Monthly Archives: Aprile 2016
Standard Ten (1954): l’utilitaria di sua maestà
La Standard Ten del 1954 è una piccola britannica interessante dal punto di vista storico solo in quanto vincitrice del RAC Rally del 1955. Facile da trovare nel Regno Unito, ha quotazioni che si aggirano intorno ai 4.000 euro (quasi il doppio per gli esemplari restaurati).Standard Ten (1954): le caratteristiche principaliLa Standard Ten, svelata nel 1954, non è altro che una Eight (mostrata l’anno prima) con un motore più grosso e potente e con finiture più curate. Lunga solo 3,66 metri, è disponibile al lancio in tre varianti di carrozzeria: due porte (berlina e veicolo commerciale) e berlina quattro porte. Nel 1955 arriva la versatile station wagon Companion, che conquista parecchi clienti nel Regno Unito grazie alle pratiche porte posteriori e nello stesso anno un esemplare guidato dal pilota britannico Jimmy Ray si aggiudica a sorpresa il prestigioso RAC Rally grazie ad un regolamento che favorisce le vetture di piccola cilindrata.Affidabile e adatta alle superfici sconnesse grazie all’assetto rialzato, è piacevole da guidare e ha una buona tenuta di strada: migliorabili, invece, i freni (poco potenti) e le finiture (essenziali). Alcuni esemplari dotati di guida a sinistra vengono commercializzati (senza grande successo) negli USA come Triumph TR-10.Standard Ten (1954): la tecnicaLa Standard Ten del 1954 monta un motore a quattro cilindri da 950 cc e 34 CV abbinato ad un cambio manuale a quattro marce: un propulsore elastico (anche se un po’ rumoroso) contraddistinto da una buona ripresa. Nel 1957 entra nel listino degli optional l’overdrive.Standard Ten (1954): le quotazioniLa Standard Ten è introvabile in Italia, molto più semplice rintracciarla nel suo Paese natale: il Regno Unito. Le quotazioni ufficiali recitano 4.000 euro ma per entrare in possesso di esemplari ben tenuti bisogna sborsarne almeno 7.000.
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Quando la Skoda Octavia correva nel WRC
La Skoda Octavia non è solo l’auto più venduta della Casa ceca ma anche l’unica ad aver portato un podio nel Mondiale Rally WRC al marchio di Mladá Boleslav. Scopriamo insieme la storia sportiva della berlina esteuropea.Skoda Octavia WRC: la storiaLa Skoda Octavia WRC nasce ufficialmente nel 1999 ma è sviluppata sulla base della versione kit car, schierata nel 1997 e nel 1998 e in grado di ottenere come miglior risultato un 21° posto in Grecia nel suo secondo anno di carriera con il ceco Pavel Sibera.Debutto difficileLa berlina ceca debutta al Rally di Monte Carlo 1999 con due vetture dotate di un motore 2.0 turbo da 300 CV caratterizzato dalla presenza di cinque valvole per cilindro. Entrambe le auto si ritirano e bisogna aspettare il mese di giugno e l’Acropoli per vedere il primo arrivo al traguardo con il dodicesimo posto del tedesco Armin Schwarz.I primi puntiI primi punti per la Skoda Octavia WRC arrivano nell’ultima tappa del Mondiale – il RAC in Gran Bretagna – grazie al quarto posto del belga Bruno Thiry mentre nel 2000 l’unico risultato rilevante arriva dal quinto posto in Grecia di Schwarz.L’unico podioLa versione Evo2 della Octavia si presenta al via del Mondiale 2001 con alcune modifiche al design e alle sospensioni, con una migliore distribuzione dei pesi e con un motore contraddistinto da un nuovo turbocompressore e da una quantità maggiore di coppia: da 500 a 510 Nm.Questa variante della Skoda Octavia WRC regala le prime vere soddisfazioni al brand di Mladá Boleslav: Schwarz arriva quarto a Monte Carlo e quinto in Gran Bretagna e al Safari in Kenya (3°) ottiene quello che ancora oggi è l’unico podio iridato della Casa ceca nei rally.Gli ultimi anniIl Mondiale 2002 vede il finlandese Toni Gardemeister quinto in Argentina e sesto in Australia mentre lo svedese Kenneth Ericsson chiude al sesto posto in Argentina.Nella prima metà della stagione 2003 viene invece schierata la Skoda Octavia WRC Evo3: l’ultima evoluzione della berlina ceca è anche quella che porta i risultati migliori. Gardemeister va a punti per quattro rally consecutivi e il francese Didier Auriol riesce a terminare in “top 8” in due occasioni consentendo alla Casa esteuropea di terminare il Mondiale Costruttori in quinta posizione con 23 punti. Nella seconda parte del campionato viene rimpiazzata dalla piccola Fabia.
