Monthly Archives: Gennaio 2018
Volvo XC40 è l’auto dell’anno per “What Car?”
Credits: New Volvo XC40 – exterior
Gli ordini della nuova Volvo XC40 – che stiamo provando per voi in queste ore – hanno già superato le 20.000 unità a livello globale, con le prime consegne cominciate a inizio mese (in Cina – il più importante mercato automobilistico al mondo – arriverà in primavera).
Già finalista di Car of the Year 2018
Accolta con entusiasmo dai clienti, la XC40 è stata acclamata anche dai media di tutto il mondo. Il nuovo SUV compatto a marchio Volvo è uno dei sette modelli selezionati come finalisti del concorso European Car of the Year 2018, il cui vincitore verrà annunciato nel mese di marzo. Questa settimana, la XC40 si è aggiudicata il prestigioso premio Car of the Year conferito dalla pubblicazione britannica dedicata all’industria automotive What Car? L’arrivo sul mercato della XC40 significa che, per la prima volta, Volvo Cars dispone di tre nuovi SUV distribuiti in tutto il mondo in quello che oggi si configura come il segmento in più rapida crescita del mercato automobilistico, e getta le basi per un ulteriore aumento delle vendite e della redditività.
Nuova piattaforma CMA
La XC40 è il primo modello basato sulla nuova piattaforma per i veicoli sviluppata da Volvo Cars e denominata CMA (Architettura Modulare Compatta), che sarà alla base di tutte le prossime vetture della Serie 40, incluse quelle a propulsione esclusivamente elettrica. Sviluppata in collaborazione con Geely, la piattaforma CMA consente alla Casa di realizzare le economie di scala necessarie per questo segmento specifico. La XC40 è anche la prima Volvo ad avere una funzionalità di car-sharing, abilitata attraverso la tecnologia a chiave digitale di Volvo e la sua piattaforma di servizi in connettività Volvo On Call. I possessori della XC40 possono condividere facilmente la vettura con amici e familiari, senza dover consegnare fisicamente le chiavi dell’auto.
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McLaren MSO X
Dopo 8 mesi di sviluppo McLaren ha completato la produzione delle 10 unità della serie esclusiva limitata McLaren MSO X. Lo scorso giugno la Casa di Woking aveva ricevuto la richiesta speciale da parte di una concessionaria statunitense e oggi i dieci esemplari sono già nelle mani dei proprietari, consegnati con una cerimonia speciale celebratasi a Las Vegas.
Le nuove McLaren MSO X sono costruite sulla base della 570S, la top di gamma della Sport Series, che in questa versione si ispira tecnicamente alla 570S GT4, ma con licenza per circolare su strada e con una livrea che richiama la mitica F1 GTR.
Rispetto alla 570S standard la MSO X si differenzia per le appendici aerodinamiche montate al frontale e per le prese d’aria sul cofano. Cambia anche il coperchio del motore che ora lascia intravedere il V8 biturbo da 3,8 litri e 570 CV.
Altro dettaglio che non passa inosservato è la presa d’aria sul tetto, cos’ come il colossale alettone posteriore che, secondo McLaren, apporterebbe una carica aerodinamica addizionale di 100 kg.
Le novità tecniche per la McLaren MSO X riguardano anche il sistema di scarico in titanio ‘MSO Titanium Super Sports Exhaust’ e, all’interno dell’abitacolo i sedili da competizione con cinture a cinque punti di fissaggio.
Tra l’equipaggiamento dis erie, infine, le McLaren MSO X comprendono l’aria condizionata, la telecamera posteriore e il sistema di telemetria.
McLaren 570S Coupé
La supercar entry level della gamma di Woking
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L’essenza della supercar
Torniamo a parlare di cose importanti: supercar. Che cos’è una supercar? Come dev’essere? Le caratteristiche fondamentali, per me, sono quattro: dev’essere vistosa, costosa, veloce, e pericolosa. Negli anni Ottanta e Novanta la velocità di punta era il dato a cui si dava più importanza; 300 km/h erano motivo di rispetto, e la facilità di guida era un optional. Anzi, più l’auto tentava di ucciderti, più era desiderabile. Parlo di Lamborghini Diablo e Ferrari F40, auto con la reputazione di fabbricanti di vedove. Oggi le cose, per fortuna, sono un pochino cambiate. La cavalleria delle supersportive odierne è quasi volgare: la Lamborghini Aventador S ha una potenza di fuoco di 740 CV, la Porsche GT2 RS ne ha 700 e la Ferrari 812 Superfast addirittura 800.
