Monthly Archives: Giugno 2016
Auto d’epoca: i capolavori Pininfarina ad Alassio
In occasione del Concorso d’Eleganza Pininfarina – che si terrà ad Alassio (Savona) dal 2 al 5 giugno 2016 – sarà possibile ammirare molti capolavori del carrozziere piemontese in un evento creato per celebrare i 90 anni dalla nascita di Sergio Pininfarina.Tra le vetture presenti – che saranno esposte sul lungomare in Piazza Partigiani e che sfileranno per le vie cittadine – troviamo pezzi unici come la Bristol 400 del 1947, la Cisitalia, le Ferrari 500 Superfast e la 410 Superamerica Superfast del 1965 e la 400 Superamerica del 1968, la Lancia Aurelia B24 e la Nash-Healey (nota per essere comparsa nel film Sabrina).Pininfarina mostrerà al Concorso d’Eleganza di Alassio altre tre concept moderne: la Sergio e la BMW Pininfarina Gran Lusso del 2013 e la H2 Speed del 2016.Venerdì 3 giugno 2016 alle 18 si terrà una parata celebrativa per le vie della città mentre per sabato 4 giugno 2016 alle 16:30 è prevista una sfilata e la presentazione delle auto dinanzi al Muretto di Alassio.Sabato ci sarà anche la premiazione del Concorso d’Eleganza Pininfarina di Alassio: le automobili saranno giudicate da una giuria internazionale presieduta da Paolo Pininfarina che assegnerà il riconoscimento “Best in Show” alla vettura che esprime al meglio la bellezza della firma Pininfarina e il Robert M. Lee Award al mezzo più elegante.Oltre ai premi della Giuria ci sarà anche un riconoscimento speciale – il Chairman’s Award attribuito personalmente da Paolo Pininfarina – mentre il Comune di Alassio assegnerà il premio Città di Alassio alla migliore convertibile. La famiglia Pininfarina attribuirà invece il Premio Speciale Sergio Pininfarina.
Fonte
Ferrari 250 Testa Rossa: la leggenda di Maranello
La Ferrari 250 Testa Rossa è una delle Rosse più esclusive e vincenti di sempre: questa spider da corsa del Cavallino è infatti l’unica auto di Maranello ad aver conquistato per due volte la 24 Ore di Le Mans. Scopriamo insieme la storia di questa vettura, regina delle corse tra gli anni ’50 e ’60.Ferrari 250 Testa Rossa: la storiaLa Ferrari 250 Testa Rossa nasce nel 1957 per venire incontro ai nuovi regolamenti del Mondiale Sportprototipi che limitano la cilindrata a tre litri. Leggerissima (peso di soli 800 kg) e realizzata in 34 esemplari, monta un motore 3.0 V12 (abbinato ad un cambio a quattro marce) derivato da quello delle 250 stradali ma con una potenza di 300 CV: merito anche dei sei carburatori Weber.Nonostante il nome la sportiva emiliana – capace di raggiungere una velocità massima di 270 km/h – non ha la parte superiore del motore verniciata in rosso ma solo i coperchi delle valvole.1957La Ferrari 250 Testa Rossa debutta ufficialmente in gara il 26 maggio 1957 alla 1000 km del Nürburgring con lo statunitense Masten Gregory in coppia con il nostro Olinto Morolli (decimi al traguardo) mentre per il primo podio bisogna attendere il 3 novembre e la terza piazza conquistata in Venezuela dal duo tedesco composto da Wolfgang Seiden e Wolfgang von Trips.1958La prima stagione completa della Testa Rossa coincide con la conquista del Mondiale Sportprototipi. Il 26 gennaio arriva la prima vittoria alla 1000 km di Buenos Aires con il britannico Peter Collins e lo statunitense Phill Hill (trionfo condito dal secondo posto di von Trips insieme al belga Olivier Gendebien e al nostro Luigi Musso).Il 22 marzo il duo anglo/americano si ripete conquistando la 12 Ore di Sebring mentre Gendebien e Musso (secondi negli USA) si riscattano l’11 maggio portando a casa la Targa Florio. Il 22 giugno è la volta del trionfo di Gendebien e Hill alla 24 Ore di Le Mans.1959L’unico risultato rilevante per la Ferrari 250 Testa Rossa nel 1959 arriva il 21 marzo con la doppietta a Sebring: primi Gendebien e Hill insieme ad altri due driver “yankee” (Chuck Daigh e Dan Gurney) e in seconda posizione il britannico Cliff Allison e il francese Jean Behra.1960Nel 1960 la sportiva del Cavallino riporta a Maranello il Mondiale Sportprototipi grazie alla vittoria a Buenos Aires con Allison e Hill e alla doppietta a Le Mans: primo Gendebien in coppia con il connazionale Paul Frère e secondo un altro belga – André Pilette – in coppia con il messicano Ricardo Rodriguez.Gli ultimi anniNel 1961 la protagonista del Mondiale Sportprototipi è la TR61 e la Ferrari 250 Testa Rossa si deve accontentare del terzo posto dei messicani Pedro e Ricardo Rodriguez a Sebring. L’anno seguente la scoperta emiliana porta a casa qualche successo minore in America: l’ultima vittoria risale al 4 novembre grazie allo statunitense Bob Hurt a Caguas (Porto Rico).
