Monthly Archives: Febbraio 2018
Alfa Romeo: 4 serie speciali a Ginevra
Saranno 4 le novità che quest’anno Alfa Romeo porterà al Salone di Ginevra 2018, tutte serie speciali: la Giulia Quadrifoglio NRing Edition, la Stelvio Quadrifoglio NRing Edition, la 4C Coupé competizione e la 4C Spider Italia. Debutta anche il Pack Performance dedicato alla Stelvio Super.
Le NRing Edition
108 – come gli anni di storia della Casa del Biscione – saranno le unità che verranno prodotte per ognuna delle serie speciali NRing della Giulia e Stelvio Quadrifoglio. Entrambe saranno caratterizzate dalla carrozzeria in tinta Grigio Circuito con rifiniture in fibra di carbonio per la mascherina frontale, gli specchietti retrovisori e le minigonne laterali. L’equipaggiamento di serie potrà contare sui freni in carboceramica, i sedili in carbonio firmati Sparco e volante in pelle e Alcantara. Di serie anche l0impianto stereo Harman Kardon e l’Alfa Connect 3D.
Alfa Romeo 4C Competizione e Italia
Anche la piccola coupé sportiva Alfa Romeo viene proposta on due allestimenti speciali (da 108 esemplari ciascuno) denominati Competizione e Italia. Il primo si distingue per la livrea in Grigio Vesuvio con grafiche rosse (in optional) e dettagli in carbonio come il tetto, lo spider posteriore gli specchietti retrovisori, le cornici dei fari anteriori e le prese d’aria. I cerchi, da 18 pollici all’anteriore e da 19 al posteriore sono in tinta scura. Gli interni sfoggiano rivestimenti in pelle e microfibra con cuciture rosse, a contrasto, e la placca numerata della serie speciale.
La serie speciale Italia, disponibile anche per la versione Spider, si riconosce per la tinta carrozzeria Blu Misano con pinze dei freni a contrasto in giallo e cerchi in color argento. Il retro treno è dominato dallo scarico Akrapovic e sul laterale, in bella vista, c’è il tricolore con il logo Spider Italia. Gialle sono anche le cuciture a contrasto per gli interni e per altri dettagli, mentre l’equipaggiamento di serie prevede l’impianto stereo Alpine.
Le novità Fiat al Salone di Ginevra 2018
Debuttano la 124 Spider nella versione S-Design e la famiglia Mirror al completo
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Le novità Fiat al Salone di Ginevra 2018
Al Salone di Ginevra 2018 Fiat punterà sulla nuova linea S-Design e Mirror, gli allestimenti rivolti allo stile, il primo, e alla connettività, il secondo.
Fiat 124 Spider S-Design
La 124 Spider debutterà nella versione S-Design, che si andrà ad affiancare alla Tipo 5 porte e alla 500X S-Design. Un proposta dedicata a chi cerca stile e contenuti con un carattere contemporaneo, dinamico e distintivo. L’allestimento di base è il Lusso, arricchito con accessori firmati Mopar come la roll-bar, il montante anteriore e le calotte degli specchietti retrovisori nella colorazione brunita, i cerchi in lega da 17 pollici, il badge tricolore sul posteriore, la banda adesiva rossa sulla fiancata, il cofano attivo, il doppio scarico cromato e i fari fendinebbia. La meccanica abbinata a questo allestimento è il quattro cilindri turbo MultiAir da 1.4 litri, 140 CV e 240 Nm di coppia, disponibile in abbinamento al cambio manuale o all’automatico a sei marce.
La famiglia Mirror al completo
Un’area dello stand ospiterà poi la famiglia Mirror al completo Con la 500, la 500X e la 500L. Tutte potranno contare su un ricco equipaggiamento tecnologico con la radio UconnectTM 7” HD Live con touchscreen ad alta risoluzione (compatibile con Apple CarPlay e AndroidAuto). Esteticamente la 500 X Mirror si riconosce per la carrozzeria in Blu Venezia in abbinamento al tetto a contrasto in grigio opaco e ai cerchi di lega diamantati da 17 pollici. La 500X Mirror si caratterizza invece per la tinta della livrea in Blu Jeans, i cerchi in lega da 17 pollici in nero opaco diamantato, i proiettori anteriori Bi-Xenon, la plancia in tinta Blu Jeans opaco e rivestimenti dei sedili in blu a contrasto.
