Monthly Archives: Gennaio 2018
Toyota Yaris WRC 2018: le foto della piccola giapponese da rally
La Toyota Yaris WRC è senza dubbio l’auto più cattiva (esteticamente parlando) tra quelle che parteciperanno al Mondiale rally 2018.
La versione da gara della piccola giapponese – che presenta un nuovo pacchetto aerodinamico nella zona anteriore e un sistema di raffreddamento migliorato – debutterà il prossimo 25 gennaio al Rally di Monte Carlo.
La Toyota Yaris che prenderà parte al WRC 2018 sarà affidata a tre piloti: il nuovo arrivo estone Ott Tänak (3° con la Ford nel Mondiale 2017) e i due finlandesi – già schierati lo scorso anno – Jari-Matti Latvala (tre volte vicecampione del mondo: 2010, 2014 e 2015) e Esapekka Lappi (11° nel Mondiale 2017).
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Seat Alhambra FR Line
Seat introduce a listino un nuovo allestimento per la monovolume della famiglia, la Alhambra FR Line.
Segni di riconoscimento
Questa versione dal carattere sportivo si differenzia esteticamente dal resto della gamma per i cerchi in lega da 18 pollici Akira Grey, la profilatura laterale nera, gli specchietti retrovisori Atom Grey e, naturalmente, il logo FR sulla griglia frontale. All’interno della nuova Seat Alhambra FR Line ci sono i sedili in Alcantara con cuciture a contrasto in rosso, volante e pomello del cambio in pelle e i battitacco in alluminio.
Motorizzazioni
Le motorizzazioni a disposizione per la Seat Alhambra FR sono il 2.0 TDI CR da 115 CV con cambio manuale, il 2.0 TDI CR da 150 CV con trazione integrale 4Drive e il cambio automatico DSG e il 2.0 TDI CR da 184 CV con cambio DSG e, a scelta, la trazione anteriore o integrale.
Equipaggiamento di serie
L’allestimento di serie prevede i cerchi in lega da 18 pollici, le sospensioni sportive, il navigatore satellitare, il park assist, il sistema Kessy, le porte posteriori e il portellone ad apertura elettrica, i sedili sportivi in Alcantara, il Climatronic a tre zone e la luce nel vano piedi.
Seat Alhambra 2.0 TDI 4Drive: la prova della MPV polivalente spagnola
A caccia di off-road con la monovolume a trazione integrale
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Ford Fiesta WRC 2018: le foto della regina del Mondiale rally
La Ford Fiesta WRC del team M-Sport – vettura capace di vincere a sorpresa due Mondiali rally lo scorso anno (Piloti con Sébastien Ogier e Costruttori) – riceverà nel 2018 un maggiore sostegno tecnico ed economico da Ford Performance. Per vedere il debutto ufficiale in gara della “segmento B” statunitense bisognerà attendere il Rally di Monte Carlo, al via il prossimo 25 gennaio.
La Ford Fiesta WRC 2018 – piccola che cercherà di portare a casa anche quest’anno il titolo iridato – sarà guidata dal francese Sébastien Ogier (cinque Mondiali consecutivi tra il 2013 e il 2017) e dal britannico Elfyn Evans (5° nel campionato 2017). La terza vettura sarà per il momento affidata al transalpino Bryan Bouffier (12° nel WRC 2014).
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Nuova Kia Forte 2018: a Detroit la terza generazione
Dopo aver mostrato recentemente (al CES di Las Vegas) la nuova Kia Niro EV Concept, la Casa coreana anticipa con dei teaser inediti la novità che svelerà a breve al Salone di Detroit 2018: la nuova Kia Forte.
Si tratta della terza generazione della berlina commercializzata negli Stati Uniti che sfoggia un nuovo design aggressivo e un’immagine estetica che ricorda inevitabilmente la neo arrivata Stinger.
Strizza l’occhio alla Stinger
Ispirandosi probabilmente alla nuova sportiva del marchio, gli ingegneri Kia hanno voluto arretrare leggermente l’abitacolo e allungare il cofano della nuova Forte, dotato anche di nuove nervature dal carattere più aggressivo.
