Monthly Archives: Gennaio 2017

La storia del logo Renault

Il logo Renault – la losanga – non è tra gli stemmi più affascinanti del mondo automotive ma ha una storia che merita di essere raccontata. Scopriamo insieme l’evoluzione della brand identity della Casa francese fondata nel lontano 1899.La storia del logo RenaultLa storia della Renault inizia a Parigi la sera della vigilia di Natale del 1898. Louis Renault arriva nel 19° arrondissement della capitale francese alla guida della prima auto da lui creata (la “voiturette Type A”, la prima vettura di sempre equipaggiata con una trasmissione a presa diretta) e per dimostrare la validità del suo progetto si inerpica lungo la Rue Lepic, in vetta alla collina di Montmartre, e raccoglie i primi 12 ordini.Il 25 febbraio 1899 viene fondata la società Renault-Frères e compaiono i primi stemmi: il nome “Renault-Frères” sui predellini e le iniziali LR (Louis Renault) sul mozzo delle ruote.Il primo logotipoIl primo logotipo Renault arriva nel 1900 ed è un medaglione in puro stile Art Nouveau ornato da nastri con due lettere R stilizzate che compongono a loro volta una L e una M (Louis e Marcel, i fratelli Renault). Marcel scompare nel 1903 e nel 1906 – per rafforzare il simbolismo industriale – il medaglione viene rimpiazzato da un ingranaggio al cui interno è inciso il frontale della Renault vincitrice del GP di Francia di quell’anno con il pilota austro-ungarico Ferenc Szisz.Nel 1909, dopo la morte di Fernand Renault, Louis resta da solo alla guida dell’azienda e la ribattezza Societé des Automobiles Renault.La Prima Guerra Mondiale e il carro armatoIl logo più curioso della storia Renault nasce nel 1919 e adotta la sagoma di un carro armato (per ricordare il contributo decisivo del mezzo FT17, creato proprio dall’azienda francese, nella Prima Guerra Mondiale). Lo stemma non viene usato sulle auto ma in tutti i documenti di quel periodo. Tre anni più tardi la Casa transalpina cambia nome: Societé Anonyme des Usines Renault.Arriva la losangaIl 1923 è l’anno in cui arriva un nuovo logo sulle auto Renault: una griglia rotonda posizionata frontalmente con il nome Renault inscritto al centro che ha anche il compito di nascondere il clacson (come previsto dalle leggi dell’epoca). Già l’anno successivo, per adattarsi alle linee dei cofani motore a forma di diedro, lo stemma rotondo inizia ad adottare degli angoli e sulla berlina alto di gamma 40 CV Type NM appare la famosa losanga.Nel 1925 la losanga viene ufficialmente adottata dalle Renault sportive e lussuose (che nel 1929 guadagnano il suffisso Stella e un secondo logo nella parte superiore del cofano, una stella filante a cinque punte). Sei anni più tardi la stella filante rimpiazza la losanga sulle Renault Stella e Grand Sport e ci rimane fino alla Seconda Guerra Mondiale. Nel frattempo appare uno slogan celebre: “Renault, l’Automobile de France”.Dopo la guerraIl 16 gennaio 1945 la Renault viene nazionalizzata e diventa Régie Nationale des Usines Renault. Lo slogan cambia in “Plus que jamais, Renault, l’Automobile de France” (più che mai, Renault, l’automobile di Francia). L’anno successivo lo stemma diventa per la prima volta