Vanno drammaticamente forte, ma lo fanno con tale facilità che persino mia madre potrebbe guidarle – senza nulla togliere alle doti di guida di mia madre. Non sto dicendo che guidare questi aggeggi con controlli elettronici disinseriti e al limite delle loro possibilità sia come bere un Crodino, ma reputo che con i passi avanti che sono stati fatti in termini di gomme, sospensioni e diavolerie tecnologiche, auto di oggi con 700 CV sono più facili e prevedibili di auto con 300 CV di vent’anni fa.
Che siano veloci ma facili è sicuramente un bene, almeno per la crescita demografica; tuttavia credo che questa “facilità di guida” renda le supercar un po’ meno affascinanti. Cercare di domare un’auto difficile fa un po’ parte del DNA dell’essere umano, come cacciare un serpente a mani nude, o cavalcare un toro, o qualsiasi altra cosa stupida che facciano i maschi americani nei film.
Forse sto solo invecchiando, forse è arrivato quel momento in cui comincio a sputare frasi come “eh ma la 575 Maranello era un’auto per uomini veri”, oppure “con il cambio manuale era un’altra cosa”.
O forse non sono io, ma sono le auto sportive ad esser diventate così veloci e facili, addirittura perfette, da lasciarmi sconcertato e nella scomoda posizione di essere a vuoto di critiche.
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Honda Jazz 2018, restyling e nuovo motore 1.5 benzina da 130 CV
La terza generazione della Honda Jazz (introdotta nel 2015) si rinnova ulteriormente per il 2018 debuttando sul mercato con un lieve restyling. Le novità più importanti riguardano piccoli ritocchi estetici, un nuovo allestimento Dynamic e il nuovo motore 1.5 benzina da 130 CV che va ad aggiungersi al già noto 1.3 litri da 102 CV. E tutti i nuovi elementi convergono verso una sola direzione: esaltare la sportività della segmento B giapponese, già ordinabile nelle concessionarie con il nuovo propulsore e con prezzi a partire da 18.300 euro (allestimento Dynamic).
Il nuovo allestimento Dynamic aggiunge una fessura anteriore più sottile al di sotto della griglia inferiore oltre a un diffusore a tripla aletta sul paraurti posteriore (entrambi rifiniti da una sportiva linea rossa). E prevede anche gruppi ottici a LED, fendinebbia anteriori, minigonne laterali, uno spoiler posteriore e cerchi in lega da 16’’ color nero lucido. Tuttavia le caratteristiche vincenti della Jazz non subiscono variazioni. Parliamo infatti di una delle segmento B più spaziose e versatili che il mercato è in grado di offrire. Lo spazio riservato a passeggeri e bagagli resta ai vertici della categoria.
Il baule ha una capacità di 354 litri, che diventano 1.314 con il divano posteriore abbattuto; ed è disponibile la combinazione che prevede il sollevamento della seduta posteriore per dare origine a una superficie di carico alta sfruttabile attraverso le due portiere. Il tutto in un involucro di appena 4 metri di lunghezza. Dal punto di vista della dotazione, la nuova Honda Jazz Dynamic offre, tra le altre cose, il clima manuale, sedili anteriori riscaldabili, cruise control, luci a LED, sensori di parcheggio, alzacristalli elettrici anteriori e posteriori, sistema Honda Connect, doppio ingresso USB e ingresso HDMI e vivavoce Bluetooth. Sul fronte sicurezza, troviamo invece il sistema che legge i segnali, l’allarme per l’allontanamento della corsia, la frenata attiva in città e la commutazione automatica dei fari.
