Quest’anno al Salone di Tokyo 2017Toyota presenterà, oltre ai nuovi modelli di produzione, tre concept car. Di queste una l’avevamo già vista all’ultimo CES di Las Vegas, la Concept-i, mentre le altre due sono delle novità assolute della gamma elettrica giapponese.
Concept i-Ride
La nuova Concept i-Ride è una piccolissima compatta a zero emissioni – lunga 2,5 metri e larga appena 130 cm – che offre spazio a due persone e una sedia a rotelle. Ha un’autonomia di 150 km ed è pensata apposta per il trasporto di persone disabili. I sedili dispongono di comandi integrati nei braccioli e le porte si aprono ad ali di gabbiano, il tutto per facilitare al massimo l’accesso all’interno dell’abitacolo. La guida della Concept i-Ride è principalmente autonoma anche se volendo, la si può guidare tramite due controller. A gestirla poi, ci pensa un complesso sistema di intelligenza artificiale che comunica con il guidatore mostrando informazioni sullo schermo al centro della plancia.
Concept i-Walk
Il concept i-Walk è una sorta di piccolo monopattino caratterizzato dalla sua architettura a tre ruote ed è stato creato pensando soprattutto agli spostamenti veloci in città – quelli per le cosiddette walking distance…. È infatti spinto da un powertrain elettrico dall’autonomia di soli 20 km. La guida è assistita da un sistema di intelligenza artificiale che permette di effettuare le curve semplicemente girando il manubrio e senza inclinare il veicolo. Il passo, inoltre si può regolare a seconda delle esigenze di guida e del percorso, mentre il sistema di sensori è in grado di prevenire incidenti evitando in maniera automatica eventuali ostacoli e pericoli sulla carreggiata.
Le compattea benzina del 2009 sono auto interessanti per chi ha un budget ridotto e non percorre molti chilometri. Nella “top five” di questo mese – vinta dalla Opel Astra – abbiamo analizzato cinque proposte con quotazioni inferiori a 7.500 euro.
La “segmento C” di Rüsselsheim ha superato le nostre Fiat Bravo e Lancia Delta, la giapponese Mazda Mazda3 e la Volkswagen Golf. Scopriamo insieme la classifica, che prende in considerazione modelli con potenze comprese tra 140 e 160 CV.
7.4
/10
1° Opel Astra 1.4 turbo Cosmo
La Opel Astra 1.4 turbo Cosmo non è facile da trovare visto che la quarta generazione della compatta teutonica sbarcò nei nostri listini nel dicembre del 2009. Da nuova costava poco (20.651 euro) e anche oggi è accessibile (quotazioni pari a 4.900 euro).
Non molto agile nelle curve per via del peso elevato, si riscatta grazie al motore (poco potente – 140 CV – e un po’ rumorosetto, a dire il vero) pronto ai bassi regimi e poco assetato di carburante (16,9 km/l). Senza dimenticare l’ampio divano posteriore che offre tanto spazio alle spalle di chi si accomoda dietro.
7.1
/10
2° Volkswagen Golf 1.4 TSI 160CV
La Volkswagen Golf 1.4 TSI 160CV è la scelta migliore per chi vuole divertirsi: il motore ricco di cavalli e di coppia (240 Nm) regala uno “0-100” degno di una sportiva (8 secondi netti). Il tutto unito ad un comfort eccellente nei lunghi viaggi. Da nuova costava tanto (23.353 euro), oggi bastano 6.500 euro per acquistarla.
La “segmento C” teutonica non è il massimo alla voce “praticità”: i passeggeri posteriori hanno pochi centimetri a disposizione delle gambe. Colpa delle dimensioni esterne contenute (solo 4,20 metri di lunghezza), che sono però di grande aiuto nelle fasi di parcheggio.
6.2
/10
3° Fiat Bravo 1.4 J-Jet 150CV Emotion
La Fiat Bravo 1.4 T-Jet 150CV Emotion si trova senza problemi usata a 5.900 euro.