Fonte
Giuseppe Luraghi: l’uomo che rese grande l’Alfa Romeo
Giuseppe Luraghi è uno degli uomini che hanno fatto la storia dell’Alfa Romeo. Sotto la sua direzione la Casa del Biscione è diventata grande e senza di lui ha vissuto momenti di profonda crisi. Scopriamo insieme la sua biografia.Giuseppe Luraghi, la biografiaGiuseppe Luraghi nasce a Milano il 12 giugno 1905. Dopo aver perso entrambi i genitori prima della maggiore età si laurea in economia nel 1927 all’Università Bocconi e subito dopo trova lavoro nell’azienda alimentare Rinaldo Rossi. Nel frattempo inizia a collaborare come giornalista specializzato in aviazione per il quotidiano Popolo d’Italia ma il rapporto si interrompe quando si scopre che non è iscritto al Partito Nazionale Fascista.La PirelliDopo altre esperienze professionali in aziende lombarde Luraghi viene assunto nel 1930 dalla Pirelli e due anni più tardi viene chiamato a dirigere la filiale spagnola della società di pneumatici milanese. Quattro anni più tardi, in seguito allo scoppio della Guerra Civile Spagnola, iniziano i problemi e nel 1938 si ritrova a dover tornare in Italia per gestire la Linoleum (sempre del gruppo Pirelli), specializzata in rivestimenti per i pavimenti.Nel 1939 Giuseppe Luraghi diventa condirettore generale del gruppo Pirelli, l’anno seguente esordisce come scrittore (attività parallela che lo accompagnerà per tutta la vita) e al termine della Seconda Guerra Mondiale – in seguito al temporaneo allontanamento della famiglia Pirelli dalla società per via dei rapporti compromettenti con il fascismo – inizia a collaborare con il nuovo commissario (prima del conflitto direttore centrale amministrativo e durante antifascista liberale) Cesare Merzagora.Luraghi diventa tra le altre cose anche direttore della casa editrice Edizioni della Meridiana nel 1947 (carica ricoperta fino al 1956) mentre nel 1948 crea la rivista Pirelli che uscirà fino al 1972. Nello stesso anno viene nominato direttore centrale ma poco dopo abbandona la società in seguito a contrasti con la famiglia Pirelli.Al servizio dello StatoNel 1950 Giuseppe Luraghi entra nell’orbita delle aziende pubbliche quando accetta l’offerta dell’allora presidente dell’IRI (Istituto per la ricostruzione industriale) Enrico Marchesano di diventare vicedirettore della SIP (Società Idroelettrica Piemonte).La prima volta in Alfa RomeoL’anno seguente viene nominato direttore generale di Finmeccanica e inizia ad occuparsi dell’Alfa Romeo, all’epoca di proprietà del colosso nostrano.Al Biscione Giuseppe Luraghi trova un’azienda con troppi dipendenti caratterizzata da una produzione scarsa. Per risolvere la situazione nomina nuovi dirigenti e chiama Rudolf Hruska e Francesco Quaroni per organizzare i processi industriali di una nuova vettura destinata a conquistare numerosi clienti.La Giulietta vede la luce nel 1955 e risana i bilanci dell’Alfa Romeo ma l’anno successivo, per via di alcuni contrasti con il nuovo presidente dell’IRI Aldo Fascetti, Luraghi lascia la direzione di Finmeccanica, entra in Lanerossi come presidente e amministratore delegato ma resta vicepresidente della Casa del Biscione.Nel 1958 Giuseppe Luraghi è uno dei promotori dell’accordo tra Alfa Romeo e Renault che porta alla produzione di auto francesi in Italia e alla distribuzione oltralpe della Giulietta ma poco dopo il dirigente milanese viene estromesso da ogni carica nella Casa lombarda.Andata e ritornoLuraghi lascia la Lanerossi nel 1959 e torna in Alfa Romeo l’anno successivo approfittando dell’arrivo del nuovo presidente dell’IRI Giuseppe Petrilli. In veste di presidente assiste alla nascita della Giulia (nel 1962) e dello stabilimento di Arese (nel 1963).Nella seconda metà degli anni ’60, dopo un breve periodo di crisi, il Biscione torna a crescere e Giuseppe Luraghi inizia a pensare alla realizzazione di un’Alfa Romeo