Monthly Archives: Marzo 2018

Mercedes GT AMG R: una nuova safety car per il Mondiale F1 2018

Mercedes GT AMG R Safety Car F1 2018 mascherinaMercedes GT AMG R Safety Car F1 2018 mascherina

Mercedes GT AMG R Safety Car F1 2018 codaMercedes GT AMG R Safety Car F1 2018 coda

Mercedes GT AMG R Safety Car F1 2018 dettaglio codaMercedes GT AMG R Safety Car F1 2018 dettaglio coda

Mercedes GT AMG R Safety Car F1 2018 dettaglio cofanoMercedes GT AMG R Safety Car F1 2018 dettaglio cofano

Mercedes GT AMG R Safety Car F1 2018 frontaleMercedes GT AMG R Safety Car F1 2018 frontale

Mercedes GT AMG R Safety Car F1 2018 profiloMercedes GT AMG R Safety Car F1 2018 profilo

Mercedes GT AMG R Safety Car F1 2018 tre quarti posterioreMercedes GT AMG R Safety Car F1 2018 tre quarti posteriore

Mercedes GT AMG R Safety Car F1 2018 vista dall'altoMercedes GT AMG R Safety Car F1 2018 vista dall'alto

Mercedes GT AMG R Safety Car F1 2018Mercedes GT AMG R Safety Car F1 2018

Mercedes GT AMG R Safety Car F1 2018 interniMercedes GT AMG R Safety Car F1 2018 interni

Mercedes GT AMG R Safety Car F1 2018 sediliMercedes GT AMG R Safety Car F1 2018 sedili

Mercedes GT AMG R Safety Car F1 2018 bagagliaioMercedes GT AMG R Safety Car F1 2018 bagagliaio

 

La Mercedes GT AMG R è la nuova safety car del Mondiale F1 2018: la variante più cattiva della supercar della Stella rimpiazzerà la versione S, adottata nelle ultime tre stagioni.

La safety car più potente di sempre mai vista in F1 ospita sotto il cofano un motore 4.0 V8 biturbo da 585 CV e 700 Nm che permette alla coupé di Stoccarda di raggiungere una velocità massima di 318 km/h e di accelerare da 0 a 100 chilometri orari in 3,6 secondi.

La GT AMG R è solo l’ultima di una lunga lista di safety car Mercedes usate in F1: la Stella, infatti, è fornitore ufficiale dal lontano 2000.

Passione F1

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Fonte:

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Mercedes GT AMG R Safety Car F1 2018 dettaglio codaMercedes GT AMG R Safety Car F1 2018 dettaglio coda

Mercedes GT AMG R Safety Car F1 2018 dettaglio cofanoMercedes GT AMG R Safety Car F1 2018 dettaglio cofano

Mercedes GT AMG R Safety Car F1 2018 frontaleMercedes GT AMG R Safety Car F1 2018 frontale

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Mercedes GT AMG R Safety Car F1 2018 tre quarti posterioreMercedes GT AMG R Safety Car F1 2018 tre quarti posteriore

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La Mercedes GT AMG R è la nuova safety car del Mondiale F1 2018: la variante più cattiva della supercar della Stella rimpiazzerà la versione S, adottata nelle ultime tre stagioni.

La safety car più potente di sempre mai vista in F1 ospita sotto il cofano un motore 4.0 V8 biturbo da 585 CV e 700 Nm che permette alla coupé di Stoccarda di raggiungere una velocità massima di 318 km/h e di accelerare da 0 a 100 chilometri orari in 3,6 secondi.

La GT AMG R è solo l’ultima di una lunga lista di safety car Mercedes usate in F1: la Stella, infatti, è fornitore ufficiale dal lontano 2000.

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TT Isle of Man: Ride of the Edge – il gioco del Tourist Trophy

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Kylotonn Games dedica un gioco all’evento motociclistico più eccitante e pericoloso del mondo: il TT sull’Isola di Man. Per chi non lo sapesse, il TT è una gara contro il cronometro che si svolge ogni anno (dal 1907) sulle strade pubbliche chiuse al traffico dell’esotica Isola di Man, situata sul Mar dell’Irlanda. Un isola di culto, un tempio della velocità e luogo sacro per i motociclisti di tutto il mondo.