a colori (giallo su fondo nero) e presenta la dicitura “Régie Nationale”.Gli esperimenti degli anni ’50Gli anni ’50 vedono una serie di esperimenti da parte di Renault sul tema “logo”: nel 1951 compare una cartina della Francia etichettata RNUR, sulla Frégate c’è un tre alberi con le vele spiegate mentre sulla Dauphine del 1956 troviamo uno stemma “Renault – Régie Nationale” con una corona con sopra tre delfini. Le sperimentazioni finiscono nel 1959: anno in cui la losanga diventa l’unico logo Renault.I loghi spostatiCon l’arrivo della Renault 4 nel 1961 la losanga diventa più stretta (Pointe de Diamant, punta di diamante), il nome Renault è inciso in lettere più sottili e sparisce la dicitura “Régie Nationale”.Sulla Renault 8 del 1962 lo stemma viene installato sul lato destro della calandra in posizione asimmetrica (una soluzione che verrà adottata anche in altre occasioni) mentre sulla 16 del 1965 la losanga viene usata anche come decorazione laterale sui parafanghi posteriori.Il logo VasarelyNel 1972 i vertici Renault decidono di dare più forza alla losanga semplificandola al massimo, allargandola e facendo sparire il nome della Casa transalpina. Il nuovo logo viene usato sulla 15, sulla 177 e sulle prime 5 ma viene rapidamente modificato dall’artista franco-ungherese Victor Vasarely (che realizza un logo dotato di striature parallele) in quanto troppo simile ad uno stemma già registrato da un componentista.Gli anni ’90Il 1992 è l’anno in cui il “logo Vasarely” viene modificato da Jacques Paumier (JPG Design): il nuovo stemma suggerisce la qualità e la robustezza dei prodotto Renault e la nuova identità di marca è accompagnata da una nuova tipografia disegnata da Wolff Olins. Il nome Renault riappare sotto la losanga in tutta la documentazione e sulle auto lo stemma si piazza stabilmente al centro della calandra.Nel 1995 Renault entra in Borsa e nel 1999 nasce l’alleanza Renault-Nissan con l’acquisizione di Dacia e Nissan. Risale al 2000, invece, l’acquisto di Samsung Motors, diventata poi RSM.Il quadrato gialloNel 2004 la losanga viene posta in un quadrato giallo per farne spiccare il rilievo e il materiale e la nuova tipografia delle lettere del nome Renault ideata da Eric de Berranger è disposta a destra del blocco di marca. Tre anni più tardi il monogramma Renault entra nella cornice gialla collocandosi sotto la losanga, lo slogan internazionale diventa “Renault – Drive the change” mentre quello francese “Changeons de vie, changeons l’automobile”.Il presenteNel 2012 arriva un nuovo design più sensuale in casa Renault: la losanga, più grande e in posizione verticale, occupa sulla calandra uno spazio preponderante e fondamentale, contribuendo a rendere i modelli immediatamente identificabili come Renault. Il logo subisce alcuni adattamenti in funzione delle gamme: sui veicoli elettrici, ad esempio, è azzurrato.Il nuovo universo di marca introdotto nel 2015 riguarda tutti i documenti prodotti dall’azienda e le pubblicità, accompagnate da una nuova firma sonora. Logo rinnovato con un emblema dai contorni più arrotondati e calorosi, una nuova tipografia più leggera ed un nuovo slogan: “Renault – Passion for life”.