Fiat: la gamma Mirror si estende alle 500X e 500L
L’allestimento high-tech e iper-connesso dedicato ai Millennials
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F1 – Tutte le Ferrari di Schumacher
Credits: German Michael Schumacher at the wheel of his Ferrari 25 October during the official training session at Jerez circuit for the European Formula One Grand Prix on Sunday. Canadian Jacques Villeneuve is lying one point behind Schumacher in the championship.
Credits: B104-19981202- MONTMELO, BARCELONA, SPAIN: German Ferrari driver Michael Schumacher steers his racing car off the track following a driving mistake in the Seat curve of the Montmelo racingtrack near Barcelon, 02 December 1998, during a training session here this Wednesday. EPA PHOTO EFE/LLUIS GENE/jm/kr
Credits: SUZ02 – 19991029 – SUZUKA, JAPAN : German Formula One Ferrari driver Michael Schumacher powers his car during a free training session at the Suzuka race track, Friday 29 October 1999, prior to Sunday’s Japanese Grand Prix. (ELECTRONIC IMAGE)
EPA PHOTO DPA/KAY NIETFELD/kn-cl
Credits: KLM11 – 20001022 – KUALA LUMPUR, MALAYSIA : World Champion Ferrari driver Michael Schumacher, of Germany, passes the finish line under the waving black and white checkered flag announcing his victory at the 2000 Sepang Malaysian Formula One Grand Prix 22 October 2000. McLarens David Coulthard, of Britain, took second place and Ferrari’s Rubens Barrichello, of Brazil, finished third. Ferrari also won the Constructor’s Cup. EPA PHOTO DPA/OLIVER MULTHAUP/mul/bw
Credits: THROUGH EUROPEAN EYES
FFM54 – 20010821 – HUNGARORING, HUNGARY : German F-1 Ferrari driver Michael Schumacher raises his arm in victory as he crosses the finish line to win the 16th Hungarian Grand Prix and his 4th world champion title on 19 August 2001 at the Hungaroring. EPA PHOTO EPA/ATTILA KISBENEDEK/AK-tu
Credits: DEX02 – 20020929 – INDIANAPOLIS, IN, UNITED STATES : Grand Prix racer Michael Schumacher of Germany, with the Ferrari team, makes a turn during the USA Formula One Grand Prix 29 September, 2002 in Indianapolis.
EPA PHOTO AFPI/DON EMMERT/dre
Credits: German Ferrari driver Michael Schumacher drives in front of a roller-coaster during the free practise at Suzuka race track, Saturday 11 October 2003. The last Formula One GP of the season takes place here on Sunday with Schumacher aiming for a record sixth title. The race track here is situated inside a huge amusement park. EPA/OLIVER MULTHAUP
Michael Schumacher ha corso in F1 con la Ferrari dal 1996 al 2006 conquistando cinque Mondiali consecutivi tra il 2000 e il 2004), 72 vittorie, 58 pole position, 53 giri veloci e 116 podi.
Di seguito troverete una gallery con le foto di tutte le Ferrari guidate da Michael Schumacher in F1: 12 monoposto che hanno contribuito a creare la leggenda della Scuderia di Maranello.
F1 – Tutte le monoposto di Michael Schumacher
1996 – Ferrari F310
15 GP disputati
3 vittorie
4 pole position
2 giri veloci
8 podi
1997 – Ferrari F310B
17 GP disputati
5 vittorie
3 pole position
3 giri veloci
8 podi
1998 – Ferrari F300
16 GP disputati
6 vittorie
3 pole position
6 giri veloci
11 podi
1999 – Ferrari F399
10 GP disputati
2 vittorie
3 pole position
5 giri veloci
6 podi
2000 – Ferrari F1-2000
17 GP disputati
9 vittorie
9 pole position
2 giri veloci
12 podi
2001-2002 – Ferrari F2001
19 GP disputati
10 vittorie
12 pole position
3 giri veloci
16 podi
2002-2003 – Ferrari F2002
19 GP disputati
11 vittorie
8 pole position
9 giri veloci
16 podi
2003 – Ferrari F2003-GA
12 GP disputati
5 vittorie
3 pole position
3 giri veloci
7 podi
2004 – Ferrari F2004
18 GP disputati
13 vittorie
8 pole position
10 giri veloci
15 podi
2005 – Ferrari F2004M
2 GP disputati
2005 – Ferrari F2005
17 GP disputati
1 vittoria
1 pole position
3 giri veloci
5 podi
2006 – Ferrari 248 F1
18 GP disputati
7 vittorie
4 pole position
7 giri veloci
12 podi
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Skoda Vision X: ibrida a metano
Credits: Autodesk VRED Design 2018.4 Update
Credits: Autodesk VRED Design 2018.4 Update
Al Salone di Ginevra 2018, Skoda svelerà il futuro della propria Gamma con un’inedita concept car denominata Vision X.
