Monthly Archives: Maggio 2016
Garage Italia Customs presenta la BMW i8 Futurism Edition
Da quando è nata, in quanto sinonimo di audacia e velocità, l’automobile si è facilmente prestata ad essere rappresentata su tela. Poi, lei stessa è diventata qualcosa che poteva essere oggetto d’arte, subendo impassibile trasformazioni e contaminazioni. Dai Maggiolini coperti d’erba alle irriconoscibili vetture colorate come un quadro di Mondrian.Ora è la volta di una BMW i8 (la sportiva elettrica dalle forme futuristiche) che, per celebrare i 50 anni della Casa di Monaco in Italia, è stata affidata alle cure artistiche di Garage Italia Customs, la società di personalizzazioni automotive fondata da Lapo Elkann. Che per rimarcare l’idea che la BMW i8 è un efficace contenitore di tecnologie del domani, l’ha ricoperta con una pellicola dai mille colori, un disegno ispirato ad uno dei quadri più celebri del pittore futurista Giacomo Balla. L’opera, dipinta tra il 1909 e il 1911, si intitola “Lampada ad arco” ed è esposta al MoMa di New York: rappresenta un lampione al chiaro di luna che illumina la notte con i suoi fiotti di luce, arrivando ad annichilire la luminosità del satellite della terra. Giacomo Balla descrisse così la sua tela: «Il bagliore della luce è ottenuto mediante l’accostamento dei colori puri. Quadro, oltre che originale come opera d’arte, anche scientifico perché ho cercato di rappresentare la luce separando i colori che la compongono».Dunque un accostamento, questo tra la BMW i8 e la “Lampada ad arco”, non irriverente e in qualche modo efficace: di energia si tratta, in tutte e due i casi, così forte da superare quella naturale.«Con BMW Italia – ha detto Lapo Elkann – è nata una sinergia immediata sin dal primo incontro per la realizzazione del progetto i8 Futurism Edition. Garage Italia Customs e il marchio BMW condividono infatti i valori legati all’evoluzione tecnologica e alla continua ricerca dell’innovazione. La BMW i8 Futurism Edition è un esercizio di stile che ha permesso a Garage Italia Customs di celebrare una vettura proiettata verso il futuro della mobilità e al tempo stesso l’arte italiana di Giacomo Balla, esponente di rilievo del movimento futurista».«La BMW i8 Futurism Edition – ha concluso Sergio Solero, presidente e amministratore Delegato di BMW Italia – rappresenta l’incontro della sportiva del futuro con la creatività e l’arte italiana. Una tappa nel programma di celebrazione anche culturale dei nostri 50 anni».
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L’automotive italiano piange la scomparsa di Andrea Fiaschetti
Giornata di lutto, oggi, nel mondo dell’automotive. Mazda Motor Italia comunica la scomparsa del suo Amministratore Delegato, il 47enne Andrea Fiaschetti. La morte prematura e improvvisa del romano artefice del grande successo del marchio giapponese in Italia interrompe una brillante carriera passata anche per Honda e Ducati. Andrea Fiaschetti, nato a Roma l’11 Dicembre 1968, ha lavorato per Mazda sin dal 2001 ricoprendo incarichi di crescente responsabilità sino ad arrivare al ruolo di Amministratore Delegato nel 2013. Da allora ha guidato Mazda in Italia con grandissima energia e determinazione, conducendola con successo verso ambiziosi obiettivi di crescita. Andrea Fiaschetti, però, lascia prima di tutto la moglie, Barbara, e le sue due figlie. A loro si rivolge il cordoglio della redazione di Panoramauto.
