Credits: Opel Grandland X, Traffic SIgn Recognition
Tra le novità più interessanti presenti a bordo del nuovo Opel Grandland X, atteso in anteprima mondiale al Salone di Francoforte 2017, ci sono sicuramente i sistemi di assistenza alla guida come l’Allerta incidente con Frenata automatica di emergenza e Rilevamento pedoni, l’Assistente automatico al parcheggio, la Telecamera con visione a 360° e il Cruise Control attivo con funzione di stop. Inoltre la vettura è dotata di un altro sistema di assistenza molto importante, chiamato Sistema di rilevamento stanchezza guidatore, per la prevenzione dei colpi di sonno.
Il sistema che previene i colpi di sonno
Una tecnologia del genere è solitamente presente solo su vetture premium, ma con il nuovo Grandland X (disponibile a partire da 26.000 euro) Opel consente a un pubblico più ampio di beneficiare di un sistema di sicurezza estremamente importante. Esso attiva un allarme se la traiettoria del veicolo indica che chi guida è affaticato o disattento, con un messaggio nello schermo del Driver Information Cluster e un segnale acustico.
Dopo tre avvisi di primo livello, il sistema emette un allarme di secondo livello con un messaggio diverso nel DIC e un allarme sonoro più intenso. Il sistema viene resettato guidando a velocità inferiori a 65 km/h per 15 minuti consecutivi. “Il colpo di sonno è un pericolo per tutti gli utenti della strada, non solo per chi guida”, ha dichiarato Peter Küspert, Managing Director Sales e Aftersales. “Il Sistema per la prevenzione dei colpi di sonno su Opel Grandland X è in grado di rilevare i tipici segni della stanchezza e ricorda a chi guida di fare pause a cadenza regolare durante i viaggi più lunghi, prima che accada il peggio”.
La scorsa notte, in un evento dedicato svoltosi a Londra, Rolls Royce ha presentato la nuova Phantom 2018. L’ottava generazione della limousine inglese arriva con la pretesa di affermarsi come auto più lussuosa al mondo.
Fedele alle sette generazioni precedenti
Esteticamente la nuova Rolls Royce Phantom 2018 rimane fedelissima al linguaggio stilistico che l’ha caratterizzata per tutta la sua storia. Le novità però non mancano. La parte frontale, ad esempio, sfoggia una griglia più grande, perfettamente integrata nella carrozzeria e nuovi fari con tecnologia laser che, secondo Rolls Royce, sarebbero i più avanzati sul mercato, in grado di illuminare fino a 600 metri di distanza. Le linee laterali so più accentuate e la Casa inglese assicura che, con le grandi cromature che circondano i finestrini, la nuova Phantom è l’auto che vanta l’elemento in acciaio inossidabile più grande mai montato su un’auto di serie. I cerchi in lega sono da 22 pollici di diametro, mentre il posteriore rimane quasi identico a quello della generazione uscente.
Interni da mille e una notte
Ma il vero cuore della Rolls Royce Phantom 2018 è l’abitacolo: una vera e propria ostentazione del lusso più estremo ed esclusivo. A grandi linee continua ad esprimere un design che ricorda quello delle Rolls Royce di sempre ma su questa nuova generazione della Phantom ci sono molte novità che riguardano al tecnologia, rifiniture ancora più speciali e tante possibilità di personalizzazione. La plancia è dominata da un grande schermo touch da 12,3 pollici che riunisce le funzioni del sistema multimediale e ai due lati di questo monitor si trova un pannello decorativo completamente personalizzabile.
Una delle caratteristiche più rilevanti della nuova Rolls Royce Phantom 2018 è l’acusitca praticamente perfetta dell’abitacolo. Per ottenere una tale silenziosità sono stati utilizzati oltre 130 kg di materiale isolante, vetri laminati dello spessore di 6 mm e pneumatici speciali con una cappa interna in chiama che riduce il rumore del rotolamento di 9 decibel.
Nuovo V12 da 563 CV
Per quanto riguarda la meccanica, a spingere la Phantom 2018 ci pensa il nuovo V12 da 6,75 litri in grado di erogare 563 CV e 900 Nm di coppia. Questa unità sarà abbinata unicamente alla trasmissione automatica ad otto rapporti. Come la versione precedente, anche la nuova Phantom verrà proposta con le due carrozzerie, normale o a passo lungo.