Oltre al nuovo linguaggio stilistico del Marchio, questo prototipo vanta un sistema ibrido di nuova concezione che combina trazione elettrica, gas metano e benzina. Il sistema di trazione particolarmente ecocompatibile, assicura un’immediata erogazione di potenza, più agilità e bassi valori di emissioni: solo 89 g/km di CO2. A seconda delle esigenze, Vision X può viaggiare con trazione anteriore, posteriore o integrale.
Christian Strube, Membro del Board ŠKODA per lo Sviluppo Tecnico, ha dichiarato:
“ŠKODA prosegue a ritmo serrato nei preparativi e negli sviluppi della mobilità di domani. Con il prototipo ibrido ŠKODA Vision X presentiamo un’anticipazione sull’ulteriore sviluppo della nostra Gamma. I veicoli a gas metano sono puliti e convenienti. Con questo sistema ibrido, i nostri Clienti possono iniziare a guidare a emissioni zero”.
Il sistema di trazione si distingue per la combinazione di un motore con alimentazione a metano e benzina, a due motori elettrici. Questa nuova tecnologia permette di ridurre sensibilmente le emissioni di CO2, portandole ad appena 89 g/km.
Il motore a combustione è un propulsore quattro cilindri 1.5 TSI G-TEC con sovralimentazione turbo, sviluppato appositamente per l’impiego del gas metano. Sviluppa 130 CV (96 kW) di potenza massima per 250 Nm di coppia massima. Dei due serbatoi di metano, uno si trova sotto i sedili posteriori e l’altro è dietro l’asse posteriore e la coppia del motore a metano viene trasmessa all’asse anteriore.
Skoda Vision X è atteso al Salone di Ginevra 2018
Anticipa le forme del futuro SUV urbano del marchio
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Gli effetti delle droghe sulla guida
Credits: epa05427323 A handout picture made available by the Chilean National Service of Customs on 15 July 2016 shows a portion of the 14,984 pills of ecstasy with a commercial value of 460,000 US dollars, seized after an operation by police, at the Comodoro Arturo Merino Benítez International Airport in Santiago, Chile. EPA/NATIONAL CUSTOMS SERVICE OF CHILE / HANDOUT HANDOUT EDITORIAL USE ONLY/NO SALES
Le droghe incidono pesantemente sulle capacità di guida, attività che richiede un’attenzione permanente.
Di seguito troverete una guida completa – realizzata dal TCS (Touring Club Svizzero) – relativa agli effetti psicologici delle droghe sulla guida, sostanza per sostanza.
Gli effetti delle droghe sulla guida
Canapa (hashish, marijuana, sostanze attive del THC (tetraidrocannabinolo)
Perturbazioni della percezione e della capacità motoria, tempo di reazione aumentato, le reazioni sono sovente solo abbozzate, gli automatismi ben rodati si confondono (in particolare in situazione di stress), le riserve di capacità diminuiscono, l’attenzione è continuamente distolta da dettagli di secondaria importanza.
Oppiacei, eroina, morfina
L’attenzione e la percezione si allentano, i movimenti si fanno più lenti, il tempo di reazione aumenta, sonnolenza, apatia, visibilità notturna ridotta (restringimento della pupilla).
Cocaina
Sotto l’influsso della cocaina, il conducente sopravvaluta la propria capacità di guidare, con conseguente aumento dell’assunzione di rischi. La sua concentrazione e la sua attenzione diminuscolo, la sua irritabilità e aggressività aumentano, le sue reazioni diventano incontrollabili. Dilatazione delle pupille, ciò che riduce l’adattamento alla luce viva (abbagliamento). Quando gli effetti diminuiscono, cedono il posto alla fatica, addirittura alla spossatezza.
