Monthly Archives: Ottobre 2017

Ford, i corsi gratuiti di guida responsabile per gli studenti

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Prosegue l’impegno di Ford sul tema della sicurezza stradale con i corsi del Ford Driving Skills For Life. Difatti il marchio dell’Ovale Blu parteciperà al seminario Laboratorio interattivo su alcol, droghe e sicurezza stradale, nell’ambito della manifestazione BergamoScienza, festival di divulgazione scientifica organizzato dall’omonima associazione.

Ford Driving Skills For Life

Il seminario rappresenterà l’occasione per raccontare l’impegno dell’Ovale Blu in tema di responsabilità alla guida e il Ford Driving Skills For Life(DSFL), programma di corsi gratuiti di guida responsabile, dedicati ai giovani dai 18 ai 25 anni, che, finora, ha comportato per Ford un investimento complessivo pari a 12 milioni di euro. Si tratta di un’iniziativa lanciata nel 2013 che fino a oggi ha toccato 7 città (Roma, Milano, Napoli, Palermo, Padova, Pavia, Monza), coinvolgendo in totale oltre 2.800 ragazzi, che hanno potuto acquisire maggiore consapevolezza e responsabilizzazione alla guida, per evitare le distrazioni, imparare a riconoscere tempestivamente i pericoli, controllare il veicolo in situazioni d’emergenza, gestire gli spazi e la velocità.

Tute che simulano le alterazioni sensoriali…

Approccio attraverso il quale Ford ha deciso di sottolineare anche l’importante aspetto conoscitivo e cognitivo rappresentato dalla sensorialità, dando ai ragazzi la possibilità di indossare le speciali suit: Drink Driving Suit, Drug Driving Suit e Hangover Suit, tute in grado di simulare le alterazioni sensoriali conseguenti all’assunzione di alcol o di sostanze stupefacenti e ai postumi di una ‘notte di bagordi’, sviluppate in collaborazione con con i ricercatori del Meyer-Hentschel Institute, in Germania.

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Riding Assist-e, prove di futuro a due ruote in Honda

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Credits: Honda Riding Assist-e, @Tokyo Motor Show 2017

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Credits: Honda Riding Assist-e, @Tokyo Motor Show 2017

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Credits: Honda Riding Assist-e, @Tokyo Motor Show 2017

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Credits: Honda Riding Assist-e, @Tokyo Motor Show 2017

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Credits: Honda Riding Assist-e, @Tokyo Motor Show 2017

 

Riding Assist-e è la interpretazione che Honda dà alla moto del futuro. Si tratta di un prototipo dotato di una tecnologia sviluppata tramite la ricerca sul robot umanoide Honda Asimo.

Il futuro a due ruote secondo Honda

Non possiamo parlare di un primo step di guida autonoma anche per le due ruote, ci mancherebbe altro, però siamo sicuramente al cospetto di qualcosa di simile. Difatti Honda Riding Assist-e mantiene automaticamente l’equilibrio alle basse velocità, riducendo l’affaticamento del pilota e massimizzando la sicurezza.

“Questo modello, rende la guida più facile e più divertente. Il Riding Assist­e è spinto da un motore elettrico, e segna un passo ulteriore verso la realizzazione della visione Honda per “godere della libertà data dalla mobilità” e per una “società libera dagli idrocarburi”, dicono in Honda.

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Lancia Ypsilon e Peter Lindbergh: una partnership nel segno della moda

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Lancia Ypsilon la urban fashion car più amata dalle donne italiane è alò nuovo Main Sponsor dell’unica tappa italiana della Mostra di Peter Lindbergh che si terrà alla Reggia di Venaria Reale dal 7 ottobre al 4 febbraio.

Le top Model del XX secolo

Protagoniste dell’evento saranno le migliori realizzazioni dell’artista considerato uno dei maggiori fotografi di moda viventi. Lindbergh ha rivoluzionato la fotografia di moda grazie a una tecnica personale e uno stile innovativo ispirato al linguaggio del cinema e della danza. Il risultato di questo nuovo approccio sono scatti capaci di esprimere al tempo stesso grazia e sensualità. Soggetti dei suoi lavori sono le modelle che hanno segnato la storia della moda della fine del XX secolo, lanciando “l’era delle top-model”: da Cindy Crawford a Naomi Campbell a Linda Evangelista.