Il 27 luglio il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, ha ricevuto direttamente dalle mani di Claudio Domenicali (AD di Ducati) un Ducati Monster 797 con grafiche disegnate da Aldo Drudi con i tratti distintivi del capoluogo romagnolo: dalla piadina al Grand Hotel, dai grandi eventi (Al Meni, Molo Street Parade, Notte Rosa) alla musica, passando per il Ponte di Tiberio, “origine” di quella Via Emilia attorno alla quale è nata e cresciuta la Motor Valley.
Partnership consolidata
L’iniziativa è l’ultimo capitolo, in ordine di tempo, di una consolidata collaborazione tra la capitale delle vacanze e il brand motociclistico italiano per eccellenza nel mondo, all’insegna del mix strategico tra motori, food, cultura e divertimento. Tanti i progetti che vedono la città romagnola e la casa motociclistica collaborare insieme, dalla partnership Ducati nell’iniziativa Rimini Street Food (la app per andare alla scoperta del miglior cibo di strada riminese), a tutta una serie di eventi che passano dalla Notte Rosa (con tanto di Monster e Scrambler con livrea dedicata, rispettivamente per le edizioni 2011 e 2016), a tanti altri appuntamenti che, negli ultimi anni, hanno coinvolto pubblico, appassionati e media, sia in occasione della gara MotoGP di Misano Adriatico “GP San Marino e della Riviera Città di Rimini”, o anche durante manifestazioni e raduni come il World Ducati Week, che hanno trovato in Rimini il palcoscenico ideale per presentare nuovi prodotti o chiamare a raccolta il popolo ducatista e condividere insieme la magica atmosfera che solo Rimini è in grado di offrire.
Rapporto speciale
“Tra Ducati e Rimini c’è sempre stato un rapporto speciale – ha commentato Claudio Domenicali, Amministratore Delegato Ducati Motor Holding, consegnando le chiavi del Monster 797 al Sindaco Andrea Gnassi – La città e i suoi bellissimi dintorni sono teatro di molti dei nostri eventi, lo spirito che anima e contraddistingue Rimini è un importante riferimento per tendenze e nuove idee e i progetti che abbiamo condiviso in questi ultimi anni confermano un legame costruttivo e stimolante. Mettendo a disposizione di Rimini un Monster 797, ulteriormente caratterizzato da questa speciale livrea, Ducati rende ancora più concreto questo legame. Una moto iconica che diventa espressione di una regione unica e speciale come l’Emilia Romagna e della sua Motor Valley, riconosciuta in tutto il mondo per l’eccellenza, la genialità e la tecnologia che la contraddistinguono”.
Dopo anni di lotte, ANCMA e la rivista Motociclismo possono finalmente esultare (o almeno a metà): dal 1 agosto 2017 moto e scooter pagheranno il 33% in meno su pedaggio autostradale. Scontistica permessa solo con l’uso del Telepass abbinato in esclusiva a targhe di veicoli a due ruote.
L’AISCAT (l’associazione sindacale che riunisce i concessionari autostradali), infatti, ha equilibrato una situazione che fino a oggi ha visto penalizzati i motociclisti. Questo è il motivo che porta Ancma a essere soddisfatta per quanto ottenuto ma a non ritenere questo risultato una vittoria ma bensì il giusto riconoscimento su una logica di tariffazione inaccettabile.
La differenziazione della tariffa è effettiva dal 1° agosto, ma dal 15 settembre 2017 diventa operativa quindi per i motociclisti che in tale periodo avranno usufruito del servizio autostradale con il Telepass otterranno i rimborsi dovuti, mentre il pagamento del pedaggio è diretto per scooter e moto che si fermeranno al casello dopo il 15 settembre.
“I molti anni di duro lavoro da parte dei costruttori – dichiara il presidente Confindustria ANCMA, Corrado Capelli – che ha visto poi aggregarsi alla battaglia la Federazione Motociclistica Italiana nella figura dei sui presidenti, prima Paolo Sesti e poi Giovanni Copioli, e il direttore del mensile Motociclismo Federico Aliverti con la campagna “Metà ruote, metà pedaggio”, finalmente ci hanno ripagato e abbiamo raggiunto un grande risultato. Questo è la dimostrazione che quando si lavora insieme per cause giuste, gli obiettivi si conseguono. Confidiamo che nel prossimo futuro altre battaglie, che Confindustria Ancma porta avanti per l’industria e per i motociclisti, siano condivise in eguale modo come, ad esempio, quella di portare i 125cc in autostrada, permettere l’accesso di moto e scooter sulle corsie preferenziali, incentivare con sgravi fiscali l’uso di abbigliamento protettivo. Al centro di tutti gli sforzi e le battaglie intraprese, c’è sempre la sicurezza dei motociclisti”.