Amfetamine, metanfetamine
Perdita del senso della realtà e difficoltà nell’apprezzamento delle situazioni, tendenza ad assumere rischi, le pupille si dilatano e non reagiscono più a una luce intensa (abbagliamento). Quando gli effetti diminuscono, cedono il posto alla fatica, addirittura alla spossatezza.
Amfetamine di sintesi, entactogeni (ecstasy)
Tendenza ad assumere rischi, le capacità diminuscono, la confusione come pure la disinibizione aumentano. Le pupille si dilatano e si adattano a stento alla luce viva (rischio di abbagliamento). Quando gli effetti diminuscono, cedono il posto alla fatica, alla spossatezza e a difficoltà di concentrazione.
Allucinogeni
Confusione, allucnazione, problemi di coordinamento, perdita del senso della realtà. Diminuzione o perdita dell’attenzione. Quando gli effetti diminuiscono possono cedere il posto alla spossatezza.
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Honda CR-V 2018: sette posti e ibrida
Tra le novità Honda attese per il Salone di Ginevra 2017 c’è la versione europea della nuova CR-V. La sport utility giapponese si aggiorna con un leggero listino estetico, guadagna spazio all’interno dell’abitacolo e rinnova le proposte meccaniche eliminando il Diesel dal listino e introducendo la variante ibrida.
Passo allungato, per la prima volta anche a sette posti
Esteticamente la nuova Honda CR-V si rinnova con i gruppi ottici ridisegnati e dotati di tecnologia LED e con la nuova mascherina Active Shutter Grille.
Una delle novità più importanti riguarda la piattaforma, il cui passo è stato allungato per guadagnare più spazio all’interno. In questo modo con la nuova versione la CR-V viene proposta per la prima volta anche nella versione a sette posti.
Rinnovato anche il portabagagli con un fondo a due livelli e con il portellone elettrico. Arrivano inoltre i due display da 7 pollici, uno dedicato al sistema di infotaoniment, l’altro alla strumentazione digitale.
Niente diesel ma arriva la proposta ibrida
Con la CR-V 2018 debutta in gamma la variante ibrida, il cui sistema i-MMD sfrutta un 2.0 VTEC a ciclo Atkinson e due motori elettrici. Volendo c’è anche l’opzione a benzina: il 1.5 VTEC turbo (con cambio manuale o CVT).
Come alternativa alla trazione anteriore di serie, la CR-V può essere equipaggiata anche con la trazione integrale Real Time AWD (disponibile per entrambe le motorizzazioni), abbinata all’assetto rialzato di 38 mm.
Honda a Ginevra 2018 con prototipi e non solo
Il Concept Urban EV torna al fianco delle protagoniste del Salone di Tokyo, il Concept Sports EV ed il Concept NeuVù
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Come funziona un motore a benzina
Il motore a benzina – il secondo propulsore più amato dagli italiani – è molto usato da chi non percorre molti chilometri e da chi vuole un’unità più economica da acquistare rispetto a quelle diesel o ibride.
Di seguito scopriremo come funziona un motore a benzina a 4 tempi, una guida completa alle quattro fasi del ciclo Otto, su cui si basano quasi tutte le unità a benzina.
Come funziona un motore a benzina: aspirazione
Il pistone si muove verso il punto morto inferiore. Attraverso le valvole di aspirazione viene aspirata la miscela aria benzina.
Come funziona un motore a benzina: compressione
Il pistone inverte la sua corsa comprimendo la miscela aria benzina. Al momento opportuno, poco prima che il pistone raggiunga il punto morto superiore, scocca la scintilla e si avvia la fase di combustione.
Come funziona un motore a benzina: espansione
La temperatura all’interno della camera di combustione aumenta e la pressione sale. Il pistone viene spinto verso il punto morto inferiore.
Come funziona un motore a benzina: scarico
Il pistone inverte nuovamente la sua corsa spostandosi verso il punto morto superiore. Inizia la fase di scarico dei gas combusti attraverso le valvole.
