Monthly Archives: Aprile 2017

La Lancia k di Gianni Agnelli all’asta

La Lancia k di Gianni Agnelli – una Limousine 3.0 del 1997 prodotta e personalizzata in base ai gusti dell’Avvocato e utilizzata anche per la visita ufficiale della Regina Elisabetta in Italia nel 2000 – è stata messa all’asta a questo link (www.catawiki.it/gianniagnelli) fino a giovedì 27 aprile.Questa particolare versione dell’ammiraglia torinese – caratterizzata da interni in panno blu Ermenegildo Zegna che richiamano la profondità del mare e da un tetto in vinile che regala un tocco più “americano” – ha avuto due soli proprietari, ha percorso 28.000 km ed è valutata 39.000 euro.La Lancia k Limousine 3.0 di Gianni Agnelli messa all’asta da Catawiki è stata inoltre esposta pubblicamente al Museo Nazionale dell’Automobile di Torino in una mostra dedicata alle auto dell’Avvocato.
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Auto per disabili: le migliori del 2017

Le auto per disabili non esistono. Esistono però dispositivi speciali creati da allestitori specializzati approvati dal Ministero dei Trasporti che consentono a qualsiasi vettura di poter essere guidata senza problemi da chi presenta limitazioni motorie, sensoriali o intellettive.In questa guida all’acquisto abbiamo voluto proporvi dieci vetture dotate di cambio automatico adatte ai disabili. Il prezzo indicato è quello di listino, anche se le persone con disabilità e i loro familiari hanno diritto all’IVA agevolata al 4% sull’acquisto (senza dimenticare la detrazione Irpef del 19% della spesa sostenuta per l’acquisto, l’esenzione dal bollo auto e l’esenzione dall’imposta di trascrizione sui passaggi di proprietà).L’elenco delle dieci auto per disabili migliori del 2017 comprende soprattutto vetture tedesche, anche se non mancano proposte di altre nazioni. Di seguito troverete una breve descrizione e i prezzi di questi veicoli.Audi A4 2.0 TDI 122 CV S tronic       35.100 euroL’Audi A4 2.0 TDI 122 CV S tronic è una valida berlina adatta ai disabili. L’unico problema potrebbe arrivare dall’accessibilità, considerando la ridotta altezza da terra.Il cambio automatico S tronic è un doppia frizione a sette rapporti.BMW 520d Efficient Dynamics Business     53.400 euroLa BMW 520d Efficient Dynamics Business è una delle auto migliori in commercio per i disabili e per i normodotati. Ingombrante fuori (4,94 metri di lunghezza) e spaziosa dentro (specialmente nella zona delle spalle e delle gambe), presenta finiture curatissime e offre un comfort eccezionale unito a prestazioni sportive (“0-100” in 7,5 secondi). La qualità, però, si paga.Più rassicurante che divertente nelle curve, monta un motore 2.0 turbodiesel ricco di cavalli (190) e di coppia (400 Nm) abbinato ad un cambio automatico (convertitore di coppia) a otto rapporti.Fiat 500X 1.4 MultiAir 170 CV Cross     27.700 euroPosizione di seduta alta che consente di dominare la strada, trazione integrale per andare ovunque e un ottimo cambio automatico (convertitore di coppia) a nove rapporti: sono questi i punti di forza della Fiat 500X 1.4 MultiAir 170 CV Cross.La Casa torinese, oltretutto, è la più attiva nel supporto ai disabili grazie al programma Autonomy. L’unico vero difetto della SUV piemontese? I consumi alti: 14,9 km/l dichiarati.Ford C-Max 1.5 TDCi 120 CV Powershift Titanium  27.150 euroLa Ford C-Max 1.5 TDCi 120 CV Powershift Titanium è una monovolume compatta adatta ai disabili che cercano un mezzo spazioso e caratterizzato da una buona accessibilità.Il cambio automatico Powershift è un doppia frizione a sei rapporti.Hyundai i10 1.0 Comfort A/T         13.100 euroLa Hyundai i10 1.0 Comfort A/T è l’auto per disabili più economica tra quelle analizzate in questa guida all’acquisto.Il motore – poco potente (66 CV) e non molto pronto ai bassi regimi – è rumorosetto e poco vivace (16,8 secondi per accelerare da 0 a 100 km/h) ed è abbinato ad un cambio automatico (convertitore di coppia) a quattro rapporti piuttosto obsoleto.Lancia Ypsilon 0.9 T.Air Silver        15.900 euroLa Lancia Ypsilon 0.9 T.Air Silver è una piccola chic perfetta per i disabili (grazie soprattutto al supporto dell’ottimo programma Autonomy di FCA). Il cambio automatico è un