Monthly Archives: Marzo 2016

Polestar Perofmance Parts: la nuova gamma di accessori sportivi

Il dipartimento sportivo di Casa Volvo, Polestar, presenta la nuova linea di accessori Perofmance Parts dedicata agli amanti della sportività che vogliono rendere più dinamiche le loro Volvo.La gamma Polestar Performance Parts include numerosi accessori destinati alle Volvo S60, V60, V40 e XC60 (più avanti disponibili anche per altri modelli della gamma), fra cui sono inclusi elementi del telaio, cerchi, terminali di scarico, dettagli esterni e interni.I nuovi prodotti della linea Polestar Performance Parts possono essere acquistati sia separatamente sia come pacchetto completo che include elementi del telaio, cerchi e pneumatici, collettori di aspirazione e scarico oltre ad una serie di accessori per gli esterni e per gli interni.”Abbiamo ricevuto un forte feedback sulla gamma Polestar Performance Parts dai nostri clienti in tutto il mondo per un lungo periodo di tempo. Siamo lieti di poter soddisfare la richiesta, a partire da oggi. Questo è un prodotto che va a migliorare la base già solida delle vetture Volvo in termini di prestazioni, maneggevolezza e piacere di guida,” ha commentato Niels Möller, CEO di Polestar.Tutti i prodotti della gamma Polestar Performance Parts sono stati sviluppati all’insegna del motto “Progettati per Alte Prestazioni”, sfruttando fino in fondo la ventennale esperienza negli sport motoristici degli ingegneri e dei piloti di Polestar e del suo partner per le gare automobilistiche, Cyan Racing.”Ciò che abbiamo imparato sui circuiti di gara insieme ai nostri colleghi di Cyan Racing è che i campionati non si vincono in un solo giro di pista. Il segreto del nostro successo in pista sta nella capacità di realizzare vetture bilanciate e precise che abbiano un comportamento prevedibile e siano facilmente controllabili dal pilota in tutte le situazioni. Le lezioni apprese sui circuiti automobilistici vengono applicate direttamente allo sviluppo dei nostri modelli da strada e dei prodotti ad alte prestazioni. La nuova gamma Polestar Performance Parts non fa eccezione a questa regola, dato che le parti vengono progettate e sviluppate seguendo la medesima filosofia,” ha aggiunto Henrik Fries, Direttore R&S di Polestar.
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Il pedale dell’acceleratore attivo di Bosch

Per risparmiare carburante, tra le altre cose, bisogna fare attenzione a non andare troppo giù con il pedale dell’acceleratore.Tuttavia può capitare che non sempre si riesce ad avere la percezione di come si sta guidando e per questo Bosch ha sviluppato un ausilio tecnico specifico: un pedale dell’acceleratore attivo. Di che si trattaUna lieve vibrazione comunica ai guidatori quando oltrepassano il tocco delicato dal piede pesante. Abbinato al sistema di navigazione o a una videocamera che riconosce i cartelli stradali, l’innovativo pedale dell’acceleratore di Bosch offre ai guidatori un segnale di avvertimento se, per esempio, si stanno avvicinando a una curva pericolosa a velocità troppo elevata.I guidatori di veicoli dotati del pedale dell’acceleratore attivo impareranno ad avere un piede leggerissimo sull’acceleratore. Il pedale attivo permetterà loro di ridurre sino al 7% il consumo di carburante con un conseguente calo anche delle emissioni di CO2.Ad oggi l’unica indicazione a disposizione dei guidatori per cambiare marcia è sotto forma di piccole frecce sul cruscotto per i guidatori. In questo ambito il pedale dell’acceleratore attivo può fornire un’indicazione più efficace del momento migliore in cui cambiare marcia. Ha anche una funzione per la sicurezzaTuttavia il risparmio di carburante non è l’unico vantaggio offerto dal pedale dell’acceleratore attivo. Questa tecnologia può anche contribuire a rendere le auto più sicure.La maggiore sicurezza è legata alla possibilità di connettere questo componente innovativo a una serie intera di sistemi di assistenza. Se collegato ai sistemi di avviso anti-tamponamento, per esempio, il sistema può creare un segnale di vibrazione che avverte i guidatori di non accelerare ulteriormente.Una semplice variazione delle impostazioni del software è tutto ciò che occorre per adattare tipo e forza del feedback aptico alle specifiche dei produttori di auto. Il pedale dell’acceleratore è collegato online: segnala i guidatori che si trovano in contromano o di possibili ingorghi sulla strada da percorrere
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Ford Fiesta ST200: foto e informazioni ufficiali

