l’avanguardia tecnologica che la distingue grazie alla performante Tuono V4 1100, nelle versioni RR e Factory. La V4 di Noale, che si è imposta come la più straordinaria naked sportiva al mondo, sarà a disposizione insieme alle rinnovate bicilindriche da 900cc Dorsoduro e Shiver. Le iscrizioni potranno essere effettuate in loco durante l’evento presso gli spazi Aprilia e Moto Guzzi, fino ad esaurimento posti. I tester, in possesso di regolare patente di guida e di abbigliamento tecnico, troveranno casco e guanti per la prova qualora ne fossero sprovvisti. I membri delle Community #bearacer club (http://bearacerclub.aprilia.com) e The Clan (http://theclan.motoguzzi.com) – rispettivamente dedicate agli amanti di Aprilia e Moto Guzzi – avranno il privilegio di accedere a servizi e attività speciali solo a loro dedicate, come ad esempio corsi di guida gratuiti, la personalizzazione del proprio casco e gadget esclusivi.
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Seggiolino auto: come scegliere il più sicuro
Scegliere il seggiolino auto più sicuro non è semplice: bisogna tener conto di numerosi fattori e prestare attenzione a svariati elementi.
Di seguito troverete una guida completa realizzata da CSI – società del gruppo IMQ e centro di eccellenza nell’attività di testing nel settore automotive – su come scegliere il seggiolino auto più sicuro. Una scelta molto importante, visto che negli ultimi dieci anni in Europa 4.000 “under 14” sono rimasti coinvolti in incidenti d’auto mortali e che i sinistri su quattro ruote sono la causa della metà dei decessi infantili.
Seggiolino auto: cos’è l’omologazione?
I seggiolini auto per legge prima di essere immessi sul mercato devono essere omologati. L’omologazione indica che il seggiolino è stato sottoposto da appositi laboratori riconosciuti dai Ministeri dei trasporti a specifici test necessari per verificare la conformità del prodotto ai requisiti di sicurezza minimi previsti dalle normative europee.
Cosa dice il Codice della Strada sui seggiolini auto?
L’art. 172 del Codice della Strada obbliga all’utilizzo di dispositivi di ritenuta omologati per i bambini di statura inferiore a 150 cm. In caso di mancato rispetto di quest’obbligo si è soggetti a una sanzione che va da 80 euro ad aumentare nei casi previsti dalla legge, oltre alla sospensione della patente da 15 giorni a 2 mesi nel caso di doppia sanzione per la stessa infrazione nell’arco di due anni.
Seggiolini auto: quali sono le normative di riferimento?
Le principali normative di riferimento relative ai seggiolini auto sono quelle stabilite da due regolamenti internazionali: l’UN ECE R44 (e successive revisioni) e il più recente UN ECE R129 (e successive revisioni).
UN ECE R129: la spiegazione nel dettaglio
La nuova normativa europea UN ECE R129 è entrata in vigore nel 2013 ed è rivolta ad aumentare gli standard di sicurezza attraverso tre diverse fasi che riguardano sia i seggiolini con sistema Isofix sia quelli che prevedono l’installazione con cintura di sicurezza.
La prima fase della normativa – che ha introdotto il termine i-Size ed è in vigore dal 2013, riguarda i bambini che non superano i 105 cm di altezza e ridefinisce i criteri di classificazione dei seggiolini, che non si distinguono più a seconda del peso del bambino ma dell’altezza.
Un’altra novità importante riguarda l’obbligo di installazione del seggiolino in senso contrario a quello di marcia fino ai 15 mesi, poiché in caso di impatto frontale le forze vengono distribuite sulla superficie più ampia della schiena, garantendo una maggiore protezione del collo e della testa del bambino.
Il regolamento UN ECE R129 introduce inoltre l’obbligo di un test dinamico che riproduce un impatto laterale con l’intrusione della portiera nel veicolo e l’obbligo di installazione per bambini fino a 100 cm con il sistema Isofix.
La seconda fase della normativa, entrata in vigore nell’estate del 2017, si rivolge ai bambini che vanno dai 100 ai 150 cm di altezza. Non è obbligatorio il sistema Isofix e non permette l’omologazione di seggiolini auto senza schienale.
Come si distingue un seggiolino auto R44 da un R129?