TT Isle of Man: Rideo of the Edge propone una simulazione realistica dell’esperienza, che lascia poco spazio all’arcade e convince sia per qualità e fedeltà del modello di guida, sia per la riproduzione del tracciato. Grazie alla tecnologia laser-scan, infatti, il tracciato (che conta più di 200 curve) è stato riprodotto alla perfezione: ogni curva, dosso, e dettaglio a bordo pista è stato riprodotto in modo maniacale. 60,72 km di tracciato con punte di velocità massima che supera i 300 km/h. Bisogna essere manici (e matti) veri per farlo nella vita reale, ma grazie al gioco di Kylotonn Games potrete assaporare l’esperienza senza rischiare il collo.


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REALISMO PRIMA DI TUTTO

Il modello di guida convince anche i più pretenziosi: senza alcun tipo di aiuto, dovrete fare attenzione nel scalare le marce, nel dosare il gas e addirittura nel bilanciare il peso del pilota con la levetta analogica sinistra, mentre con quella destra si controlla la moto.  Questo permette di vivere un’esperienza eccitante e realistica. Naturalmente si possono attivare numerosi aiuti in modo da rendere godibile l’esperienza anche ai neofiti (o, meglio, “non maniaci”) del genere.
Anche sul fronte progressione-personalizzazione il gioco risulta valido e abbastanza profondo: le moto a disposizione saranno acquistabili tramite i soldi che guadagnerete, e si dividono nelle categorie Supersport e Superbike.
Potrete anche addobbare il vostro personaggio con tute ed equipaggiamenti personalizzati, o addirittura cambiargli il soprannome.
La carriera è studiata in modo da tenervi sempre “in tiro”, soprattutto per quanto riguarda la gestione dei soldi. I costi di manutenzione delle moto infatti vengono scalati automaticamente dal bilancio dopo ogni gara, quindi è fondamentale ottenere buoni risultati in modo da accumulare denaro e non andare in perdita.

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DISPONIBILE DA MARZO 2018

John McGuinness, pilota plurivincitore del TT, ha avuto la possibilità di provarlo in anteprima: “Tutto ciò può regalarvi un’incredibile sensazione di velocità, anche grazie al suono del vento. Che dire poi del gameplay davvero brillante. Questo titolo è senza dubbio una tra le simulazioni motociclistiche più impressionanti tra quelle che ho avuto la possibilità di provare” ha concluso il 23 volte vincitore del TT, che ha collaborato con Kylotonn per per rendere il gioco più simile possibile alla realtà.

Il gioco è disponibile per PC, XBOXONE e PS4 da questo mese.

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Prima vittima della guida autonoma o prima vittima della guida mista?

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Ieri a Tempe, in Arizona, una donna è stata investita da un’auto a guida autonoma del servizio di trasporto Uber mentre scendeva dal marciapiede. La donna è morta poco dopo in ospedale.

Sebbene la sperimentazione della guida autonoma negli Stati Uniti sia parecchio avanti, per legge al volante deve comunque esserci un conducente in grado di intervenire in caso di problemi. Non è successo. E, se ci pensate un secondo, è abbastanza prevedibile.

Qual è il problema della guida mista?

Avete presente quando durante l’ora di educazione fisica giocavate a pallavolo e nella vostra squadra c’erano un paio di ragazzi davvero bravi che muravano ogni attacco degli avversari? Bloccavano una palla, poi un’altra, poi un’altra ancora e un’altra ancora. E voi, alla fine, incominciavate a rilassarvi.

Seguivate il gioco ma la testa non era più lì perché pensava a Giulia, la ragazza castana dagli occhi verdi in terzo banco, e in un attimo la palla era passata e si dirigeva verso di voi. Il tempo di realizzare cosa stava accadendo e la palla si era schiantata sulla vostra faccia. E voi eravate ancora immobili. Incapaci di reagire.

Purtroppo è quello che rischia di succedere in questa fase grigia della guida autonoma, in cui le auto guideranno da sole ma avranno bisogno del nostro intervento. Più funzioneranno bene e più penseremo ad altro e non saremo in grado di intervenire quando ce ne sarà bisogno perché i nostri sensi non riusciranno a destarsi in tempo.

Qual è la soluzione?

Per evitare ulteriori vittime, sarebbe dunque meglio per tutti attendere ancora qualche anno, quando  tutte le auto saranno a guida autonoma completa e noi dovremo solo accomodarci e pensare a che fine avrà fatto Giulia, la ragazza dagli occhi verdi in terzo banco. Chissà se è su Instagram?