Al posteriore il tetto si inclina con una certa dolcezza fino ad arrivare al portellone del portabagagli. Più in basso troviamo un paraurti massiccio e compatto con i gruppi ottici uniti da una striscia a LED luminosa.
L’abitacolo della nuova Kia Forte 2018 mostra invece linee pulite e orizzontali, dove il protagonista è il touch screen dalle grandi dimensioni posizionato al centro della plancia.
Kia Stinger, benvenuta berlina sportiva
Abbiamo provato la Kia Stinger diesel con il motore diesel da 200 CV e il benzina V6 da 370
CV
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Suzuki V-STROM 1000 Feel More e Globe Rider
Suzuki annuncia che dal 10 gennaio la nuova V-Strom 1000 sarà proposta in due nuovi allestimenti che esaltano la vocazione per i viaggi di questo modello. Parliamo dei modelli Feel More e Globe Rider possono essere ordinati sia sulla base della V-Strom standard sia partendo dalla più grintosa V-STROM XT, che ha già di serie le ruote a raggi, il manubrio a sezione variabile, i paramani e il puntale sotto al motore. Ma andiamo con ordine
V-STROM 1000 Feel More e Globe Rider
La Suzuki V-Strom 1000 Feel More diventa il nuovo punto di riferimento per chi desidera una moto polivalente e completa. Viene infatti consegnata con le valigie laterali montate sui supporti originali e la borsa da serbatoio in tessuto da 11 litri (espandibile sino a 15 litri) installata sulla piastra di fissaggio specifica. Il serbatoio è dotato anche di adesivo di protezione, mentre a completare il kit sono le barre paramotore e il cavalletto centrale, utili a proteggere e sostenere adeguatamente la moto in ogni situazione.
È proposta a un prezzo di 13.790 euro, con la V-Strom 1000 XT Feel More che invece costa 14.290 euro (con un vantaggio cliente pari a 624 euro). La versione Globe Rider, invece, aggiunge alla già ricca Feel More l’estensione per rendere più ampia la base del cavalletto laterale, le manopole riscaldabili e il kit dei fari supplementari antinebbia. È venduta a 14.490 euro, che diventano 14.990 euro nel caso della V-Strom XT; in questo caso il vantaggio cliente ammonta a 949 euro.
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Edge ST: la prima SUV di Ford Performance
La Ford Edge ST è l’ultimo modello che si aggiunge alla lista delle novità che vedremo tra pochi giorni al Salone di Detroit 2018. La firma dell’Ovale Blu ha annunciato che debutterà alla kermesse statunitense insieme al restyling della gamma Edge. Oltre ad inaugurare la versione sportiva, tutta la famiglia della Sport Utility statunitense riceve infatti novità estetiche e meccaniche.
Look più aggressivo
Ma la grande novità è proprio questa versione ’ST’ della Edge, che ha l’onore di arrivare come prima SUV sviluppata dal dipartimento Ford Performance. Esteticamente il nuovo fuoristrada ad alte prestazioni di Ford si differenzia dalle sorelle di gamma per il suo aspetto esteriore più aggressivo. La griglia frontale è più grande, le minigonne laterali pronunciate e il cofano motore più definito. La nuova Ford Edge ST sfoggia anche cerchi in lega specifici con pinze dei freni in rosso a contrasto, il paraurti posteriore ridisegnato e nuovi terminali di scarico rettangolari.
Più potente che mai
Sotto il cofano della Ford Edge ST trova posto il noto V6 da 2,7 litri EcoBoost dotato di due turbocompressori e in grado di erogare 335 CV di potenza e 515 Nm di coppia inviata alle quattro ruote attraverso la trasmissione automatica (convertitore di coppia) ad otto rapporti. Si tratta dello stesso propulsore che monta la Ford Edge nella versione statunitense, anche se con ‘solo’ 315 CV e 475 Nm di coppia e abbinato al cambio automatico a sei rapporti.
Oltre alla meccanica, Ford Performance ha ritoccato anche le sospensioni della Edge ST, con una taratura più rigida e dinamica.