Un esemplare speciale della Lancia Ypsilon accoglierà il pubblico per tutto il primo mese della retrospettiva. La vettura si distinguerà per una personalizzazione firmata Ramponi Stones and Strass, brand che fornisce le più grandi case di moda e che ha già collaborato con Lancia.

Un pezzo di storia dell’auto italiana

In occasione della mostra, gli ospiti VIP di Lindbergh raggiungeranno la Reggia a bordo di tre  auto d’epoca targate Lancia e provenienti dalla collezione di FCA Heritage, il Dipartimento che si occupa di valorizzare e promuovere la storia dei marchi italiani del Gruppo FCA. 
L’Aurelia B20 GT, l’Aurelia B24 Spider e la Flaminia, tra le vetture più iconiche e rappresentative di un’epoca straordinaria come la Dolce Vita.

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Ioniq Electric: parte da Amsterdasm il primo car sharing elettrico di Hyundai

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Dopo aver lanciato los corso anno il primo car sharing a idrogeno al Mondo a Monaco di Baviera, Hyundai sbarca in Olanda e inaugura il suo primo servizio di veicoli EV in condivisione schierando 100 IONIQ Electric. 
“Siamo orgogliosi di aver avviato il nostro primo servizio di car-sharing elettrico in Europa, sostenendo anche l’obiettivo di Amsterdam di raggiungere ambiziosi traguardi sul contenimento delle emissioni” – ha dichiarato Thomas A. Schmid, Chief Operating Officer di Hyundai Europa, in occasione della cerimonia di inaugurazione. “Con il lancio di 15 modelli eco-friendly entro il 2020, Hyundai sta dimostrando il suo ruolo pionieristico nella mobilità sostenibile alla portata di tutti. Offrendo la più ampia varietà di alimentazioni green, elettrica, ibrida e Fuel Cell, il nostro marchio è impegnato nello sviluppo di una e-mobility che si adatta alle esigenze più disparate”.

PanoramautoTV / News

Hyundai Ioniq

La berlina eco-friendly della Casa coreana. Ibrida. ibrida plug-in o elettrica al 100%

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Seat ‘Breaking FAB’: Martorell apre le porte alla creatività

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La Casa spagnola Seat ha presentato un nuovo programma di innovazione che prende il nome di “Breaking FAB”. Si tratta di un’apertura della Casa di Martorell rivolta a imprenditori, startup, designer, studenti e ricercatori provenienti da tutto il mondo.

Gli obiettivi sono molteplici: proporre nuove soluzioni creative e innovative, accelerare la cosiddetta trasformazione 4.0 dello stabilimento catalano e affrontare le sfide digitali che il marchio iberico sta affrontando nell’ambito della produzione.

Il 26 ottobre Seat aprirà letteralmente le porte di Martorell a figure professionali che avranno la possibilità di visitare il cuore dell’impianto industriale e di apportare il loro know how e la loro esperienza (per partecipare si piò inviare la richiesta qui).

Seat sperimenta un processo di innovazione costante e questa iniziativa ne è la prova. Negli ultimi anni abbiamo reso Martorell uno degli stabilimenti più intelligenti e digitalizzati del settore. Con questa iniziativa apriamo le porte al talento esterno con l’obiettivo di compiere un passo in avanti nella nostra trasformazione 4.0”, ha dichiarato Andreas Tostmann, Vicepresidente Produzione Seat.

Il tour dello stabilimento consentirà di vedere in prima persona il ruolo della robotizzazione nella produzione e nella logistica, così come le innovazioni incorporate dalla Seat per affrontare le sfide dell’industria 4.0 e creare una delle realtà produttive più intelligenti, digitalizzate e coordinate del settore. Tra queste spicca l’utilizzo di smartglasses, esoscheletri o robot collaborativi e autonomi.