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Seat: 5 prove estreme al freddo artico

Abeti e pini innevati, temperature che arrivano a -35° sotto zero e un lago che, grazie allo strato di 60 cm di ghiaccio che lo ricopre, si converte in un circuito perfetto per la guida durante i mesi invernali. Vicino al Circolo Polare Artico, gli ingegneri Seat portano al limite fino a 90 auto all’anno. In questo modo, viene garantita l’affidabilità di ogni elemento prima di arrivare sul mercato. Queste sono le prove invernali più estreme superate dalla SEAT Ateca FR.

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Le nuove BMW Z4 e Toyota Supra saranno prodotte in Austria da Magna

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Poco a poco vengono svelati nuovi dettagli sull’accordo di collaborazione tra BMW e Toyota per il ritorno della BMW Z4 e della Toyota Supra.

Già sapevamo che entrambi i modelli avranno uno stretto legame che li unirà dal punto di vista tecnico, ma ancora non conoscevamo il luogo in cui le due gemelle diverse verranno prodotte.

Oggi è arrivata la conferma che le coupé sportive, tedesca e giapponese, verranno prodotte nello stesso luogo, uno dei templi della produzione automobilistica europea: Magna Steyr, in Austria.

A divulgare la notizia, ufficiosa, è stata la testata AutomotiveNews. Di fatto, durante lo sviluppo della nuova BMW Z4 e della Toyota Supra, entrambe le Case automobilistiche avevano difeso la produzione indipendente dei loro modelli, proprio per rivendicare la personalizzazione e l’unicità di ognuno dei due prodotti.

Ma a quanto pare le due attesissime sportive condivideranno anche il loro luogo di nascita. Sicuramente le differenze si faranno notare a livello estetico, e i due look differenziati sono stati già anticipati dai due prototipi BMW z4 Concept e GR Supra Racing Concept.

Anteprime

BMW Z4 Concept: prime fotografie e informazioni ufficiali

Svelate in anticipo tutte le fotografie del prototipo della nuova generazione della roadtser bavarese

Ginevra 2018: le foto dagli stand

Toyota a Ginevra 2018: non solo Auris

Non solo Auris: Toyota ha portato al Salone di Ginevra 2018 anche la GR Supra Racing Concept e la Aygo restyling

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Uber: auto a guida autonoma investe e uccide una donna. Stop ai test

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Secondo quanto dichiarato dalla polizia di Tempe, Arizona (Stati Uniti), una donna è morta dopo esser stata investita da un’auto a guida autonoma, di tipo SUV, di Uber.

Nel rapporto della polizia si legge:

“Il veicolo si dirigeva verso nord quando una donna, che procedeva fuori dalle strisce pedonali, ha attraversato la strada da ovest verso est ed è stata investita dal veicolo di Uber”.

Si tratta del primo investimento mortale di un’auto autonoma. Le autorità statunitensi hanno fatto sapere che, nonostante l’auto stesse procedendo in modalità autonoma, per motivi di sicurezza, al momento dell’incidente, al volante si trovava un pilota-tester.

A seguito dell’incidente Uber ha annunciato che sospenderà le prove di veicoli autonomi a Tempe, Pitrtsburgh, Toronto e San Francisco.

La compagnia californiana ha espresso le sue condoglianze alla famiglia della vittima attraverso Twitter e il CEO Dara Khosrowshahi ha dichiarato:

“Pensiamo alla famiglia della vittima mentre lavoriamo insieme alla polizia locale per capire cosa sia successo”.

News

Volvo e Uber: insieme per la guida autonoma

Nasce una nuova partnership, investimenti congiunti per 300 milioni di dollari

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Fonte:

Mondiale F1 2018 – I team

Formula One pre-season test sessions at Circuit de Barcelona-Catalunya race trackFormula One pre-season test sessions at Circuit de Barcelona-Catalunya race track

Credits: epa06589607 German Formula One driver Sebastien Vettel of Ferrari in action during a Formula One pre-season test session at Circuit de Barcelona-Catalunya race track in Montmelo, Spain, 08 March 2018. EPA/ALEJANDRO GARCIA

Formula One pre-season test sessions at Circuit de Barcelona-Catalunya race trackFormula One pre-season test sessions at Circuit de Barcelona-Catalunya race track

Credits: epa06589608 Mexican Formula One driver Sergio Perez of Force India in action during a Formula One pre-season test session at Circuit de Barcelona-Catalunya race track in Montmelo, Spain, 08 March 2018. EPA/ALEJANDRO GARCIA