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Promozioni auto gennaio 2017: le occasioni del mese

Il 2017 si è aperto con promozioni auto incredibili: a gennaio, ad esempio, la Nissan ha deciso di offrire 10 anni di garanzia sulla Qashqai.Gli sconti più sostanziosi del mese riguardano soprattutto vetture italiane e modelli appartenenti al segmento delle piccole anche se non mancano vetture di altre nazioni e di altre categorie. Scopriamole insieme.DR dr51.000 euro: è questo lo sconto previsto (da 14.980 a 13.980 euro) per chi intende acquistare una DR DR5 1.6 Style.DS DS3Per tutto il mese di gennaio 2017 la DS DS3 PureTech 82 Performance Line costa 18.082 euro anziché 19.800. L’offerta è abbinata ad un finanziamento (TAN fisso 4,75%, TAEG 6,51%) che comprende un anticipo di 7.000 euro, 35 rate mensili da 149,84 euro e una maxiquota finale da 9.032,19 euro.Fiat PandaLa Fiat Panda “base” – la 1.2 Pop – costa ufficialmente 11.300 euro ma grazie alle promozioni di gennaio 2017 della Casa torinese – valide in caso di permuta o rottamazione – sono sufficienti 8.950 euro per portarsela a casa. La cifra può scendere a 7.950 euro se si aderisce al finanziamento “SuperRottamazione” (TAN fisso 5,95%, TAEG 9,00%): anticipo zero, prima rata a 360 giorni e 61 rate mensili da 174,50 euro.Ford Fiesta4.550 euro (da 14.000 a 9.450 euro): è questo lo sconto previsto (fino al 9 gennaio 2017) per chi intende acquistare una Ford Fiesta “base” (la 1.2 Plus 3 porte) con l’aggiunta del climatizzatore e del Sound System (radio CD MP3, comandi al volante, USB e 6 altoparlanti). La promozione, valida anche senza usato da rottamare e su modelli presenti in stock, può essere abbinata al finanziamento IdeaFord (TAN 3,95%, TAEG 5,97%): anticipo zero, 36 rate da 182,63 euro e una maxiquota finale da 5.180 euro.Lancia YpsilonGrandi promozioni in casa Lancia a gennaio 2017: la Ypsilon meno cara del listino – la 1.2 Silver – costa 9.950 euro anziché 13.350 in caso di permuta o rottamazione e se si aderisce al finanziamento “SuperRottamazione” (TAN fisso 5,95%, TAEG 8,66%, anticipo zero, prima rata a 360 giorni e 61 rate mensili da 194,50 euro) la cifra scende a 8.950 euro.Nissan QashqaiPromozioni pazzesche per la Nissan Qashqai a gennaio 2017: la versione “entry level” della SUV giapponese – la 1.2 DIG-T Visia – costa 19.200 euro anziché 20.830 e viene offerta con una garanzia di ben 10 anni (3 del costruttore più estensione di 7 anni o 150.000 km).Renault ClioC’è tempo solo fino al 10 gennaio 2017 per approfittare delle promozioni sulla Renault Clio che consentono di acquistare con un forte sconto (da 13.350 a 9.950 euro) la versione “entry level” della piccola francese. L’offerta è valida in caso di ritiro di un usato con immatricolazione antecedente al 31/12/2006 o da rottamare e di proprietà del cliente da almeno 6 mesi e può essere abbinata al finanziamento Super Kasko Renault (TAN fisso 5,99%, TAEG 9,20%): anticipo di 2.900 euro e 60 rate da 168,85 euro.Smart fortwoLe promozioni Smart di gennaio 2017 sulla fortwo consentono di acquistare la versione 70 twinamic passion della citycar tedesca con 13.909,42 euro invece di 15.605. L’offerta prevede un finanziamento (TAN fisso 5.95%, TAEG 7,73%) composto da un anticipo di 2.150 euro, da 35 rate mensili da 130 euro e da una maxirata finale di 9.085 euro.Subaru ForesterFino al 31 marzo 2017 chi acquista una Subaru Forester riceverà in omaggio l’estensione di garanzia di 2 anni. La promozione è valida anche per XV e Outback ma non per le flotte.Volkswagen GolfGrazie all’Extra Bonus di 2.000 euro previsto per tutte le Volkswagen Golf a gennaio 2017 la variante meno costosa della compatta di Wolfsburg – la 1.2 TSI 85 CV – costa 16.900 euro anziché 18.900.