Francoforte 2017: le foto

Seat: Francoforte debuttano la Arona e la Leon Cupra R

Presentata anche la versione a metano della nuova Seat Ibiza

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Renault Clio Cup Press League 2017, la gara di Imola


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Il sound delle auto da corsa è diverso, speciale. Il sibilo della trasmissione, il residui di gomma che picchiettano sotto la scocca ridotta a lamiera, i freni che fischiano. Sto affrontando la curva Villeneuve di Imola, una esse veloce dove si entra in quarta, si scala la terza a metà e si esce con il gas spalancato. Salto un po’ troppo sul cordolo destro e la Clio RS Cup che sto guidando parte all’improvviso. Comincio a girare il volante come una scimmia impazzita, tenendo giù il pedale del gas: è l’unica via d’uscita. La tengo, non so come, ma sono ancora in gara. Sì, in gara ad Imola, con altre Clio RS Cup. Che sogno. Il mio compito non è solo quello di correre e di far bene la mia gara, quello è più un mio obbiettivo personale; sono qui per raccontare in prima persona cosa significa correre, gareggiare, in questo combattutissimo campionato.
Il Clio Cup tra gli appassionati è un campionato di riferimento: è combattuto, si svolge sui circuiti più belli d’Italia (quest’anno Misano, Vallelunga, Mugello, Monza, Imola e addirittura Brno in Repubblica Cieca), e soprattutto ha come protagonista una delle macchinette (mica tanto ette) da corsa più divertenti che ci siano. E poi c’è la Press League, un campionato interno tra noi colleghi della stampa. Due giornalisti per ogni weekend di gara a bordo della Clio RS Cup gestita dall’Oregon Team e da Fastlane. Una sfida nella sfida.

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Il PRIMO CONTATTO

Arrivo venerdì mattina per le libere, l’aria fresca di settembre è piacevole, ma il grigio scuro non mi rassicura. L’auto fortunatamente l’ho già guidata, quindi il problema della stretta di mano non si pone. Conosco bene anche il Circuito di Imola, anzi, lo amo con tutto me stesso. Non perché profumi di storia, nel bene e nel male, non perché abbia delle curve “vere” con sali-scendi impegnativi, ma perché ha un paesaggio incredibile. È una valle che ospita una lingua d’asfalto che sale, scende, e poi risale fino alla variante alta, dove ai lati ci sono case, alberi e molto verde.
E poi c’è la discesa prima delle curve della Rivazza, che da sola vale il prezzo del biglietto.
Mi preparo per la prima mezz’ora di libere: mi metto tuta e casco, sistemo la seduta, mi faccio regolare gli specchietti e allaccio le cinture a cinque punti. Adoro le auto da corsa: c’è quell’odore di benzina, quel rumore di trasmissione, di metallo. Tutto ha un suono minaccioso la prima volta, ma quando ci si abitua diventa solo piacere viscerale.

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L’AUTO E LE PROVE LIBERE

La Renault Clio RS Cup è un’auto davvero professionale. Svuotata di ogni cosa superflua, monta un differenziale autobloccante, un impianto frenante da corsa potentissimo (privo di ABS e servofreno). Il motore è lo stesso della vettura stradale, un 1.6 turbo quattro cilindri da 220 CV, ma ha un suono più cupo, rauco e rabbioso. Il cambio invece è un sequenziale da corsa duro e puro, di quelli che tirano calci a salire e scendere di marcia. È anche molto rapida nei cambi di direzione e ci vogliono rispetto e consapevolezza per guidarla al limite, altrimenti ci si ritrova con il muso nella direzione opposta senza capire nemmeno il perché. È vero che le gomme slick offrono moltissimo grip, ma è anche vero che lo perdono di colpo quando si supera il limite. È una guida sul filo del rasoio, insomma, ed è estremamente eccitante!