Leggendo l’etichetta. Quella di un seggiolino R44 riporta le seguenti informazioni: marchio azienda, normativa di riferimento, compatibilità con le auto, fascia di peso, marchio di omologazione, numero di omologazione, numero progressivo di produzione (non sempre presente) e numero univoco assegnato al modello specifico di seggiolino, utilizzato per la tracciabilità.
L’etichetta dei seggiolini R129 riporta invece le seguenti informazioni: compatibilità con le auto, classificazione altezza (definisce la fascia di altezza e la massa corporea del bambino), marchio di omologazione europea, numero di omologazione, numero progressivo di produzione (non sempre presente) e numero univoco assegnato al modello specifico di seggiolino, utilizzato per la tracciabilità.
Come si verifica la compatibilità del seggiolino con la propria auto?
Guardando l’etichetta. Le categorie dei seggiolini R44 sono due: Universal (compatibile con tutti i posti auto indicati come Universal e quindi dotati di cintura per adulti a 3 punti) e Semi-Universal (compatibile con tutti i posti auto indicati come Universal).
Le categorie dei seggiolini R129 sono due: i-Size (compatibile con tutti i posti auto indicati come i-Size: include obbligatoriamente il fissaggio con sistema Isofix per seggiolini fino a un’altezza di 100 cm e opzionale per seggiolini con altezza superiore ai 100 cm) e Specific Vehicle (indica che non può esserci compatibilità con tutti i veicoli: può essere presente una lista veicoli che ne indica la compatibilità).
Sui seggiolini R44 e R129 può essere riportata la dicitura Isofix: in questo caso il seggiolino può essere installato con il sistema Isofix solo nelle posizioni auto che hanno l’indicazione Isofix.
Quando va utilizzato il seggiolino auto?
Il seggiolino auto va utilizzato obbligatoriamente per bambini fino ai 150 cm di altezza.
Come va posizionato il seggiolino auto?
Il seggiolino auto dev’essere posizionato in senso contrario di marcia secondo quanto indicato nel manuale d’uso (si consiglia fino ai 15 mesi) e preferibilmente sul sedile posteriore, ricordandosi sempre di attivare il blocco maniglie dell’auto. Se lo si posiziona sul sedile anteriore bisogna ricordarsi di disattivare l’airbag passeggero.
Come va posizionato il bambino sul seggiolino?
Il bambino dev’essere posizionato sul seggiolino in modo da ridurre al minimo eventuali lesioni in caso di urto seguendo quanto riportato nel manuale di istruzioni.
Secondo le ultime revisioni normative della UN ECE 44 (seggiolini omologati dopo febbraio 2017) e la nuova normativa UNI ECE R129 i bambini alti meno di 125 cm che viaggiano su un seggiolino omologato non possono più essere trasportati con un seggiolino senza schienale.
Cosa bisogna fare con i vecchi seggiolini?
Tutti i seggiolini attualmente in circolazione (con la sola esclusione di quelli conformi alle norme più datate come la UN ECE R44 01 e la UN ECE R44 02, in vigore fino a metà anni ’90 e attualmente fuorilegge) possono ancora essere utilizzati.
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McLaren 570GT MSO Cabbeen Collection
McLaren Special Operations (MSO) e l’imprenditore cinese MrCabbeen, hanno presentato al Salone di Pechino 2018 la nuova 570GT MSO Cabbeen Collection. Si tratta del primo modello su misura sviluppato da MSO che introduce degli elementi di design classici della cultura cinese, grazie alla collaborazione stilistica con la società cinese di abbigliamento e fashion design. Saranno solo cinque le unità disponibili di questa serie speciale.
La livrea in MSO Bespoke Obsidian Black viene impreziosita da due dragoni Speedline Gold disegnati a mano e posti sulle portiere della 570GT MSO Cabbeen Collection. Gli altri dettagli esterni sono rappresentati dai nuovi cerchi GT a 15 raggi, anch’essi in tonalità Gloss Speedline Gold. E poi ci sono i battitacco in carbonio che esaltano l’abitacolo ed il ricamo di dragoni in oro sul tunnel centrale anteriore rivestito in Alcantara.
I dragoni ricamati su ognuna delle cinque vetture sono stati cuciti da Kang Huifang, Direttrice della Commissione dei Ricamatori Professionisti dell’Istituto Cinese per le Arti (Director of the Professional Embroidery Committee of China’s Arts and Crafts Institute) e rinomata per il suo lavoro di custode di questa splendida tradizione dell’arte dei ricami Chao da ben quattro decadi.