Ford Edge, al via gli ordini: in Italia da 46.250 euro
La full size sbarca per la prima volta in Europa e completa la gamma SUV dell’Ovale Blu
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Nuovo Dacia Duster 2018, come cambia e come va: il nostro test
Dal debutto avvenuto sette anni fa ad oggi Dacia Duster ha collezionato ben oltre 135mila unità vendute. Insieme alla Sandero è il modello di punta di un marchio, quello rumeno, che cresce in maniera costante (+21,2% nel 2017) conquistando di anno in anno sempre nuovi clienti. Per il 2018 il Duster si è aggiornato profondamente, molto più di quanto è possibile percepire al primo sguardo. Perché è cambiato, si è evoluto, ma resta un Duster: quindi lo riconosci anche a distanza. Eppure le differenze estetiche sono evidenti e importanti. Le linee sono più moderne e muscolose e donano alla vettura una forma apparentemente più allargata. A parità di dimensioni (aumenta solo di 2 cm in lunghezza, per un totale di 434 cm), la silhouette sembra anche più allungata, merito della linea di cintura più alta e del parabrezza più inclinato. Un ruolo importante lo giocano sicuramente la nuova calandra, i nuovi gruppi ottici anteriori e posteriori con la nuova firma luminosa a LED, ma anche le barre da tetto in alluminio e i cerchi in lega da 17’’, oltre alle diverse modanature che sottolineano il look 4×4.
Cambia molto ma resta sempre un Duster
Ma è soprattutto dentro che il nuovo Duster è stato rivoluzionato. La plancia è stata ridisegnata, il display dell’infotainment Media NAV è più alto e orientato verso il conducente, i comandi del clima automatico (al debutto) sono nuovi e di ottima fattura, mentre i pulsanti della console centrale sono a forma di tasti di pianoforte. Ma anche le plastiche sono migliori sebbene restino tutte rigorosamente rigide: sono ora piacevoli al tatto. Inoltre, i nuovo Duster offre il volante regolabile anche in profondità e sedili riprogettati da zero: a partire dal telaio e per finire con la forma ergonomica, passando per la schiuma e i rivestimenti utilizzati. Insomma la qualità percepita è nettamente più alta. E aumenta anche lo spazio a bordo, grazie alla presenza di comodi vani portaoggetti che garantiscono una capienza di oltre 27 litri in totale. Il bagagliaio invece garantisce 478 litri di capacità di carico per la versione 4×2 e di 467 litri per la variante a quattro ruote motrici. Con il divano posteriore completamente abbattuto, invece, si hanno a disposizione ben 1.623 litri.
Maggiore comfort, più tecnologia e un 1.5 diesel sempre perfetto
Basta infatti percorrere pochi km al volante del nuovo Duster per constatare il cambio netto di passo in termini di materiali utilizzati e soprattutto quanto i sedili siano più comodi e avvolgenti rispetto a quelli del modello uscente. Il comfort cresce tanto, insomma, e beneficia anche di una migliore insonorizzazione dell’abitacolo: il rumore si è ridotto del 50%. E tuttavia non è stato trascurato il piacere di guida, perché il volante gode di un nuovo servosterzo elettrico che migliora drasticamente la precisione e la risposta e anche l’assetto si presenta molto equilibrato. Bene il cambio manuale, preciso e dalla corsa breve; anche i rapporti sono abbastanza corti, con la sesta marcia lunga perfetta per l’autostrada. La ciliegina sulla torta è poi rappresentata dal motore 1.5 dCi da 110 CV – le motorizzazioni sono rimaste le stesse: 1.6 benzina da 115 CV sia 4×2 che 4×4 e 1.5 diesel da 90 e 110 CV, con quest’ultimo proposto sia 4×4 che con cambio EDC – che non scopriamo certo adesso. È estremamente brillante e parco nei consumi (nel misto 4,4l/100km per la 2WD e 4,7l/100km per la 4×4) e rappresenta la scelta ideale per questa vettura; non è un caso che ci si aspetta maggiori volumi proprio dalla Duster 1.5 dCi 110 CV. E se vi piace la montagna con la versione 4×4 potete anche affrontare il fuoristrada: oltre al telaio rinforzato, c’è il nuovo sistema Multiview con quattro videocamere capace di riportare sul display tutto ciò che c’è attorno all’auto (mostrando eventualmente anche ostacoli non visibili quando si viaggia in forti pendenze), nonché i sistemi di assistenza in salita e in discesa. Con il selettore presente nel tunnel centrale si può scegliere la modalità AUTO, 2WD O 4WD (bloccata). Le novità tecnologiche non si fermano certo qui. C’è il nuovo keyless entry, ma anche nuovi Airbag a tendina, accensione automatica delle luci e sensore dell’angolo cieco.