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Guai per Mercedes sul brevetto AIRCRAFT
Era ormai già da qualche anno che Daimler si vedeva coinvolta in una complicata disputa sui diritti di utilizzo della tecnologia AIRCRAFT. Il brevetto originale del sistema che consente di viaggiare a cielo scoperto anche nella stagione invernale, è infatti reclamato da Ludwig Schatzinger, un tedesco che lo ha registrato nel 1996.Ora, a pochi mesi della scadenza di questo brevetto (che sarà liberato a dicembre 2016) la Corte federale tedesca si è espressa nella maniera più drastica possibile condannando Mercedes a sospendere le vendite dei modelli dotati della tecnologia AIRCRAFT e a pagare un indennizzo a Schatzinger.Inoltre, come se non bastasse, il tribunale federale di Karlsruhe avrebbe imposto anche il blocco del sistema sulle vetture usate e su quelle non ancora consegnate ai clienti tedeschi.Le auto coinvolte (in Germania)Dalle prime stime sembrerebbe che questo impianto equipaggia ben due terzi delle cabriolet della Stella. Installato attualmente sulle Mercedes SLC, Classe C Cabrio, Classe E Cabrio, Classe S Cabrio e SL, l’AIRCFRAFT genera un flusso di aria calda all’altezza del collo dei passeggeri consentendo di guidare con la capote aperta anche nelle giornate fredde. Fonte: Automotive News Europe
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Lotus Evora 400 Hethel Edition
Era il 1966 e Colin Chapman inaugurava lo stabilimento di Hethel in Norfolk (Inghilterra). Si apriva una nuova era per Lotus. Da allora, esattamente 50 anni fa, in quella località d’Oltremanica si fabbricano le emblematiche sportive della marca britannica. Per celebrare il suo 50esimo compleanno la firma anglosassone presenta una edizione speciale della Evora. Si chiama Lotus Evora 400 Hethel Edition e si basa sulla nuova Evora 400.Tre tinte carrozzeria disponibiliTra le principali novità spicca la personalizzazione grafica disponibile in tre varianti esclusive: Essex Blue, Motorsport Black e Racing Green, tutte ispirate alla tradizione del marchio. Inediti i cerchi in lega specifici ultraleggeri con le pinze dei freni colorate a contrasto.Interni specialiSpeciali anche gli interni che si differenziano grazie alla tappezzeria in Alcantara o pelle in colore nero. Altro segno di riconoscimento della Lotus Evora 400 Hethel Edition è la placca commemorativa, immancabile, in bella vista all’interno dell’abitacolo.Meccanica della Evora 400Dal punto di vista meccanico, invece, nessuna novità prevista: sotto pelle continua a pulsare il V6 da 3,5 litri, 400 CV e 410 Nm di potenza. Il telaio in alluminio, il differenziale autobloccante Torsen e i freni AP Racing la dicono lunga sulle doti dinamiche di questa piccola sportiva in grado di scattare da 0 a 100 km/h in appena 4,2 secondi e di raggiungere i 300 km/h di velocità massima.La Lotus Evora 400 Hethel Edition sarà prodotta dalla nuova divisione Lotus Exclusive e arriverà sul mercato quest’anno in un numero ridotto, ma ancora non specificato, di unità. Anche il prezzo rimane a definire.