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Alvis TE 21 Berlina (1963): voleva essere la Jaguar

La TE 21 Berlina del 1963 è una delle ultime creazioni della Alvis (Casa britannica fondata nel 1919, acquisita dalla Rover nel 1965 e non più attiva nella produzione di auto dal 1967). Questa elegante coupé a due porte dallo stile sportivo e dai contenuti tecnici obsoleti cercò senza successo di rubare clienti alla Jaguar (che costava meno grazie ai maggiori volumi di produzione) e oggi si trova facilmente nel Regno Unito a circa 25.000 euro.Alvis TE 21 Berlina (1963): le caratteristiche principaliLa Alvis TE 21 Berlina – prodotta dal 1963 al 1965 in poco più di 300 esemplari – è una due porte lunga 4,79 metri caratterizzata da un cofano lungo, da un frontale con doppi fari verticali e da uno sbalzo posteriore chilometrico. All’interno presenta materiali pregiati come legno e pelle ma come tutte le auto d’epoca inglesi di quel periodo non è il massimo dell’affidabilità.Alvis TE 21 Berlina (1963): la tecnicaLa Alvis TE 21 Berlina del 1963 è un’evoluzione della TD 21 (che a sua volta deriva dalla TC 108G, una TC 21 – che era un perfezionamento della TA 21 del 1950 – con una carrozzeria più sportiva.Non è monoscocca – pianale separato dalla carrozzeria (realizzata nientepopodimeno che da Mulliner Park Ward e derivata da quella della TC 108G costruita dall’atelier svizzero Graber) – e il motore (un 3.0 a sei cilindri in linea da 132 CV con molti elementi in comune con quello montato dalla TA tredici anni prima) consente alla sportiva inglese di raggiungere una velocità massima di 172 km/h.Alvis TE 21 Berlina (1963): le quotazioniLe quotazioni della Alvis TE 21 Berlina recitano 30.000 euro ma in realtà è facile trovare la coupé britannica nel Regno Unito a 25.000 euro (più costose ed esclusive le varianti scoperte Drophead, le analizzeremo in un’altra occasione).
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Quando la Chevrolet Cruze dominava il mondo (nel WTCC)

La Chevrolet Cruze – berlina statunitense commercializzata in Italia dal 2009 al 2015 – è stata una protagonista del motorsport all’inizio di questo decennio.In soli quattro anni la “segmento D” americana è stata infatti capace di portare a casa ben sette Mondiali Turismo WTCC: quattro Piloti (tre con il francese Yvan Muller nel 2010, 2011 e nel 2013 e uno con il britannico Robert Huff nel 2012) e tre titoli Costruttori. Scopriamo insieme la storia sportiva di questa vettura.Chevrolet Cruze WTCC: la storiaLa storia della Cruze WTCC inizia nel 2009 quando la Chevrolet decide di schierare una nuova berlina per rimpiazzare la vecchia Lacetti (da noi venduta con il nome Nubira). Il team, sempre gestito dalla scuderia britannica RML, è composto da tre piloti che già correvano l’anno precedente per il Cravattino: l’inglese Robert Huff, il nostro Nicola Larini e lo svizzero Alain Menu.La prima vittoria arriva già nella terza tappa iridata (in Marocco): gara 1 a Huff e gara 2 a Larini. La berlina “yankee” domina anche in Francia con Huff e Menu (vincitore in gara 1 nel Regno Unito) ma non basta per poter competere con le più veloci Seat Leon e BMW serie 3.L’arrivo di Muller e i primi titoliLa situazione per la Chevrolet cambia nel 2010: Larini si ritira e al suo posto arriva il francese Yvan Muller. Il driver transalpino vince il Mondiale Piloti grazie a tre successi (gara 1 in Brasile e Regno Unito e gara 2 in Italia) e consente alla Cruze di conquistare il suo primo titolo WTCC tra i Costruttori.L’era turboAnche con l’introduzione del nuovo motore 1.6 turbo nel 2011 la Chevrolet Cruze resta la vettura da battere nel WTCC: secondo titolo Costruttori per la Casa del Cravattino e un altro Mondiale per Muller (dominatore nel Regno Unito e vincitore di gara 1 in Germania e Spagna e di gara 2 in Ungheria, Repubblica Ceca e Cina).Il dominio statunitense prosegue nel 2012: terzo titolo Costruttori consecutivo e Mondiale Piloti a Huff (primo in gara 1 in Austria e vincitore di gara 2 in Slovacchia, Brasile, USA e Cina).Addio a ChevroletIl 2013 è il primo anno nel quale la Cruze corre nel WTCC senza il supporto diretto della Chevrolet: la berlina americana – gestita da RML – riesce comunque a regalare a Muller (dominatore in Italia e primo in gara 1 in Ungheria, in Russia, in Portogallo, in Argentina e a Macao) un altro campionato del mondo Piloti.Vittorie sporadicheIl debutto nel WTCC della Citroën C-Elysée nel 2014 coincide con il dominio assoluto nel Mondiale Turismo della compatta transalpina. La Cruze, sempre affidata a team privati, deve accontentarsi delle briciole ma riesce comunque a portare a casa due vittorie grazie al nostro Gianni Morbidelli in gara 2 in Ungheria con la scuderia tedesca Münnich e al britannico Tom Chilton, primo in gara 1 a Pechino con il supporto della squadra italiana ROAL.Dopo un 2015 privo di trionfi la Chevrolet Cruze ha modo di riscattarsi nel 2016 grazie all’olandese Tom Coronel, primo in gara 1 in Portogallo con una vettura ROAL.