Prezzi e allestimenti: si parte sempre da 11.900
Ma il vero “goal” Dacia lo ha fatto mantenendo i prezzi pressoché invariati rispetto a quelli del modello precedente. Si parte sempre da 11.900 euro per la versione base che ora prende il nome di Access abbinata solo al 1.6 benzina da 115 CV, che prevede alcune novità: LED DRL, sensore luci, airbag laterali a tendina, servosterzo elettrico, alzacristalli anteriori elettrici, Hill Start Assist, limitatore di velocità e paraurti in tinta. Essential (da 12.600 euro) tra le altre cose offre barre tetto nere, cerchi in acciaio da 16’’, fendinebbia, radio Plug&Play e Hill Descend Control (solo con 4×4). L’allestimento più richiesto secondo Dacia sarà il Comfort (da 14.300 per il benzina e da 16.300 per il diesel): vetri elettrici anche al posteriore, cerchi in lega da 16’’, clima manuale, cruise control, Media Nav Evolution, sensori di parcheggio e volante regolabile in pelle. Chiude il cerchio la top di gamma Prestige: Blind Spot Warning, bracciolo centrale, cerchi in lega da 17’’, clima automatico, interni con finiture in TEP, protezioni sottoscocca, barre tetto, specchietti dark metal, retrocamera, regolazione lombare e vetri posteriori oscurati.
Scheda Tecnica |
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Dimensioni | 434x180x170 |
Motore | 1.5 dCi da 110 CV |
Trasmissione | 4×4 |
Accelerazione 0-100 | 12,4 secondi |
Consumi medi | 4,7l/100km |
Bagagliaio | 467/1.623 litri |
Prezzo (Prestige 4×4) | 19.300 euro |
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70 anni Land Rover: al via il restauro di un esemplare del 1948
Per festeggiare i 70 anni di Land Rover la Casa britannica ha dato il via al restauro di una delle tre unità di pre-produzione esposte al Salone di Amsterdam del 1948.
La “mamma” della mitica Series I, recentemente ritrovata, ha avuto una storia piuttosto travagliata: vista per l’ultima volta in strada nel 1960, ha trascorso 20 anni in una campagna del Galles prima di essere riacquistata per un progetto di restauro mai portato a termine. Entro un anno, grazie ai tecnici Jaguar Land Rover Classic Works, verrà riportata in condizione di poter essere guidata di nuovo.
“Questa Land Rover è un insostituibile pezzo della storia automobilistica ed è storicamente rilevante come “Huey”, la prima Land Rover di pre-produzione”, ha dichiarato Tim Hannig, Jaguar Land Rover Classic Director. “Dare il via al restauro del veicolo qui al Classic Works, dove possiamo assicurarci che sia riassemblato nel modo più corretto, è l’occasione più appropriata per dare inizio alle celebrazioni del 70° anniversario di Land Rover”.
L’esemplare di pre-produzione della Land Rover Series I che verrà restaurato per celebrare i 70 anni del brand inglese possiede molte caratteristiche speciali non presenti sul veicolo di serie come ad esempio i pannelli d’alluminio della scocca più spessi, uno chassis galvanizzato e la vasca posteriore rimovibile.