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Il diesel è morto. O anche se ancora vivo, lo stanno già seppellendo
Riviste, siti specializzati ed esperti del settore automotive danno quasi per certa la fine dei motori diesel, ipotizzando un mercato europeo che passerà dal 50% al 9% entro il 2030. Ma visti gli avvenimenti recenti sembrano quasi ipotesi eccessivamente ottimiste.
L’anno scorso, per la prima volta dal 2009, in Europa le immatricolazioni di auto a benzina hanno superato quelle diesel. Negli ultimi mesi molti costruttori hanno affermato a più riprese che si stanno già preparando a dire addio al gasolio a causa delle future norme europee che entreranno in vigore dal 2018 e che renderebbero i motori diesel troppo costosi e difficili da produrre.
Volvo si è spinta oltre sostenendo che oltre il 2021 non ci saranno più sviluppi sui loro motori diesel per gli stessi motivi e, notizia di oggi, FCA non equipaggerà più le sue auto con motori diesel a partire dal 2022. E quattro anni passano molto in fretta, soprattutto nella vita media di un’auto.
Le città di Parigi, Madrid, Atene e Città del Messico hanno scavato ulteriormente la fossa al motore più amato dagli europei fissando il bando definitivo dei motori a gasolio: 2020 per la capitale francese e 2025 per le altre tre.
Il dieselgate ha chiuso definitivamente le porte, con tanto di saldatura e lancio della chiave, del (grande) mercato americano ai motori diesel.
Tutte queste notizie su quanto sia brutto e cattivo il motore diesel, si sono tradotte in un calo immediato delle vendite delle auto diesel in Europa che, per la prima volta, sono scese sotto il 50 percento.
Germania
E oggi è arrivato l’ultimo colpo di badile colmo di terra che andrà a seppellire definitivamente il motore diesel. La Germania, il principale produttore di auto diesel e dove i vari Mercedes, Audi, BMW e VW stanno proponendo incentivi su incentivi per convincere gli automobilisti tedeschi a cambiare la loro auto a gasolio Euro4 per una nuova Euro6, ha stabilito che i singoli comuni potranno decidere autonomamente di vietare la circolazioni alle auto diesel.
Immaginatevi la scena. Nel comune in cui vivete potete guidare la vostra adorata auto a gasolio, ma in quello dove lavorate lo vieta. La vostra auto diventa immediatamente inutile. Non potete più recarvi al lavoro in auto, che poi è il motivo per cui il 90 percento di noi l’ha acquista.
Oppure decidete di andare in vacanza e, cavolo, il vostro meraviglioso albergo vista mare si trova in un comune che non vuole la vostra auto e dovete parcheggiare a 3Km di distanza, sempre che, nel frattempo, il comune vicino non abbia cambiato idea. Insomma, in un attimo si crea uno scenario da incubo sotto forma di divieti a macchie di leopardo che rendono impensabili lo spostamento in auto.
In altre parole, avete speso 30? 40 mila euro? per una cosa che non vi serve più a niente. No bueno.
E in Italia?
Nel 2017 il mercato delle nuove immatricolazioni di auto diesel in Italia è cresciuto del 3,8% nel 2017, arrivando a quota 57% e continua a salire.
I motivi? Sono tre.
1) Gli incentivi che i costruttori danno a chi acquista in questo momento un’auto diesel. Si va dai 5 ai 9 mila euro a seconda dei modelli. Generosità che dovrebbe farci porre alcune domande sul futuro dell’auto che stiamo acquistando
2) La coppia dei motori diesel a noi piace un sacco (VW ha faticato parecchio a convincere i propietari di vetture TDI a presentarsi in concessionaria perché molti temevano che l’aggiornamento del software avrebbe fatto perdere cavalli alle loro auto)
3) Il primato di benzina più cara d’Europa conquistata con molta fatica, guerre coloniali e terremoti non rende molto allettante il passaggio a quel tipo di carburante.
Il futuro è elettrico
Gli stessi esperti che hanno decretato la fine del diesel, affermano che il futuro prossimo sarà delle auto elettriche, delle ibride e di quelle a benzina. Quest’ultime dovrebbero assestarsi attorno al 25% del mercato. Quindi via il diesel e largo a elettrico e benzina.