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Le 10 SUV/Crossover a trazione anteriore più vendute del 2016

Che vi piacciano o no, le SUV/Crossover sono sempre più amate dagli italiani. I dati di mercato relativi al 2016 diffusi nelle ultime ore raccontano di un segmento sempre in crescita (così come tutto il mercato delle auto, per fortuna). In questo articolo vi elenchiamo le 10 SUV/Crossover a trazione anteriore più vendute del mercato, evidenziando brevemente i dati relativi ai prezzi, alle dimensioni e al bagagliaio, in modo da poter consentire a chi legge di effettuare una breve e iniziale comparativa. Su quanto poi siano effettivamente utili le SUV/Crossover abbinate alla sola trazione anteriore magari ne parliamo un’altra volta…Le 10 SUV/Crossover più vendute in Italia: quale scegliere?1. Fiat 500XÈ la crossover più venduta in Italia nel 2016. La Fiat 500X  a benzina ha un prezzo di partenza di 17.850 euro, che diventano 19.250 euro se si sceglie il diesel. È lunga 425 cm, larga 180 e alta 160 cm. E offre un bagagliaio dalla capienza di 350/1000 litri. 2. Renault CapturLa crossover francese ha un prezzo di partenza di 16.950 euro se abbinata alla motorizzazione a benzina e di 18.950 se abbinata al diesel. È lunga 412 cm, larga 178 e alta 157 cm. E offre un bagagliaio dalla capienza di 377-455/1235 litri. 3. Nissan QashqaiLa Nissan Qashqai ha invece un prezzo di partenza di 20.830 euro se abbinata alla motorizzazione a benzina e di 22.850 se abbinata al diesel. È lunga 438 cm, larga 181 e alta 159 cm. E offre un bagagliaio dalla capienza di 430/1533 litri. 4. Peugeot 2008La Peugeot 2008 viene proposta a partire da 15.860 euro abbinata al motore benzina e da 17.510 abbinata al diesel. È lunga 416 cm, larga 174 e alta 156 cm. Ed è dotata di un bagagliaio da 360/1194 litri. 5. Opel Mokka La crossover tedesca è offerta sul mercato a partire da 23.200 euro con il motore benzina e da 24.700 con il diesel. È lunga 428 cm, larga 178 e alta 166 cm. E offre un bagagliaio dalla capienza di 356/1372 litri. 6. Jeep RenegadeLa Jeep Renegade viene proposta a partire da 20.900 euro se abbinata al benzina e da 25.500 se abbinata al diesel. È lunga 423 cm, larga 180 e alta 169 cm. E vanta un bagagliaio da 351/1297 litri. 7. Hyundai TucsonLa Hyundai Tucson è la più grande delle dieci. Viene proposta a 21.800 euro con il motore benzina e da 23.800 con il diesel. È lunga 448 cm, larga 182 e alta 163 cm. E vanta un bagagliaio da ben 513/1503 litri. 8. Dacia DusterLa Dacia Duster è la crossover più economica presente sul mercato. Viene venduta da 11.900 euro con il motore benzina e da 13.700 con il diesel. È lunga 432 cm, larga 182 e alta 163 cm. E vanta un bagagliaio da 475/1636 litri. 9. Ford EcosportLa Ford EcoSport viene proposta a 18.000 euro con il benzina e da 19.750 con il diesel. È la più piccola del gruppo con i suoi 402 cm di lunghezza; è larga 177 e alta 163 cm. Propone un bagagliaio da 310-375/1238 litri. 10. Renault KadjarSorella della Qashqai (rispetto alla quale è leggermente più grande) la Renault Kadjar viene proposta da 20.500 euro con il benzina e da 22.500 con il motore diesel. È lunga 445 cm, larga 184 e alta 161 cm. E offre un bagagliaio da 472/1478 litri. 