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Renault Captur 2017 Energy Bose dCi 90 EDC, la video-prova
Per il 2017 il nuovo Renault Captur si è aggiornato prevalentemente nel design, senza stravolgere il suo look, nella tecnologia e nei materiali, sfoderando un abitacolo molto meglio rifinito e accogliente. Non ha cambiato però la sua anima da vettura versatile e pratica, caratteristiche che l’hanno resa una vettura di grande successo per il marchio: pensate che nel 2016 è stato il crossover più venduto d’Europa. La versione oggetto della nostra prova su strada è la Bose Intense (un allestimento di fascia alta) spinta dal motore diesel dCi da 90 CV abbinato al cambio automatico a doppia frizione EDC. Scopriamone insieme pregi e difetti.
I 412 cm di lunghezza rendono il nuovo Renault Captur una vettura perfetta da utilizzare in città. È compatta, maneggevole e con la guida rialzata consente anche alle donne di godere di quella sensazione di maggiore sicurezza. La presenza della retrocamera e dei sensori di parcheggio è tuttavia fondamentale per parcheggiarla, perché le forme arrotondate non permettono – soprattutto all’inizio – di capire bene “dove finisce la vettura”. Il 1.5 dCi da 90 CV è perfetto in abbinamento al cambio automatico e in città garantisce consumi piuttosto contenuti. L’assetto equilibrato e il cambio EDC sempre preciso, rapido e silenzioso, contribuiscono ad assicurare un buon piacere di guida anche lontano dalle mura urbane. Il nuovo Captur non è troppo rigido e nemmeno estremamente morbido (al punto tale da patire troppo rollio in curva). Si guida bene, insomma, e abbinato al motore da 90 CV garantisce il giusto compromesso tra performance e consumi: non è un missile ma spinge il giusto, quel che serve. E nel misto permette di percorrere più di 20 km con un litro di carburante (Se si fa attenzione, chiaramente).
Bene anche nei lunghi viaggi. Si sta comodi e, sulla versione Bose, ci si gode anche l’impianto audio di ottima fattura. Tuttavia, volendo essere pignoli, potrebbe migliorare ancora un po’ l’insonorizzazione dell’abitacolo, mentre i consumi, viaggiando a 130 km/h con il cruise control inserito nel corso del nostro test si sono attestati intorno ai 16/17 km con un litro di carburante. Come detto in apertura, la nuova versione compie un passo importante soprattutto dentro, dove troviamo plastiche morbide sulla plancia e rifiniture decisamente migliorate. Anche lo spazio non è affatto trascurabile, se si considera che il nuovo Captur resta una vettura compatta. Si viaggia comodi in quattro, magari in cinque si sta un po’ strettini (come d’altronde capita su qualsiasi crossover) e il bagagliaio è ben modulabile grazie anche alla presenza del divano posteriore scorrevole e frazionabile, per trovare sempre la migliore combinazione in funzione delle esigenze del momento. La capienza è di 377-455/1.235 litri. Non mi fa impazzire la posizione del pulsante del cruise control, distante dal resto della strumentazione; va detto però che con il tempo ci si abitua.
La versione oggetto della nostra prova è quasi la top di gamma è viene proposta al pubblico a 26.450 euro e prevede, tra le altre cose, BOSE® Sound System, Cartografia Europa, Cerchi in lega da 17” Diamantati Black esclusivi BOSE®, Easy Park Assist, Modanature laterali, Ski anteriore e posteriore Dark Grey esclusivi BOSE®, Parking Camera, Pedaliera in alluminio, R-LINK Evolution compatibile con Android Auto, Sellerie in pelle esclusive BOSE®, anteriori riscaldabili, Sensore angolo morto e Sensori di parcheggio a 360°.