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Elio De Angelis, l’ultima vittima italiana della F1
Elio De Angelis – l’ultimo pilota italiano morto al volante di una F1 – è scomparso esattamente trent’anni fa sul circuito francese di Le Castellet. Scopriamo insieme la storia di uno dei driver più talentuosi degli anni ’80.Elio De Angelis: la storiaElio De Angelis nasce il 26 marzo 1958 a Roma. Di famiglia ricca (il padre Giulio – campione di motonautica – è un noto costruttore) inizia a farsi notare con i kart diventando campione italiano 100 nella categoria 2 nel 1974 e vicecampione del mondo nella categoria 100 l’anno seguente.Le F3Anche con le monoposto Elio convince: nel 1977 si aggiudica infatti il titolo italiano davanti a Piercarlo Ghinzani e l’anno successivo conquista il prestigioso GP di Monaco davanti a Siegfried Stohr.Il debutto in F1Elio De Angelis debutta in F1 nel 1979 come pilota pagante nella scuderia britannica Shadow: più veloce del compagno olandese Jan Lammers, sorprende tutti conquistando un quarto posto nell’ultima gara stagionale (USA Est).Il passaggio in LotusIl fondatore della Lotus Colin Chapman è talmente impressionato dalle prestazioni del pilota romano che per averlo nel suo team paga una lauta penale alla Shadow. Elio non delude le aspettative e con la nuova monoposto conquista il primo podio in carriera alla seconda gara stagionale (2° in Brasile) e nel corso dell’anno risulta più rapido di due compagni molto talentuosi: lo statunitense Mario Andretti e il britannico Nigel Mansell.Nel 1981 De Angelis è ancora più rapido di Mansell (miglior piazzamento 4° in Italia) ma è nel 1982 che diventa una delle stelle più brillanti del Circus: vince la prima corsa in carriera (in Austria) e fa nuovamente meglio di Mansell (in Francia, però, si ritira, a differenza del coéquipier britannico Geoff Lees).La crisiAlla fine del 1982 la scomparsa di Colin Chapman (che considera Elio De Angelis come un figlio) segna il pilota laziale, che deve oltretutto fare i conti – nel 1983 – con una monoposto poco competitiva penalizzata dall’addio ai motori Ford Cosworth e dall’arrivo dei propulsori Renault.Per tutto l’anno ottiene risultati meno convincenti di quelli di Mansell e si limita a portare a casa una pole position in Gran Bretagna (la prima in carriera) e un quinto posto in Italia.Il ritornoNel 1984 si assiste alla rinascita di Elio De Angelis e alla sua migliore stagione: terzo nel Mondiale grazie a ben quattro podi – 2° a Detroit e 3° in Brasile (con pole), a San Marino e a Dallas – e costantemente più veloce di Mansell.La rivalità con SennaL’arrivo di Ayrton Senna in Lotus nel 1985 incide negativamente sulle prestazioni di Elio: la vittoria a San Marino (dovuta alla squalifica di Alain Prost), i due terzi posti in Brasile e a Monte Carlo e la pole position in Canada non eguagliano i mirabolanti risultati ottenuti con la stessa vettura dal driver brasiliano.L’ultimo annoElio De Angelis passa alla Brabham l’anno seguente ma dopo i primi quattro GP stagionali il driver romano ottiene un misero ottavo posto in Brasile (il compagno Riccardo Patrese riesce invece ad andare a punti).Il 15 maggio 1986 – durante del test sul circuito Paul Ricard di Le Castellet in Francia – Elio De Angelis perde il controllo della propria monoposto in seguito al cedimento dell’alettone posteriore mentre si trova ad una velocità di 270 km/h. Si schianta e muore tra le fiamme intrappolato nell’abitacolo.
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Nissan LEAF si noleggia con Avis
A partire da 23 maggio Avis renderà disponibile a tutti i suoi clienti la nuova Nissan LEAF, berlina 100% elettrica più venduta al mondo.Dal 23 maggio si potrà noleggiare la Nissan LEAFNissan LEAF sarà disponibile per tutti i clienti Avis degli uffici di noleggio di Roma Termini, Roma Via Sardegna e Milano Piazza Diaz e potrà essere prenotata direttamente, tramite telefono o via web. Nissan LEAF sarà inoltre inclusa nel programma Select Series come modello garantito dell’ufficio di Roma Via Sardegna.Grazie alla tecnologia a zero emissioni, Nissan LEAF è la soluzione completamente sostenibile per gli automobilisti attenti all’ambiente perché, oltre ad eliminare qualsiasi preoccupazione di rifornimento, darà la possibilità di circolare liberamente nei centri città, accedere alle ZTL e parcheggiare sulle strisce blu cittadine senza costi aggiuntivi.“Siamo particolarmente orgogliosi di poter offrire ai nostri clienti la disponibilità di Nissan LEAF – afferma Angelo Brienza, Head of Marketing di Avis Italia. “Si tratta di un’auto che abbina tecnologia all’avanguardia alle emissioni zero e che, oltre a regalare un’esperienza di guida unica, si candida ad essere la soluzione ideale per sollevarsi dallo stress del traffico in città. Vediamo questa operazione come l’occasione per ribadire l’impegno di un player importante come Avis nel sostenere modelli di mobilità sostenibile”.“Nissan è leader mondiale dal 2010 nei veicoli elettrici e nelle soluzioni tecnologiche per un futuro più sicuro, connesso e sostenibile e siamo particolarmente orgogliosi che un player importante come Avis abbia scelto la nostra Leaf per contribuire allo sviluppo della mobilità elettrica nel settore del noleggio a breve termine nelle città di Roma e Milano”, ha dichiarato Bruno Mattucci, Amministratore Delegato di Nissan Italia.“L’adozione di veicoli 100% elettrici è oggi l’unica risposta concreta per una drastica riduzione delle emissioni di CO2 con benefici evidenti per il benessere delle persone soprattutto se si pensa a quelle che vivono nelle aree metropolitane”.