Primi giri in pista e mi sento subito a casa. La Clio RS Cup infonde fiducia per essere un’auto da corsa, ma presto scopro che il posteriore è un po’ imprevedibile. Mi scappa all’uscita della Villneuve un paio di volte, e perdo fiducia. Ma voglio cercare un bel giro, giusto per farmi un’idea del livello dei 20 avversari che dovrò affrontare. Quanto è divertente da guidare, la Clio. Le lucine LED che si illuminano sul volante quando bisogna cambiare marcia sono una fonte di piacere immenso, per noi nerd delle corse. Lo sterzo bypassa ogni informazione, ogni irregolarità, e i freni sono modulabili e potenti. Però blocco più volte ruote in frenata, soprattutto alla curva Tosa, la più stretta del circuito. Forse c’è qualcosa che non va. Una volta preso il ritmo spingo più che posso, ma all’ultimo giro, all’uscita della curva del tamburello, taglio un po’ troppo sul cordolo destro. Di solito non è un problema, ma il posteriore della Clio comincia a saltellare in modo spaventoso. Tengo giù il piede destro, controsterzo, ma niente: l’auto parte di piatto su tutte e quattro le ruote e finisco in sabbia, che poi tanto sabbia non è. L’auto sta ancora scivolando lateralmente e la ghiaia è così “fitta” che quasi mi cappotto. Brutta sensazione. Scalo subito due marce e affondo sul pedale del gas: in qualche modo esco e ritorno in pista ma l’auto vibra e fa rumori strani, probabilmente a causa della ghiaia. Rientro ai box e scopro di non aver danneggiato niente, e di essere sesto a poco più di un secondo dalla pole position. Il weekend promette molto bene; ma la sfortuna, come sapete, ci vede molto bene.

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LA QUALIFICA

Sono le otto di sabato mattina e l’asfalto è viscido. L’aria fresca fa bene al motore turbo, ma male alle gomme slick, e sinceramente avrei preferito l’opposto. Questa volta ho solo 15 minuti e tutto diventa più difficile. Faccio qualche giro per capire se c’è grip e la risposta è: non molto. Si scivola, tanto che vedo strisce di ghiaia a destra e a manca, segno che qualcuno è volato fuori…
Mi lancio per un giro buono, molto buono, ma prima dell’ultima curva esce la safety car per un incidente. Maledizione. Vedo il tempo scorrere all’indietro sul tabellone, secondi che sembrano minuti. La safety rientra e ho un ultimo tentativo per un giro lanciato, ma alla Villeneuve (sempre lì) perdo la macchina e quasi mi giro. Giro buttato, qualifica anche. Sono tredicesimo, e ai box mi comunicano che nei giri buoni che ho buttato la grafica mi dava potenziale sesto, come nelle libere di ieri. Sono un po’ arrabbiato, un po’ con me per aver buttato un giro, e un po’ con la dea bendata per non avermi propriamente baciato. Ma la gara è la gara, e il mio obbiettivo e proprio stare nei primi sei. Si può fare no? Forse, fortuna permettendo.

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TEMPO DI CORRERE

L’emozione è sempre tanta quando i meccanici ti legano al sedile e tutti escono in pitlane coi motori accesi. C’è quel momento di attesa con il semaforo rosso, prima di uscire per il giro di riscaldamento, che è magico. Mi concentro, respiro, cerco di rifare tutti i passaggi mentali. E mi libero di tutti i pensieri, cercando di godermi quello che più mi piace fare: guidare.
Semaforo verde, scaldiamo le gomme e ci fermiamo in griglia. Sono piuttosto tranquillo. Sto pensando che, anche se non parto dove vorrei partire, forse è stato meglio così; d’altronde le rimonte sono sempre divertenti. Mannaggia ai miei pensieri.

La macchina non si accende. Premo il bottone e sento quel rumore sferragliante del motorino d’accensione che tossisce. Panico. Partono tutti per il giro di formazione, tranne me. Mi spingono in pitlane, provano con la batteria supplementare, con i cavi. Niente. Allora mi spingono e rilascio la frizione in prima, come facevo a quattordici anni con il cinquantino: funziona!
Funziona ma parto dai box, dopo che sono partiti tutti gli altri. Mi vedo sfrecciare venti auto davanti prima di poter dare gas, e quando finalmente mi muovo vedo solo un trenino lontano. Ma ho la vena chiusa, molto chiusa. Spingo più che posso e presto comincio a sorpassare gli ultimi. Ha piovuto tutta la mattina e la pista è ancora viscida fuori traiettoria, il che significa che è facile bloccare le gomme in frenata se si è fuori traiettoria, quindi molto difficile sorpassare.