La compatta torinese offre un bagagliaio immenso e una dotazione di serie completa che comprende – tra le altre cose – i cerchi in lega da 17” e i sensori di parcheggio posteriori. Migliorabili i consumi: 14,0 km/l dichiarati, poco più di 10 ottenibili nella guida normale.
6.2
/10
3° Lancia Delta 1.4 T-Jet 150CV Argento
La Lancia Delta 1.4 T-Jet 150CV Argento è una cugina della Fiat Bravo (stesso pianale allungato e identico motore) più elegante e più grossa: 4,52 metri sono difficili da gestire in manovra ma in compenso l’abitacolo offre un mare di spazio alle gambe di chi si accomoda dietro e il bagagliaio è molto sfruttabile quando si abbattono i sedili posteriori.
La versione “base” Argento è introvabile (la maggioranza dei clienti ha optato per le più ricche Oro e Platino): colpa di una dotazione di serie carente (cerchi in lega e sensori di parcheggio optional). Le quotazioni? 5.400 euro.
5.0
/10
5° Mazda Mazda3 2.0
Affidabilità e comportamento stradale agile: sono questi i punti di forza della Mazda Mazda3 2.0, una compatta introvabile (più semplice rintracciare le 1.6) e con quotazioni pari a 7.400 euro.
Poco spaziosa per le spalle e la testa dei passeggeri posteriori e con un bagagliaio poco capiente, è penalizzata da un motore aspirato carente di coppia, poco brioso ai bassi regimi e non particolarmente cattivo (10,4 secondi per accelerare da 0 a 100 km/h).
La Fiat 124 Spider più che una sportiva è un’ottima GT da usare il fine settimana. È divertente da guidare, ma l’assetto morbido e il motore elastico la rendono più una spider da passeggio che una vera sportiva. Discreti anche i consumi, mai eccessivi. La dotazione è molto ricca e le finiture sono di qualità. La nota dolente è senza dubbio lo spazio, sia per chi guida, sia per quanto riguarda il bagagliaio, comunque in grado di ospitare un paio di trolley. Il prezzo non è di saldo, ma non ci sono altre rivali in questo segmento, a parte una…
Una delle cinque novità che Ducati porterà a Eicma 2017 è il nuovo Monster 821. La celebre naked di Borgo Panigale si rinnova in occasione del 25° compleanno dell’iconica moto presentata al Salone di Colonia nell’ottobre del 1992, sfoggiando lo storico colore Giallo Ducati, che va ad affiancare il Rosso e il Nero opaco. L’821 eredita il carattere e il fascino del primo Monster 900, la moto che ha rilanciato il segmento delle sportive senza carenatura, riuscendo però a combinare prestazioni, agilità e facilità di guida.
Come cambia il Monster 821 2018
Il Ducati Monster 821 2018 adotta le novità estetiche e funzionali introdotte nel Monster 1200: un design snello e agile, con serbatoio e coda completamente ridisegnati e ispirati a quelli della moto del 1992. Ci sono poi un nuovo silenziatore sportivo e un nuovo proiettore. Debutta un nuovo cruscotto TFT a colori con indicatore di marcia e di livello carburante, mentre in opzione sono disponibili il cambio elettronico Ducati Quick Shift up/down e il Ducati Multimedia System.
Bicilindrico Testastretta da 109 CV
Il nuovo Ducati Monster 821 2018 è spinto dal bicilindrico Testastretta raffreddato a liquido Euro 4 che ora eroga una potenza di 109 CV a 9.250 giri/min e 86 Nm a 7.750 giri/min (contro i 112 CV e gli 89,4 Nm del modello precedente). L’elettronica si avvale del Ducati Safety Pack, che garantisce elevati standard di sicurezza attiva grazie all’ABS Bosch e al Ducati Traction Control, entrambi regolabili su diversi livelli di intervento. I tre Riding Mode invece, agendo su ABS, DTC e Power Mode (che gestisce potenza massima e tipologia di erogazione), conferiscono all’821 tre caratteri completamente differenti. La dotazione del Monster 821 2018 si completa con i freni Brembo, che vedono all’anteriore un doppio disco da 320 mm di diametro e pinze monoblocco radiali M4-32, e sospensioni con forcella da 43 mm di diametro all’anteriore e ammortizzatore regolabile al posteriore.