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Seat Musicathon 2016: un nuovo sound per raccontare lo spirito spagnolo
In un mondo come quello dell’automotive, dove si susseguono spesso appuntamenti troppo simili fra loro – presentazioni, prove su strada, poi nuove presentazioni, poi ancora prove su strada – si vive una certa divertita emozione quando si assiste a un evento che riesce a parlare di un brand senza citare quasi per nulla di una specifica auto.È esattamente quello che è successo con il SEATmusicathon, questo weekend a Berlino: un evento che di auto aveva pochissimo – a parte una Seat Ibiza Connect posizionata sul terrazzo del nHow Hotel, futuristico albergo di design (chissà se sarebbe piaciuto ai nostri “cugini” di Icon Design) sulle rive dello Sprea – ma che allo stesso tempo raccontava come pochi altri la visione che SEAT ha per il suo brand, e lo spirito che guida l’azienda spagnola.Frizzante, creativa, moderna, giovane (giovane di spirito, più che nell’età – come hanno spesso sottolineato in SEAT). Sono queste le parole chiave che – a giudicare da quest’evento berlinese – caratterizzano di più il marchio spagnolo. E non sono parole che per noi italiani risultano nuove, visto che storicamente, anche e soprattutto grazie al successo dell’Ibiza, SEAT ha suscitato nei giovani italiani fascinazioni da vacanza estiva, roadtrip e musica ad alto volume andando verso il mare.Un “carefree spirit” che abbiamo ritrovato anche al SEATmusicathon, fra jam session e processi creativi.SEATmusicathon: 14 artisti per costruire la futura immagine sonora del marchioL’esperienza era, per i 14 concorrenti provenienti da 7 nazioni, anche una grande occasione di realizzazione professionale: i 3 vincitori del musicathon lavoreranno infatti a stretto contatto con SEAT, per realizzare il nuovo sound branding del marchio (per intenderci, il jingle che accompagnava la comparsa del logo di SEAT ai tempi di “Autoemocion” e “Technology to enjoy”), e saranno protagonisti di un percorso che li vedrà prima visitare Barcellona per vivere lo spirito della “casa madre” di SEAT e poi spostarsi a Los Angeles, uno dei più importanti centri di produzione musicale al mondo.Per raggiungere la vittoria, i 14 ragazzi e ragazze (di ogni età) hanno ricevuto un compito decisamente impegnativo: costruire una colonna sonora da zero, in sole 36 ore, per accompagnare un video di 30 secondi già montato con scene e immagini della città e immagini della lineup di vetture SEAT. Il tutto trasformando in suoni lo spirito di Barcellona. E no, non è qualcosa di così facile da fare.Il risultato è stato, dal punto di vista creativo, incredibile: molte produzioni estremamente valide, ognuna con la propria personalità, molte idee e tanto confronto. Il tutto facilitato da una good vibe che ha accompagnato l’intero weekend, e che ha visto persone provenienti da background geografici molto diversi – Messico, Spagna, Francia, Germania, Italia, Inghilterra, Olanda – collaborare fra loro, suonare insieme, aiutarsi l’un l’altro nonostante la natura competitiva del progetto. È proprio vero che la musica unisce.A uscirne vincitori 2 ragazzi e 1 ragazza: Ariadna dalla Spagna, Tedesco Sconosciuto dalla Germania e – tenendo alta la bandiera del Bel Paese – Tomm Zeskel dall’Italia. Orgoglio