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Skoda Octavia: la best seller ceca compie 20 anni
Correva l’anno 1996, da cinque anni Skoda aveva iniziato – di pari passo con la lenta dissoluzione dell’Unione Sovietica – l’assorbimento all’interno del marchio tedesco di Volkswagen (nel ’91 VW acquista il 30% di Skoda, nel ’94 sale al 60%, nel ’95 al 70% e nel 2000 al 100%). Dirk van Braeckel prese in quel momento il timone del Design dell’ex marchio cecoslovacco che si preparava, così, ad un’offensiva di prodotti all’altezza delle necessità del cliente europeo e sotto la strategia della piattaforma in comune con Volkswagen.La best seller del marchio SkodaNacque così la Skoda Octavia che sarebbe diventata, fino ad oggi, il modello più popolare della gamma Skoda. Una berlina sviluppata sulla piattaforma della Golf che, a partire da allora, ha venduto ben 5 milioni di esemplari. I punti forti di questo successo sono stati, da sempre, la spaziosità, la versatilità e un design sobrio ma allo stesso tempo attraente.La prima generazioneLo sviluppo della Skoda Octavia iniziò già qualche anno prima, per la precisione nel 1992 quando un gruppo di ingegneri e designers si riunì a Mladá Boleslav per lavorare al look e allo sviluppo di questa best seller. Fu lanciata con un’offerta di motori a benzina e diesel: un 1.6 MPI da 75 CV, un 2.0 da 125 CV e un 1.9 TDI da 125 CV.Un successo marcato da milioni di unità venduteLa storia della Skoda Octavia proseguì, poi, con l’arrivo di nuove versioni tra cui la Octavia Combi, la popolare alternativa a carrozzeria familiare che sarebbe sbarcata sul mercato nel 1998 e che richiamava il nome di un modello della gamma venduto tra la fine degli Anni ’50 e il 1964.. La seconda generazione della Octavia riuscì a vendere 1,6 milioni di berline e 900.000 station wagon tra il 2004 e il 2013. La terza generazione della Skoda Octavia ha già venduto oltre un milione di unità, traguardo raggiunto lo scorso mese.
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Toyota Setsuna: l’eco-roadster elettrica in legno
La nuova e spettacolare Toyota Setsuna, nota come l’auto di legno, sarà esposta al pubblico per la prima volta tra il 12 e il 17 aprile. Milano sarà la città che avrà l’onore di ospitarla tra gli stand del Salone del Mobile, rassegna che si svolgerà all’interno della Settimana del Design.La Toyota Setsuna (che significa “Momento”) è una piccola eco-roadster a due posti secchi, sviluppata in collaborazione con Sumitomo Forestry che ha prestato alla Casa giapponese tutta la sua esperienza nella lavorazione del legno e nella scelta dei diversi tipi di materiale impiegati per ogni singolo elemento di questa concept car.La carrozzeria della Toyota Setsuna misura appena 3,03 metri in lunghezza, 1,48 metri in larghezza e 0,97 metri in altezza (passo di 1,70 metri). Per assemblarla sono serviti 86 pannelli di legno, tutti realizzati rigorosamente a mano con tecniche tradizionali giapponesi e uniti l’uno all’altro senza uso di chiodi o viti, ma ad incastro (secondo la tecnica giapponese dell’Okuriari).A spingerla ci pensa un motore elettrico con un’autonomia limitata che non supera i 25 km, e può raggiungere una velocità massima di 45 km/h.La Concept car Setsuna non è solo un esercizio di stile della firma giapponese, Toyota assicura infatti che i diversi tipi di legno usati (betulla per il telaio, cedro per i pannelli esterni, olmo per il pavimento, cipresso per il volante e ricino per ilc ruscotto), se ben trattati, potrebbero resistere per diverse generazioni, assumendo tra l’altro una colorazione particolare a seconda dell’uso e del clima. Ogni Toyota Setsuna sarebbe quindi potenzialmente unica…Oltre al legno l’originale concept car di Toyota utilizza alcune componenti in alluminio come i cerchi, parte del volante e gli attacchi dei sedili che oltre alla loro funzione strutturale forniscono un bell’effetto cromatico a contrasto con il resto della vettura.La si potrà ammirare al Fuori Salone di Milano dall’11 aprile, in via Tortona 31.
