Monthly Archives: Giugno 2017
Opel Grandland X: in Germania da 23.700 euro
La nuova Opel Grandland X, terza componente della famiglia SUV di Rüsselsheim dopo la Mokka X e la Crossland X, debutterà in anteprima mondiale a settembre al Salone di Francoforte.
Dopo aver svelato le prime informazioni e fotografie ufficiali della Sport Utility più grande della sua famiglia, Opel annuncia i prezzi per la Germania dove il listino della nuova Grandland X partirà da 23.700 euro.
Due motorizzazioni al lancio
Al lancio sarà proposta con due motorizzazioni, un benzina e un diesel. Il primo è il 1.2 turbo da 130 CV e 230 Nm di coppia che dichiara consumi medi di 5,5l/100 km e 124-127 g/km di CO2. Sul fronte diesel ci sarà invece il 1.6 da 120 CV e 300 Nm di coppia (da 26.500 euro) che vanta consumi compresi tra i 4,3 e i 4,6l/100 km con emissioni medie tra i 111 e i 118 g/km.
Equipaggiamento
La nuova Opel Grandland X potrà essere equipaggiata con tutti i sistemi tecnologici di ultima generazione tra cui il Cruise Control adattivo con riconoscimento dei pedoni, il sistema di allerta per la stanchezza del guidatore, l’assistente avanzato per il parcheggio, il volante riscaldabile, il portellone posteriore ad apertura automatica, il sistema di infotainment Intellilink, il servizio Opel OnStar, i fari AFL con tecnologia LED e la telecamera per la visione a 360°.
Opel Grandland X: prime fotografie e informazioni
La terza SUV della generazione X di Rüsselsheim
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Jaguar E-Pace: la sorella minore della F-Pace debutta il 13 luglio
La firma inglese svela la sua prossima mossa commerciale. E naturalmente non poteva non trattarsi di una nuova pedina nel segmento delle SUV. In questo caso la nuova Jaguar E-Pace andrà a posizionarsi tra le compatte, come sorella minore della F-Pace.
Dalla prima immagine rilasciata da Jaguar sembra che questa E-Pace sfoggerà un aspetto piuttosto dinamico e, stando a quanto si legge nel comunicato, sarà caratterizzata dalla “sportività, agilità e praticità tipiche di un’auto adatta all’uso quotidiano”.
Per ora possiamo vedere i gruppi ottici posteriori a LED dalle linee orizzontali e un paraurti piuttosto muscoloso in perfetta sintonia con l’attuale linguaggio stilistico adottato dagli ultimi modelli Jaguar.
L’unveiling il 13 luglio
Ian Callum, direttore del design di Jaguar ha detto che “Ogni Jaguar è disegnata per eccitare i sensi e crediamo che la E-Pace farà esattamente questo anche se con il suo carattere personale”.
Per ora non ci sono altre informazioni sulla new entry di Coventry che sarà svelata in anteprima mondiale il 13 Luglio, per poi apparire ufficialmente al Salone di Francoforte a settembre.
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Volvo: Polestar diventa indipendente e produrrà elettriche ad alte prestazioni
Sotto la proprietà cinese di Geely il marchio scandinavo Volvo sta cambiando profondamente. Il prossimo grande passo riguarderà il marchio Polestar, acquistato da Volvo nel 2015 e che attualmente si dedica all’elaborazione dei modelli ad alte prestazioni della firma svedese.
Da ora in avanti questa divisione diventerà infatti un brand indipendente all’interno del Gruppo e si occuperà dello sviluppo e della produzione di auto elettriche sportive che andranno a rivaleggiare direttamente con il colosso Tesla (che proprio nei mercati Nordeuropei ha una delle sue più grandi roccaforti commerciali).
Thomas Ingfenlath, che fino ad ora era Vicepresidente del Design Volvo, sarà il CEO della nuova Polestar e Hakan Samuelsson, presidente di Volvo Cars, ha specificato che questa nuova Polestar sarà un marchio ben differenziato all’interno di Volvo.