Il Direttore di Motociclismo, Federico Aliverti: “Quando abbiamo iniziato questa campagna e la raccolta firme non sapevo davvero dove saremmo arrivati. Adesso che abbiamo raggiunto questo storico traguardo sono davvero felice da motociclista che sa di aver fatto qualcosa di concreto. Grazie alla FMI ed in particolare al Presidente Copioli con il quale siamo stati in quotidiano contatto e che ci ha sempre sostenuto in questa battaglia comune. Sono davvero tante le persone che devo ringraziare e lo farò sulle pagine della rivista, ma un saluto particolare e commosso va a tutti quei motociclisti che, come me, ci hanno creduto, hanno firmato e mi hanno seguito”.
Il Presidente FMI Giovanni Copioli ha dichiarato: “Indubbiamente un grande risultato ed una situazione che certifica come i motociclisti siano finalmente riconosciuti come utenti con anche dei diritti e non solo dei doveri. Questi ultimi giorni sono stati davvero febbrili nei contatti con la politica che ho seguito personalmente, ma finalmente ci siamo riusciti. Un grande risultato per tutto il settore che dimostra che quando c’è unità fra le tante componenti del nostro mondo riusciamo ad ottenere risultati concreti”.
Alla fine del 2017 Porscheabbandonerà il Mondiale Endurance WEC (e, di conseguenza, anche la 24 Ore di Le Mans) per concentrarsi sulla Formula E (impegno che prenderà il via nel 2019).
Dal prossimo anno non vedremo quindi più in pista i prototipi LMP1 della Casa di Zuffenhausen – la più vincente a Le Mans (19 successi totali, tre negli ultimi tre anni) – mentre sarà ancora attivo il programma GT con la 911 RSR.
Dopo tre anni dall’arrivo della nuova generazione che ha già venduto 71.500 unità in Italia, la Smart si rinnova con aggiornamenti che riguardano la sicurezza e l’equipaggiamento. Le nuove versioni sono già ordinabili e arriveranno in concessionaria ad ottobre. Fin dall’allestimento entry level saranno da ora offerti di serie il Brake assist attivo e i fari fendinebbia. All’allestimento Passion si aggiunge poi la Perfect con una dotazione particolarmente ricca, mentre la Prime diventa ancora più sportiva grazie al Pacchetto BRABUS. Il rinnovamento della gamma Smart vede protagoniste anche le elettriche della famiglia (Electric Drive) e la sportiva BRABUS.
Un’edizione speciale Brabus per la scoperta e una variante “finta SUV” per la citycar
Smart Passion
Nello specifico la Smart Passion si arricchisce con i nuovi cerchi 15” a cinque razze, il tridion in black di serie o in silver a richiesta. Ancora più ricca anche la versione cabrio, che aggiunge il frangivento nella dotazione di serie.
Nuova Smart: la Perfect è la più ricca
La versione perfect – che sostituisce la proxy anche nella famiglia electric drive – oltre agli equipaggiamenti già presenti su passion disporrà anche di nuovi accostamenti cromatici interni: plancia e pannello centrale delle porte in tessuto mesh marrone e modanature nere, bocchette d’areazione grey, rivestimenti in ecopelle brown e black con cuciture marroni a contrasto. Il look esterno è accentuato dai nuovi cerchi in lega leggera da 15” a 4 razze, verniciati in black con finitura a specchio. Completa la dotazione di serie l’esclusivo Pacchetto Led & Sensor, con fari alogeni e funzione Welcome, luci di marcia diurne integrate e fanali posteriori a LED, fendinebbia con luce di assistenza alla svolta e sensore luce e pioggia.
Smart Prime: la più sportiva
All’allestimento Prime sarà riservato il tocco più sportivo della gamma, grazie allo stile Brabus che lascia la sua firma su numerosi elementi estetici e funzionali. All’esterno si trovano cerchi in lega da 16/17” BRABUS Monoblock IX multirazze in grigio matt così come l’inserto diffusore, assetto sportivo BRABUS ribassato di 10 mm, spoiler anteriore e paraurti posteriore BRABUS in tinta con la carrozzeria. All’interno troviamo invece volante sportivo multifunzione BRABUS a tre razze in pelle, pomello leva del cambio e leva del freno a mano in pelle firmati BRABUS e pedaliera sportiva in acciaio spazzolato con inserti in gomma.