La novità più importante della nuova Honda Jazz riguarda il nuovo motore a benzina 1.5 i-VTEC, capace di sviluppare una potenza di 130 CV (96 kW) a 6.600 giri/min e una coppia massima di 155 Nm a 4.600 giri/min. Caratterizzato da componenti leggeri e da una forma del pistone ottimizzata, il nuovo propulsore è conforme ai severi standard Euro 6 in materia di emissioni e raggiunge un consumo di carburante di 5,4 l/100 km e le emissioni di CO2 partono da 124 g/km nella versione con il cambio automatico CVT. Regala così alla Jazz un’accelerazione da 0 a 100 Km/h in 8,7 secondi (cambio manuale) e in 10,0 secondi (cambio automatico CVT). Anche il sistema CVT è stato rivisto per offrire una risposta più lineare e sofisticata in accelerazione.
Al volante la nuova Honda Jazz equipaggiata con il nuovo propulsore si rivela piacevole e scattante. L’erogazione è fluida e progressiva, con un allungo importante fino a 7.000 giri/min. Ai bassi regimi regala una buona elasticità e anche i consumi sono decisamente contenuti se non si va forte. L’assetto è equilibrato e garantisce un buon comportamento dinamico nel guidato e un comfort discreto nei percorsi cittadini. Precisi volante e cambio manuale. In Honda contano di venderne 3.000 nel 2018, di cui il 15% nella versione 1.5 benzina Dynamic. La Jazz 1.5 i-VTEC può essere, dunque, la scelta ideale per chi cerca una utilitaria con l’abitacolo di una compatta (o di un B-SUV), con un design sportivo e con un propulsore brillante e divertente.
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Auto a GPL: l’elenco completo
Le auto a GPL sono molto amate da chi vuole risparmiare dal benzinaio ma anche da chi vuole mettersi al riparo dai blocchi del traffico.
Di seguito troverete l’elenco completo di tutte le auto a GPL in commercio. Non abbiamo preso in considerazione i pick-up in quanto veicoli commerciali e quindi immatricolabili esclusivamente come autocarro.
Auto a GPL: l’elenco completo
Alfa Romeo
- Mito 1.4 Turbo GPL 120 CV da 20.750 euro
- Giulietta 1.4 Turbo GPL 120 CV da 25.550 euro
Citroën
- C3 PureTech GPL 82 CV da 15.800 euro
Dacia
- Sandero 0.9 TCe TurboGPL 90 CV da 9.750 euro
- Logan MCV 0.9 TCe TurboGPL 90 CV da 11.300 euro
- Lodgy 1.6 GPL 102 CV da 11.900 euro
- Duster 1.6 GPL 114 CV da 13.100 euro
- Dokker 1.6 GPL 102 CV da 11.900 euro
Fiat
- 500 1.2 EasyPower 69 CV da 15.700 euro
- Panda 1.2 EasyPower 69 CV da 14.200 euro
- Punto 1.4 Easypower 77 CV da 16.340 euro
- Tipo 1.4 T-Jet GPL 120 CV 4p. da 18.000 euro
- Tipo 1.4 T-Jet GPL 120 CV da 18.700 euro
- Tipo SW 1.4 T-Jet GPL 120 CV da 20.100 euro
- 500L 1.4 T-Jet GPL 120 CV da 22.250 euro
- 500X 1.4 T-Jet GPL 120 CV da 21.100 euro
Ford
- Focus 1.6 GPL 120 CV da 20.650 euro
- Focus SW 1.6 GPL 120 CV da 21.650 euro
- B-Max 1.4 GPL 90 CV da 18.750 euro
- C-Max 1.6 GPL 120 CV da 21.650 euro
Hyundai
- i10 1.0 LPGI Econext 69 CV da 12.250 euro
- i20 1.2 Econext 75 CV 15.700 euro
- i20 1.2 Econext 84 CV 17.500 euro
- ix20 1.4 Econext 90 CV da 18.350 euro
Jeep
- Renegade 1.4 T-Jet GPL 120 CV 23.600 euro
Kia
- Picanto 1.0 EcoGPL 67 CV da 12.350 euro
- Rio 1.2 GPL 84 CV da 15.100 euro
- Venga 1.4 EcoGPL 90 CV da 17.750 euro
Lancia
- Ypsilon 1.2 GPL Ecochic 69 CV da 15.140 euro
Mitsubishi
- Space Star 1.0 GPL bi-fuel 71 CV da 14.140 euro
- ASX 1.6 GPL Bi-Fuel 117 CV da 22.400 euro