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Promozioni auto aprile 2016: le occasioni del mese
Nonostante un mercato in crescita anche ad aprile 2016 vedremo promozioni auto molto ricche (persino sui modelli più venduti).Le proposte più interessanti di questo mese riguardano soprattutto vetture italiane e giapponesi appartenenti al segmento delle SUV. Non mancano, però, veicoli di altre nazioni e di altre categorie: scopriamoli insieme.Abarth 595La Abarth 595 “base” costa ufficialmente 18.850 euro ma grazie alle promozioni di aprile 2016 della Casa dello Scorpione sono sufficienti 15.350 euro per acquistarla. L’offerta, valida su un numero limitato di vetture in pronta consegna, può essere abbinata ad un finanziamento (TAN fisso 0%, TAEG 2,09%): anticipo zero e 48 rate mensili da 353,09 euro.BMW serie 2 Active TourerFino al 30 giugno 2016 la BMW 216i Active Tourer con l’aggiunta del pacchetto Easylife (che comprende i comandi multifunzione al volante, gli specchietti esterni regolabili e ripiegabili elettricamente, l’apertura elettrica del bagagliaio, il comfort access, i tavolini portaoggetti, i sensori di parcheggio, il Parking Assistant, la chiamata d’emergenza e il Teleservices) costa 24.900 euro anziché 27.530.Citroën C4 Cactus12.250 euro: con questa cifra ad aprile 2016 si può acquistare la Citroën C4 Cactus “entry level” (la PureTech 75 Live) con il climatizzatore (prezzo di listino 16.100 euro). L’offerta è valida in caso di rottamazione di un veicolo immatricolato prima del 31 dicembre 2006.DR dr5Anche ad aprile 2016 la DR dr5 1.6 Cross a benzina si acquista con 1.000 euro di sconto: da 14.980 a 13.980 euro.Fiat Panda8.600 euro anziché 12.550 euro: le promozioni Fiat di aprile 2016 permettono di acquistare la Panda 1.2 Easy con il climatizzatore con questa cifra. L’offerta, valida a fronte di permuta o rottamazione, è abbinata obbligatoriamente ad un finanziamento (TAN fisso 5,35%, TAEG 8,67%): anticipo zero e 72 rate mensili da 152 euro.Lexus NX6.500 euro: è questo lo sconto previsto dalle promozioni Lexus di aprile 2016 per chi intende acquistare la NX 4WD Executive (da 45.000 a 38.500 euro). L’offerta, valida in caso di permuta o rottamazione su vetture disponibili in stock, va abbinata ad un finanziamento (TAN fisso 4,90%, TAEG 5,68%): anticipo di 11.400 euro, 47 rate da 349,24 euro e una maxiquota finale pari a 17.325 euro.Mitsubishi Space StarGrandi promozioni in casa Mitsubishi: per tutto il mese la Space Star “base” (la 1.0 Invite) è proposta con uno sconto di ben 4.500 euro (da 12.490 a 7.990 euro). Per beneficiare dell’offerta bisogna aderire obbligatoriamente al finanziamento “Vaisicuro” (TAN fisso 5,99%, TAEG fisso 8,61%): anticipo zero e 60 rate mensili da 193,50 euro.Ssangyong KorandoGrazie alle promozioni Ssangyong di aprile 2016 la Korando è offerta con 2.500 euro di sconto su tutta la gamma. La variante più economica 2.0 2WD, ad esempio, costa 17.490 euro anziché 19.990.Suzuki VitaraLo sconto di 2.500 euro previsto per la Suzuki Vitara 1.6 DDiS V-Cool consente di acquistare la versione diesel “entry level” della SUV giapponese con 19.900 euro (invece di 22.400). L’offerta è valida solo in caso di rottamazione.Volkswagen GolfPer tutto il mese di aprile 2016 la Volkswagen Golf 1.2 TSI 85 CV con il Tech&Sound Pack (cruise control, Park Pilot, radio Composition Media e App-Connect) costa 16.550 euro invece di 20.050. Il finanziamento abbinabile (TAN fisso 3,99%, TAEG 5,74%) comprende un anticipo di 4.110 euro, 35 rate da 189 euro e una maxirata finale da 6.993 euro.