Ovviamente Polestar continuerà a sfruttare la tecnologia e l’ingegneria di Volvo Cars e Volvo continuerà a ricevere il know-how di Polestar, oltre ai suoi pacchetti performanti che arriveranno dalla sottomarca Polestar Engineered. Per ora non sono state rilasciate altre informazioni su questa operazione ma Volvo invita ad attendere il prossimo autunno per saperne di più.
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Hennessey Venom F5: sfiorerà i 480 km/h
Hennessey ha già in cantiere la sua prossima supercar, la Venom F5 che dovrebbe ereditare dall’attuale Venom GT il ruolo di auto di produzione più veloce al mondo. Almeno questo è ciò che spera di ottenere la Casa americana che lancia una sfida diretta alla Bugatti Chiron per il nuovo record di velocità.
“La nuova Venom F5 competerà con la Bugatti Chiron per il titolo di auto più veloce al mondo”, ha assicurato il marchio statunitense in un comunicato che accompagna i primi due tesser della super sportiva (gallery in apertura).
A 300 miglia all’ora…
E tra le anticipazioni c’è anche un dato sulle prestazioni che afferma che la Venom F5 potrà sfiorare le 300 miglia orarie di velocità massima, sarebbe a dire 480 km/h. L’attuale record da Guinness è fissato a 270,3 miglia orarie (435,51 km/h).
La nuova Hennessey Venom F5 arriverà alla fine dell’anno e inaugurerà un nuovo chassis, un nuovo motore e un’aerodinamica tutta rinnovata e il nome F5 deriva dalla massima scala di velocità dei tornado (nel caso degli F5 tra i 420 e i 512 km/h).
In passato Hennessey ha già dimostrato di poter raggiungere il suo obiettivo, visto che proprio la Venom GT detiene l’attuale record di velocità, sia con la versione coupé che con la variante cabrio. Alla fine dell’anno sarà svelata la sua erede e nel 2018 probabilmente si aprirà una nuova sfida Bugatti-Hennessey.
Hennessey Venom GT: la più veloce al mondo
Stabilito il nuovo record di velocità: raggiunti i 427,6 km/h.
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Husqvarna Supermoto FS 450 MY18
Per il 2018 Husqvarna Motorcycles aggiorna la Supermoto FS 450, che cresce nelle performance e conta su nuove grafiche che impreziosiscono il look e un nuovo rivestimento sella con maggior grip. Il cuore pulsante, il monocilindrico monoalbero, riceve una nuova frizione antisaltellamento sviluppata dallo specialista svizzero Suter Industries, che previene l’insorgere di instabilità e saltellamenti nelle staccate più decise in ingresso curva, assicura il massimo controllo per derapare in perfetto stile supermoto.
Mappe e launch control
Per intervenire sulle caratteristiche di erogazione, la FS 450 adotta un selettore mappe al manubrio. Ottimizzato per la massima facilità d’uso, il selettore attiva anche il launch control, che limitando la coppia trasmessa alla ruota posteriore migliora la trazione, ed evita la perdita di controllo alle massime accelerazioni. Per garantire le migliori prestazioni, il motore lavora in armonia con un corpo farfallato da 44 mm Keihin, un impianto di scarico con camera di risonanza integrata e un preciso cambio a 5 rapporti.
Telaio leggero ottimizzato
Il telaio è in tubi di acciaio idroformati, tagliati al laser e saldati da robot, progettato specificamente da WP Performance Systems con precisi valori di rigidezza flessionale e torsionale. Il forcellone è in alluminio fuso, mentre davanti troviamo una forcella WP a cartuccia chiusa e piastre lavorate CNC. Peculiarità dei modelli Husqvarna, il telaietto posteriore in composito è realizzato per il 30% in fibra di carbonio, rendendolo estremamente leggero e particolarmente e robusto.
Impianto frenante Brembo
La FS 450 è equipaggiata con una coppia di ruote a raggi Alpina da 16,5” anteriore e 17” posteriore, coperti da pneumatici slick Bridgestone 125/80 R420 e 165/65 R420, che offrono i massimi grip, trazione e agilità. Il manubrio ProTaper non ha rivali in termini di stile e funzionalità: possiede una resistenza alla fatica ai vertici di categoria, e ha i loghi ProTaper applicati chimicamente, così da essere resistenti ai graffi e all’abrasione. L’impianto frenante è caratterizzato da freni Brembo con disco anteriore da 310 mm con pinza radiale a 4 pistoncini e disco posteriore da 220 mm.
