Monthly Archives: Marzo 2018

Morto Ivano Beggio, patron di Aprilia: lanciò anche Rossi e Biaggi

Credits: GIORGIO BENVENUTI ANSA

Ci ha lasciato a 73 anni, al termine di una lunga malattia, Ivano Beggio, vera e propria icona del motociclismo, nonché fondatore del marchio Aprilia. Il suo contributo non si ferma solo al prodotto, perché Beggio è stato una figura storica anche nel panorama del motorsport, scoprendo e portando alla ribalta piloti come Valentino Rossi, Max Biaggi, Manuel Poggiali e Marco Melandri, solo per citarne alcuni.

Una vita nelle due ruote

Ha iniziato a costruire moto da competizione nel 1975, ottenendo i primi risultati due anni dopo nel campionato italiano cross delle classi 125 e 250. Si è poi dedicato nel 1980 nella produzione di moto in serie di piccola cilindrata per poi costituire più avanti un nucleo di progettisti e designer che hanno lanciato modelli Aprilia di grande successo (scooter in primis). Entra nel settore delle moto di grande cilindrata nel 1998 con la RSV Mille (moto dell’anno nel 1999). Nel 2000 Aprilia acquisisce i marchi Moto Guzzi e Moto Laverda, e consegue numerosi successi anche in campo sportivo. Nel 2004 Beggio cede il gruppo alla Piaggio restando comunque presidente onorario dell’azienda fino al 2006.

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Yamaha Niken, ecco come curva e piega la moto a tre ruote giapponese

In attesa di lanciarla sul mercato, Yamaha stuzzica ulteriormente la fantasia e la curiosità di molti motociclisti (non tutti per la verità) diffondendo un video ufficiale che spiega come riesca a piegare e curvare la nuova Niken, moto con due ruote davanti.

Yamaha Niken

La Yamaha Niken è una moto a tre ruote molto innovativa. Due ruote davanti e una dietro: una soluzione creata per offrire un’eccellente trazione con prestazioni straordinarie in curva (angolo di piega di 45 gradi) e frenate ancora più incisive (merito dei due pneumatici anteriori da 15 pollici – 120/70R15 V – e dei due impianti frenanti: dischi anteriori da 298 mm e dietro un disco da 282 mm). Il motore tre cilindri fronte marcia da 847 cc è derivato da quello montato dalla MT-09, dalla Tracer 900 e dalla XSR900.

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Suzuki “colorerà” la Tribuna Poggio secco al Mugello

Mugello Moto GP 4 Giu 2017Mugello Moto GP 4 Giu 2017

Anche quest’anno Suzuki permetterà a tutti i suoi tifosi di tifare per i propri beniamini in occasione del GP del Mugello della MotoGP 2018 a condizioni vantaggiose. Acquistando i biglietti presso i concessionari Suzuki, i fan della Casa di Hamamatsu riceveranno in omaggio gadget Suzuki, con cui potranno tingere di azzurro la Tribuna Poggio Secco dell’Autodromo del Mugello.

Tutti alla Tribuna Poggio Secco

L’appuntamento con la MotoGP per gli appassionati italiani è fissato per il fine settimana che va dall’1 al 3 giugno, quando all’Autodromo del Mugello si svolgerà il Gran Premio d’Italia Oakley. Replicando l’iniziativa che ha riscosso grande successo negli anni passati, Suzuki ha deciso di dare ai suoi tifosi la possibilità di assistere alla gara da un punto di vista ottimale e a condizioni eccezionali. Come ormai tradizione, la Casa di Hamamatsu ha infatti opzionato la Tribuna Poggio Secco, che offre un’ampia visuale su uno dei punti più suggestivi della pista e che è dotata di un maxischermo per seguire tutte le fasi della gara.