tricolore: un italiano fra i vincitoriNon fatevi ingannare dal nome (d’arte): Tomm è italianissimo, un giovane 22enne di Como di nome Simone con lo sguardo e l’aspetto un po’ timido e arruffato di chi è appena uscito dall’adolescenza ma con la tranquillità e la sicurezza di chi ha ben chiaro dove andare a parare.Insieme a lui, a rappresentare l’Italia, il 26enne Federico Sapia, novarese che porta avanti la tradizione italiana dei ragazzi estroversi ma timidi allo stesso tempo. Un ragazzo con esperienza nella musica (ha fatto dell’essere musicista e produttore una professione), che a Berlino è arrivato con un motivetto pop che ti entra nelle orecchie e che ha conquistato anche i rappresentanti stranieri.Se entrambi hanno rubato uno spazio nel cuore dei partecipanti al SEATmusicathon suonando per ore, in ogni momento libero, a convincere la giuria composta – fra gli altri – dal Global Marketing Director (Susanne Franz) e dal Global Communication Director (Christian Stein) di SEAT è stato Tomm, con un pezzo elettronico e con la sua grande cultura musicale.Il futuro di SEAT passa dal suonoA Tomm/Simone adesso spetterà un compito impegnativo e strategico: costruire la nuova immagine sonora del marchio SEAT.Una immagine che dovrà rappresentare i valori del marchio – la tecnologia, lo spirito giovane, il legame con la Spagna – e che ci accompagnerà in tutti gli spot dei modelli SEAT nei prossimi anni. A questo si affiancheranno tutte le altre iniziative che SEAT promette di portare avanti anno dopo anno, pienamente soddisfatta dei risultati di quanto ottenuto finora.Iniziative, come ci ha spiegato Christian Stein, “fatte per il brand”. Rispondendo anche a qualche critica: “Questo genere di operazioni costa molto di più che chiedere a una agenzia specializzata di creare un sound branding per noi”. Stein ha ragione: sono iniziative come queste – ispirate agli Hackaton di oltreoceano, “maratone di codice” che spopolano nel mondo tecnologico – a dirci più di SEAT e delle intenzioni di SEAT di quanto non possa fare un comunicato stampa o uno spot pubblicitario. I modelli, quelli, poi si dovranno allineare a questo nuovo spirito.
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Audi RS6 Avant by Prior Design
Prior Design presenta una nuova elaborazione della familiare sportiva più potente dei Quattro Anelli, l’Audi RS6 Avant. La station wagon sportiva tedesca subisce un restyling estetico e un consistente upgrade meccanico.Il kit aerodinamico destinato alla carrozzeria esalta i muscoli di questa RS6 speciale, allargata di 80 mm all’anteriore e di 100 mm al posteriore.Tra le varie appendici, realizzate in fibra di vetro e Duraflex, troviamo i nuovi paraurti anteriore e posteriore, uno splitter frontale, minigonne laterali, diffusore posteriore, un alettone e passaruota allargati.Completano il quadro estetico i grandi cerchi in ferro forgiato da 21 pollici Vossen VPS-310 e l’assetto ribassato che schiaccia a terra la RS6.Upgrade meccanico, anche per la A6 Avant 3.0 TDIA livello meccanico Prior Design aumenta la potenza del 4.0 TFSI di 110 CV e 130 Nm per un totale di 607 CV e 830 Nm di coppia massima.Disponibile, infine, un upgrade anche per la variante diesel della A6 Avant, il cui 3.0 TDI viene potenziato fino a 411 CV e 807 Nm di coppia.