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Credits: epa06591362 French Formula One driver Romain Grosjean of Haas in action during a Formula One pre-season test session at Circuit de Barcelona-Catalunya race track in Montmelo, Spain, 09 March 2018. EPA/ALEJANDRO GARCIA

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Credits: epa06591960 Spanish Formula One driver Fernando Alonso of McLaren in action during the Formula One pre-season test sessions at Circuit de Barcelona-Catalunya race track in Montmelo, Spain, 09 March 2018. EPA/ALEJANDRO GARCIA

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Credits: epa06591355 British Formula One driver Lewis Hamilton of Mercedes in action during a Formula One pre-season test session at Circuit de Barcelona-Catalunya race track in Montmelo, Spain, 09 March 2018. EPA/ALEJANDRO GARCIA

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Credits: epa06589605 Dutch Formula One driver Max Verstappen of Red Bull in action during a Formula One pre-season test session at Circuit de Barcelona-Catalunya race track in Montmelo, Spain, 08 March 2018. EPA/ALEJANDRO GARCIA

Formula One pre-season testing in BarcelonaFormula One pre-season testing in Barcelona

Credits: epa06591962 Spanish Formula One driver Carlos Sainz of Renault in action during the Formula One pre-season test sessions at Circuit de Barcelona-Catalunya race track in Montmelo, Spain, 09 March 2018. EPA/ALEJANDRO GARCIA

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Credits: epa06589432 Swedish Formula One driver Marcus Ericsson of Sauber in action during a Formula One pre-season test session at Circuit de Barcelona-Catalunya race track in Montmelo, Spain, 08 March 2018. EPA/ALEJANDRO GARCIA

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Credits: epa06591339 New Zealand’s Formula One driver Brendon Hartley of Toro Rosso in action during a Formula One pre-season test session at Circuit de Barcelona-Catalunya race track in Montmelo, Spain, 09 March 2018. EPA/ALEJANDRO GARCIA

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Credits: epa06591356 Polish Formula One driver Robert Kubica of Williams in action during a Formula One pre-season test session at Circuit de Barcelona-Catalunya race track in Montmelo, Spain, 09 March 2018. EPA/ALEJANDRO GARCIA

 

Saranno anche quest’anno dieci le scuderie che parteciperanno al Mondiale F1 2018. Solo due le novità – relative ai team – rispetto alla scorsa stagione: la Toro Rosso passata dai motori Renault a quelli Honda e la McLaren che ha abbandonato i propulsori giapponesi per passare alle unità della Régie.

In questo elenco vi mostreremo tutti i dettagli delle dieci scuderie del Mondiale F1 2018: piloti, motori e palmarès. Scopriamoli insieme.

Le scuderie del Mondiale F1 2018

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Ferrari (Italia)

MOTORE: Ferrari
PILOTI: 5 Sebastian Vettel (Germania), 7 Kimi Räikkönen (Finlandia)
PALMARÈS: 15 Mondiali F1 Piloti (1952, 1953, 1956, 1958, 1961, 1964, 1975, 1977, 1979, 2000-2004, 2007), 16 Mondiali F1 Costruttori (1961, 1964, 1975-1977, 1979, 1982, 1983, 1999-2004, 2007, 2008), 229 vittorie, 213 pole position, 244 giri veloci, 727 podi, 83 doppiette

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Force India (India)

MOTORE: Mercedes
PILOTI: 11 Sergio Pérez (Messico), 31 Esteban Ocon (Francia)
PALMARÈS: 7° nel Mondiale F1 Piloti (2016, 2017), 4° nel Mondiale F1 Costruttori (2016, 2017), 1 pole position, 5 giri veloci, 5 podi

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Haas (USA)

MOTORE: Ferrari
PILOTI: 8 Romain Grosjean (Francia), 20 Kevin Magnussen (Danimarca)
PALMARÈS: 13° nel Mondiale F1 Piloti (2016, 2017), 8° nel Mondiale F1 Costruttori (2016, 2017)

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McLaren (Regno Unito)

MOTORE: Renault
PILOTI: 2 Stoffel Vandoorne (Belgio), 14 Fernando Alonso (Spagna)
PALMARÈS: 12 Mondiali F1 Piloti (1974, 1976, 1984-1986, 1988-1991, 1998, 1999, 2008), 8 Mondiali F1 Costruttori (1974, 1984, 1985, 1988-1991, 1998), 182 vittorie, 155 pole position, 155 giri veloci, 485 podi, 47 doppiette

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Mercedes (Germania)