La Fiat 124 Spider più che una sportiva è un’ottima GT da usare il fine settimana. È divertente da guidare, ma l’assetto morbido e il motore elastico la rendono più una spider da passeggio che una vera sportiva. Discreti anche i consumi, mai eccessivi. La dotazione è molto ricca e le finiture sono di qualità. La nota dolente è senza dubbio lo spazio, sia per chi guida, sia per quanto riguarda il bagagliaio, comunque in grado di ospitare un paio di trolley. Il prezzo non è di saldo, ma non ci sono altre rivali in questo segmento, a parte una…
Italiana ma non troppo: la Fiat 124 Spider condivide il telaio con la Mazda Mx-5, ma ha una personalità molto diversa. È leggermente più lunga, comoda e morbida della cugina giapponese; e poi sotto il cofano al posto di un motore aspirato c’è un 1.4 turbo da 140 CV ricco di coppia.
Anche il look, nonostante le proporzioni siano quasi identiche, è più adatto alla personalità dell’italiana. La Fiat 124 Spider è elegante, morbida nelle linee e ha un pizzico si sapore retrò.
La capote in tela si apre e si chiude con un semplice movimento del braccio e vi fa vivere appieno – nel bene e nel male – la “spider experience”. Ma quel che è più importante è che con la 124 Spider ci si può divertire davvero, grazie alla trazione posteriore ed un cambio manuale a sei rapporti secco e preciso.
Ma ora vediamo come va.
6
/10
CITTÀ
La Fiat 124 Spider non ha certo la stessa disinvoltura della Panda nel cercare parcheggio e nell’affrontare il traffico. La seduta è rasoterra, la visibilità posteriore è limitata e cambio e frizione non sono leggerissimi. L’assetto invece è abbastanza confortevole e non rompe la schiena nemmeno su dossi e buche. Il motore 1.4 turbo Multiair poi è davvero elastico, così si può utilizzare poco il cambio. E poi ci sono i sensori di parcheggio e la retrocamera che aiutano – non poco – nelle manovre.
7
/10
FUORI CITTÀ
Su una strada di montagna la Fiat 124 Spider dà il meglio di sé. Il motore spinge forte dai 2.500 ai 5.500 giri, come quasi ogni “turbo”, ma lo fa in modo regolare e fluido. La velocità c’è (0-100 in 7,5 secondi e 215 km/h), ma l’assetto non è da sportiva dura e pura. L’auto, se spinta al limite, rolla e beccheggia; e poi bisogna davvero sudare per chiamare in causa il posteriore, anche perché manca il differenziale autobloccante. Tradotto: uscite da una curva stretta, accelerate a fondo e vi ritroverete con la ruota interna che slitta e con l’auto che prosegue per la sua traiettoria. Questo la rende molto stabile e sicura, quindi adatta anche a chi non ha la vena del pilota. Chi cerca emozioni racing, invece, può sempre puntare sulla versione Abarth.
AUTOSTRADA
6
/10
Con il cruise control impostato a 120 km/h la 124 Spiderconsuma relativamente poco (circa 7 l/100 km), e questa è la buona notizia. I fruscii derivanti dalla capote in tela e il rumore di rotolamento però sono piuttosto assillanti e dopo un paio d’ore comincerete e scocciarvi.
Insomma non è adatta per i lunghi viaggi, ma per piccole gitarelle fuori porta si comporta piuttosto bene.