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Johnny Herbert: un pilota, non un signore
“Sono un pilota, non sono un signore”. Potrebbe essere riassunto così il comportamento tenuto da Johnny Herbert, attualmente opinionista di F1 per la TV britannica Sky Sports, nei confronti di Alonso.L’ex pilota inglese – vincitore di una 24 Ore di Le Mans e di tre GP nel Circus – ha dichiarato che Fernando non dovrebbe tornare in Formula 1 dopo l’incidente in Australia in quanto non è più al top da diverso tempo. Il pilota spagnolo della McLaren gli ha risposto in diretta con una frase lapidaria: «Io sono un campione del mondo. Tu sei finito a fare il commentatore perché non lo sei stato».Scopriamo insieme la storia e la carriera di Johnny Herbert per capire come mai il driver britannico non è stato in grado di ottenere risultati brillanti in F1 anche quando ha avuto l’opportunità di guidare monoposto competitive.Johnny Herbert: la storiaJohnny Herbert nasce il 25 giugno 1964 a Brentwood (Regno Unito). Dopo alcune esperienze con i kart inizia a farsi conoscere nel mondo del motorsport nel 1985 quando si aggiudica sul circuito di Brands Hatch il Formula Ford Festival in una gara che vede al terzo posto un certo Damon Hill.Grazie a questo risultato viene ingaggiato da Eddie Jordan per correre in F3 e nel 1987 con la scuderia irlandese conquista il prestigioso campionato britannico davanti al belga Bertrand Gachot e al nordirlandese Martin Donnelly, arriva terzo nel campionato europeo e terzo nel GP di Monaco subito dietro al francese Jean Alesi.Nel 1988 Johnny Herbert fa il salto di categoria e passa in F3000, conquista la gara d’esordio ma a metà stagione si frattura le gambe a Brands Hatch in un incidente che rischia di mettere fine anticipatamente alla sua carriera.L’esordio in F1Herbert debutta in F1 con la Benetton nel 1989: va a punti all’esordio in Brasile (4°) ma è più lento del compagno di scuderia, il nostro Alessandro Nannini. Dopo sei GP viene appiedato in seguito alla mancata qualificazione in Canada.Dopo un breve periodo in Giappone Johnny Herbert viene richiamato nel Circus dalla Tyrrell: due gare – ritiro in Belgio e non qualificato in Portogallo – con risultati peggiori del coéquipier britannico Jonathan Palmer.Impegnato su più fronti: la vittoria a Le MansAll’inizio degli anni Novanta Johnny si alterna tra il Circus, l’endurance e la F3000 giapponese. Nel 1990 disputa la prima 24 Ore di Le Mans della sua carriera con la Mazda e viene chiamato dalla Lotus per correre gli ultimi due GP stagionali: due ritiri in Giappone e in Australia, come il compagno di squadra inglese Derek Warwick.Johnny Herbert vince la 24 Ore di Le Mans 1991 con la Mazda 787B dotata di motore rotativo Wankel insieme a Gachot e al tedesco Volker Weidler. Si tratta della prima – e per il momento unica – vittoria di un’auto asiatica nella più famosa corsa di durata al mondo e dell’unico (per ora) trionfo di un’auto priva di pistoni “normali”. In F1 il driver britannico disputa alcuni GP con la Lotus, ottiene come miglior piazzamento stagionale un 7° posto in Belgio e sconfigge il compagno di scuderia – un giovane finlandese di nome Mika Häkkinen – negli “scontri diretti”.F1 a tempo pienoRisale al 1992 la prima stagione completa di Herbert in F1: corre con la Lotus, ottiene due sesti posti in Sudafrica e in Francia ma complessivamente se la cava peggio di Häkkinen. L’anno seguente arrivano tre quarti posti (Brasile, Europa e Gran Bretagna) e risultati più convincenti di quelli raggiunti dai compagni di squadra: il nostro Alessandro Zanardi e il portoghese Pedro Lamy.Nel 1994, sempre con il team inglese, Johnny Herbert porta a casa tre settimi posti (Brasile, Pacifico e Francia) facendo meglio di Zanardi, di Lamy e del belga Philippe Adams. Disputa il GP