La Brabus
La versione speciale della nuova Smart firmata Brabus si arricchisce con l’aggiunta del pacchetto Led & Sensor e l’indicatore supplementare BRABUS con orologio e contagiri dedicati. Salgono a bordo della versione Xclusive anche le luci soffuse ambient.
Le novità per la gamma elettrica
Nella gamma Electric Drive delle Smart a zero emissioni la versione perfect sostituirà la proxy e avrà in dotazione due innovative app: Smart control e experienc-e.
Con la prima si può controllare lo stato dell’auto e tenere sempre sott’occhio tante informazioni utili come, ad esempio, l’autonomia residua e lo stato di ricarica. È possibile, inoltre, preclimatizzare l’abitacolo.
L’app experienc-e permette invece di scoprire le principali caratteristiche della Smart elettrica grazie a un 3D interattivo della vettura. L’app è dotata anche di un simulatore che permette di stimare l’autonomia della vettura impostando diverse variabili come la temperatura esterna e la velocità media. Attraverso l’app, grazie alla telecamera del proprio smartphone, è anche possibile scannerizzare elementi a bordo della vettura e ricevere informazioni sul funzionamento.
E infine, per tutta la nuova gamma Smart sono disponibili il nuovo colore autumn brown per i bodypanel e lo Smart media system con riconoscimento vocale per smartphone Siri e Google Now compatibile con Android Auto.
Credits: Mercedes-Benz S-Klasse S 560, designo diamantweiss bright;Kraftstoffverbrauch kombiniert: 7,9 l/100 km; CO2-Emissionen kombiniert: 181 g/km//Mercedes-Benz S-Class S 560, designo diamond white bright; Fuel consumption combined: 7.9 l/100 km; combined CO2 emissions: 181 g/km
COMFORT
La S offre il meglio in ogni campo: silenziosissima, lussuosa, comoda e stracolma di gadget tecnologici.
PIACERE DI GUIDA
La guida semi-autonoma è l’angelo custode dei vostri viaggi, ma volendo la S si guida davvero benone.
COSTI
La S offre il meglio in ogni campo, ma ha anche un prezzo adatto a chi non bada spese.
AMBIENTE
Il nuovo V8 turbo è un punto di riferimento per emissioni e consumi, ma rimane comunque un V8 turbo…
LaMercedes Classe S è la Golf delle berline di lusso. È un punto di riferimento da decenni per quanto riguarda immagine, tecnologia, comfort e prestazioni. Poche auto sono in grado di portarvi a destinazione comodi, sicuri (e volendo anche velocemente) meglio di lei. In più offre una gamma di motori che va dai sei cilindri ai V8 e V12 con più di 600 CV, con configurazione a passo corto o lungo, in versione Maybach o Limousine.
La nuova Mercedes Classe S non è realmente nuova, ma porta con se tanti aggiornamenti, pochi ma giusti quelli estetici, tanti quelli sottopelle. Sono ben 1.600 le parti nuove della versione 2017, molte di queste appartengono ai nuovi propulsori che pulsano sotto il cofano.
TRE MOTORI TUTTI NUOVI
La novità più importante della Mercedes Classe S è rappresentata da tre nuovi motori: due sei cilindri in linea (un diesel e un benzina) e un V8 benzina, tutti turbo.
Il diesel 3,0 litri – montato sulla S 400d – vanta 340 CV di potenza, il 10% in più rispetto alla precedente motorizzazione, ma consuma il 7% in meno. Questo grazie ai pistoni in acciaio, ai basamenti in alluminio, allo scarico più vicino e al turbo a doppio stadio. Tanti piccoli miglioramenti che lo rendono più efficiente e pronto nel liberare la potenza.
Anche il nuovo sei cilindri in linea benzina 3,0 litri è un gioiello di potenza ed efficienza. Viene montato sulle versioni S 450 e S 500 (367 e 435 CV) e vanta un sistema di azionamento del turbocompressore elettrico. Questo esclude quasi del tutto il turbo-lag, permettendo una spinta istantanea e una coppia più in basso.
Infine c’è un nuovo V8 4,0 litri (che non è lo stesso delle versioni AMG), che accompagna una nuova versione, la S 560, che qualcuno di voi ricorderà con nostalgia.