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Bosch, fino al 31 luglio con Usato Smile, Garanzia di rete e non solo
Bosch – partner ufficiale del Giro d’Italia 2016 – tiene sempre a cuore la sicurezza degli automobilisti (e non solo) e a poche settimane dall’inizio dell’estate lancia interessanti promozioni: sconti su controlli e riparazioni, servizio “Usato Smile” e 24 mesi di garanzia su tutti gli interventi effettuati. 29 controlli sicurezzaDall’1 maggio al 31 luglio la rete di officine Bosch Car Service, propone un check up di 29 controlli sicurezza, oltre alla sostituzione delle pastiglie freni anteriori a prezzo agevolato e a uno sconto consigliato del 25% sulla sostituzione dei dischi freno.Infine, è possibile ricevere un buono sconto di 50 Euro a fronte di un intervento di manutenzione o riparazione del valore minimo di 250 euro.Si potrà beneficiare della promozione attraverso i coupon disponibili su www.boschcarservice.it e distribuiti al Giro nello stand dedicato Bosch Car Service.Il servizio “Usato Smile”, per compravendite più sicureFino al 31 luglio, inoltre, tutti coloro che avranno intenzione di acquistare (o vendere) un’auto usata potranno ricorrere al comodo servizio “Usato Smile” (59,90 euro): un certificato di qualità redatto da autoriparatori professionisti della rete di officine Bosch Car Service che attesta le reali condizioni dell’auto al momento della compravendita.Tale certificato, che prevede oltre 200 accertamenti, darà un responso completo e sicuro sulla vettura testata (incluse visure per fermi amministrativi, ipoteche, incidenti, km non reali e così via) e potrà essere emesso dalle oltre 870 officine Bosch Car Service presenti sul territorio.Collegandosi al sito www.usatosmile.it e inserendo il numero certificato presentato dal venditore e la targa dell’auto sarà possibile verificare le reali condizioni del veicolo.Garanzia di reteInfine, su tutti gli interventi effettuati presso un punto Bosch Car Service sarà applicata una garanzia della durata di 24 mesi, sfruttabile presso qualsiasi officina ufficiale della rete; sono oltre 1.300 le officine multimarca e multispecializzate che compongono il network.Il numero verde Bosch Car Service (800.980.291) permetterà a chiunque avesse bisogno di avere informazioni sull’officina più vicina; la quale effettuerà la riparazione del guasto senza costi aggiuntivi, qualora venga riscontrato un difetto dovuto all’intervento del Bosch Car Service originario.(la Garanzia di rete copre sia i ricambi sia la manodopera, quindi l’intera prestazione dell’officina ad esclusione degli interventi relativi a pneumatici e lamierati di carrozzeria).
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Cisitalia 204A, l’ultima vittoria di Nuvolari
La Cisitalia 204A è un’auto da corsa nata alla fine degli anni ’40 e realizzata in soli sette esemplari frutto del lavoro di alcuni personaggi che hanno fatto la storia dell’automobilismo: progettata da Carlo Abarth e dotata di un motore di origine Fiat, monta sospensioni anteriori Porsche e un ponte rigido posteriore ideato da Dante Giacosa.Ma non è tutto: questa spider è infatti entrata nella storia per essere stata l’ultima auto guidata da Tazio Nuvolari, che al volante di questa sportiva piemontese conquistò l’ultimo trionfo della sua lunga carriera. Scopriamo insieme la storia di questa piccola belva.Cisitalia 204A: la storiaIl progetto della Cisitalia 204A inizia nell’estate del 1947 quando la Casa torinese pensa ad un’auto da corsa più semplice e meno costosa della 202. Giovanni Savonuzzi (direttore tecnico del marchio piemontese) sviluppa un telaio essenziale – ispirato a quello adottato dalle mostruose Auto Union degli anni ’30 – abbinato ad una carrozzeria aerodinamica (senza fari anteriori per le gare diurne o con gruppi ottici anteriori integrati per le prove endurance) in alluminio che consente di limitare il peso dell’intera vettura