Biglietti al prezzo di 155 euro (scontati per donne e ragazzini)

I biglietti per accedere alla Tribuna Poggio Secco domenica 3 giugno (con ingresso a partire dalle ore 21 di sabato 2 giugno), altrimenti sold out, possono essere acquistati presso i concessionari Suzuki al prezzo di 155 Euro, con quindi 10 Euro di sconto sul prezzo pieno. La cifra comprende anche l’accesso al parcheggio riservato presso il bivio di Figliano, molto comodo per raggiungere la tribuna, e ilkitSuzuki VIP Pack, composto da una T-shirt Suzuki MotoGp e un cappellino Suzuki. Indossandoli, i tifosi di Iannone e Rins potranno colorare di azzurro gli spalti e regalare ai loro beniamini un colpo d’occhio molto suggestivo, facendo sentire loro tutto il tifo e il calore del pubblico. Infine, Suzuki prevede ulteriori sconti e condizioni ancora più vantaggiose per le donne e i ragazzi. Per le appassionate e i giovani tra i 13 e i 18 anni (nati fra l’1/1/1999 e il 31/12/2004) il costo scende rispettivamente a 130 e 125 Euro, mentre l’ingresso junior (per i nati dopo l’1/1/2005) invece 77 Euro.

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Harley-Davidson, il concessionario di Bologna vince il titolo italiano Battle of the Kings 2018

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È H-D® Bologna il concessionario che si è aggiudicato il titolo italiano nel concorso Battle of the Kings 2018, il più grande concorso di customizzazione promosso da Harley-Davidson®. La proclamazione è avvenuta nel corso dei Motodays 2018, grazie a una giuria formata da esperti del settore e specialisti dell’informazione che hanno valutato le 12 finaliste precedentemente votate dal pubblico fra tutte le special partecipanti al concorso. La special vincitrice si chiama Farm Machine ed è stata realizzata su base Softail® Street Bob™. Ora dovrà vedersela con le altre concorrenti degli altri Paesi passate alla fase finale: la sfida globale è in programma a novembre a Eicma 2018.

Ritorno alle origini: ecco la filosofia della moto vincitrice

“C’è molto della mia storia personale e della storia della mia famiglia in questa special” spiega Gabriele Funi, titolare della concessionaria H-D Bologna, che ha ritirato il premio. “Abbiamo voluto fare una moto dedicata alla terra, al patrimonio rurale della nostra regione, per valorizzare una tradizione preziosa. Vengo da una famiglia che dal 1920 conduce un’azienda agricola e molti degli elementi della moto riconducono a questa esperienza. Ad esempio, il logo sul serbatoio, che si rifà al marchio di una celebre marca di trattori che andavano per la maggiore negli anni ’60. Per non dire della vernice arrugginita, che ricorda proprio quei trattori che tutti noi almeno una volta nella vita abbiamo visto; o le ruote, che sono l’elemento che ci ha fatto venire l’idea e attorno al quale abbiamo cercato di concretizzare il tutto. E aggiungo solo il fatto che io stesso sono perito agrario…”.

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Ford Mustang California Special

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Fu nel 1968 quando la denominazione California Special irruppe per la prima volta nella storia della Ford Mustang. E proprio la California Special si sarebbe convertita in un’edizione speciale, probabilmente la prima, dell’emblematica Pony Car d’Oltreoceano. Per questo, a 50 anni esatti dal suo esordio, Ford le rende tributo rilanciando un classico.

Mezzo secolo fa la Ford Mustang California Special si ispirò al prototipo Shelby GT del 1967 trasformandolo in un pacchetto di aggiornamenti per la Mustang di allora. Ora questa denominazione ritorna come parte della gamma di versioni disponibili per la sesta generazione della muscle car americana.

Gli ingegneri Ford hanno preso come base la Mustang GT 2018 equipaggiata con il V8 da 5.0 litri abbinato al cambio a sei marce e con 450 CV a disposizione. A questo poderoso cuore pulsante si sommano uno splitter anteriore, nuovi cerchi a cinque razze, una griglia specifica, una banda laterale. Dentro sfoggia tappezzerie specifiche e diverse placche identificative della serie speciale California Special.

Insieme a questa nuova versione Ford ha introdotto una serie di novità per la gamma 2018 della Mustang, come il nuovo impianto stereo Bang & Olufsen, i modelli con motore EcoBoost ora disponibili con il sistema di scarico fino ad ora proposto solo con la Mustang GT, nuovi colori per la tappezzeria e il nuovo quadro strumenti completamente digitale.

Ginevra 2018: le foto dagli stand

Ford al Salone di Ginevra 2018

Ford ha portato al Salone di Ginevra 2018 due restyling: quello della Ka+ e quello della Edge

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Chi è Mariella Mengozzi, il nuovo Direttore del Museo dell’Automobile di Torino

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Mariella Mengozzi è il nuovo Direttore del Museo dell’Automobile di Torino: la manager romagnola entro due mesi raccoglierà il testimone del direttore uscente Rodolfo Gaffino Rossi.