DENTRO E FUORI
La Mercedes Classe S 2017 è stata aggiornata nel look, ma le differenze sono lievi. I fari sono i Multibeam LED della sorella Classe E (una moltitudine di LED che si adattano alla luce accendendosi e spegnendosi in base alle necessità), frontale e calandra sono stati ridisegnati e il paraurti posteriore posteriore non contiene più uno scarico “finto”, ora ce n’è uno vero. Si tratta di una rinfrescatina in fin dei conti, ma la linea della Mercedes Classe S è attualissima.
Lo stesso vale per gli interni: a parte l’illuminazione ambientale più spinta (ci sono un sacco di colori disponibili, anche di dubbio gusto), rimangono gli stessi della MY 2016. C’è tantissimo spazio sia davanti che dietro, due ricariche wireless per cellulare e schermi a profusione. Si può pure scegliere la fragranza preferita (che viene rilasciata solo in alcune modalità di guida).
I due schermi da 12,3 pollici del cruscotto-plancia si fondono in un unico pannello lucido dallo splendido design e configurabile a piacimento. Per quanto riguarda i materiali, le possibilità di personalizzazione sono moltissime, quindi cucirsi addosso la propria versione è solo questione di pazienza (e denaro).
AL VOLANTE DELLA S 560
La Mercedes Classe S 560 è quella che mi incuriosisce di più, quindi ne prenoto una bianca per il test drive. Regolo sedile, volante, poggiatesta (quelli posteriori hanno pure il cuscino), imposto il tipo di massaggio, metto in modalità comfort e lascio il parcheggio dell’hotel. La S si muove sorvolando la strada con la solita disarmante disinvoltura. Non c’è alcun rumore di rotolamento, nemmeno un fruscìo, e questo a qualsiasi velocità. Il motore sembra addirittura spento, tanto è educato ai bassi regimi. Questo nuovo 4,0 litri V8 turbo è un bel propulsore: la sua coppia di 700 Nm e i 469 CV sono sufficienti a spostare senza sforzo le oltre due tonnellate della S. È pastoso e lineare nel salire di giri, ma permette comunque alla S di accelerare con forza. La nonchalance e il silenzio con cui lo fa però ammazza quasi del tutto il senso di velocità, tanto da farvi viaggiare sempre a circa 50 km/h in più di quanto pensereste. Il tutto con un efficienza notevole per un V8 biturbo. La Casa dichiara un consumo di 8,5 l/100 km con emissioni di CO2 di 195 g/km, il 10% in meno rispetto all’otto cilindri precedente. Il cambio automatico 9 G-TRONIC aiuta a tenere il motore sempre al regimi bassissimi con cambiate dolci e rapide, privi di slittamenti e quasi innavertibili.
Tra le curve la Mercedes S 560 non se la cava affatto male; è stabilissima e fin agile per la “bestia” che è. Anche perché le varie modalità di guida permettono di trasformare la Classe S da “morbidosa” a ferma e controllata. Vista la massa non sfodera mai un comportamento da vera sportiva, ma non nascondo che la Mercedes Classe S 560 è tanto godibile alla guida quanto da passeggero. In quest’ultimo caso si può usufruire di ogni genere di comfort e del massimo dello spazio desiderabile per gambe e ginocchia, con il plus di lussi vari che vanno dall’impianto audio da concerto ai massaggi.
Quando poi si viaggia in autostrada – e non solo – ci si può affidare (quasi) completamente ai sistemi di sicurezza e di guida semi-autonoma, gli stessi della sorella Classe E, così tanti che ci si potrebbe scrivere un libro. Il sistema di assistenza attivo alla regolazione della distanza DISTRONIC e il sistema di assistenza allo sterzo attivo vi mantengono in carreggiata, frenano e accelerano monitorando traffico e ostacoli: in pratica guidano loro, a patto che ogni tanto “ricordiate” all’auto che ci siete mettendo le mani sul volante. Ci sono poi così tanti sistemi di anticollisione (di auto, animali e pedoni) che vi fanno sentire davvero sicuri. Insomma, sembra davvero difficile fare un incidente con la Classe S.
Lusso e tecnologia ai massimi livelli hanno un prezzo: la Mercedes Classe S nella versione a passo corto parte da 94.220 euro e arriva fino a 128.000 euro. La Mercedes S560 parte invece da 119.840 euro. Solo due gli allestimenti: Premium e Premium +. La famiglia S poi si estende alla S Passo lungo, alla S Coupé, S Cabrio e alla S Maybach.