a soli 510 kg.Per quanto riguarda lo schema delle sospensioni viene lasciato al posteriore il ponte rigido della 202 (progettato nel 1946 da Dante Giacosa) mentre all’anteriore arrivano le innovative barre di torsione brevettate dalla Porsche che consentono di ottenere un eccellente comportamento stradale.Il motore della Cisitalia 204A merita un approfondimento: derivato da quello della Fiat 1100, ha però una potenza decisamente superiore (da 32 a 75 CV). Merito di parecche modifiche: testata in lega di alluminio, lubrificazione a carter secco con doppia pompa, albero motore specifico, aste bilancieri più corte, bronzine maggiorate, bielle alleggerite, valvole di diametro più grande (con quelle di scarico al sodio), accensione con magnete Marelli e diverso rapporto di compressione (da 6:1 a 9,5:1 e poi a 9,8:1).Il cambiamento più rilevante sotto il cofano riguarda però il collettore di aspirazione specifico abbinato ad un carburatore Zenith, rimpiazzato in seguito da un Weber e poi da due carburatori accoppiati. Grazie a Carlo Abarth, tecnico austriaco sbarcato in Cisitalia per costruire la F1 progettata dallo Studio Porsche e venduta al fondatore della Casa torinese Piero Dusio), la potenza del propulsore arriva a sfiorare gli 80 CV: merito del rapporto di compressione portato a 12,5:1 e di una miscela formata per il 50% da un carburante usato per …gli aerei a reazione. In alcuni casi la sportiva piemontese scende in pista con un 1.2 da oltre 80 CV ma i successi più importanti arrivano con il “millecento”.Il debutto in garaLa Cisitalia 204A, adatta ai percorsi tortuosi in quanto molto agile ma poco veloce, debutta in gara il 9 maggio 1948 a Vercelli con Ugo Macchieraldo, che ottiene il primo successo con questa vettura a giugno a Mantova. Guido Scagliarini conquista la Biella-Oropa e la Aosta-Gran San Bernardo laureandosi campione italiano Sport nella classe 1100 mentre Piero Taruffi chiude la stagione salendo sul gradino più alto del podio a Senigallia.La crisi CisitaliaAll’inizio del 1949 i numerosi creditori Cisitalia chiedono il fallimento dell’azienda e nel mese di febbraio il tribunale dà il via ad un periodo di amministrazione controllata e nomina un commissario.Piero Dusio – fondatore della Casa piemontese – riesce a liquidare tutti i creditori tagliando la produzione della 204A e rinunciando ad altri progetti mentre il 31 marzo Carlo Abarth, nel tentativo di salvare il marchio per cui lavora come direttore tecnico, fonda la Abarth e acquisisce l’intero reparto corse Cisitalia.Nel 1949 la Cisitalia 204A – per motivi legali – corre ancora con il vecchio stemma e permette a Scagliarini (vincitore a Reggio Emilia, alla Susa-Moncenisio, alla Aosta-Gran San Bernardo, alla Pontedecimo-Giovi e alla Biella-Oropa) di laurearsi per la seconda volta campione italiano Sport 1100.Abarth e NuvolariNel 1950 – anno in cui nasce la Società d’Esercizio Cisitalia (gestita da Carlo Dusio, figlio di Piero, e operante fino al 1963) – la 204A può gareggiare con lo stemma Abarth.Il 10 aprile arriva la prima vittoria per lo Scorpione grazie a Tazio Nuvolari, primo di classe nella Palermo-Monte Pellegrino (ultima corsa in assoluto del “Mantovano Volante”), mentre l’11 giugno è la volta del primo successo all’estero con Manlio Duberti primo alla Vue des Alpes in Svizzera. A giugno Emilio Romano porta a casa due trionfi in Portogallo (Oporto e Villareal) e ad agosto tocca a Luigi Valenzano salire sul gradino più alto del podio a Pergusa.Gli ultimi anniLa Cisitalia 204A riesce ad ottenere altri successi nella prima metà degli anni ’50: nel 1951 Romano porta a casa la vittoria di classe alla Targa Florio, nel 1952 Carlo Bartocelli trionfa alla Palermo-Monte Pellegrino, nel 1954 Giuseppe Balestra conquista la Coppa Pasubio e l’anno seguente ottiene l’ultimo successo per la sportiva torinese alla Trieste-Opicina.
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