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Le foto più belle del Mondiale F1 2016

Il Mondiale F1 2016 ha regalato parecchie sorprese: il trionfo di Nico Rosberg (ritiratosi dopo pochi giorni) con la Mercedes, la sconfitta di Lewis Hamilton e la prima vittoria in carriera di Max Verstappen (passato nel corso della stagione della Toro Rosso alla Red Bull).Di seguito troverete una gallery con le foto più belle del Mondiale F1 2016: un campionato che ha visto – tra le altre cose – il debutto di una nuova scuderia (la Haas) e l’addio della Lotus (rimpiazzata dalla Renault).
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Nico Rosberg: figlio d’arte con talento

Nico Rosberg è un figlio d’arte (il padre – il finlandese Keke – ha vinto addirittura un Mondiale F1 nel 1982) ma nel corso della sua carriera nel Circus ha dimostrato più volte di avere le doti necessarie per correre nella massima serie automobilistica.Il pilota tedesco della Mercedes ha ottenuto spesso risultati rilevanti, culminati con la conquista a sorpresa del Mondiale F1 2016 e con il ritiro dalle scene annunciato pochi giorni dopo. Scopriamo insieme la sua storia.Nico Rosberg: la biografiaNico Rosberg nasce il 27 giugno 1985 a Wiesbaden (Germania) ma trascorre la maggior parte dell’infanzia a Monte Carlo. Inizia la propria carriera con i kart nel 1996 e nel 2000 si ritrova come compagno di squadra Lewis Hamilton. Debutta con le monoposto nel 2001 nel campionato iberico di Formula BMW mentre l’anno seguente si aggiudica il titolo tedesco in un’edizione, a dire il vero, povera di talenti.La Formula 3Nel 2003 debutta in Formula 3 nel team del padre ma non brilla particolarmente: l’unico risultato di rilievo è il secondo posto nel Bahrain Superprix dietro a Lewis Hamilton.La GP2Nico Rosberg inizia a farsi notare nel 2005 quando conquista all’esordio il prestigioso campionato del mondo GP2 davanti ad Heikki Kovalainen e a Scott Speed. Il successo gli apre le porte della F1 e viene nominato tester dalla Williams.In F1 con la WilliamsIl debutto in F1 con la Williams nel 2006 non è dei più esaltanti: dopo due sette posti nelle prime cinque gare (Bahrain ed Europa) si perde per strada e si dimostra meno rapido del compagno Mark Webber.La situazione per Nico Rosberg cambia nel 2007: più veloce dei colleghi Alexander Wurz e Kazuki Nakajima termina la stagione in bellezza con un quarto posto in Brasile. Il primo podio arriva nel 2008 con il terzo posto nella prima prova stagionale in Australia e per il resto dell’anno realizza sempre performance più convincenti – condite dal secondo posto a Singapore – del coéquipier Nakajima.Il 2009 è la migliore stagione in Williams per il driver teutonico: chiude al 7° posto il Mondiale Piloti e convince più per la continuità che per gli exploit (due