MOTORE: Mercedes
PILOTI: 44 Lewis Hamilton (Regno Unito), 77 Valtteri Bottas (Finlandia)
PALMARÈS: 6 Mondiali F1 Piloti (1954, 1955, 2014-2017), 4 Mondiali F1 Costruttori (2014-2017), 76 vittorie, 88 pole position, 56 giri veloci, 154 podi, 40 doppiette

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Red Bull (Austria)

MOTORE: TAG Heuer
PILOTI: 3 Daniel Ricciardo (Australia), 33 Max Verstappen (Paesi Bassi)
PALMARÈS: 4 Mondiali F1 Piloti (2010-2013), 4 Mondiali F1 Costruttori (2010-2013), 55 vittorie, 58 pole position, 54 giri veloci, 148 podi, 17 doppiette

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Renault (Francia)

MOTORE: Renault
PILOTI: 27 Nico Hülkenberg (Germania), 55 Carlos Sainz Jr. (Spagna)
PALMARÈS: 2 Mondiali F1 Piloti (2005, 2006), 2 Mondiali F1 Costruttori (2005, 2006), 35 vittorie, 51 pole position, 31 giri veloci, 100 podi, 2 doppiette

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Sauber (Svizzera)

MOTORE: Ferrari
PILOTI: 9 Marcus Ericsson (Svezia), 16 Charles Leclerc (Principato di Monaco)
PALMARÈS: 8° nel Mondiale F1 Piloti (2001), 4° nel Mondiale F1 Costruttori (2001), 3 giri veloci, 10 podi

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Toro Rosso (Italia)

MOTORE: Honda
PILOTI: 10 Pierre Gasly (Francia), 28 Brendon Hartley (Nuova Zelanda)
PALMARÈS: 5° nel Mondiale F1 Piloti (2016), 6° nel Mondiale F1 Costruttori (2008), 1 vittoria, 1 pole position, 1 giro veloce, 1 podio

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Williams (Regno Unito)

MOTORE: Mercedes
PILOTI: 18 Lance Stroll (Canada), 35 Sergey Sirotkin (Russia)
PALMARÈS: 7 Mondiali F1 Piloti (1980, 1982, 1987, 1992, 1993, 1996, 1997), 9 Mondiali F1 Costruttori (1980, 1981, 1986, 1987, 1992-1994, 1996, 1997), 114 vittorie, 128 pole position, 133 giri veloci, 312 podi, 33 doppiettte

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Audi TT 2.0 TDI (2012): pregi e difetti della coupé tedesca

Audi TT frontaleAudi TT frontale

Audi TTAudi TT

Audi TT tre quarti posterioreAudi TT tre quarti posteriore

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Audi TT faro anterioreAudi TT faro anteriore

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Audi TT sedili anterioriAudi TT sedili anteriori

Audi TT sedili posterioriAudi TT sedili posteriori

 

L’Audi TT 2.0 TDI del 2012 è una coupé adatta ai macinatori di chilometri che non vogliono rinunciare al divertimento. La sportiva a gasolio tedesca – disponibile esclusivamente a trazione integrale e dotata di uno dei motori diesel Euro 5 Volkswagen coinvolti nel dieselgate – si trova facilmente a meno di 25.000 euro. Oggi analizzeremo il ricco allestimento Advanced Plus:  scopriamo insieme i suoi pregi e difetti.

Audi TT mascherinaAudi TT mascherina

I pregi dell’Audi TT 2.0 TDI del 2012

Abitabilità

L’Audi TT è una 2+2. In poche parole sui sedili posteriori ci stanno solo dei bambini (comodamente, però).

Finitura

Materiali eccellenti e assemblaggi impeccabili.

Dotazione di serie

Il più costoso allestimento Advanced Plus è completo ma non ricco: cerchi in lega, climatizzatore automatico, cruise control, fari bixeno, fendinebbia, interni in pelle, radio Aux CD MP3, retrovisori ripiegabili elettricamente e sensori di parcheggio.

Capacità bagagliaio

L‘Audi TT è una coupé pratica: merito del portellone e di un vano che soddisfa senza problemi le esigenze di una coppia (290 litri che diventano 700 quando si abbattono i sedili posteriori).

Posto guida

Da vera sportiva: posizione di seduta bassa, volante verticale e sedile avvolgente.

Climatizzazione

Tante bocchette (ma comandi posizionati un po’ troppo in basso).

Sospensioni

Un po’ durette (ma è giusto così visto che stiamo parlando di una sportiva).