d’Europa con la Ligier arrivando 8° (davanti al coéquipier francese Olivier Panis) e corre gli ultimi due GP della stagione con la Benetton (due ritiri in Giappone e in Australia) avendo come compagno il più talentuoso Michael Schumacher.La migliore stagione in F1Il 1995 è il migliore anno di Johnny Herbert in F1: guida la Benetton – la monoposto più veloce di quella stagione – e grazie alla vettura inglese ottiene il primo podio in carriera in Spagna (2°), la prima vittoria (Gran Bretagna), un secondo successo in Italia e una terza piazza in Giappone. Termina il campionato in quarta posizione mentre il coéquipier Schumy si laurea per la seconda volta campione del mondo.Gli anni in SauberHerbert si trasferisce alla Sauber nel 1996: nella prima stagione conquista un podio (3°) a Monte Carlo ma risulta meno rapido del compagno di scuderia, il tedesco Heinz-Harald Frentzen.Nel 1997 Johnny Herbert sale ancora una volta sul podio (3° in Ungheria) e se la cava meglio dei propri coéquipier – gli italiani Nicola Larini e Gianni Morbidelli e l’argentino Norberto Fontana – mentre l’anno successivo va a punti nella prima gara dell’anno (6° in Australia) ma viene surclassato da Alesi.Gli ultimi anni e l’ultima vittoriaJohnny passa alla Stewart nel 1999 e regala alla scuderia britannica l’unico successo della sua storia trionfando nel GP d’Europa. Nonostante il trionfo, però, ottiene risultati meno convincenti di quelli raggiunti dal compagno brasiliano Rubens Barrichello.L’anno successivo la Stewart cambia nome in Jaguar e Johnny Herbert affronta la sua ultima stagione in F1 senza mai riuscire ad andare a punti e facendo peggio del compagno nordirlandese Eddie Irvine. Due settimi posti come migliori piazzamenti stagionali: uno in Austria (meglio del coéquipier brasiliano Luciano Burti) e uno in Giappone.L’enduranceTra il 2001 e il 2004 Herbert corre nelle gare endurance: nel 2002 conquista la 12 Ore di Sebring con un’Audi R8 guidata insieme ai nostri “Dindo” Capello e Christian Pescatori, arriva secondo a Le Mans e tenta – senza successo – strade alternative fallendo la qualificazione alla 500 Miglia di Indianapolis.Nel 2003 Johnny Herbert arriva secondo a Le Mans con la Bentley Speed 8 e si ripete l’anno successivo – quando però si aggiudica la prima edizione della European Le Mans Series – con la Casa dei quattro anelli. L’ultima partecipazione alla 24 Ore francese risale al 2007 con l’Aston Martin DBR9.Fine carrieraHerbert diventa campione Speedcar Series nel 2008, nel 2009 affronta le ultime tappe del campionato turismo britannico BTCC con la Honda Civic e dal 2010 al 2012 si cimenta nella serie Superstars.Dal 2012 Johnny Herbert lavora come opinionista di F1 per la TV britannica Sky Sports.
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Ford Mustang by Hennessey
Tra gli ultimi lavori presentati dal tuner americano Hennessey c’è un’elaborazione impressionante dell’ultima generazione della pony car americana Ford Mustang.La muscle car dell’Ovale Blu – rinominata per l’occasione HPE750 SUPERCHARGED – riceve modifiche estetiche ma soprattutto meccaniche, con un kit che ne aumenta la potenza e le prestazioni, lanciandola fino a ben 335 km/h.Sotto il cofano il V8 da 5.0 litri subisce un upgrade incredibile che ne eleva la potenza fino a 785 CV con una coppia motrice di 788 Nm. Dopo le modifiche ricevute da Hennessey la Ford Mustang è in grado di scattare da 0 a 100 km/h in 3,4 secondi.All’aumento di potenza corrisponde anche una dieta dimagrante con un kit in carbonio composto da un paraurti anteriore leggermente rivisto, minigonne laterali, un alettone posteriore e un diffusore completamente nuovo. I cerchi in lega leggera H10 sono gommati con pneumatici Michelin Pilot Super Sport mentre l’impianto frenante Brembo è stato potenziato.