robotizzato a cinque rapporti.Il motore bicilindrico ha una cilindrata contenuta che consente di risparmiare sull’assicurazione RC Auto ma è un po’ rumoroso. Dotazione di serie povera: i cerchi in lega, i fendinebbia e i sensori di parcheggio sono optional e il navigatore non è disponibile neanche a pagamento.Nissan Qashqai 1.6 dCi X-Tronic        35.450 euroLa Nissan Qashqai 1.6 dCi X-Tronic è una SUV adatta ai disabili che non vogliono rinunciare a niente: la dotazione di serie del ricchissimo allestimento Black Edition comprende infatti – tra le altre cose – cerchi in lega, fari a LED, fendinebbia, interni in pelle, navigatore, sensore luci, sensore pioggia, sensori di parcheggio anteriori e posteriori con telecamera e tetto panoramico.Il cambio automatico X-Tronic è un CVT (variazione continua).Renault Clio dCi 90 CV EDC Zen       19.050 euroLa Renault Clio dCi 90 CV EDC Zen è una piccola adatta ai disabili e ai normodotati che vogliono risparmiare dal benzinaio: la “segmento B” della Régie dichiara infatti consumi incredibilmente bassi (28,6 km/l).Il cambio automatico EDC è un doppia frizione a sei rapporti.Smart fortwo cabrio 70 twinamic Youngster    17.710 euroLa Smart fortwo cabrio 70 twinamic Youngster è adatta a chi non vuole rinunciare al vento tra i capelli. Perfetta in città (merito delle dimensioni esterne compatte: solo 2,70 metri di lunghezza) e agilissima nel traffico, non è il massimo della praticità: solo due posti, niente porte posteriori e un bagagliaio piccino.Il motore 1.0 aspirato a benzina da 71 CV – abbinato ad un cambio automatico twinamic a doppia frizione a sei rapporti – è povero di coppia (91 Nm) e potrebbe essere più pronto ai bassi regimi.Volkswagen Golf Variant 2.0 TDI DSG Highline  32.100 euroLa Volkswagen Golf Variant 2.0 TDI DSG Highline – variante familiare della compatta di Wolfsburg – ha un bagagliaio gigantesco: ideale per i disabili che devono portarsi dietro stampelle e/o carrozzine.Il cambio automatico DSG è un doppia frizione a sette rapporti.
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Graham Hill: l’eroe dei due mondi

Graham Hill è l’unico pilota ad aver conquistato la Triple Crown del motorsport: nessun altro driver è stato infatti capace di vincere il GP di Monaco (o il Mondiale F1, lui per sicurezza li ha portati a casa entrambi), la 24 Ore di Le Mans e la 500 Miglia di Indianapolis. Scopriamo insieme la storia di quest’uomo.Graham Hill: la storiaGraham Hill nasce il 15 febbraio 1929 a Londra (Regno Unito). Appassionato di motori, inizia a correre piuttosto tardi: il debutto con le quattro ruote risale infatti al 1955 con una F3 e poco dopo si cimenta anche con le Sport ottenendo un settimo posto nel GP di Agadir in Marocco in coppia con il connazionale Dan Margulies al volante di una Jaguar C-Type.Gli anni in LotusNel 1956 Graham entra alla Lotus come meccanico e riesce a guadagnarsi anche un posto come pilota. La prima vittoria assoluta arriva in una corsa nazionale a Brands Hatch con una Eleven.Due anni più tardi Graham Hill esordisce in F1 al GP di Monte Carlo (ritiro) e arriva per la prima volta al traguardo in Italia in una stagione nella quale è complessivamente più lento del compagno britannico Cliff Allison. Nello stesso anno – sempre con Allison – arriva anche il debutto alla 24 Ore di Le Mans con una 15 (ritirato).Gli anni ’50 si chiudono con una stagione incolore nella quale il driver inglese non riesce ad essere più veloce dei due connazionali Innes Ireland e Alan Stacey.Il passaggio in BRMNel 1960 Graham Hill passa alla BRM e ottiene il primo podio in F1 con un 3° posto in Olanda in una stagione nella quale porta a casa risultati migliori dei due compagni di scuderia: lo svedese Joakim Bonnier e lo statunitense Dan Gurney.In un’annata impreziosita dalla nascita del figlio Damon (che diventerà campione del mondo F1 nel 1996) arriva anche il primo podio importante nel Mondiale Sportprototipi: un terzo posto alla 1000 km di Buenos Aires con la Porsche 718 RSK insieme a Bonnier. Non altrettanto convincente la stagione 1961 (più lento del compagno britannico Tony Brooks).Il primo Mondiale F1Graham Hill si laurea per la prima volta campione del mondo F1 nel 1962 con