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Lloyd Arabella (1959): la tedesca inaffidabile
La Arabella – nata nel 1959 – è l’ultima auto prodotta dalla Lloyd, Casa tedesca nata nel 1908 con il nome Norddeutsche Automobil und Motoren GmbH, acquistata dalla più nota Borgward nel 1929 e ribattezzata Lloyd nel 1950.
La piccola teutonica – l’auto più famosa realizzata dalla Lloyd – si trova abbastanza facilmente a circa 5.000 euro.
Lloyd Arabella (1959): le caratteristiche principali
La Lloyd Arabella vede la luce nel 1959. Due le varianti di carrozzeria: berlina a due porte o coupé (disegnata da Frua).
Lunga solo 3,80 metri, piacevole da guidare e molto sicura per l’epoca (merito dei freni potenti e delle numerose imbottiture presenti nell’abitacolo), non offre molto spazio alla testa dei passeggeri. Senza dimenticare la scarsa affidabilità (il cambio, in particolare, è molto fragile) e le infiltrazioni d’acqua.
La gamma della Lloyd Arabella, parecchio costosa (anche da produrre), si arricchisce nel 1960 con la variante de Luxe, più potente e con un frontale completamente rinnovato impreziosito dal logo della Casa madre Borgward. Nonostante il fallimento della Borgward nel 1961 la Arabella continua ad essere assemblata per altri due anni (grazie alle numerose componenti meccaniche rimaste nei magazzini) e venduta con il nuovo marchio.
Lloyd Arabella (1959): la tecnica
La Lloyd Arabella (a trazione anteriore) monta al lancio un sofisticato motore 900 boxer 4 cilindri raffreddato ad acqua da 38 CV montato in posizione anteriore.
L’anno seguente il propulsore cala di potenza (34 CV) ma viene affiancato da un’unità da 45 CV – adottata anche dalla coupé – che viene montata sulla variante de Luxe marchiata Borgward.
Lloyd Arabella (1959): le quotazioni
Le quotazioni della Lloyd Arabella recitano 6.000 euro ma è possibile trovare esemplari ben tenuti (in Italia ma soprattutto in Germania) a 5.000 euro. La piccola tedesca è interessante dal punto di vista storico in quanto ultimo modello realizzato da un glorioso marchio automobilistico teutonico.
Volkswagen Touareg 4.2 (2003): la SUV V8 del popolo
La cugina della Porsche Cayenne si trova facilmente a poco più di 10.000 euro
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Bamber, Bernhard e Hartley: chi sono i vincitori della 24 Ore di Le Mans 2017
Credits: Porsche LMP Team: Timo Bernhard, Brendon Hartley, Earl Bamber (l-r)
Credits: Porsche LMP Team: Brendon Hartley
Credits: Porsche LMP Team: Brendon Hartley
Credits: Porsche LMP Team: Brendon Hartley
Credits: Porsche LMP Team: Earl Bamber
Credits: Porsche LMP Team: Earl Bamber
Credits: Porsche LMP Team: Earl Bamber
Credits: Porsche LMP Team: Earl Bamber
Credits: Porsche LMP Team: Timo Bernhard
Credits: Porsche LMP Team: Timo Bernhard
Credits: Porsche LMP Team: Timo Bernhard
Credits: Porsche LMP Team: Timo Bernhard
Earl Bamber, Timo Bernhard e Brendon Hartley: sono questi i tre piloti – due neozelandesi e un tedesco – che al volante della Porsche si sono aggiudicati la 24 Ore di Le Mans 2017.
Bamber e Bernhard hanno conquistato domenica scorsa il secondo successo in carriera nella gara endurance più famosa del mondo mentre per Hartley si tratta della prima vittoria assoluta. Scopriamo insieme la loro storia.
Credits: Porsche LMP Team: Earl Bamber
Earl Bamber, la storia del vincitore della 24 Ore di Le Mans 2017
Earl Bamber – nato il 9 luglio 1990 a Whanganui (Nuova Zelanda) – è il pilota più giovane dell’equipaggio Porsche vincitore della 24 Ore di Le Mans 2017.