Mariella Mengozzi – nata a Forlì nel 1962 – dopo la laurea in Giurisprudenza a Bologna e un Master in gestione aziendale ha lavorato dal 1993 al 2001 in Walt Disney Italia (prima come Licensing Manager e dal 1997 come Retail Director).

Dopo undici anni in Ferrari – Marketing Manager dal 2001 al 2004, Sponsor Manager dal 2005 al 2006, Corporate Communication Manager dal 2006 al 2009 e direttrice della Business Unit Maranello Experience (che comprende il Museo Ferrari di Maranello e i Factory Tours) dal 2009 al 2012 – si è occupata nel 2013 dell’organizazione dell’evento celebrativo per i 50 anni Lamborghini e l’anno seguente è diventata CEO della Quintessence, azienda olandese specializzata nella produzione di yacht.

Auto d’epoca italiane

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Auto Sportive usate – Alfa Romeo 4C

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È stata sulla bocca di tutti per anni: mitizzata, criticata, elogiata; l’Alfa Romeo 4C ha sollevato un gran polverone, non c’è dubbio. Anche perché è toccato a lei il duro compito (insieme alla Giulia) di lucidare il pedigree sportivo del marchio del Biscione.
E ci è riuscita? In parte. Ma i presupposti c’erano (e ci sono) tutti. È un’auto lontana dall’essere perfetta, ma è emozionante sotto ogni aspetto.
Ha un telaio in fibra di carbonio, la trazione posteriore, un peso di 950 kg a secco e un motore 1.750 quattro cilindri turbo da 240 CV. Il cambio è un automatico a doppia frizione, unica scelta disponibile. È una sportiva dura e pura, ma, soprattutto, dura. Di sospensioni, di scocca, e di sterzo, privo della servoassistenza. Ci sono l’ABS e i controlli elettronici, allentabili o disinseribili: fine. Dal vivo poi attira più sguardi di una Ferrari, ha delle proporzioni esotiche, una linea sexy e un sound da auto da corsa. Una supercar in miniatura, tutta italiana.

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(QUASI) BUONA LA PRIMA

Ma com’è da dietro il volante? Speciale, senza dubbio. Si è seduti raso terra, belli incassati, la visibilità posteriore è nulla e sotto la scocca “picchiettano” tutti i sassolini e i detriti, si sentono fin dentro le ossa. È un’auto che non infonde molta sicurezza, non perché si muova molto, anzi, è fin troppo “ancorata” alla strada. E questo è un bene fino a un certo punto, perché non avvisa minimamente quando sta per perdere grip, e quando lo perde bisogna avere reazioni da supereroe. Lo sterzo poi non aiuta. È pesantissimo e si muove tra le mani bruscamente, seguendo ogni imperfezione della strada. Tutto ciò è estremamente elettrizzante, ma anche terrificante.

Ad andature sportive, con l’Alfa Romeo 4C, bisogna sudare sette camicie. Il motore, con lo scarico sportivo, emette un suono così forte da essere illegale. Il 1750 cc spinge forte, ma ha un raggio d’azione molto limitato: fino a 2.500 giri è vuoto, dai 2.500 ai 5.000 tira fortissimo e poi si spegne. Il cambio a doppia frizione con paddle al volante, invece, è l’unico elemento “dolce” della macchina ed è rapido quanto basta.
Un cambio manuale sarebbe stato più in linea con il carattere dell’auto, ma, visto quanto si muove lo sterzo, sarete felici di tenere le mani ancorate sul volante.

E infine c’è l’assetto. Non c’è strada abbastanza liscia per cotanta rigidità: il grip meccanico è elevatissimo e nelle curve lente emerge parecchio sottosterzo. Per far scivolare il posteriore bisogna impegnarsi moltissimo, e quando parte non lo fa mai in modo progressivo. Insomma non è un’auto da drift: richiede una guida pulita, ferma, precisa, e va guidata con la testa.
Richiede rispetto, come le auto di una volta. C’è però una grande certezza: la frenata. L’impianto frenante è pazzesco, quasi sovradimensionato; il pedale ha una modulabilità eccellente e l’ABS è tarato per intervenire davvero all’ultimo. Insomma, la sensazione è quella di guidare un’auto messa a punto solo fino a metà, come se le mancasse lo stadio finale di sviluppo. Vuoi per mancanza di budget, o per i tempi stretti. È un’auto emozionante, non c’è dubbio, ma c’è molto margine per migliorare.