Ansar Ali, Managing Director, McLaren Special Operations, ha commentato:
“La McLaren Special Operations è consacrata per offrire ai clienti scelte sviluppate e create su misura che mostrano le quasi illimitate possibilità di personalizzazione. La 570GT MSO Cabbeen Collection generata dalla fusione tra lo stile di design contemporaneo Inglese ed elementi classici di arte Cinese, è stata creata per soddisfare il desiderio dei clienti cinesi per la voglia di individualismo, un ulteriore prova del crescente interesse dei servizi si MSO del mercato Cinese. “
McLaren 570GT: la versione chic della supercar di Woking
Abitacolo lussuoso, sospensioni ammorbidite e isolamento acustico migliorato, ma non rinuncia alla sportività
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Suzuki GSX-R1000 MotoGP
La supersportiva di Casa Suzuki, la GSX-R1000, arriva nelle concessionarie nella nuova colorazione blu MotoGP, ispirata alle GSX-RR ufficiali del Team ECSTAR di Iannone e Rins. In questa veste esclusiva la Suzuki GSX-R1000 propone di nuovo il blu e il giallo che distinguono le GSX-RR ufficiali ma introduce uno schema grafico originale, più suggestivo che mai.
La parte bassa della carenatura punta ora sul blu, mentre le aree a ridosso degli sfoghi per l’aria calda si tingono invece di nero, così come i pannelli laterali del cupolino. L’elemento di raccordo con il serbatoio riprende il grigio titanio del silenziatore e poco più sotto la grande scritta Suzuki è abbinata al logo del Team ECSTAR. Le Suzuki GSX-R1000 e GSX-R1000R nella colorazione MotoGP saranno disponibili nei concessionari ad inizio aprile. I loro prezzi sono rispettivamente di euro 16.690 e 18.990 f. c..
Com’è fatta la Suzuki GSX-R1000
La GSX-R1000 adotta un quattro cilindri Euro 4 che fornisce una potenza di 202 CV e una coppia di 117,6 Nm. Gli ingegneri sono riusciti a ottenere questi valori senza penalizzare l’erogazione ai bassi e ai medi regimi, impiegando soluzioni esclusive come la distribuzione con fasatura variabile delle valvole SR-VVT (Suzuki Racing-Variable Valve Timing). Questo sistema è ereditato dalla GSX-RR ufficiale e modifica in modo semplice e puntuale l’alzata e la fasatura delle valvole in funzione del regime del motore.
Così facendo permette di combinare un’eccezionale elasticità a basso numero di giri a un allungo impetuoso agli alti. Anche i doppi iniettori S-TFI (Suzuki-Top Feed Injector) e le valvole parzializzatrici dello scarico SET-A (Suzuki Exhaust Tuning-Alpha) contribuiscono a rendere sempre sostanzioso il tiro del motore lungo tutta la curva di erogazione. In ogni fase della guida il pilota può selezionare una delle tre modalità di guida disponibili utilizzando il Suzuki Drive Mode Selector (S-DMS), per modulare la risposta del quattro cilindri all’acceleratore.
Il comando ride-by-wire si interfaccia anche con il Motion Track TCS (Traction Control System), regolabile su 10 livelli e gestito dalla centralina ECU in base ai dati registrati dalla piattaforma inerziale, che rileva i movimenti della moto sulle sei direzioni dei tre assi spaziali. L’ABS è di serie e sulla GSX-R1000R lavora anche a moto inclinata, regola la frenata in curva considerando l’angolo di inclinazione della moto. Le sospensioni sono Showa, con una forcella di tipo BPF sulla GSX-R1000 e una BFF sulla 1000R. La R è equipaggiata inoltre di Launch Control, che aiuta a eseguire partenze fulminee, e di Quick Shift bidirezionale, per passare da un rapporto all’altro senza necessità di azionare la frizione.
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Audi Q5L: la versione lunga per la Cina
In occasione del Salone di Pechino 2018 Audi ha svelato al pubblico cinese una nuova variante della Q5, sviluppata in esclusiva per il mercato asiatico.
Si tratta della Q5L 2018 e, come si più intuire dal nome, è più lunga, di 88 mm, rispetto alla Q5 standard. È la prima variante a passo lungo di una SUV di Ingolstadt ed è pensata per quei clienti che ricercano più comfort e spazio a bordo.
L’incremento di spazio nell’abitacolo (+100 mm per le le gambe dei passeggeri posteriori) è ottenuto grazie al passo allungato e in totale la Q5L misura 4,77 metri.