Toyota e Lexus hanno subito visto l’occasione della loro vita e offrono dai 4 mila e 500 ai 7 mila euro se permutate un’auto diesel per una ibrida.
La benzina in Italia dunque scenderà finalmente di prezzo?
Avrebbe molto senso vista la direzione che ha preso il tutto già dall’inizio del 2017, ma no.
Oggi il prezzo di un litro di benzina è di 1,525 euro. 0,522 euro è il costo reale della benzina, 0,728 sono accise (guerre in Africa, crisi di Suez, alluvioni, terremoti eccetera) e 0,275 euro sono IVA (sì, paghiamo una tassa sulle tasse. I primati non si raggiungono per caso).
Un litro di gasolio costa 1,376 euro, una differenza di 15 centesimi al litro che, indovinate un po’, non sono dati dalla materia prima, bensì da una differenza di accise e di IVA sulle stesse.
La benzina costerebbe uguale, ma dato che ai tempi ci si preoccupava soprattutto del riscaldamento globale, il nostro governo aveva deciso di agevolare il diesel. Ora però che si è scoperto che le polveri sottili sono pericolosamente dannose nell’immediato per tutti noi che le respiriamo, non ha ancora mosso un’accisa dimostrando l’ennesimo contatto con la realtà e una profonda conoscenza delle priorità di tutti noi.
Quindi che auto devo acquistare nel 2018?
Ipotesi 1 Auto diesel
Nel 2018 acquisto un’auto diesel con gli incentivi. Motore divertente e consumi contenuti. Tra 5 anni, quando vorrò rivenderla, devo sapere che non varrà più niente. Anzi, probabilmente dovrò pure pagare per smaltirla.
Ma il vero problema è un altro: in questi 5 anni mi troverò spesso nella condizione di non poter andare in determinati posti perché alla mia auto è vietato l’accesso. Cosa che la renderebbe un acquisto costoso e assai inutile.
Ipotesi 2 Auto benzina
I motori a benzina sono migliorati molto negli ultimi anni anche sul fronte dei consumi, ma non riescono ancora a percorrere i km al litro di un diesel. Non ci sono incentivi per l’acquisto, non ci sono motorizzazioni per i modelli grandi o per i tanto amati e pesanti SUV, e dovete prevedere un aumento del vostro budget annuale di almeno 600 euro per la differenza di carburante.
Ipotesi 3 Auto elettrica
Ideale per fare il commuting quotidiano casa-lavoro, ecologica e tristemente silenziosa e per nulla divertente. Tra una ricarica e l’altra, per fare un viaggio con la famiglia oltre i 300 km impiegherò lo stesso tempo che nel 1826, senza contare il costo del pernottamento in hotel per 3 persone.
Ipotesi 3 Auto Ibrida
L’autonomia in questo caso non è un problema perché si può sempre contare su un motore a benzina. Se guidate molto in città, potreste effettivamente quasi arrivare ai consumi di una vettura diesel. Se invece fate molta autostrada, non andrete oltre i 12 km con un litro e avrete un’impennata significativa dei vostri costi annuali.
Ma il vero problema è un altro, almeno per chi ama davvero guidare un’auto: il fastidioso cambio CVT. Purtroppo le auto ibride, perfino i modelli Lexus più sportivi, hanno tutte il fastidioso effetto scooter che ammazza ogni entusiasmo al volante. Da scegliere solo se non si hanno alternative o se odiate guidare.
Ipotesi 4 car sharing
Apparentemente chi ci governa è convinto che in Italia viviamo tutti tra Milano e Roma, dove esiste Uber e 26 tipi di car sharing e legifera di conseguenza. Peccato che la maggior parte di noi viva in provincia, dove la macchina più che una scelta è una necessità e dove, ops, il car sharing non esiste e la app di Uber ci mostra una gif di The Rock che sghignazza se proviamo a chiedere una corsa.
Ipotesi 5 aspetto
Mi tengo la mia auto diesel e nel frattempo a) spero di riuscire ancora andare al lavoro, b) il nuovo governo proporrà degli incentivi per i motori benzina e diminuirà il prezzo del carburante, c) uscirà un’auto ibrida con un cambio decente, d) mi risveglierò da questo assurdo incubo automobilistico.