7
/10
VITA A BORDO
Lo spazio sulla Fiat 124 Spider non è molto, i sedili poi sono sottili e il volante non è regolabile in profondità (come sulla Mazda). La plancia però è appagante per design e materiali impiegati. Le portiere sono rivestite in pelle e la parte superiore del cruscotto è morbida, al contrario di quella della Mazda. Anche i comandi sono intuitivi e alla portata di mano, ma ci sono davvero pochi vani portaoggetti. Chi è più alto di un metro e ottanta poi fa fatica a trovare una posizione di guida naturale, mentre l’insonorizzazione è un problema per tutti. Sia chiaro, non è come guidare una Lotus Elise, ma la 124 Spider vi ricorda di essere una spider ogni minuto. Il bagagliaio da 140 litri è di 10” più capiente rispetto a quello della Mazda, ma è comunque sufficiente ad ospitare due trolley.
La Fiat 124 Spider ha un prezzo di partenza di 28.000 euro e arriva a 34.900 euro nella versione America. La versione Lusso, invece, che ha già un equipaggiamento molto completo, costa 30.340 euro. Non è regalata, ma è prezzo “giusto” considerando l’equipaggiamento e il tipo di auto. Discreti anche i consumi: la Casa dichiara una media di 6,4 l/100 km e nella “vita reale” si riescono a fare i 7l/100 km senza problemi.
8
/10
SICUREZZA
La Fiat 124 Spider con i controlli attivati è stabile e sicura, migliorabile invece la frenata.
BMW Active Hybrid e-bike è la nuova bici elettrica del marchio tedesco che unisce lo stile lifestyle con il concetto di mobilità del futuro. È dotata di un avanzato motore elettrico Brose capace di coadiuvare a richiesta la potenza di pedalata dell’utente, sprigionando una potenza di 250 W e 90 Nm.
La batteria di 504 Wh removibile integrate nel telaio eroga l’energia per l’assistenza elettrica alla pedalata con un’autonomia che può arrivare a 100 km. L’utente può però regolare dal display l’intensità dell’aiuto, selezionando una tra le quattro opzioni disponibili, da ECO (+50%) a TURBO (+275%) fino ad un massimo di 25 km/h. La presa USB consente inoltre di collegare lo smartphone alla bici. Il design è curato nei minimi dettagli, la verniciature in Frozen Black e Artic Silver esalta le linee del profilo del telaio in alluminio idro-formato.
Inoltre, la luce a Led integrata nel parafango di alluminio sopra la ruota posteriore ottimizza la sicurezza e aggiunge un ulteriore tocco al design. La sella è stata studiata da Selle Royale, noto costruttore di sellini, e garantisce a quanto pare un comfort eccellente. La BMW Active Hybrid e-bike è disponibile presso le concessionarie ufficiali al prezzo di 3.125 euro.
Con il restyling presentato recentemente al Salone di Francoforte 2017, la Renault Captur adotta materiali esclusivi per migliorare la qualità dell’abitacolo. Tra questi ci sono gli inediti rivestimenti in Alcantara® esclusivi per l’allestimento Iridium, caratterizzato da una maggiore attenzione e ricercatezza nei dettagli sia esterni sia interni.
Su questa versione della nuova Renault Captur in special modo le sedute abbinano tessuto tecnico ad Alcantara®, il materiale italiano al 100% che, oltre ad un estetica esclusiva, offre anche grandi qualità di aderenza quando viene utilizzata sulle sedute come nel caso della crossover francese.
Commercializzata attualmente solo sul mercato francese, la Captur Iridium sarà prodotta in una serie limitata di 2.000 esemplari ed è realizzata a partire dall’allestimento top di gamma Intense.
A distanza di poche settimane dal lancio della versione equipaggiata con il 1.0 Boosterjet Hybrid 2WD, Suzuki annuncia l’arrivo sul mercato della Swift a quattro ruote motrici. È una variante pensata per chi necessita della trazione integrale ma non vuole rinunciare allo stile, alla compattezza, alla maneggevolezza (e ad una dotazione di serie ricca) di una vettura che con oltre 5,4 milioni di esemplari venduti rappresenta un’icona per il marchio giapponese. La Swift 4WD AllGrip è abbinata al motore 1.2 Hybrid quattro cilindri da 90 CV e 120 Nm e viene proposta sul mercato al prezzo di 19.190 euro (16.150 euro in offerta fino a fine ottobre).