La capacità di carico del portabagagli rimane inalterata (550 litri) e sotto il cofano viene proposto il 2.0 TFSI da 190 o 252 CV, in entrambi i casi abbinato al cambio automatico S tronic e al sistema di trazione integrale quattro.
I clienti cinesi potranno scegliere tra 5 allestimenti: Vogue, Lifestyle, Design, Sport e Sport plus. Fin dall’allestimento base l’Audi Q5L dispone di una ricca dotazione di serie, incluso il climatizzatore trizona.
L’Audi Q5L sarà prodotta presso lo stabilimento di Changchun, nel Nord della Cina, e gran parte dei componenti arriveranno dalla fabbrica di Audi di San José Chiapa, in Messico.
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Audi Q5L: la versione lunga per la Cina
In occasione del Salone di Pechino 2018 Audi ha svelato al pubblico cinese una nuova variante della Q5, sviluppata in esclusiva per il mercato asiatico.
Si tratta della Q5L 2018 e, come si più intuire dal nome, è più lunga, di 88 mm, rispetto alla Q5 standard. È la prima variante a passo lungo di una SUV di Ingolstadt ed è pensata per quei clienti che ricercano più comfort e spazio a bordo.
L’incremento di spazio nell’abitacolo (+100 mm per le le gambe dei passeggeri posteriori) è ottenuto grazie al passo allungato e in totale la Q5L misura 4,77 metri.
La capacità di carico del portabagagli rimane inalterata (550 litri) e sotto il cofano viene proposto il 2.0 TFSI da 190 o 252 CV, in entrambi i casi abbinato al cambio automatico S tronic e al sistema di trazione integrale quattro.
I clienti cinesi potranno scegliere tra 5 allestimenti: Vogue, Lifestyle, Design, Sport e Sport plus. Fin dall’allestimento base l’Audi Q5L dispone di una ricca dotazione di serie, incluso il climatizzatore trizona.
L’Audi Q5L sarà prodotta presso lo stabilimento di Changchun, nel Nord della Cina, e gran parte dei componenti arriveranno dalla fabbrica di Audi di San José Chiapa, in Messico.
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Volvo fissa un nuovo obiettivo: il 50% dei volumi di vendita con l’elettrico entro il 2025
Dopo aver annunciato che dal 2019 per tutti i nuovi modelli introdotti sarà disponibile una versione mild hybrid, ibrida plug-in o elettrica, Volvo guarda ancora al futuro ecosostenibile dichiarando di voler realizzare entro il 2025 il 50% del fatturato vendendo auto elettriche. L’obiettivo della Casa svedese è quella di rafforzare la sua posizione in Cina, mercato leader a livello mondiale per quanto riguarda le vetture elettrificate.
Il governo cinese intende portare le vendite di veicoli alimentati da energie nuove a oltre il 20% delle vendite annue di automobili a livello nazionale entro il 2025, il che equivale a oltre sette milioni di veicoli stando alle previsioni delle autorità cinesi. Attualmente, Volvo produce in Cina i modelli S90 e S90L T8 Twin Engine. Questa settimana verrà avviata in Cina la produzione della XC60 T8 Twin Engine e questo implica che presto tutti e tre gli stabilimenti cinesi di Volvo – a Luqiao, Chengdu e Daqing – produrranno automobili ibride plug-in o elettriche a batteria. La Cina è il mercato singolo più grande di Volvo. Qui le vendite della Casa svedese sono aumentate del 23,3% nel primo trimestre di quest’anno, risultato che ha contribuito alla crescita del 14% delle vendite globali registrata a livello mondiale nel primo trimestre dell’esercizio. Il numero di vetture Volvo vendute in Cina ha superato per la prima volta le 100.000 unità lo scorso anno.
Al Salone dell’Auto di Pechino Volvo ha ribadito con un messaggio visivo la sua posizione di leadership nell’ambito dell’elettrificazione, collegando a prese elettriche tutte le vetture esposte. Questo è il primo evento in cui la Casa Automobilistica partecipa esponendo solo vetture ibride plug-in. Il Salone ospita anche un’altra anteprima di Volvo. Accanto alle ibride plug-in, la Casa presenta infatti i tre modelli SUV di Volvo disponibili per il mercato internazionale: XC90, XC60 e la nuova XC40. Sempre a Pechino fa il suo primo debutto in pubblico la versione della nuova XC40 con propulsore T5 ibrido plug-in.
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