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PREZZI

Nuova costa 65.000 euro, mentre usata, con pochi km, si trova a circa 48.000 euro. Non si è svalutata molto, anzi, è un’auto che è destinata a salire di valore. Certo, 50.000 euro non sono pochi per l’auto che è, ma non bisogna considerala solo come unbel giocattolo: è un vero e proprio investimento. Quindi, se siete così fortunati da potervela permettere, ci farei un pensierino.

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Auto Sportive usate – Alfa Romeo 4C

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È stata sulla bocca di tutti per anni: mitizzata, criticata, elogiata; l’Alfa Romeo 4C ha sollevato un gran polverone, non c’è dubbio. Anche perché è toccato a lei il duro compito (insieme alla Giulia) di lucidare il pedigree sportivo del marchio del Biscione.
E ci è riuscita? In parte. Ma i presupposti c’erano (e ci sono) tutti. È un’auto lontana dall’essere perfetta, ma è emozionante sotto ogni aspetto.
Ha un telaio in fibra di carbonio, la trazione posteriore, un peso di 950 kg a secco e un motore 1.750 quattro cilindri turbo da 240 CV. Il cambio è un automatico a doppia frizione, unica scelta disponibile. È una sportiva dura e pura, ma, soprattutto, dura. Di sospensioni, di scocca, e di sterzo, privo della servoassistenza. Ci sono l’ABS e i controlli elettronici, allentabili o disinseribili: fine. Dal vivo poi attira più sguardi di una Ferrari, ha delle proporzioni esotiche, una linea sexy e un sound da auto da corsa. Una supercar in miniatura, tutta italiana.

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(QUASI) BUONA LA PRIMA

Ma com’è da dietro il volante? Speciale, senza dubbio. Si è seduti raso terra, belli incassati, la visibilità posteriore è nulla e sotto la scocca “picchiettano” tutti i sassolini e i detriti, si sentono fin dentro le ossa. È un’auto che non infonde molta sicurezza, non perché si muova molto, anzi, è fin troppo “ancorata” alla strada. E questo è un bene fino a un certo punto, perché non avvisa minimamente quando sta per perdere grip, e quando lo perde bisogna avere reazioni da supereroe. Lo sterzo poi non aiuta. È pesantissimo e si muove tra le mani bruscamente, seguendo ogni imperfezione della strada. Tutto ciò è estremamente elettrizzante, ma anche terrificante.

Ad andature sportive, con l’Alfa Romeo 4C, bisogna sudare sette camicie. Il motore, con lo scarico sportivo, emette un suono così forte da essere illegale. Il 1750 cc spinge forte, ma ha un raggio d’azione molto limitato: fino a 2.500 giri è vuoto, dai 2.500 ai 5.000 tira fortissimo e poi si spegne. Il cambio a doppia frizione con paddle al volante, invece, è l’unico elemento “dolce” della macchina ed è rapido quanto basta.
Un cambio manuale sarebbe stato più in linea con il carattere dell’auto, ma, visto quanto si muove lo sterzo, sarete felici di tenere le mani ancorate sul volante.

E infine c’è l’assetto. Non c’è strada abbastanza liscia per cotanta rigidità: il grip meccanico è elevatissimo e nelle curve lente emerge parecchio sottosterzo. Per far scivolare il posteriore bisogna impegnarsi moltissimo, e quando parte non lo fa mai in modo progressivo. Insomma non è un’auto da drift: richiede una guida pulita, ferma, precisa, e va guidata con la testa.
Richiede rispetto, come le auto di una volta. C’è però una grande certezza: la frenata. L’impianto frenante è pazzesco, quasi sovradimensionato; il pedale ha una modulabilità eccellente e l’ABS è tarato per intervenire davvero all’ultimo. Insomma, la sensazione è quella di guidare un’auto messa a punto solo fino a metà, come se le mancasse lo stadio finale di sviluppo. Vuoi per mancanza di budget, o per i tempi stretti. È un’auto emozionante, non c’è dubbio, ma c’è molto margine per migliorare.