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Porsche Macan by Prior Design
Dal suo arrivo sul mercato nel 2013 la Porsche Macan è stata “vittima” di numerosi tuning da parte di preparatori di tutto il mondo. La “baby” SUV di Zuffenhausen si presta bene all’elaborazione e l’ultimo a modificarla è il tuner Prior Design.Il kit carrozzeria (con funzione aerodinamica oltre che estetica), denominato PD600M, monta nuovi paraurti anteriore e posteriore, passaruota allargati, nuove minigonne laterali, un nuovo alettone a mezza altezza e un diffusore. Tutti gli elementi sono realizzati in fibra di vetro e possono essere montati sopra la carrozzeria originale.Non mancano poi un nuovo sistema di scarico, nuovi cerchi Vossen da 22 pollici (disponibili in diversi design e colorazioni) e una sospensione pneumatica H&R che ribassa la Macan di 35 mm.Rispetto a possibili modifiche meccaniche della Porsche Macan, Prior Design non ha rilasciato nessuna dichiarazione.
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Ferrari 500 TRC, solo per privati
La Ferrari 500 TRC è un’auto da corsa costruita nel 1957 in 19 esemplari e mai schierata ufficialmente dalla Casa di Maranello. I piloti privati l’hanno fatta diventare una protagonista delle gare nella classe “due litri”, scopriamo insieme la sua storia.Ferrari 500 TRC: la storiaLa Ferrari 500 TRC – nata nel 1957 – non è altro che una 500 TR evoluta per rispondere ai nuovi regolamenti della Federazione. Tra le modifiche segnaliamo l’introduzione di una portiera per il passeggero e di un parabrezza completo e la possibilità di montare una copertura dell’abitacolo (reso oltretutto più spazioso).La sportiva emiliana – destinata esclusivamente ai clienti privati – ha una carrozzeria spider realizzata da Scaglietti e monta un motore 2.0 aspirato a quattro cilindri da 180 CV con due carburatori Weber abbinato ad un cambio manuale a quattro marce in grado di spingere la vettura fino ad una velocità massima di 245 km/h.1957La Ferrari 500 TRC debutta ufficialmente in gara nel marzo 1957 a Boca Raton (Florida) in un evento locale: lo statunitense George Arents termina in terza posizione. La prima corsa importante risale invece a due settimane più tardi quando il duo “yankee” composto da Howard Hively e Richie Ginther chiude al decimo posto la 12 Ore di Sebring.La prima vittoria arriva il giorno dopo alla 3 Ore di Sebring con lo statunitense David Cunningham mentre a maggio il nostro Gino Munaron arriva ottavo assoluto alla Targa Florio. L’unica partecipazione alla 24 Ore di Le Mans si conclude invece con un 7° posto assoluto (primo tra le 2.0) del binomio belga formato da Lucien Bianchi e da Georges Harris.1958Nel 1958 la Ferrari 500 TRC conquista tre vittorie in gare minori: due grazie al transalpino Fernand Tavano sul circuito francese di Montlhéry (nella Coupes de Vitesse e nella Coupe d’Automne) e una negli States a Lime Rock con lo svizzero Gaston Andrey.Per quanto riguarda le corse italiane segnaliamo il settimo posto alla Targa Florio dei nostri Gaetano Starrabba e Franco Cortese.1959I piloti provati regalano alla Ferrari 500 TRC altre quattro vittorie nel 1959: Andrey trionfa nuovamente a Lime Rock, lo statunitense Frank Becker domina a Deer Park e a Westwood e Tavano sale sul gradino più alto del podio a Staoueli in Algeria.Gli anni ’60L’ultima vittoria per la spider di Maranello risale al 1962 (Lime Rock con lo “yankee” Tom O’Brien) mentre l’ultima apparizione risale alla Targa Florio del 1966 con la coppia formata da Franco Tagliavia e Pietro Termini, trentaseiesimi al traguardo.