Dopo numerosi successi con i kart a livello locale, conquista nel 2006 il campionato asiatico di Formula BMW in un’edizione che vede al terzo posto un certo Daniel Ricciardo e due anni più tardi è vicecampione nelle Toyota Racing Series e nella serie asiatica Formula V6.
Earl Bamber nel 2010 arriva nuovamente secondo nelle Toyota Racing Series ma la svolta nella carriera arriva grazie a Porsche: due Carrera Cup Asia consecutive nel 2013 e nel 2014 e trionfo nella Supercup Porsche 2014. Nel 2015 conquista la prima 24 Ore di Le Mans in carriera con il tedesco Nico Hülkenberg e il britannico Nick Tandy e si ripete nel 2017 con il connazionale Brendon Hartley e con il teutonico Timo Bernhard.
Credits: Porsche LMP Team: Timo Bernhard
Timo Bernhard, la storia del vincitore della 24 Ore di Le Mans 2017
Timo Bernhard – nato il 24 febbraio 1981 a Homburg (Germania) – è il pilota più anziano tra quelli che hanno vinto la 24 Ore di Le Mans 2017 con la Porsche.
Dopo essersi laureato campione tedesco junior con i kart a 14 anni passa alle monoposto di Formula Ford ma ottiene le prime soddisfazioni con le ruote coperte conquistando nel 2001 la Porsche Carrera Cup tedesca.
Timo Bernhard si specializza nelle gare endurance e ottiene i primi successi importanti nel 2004 con la conquista della American Le Mans Series nella classe GT e tre anni più tardi si ripete con le LMP2.
Il primo successo alla 24 Ore di Le Mans arriva nel 2010 con l’Audi in un equipaggio composto dal connazionale Mike Rockenfeller e dal francese Romain Dumas mentre risale al 2015 il Mondiale endurance WEC conquistato al volante della Porsche insieme al neozelandese Brendon Hartley e all’australiano Mark Webber. Nel 2017 il driver teutonico si aggiudica per la seconda volta in carriera la 24 Ore di Le Mans insieme ai neozelandesi Hartley e Earl Bamber.
Credits: Porsche LMP Team: Brendon Hartley
Brendon Hartley, la storia del vincitore della 24 Ore di Le Mans 2017
Brendon Hartley – nato il 10 novembre 1989 a Palmerston North (Nuova Zelanda) – è l’unico pilota dell’equipaggio Porsche vincitore della 24 Ore di Le Mans 2017 a non aver già trionfato in passato nella prestigiosa gara endurance francese.
Il driver oceanico inizia a farsi notare nelle corse locali ma la svolta arriva nel 2007 con la conquista del campionato europeo Formula Renault 2.0 in un’edizione che vede al terzo posto il francese Charles Pic e con la terza piazza nella serie italiana dietro allo spagnolo Jaime Alguersuari.
Brendon Hartley continua a correre con le monoposto portando a casa nel 2008 con le F3 un terzo posto nel campionato britannico (vinto da Alguersuari) e nel GP di Macao ma dopo alcune stagioni deludenti passa alle ruote coperte diventando campione del mondo endurance WEC nel 2015 insieme al tedesco Timo Bernhard e all’australiano Mark Webber. Dopo il secondo posto nel 2015 Brendon conquista la 24 Ore di Le Mans nel 2017 insieme al connazionale Earl Bamber e a Bernhard.
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Nuove Volkswagen Polo e Seat Ibiza: gemelle diverse
Venerdì scorso Volkswagen ha svelato la nuova Polo. Una gamma che rappresenta uno dei più importanti core business di Wolfsburg e che arriva a pochi mesi dall’unveiling della nuova Seat Ibiza con cui condivide la piattaforma – si tratta del pianale MQB A0, la prima applicazione per il segmento B della piattaforma modulare del Gruppo Volkswagen – così come le motorizzazioni e le tecnologie.
Look simile, dimensioni quasi identiche
La Seat Ibiza e la Volkswagen Polo sono due auto che competono nello stesso segmento e derivano dalla stessa base, seppur con differenze sottili tra una e l’altra. Per il momento facciamo una comparazione estetica tra le due (gallery in apertura).