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PREZZI

Nuova costa 65.000 euro, mentre usata, con pochi km, si trova a circa 48.000 euro. Non si è svalutata molto, anzi, è un’auto che è destinata a salire di valore. Certo, 50.000 euro non sono pochi per l’auto che è, ma non bisogna considerala solo come unbel giocattolo: è un vero e proprio investimento. Quindi, se siete così fortunati da potervela permettere, ci farei un pensierino.

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Subaru WRX 4p (2011): pregi e difetti della compatta sportiva giapponese

Subaru WRX 4pSubaru WRX 4p

Subaru WRX 4p spoiler posterioreSubaru WRX 4p spoiler posteriore

Subaru WRX 4p abitacoloSubaru WRX 4p abitacolo

 

La prima generazione della Subaru WRX 4p – variante con la coda della compatta sportiva giapponese a trazione integrale – è anche la prima Impreza “cattiva” a non adottare un nome – Impreza, appunto – che ha fatto la storia del rally (sei Mondiali WRC tra il 1995 e il 2003). Oggi questa vettura si trova facilmente a poco più di 20.000 euro, scopriamo insieme i suoi pregi e difetti.

Subaru WRX 4p spoiler posterioreSubaru WRX 4p spoiler posteriore

I pregi della Subaru WRX 4p del 2011

Dotazione di serie

Completa: cerchi in lega, climatizzatore automatico, cruise control, tre differenziali (anteriore e posteriore autobloccanti e centrale regolabile), fari allo xeno, fendinebbia, radio Aux Bluetooth CD MP3, retrovisori ripiegabili elettricamente e vernice metallizzata.

Posto guida

Semplicemente perfetto: sedile sportivo avvolgente e comandi ergonomici.

Climatizzazione

Impianto potente ed efficace.

Sospensioni

La taratura non troppo rigida degli ammortizzatori della Subaru WRX 4p regala un buon comfort sulle sconnessioni pronunciate.

Rumorosità

La compatta con la coda delle Pleiadi ha un sound coinvolgente quando si guida in modo sportivo.

Motore

Il 2.5 boxer Euro 5 turbo della Subaru WRX 4p del 2011 è un piccolo gioiello in grado di generare una potenza di 300 CV e una coppia di 407 Nm. Un propulsore che – nonostante la sovralimentazione – preferisce gli alti regimi ai bassi.

Prestazioni

Da urlo: 255 km/h di velocità massima e 5,2 secondi per accelerare da 0 a 100 chilometri orari.

Dotazione di sicurezza

C’è tutto quello che serve: airbag frontali, laterali e a tendina, attacchi Isofix e controlli di stabilità e trazione.

Tenuta di strada

Nelle curve si esalta, nel misto stretto è agile e incollata all’asfalto. Tre differenziali – due autobloccanti (l’anteriore elicoidale e il posteriore Torsen) e uno centrale autobloccante a controllo elettronico gestito dall’abitacolo – e la possibilità di ritardare l’intervento dei controlli elettronici (o di escluderli completamente).

Prezzo

Da nuova nel 2011 la Subaru WRX 4p costava 43.850 euro. Oggi si trova facilmente a 20.500 euro: poco meno di una Opel Astra 1.4 T 4p. appena uscita dal concessionario.

Subaru WRX 4p abitacoloSubaru WRX 4p abitacolo

I difetti della Subaru WRX 4p del 2011

Abitabilità

Dietro lo spazio non è molto.

Finitura

La plancia ha un aspetto cheap: colpa più dei materiali utilizzati (plastiche dure) che degli assemblaggi (perfetti).

Capacità bagagliaio

Il vano ha una capienza di 420 litri (adeguati alla vettura) ma una forma poco regolare.

Cambio

La trasmissione manuale a sei marce della Subaru WRX 4p del 2011 ha una leva che tende ad impuntarsi quando si guida in modo sportivo.

Sterzo

Poco comunicativo.

Visibilità

Quella posteriore è penalizzata dal vistoso spoiler.

Freni

Poco potenti se paragonati a quelli della rivale diretta (la Mitsubishi Lancer Evolution).