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Immatricolazioni auto marzo 2016: tutti i dati e le classifiche
Le immatricolazioni auto di marzo 2016 hanno fatto registrare il segno più: + 17,39% (da 162.219 vetture vendute a 190.426) rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Tra le “big” segnaliamo l’ottimo risultato di Lancia (+ 30,38%) e Renault (+ 30,22%).Di seguito troverete tutti i dati sulle immatricolazioni auto di marzo 2016 in Italia: le classifiche dei 10 modelli più venduti, delle Case più amate e delle 5 vetture più acquistate in base all’alimentazione, al segmento e alla carrozzeria.Immatricolazioni auto marzo 2016: i 10 modelli più venduti in Italia
1 Fiat Panda 15.782
2 Fiat 500 7.402
3 Lancia Ypsilon 7.122
4 Fiat 500X 5.817
5 Volkswagen Golf 5.438
6 Fiat 500L 5.231
7 Renault Clio 5.098
8 Ford Fiesta 4.779
9 Volkswagen Polo 4.18310 Fiat Punto 3.883Immatricolazioni auto marzo 2016: la classifica delle Case più amate in Italia
1 Fiat 41.926 (+ 21,63%)
2 Volkswagen 14.281 (+ 20,37%)
3 Ford 14.087 (+ 25,13%)
4 Renault 12.203 (+ 30,22%)
5 Peugeot 9.992 (+ 14,50%)
6 Opel 9.754 (- 3,09%)
7 Lancia/Chrysler 7.125 (+ 30,38%)
8 Toyota 6.940 (- 2,49%)
9 Audi 6.778 (+ 22,39%)
10 Citroën 6.592 (+ 16,18%)
11 Mercedes 6.535 (+ 18,77%)
12 Nissan 6.097 (- 8,36%)
13 BMW 6.018 (+ 24,57%)
14 Hyundai 5.360 (+ 2,81%)
15 Dacia 5.008 (+ 11,51%)
16 Kia 4.220 (+ 16,35%)
17 Jeep/Dodge 3.845 (+ 28,12%)
18 Smart 3.530 (+ 46,41%)
19 Alfa Romeo 3.136 (- 0,29%)
20 Mini 2.496 (+ 11,53%)
21 Suzuki 2.135 (+ 27,08%)
22 Land Rover 1.859 (+ 21,29%)
23 Volvo 1.816 (- 0,11%)
24 Skoda 1.747 (+ 18,60%)
25 Seat 1.632 (- 5,72%)
26 Honda 900 (+ 117,92%)
27 Mazda 834 (+ 47,09%)
28 Mitsubishi 545 (+ 16,95%)
29 Lexus 542 (+ 69,38%)
30 DS 501 (- 4,57%)
31 Porsche 486 (+ 17,39%)
32 Jaguar 371 (+ 388,16%)
33 Subaru 369 (+ 13,19%)
34 Ssangyong 260 (+ 142,99%)
35 Maserati 161 (- 4,73%)
36 Infiniti 103 (+ 243,33%)
37 Altro 92 (- 55,93%)
38 DR 47 (+ 27,03%)
39 Mahindra 42 (+ 44,83%)
40 Ferrari 32 (+ 23,08%)
41 Lamborghini 13 (+ 116,67%)
42 Great Wall 7 (+ 0,00%)
43 Chevrolet 3 (- 94,12%)
44 Aston Martin 3 (+ 50,00%)
45 Tata 2 (- 80,00%)46 Isuzu 1 (+ 0,00%)Immatricolazioni auto marzo 2016: top 5 per alimentazioneImmatricolazioni auto marzo 2016: i 5 modelli diesel più venduti in Italia
1 Fiat 500X 5.215
2 Fiat 500L 3.953
3 Volkswagen Golf 3.418
4 Renault Clio 3.4035 Jeep Renegade 3.072Immatricolazioni auto marzo 2016: i 5 modelli a benzina più venduti in Italia
1 Fiat Panda 9.890
2 Fiat 500 5.545
3 Lancia Ypsilon 4.862
4 Fiat Punto 2.5075 Volkswagen Polo 2.321Immatricolazioni auto marzo 2016: i 5 modelli a GPL più venduti in Italia
1 Fiat Panda 1.389
2 Opel Corsa 1.173
3 Lancia Ypsilon 1.120
4 Ford Fiesta 1.0745 Fiat Punto 820Immatricolazioni auto marzo 2016: i 5 modelli a metano più venduti
1 Fiat Panda 1.541
2 Volkswagen Golf 827
3 Fiat Punto 546
4 Volkswagen up! 4115 Fiat 500L 266Immatricolazioni auto marzo 2016: le 5 ibride più vendute in Italia
1 Toyota Yaris 1.260
2 Toyota Auris 843
3 Lexus NX 340
4 Toyota RAV4 2545 Toyota Prius 109Immatricolazioni auto marzo 2016: le 5 elettriche più vendute in Italia