Entrambe verranno offerte solamente con carrozzeria cinque porte. In quanto a dimensioni la Seat Ibiza misura 4.059 mm in lunghezza a fronte dei 4.053 mm della Volkswagen Polo (solo 6 mm di differenza). Con 1.444 mm di altezza la Seat Ibiza è solo 2mm più bassa che la sorella tedesca, mentre solo in larghezza si nota una sostanziale differenza tra le due: Con 1.780 mm la Ibiza è 29 mm più larga della Polo. In sintesi sono due auto dalle dimensioni pressoché identiche.
Nuova Polo: piccola Golf, grandi ambizioni
Ambiziosa e giovane, senza paura: la piccola tedesca prende il meglio dalla Golf e lo trasformain una segmento B dinamica e super-tech.
Seat Ibiza 2017: le prime fotografie e informazioni ufficiali
Basata sulla nuova piattaforma MQB AO, la quinta generazione della piccola di Martorell somiglia più che mai alla Leon
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La Leggenda di Bassano 2017: auto d’epoca protagoniste sulle Dolomiti
Credits: Dolce Vita d’Estate
ATTENZIONE:
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© Alessandro Barteletti
La Leggenda di Bassano 2017 – gara di regolarità iscritta nel calendario internazionale FIVA e ASI in programma dal 22 al 25 giugno – è una corsa rivolta esclusivamente a vetture Sport-Barchetta costruite fino al 1960.
85 auto in gara (32 marchi rappresentati e partecipanti provenienti da 13 Paesi del mondo) si sfideranno in un percorso – con partenza e arrivo a Bassano del Grappa (VI) – che si snoderà tra le più belle strade delle Dolomiti.
La Leggenda di Bassano 2017 – evento organizzato dal Circolo Veneto Automoto d’Epoca “Giannino Marzotto” vedrà la presenza della Ferrari Sport-Barchetta più costosa del mondo (la 250 Testa Rossa del 1958) e l’unica Alfa Romeo RL Targa Florio superstite. Senza dimenticare il due volte campione del mondo rally Miki Biasion.
In occasione dell’evento saranno celebrati i 700 anni del comune di Merano e i 130 anni di attività di Eberhard & Co. Il brand svizzero di orologi premierà l’equipaggio vincitore della Leggenda di Bassano 2017 con due cronografi della collezione “Tazio Nuvolari” e – in quanto Main Sponsor della manifestazione – approfitterà dell’evento per presentare le ultime novità 2017: il Chrono 4 130 (130 esemplari con quadrante scheletrato) e lo Scafograf GMT con triplo fuso orario.
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Honda Accord: primo teaser della decima generazione
La nuova generazione della Honda Accord è in arrivo. Con un comunicato ufficiale la firma giapponese ha fatto sapere che sarà svelata in anteprima mondiale il 14 luglio a Detroit. Secondo quanto informano dalla Casa nipponica, poi, questa nuova Accord (la decima generazione) sarà la più premium, divertente e stilosa della storia della gamma. Dalla prima immagine rilasciata sembra proprio che la berlina di rappresentanza targata Honda erediterà diversi elementi stilistici dalla nuova Honda Civic, come ad esempio il frontale, con richiami sportivi ripresi dalla supercar NSX.
E poi la nuova Accord sarà un’auto completamente diversa anche se, per ora, sappiamo soltanto che verrà proposta con tre meccaniche delle quali due saranno a iniezioni diretta e turbo. Senza traccia, però dei sei cilindri. Inoltre sappiamo che la trasmissione continuerà ad essere affidata al tradizionale cambio automatico CVT anche se – almeno negli Stati Uniti – questa opzione sarà affiancata anche da un cambio manuale a sei marce e da una nuova trasmissione automatica a 10 rapporti sviluppata da Honda. Dopo l’unveiling di metà luglio la nuova Honda Accord farà la sua prima apparizione ufficiale al Salone di Los Angeles a Novembre per poi sbarcare subito dopo sul mercato d’Oltreoceano.
Honda Civic 2017: più grande e più tecnologica
Nuova piattaforma, nuovi motori e look rivoluzionato per la compatta giapponese
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