quattro vittorie (la prima in carriera in Olanda, poi Germania, Italia e Sudafrica) e piazzamenti migliori del collega “yankee” Richie Ginther.Vittorie a rafficaNel biennio 1963-1964 Hill vince a Monte Carlo e negli USA ed è sempre più rapido di Ginther. Nel 1963 è la volta del primo successo iridato con le sport (primo al Tourist Trophy con la Ferrari 250 GTO) e si ripete l’anno successivo con la 330 P. Al volante della stessa vettura conquista la 1000 km di Parigi e il primo podio a Le Mans (2°) con Bonnier e sempre insieme al pilota svedese trionfa alla 12 Ore di Reims con la 250 LM del Cavallino.Gli ultimi anni in BRM e IndianapolisAnche nel 1965 Graham Hill sale sul gradino più alto del podio a Monte Carlo e in Olanda risultando più rapido del nuovo compagno di scuderia (un certo scozzese di nome Jackie Stewart). Nel 1966 – ultima stagione con la BRM – porta a casa un secondo posto in Olanda (ottenendo risultati migliori di quelli di Stewart) e fa valere le proprie doti anche oltreoceano conquistando la 500 Miglia di Indianapolis con una Lola motorizzata Ford.Ritorno alla LotusNel 1967 Hill torna alla Lotus e sale sul podio in due occasioni (Monte Carlo e USA). In Italia è più veloce del nostro Giancarlo Baghetti e nelle ultime due prove iridate negli USA e in Messico è più rapido del messicano Moisés Solana.Il secondo Mondiale F1Risale al 1968 il secondo Mondiale F1 conquistato da Graham Hill: merito di tre vittorie rimediate in Spagna, a Monte Carlo e in Messico. Nella prima corsa stagionale in Sudafrica fa peggio del compagno scozzese Jim Clark (che scomparirà pochi mesi dopo) e per il resto della stagione si lascia dietro compagni come il britanico Jackie Oliver, lo statunitense Mario Andretti, il canadese Bill Brack (nel GP del Canada) e Solana (in Messico).L’incidente di Watkins GlenNel 1969 Hill porta a casa l’ultima vittoria in carriera in F1 (nonché l’ultimo podio) a Monte Carlo risultando più veloce del coéquipier inglese Richard Attwood. Una stagione non eccezionale – migliore di quella di Andretti e del britannico John Miles ma peggiore di quella dell’austriaco Jochen Rindt – che termina con un brutto incidente nel GP degli USA a Watkins Glen nel quale il pilota londinese riporta la frattura delle gambe.La crisiIl Graham Hill che scende in pista nel Mondiale F1 1970 non sembra più il campione degli anni ’60: l’incidente lo ha provato fisicamente e il patron della Lotus Colin Chapman lo ha tolto dalla squadra ufficiale per mandarlo nel team di Rob Walker. Qualche arrivo a punti ma niente di più.Nel 1971 Graham Hill si trasferisce alla Brabham: nella gara inaugurale in Sudafrica se la cava meglio del pilota locale Dave Charlton ma per tutta la stagione fatica a tenere il passo del compagno australiano Tim Schenken.La vittoria a Le MansNel 1972 – a 43 anni – Graham Hill torna alla 24 Ore di Le Mans dopo cinque anni di assenza e conquista la mitica gara endurance francese al volante della Matra-Simca MS670 in coppia con il transalpino Henri Pescarolo. Grazie a questo successo il pilota britannico diventa il primo (e per il momento unico) driver della storia a conquistare la Triple Crown del motorsport (GP di Monaco, 24 Ore di Le Mans e 500 Miglia di Indianapolis).In F1 porta a casa risultati discreti, risultando più veloce dei due compagni di scuderia: l’argentino Carlos Reutemann e il brasiliano Wilson Fittipaldi.La EmbassyNel 1973 Graham Hill per continuare a correre nel Circus si mette in proprio: acquista una monoposto Shadow e crea una scuderia privata (chiamata Embassy).Dopo una stagione disastrosa l’anno seguente decide di usare monoposto Lola e di ingaggiare altri piloti: più rapido dell’inglese Guy Edwards, risulta più veloce nel GP di Gran Bretagna del britannico Peter Gethin ma nelle ultime prove stagionali è meno convincente del tedesco Rolf Stommelen.L’addio alla F1 e la morteGraham Hill decide di dire addio alla F1 nel 1975, dopo due GP nei quali risulta più lento di Stommelen e – soprattutto – dopo aver mancato la qualificazione nel suo Gran Premio preferito (Monte Carlo).Il 29 novembre 1975 perde la vita schiantandosi con il suo aereo privato – da lui pilotato – nella periferia di Londra (Regno Unito).