1 Nissan Leaf 126
2 Tesla Model S 27
3 Mercedes classe B 22
4 Renault Zoe 75 Citroën C-Zero 6Immatricolazioni auto marzo 2016: top 5 per segmentoImmatricolazioni auto marzo 2016: le 5 “segmento A” più vendute in Italia
1 Fiat Panda 15.864
2 Fiat 500 6.963
3 Smart fortwo 2.212
4 Renault Twingo 1.5255 Hyundai i10 1.316Immatricolazioni auto marzo 2016: le 5 “segmento B” più vendute in Italia
1 Lancia Ypsilon 7.122
2 Fiat 500X 5.818
3 Fiat 500L 5.426
4 Renault Clio 5.0985 Ford Fiesta 4.779Immatricolazioni auto marzo 2016: le 5 “segmento C” più vendute in Italia
1 Volkswagen Golf 5.438
2 Jeep Renegade 3.301
3 Nissan Qashqai 2.954
4 Peugeot 308 2.4465 Dacia Duster 2.413Immatricolazioni auto marzo 2016: le 5 “segmento D” più vendute in Italia
1 Audi A4 1.827
2 BMW serie 3 1.246
3 Ford Kuga 1.191
4 Volkswagen Passat 1.1595 Audi Q3 1.088Immatricolazioni auto marzo 2016: le 5 “segmento E” più vendute in Italia
1 Audi A6 493
2 BMW serie 5 405
3 Land Rover Range Rover Sport 279
4 Jeep Grand Cherokee 2555 BMW X5 202Immatricolazioni auto marzo 2016: le 5 “segmento F” più vendute in Italia
1 Maserati Ghibli 142
2 Porsche 911 109
3 BMW serie 7 58
4 Mercedes classe S 545 Tesla Model S 27Immatricolazioni auto marzo 2016: top 5 per carrozzeriaImmatricolazioni auto marzo 2016: le 5 berline più vendute in Italia
1 Fiat Panda 15.864
2 Lancia Ypsilon 7.122
3 Fiat 500 6.946
4 Ford Fiesta 4.7795 Volkswagen Golf 4.376Immatricolazioni auto marzo 2016: le 5 crossover più vendute in Italia
1 Fiat 500X 5.299
2 Nissan Qashqai 2.790
3 Peugeot 2008 2.639
4 Renault Captur 2.5925 Opel Mokka 2.262Immatricolazioni auto marzo 2016: le 5 fuoristrada più vendute in Italia
1 Jeep Renegade 1.378
2 Land Rover Range Rover Evoque 981
3 Land Rover Discovery Sport 706
4 Audi Q3 6095 Mercedes GLC 565Immatricolazioni auto marzo 2016: le 5 station wagon più vendute in Italia
1 Audi A4 1.661
2 Peugeot 308 1.338
3 Ford Focus 1.232
4 Volkswagen Passat 1.0255 BMW serie 3 951Immatricolazioni auto marzo 2016: le 5 piccole monovolume più vendute in Italia
1 Fiat 500L 5.426
2 Ford B-Max 1.060
3 Citroën C3 Picasso 821
4 Hyundai ix20 6645 Opel Meriva 573Immatricolazioni auto marzo 2016: le 5 monovolume compatte più vendute in Italia
1 Ford C-Max 1.867
2 BMW serie 2 1.234
3 Citroën C4 Picasso 1.107
4 Mercedes classe B 8355 Volkswagen Touran 673Immatricolazioni auto marzo 2016: le 5 multispazio più vendute in Italia
1 Fiat Qubo 661
2 Fiat Doblò 320
3 Renault Kangoo 300
4 Dacia Dokker 2495 Citroën Berlingo 207Immatricolazioni auto marzo 2016: le 5 coupé più vendute in Italia
1 Alfa Romeo MiTo 698
2 Audi A5 107
3 BMW serie 4 83
4 Mercedes classe C 825 Porsche 911 60Immatricolazioni auto marzo 2016: le 5 grandi monovolume più vendute in Italia
1 Ford S-Max 330
2 Renault Espace 246
3 Ford Galaxy 153
4 Seat Alhambra 1445 Volkswagen Sharan 132Immatricolazioni auto marzo 2016: le 5 cabrio e spider più vendute in Italia
1 Smart fortwo 345
2 Volkswagen Maggiolino 125
3 BMW serie 2 71
4 Mini 665 BMW serie 4 62
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