Motore

Il 2.0 turbodiesel TDI Euro 5 da 170 CV e 350 Nm di coppia dell’Audi TT regala una spinta corposa già sotto i 2.000 giri e offre – come tutte le unità a gasolio Volkswagen – un allungo interessante. Attenzione, però: si tratta di uno dei propulsori coinvolti nel dieselgate.

Cambio

La trasmissione manuale a sei marce se la cava molto bene in tutte le situazioni.

Sterzo

Un comando coinvolgente che merita voti alti alle voci “precisione” e “sensibilità”.

Prestazioni

L’Audi TT 2.0 TDI è una coupé vivace: 226 km/h di velocità massima e 7,5 secondi per accelerare da 0 a 100 chilometri orari.

Dotazione di sicurezza

C’è tutto quello che serve: airbag frontali, laterali e a tendina e controlli di stabilità e trazione.

Visibilità

L’Audi TT è abbastanza facile da parcheggiare (nonostante un lunotto non troppo grande): merito delle dimensioni esterne contenute (4,19 metri di lunghezza) e dei sensori di parcheggio, di serie sull’allestimento Advanced Plus da noi analizzato.

Freni

Potentissimi e mai in affanno neanche dopo un uso intenso.

Tenuta di strada

L’Audi TT 2.0 TDI è una sportiva adatta ai guidatori poco esperti: sincera nelle reazioni (merito della trazione integrale) e sempre incollata all’asfalto. Può deludere chi è abituato a gestire vetture più “cavallate” e più coinvolgenti.

Prezzo

Da nuova nel 2012 l’Audi TT 2.0 TDI Advanced Plus costava 43.430 euro. Oggi si trova facilmente a 24.200 euro: poco più di una Mini Cooper D Business appena uscita dal concessionario.

Consumo

Interessante: 18,9 km/l dichiarati.

Audi TT motore TDIAudi TT motore TDI

I difetti dell’Audi TT 2.0 TDI del 2012

Rumorosità

Il sound del diesel potrebbe far storcere il naso a quelli che ritengono che le sportive debbano essere solo a benzina. L’abitacolo potrebbe essere più curato alla voce “insonorizzazione”.

Tenuta del valore

Le quotazioni dell’Audi TT 2.0 TDI sono destinate a calare in maniera importante nei prossimi anni. Colpa del motore diesel: sarà sempre più soggetto a blocchi del traffico e oltretutto appartiene a quei propulsori del gruppo Volkswagen coinvolti nel dieselgate.

Garanzie

La copertura globale è terminata nel 2014 mentre quella sulla verniciatura nel 2015. Ancora valida, fino al 2024, la protezione sulla corrosione.

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Volkswagen ID R Pikes Peak Racecar 2018

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Si chiamerà I.D. R Pikes Peak e sarà l’auto da corsa, elettrica, con cui Volkswagen si presenterà il 24 giugno sulla linea di partenza della famosa crono scalata di Pikes Peak, in Colorado (USA).

Oltre al nome la Casa di Wolfsburg ha svelato anche le prime due immagini integrali ufficiali dell’auto che tra l’altro sarà la pioniera della futura gamma a zero missioni del marchio, che si chiamerà I.D..

Frank Welsch, Membro del Consiglio di Amministrazione con Responsabilità per lo Sviluppo di Volkswagen ha spiegato:

Con la famiglia I.D. della Volkswagen vogliamo essere all’avanguardia della mobilità elettrica. Gareggiare nella cronoscalata più famosa al mondo con la I.D. R Pikes Peak non ha solo un significato simbolico, ma è anche un test importante per lo sviluppo generale delle auto elettriche“.

E Sven Smeets, direttore di Volkswagen Motorsport, ha aggiunto: “È arrivato il momento di regolare i conti in sospeso. La I.D. R Pikes Peak rappresenta una sfida estremamente eccitante per noi, perché ci permette di dimostrare cosa si può ottenere nel motorsport con un motore elettrico. Tutta la squadra che assiste il nostro pilota Romain Dumas è unita nell’obiettivo di raggiungere un nuovo record per un’auto elettrica“.

Il record da battere nella categoria delle elettriche è di 8 minuti e 57,118 secondi, conseguito nell’edizione del 2016 della corsa, dal neozelandese Rhys Millen sulla e0 PP100. La Volkswagen I.D. R Pikes Peak dovrà essere più veloce a percorrere i 19,99 km del tracciato, il cui traguardo si trova a 4.300 metri di altitudine sulle montagne rocciose vicino a Colorado Springs.

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