Piace ai giovani e alle donne
Presentata in anteprima nazionale al pubblico del 4×4 Fest di Carrara – il più importante evento sulle vetture a trazione integrale d’Europa, in programma dal 13 al 15 ottobre –, la nuova Suzuki Swift 1.2 Hybrid Top 4WD AllGrip si rivolge principalmente a un pubblico giovane e alle donne (giovani mamme in primis). In soli 384 cm di lunghezza, grazie al passo di 2.450 mm, garantisce una buona abitabilità per 4 persone (è omologata per 5) e un bagagliaio (da 265 litri) capace di accogliere qualsiasi passeggino. Rispetto alla versione a due ruote motrici è più pesante di 120 kg (840 della standard contro i 960 kg della 4×4) ed è più alta di 2,5 cm.
Il maggior peso è dovuto chiaramente alla presenza del sistema AllGrip di tipo Auto (su altre vetture del marchio ci sono le versioni Select e Pro), che tramite un giunto viscoso permanente trasferisce la coppia all’asse posteriore in caso di perdita di aderenza delle ruote anteriori in modo automatico e tempestivo. Nello specifico, in condizioni normali, nella marcia rettilinea su asfalto, il 90% della coppia è trasmesso alle ruote anteriori e solo il 10% a quello posteriori. Viaggiando invece su neve compatta la suddivisione diventa circa 60%-40% mentre su ghiaccio si può arrivare anche al 50%-50%. La maggiore altezza è invece dovuta ad un intervento effettuato sulle sospensioni, che per l’occasione sono state anche leggermente irrigidite.
L’unità elettrica aiuta nelle accelerazioni e riduce i consumi
Il motore 1.2 Hybrid nel ciclo combinato consente di percorrere 100 km con 4,5 litri di carburante emettendo 101 g/km di CO2. Cuore dell’Hybrid è l’Integrated Starter Generator (ISG), costituito da un alternatore che riunisce le funzioni di tre componenti (motore elettrico, alternatore e motorino di avviamento), fornendo un surplus di potenza in accelerazione e in ripresa. Questo sistema produce energia durante le frenate, accumulandola in un’efficiente e leggera batteria agli ioni di litio da 12V, che con le sue dimensioni ridotte lascia invariata la capacità di carico e gli spazi interni delle vetture ibride Suzuki.
Dal punto di vista tecnologico troviamo un allestimento completo di tutti i nuovi dispositivi di sicurezza: “occhiodilince” (Advanced forward detection system), “attentofrena” (Dual Sensor Brake Support), “guidadritto” (Lane departure prevention), “restasveglio” (Weaving alert function), “nontiabbaglio” – (High beam assist) e Adaptive Cruise Control.) Ma la ricca dotazione di serie prevede, tra le altre cose, anche il sistema di infotainment con schermo touchscreen da 7’’ compatibile con Apple CarPlay, Android Auto e MirrorLink, dotato di navigatore con mappe 3D, la telecamera posteriore, il clima automatico, cerchi in lega da 16’’ e fari Full LED.
Piacevole ed efficiente
Su strada la nuova Suzuki Swift 1.2 Hybrid Top 4WD Allgrip ha un comportamento molto simile alla versione con due ruote motrici. È agile e maneggevole in città e ben sostenuta nei percorsi ricchi di curve. Ha però il vantaggio di poter essere utilizzata anche laddove l’asfalto finisce per far posto a sterrato, sentieri off-road (soft), ghiaccio e neve. Nonostante abbia la trazione integrale riesce a conservare un peso complessivo decisamente ridotto, a tutto vantaggio del piacere di guida. L’assetto è piuttosto equilibrato, un po’ più rigido rispetto a quello della 2WD.