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Nuova Audi A6 2018: foto e info ufficiali
In anticipo sull’anteprima mondiale che avverrà al Salone di Ginevra 2018 (8-18 marzo), Audi ha svelato le prime fotografie e informazioni ufficiali della nuova generazione, la quinta, della A6. Ispirata alle sorelle maggiori A7 e A8, si rinnova fuori e dentro, con molte novità soprattutto per l’abitacolo, si arricchisce dal punto di vista tecnologico e della sicurezza, ed evolve anche meccanicamente con l’elettrificazione di tutta la gamma.
Cresce in dimensioni e cambia soprattutto dentro
I ritocchi estetici della nuova Audi A6 2018 sono stati fatti prima di tutto pensando all’aerodinamica che raggiunge, con questa nuova generazione, livelli record con un coefficiente Cx di 0,24 per un allestimento che sarà svelato più avanti. La nuova A6 cresce anche in dimensioni: ora misura 4,94 metri in lunghezza (+7 mm) e 1,88 metri in larghezza (+12 mm).
L’abitacolo è stato praticamente ricalcato da quello della A7, con l’introduzione dell’MMI Touch Response interamente personalizzabile. Dominano gli interni il display da 12,3 pollici della strumentazione digitale, l’head-uo display, lo schermo della console centrale (disponibile con dimensioni fino a 10,1 pollici) e un terzo display capacitivo da 8,6 pollici nella parte inferiore della plancia centrale.
Cresce in tecnologia
Di serie, la nuova Audi A6 offrirà il sistema MMI Navigation, mentre tra gli optional degli allestimenti superiori troviamo il sistema audio Bang & Olufsen e i pacchetti connettività con il collegamento LTE e i servizi Car-to-X. E tra le varie novità tecnologiche, con l’Audi Connect Key si potrà trasformare lo smartphone in chiave dell’auto.
Al centro del reparto sicurezza della nuova A6 si trova il sistema zFAS che dispone di cinque radar, cinque telecamere, 12 sensori a ultrasuoni e uno scanner laser. Ai sistemi di assistenza alla guida si aggiungono il Crossing Assist, l’AdaptiveCruise Assist e l’Efficiency Assist.
Tutta la gamma elettrificata
D’ora in poi le motorizzazioni dell’Audi A6 saranno tutte elettrificate e sfrutteranno un alternatore BAS e una batteria al litio. In abbinamento ai motori a sei cilindri il sistema ibrido è a 48 Volt, mentre sui 4 cilindri a 12 Volt.
Le motorizzazioni a disposizione sono il benzina V6 3.0 TFSI da 340 CV e 500 Nm e i diesel 2.0 TDI da 204 CV e 400 Nm, V6 3.0 da 286 CV e 620 Nm e V6 3.0 231 CV e 500 Nm. La trasmissione è affidata, di serie sui sei cilindri diesel, al cambio automatico Tiptronic a otto marce, mentre le altre motorizzazioni montano il doppia frizione a sette rapporti. Su tutte le Audi V6 diesel, inoltre, c’è di serie la trazione integrale con differenziale centrale (e posteriore come optional), mentre le altre motorizzazioni ella gamma possono contare sul sistema ultra che attiva l’asse posteriore in caso di slittamento.
Tra le altre novità tecniche della nuova Audi A6 2018 c’è anche l’asse posteriore sterzante, in grado di operare fino a 5° in fase o controfasce e che lavora all’unisono con un nuovo sterzo il cui angolo è stato ridotto a 1,1 metri.
Dopo il debutto al Salone di Ginevra 2018 la nuova Audi A6 arriverà sul mercato a giugno, mentre la versione station, Avant, si farà attendere qualche mese in più.
Audi A7 Sportback 2018: foto e info della nuova generazione
L’ammiraglia dinamica di Ingolstadt si rinnova completamente, fuori e dentro
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BMW X2: il lato sexy della X1
Comfort
Motore silenzioso, abitacolo ben insonorizzato, sospensioni un po’ rigide. |
Costi
Prezzi molto alti (la versione xDrive20d Msport-X da noi provata supera i 50.000 euro), consumi in linea con le rivali. |
Piacere di guida
Il comportamento stradale è simile a quello della X1 (cioè buono) con l’aggiunta del baricentro più basso. |
Ambiente
La variante 2.0 turbodiesel da 190 CV emette 124 g/km di CO2. |
La ricetta della BMW X2 è molto semplice da realizzare. Gli ingegneri bavaresi hanno preso una X1 (una delle migliori SUV compatte “premium” in circolazione nonché l’auto più venduta della Casa di Monaco) e l’hanno resa più sexy e più sportiva: frontale con doppio rene che si allarga verso il basso, linee più slanciate, stemmi dell’Elica sui montanti posteriori per strizzare l’occhio agli anni ’60 e ’70 e scarichi grossi come quelli della X6 M.