Ma scia dopo scia comincio a staccare sempre più forte, anche sul viscido, rischiando pure di entrare in qualche fiancata. Ma per fortuna avevo ragione. Le rimonte sono molto divertenti.
Alla Villeneuve – per chiudere in bellezza – la Clio RS mi parte ancora di traverso, ma tengo giù e controsterzo, come al solito. Ho due macchine dietro che mi pressano e io non voglio assolutamente perdere la mia posizione. Ma la perdo, ovviamente. Mancano due giri, tiro la staccata più che posso in fondo al rettilineo e me la riprendo. Bandiera rossa per incidente, fine della gara, fine del divertimento. Sono quattrodicesimo. Ma mi sono divertito tantissimo. Le piccole modifiche fatte all’assetto hanno reso l’auto molto più guidabile (l’abbiamo chiusa dietro di convergenza ed è stata ammorbidita) e spingerla al limite (più mio che suo) è stato fantastico.
Se avete qualche soldo da parte e volete correre, il Clio Cup è un campionato che fa scintille, assicurato.

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Piero Dusio, la Juventus e la Cisitalia

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Negli anni ’40 Piero Dusio era uno degli uomini più ricchi d’Italia: l’imprenditore torinese (noto agli appassionati di calcio per essere stato presidente della Juventus) è famoso soprattutto per aver fondato la Cisitalia. Scopriamo insieme la sua storia.

Piero Dusio: la biografia

Piero Dusio nasce a Scurzolengo (in provincia di Asti) il 13 ottobre 1899. Dopo una breve esperienza come calciatore nella Juventus (tre presenze come centrocampista in due stagioni: 1919/1920 e 1921/1922) inizia a lavorare come rappresentante di tessuti.

Imprenditore e pilota

Nel 1926 Dusio decide di mettersi in proprio nel settore delle tele cerate e in pochi anni diventa uno degli uomini più ricchi di Torino. Un imprenditore di successo attivo in numerosi settori che si cimenta anche come pilota: debutta alla Mille Miglia del 1929 con una Fiat Siata 521 (25° assoluto) e conquista l’unica vittoria in carriera alla Corsa dello Stelvio del 1938 con un’Alfa Romeo 2900 Botticella.

La Seconda Guerra Mondiale

Lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale rende ancora più ricco Piero Dusio grazie alle forniture militari. Nel 1941 fonda a Torino quello che oggi è il Circolo della Stampa Sporting e nello stesso anno diventa presidente della Juventus.

La presidenza Dusio – terminata nel 1947 con il passaggio di consegne a Gianni Agnelli – coincide con tre momenti importanti per la squadra torinese: la vittoria nella Coppa Italia del 1942, il cambiamento di nome in Juventus Cisitalia per la stagione 1942/1943 e l’acquisto di Giampiero Boniperti nel 1946.

La Cisitalia

Al termine della guerra Piero Dusio fonda, nel 1946, la Casa automobilistica Cisitalia. Il primo modello – la D46 – è un’auto da corsa mentre la prima vettura di serie – la 202 progettata nientepopodimeno che da Dante Giacosa – è ancora oggi un simbolo del car design ed è esposta al MoMA di New York.

Ma non è tutto: l’imprenditore torinese si avvale anche della collaborazione di Ferdinand Porsche (dopo aver pagato la sua cauzione in quanto prigioniero di guerra in Francia) per costruire una monoposto molto ambiziosa – la 360 – che però non scenderà mai in pista.

La crisi e l’Argentina

I troppi soldi spesi da Piero Dusio nel progetto 360 portano in crisi la Cisitalia, che entra in amministrazione controllata. L’imprenditore torinese cerca di risolvere la situazione affidando al figlio Carlo la gestione della società a Torino e creando in Argentina la Autoar, un marchio automobilistico locale finanziato dal governo Perón.

La Autoar

La prima vettura realizzata dalla Autoar – la P.W.O. (Porsche Willys Overland) – monta un motore e un cambio derivati da quelli adottati dalla Jeep Willys, un telaio a traverse e longheroni progettato da Rudolf Hruska, un avantreno Porsche e una carrozzeria station wagon.

Pochi anni dopo Dusio lascia la direzione dell’azienda e resta in Argentina ad occuparsi dell’importazione di Cisitalia dall’Italia e di altri settori merceologici. Piero Dusio muore a Buenos Aires (Argentina) l’8 novembre 1975.