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F1 2018 – Kvyat alla Ferrari (ma sul simulatore)
Credits: epa06207892 Russian Formula One driver Danil Kvyat (C) of Scuderia Toro Rosso poses for a selfie with a fan before entering the paddock ahead of the third practice session of the Singapore Formula One Grand Prix at the Marina Bay Street Circuit in Singapore, 16 September 2017. The Singapore Formula One Grand Prix will take place on 17 September 2017. EPA/WALLACE WOON
Credits: epa06207891 Russian Formula One driver Danil Kvyat (R) of Scuderia Toro Rosso poses for a photograph with two young fans before entering the paddock ahead of the third practice session of the Singapore Formula One Grand Prix at the Marina Bay Street Circuit in Singapore, 16 September 2017. The Singapore Formula One Grand Prix will take place on 17 September 2017. EPA/WALLACE WOON
Credits: epa06204233 Russian Formula One driver Daniil Kvyat (C) of Scuderia Toro Rosso arrives at the paddock ahead of the Singapore Formula One Grand Prix at the Marina Bay Street Circuit in Singapore, 14 September 2017. The Singapore Formula One Grand Prix will take place on 17 September 2017. EPA/DIEGO AZUBEL
Credits: epa06112388 Russian Formula One driver Daniil Kvyat of Scuderia Toro Rosso walks in the paddock at the Hungaroring racetrack near Budapest, Hungary, 27 July 2017. The Hungarian Formula One Grand Prix will be held on 30 July. EPA/Zsolt Czegledi HUNGARY OUT
Credits: epa06085447 Russian Formula One driver Daniil Kvyat of Scuderia Toro Rosso reacts during the press conference ahead of the Formula One Grand Prix of Great Britain at the Silverstone Circuit, in Northamptonshire, Britain, 13 July 2017. The 2017 Formula One Grand Prix of Great Britain will take place on 16 July. EPA/VALDRIN XHEMAJ
Credits: epa06084744 Russian Formula One driver Daniil Kvyat of Scuderia Toro Rosso (2L) joined by team members walk the Silverstone Circuit during the track inspection in Northamptonshire, Britain, 13 July 2017. The 2017 Formula One Grand Prix of Great Britain will take place on 16 July. EPA/VALDRIN XHEMAJ
Credits: epa06069364 Russian Formula One driver Daniil Kvyat of Scuderia Toro Rosso inspects the track at the Red Bull Ring circuit in Spielberg, Austria, 06 July 2017. The 2017 Formula One Grand Prix of Austria will take place on 09 July. EPA/CHRISTIAN BRUNA
Credits: epa06043066 Russian Formula One driver Daniil Kvyat of Toro Rosso speaks during a joint press conference of Formula One Grand Prix of Azerbaijan at the Baku City Circuit in Baku, Azerbaijan 22 June 2017. Kimi Raikkonen EPA/ZURAB KURTSIKIDZE
Credits: epa05959059 Russian Formula One driver Daniil Kvyat of Scuderia Toro Rosso reacts during the first training session at the Circuit de Barcelona-Catalunya in Montmelo, near Barcelona, northeastern Spain, 12 May 2017. The 2017 Formula One Grand Prix of Spain will take place on 14 May 2017. EPA/ANDREU DALMAU
Credits: epa05931006 Russian Formula One driver Daniil Kvyat of Scuderia Toro Rosso walks in the paddock at the Sochi Autodrom circuit, in Sochi, Russia, 27 April 2017. The 2017 Formula One Grand Prix of Russia will take place on 30 April 2017. EPA/VALDRIN XHEMAJ
Credits: epa05930929 Russian Formula One driver Daniil Kvyat of Scuderia Toro Rosso during a press conference at the Sochi Autodrom circuit, in Sochi, Russia, 27 April 2017. The 2017 Formula One Grand Prix of Russia will take place on 30 April 2017. EPA/SRDJAN SUKI
Credits: epa06209744 Russian Formula One driver Daniil Kvyat of Scuderia Torro Rosso arrives for the driver’s parade of the Singapore Formula One Grand Prix night race at Marina Bay Street Circuit, Singapore, 17 September 2017. EPA/LYNN BO BO
Daniil Kvyat torna in F1 con la Ferrari (ma si occuperà del simulatore): il pilota russo (ex Toro Rosso e Red Bull) è il nuovo development driver della Scuderia di Maranello.
Daniil Kvyat – nato a Ufa (Russia) il 26 aprile 1994 – ha corso in F1 con Toro Rosso e Red Bull dal 2014 al 2017 conquistando un settimo posto nel Mondiale 2015, 1 giro veloce e 2 podi. Prima di sbarcare nel Circus si è laureato campione Formula Renault 2.0 Alps nel 2012 e campione GP3 nel 2013.
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