Ora la shooting brake di Stuttgart inizia ad uscire dalla linea di produzione dello stabilimento tedesco di Leipzig, uno stabilimento industriale di 345.345 m2 dove Porsche produce anche la Panamera “normale” e la Cayenne, sfornando in totale più di 158.000 unità all’anno (nel 2016). Porsche ha riadattato questo stabilimento nel 2016 con una nuova officina dedicata alla carrozzeria dedicata alla Panamera con un investimento di 500 mln di euro e 4.055 lavoratori impiegati.
Più spazio a bordo, fino a 5 passeggeri
I punti di forza di questa nuova Porsche Panamera Sport Turismo riguardano soprattutto lo spazio a bordo: offre fino a 520 litri di capacità di carico per il bagagliaio (+20 litri rispetto alla Panamera) e dispone di un ampio portellone e una soglia di accesso bassa che facilita le manovre di carico e scarico. E ancora, la nuova Panamera Sport Turismo si presenta come una 4+1 posti con il sedile posteriore che può ospitare fino a 3 passeggeri, anche se il posto nel mezzo non ha la stessa abitabilità dei sedili laterali.
Vasta l’offerta meccanica che propone motorizzazioni da 330 CV (Panamera 4 Sport Turismo) fino a 550 CV (Panamera Turbo Sport Turismo), passando per i 462 CV della variante ibrida a doppia alimentazione (Panamera 4 E-Hybrid Sport Turismo).
Poche tra le auto attualmente in produzione risvegliano così tanta passione come la prima brutale supersportiva di Orazio Pagani, la Zonda, nata nel 1999. A distanza di 18 anni ci sono ancora nostalgici clienti che la richiedono, nonostante sia stata sostituita già da tempo dalla nuova Pagani Huayra.
Una reincarnazione della prima Zonda F del 2005 con guida a destra
Fatto sta che l’ultima versione presentata della Honda si chiama “Fantasma Evo” ed è stata realizzata apposta per un amico della marca. E tra l’altro la storia di questo pezzo unico la rende ancora più speciale.
La base è infatti una Zonda F del 2005, la prima prodotta con il volante a destra. Nel 2012 questa vettura fu protagonista di un terribile incidente dove venne distrutta quasi completamente. Ciò che ne restava fu inviato indietro alla fabbrica di Pagani e lì, cinque anni dopo, è stata riportata a nuova vita e rinominata Fantasma EVO.
Tra le caratteristiche che la rendono unica troviamo la carrozzeria completamente realizzata in fibra di carbonio in color rosso scuro e nuovi elementi aerodinamici. Sotto il cofano pulsa il glorioso V12 da 7.3 litri di origine AMG con 760 CV di potenza e 730 Nm di coppia massima.
Grandi notizie per chi possiede una BMW d’epoca: BMW Milano e BMW Roma sono diventate concessionarie autorizzate auto storiche BMW Classic.
L’Italia diventa così il secondo Paese in Europa dopo la Germania e il terzo nel mondo (anche dopo gli USA) ad avere rivenditori abilitati alla gestione di auto d’epoca e moto d’epoca della Casa bavarese.
BMW Milano e BMW Roma – in quanto centri autorizzati BMW Group Classic – sono dotati di una serie di attrezzature adatte al lavoro sulle auto d’epoca del brand tedesco: banco prova freni, sistema di regolazione orientamento fari, banco prova emissioni (CO), lampada stroboscopica, dispositivo di regolazione anticipo di accensione, oscilloscopio, goniometro ripiegabile, Sincrometer per l’allineamento dei corpi farfallati per le vetture a carburatori, contagiri elettronico da officina, strumenti diagnostici degli anni ’80, dispositivo resettaggio intervallo di assistenza, tester assistenza (anni ’80/’90), tester DIS o GTI, multimetro, banco prova KDS, pressa idraulica e utensili speciali importanti degli anni ’70-’90.
Ma non è tutto: per valutare le condizioni di ogni veicolo e stabilirne l’autenticità, nonché per intervenire su di esso, il personale dei centri autorizzati BMW Group Classic è formato e certificato e può inoltre contare sul supporto diretto della Casa madre. Senza dimenticare che i centri BMW Group Classic lavorano a stretto contatto con gli esperti dell’Archivio BMW Group Classic per le perizie.
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