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Nuova Hyundai ix20 App Mode

Hyundai amplia la gamma della ix20 con l’arrivo della nuova versione speciale App Mode. Basata sulla versione Comfort, si caratterizza per un ricco ed esclusivo equipaggiamento tecnologico. La novità più rilevante è rappresentata dall’arrivo, in anteprima, del sistema multimediale firmato Pioneer con cui la Casa coreana rinnova la partnership iniziata nel 2011 con la Hyundai i20 Sound Edition.

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Fiat 500X 2018: al via gli ordini

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Arrivata sul mercato nel 2014, la Fiat 500X, versione SUV crossover della piccola city car italiana, è la leader del suo segmento nel nostro paese e tra le prime 5 in Europa. A tre anni di distanza dal suo lancio, la Fiat 500X si aggiorna con la model year 2018. Da oggi è ordinabile con prezzi invariati, a partire da 15.700 euro. Tra le novità più importanti spicca la disponibilità sull’intera gamma, a partire dall’allestimento Pop Star, del sofisticato sistema UconnectTM HD Live con schermo touchscreen ad alta risoluzione da 7 pollici e compatibilità con Apple CarPlay e Android Auto.

 UconnectTM HD Live

Questo sistema si caratterizza per l’interfaccia Bluetooth con vivavoce, lo streaming audio, il lettore di SMS e il riconoscimento vocale, le porte Aux e USB con l’integrazione di iPod, i comandi al volante. A richiesta, si aggiungono la telecamera di parcheggio posteriore (di serie su allestimenti Lounge e Cross) e il nuovo sistema integrato di navigazione TomTom 3D.

Inoltre i proprietari della nuova Fiat 500X 2018 saranno sempre connessi con i servizi UconnectTM LIVE. Scaricando l’applicazione gratuita UconnectTM LIVE dall’App Store o dal Google Play Store sul proprio smartphone, UconnectTM LIVE offre musica in streaming con Deezer e TuneIn, news grazie a Reuters, navigazione connessa con TomTom LIVE e la possibilità di restare sempre in contatto con gli amici grazie a Facebook Check-In e Twitter. Inoltre risparmio, ecologia e controllo ovunque il cliente vorrà andare con eco:Drive e my:Car.

Nuove colorazioni per la carrozzeria

Con il debutto della  Fiat 500X MY18 arrivano in listino anche le nuove colorazioni Bronzo Donatello e Verde Alpi Opaco, finora esclusivo della serie speciale S-Design. Verrà proposta in 5 diversi allestimenti: tre appartenenti alla gamma “Urban Look”, Pop, Pop Star e Lounge e due che rientrano nella gamma “Cross Look”, Cross e City Cross.

Per vederla e provarla si potrà approfittare dei seguenti fine settimana di Porte Aperte: 14-15 ottobre, 21-22 ottobre e 28-29 ottobre.

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Fiat 500X, le prime impressioni di guida a bordo del crossover compatto

Il nuovo crossover compatto di Fiat è arrivato

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Mitsubishi e-EVOLUTION: nuovi teaser in attesa del Salone di Tokyo

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Se ne era parlato già qualche settimana fa e oggi Mitsubishi ritorna sull’argomento e-EVOLUTION svelando un nuovo teaser di quella che potrebbe diventare la futura sportiva, elettrica, della famiglia. In questo primo anticipo Mitsubishi parla di un’elettrica con trazione totale spinta da vari motori: almeno uno all’asse anteriore e due al posteriore. Un’idea già nota che permette di controllare in maniera precisa la coppia erogata ad ogni ruota, prescindendo dall’asse di trasmissione centrale.

Intelligenza artificiale

E poi la Casa giapponese introdurrà con questa concept car le prime tecnologie di intelligenza artificiale e di interfaccia che permetteranno al guidatore di interagire con l’auto attraverso un avanzato sistema di riconoscimento vocale e di identificazione dei passeggeri attraverso il riconoscimento facciale e un complesso sistema di apprendimento del loro linguaggio, della loro form di parlare e perfino dei loro gusti e delle loro necessità. In definitiva, ciò che propone Mitsubishi è una visione molto avanzata dell’evoluzione che dovranno seguire le auto del futuro e che sembra sempre più vicino. Tutta un’altra storia, dunque, rispetto alla mitica Lancer Evolution che rievoca il nome di questo prototipo.

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La futura SUV coupé giapponese che prende il nome da un’icona del passato

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