più popolare in grado di fare concorrenza alla Fiat. Nel 1968 viene posata la prima pietra della fabbrica di Pomigliano d’Arco, in provincia di Napoli, mentre nel 1972 è la volta del debutto della compatta Alfasud.Gli ultimi anni in AlfaNel 1973 l’Alfa Romeo è in crisi: problemi in fabbrica, perdite finanziarie e stabilimenti sottoutilizzati. Il piano di investimenti di Luraghi di 112 miliardi di lire viene bocciato da Finmeccanica e Ciriaco De Mita (all’epoca Ministro dell’industria, del commercio e dell’artigianato) e Nino Gullotti (Ministro delle Partecipazioni statali) decidono che il Biscione deve aprire un secondo stabilimento nel Mezzogiorno, questa volta in provincia di Avellino (a Pratola Serra). Luraghi si oppone e nel 1974 viene estromesso definitivamente dal brand milanese.Altre attivitàGiuseppe Luraghi passa alla Necchi e nel 1977 diventa presidente Mondadori: ricopre questa carica fino al 1982 e lascia dopo la sua opposizione al tentativo della Casa editrice lombarda di lanciarsi nel settore televisivo. Scompare a Milano il 10 dicembre 1991.
Fonte
La BMW M2 con il motore della M4? Eccola qui…
La BMW M2 di Dähler Design & Technik GmbH nasconde sotto al cofano il motore della M4, la coupé dalle dimensioni e dal peso più cospicui, considerata la sorella maggiore di gamma.Questo upgrade meccanico così spettacolare eseguito dal tuner tedesco risponde ad una domanda che in molti ci siamo posti dopo la presentazione della nuova BMW M2: “e se montasse il motore ella M4?”.A spingere la M2 firmata Dähler Design & Technik GmbH ci pensa l’unità meccanica S55 da sei cilindri in linea e 3.0 litri dotata di tecnologia TwinPower Turbo, più potente rispetto al motore N55 della stessa cilindrata.Grazie a questa e ad altre modifiche, il motore della M4 installato sulla M2 vanta una potenza accresciuta a 540 CV (431 CV di serie) e 730 Nm di coppia (contro i 550 Nm di serie), il che gli permette di scattare da 0 a 100 km/h in meno di 4 secondi (4,1 secondi per la M4 e 4,3 secondi per la M2 originali) e di raggiungere i 320 km/h di velocità massima.Ma il tuning della M2 non finisce qui. Per mantenere tutto sotto controllo, il preparatore tedesco ha installato sulla coupé compatta bavarese un sistema di sospensioni regolabili e un sistema frenante potenziato con pinze ad otto pistoncini. Inoltre è stato incluso un nuovo splitter anteriore e un sistema di scarico in acciaio inossidabile, così come uno spoiler posteriore e cerchi in lega leggera da 20 o 21 pollici.
Fonte
Nissan Note Black Edition
Nissan presenta la Note Black Edition, un’inedita versione speciale della popolare giapponese compatta a due volumi del segmento B.A caratterizzarla c’è il Dynamic Styling Pack, un kit carrozzeria che si distingue per il paraurti anteriore e posteriore in tinta carrozzeria (Bianco Perlato), minigonne laterali, cornice dei fari nera e uno spoiler sul portellone posteriore che le da un aspetto più sportivo.Tra i dettagli estetici che rendono la Nissan Note Black Edition ancora più esclusiva ci sono anche i cerchi in lega da 16 pollici, le maniglie delle portiere specifiche, nuovi gusci degli specchietti retrovisori e inserti lucidi che incorniciano le luci di marcia diurne. All’interno dell’abitacolo la Note Black Edition propone rifiniture a tema in nero lucido per la consolle centrale e il pomello del cambio.Per la dotazione di serie di questo speciale allestimento Black Edition, Nissan offre: finestrini posteriori a comando elettrico e Auto Pack con climatizzatore, sensori di pioggia, fari e luci antinebbia anteriori automatici. A garantire la multimedialità ci pensa il sistema di infotainment Nissan Conncet con schermo touch da interfaccia, tecnologia i-Key e connettività Bluetooth con streaming audio.Nissan Note Black Edition viene proposta con la motorizzazione dCi 1.5 da 90 CV ad un prezzo di 19.815€.