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Audi R8 V10 Coupé

Non arriverà sul mercato italiano, ma non potevamo non farvela vedere.Questa è la nuova edizione limitata della Audi R8 V10 Coupé, presentata in occasione del Salone di New York 2017. Sarà prodotta in soli 200 esemplari e arriverà nelle concessionarie a partire da maggio. Audi R8 V10 CoupéL’argento il rosso e il nero e gli esclusivi equipaggiamenti dell’abitacolo sono un po’ i segni distintivi di questo modello, che sarà comunque disponibile in altre tinte base.Spiccano gli specchietti rossi, lo spoiler anteriore in colore Titanschwarz e i terminali a sezione trapezoidale in nero brillante che enfatizzano il dinamismo della vettura.I cerchi sono verniciati in colore nero antracite lucido con bordo argento e sono realizzati in alluminio forgiato da 20 pollici, coperti da pneumatici 245/30 all’anteriore e 305/30 al posteriore.Le pinze del potente impianto frenante in acciaio brillano di un rosso lucido, mentere i dischi in ceramica della versione plus vantano pinze color antracite.Dal punto di vista cromatico, gli interni sono coordinati agli esterni. I rivestimenti alle portiere e i sedili sportivi sono realizzati in pelle Nappa nera e rosso express.Una speciale punzonatura R8, caratteristica esclusiva del modello R8 Audi Sport, decora lo schienale. Le cuciture in contrasto argento scuro donano un tocco di esclusività in più al volante, ai rivestimenti sulle portiere e ai sedili.Il carattere sportivo è sottolineato dagli inserti decorativi in carbonio lucido, impiegati tra l’altro per la cornice dell’Audi virtual cockpit, le bocchette dell’aria e la consolle centrale.Un satellite di comando consente di avviare il poderoso motore centrale V10, mentre con un altro comando il conducente può impostare il sistema di controllo della dinamica di marcia Audi drive select. Due tasti supplementari e una manopola controllano il comando delle farfalle dei gas di scarico e della modalità Performance.Quest’ultima comprende i tre programmi di marcia supplementari dry, wet e snow, che adattano con ulteriore precisione la maneggevolezza della vettura alle condizioni della strada.
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Mercedes-AMG C 63 AMG by Best-Cars-and-Bikes

Il preparatore di Viersen, Best-Cars-and-Bikes ha scelto la Mercedes-AMG C 63 come base per una nuova preparazione. Il team tedesco ha migliorato esteticamente e meccanicamente la berlina compatta al top della gamma AMG, quella con il V8 biturbo da 4.0 litri.L’upgrade al motore – offerto al prezzo di 2.499 euro – implica un incremento di potenza che va dai 476 CV originali fino ai 580 CV con la coppia aumentata di 80 Nm.Volendo poi si possono avere anche dei miglioramenti a livello di chassis installando le molle KW – 799 euro – e le sospensioni KW regolabili su tre diversi livelli – 2.679 euro -.Nuovo anche il sistema di scarico a farfalla (dal sound regolabile) firmato Capristo e dal costo di 4.999 euro. +Per migliorare l’estetica della Mercedes-AMG C 63 ci sono infine i cerchi FS-Line da 20 pollici di Volker Schmidt Bad Segeberg gommati con pneumatici Michelin Pilot Super Sport da 234/30 20 all’anteriore e da 285/25 20 al posteriore la cui combinazione vale 5.900 euro.