Il motore non assicura prestazioni da sportiva o scatti brucianti, ma se tenuto in alto, grazie anche al supporto dell’unità elettrica, garantisce performance piuttosto soddisfacenti e consumi ridotti. In conclusione, il rapporto qualità/prezzo, soprattutto se si considera l’offerta lancio, è decisamente positivo: la dotazione di serie è ricca e offre un pacchetto “sicurezza” di tutto rispetto. Se proprio bisogna trovarle qualche difetto direi: plastiche tutte rigide (ma comunque piacevoli al tatto) e una posizione di guida che (nonostante il volante regolabile in profondità e altezza) penalizza un po’ i conducenti dal metro e ottanta in sù.
L’iconica Porsche 356, il primo modello fabbricato in serie dalla marca tedesca, è una classica il cui valore supera i 100.000 euro. Dagli Stati Uniti, però, il preparatore Stärke Revolution offre un’interessante alternativa denominata Revolution Speedster che altro non è che una Porsche Boxster travestita da 356. Con un prezzo di partenza di 59.950 dollari (51mila euro al cambio attuale), senza contare il prezzo della Porsche Boxter di base, e prodotta esclusivamente su richiesta, la Stärke Revolution Speedster CS è la soluzione di questa compagnia d’Oltreoceano per avere in garage un grande classico con tecnologia moderna.
Sotto pelle è una Boxster
Fabbricata a mano e in maniera artigianale sulla base della Boxster (modello dal 1997 al 2012) monta propulsori – montati in posizione centrale – con potenza fino a 325 CV (il 2.7 litri o il 3.4 litri), trasmissioni manuali o automatiche a doppia frizione. Il tuner cn sede in Arizona assicura che oltre ai vantaggi di poter contare su comodità moderne come l’aria condizionata, gli alzacristalli elettrici, il tetto elettrico, il sistema multimediale, il navigatore o l’impianto stereo Bose, in caso di riparazione i clienti potranno recarsi in qualsiasi officina Porsche, oltre alla facilità nel trovare pezzi di ricambio.
Aspetto classico, dentro completamente personalizzabile
Anche se esteticamente non è identica alla Porsche 356 Speedster, l’aspetto della Stärke Revolution Speedster CS è abbastanza originale. La carrozzeria è realizzata in fibra di vetro ma opzionalmente la si può richiedere anche in fibra di carbonio. L’offerta dei cerchi varia dai 18 ai 19 pollici e l’abitacolo è personalizzabile praticamente al 100%con opzioni per la tappezzeria, i rivestimenti in pelle, tappetini speciali, differenti tonalità cromatiche, rifiniture in legno o capote in tela con qualsiasi colore a scelta.
A distanza di poche ore dalla entusiasmante vittoria di Andrea Dovizioso sul circuito di Motegi, quartultima tappa della MotoGP 2017, vi proponiamo una gallery con alcune tre le immagini più belle della domenica. Quella di ieri è stata una giornata ricca di colpi di scena, come ricca di emozioni è tutta la stagione 2017. Il prossimo weekend si ritorna in pista in Australia, poi ne mancheranno solo 2 (Malesia e Valencia). Marc Marquez è il favorito, ma Dovizioso non ha nulla da perdere: può sfruttare il suo talento, la sua astuzia e il suo cuore.
In Germania il successo di Opel Adam è stato suggellato dalla più grande ricerca sulla soddisfazione clienti in campo automobilistico: lo studio annuale J.D. Power sull’affidabilità Read More »
Il nome di John Willys non è molto conosciuto tra gli appassionati di automobilismo: più nota la Casa automobilistica da lui fondata, diventata famosa per aver Read More »
Credits: Crowd on bicycles and motor bikes crossing over in Shanghai Bosch si presenta a Eicma 2017 con un enorme bagaglio di soluzioni tecnologiche pensate Read More »