Il tutto, naturalmente, sacrificando un po’ di praticità – ma non troppa (8 cm più corta, 7 cm più bassa e con un bagagliaio leggermente più piccolo) – e aumentando i prezzi: la BMW X2 costa infatti 1.550 euro più della X1 a parità di motore e allestimento.
Nel nostro primo contatto abbiamo avuto modo di guidare la BMW X2 xDrive20d nella versione Msport-X, variante che mette d’accordo gli amanti della sportività e quelli che non possono rinunciare all’off-road: dettagli Frozen Grey per paraurti anteriore, inserto del diffusore, passaruota e applicazioni laterali, poggiapiede lato guidatore con design MSport, tappetini in velluto e battitacco anteriori con logo M. Scopriamo insieme i pregi e i difetti della SUV “trendy” tedesca.
Qualità e stile
Nonostante il design sportivo la BMW X2 non costringe a grosse rinunce alla voce “spazio”: la “cugina” X1 è più adatta alle famiglie ma anche lei non delude. Certo, il bagagliaio è meno capiente (470 litri che diventano 1.355 quando si abbattono i sedili posteriori) ma ci sono rivali che se la cavano peggio.
Caratterizzata da un abitacolo rifinito con grande cura e ben insonorizzato, può inoltre vantare dimensioni esterne compatte (solo 4,36 metri di lunghezza) molto utili nel traffico e quando bisogna cercare un parcheggio.
Piacere di guida
La BMW X2 si guida come la X1 (bene) con l’aggiunta di un baricentro più basso: le sospensioni sono durette – giusto così – e il motore 2.0 turbodiesel da 190 CV e 400 Nm di coppia, abbinato ad un valido cambio automatico (convertitore di coppia) a 8 rapporti, offre una spinta corposa fin dai bassi regimi.
Realizzata sullo stesso pianale adottato dalle BMW serie 2 Active Tourer e X1 e dalle Mini Clubman e Countryman, monta freni potenti e uno sterzo preciso e diretto.
Prezzi salati
La BMW X2 xDrive20d Msport-X protagonista del nostro primo contatto ha un prezzo molto alto (50.900 euro) abbinato ad una dotazione di serie nella media della categoria: assetto sportivo MSport, cambio automatico a 8 rapporti Steptronic, cerchi in lega da 19”, climatizzatore automatico bizona, cruise control con funzione freno, fari a LED, fendinebbia, pacchetto aerodinamico Msport-X, pneumatici runflat, radio Bluetooth USB, retrovisori ripiegabili elettricamente, sedili in stoffa/Alcantara (anteriori sportivi), sensore luci, sensore pioggia, sensori di parcheggio posteriori, sterzo MSport e volante sportivo MSport.
Il tutto abbinato ad una garanzia corta (due anni a chilometraggio illimitato, il minimo di legge) e ad una tenuta del valore che potrebbe essere penalizzata dalla presenza sotto il cofano di un motore diesel (sempre più bersagliato dalle amministrazioni comunali di tutta Europa). Capitolo consumi: la Casa teutonica dichiara 21,3 km/l e si sta senza problemi sopra quota 15 in qualsiasi situazione.
Motore | turbodiesel |
N. cilindri/cilindrata | 4/1.995 cc |
Potenza | 140 kW (190 CV) a 4.000 giri |
Coppia | 400 Nm a 1.750 giri |
Trazione | integrale permanente |
Velocità max | 221 km/h |
Acc. 0-100 km/h | 7,7 s |
Consumo urb./extra/medio | 18,5/23,3/21,3 km/l |
Dimensioni | 4,36/1,82/1,53 metri |
Passo | 2,67 metri |
50.900 euro |
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