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Mondiale F1 2017 – GP Bahrein a Sakhir: gli orari TV su Rai e Sky

Il GP del Bahrein – terza prova del Mondiale F1 2017 – è un appuntamento da non perdere: non solo perché si tratta della prima gara in notturna della stagione ma anche perché è la prima corsa dell’anno trasmessa in diretta sulla Rai (oltre che da Sky, di seguito troverete gli orari TV).Nella gara mediorientale – che vedrà il debutto stagionale di Pascal Wehrlein, tornato alla Sauber dopo l’infortunio che aveva permesso al nostro Antonio Giovinazzi di correre i primi due Gran Premi dell’anno – assisteremo nuovamente al duello tra Lewis Hamilton e Sebastian Vettel.F1 2017 – GP Bahrein a Sakhir: cosa aspettarsiIl circuito di Sakhir – sede del GP del Bahrein – è un tracciato contraddistinto da violente frenate e da brusche accelerazioni. Partire bene qui è fondamentale: nelle ultime cinque edizioni ha sempre trionfato chi è scattato dalla prima fila.La pista asiatica premia i piloti e le auto più veloci: chi è salito sul gradino più alto del podio negli ultimi cinque GP disputati a Sakhir ha vinto il Mondiale F1. Di seguito troverete il calendario del Gran Premio di Formula 1, gli orari TV su Rai e Sky e il nostro pronostico.F1 2017 – Sakhir, il calendario e gli orari TV su Rai e SkyVenerdì 14 aprile 2017
13:00 Prove libere 1 (diretta su Rai Sport e Sky Sport F1)17:00 Prove libere 2 (diretta su Rai Sport e Sky Sport F1)Sabato 15 aprile 2017
14:00 Prove libere 3 (diretta su Rai Sport e Sky Sport F1)17:00 Qualifiche (diretta su Rai 2 e Sky Sport F1)Domenica 16 aprile 201717:00 Gara (diretta su Rai 1 e Sky Sport F1)F1 – I numeri del GP del Bahrein 2017
LUNGHEZZA CIRCUITO: 5.412 mGIRI: 57
RECORD IN PROVA: Lewis Hamilton (Mercedes F1 W07 Hybrid) – 1’29”493 – 2016
RECORD IN GARA: Pedro de la Rosa (McLaren MP4-20) – 1’31”447 – 2005RECORD DISTANZA: Fernando Alonso (Renault R25) – 1h29’18”531 – 2005F1 – Il pronostico del GP del Bahrein 20171° Lewis Hamilton (Mercedes)Lewis Hamilton ama molto il GP del Bahrein: a Sakhir il pilota britannico della Mercedes ha ottenuto due vittorie, cinque podi totali e due pole nelle ultime due edizioni.Reduce da una striscia di sette podi consecutivi, ha tanta voglia di ripetere il successo di Shanghai e secondo noi ci riuscirà.2° Sebastian Vettel (Ferrari)Da quando corre con la Ferrari Sebastian Vettel non è mai salito sul podio a Sakhir ma nel GP del Bahrein può vantare due vittorie, tre podi totali e due pole position.Il pilota tedesco è in un ottimo stato di forma (tre podi consecutivi e sette piazzamenti in “top 5” negli ultimi sette GP disputati) e secondo noi si accontenterà di un podio e di conquistare punti importanti per rimanere nella lotta per il Mondiale F1 2017.3° Kimi Räikkönen (Ferrari)La strigliata di Marchionne a Shanghai sarà servita a risvegliare Kimi Räikkönen (che non sale sul podio da oltre nove mesi)?Secondo noi sì. Il driver finlandese ha buone possibilità di fare bene su un circuito che lo ha visto conquistare otto podi totali e ben quattro secondi posti nelle ultime cinque edizioni disputate.Da tenere d’occhio: Daniel Ricciardo (Red Bull)Daniel Ricciardo ha un disperato bisogno di salire sul podio: per riguadagnare un piazzamento in “top 3” che manca ormai da quasi sei mesi e per recuperare terreno nel Mondiale F1 2017 nei confronti del compagno Verstappen, distante già 13 punti.Sakhir non è però il luogo migliore per il riscatto: il pilota australiano della Red Bull, infatti, non è mai salito sul podio in Bahrein.La squadra da seguire: FerrariLa Ferrari può approfittare di un Bottas non particolarmente in forma per tornare nuovamente in testa al Mondiale F1 2017 Costruttori superando la Mercedes.Un traguardo alla portata del Cavallino (a patto che Räikkönen torni ad essere grintoso in pista), reduce da quattro vittorie nel GP del Bahrein.