Fonte:
Audi S4 e S4 Avant, in Italia da 63.900 e 65.500 euro
Arrivata ormai alla sua quinta generazione, la berlina media dei Quattro Anelli, l’Audi A4, sbarca sul mercato italiano con le versioni sportive marchiate con la “S”.Le nuove Audi S4 e S4 Avant (station wagon) entrano in listino con prezzi a partire, rispettivamente, da 63.900 e 65.500 euro.Ad equipaggiare entrambe le “S” della gamma A4 ci sarà il motore 3.0 TFSI da 354 CV abbinato alla nuova trasmissione tiptronic ad otto rapporti e alla trazione integrale quattro.Tra le due varianti di carrozzeria non cambiano le dimensioni (entrambe lunghe 4,745 m e larghe 1,842 m) ma la S4 Avant dispone di un bagagliaio più capiente da 505 litri (estendibile fino a 1.510 litri) contro i 480 litri (estendibile fino a 965 litri) a disposizione per la tre volumi.Pacchetto esteticoEsteticamente le nuove Audi S4 e S4 Avant si differenziano dalle sorelle “standard” di gamma per i cerchi in lega di alluminio 8J da 18 pollici a cinque razze, la nuova griglia single frame specifica, i nuovi paraurti anteriore e posteriore a sviluppo orizzontale, più larghi e ribassati, le prese d’aria laterali e griglia inferiore specifiche, il diffusore posteriore specifico con griglia nera a nido d’ape, lo spoiler posteriore integrato, gli pecchietti retrovisivi con gusci in look alluminio, il telaio del tetto, le modanature esterne alle cornici dei finestrini e gli inserti alle maniglie esterne delle portiere in alluminio, rivestimento esterno dei montanti centrali e mascherine triangolari alle portiere posteriori in nero lucido. Le pinze freno sono verniciate in nero, con logo S alle pinze anteriori, i terminali di scarico specifici a doppio tubo ovale cromato.InterniAll’interno dell’abitacolo delle Audi S4 e S4 Avant 2016 troviamo invece i listelli sottoporta illuminati, la pedaliera sportiva in look alluminio, il cielo dell’abitacolo rivestito in stoffa nera, i sedili anteriori sportivi rivestiti in Alcantara/pelle, con logo S agli schienali anteriori e cuciture a contrasto, il volante multifunzionale plus in pelle a 3 razze, con bilancieri, e il logo S e cuciture a contrasto.Dotazione di serieL’equipaggiamento di serie delle nuova Audi S4 e S4 Avant prevede poi: assetto sportivo S, Audi drive select, servosterzo elettromeccanico di nuova generazione, interfaccia di comando MMI con nuovo display, sistema Start&Stop di ultima generazione, climatizzatore automatico monozona di nuova concezione, regolazione elettrica dei sedili, supporto lombare a regolazione elettric, interfaccia bluetooth , Audi pre sense city, cofano anteriore con sistema di protezione dei pedoni, dispositivo di assistenza alla frenata per collisione secondaria, antifurto, emergency call & Service call Audi connect e specchietti retrovisivi esterni regolabili, ripiegabili e riscaldabili elettricamente con dispositivo bordo marciapiede.Pacchetto BusinessTra i pacchetti a disposizione disponibili per S4 e S4 Avant viene proposto unicamente il Business (1.970 euro) che aggiunge alla dotazione di serie il pacchetto di navigazione, il Sistema di ausilio al parcheggio posteriore, il Regolatore di velocità, i sensori pioggia/luci e l’appoggiabraccia anteriore comfort.
Fonte:
Peugeot 208 GT Line ICE White
La nuova Peugeot 208 GT Line è disponibile da oggi anche nella serie speciale ICE White, nella variante a 5 porte abbinata alla motorizzazione BlueHdi 100, con prezzi a partire da 21.400 euro. Serie limitata di 150 esemplari La serie speciale 208 GT Line ICE White, che estremizza le caratteristiche alto di gamma e di sportività proprie dell’allestimento GT Line, sarà disponibile soli in 150 esemplari.Dal punto di vista estetico si distingue per la nuova vernice matt ICE WHITE. Si tratta di una tinta inedita bianco opaco che valorizza lo stile di 208 grazie alla ruvidità della superficie e che conferisce alla carrozzeria un look ancora più dinamico.Ricca e tecnologica la dotazioneRispetto alla GT Line, la dotazione di serie della ICE White si arricchisce di importanti elementi come l’Active City Brake (sistema attivo di frenata anticollisione urbano), il Tetto Ciel panoramico in cristallo con tendina scorrevole manualmente, il Park Assist con retrocamera, il ruotino di scorta in lamiera, i retrovisori ripiegabili elettricamente.All’interno, 208 GT Line ICE White dispone, sempre di serie, del sistema di navigazione con schermo touchscreen 7’’, degli alzacristalli posteriori elettrici, di un potente impianto hi-fi JBL e del Pack Rangement, che prevede l’appoggiagomito anteriore centrale e la cornice della leva del cambio cromata.