- Outlander 2.0 GPL Bi-fuel 150 CV da 31.700 euro
Nissan
- Juke 1.6 GPL Eco 116 CV da 19.450 euro
Opel
- Karl 1.0 GPL 75 CV da 13.720 euro
- Adam 1.4 GPL Tech 87 CV da 15.550 euro
- Corsa 1.4 GPL 90 CV Coupé da 15.370 euro
- Corsa 1.4 GPL 90 CV da 16.120 euro
- Astra 1.4 T GPL Tech 140 CV 4p. 20.420 euro
- Crossland X 1.2 GPL 81 CV da 19.950 euro
- Mokka X 1.4 T GPL Tech 140 CV da 25.200 euro
Peugeot
- 208 PureTech GPL 82 CV 5p. da 16.900 euro
Renault
- Clio TCe GPL 90 CV da 17.550 euro
Ssangyong
- Tivoli 1.6 bi-fuel GPL 128 CV 20.900 euro
- XLV 1.6 bi-fuel GPL 128 CV 21.550 euro
- Korando 2.0 GPL 149 CV da 24.000 euro
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F1 2018 – Cosa cambia nel regolamento
Credits: F1 driver Marcus Ericsson with his teammate Charles Leclerc (L) during the ceremony of presentation of Alfa Romeo Sauber F1 Team 2018 at Museo Storico Alfa Romeo in Arese (Milan) , 2 December 2017. ANSA / MATTEO BAZZI
Il regolamento del Mondiale F1 2018 vedrà numerose novità. Di seguito troverete tutte le modifiche rispetto allo scorso anno.
- Il debutto dell’Halo, la struttura di protezione dell’abitacolo contro gli urti accidentali
- L’aumento del peso minimo delle monoposto (da 728 a 733 kg)
- La sparizione quasi totale delle “body fins” (le grandi pinne sul cofano motore) e il ridimensionamento della T-wing trasversale (che aiutava a dirigere meglio il flusso verso l’ala posteriore)
- La sparizione della “monkey seat” (l’appendice che veniva fissata al di sotto dell’ala posteriore)
- L’arretramento del terminale di uscita dello scarico
- Tre cavi a treccia per ogni ruota per il fissaggio di sicurezza in caso di incidente
- Crash-test frontale più severo
- Telecamera a 360° fissata nella parte anteriore del telaio
- Tre power unit (anziché quattro) da usare nell’arco della stagione. Solo due componenti se si parla di batterie, elettronica di controllo e MGU-K
- Limitazioni più severe nel consumo di olio (massimo di 0,6 litri ogni 100 km)
- Due mescole da asciutto in più per gli pneumatici Pirelli: Hypersoft (rosa) e Superhard (arancione, la Hard cambierà colore e diventerà blu)
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Bosch, Vodafone e Huawei testano la tecnologia Cellular-V2X
Da febbraio 2017 Bosch, Vodafone e Huawei stanno testando la nuova tecnologia ad alte prestazioni Cellular-V2X che consente all’auto di comunicare con gli altri veicoli e con ciò che la circonda attraverso la telefonia mobile. Le prove sul campo si svolgono sull’autostrada A9 in Baviera con i primi moduli di prova 5G.
Per la prima volta le aziende stanno dimostrando che i sistemi di assistenza alla guida, come il sistema Adaptive Cruise Control (ACC), traggono vantaggio anche dallo scambio di informazioni diretto e istantaneo tra veicoli. Finora la tecnologia Cellular-V2X viene utilizzata come sistema di avviso in tempo reale nei cambi di corsia in autostrada o quando l’auto davanti frena all’improvviso. L’ACC non avvisa soltanto il guidatore, bensì accelera e frena anche automaticamente. Il nuovo sistema di telefonia mobile pone quindi le basi per la guida autonoma. Per raggiungere l’obiettivo di avere tutte le auto completamente connesse, sarà necessario insegnare ai veicoli a comunicare tra loro e a scambiarsi dati direttamente.