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Cinque piloti che hanno corso in F1 e che hanno vinto tanto a Indianapolis

Ci sono tanti piloti di F1 che hanno corso la 500 Miglia di Indianapolis ma sono pochi quelli che sono riusciti a salire sul gradino più alto del podio della mitica corsa statunitense.Di seguito troverete cinque piloti che hanno corso in F1 e che sono stati capaci di vincere per almeno due volte a Indy: quattro di questi sono piloti statunitensi specialisti degli ovali che hanno avuto modo di gareggiare nel Circus solo in alcune tappe casalinghe del Mondiale (senza dimenticare che chi ha corso la 500 Miglia di Indianapolis tra il 1950 e il 1960 – periodo in cui la corsa americana ha fatto parte del calendario iridato – è ufficialmente riconosciuto come un driver che ha disputato una gara di Formula 1) mentre lo scettro di miglior “vero” pilota di F1 a Indianapolis va senza dubbio al brasiliano Emerson Fittipaldi, capace di trionfare a Indy per ben due volte dopo essere stato campione del mondo di Formula 1 in due occasioni.Di seguito troverete la classifica dei cinque piloti più forti a Indianapolis tra quelli che hanno corso in F1. Una graduatoria corredata da brevi biografie e palmarès.1° A. J. Foyt (USA)Nato il 16 gennaio 1935 a Houston (USA).
PALMARÈS A INDIANAPOLIS: 36 partecipazioni, 4 vittorie (1961, 1964, 1967, 1977), 9 podi
PALMARÈS IN F1: 3 stagioni (1958-1960), 3 GP disputati, 2 costruttori (Kuzma, Kurtis Kraft)ALTRE VITTORIE: 7 campionati USAC (1960, 1961, 1963, 1964, 1967, 1975, 1979), 24 Ore di Le Mans (1967), tre campionati USAC Stock Car (1968, 1978, 1979), 500 Miglia di Daytona (1972), due campionati IROC (1976, 1977)2° Mauri Rose (USA)Nato il 26 maggio 1906 a Columbus (USA) e morto l’1 gennaio 1981 a Royal Oak (USA).
PALMARÈS A INDIANAPOLIS: 15 partecipazioni, 3 vittorie (1941, 1947, 1948), 6 podiPALMARÈS IN F1: 2 stagioni (1950-1951), 2 GP disputati, 1 costruttore (Deidt), 1 podio, 12° posto nel Mondiale (1950)3° Bobby Unser (USA)Nato il 20 febbraio 1934 a Colorado Springs (USA)
PALMARÈS A INDIANAPOLIS: 19 partecipazioni,  3 vittorie (1968, 1975, 1981), 5 podi
PALMARÈS IN F1: 1 stagione (1968), 1 GP disputato, 1 costruttore (BRM)ALTRE VITTORIE: 2 campionati USAC (1968, 1974), campionato IROC (1975)4° Rodger Ward (USA)Nato il 10 gennaio 1921 a Beloit (USA) e morto il 5 luglio 2004 ad Anaheim (USA).
PALMARÈS A INDIANAPOLIS: 15 partecipazioni, 2 vittorie (1959, 1962), 5 podi
PALMARÈS IN F1: 11 stagioni (1951-1960, 1963), 12 GP disputati, 7 costruttori (Bromme, Kurtis Kraft, Pawl, Kuzma, Lesovsky, Watson, Lotus), 1 vittoria, 2 podi, 10° nel Mondiale (1959)ALTRE VITTORIE: 2 campionati USAC (1959, 1962)5° Emerson Fittipaldi (Brasile)Nato il 12 dicembre 1946 a San Paolo (Brasile).