quarti posti in Germania e in Ungheria).L’avventura in MercedesNico Rosberg viene chiamato in Mercedes nel 2010: nonostante un compagno di squadra fortissimo – un certo Michael Schumacher – sorprende gli addetti ai lavori risultando migliore del Kaiser. Disputa la sua migliore stagione di sempre, chiude al 7° posto il Mondiale Piloti e arriva per ben tre volte al terzo posto (Malesia, Cina ed Europa).Anche nel 2011 e nel 2012 Nico si rivela più rapido del sette volte campione del mondo. Nella seconda stagione, in Cina, riesce persino ad ottenere la pole position e la prima (e finora unica) vittoria in carriera e un mese più tardi arriva secondo a Monte Carlo.La rivalità con HamiltonNella stagione 2013 Nico Rosberg trova in Mercedes un nuovo compagno di squadra e non uno come tanti: Lewis Hamilton.Il primo anno di convivenza si chiude con risultati peggiori di quelli del più talentuoso pilota britannico ma nel 2014 arriva a lottare per il titolo all’ultima gara grazie a cinque successi (Australia, Monte Carlo, Austria, Germania e Brasile). Anche nel 2015 il driver teutonico chiude il Mondiale F1 in seconda posizione ma nonostante sei successi (Spagna, Monte Carlo, Austria, Messico, Brasile e Abu Dhabi) perde matematicamente il campionato già alla quartultima corsa.Il Mondiale e il ritiroNico Rosberg conquista a sorpresa il Mondiale F1 2016 all’ultima corsa dopo un lungo duello con il compagno Hamilton. Il segreto del successo iridato? Tante vittorie (nove: Australia, Bahrein, Cina, Russia, Europa, Belgio, Italia, Singapore e Giappone) ma soprattutto un mare di piazzamenti.Pochi giorni dopo essersi aggiudicato il titolo Nico annuncia un clamoroso ritiro dalle scene. Dopo anni passati a scalare una montagna ha raggiunto la vetta.
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Nico Rosberg: addio alla F1

Nico Rosberg dice addio alla F1: il clamoroso annuncio da parte del campione del mondo 2016 è arrivato oggi. Il pilota tedesco della Mercedes ha dichiarato di aver scalato la sua montagna e di aver raggiunto la vetta.Nico Rosberg, nato a Wisebaden (Germania Ovest) il 27 giugno 1985, ha disputato 11 stagioni in F1 correndo 206 GP con Williams e Mercedes. In carriera ha conquistato un Mondiale (2016), 23 vittorie, 30 pole position, 20 giri veloci e 57 podi.
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F1 – Le foto più belle del GP di Abu Dhabi a Yas Marina

Il GP di Abu Dhabi è stato vinto da Lewis Hamilton ma è stato il compagno di squadra in Mercedes Nico Rosberg ad aggiudicarsi il Mondiale F1 2016 grazie al secondo posto nella corsa di Yas Marina.Di seguito troverete una gallery con le foto più belle della gara mediorientale che ha visto il ritorno sul podio di Sebastian Vettel al volante della Ferrari dopo un digiuno lungo quasi tre mesi.