La comunicazione diretta tra i veicoli fornisce informazioni su quanto sta accadendo in un incrocio non visibile al guidatore, in cima a una collina, o lungo l’autostrada di fianco o alle spalle dell’auto guidatore. Grazie alla telefonia mobile, le auto connesse possono trasmettere determinate informazioni, come la loro posizione e velocità, direttamente a tutti i veicoli entro un raggio di più di 300 metri. Inoltre, possono farlo senza passare per canali intermedi attraverso le stazioni di base e potenzialmente senza ritardi. Di conseguenza, un veicolo conosce il comportamento di guida degli altri intorno a lui.
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Auto sportive usate – Porsche Carrera 911 GT3
Se chiedete a chiunque l’abbia provata che cos’ha la Porsche 911 GT3 di tanto speciale, probabilmente la risposta sarà: “non c’è una ragione precisa, ma dopo che averla provata non vorresti guidare nient’altro”. Me lo sono sentito dire tante volte, e devo ammettere che la GT3 è difficile da spiegare. Non c’è un elemento che prevale sugli altri, la sua magia deriva dalla collaborazione perfetta di tutti i suoi organi: motore, telaio, sospensioni, sterzo. Tutto dialoga alla perfezione e tutto vi entra nelle ossa, nelle viscere. È un’auto sanguigna. Ma abbandoniamo i romanticismi e dedichiamoci alla cose pratiche: di quale 911 GT3 parliamo? Spulciando gli annunci delle auto usate ho trovato parecchi esemplari di 911 997, considerata da molti porschisti la GT3 migliore di tutti i tempi (soprattutto nella versione 4.0).
Gli esemplari 911 GT3 mk1 (quelli in produzione dal 2006 al 2009) montano un magnifico sei cilindri boxer 3.6 litri da 415 CV di potenza, sufficienti a lanciare l’auto da 0 a 100 km/h in 4,1 secondi fino alla velocità massima di 311 km/h. I modelli dal 2009 in poi, invece, montano un più muscoloso 3.8 boxer da 435 CV, e vantano anche alcuni ritocchi aerodinamici e un sistema che permette di sollevare l’anteriore dell’auto (utile quando ci sono dossi da superare). La bella notizia è che la GT3 997 esiste solo con uno splendido cambio manuale a 6 rapporti, tra i più secchi e precisi mai costruiti.
I prezzi vanno dagli 80.000 ai 90.000 euro, ma si stanno alzando, quindi se siete abbastanza fortunati per potervene mettere una in garage, questo è il momento giusto per farlo.
911 NELLA SUA FORMA MILGIORE
La 911 GT3 997 sembra una Carrera che ha speso gli ultimi sei anni della sua vita in una palestra di crossfit. Al volante la si percepisce subito più tonica, più leggera, più coesa. La sensazione di “muso che s’impenna” in uscita dalle curve è presente, ma c’è molto più grip meccanico e molto meno sottosterzo che in una 911 standard. E poi c’è il motore: il 3,6 litri da 415 CV è un po’ vuoto ai bassi regimi ma ha così tanta fretta di arrivare a 8.500 giri che gli si perdona la mancanza di coppia. È un motore da corsa, nella mecanica e nel sound. Il cambio manuale non è un elemento d’impiccio, anzi, vi rende ancora più connessi alla macchina ed è così gradevole da manovrare che vorreste cambiare marcia anche da fermi, giusto per il piacere di farlo. Su strada va davvero forte: non è un’auto semplice da portare al limite – quando si spinge forte la GT3 va corretta in modo veloce e deciso, ma la ricompensa che vi darà non ha eguali. I freni poi sono così potenti e instancabili da infondere sempre una grande sicurezza al guidatore. Pochi costruttori sanno fare “il pedale centrale” come lo fa Porsche, questo va detto.