Fonte:
Transformers: la prima foto della nuova Camaro-Bumblebee
Manca ancora un anno al debutto della nuova saga cinematografica Trasformers ma il film d’azione fantascientifico con le auto “umanizzate” come protagoniste già sta facendo parlare di sé. Da appassionati di motori aspettiamo di conoscere quali saranno le nuove vetture che daranno vita alle prossime battaglie del film.Una delle “stelle”, immancabile sul set di Trasformers, è la mitica Camaro-Bumblebee, la muscle car del Cravattino gialla e nera che da filo da torcere ai Decepticons. Nel prossimo Transformers: The Last Knight, la Camaro di sesta generazione sfoggerà una carrozzeria a dir poco spettacolare con numerosi appendici aerodinamiche, prese d’aria e cerchi a cinque razze in nero. Il film sarà diretto da Michael Bay e arriverà nelle sale cinematografiche all’inizio dell’estate del 2017.Fino ad allora dovremmo accontentarci dei piccoli anticipi che saranno rilasciati da Hollywood con il contagocce, come nel caso di questa prima immagine della nuova Camaro-Bumblebee…Gli attori protagonisti dovrebbero essere confermati Mark Wahlberg e possibilmente Josh Duhamel, oltre all’illustre Anthony Hopkins.
Fonte:
Jeep Wrangler 75th Anniversary
Jeep® Wrangler, erede diretto dell’inarrestabile Willys-Overland MB del 1941, arriva sul mercato italiano in una edizione limitata chiamata 75th Anniversary.È già disponibile con prezzi a partire da 49.000 euro. In promozione, come tutta la gamma Jeep, anche la serie speciale sarà proposta con l’esclusivo finanziamento Be-Lease che offre 4 anni di garanzia, 4 anni di RCA e 4 anni di manutenzione inclusi nella rata.Colorazione dedicata, interni in pelle e dotazione riccaÈ caratterizzata innanzitutto da una livrea Jungle Green, abbinata ad esclusivi interni in pelle con cuciture a contrasto. Sotto il cofano pulsa il motore turbodiesel 2.8 CRD Euro6 abbinato al cambio a cinque rapporti e alla trazione integrale.Molto ricca la dotazione di serie che, partendo dall’allestimento Sahara, aggiunge: griglia in tinta con feritoie e cornici dei fari color bronzo, cofano Power Dome con prese d’aria, sistema di navigazione con impianto audio premium, sedili in pelle e Dual Top in tinta carrozzeria.Riferimento nel segmento 4x4Con la Jeep Wrangler 75th Anniversary si completa la gamma celebrativa di un marchio che dal 1941 è sempre stato sinonimo di capacità 4×4 di riferimento, innovazione tecnologica e continua ricerca della perfezione.Autentico pioniere, il brand Jeep ha definito il concetto di Sport-utility Vehicle (SUV) introducendo continue novità assolute nel segmento che aveva inventato nel lontano 1946 con la Willys Wagon.
Fonte:
Audi R8 Plus by Fostla
Con la seconda generazione presentata al Salone di Ginevra 2015, la sportiva dei Quattro Anelli è diventata una supercar matura: oltre a migliorare esteticamente, la nuova Audi R8 è ora dotata di un nuovo V10 da 5,2 litri declinato nei due step di potenza, standard da 540 CV o Plus da 610 CV.Proprio quest’ultima variante, la top di gamma in grado di scattare da 0 a 100 km/h in soli 3,2 secondi e di raggiungere i 330 km/h di velocità massima, è stata scelta dal tuner tedesco di Hannover, Fostla.de, come base della sua ultima preparazione.Il tuning si concentra tutto sull’estetica della nuova Audi R8 dedicandole una livrea molto speciale realizzata esclusivamente sotto la supervisione del Direttore Generale Dario Wallat e caratterizzata dalla sua colorazione in giallo Sunflower5-Matt-Metallic.Oltre a questa spettacolare tinta, le parti in carbonio dell’Audi R8 sono state protette con uno strato di vernice protettivo e autorigenerante che evita eventuali danni causati da pietre. Il costo complessivo di questo restyling estetico della top di gamma di Ingolstadt è di 3.400 euro.
Fonte