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Mondiale F1 2016 – GP Abu Dhabi a Yas Marina: Rosberg campione del mondo

Nico Rosberg ha vinto il Mondiale F1 2016: grazie al secondo posto nel GP di Abu Dhabi a Yas Marina (conquistato dal rivale Lewis Hamilton) il pilota tedesco della Mercedes ha portato a casa il primo titolo iridato in carriera eguagliando il padre Keke, campione del mondo nel 1982.È stato un Gran Premio molto strategico (questo spiega i primi cinque piloti al traguardo racchiusi in meno di sei secondi) dovuto alla scelta del leader della corsa Hamilton di tenere i ritmi bassi e sperare in una bagarre.Mondiale F1 2016 – GP Abu Dhabi a Yas Marina: la gara in cinque punti1) La vittoria nel GP di Abu Dhabi – la decima stagionale e la quarta consecutiva – non è bastata a Lewis Hamilton per aggiudicarsi il Mondiale F1 2016. Senza i 25 punti persi in Malesia probabilmente sarebbe stato campione del mondo ma con i “se” e con i “ma” non si fa la storia.2) Sebastian Vettel ha terminato dignitosamente il Mondiale F1 2016 portando a casa un terzo posto (corredato dal giro veloce) al GP di Abu Dhabi e riportando la Ferrari sul podio dopo un digiuno lungo quasi tre mesi. Per la scuderia di Maranello si tratta, però, della seconda stagione senza vittorie negli ultimi tre anni.3) Nico Rosberg ha conquistato il Mondiale F1 2016 meritatamente: ha disputato una stagione esemplare pressoché priva di errori e tutte le volte che non è stato in grado di salire sul gradino più alto del podio ci è andato molto vicino. Negli ultimi nove GP ha sempre terminato nelle prime tre posizioni.4) Daniel Ricciardo ha terminato il Mondiale F1 2016 come miglior pilota tra i “non Mercedes”. Quinto ad Abu Dhabi e terzo in campionato con una vittoria: una stagione da ricordare.5) Anche ad Abu Dhabi la Mercedes ha ottenuto una doppietta (la quarta consecutiva e l’ottava stagionale). Raramente si è vista nel Circus una supremazia così netta.Mondiale F1 2016 – I risultati del GP di Abu Dhabi a Yas MarinaProve libere 1
1 Lewis Hamilton (Mercedes) 1:42.869
2 Nico Rosberg (Mercedes) 1:43.243
3 Max Verstappen (Red Bull) 1:43.297
4 Daniel Ricciardo (Red Bull) 1:43.3625 Sebastian Vettel (Ferrari)  1:44.005Prove libere 2
1 Lewis Hamilton (Mercedes) 1:40.861
2 Nico Rosberg (Mercedes) 1:40.940
3 Sebastian Vettel (Ferrari)  1:41.130
4 Max Verstappen (Red Bull) 1:41.3895 Daniel Ricciardo (Red Bull) 1:41.390Prove libere 3
1 Sebastian Vettel (Ferrari)  1:40.775
2 Max Verstappen (Red Bull) 1:40.912
3 Kimi Räikkönen (Ferrari)  1:40.999
4 Lewis Hamilton (Mercedes) 1:41.0655 Nico Rosberg (Mercedes) 1:41.168Qualifiche
1 Lewis Hamilton (Mercedes) 1:38.755
2 Nico Rosberg (Mercedes) 1:39.058
3 Daniel Ricciardo (Red Bull) 1:39.589
4 Kimi Räikkönen (Ferrari)  1:39.6045 Sebastian Vettel (Ferrari)  1:39.661Gara
1 Lewis Hamilton (Mercedes) 1h38:04.013
2 Nico Rosberg (Mercedes)  + 0,4 s
3 Sebastian Vettel (Ferrari)  + 0,8 s
4 Max Verstappen (Red Bull)  + 1,7 s5 Daniel Ricciardo (Red Bull) + 5,3 sLe classifiche finali del Mondiale F1 2016Classifica Mondiale Piloti
1 NICO ROSBERG (MERCEDES) 385 PUNTI (CAMPIONE DEL MONDO)
2 LEWIS HAMILTON (MERCEDES) 380 PUNTI
3 DANIEL RICCIARDO (RED BULL) 256 PUNTI
4 SEBASTIAN VETTEL (FERRARI) 212 PUNTI5 MAX VERSTAPPEN (RED BULL) 204 PUNTIClassifica Mondiale Costruttori
1 MERCEDES      765 PUNTI (CAMPIONE DEL MONDO)
2 RED BULL-TAG HEUER  468 PUNTI
3 FERRARI      398 PUNTI
4 FORCE INDIA-MERCEDES 173 PUNTI5 WILLIAMS-MERCEDES  138 PUNTI
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