La versione 3.8 migliora sensibilmente in termini di handling, soprattutto nelle curve veloci dove il carico aerodinamico migliora notevolmente. Va più forte ed è un po’ più equilibrata, ma l’esperienza alla fine non cambia. Il bello è che nonostante sia la versione più estrema della 911 (tolta la GT3 RS), è un’auto che può essere utilizzata tutti i giorni. La visibilità è buona, la seduta abbastanza comoda e le sue dimensioni “umane” la rendono facile da parcheggiare.
PREZZI
Insomma con il prezzo di una Porsche Cayman S 718 ben accessoriata (ma nemmeno troppo) poterete portarvi a casa una delle migliori auto sportive mai costruite. Chiaro, 80.000 euro non sono alla portata di tutti, ma se ne avete la possibilità, sappiate che oltre ad essere una gran macchina, è anche un grande investimento.
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Nissan Qashqai: gli albori della pioniera delle SUV
Era l’ormai lontano 2004 e Nissan presentava una concept car che sarebbe diventata una delle auto più vendute in Europa. Ma soprattutto avrebbe dato il via ad una tendenza che oggi è diventata un vero e proprio boom del mercato automotive: la febbre delle SUV.
La Nissan Qashqai Concept, senza saperlo, si presentava al pubblico del Salone di Ginevra come la pioniera del segmento delle sport utility che oggi, in Italia, vale oltre il 35% della quota di mercato.
E di fatto era un’auto rivoluzionaria: fu la prima a mettere insieme una berlina con un fuoristrada, con tutti i vantaggi dello spazio di una monovolume e di una station wagon.
La storia, poi, ha scritto il successo della Nissan Qashqai: 2,3 milioni di vetture vendute in Europa, con una quota di mercato del 10,45% nel segmento C-SUV; 750.000 unità prodotte della seconda generazione; oltre 256.000 unità vendute in Italia in 10 anni, di cui 31.000 solo lo scorso anno.
Di quel prototipo apparso alla kermesse elvetica è rimasta soltanto l’idea, il DNA, ora infatti la Nissan Qashqai dei tempi moderni è tutt’altra auto.
Nissan Qashqai 2017: cambia ma non troppo
Al volante del restyling della SUV Compatta di Yokohama. Ritocchi estetici fuori e dentro, feeling di guida migliorato e arriva un nuovo allestimento Tekna+
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Hyundai Santa Fe: la prima foto della quarta generazione
Hyundai ha svelato la prima immagine della nuova generazione, la quarta, del SUV Santa FE che sarà svelata il prossimo mese di febbraio in Corea del Sud. Subito dopo debutterà in anteprima europea al Salone di Ginevra 2018.
La prima enigmatica fotografia della nuova Hyundai Santa Fe 2018 mostra la silhouette della sport utility radicalmente rinnovata. Il nuovo linguaggio stilistico svela una carrozzeria ricca di dettagli, linee più definite, una linea di cintura ben marcata e un frontale con gruppi ottici assottigliati ispirati a quelli della nuova Kona.
A livello tecnico al nuova Hyundai Santa Fe potrà contare su una nuova piattaforma, ereditata dall’attuale Kia Optima. Cambieranno dunque le dimensioni e potrà godere di più spazio all’interno dell’abitacolo. Per il momento sembra chiaro che la nuova Santa Fe continuerà ad essere offerta nelle due varianti a 5 o 7 posti.
Per quanto riguarda la meccanica, la Hyundai Santa Fe 2018 dovrebbe montare ancora motori a quattro cilindri con l’opzione del cambio manuale o automatico e della trazione integrale. La grande novità meccanica riguarderà però una nuova versione ibrida che però arriverà più tardi.
Migliorato, infine, il reparto sicurezza con significativi miglioramenti al pacchetto Smart Sense che sarà dotato del sistema Rear Occupant Alert (Per non dimenticare bambini o animali sui sedili posteriori) e di un’evoluzione del Rear Cross-Traffic Collision Warning.
Hyundai Veloster 2018: con la nuova generazione arriva la N
La coupé asimmetrica coreana debutta al Salone di Detroit con la nuova generazione
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