PALMARÈS A INDIANAPOLIS: 12 partecipazioni, 2 vittorie (1989, 1993), 4 podi
PALMARÈS IN F1: 11 stagioni (1970-1980), 144 GP disputati, 4 costruttori (Lotus, McLaren, Copersucar, Fittipaldi), 2 Mondiali (1972, 1974), 14 vittorie, 6 pole position, 6 giri veloci, 35 podiALTRE VITTORIE: campionato britannico F3 (1969), campionato CART (1989)
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Audi A4 e A6: cosa cambia nel listino

Il nuovo listino dell’Audi A4 e A6 ha portato alcune novità alla berlina e all’ammiraglia dei quattro anelli. Scopriamole insieme.Audi A4: cosa cambia nel listinoIl sistema Emergency call & Service call Audi Connect è ora di serie su tutte le A4 mentre sulle varianti a trazione integrale quattro debutta il nuovo allestimento quattro edition (una variante basata sulla Business Sport che prevede l’integrazione del pacchetto S line exterior e dei cerchi in lega da 18”).Audi A6: cosa cambia nel listinoL’allestimento quattro edition diventa disponibile anche sull’Audi A6 2.0 TDI 190 CV quattro. Questa versione ha una dotazione di serie che comprende Audi connect, Audi sound system, cerchi in lega a 10 razze a V, climatizzatore automatico comfort a 4 zone, pacchetto luci interne ed esterne, proiettori a LED, regolatore di velocità, rivestimento in pelle Milano, sistema di ausilio al parcheggio plus, sistema di navigazione MMI plus, S line exterior, listelli sottoporta con logo S line e specchietto retrovisivo interno schermabile automaticamente.
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Fernando Alonso correrà la 500 Miglia di Indianapolis 2017

Fernando Alonso correrà la 500 Miglia di Indianapolis 2017: il due volte campione del mondo F1 salterà il GP di Monaco – in programma lo stesso giorno (domenica 28 maggio) – per gareggiare nella mitica corsa statunitense.Il pilota spagnolo affronterà l’ovale di Indy al volante di una monoposto gestita dal team Andretti Autosport in collaborazione con McLaren e dotata di un motore Honda 2.2 V6 biturbo. La McLaren non ha ancora comunicato chi prenderà il posto di Fernando nel GP di Monte Carlo.Fernando Alonso punta a diventare il secondo pilota dopo Graham Hill a conquistare la Triple Crown del motorsport: per il momento ha trionfato “solo” (per due volte) nel GP di Monte Carlo ma deve ancora salire sul gradino più alto del podio della 500 Miglia di Indianapolis e della 24 Ore di Le Mans.Fernando Alonso – nato ad Oviedo (Spagna) il 29 luglio 1981 – ha vinto due Mondiali F1 in carriera (2005, 2006) e può vantare nel proprio palmarès 32 vittorie, 22 pole position, 22 giri veloci e 97 podi.
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Riley 1500 (1957): compatta e “british”

La Riley 1500 (nota anche con il nome One-Point-Five) del 1957 è il classico esempio di compatta britannica: lunga meno di quattro metri e realizzata sullo stesso pianale a trazione posteriore della Morris Minor, offre tanta eleganza e buone prestazioni a meno di 5.000 euro. In Italia, però, è introvabile.Riley 1500 (1957): le caratteristiche principaliLa Riley 1500 debutta nelle concessionarie del Regno Unito alla fine del 1957 e viene prodotta (anche in Australia) per dieci anni. Si differenzia dalla gemella Wolseley 1500 per la presenza di un carburatore doppio corpo (anziché monocorpo), per la strumentazione più ricca e posizionata davanti al pilota e per i freni più potenti.Il tentativo di creare un’auto di piccole dimensioni “chic” è chiaramente percepibile nel frontale, contraddistinto da una calandra raffinata che contribuisce ad aumentare la sensazione di prestigio. Nel 1960 la vettura beneficia di alcune modifiche estetiche agli interni mentre due anni più tardi viene irrobustito il propulsore grazie ad alcune componenti provenienti dalla Austin A60 Cambridge.La tecnicaIl motore 1.5 quattro cilindri a benzina della Riley 1500 del 1957 – montato in posizione anteriore e abbinato ad un cambio (lo stesso della MG Magnette) manuale a quattro marce (con la prima non sincronizzata) – genera una potenza massima di 68 CV. Le sospensioni e lo sterzo sono gli stessi della Morris Minor.Le quotazioniLe quotazioni della Riley 1500 (4.500 euro) non sono molto alte: questa vettura è stata prodotta in meno di 40.000 esemplari ma può risultare interessante solo per gli appassionati di veicoli provenienti da oltremanica. In Italia trovarla è impossibile, più semplice rintracciarla nel Regno Unito: buona disponibilità di ricambi meccanici.
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