Tenuta del valore

La Subaru WRX 4p del 2011 è la prima variante sportiva della Impreza con la coda non impiegata nei rally e questo inciderà notevolmente sul calo delle quotazioni in futuro.

Consumo

Alto in ogni situazione: 9,5 km/l dichiarati.

Garanzie

La copertura globale e quella sulla verniciatura sono scadute nel 2014. Ancora valida, fino al 2023, la protezione sulla corrosione.

Scopri tutto il listino Subaru

Il mondo Subaru

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Subaru WRX 4p (2011): pregi e difetti della compatta sportiva giapponese

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Subaru WRX 4p abitacoloSubaru WRX 4p abitacolo

 

La prima generazione della Subaru WRX 4p – variante con la coda della compatta sportiva giapponese a trazione integrale – è anche la prima Impreza “cattiva” a non adottare un nome – Impreza, appunto – che ha fatto la storia del rally (sei Mondiali WRC tra il 1995 e il 2003). Oggi questa vettura si trova facilmente a poco più di 20.000 euro, scopriamo insieme i suoi pregi e difetti.

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I pregi della Subaru WRX 4p del 2011

Dotazione di serie

Completa: cerchi in lega, climatizzatore automatico, cruise control, tre differenziali (anteriore e posteriore autobloccanti e centrale regolabile), fari allo xeno, fendinebbia, radio Aux Bluetooth CD MP3, retrovisori ripiegabili elettricamente e vernice metallizzata.

Posto guida

Semplicemente perfetto: sedile sportivo avvolgente e comandi ergonomici.

Climatizzazione

Impianto potente ed efficace.

Sospensioni

La taratura non troppo rigida degli ammortizzatori della Subaru WRX 4p regala un buon comfort sulle sconnessioni pronunciate.

Rumorosità

La compatta con la coda delle Pleiadi ha un sound coinvolgente quando si guida in modo sportivo.

Motore

Il 2.5 boxer Euro 5 turbo della Subaru WRX 4p del 2011 è un piccolo gioiello in grado di generare una potenza di 300 CV e una coppia di 407 Nm. Un propulsore che – nonostante la sovralimentazione – preferisce gli alti regimi ai bassi.

Prestazioni

Da urlo: 255 km/h di velocità massima e 5,2 secondi per accelerare da 0 a 100 chilometri orari.

Dotazione di sicurezza

C’è tutto quello che serve: airbag frontali, laterali e a tendina, attacchi Isofix e controlli di stabilità e trazione.

Tenuta di strada

Nelle curve si esalta, nel misto stretto è agile e incollata all’asfalto. Tre differenziali – due autobloccanti (l’anteriore elicoidale e il posteriore Torsen) e uno centrale autobloccante a controllo elettronico gestito dall’abitacolo – e la possibilità di ritardare l’intervento dei controlli elettronici (o di escluderli completamente).

Prezzo

Da nuova nel 2011 la Subaru WRX 4p costava 43.850 euro. Oggi si trova facilmente a 20.500 euro: poco meno di una Opel Astra 1.4 T 4p. appena uscita dal concessionario.

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I difetti della Subaru WRX 4p del 2011

Abitabilità

Dietro lo spazio non è molto.

Finitura

La plancia ha un aspetto cheap: colpa più dei materiali utilizzati (plastiche dure) che degli assemblaggi (perfetti).

Capacità bagagliaio

Il vano ha una capienza di 420 litri (adeguati alla vettura) ma una forma poco regolare.

Cambio

La trasmissione manuale a sei marce della Subaru WRX 4p del 2011 ha una leva che tende ad impuntarsi quando si guida in modo sportivo.

Sterzo

Poco comunicativo.

Visibilità

Quella posteriore è penalizzata dal vistoso spoiler.

Freni

Poco potenti se paragonati a quelli della rivale diretta (la Mitsubishi Lancer Evolution).

Tenuta del valore

La Subaru WRX 4p del 2011 è la prima variante sportiva della Impreza con la coda non impiegata nei rally e questo inciderà notevolmente sul calo delle quotazioni in futuro.

Consumo

Alto in ogni situazione: 9,5 km/l dichiarati.

Garanzie

La copertura globale e quella sulla verniciatura sono scadute nel 2014. Ancora valida, fino al 2023, la protezione sulla corrosione.

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