In occasione del Salone di Ginevra 2016 Ford ha svelato la nuova Fiesta ST200, la variante più estrema di una delle piccole più apprezzate sul mercato. “La Fiesta ST è una delle compatte sportive più apprezzate dal pubblico e dalla critica. La ST200 eleva questa amatissima ‘hot hatch’ a nuovi livelli di potenza e prestazioni”, ha dichiarato Joe Bakaj, Vice Presidente Sviluppo Prodotti, di Ford Europa. “Sono convinto che farà la storia di questo segmento”.200 CV e 226 km/h di velocità massimaLa compatta sportiva dell’Ovale Blu monta un motore 1.6 EcoBoost da 200 CV e 290 Nm di coppia che la rende estremamente performante.Rispetto alla versione standard la nuova motorizzazione offre il 10% di potenza e il 20% di coppia in più. Che in prestazioni si traducono in un’accelerazione da 0 a 100 Km/h in soli 6,7’’.L’accelerazione è ancora più brillante anche grazie alla trasmissione finale, il cui rapporto (4,06) è stato modificato rispetto alla Fiesta ST standard (3,82). La velocità massima è di 226 km/h.Tecnologica e stilosaLa ST200 è la Fiesta di produzione più potente di sempre e si distingue per un design esclusivo. Oltre ai cerchi in lega in colore nero opaco da 17 pollici, l’esclusiva tinta della carrozzeria Solid Silver Grey e gli interni sportivi con schema colori a contrasto, la Fiesta ST200 presenta pinze freno rosse, sedili sportivi in pelle Recaro e dettagli, come i battitacco ST illuminati, che coniugano sportività ed eleganza.Dal punto di vista delle tecnologie presenti a bordo la nuova Fiesta ST200, come la versione ST standard, adotta: il controllo avanzato della trazione in curva  (Enhanced Torque Vectoring Control), il controllo elettronico di stabilità (ESC), regolabile su 3 modalità, il giunto sterzo sviluppato per applicazioni sportive, il rapporto di sterzo ridotto (13.69:1), con braccetti a corsa corta, la barra di torsione posteriore ad alto controllo antirollio, la speciale taratura di molle e ammortizzatori, con un centro  di gravità più basso di 15 mm rispetto alla Fiesta standard, l’impianto frenante maggiorato.
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Vittorio Valletta, il simbolo della Fiat

Vittorio Valletta è stato uno dei personaggi simbolo della Fiat: in 45 anni ha trasformato la Casa torinese in un colosso industriale. Noto in azienda per essere stato il primo ad entrare e l’ultimo ad uscire, ha visto i momenti migliori e peggiori della società piemontese e ha attraversato due Guerre Mondiali, la motorizzazione di massa e il miracolo economico. Senza dimenticare le numerose opere sociali destinate ai dipendenti. Scopriamo insieme la sua storia.Vittorio Valletta, la biografiaVittorio Valletta nasce il 28 luglio 1883 a Sampierdarena (ora quartiere di Genova). Figlio di un ufficiale siciliano del Regio Esercito e di una lombarda, si trasferisce a Torino con la famiglia nel 1890. Nel 1903 ottiene il diploma di ragioneria, tre anni più tardi si sposa mentre nel 1909 ottiene la laurea presso la Scuola Superiore di Commercio del capoluogo piemontese.La Prima Guerra MondialeDopo aver insegnato in un istituto di ragionieria e lavorato in uno studio di commercialisti viene reclutato nel 1914 in vista dello scoppio della Prima Guerra Mondiale dalla DTAM (Direzione tecnica dell’Aviazione Militare) di Torino con il grado di Tenente del Genio Aeronautico con il compito di sovrintendere a tutte le forniture assegnate dal Ministero delle Armi alle diverse imprese.Durante il conflitto Vittorio Valletta perde il padre e nel 1918 entra nel mondo dell’automobile diventando procuratore per la Casa Chiribiri: qui si fa notare per la sapiente gestione del “biennio rosso” (scioperi e occupazioni) tra il 1919 e il 1920 favorendo il dialogo con gli operai.La chiamata in FiatValletta viene chiamato in Fiat da Giovanni Agnelli nel 1921 con il ruolo di direttore centrale, sette anni più tardi lascia la docenza all’Università di Torino e viene nominato direttore generale della Casa piemontese.Gli anni ’30 vedono la nascita della 508 (soprannominata “Balilla”) nel 1932 e della 500 (nota come “Topolino”) nel 1936. Tre anni dopo, in seguito alla scomparsa di Edoardo Agnelli, figlio del fondatore della Fiat, Vittorio Valletta viene nominato amministratore delegato.La Seconda Guerra MondialeDurante la Seconda Guerra Mondiale Valletta fa tutto quanto in suo potere per salvare l’azienda da lui gestita. Nel 1943 – durante l’occupazione tedesca del Nord Italia – riesce attraverso abili trattative con i nazisti a mantenere gli stabilimenti a Torino ma per questa ragione viene denunciato alla fine del 1944 dal CLN per collaborazionismo.Vittorio Valletta viene estromesso dalla Fiat al termine della guerra ma già nell’aprile del 1946 viene reintegrato in quanto il Consiglio di Gestione dell’azienda lo considera l’unico uomo in grado di portare avanti la società (specialmente dopo la morte – nel dicembre 1945 – di Giovanni Agnelli).Potere assolutoPoco dopo la nomina ad amministratore delegato diventa presidente dopo che l’allora 25enne Gianni Agnelli rifiuta il ruolo per godersi la giovinezza e inizia a far crescere la società disponendo – nel 1949 – del 21% dei prestiti totali concessi all’Italia per il Piano Marshall.Il ruolo di Vittorio Valletta nel secondo dopoguerra è fondamentale: risolleva la Fiat puntando sui settori auto e aerei, sugli aumenti di produzione e sugli incrementi salariali (gli operai della Casa torinese erano all’epoca i più pagati in Italia) e contribuisce all’industrializzazione del nostro Paese.Gli anni ’50Gli anni ’50 si aprono con il lancio della 1400 nel 1950, la prima Fiat dotata di carrozzeria portante, mentre nel 1953 è la volta della 1100/103. Due anni più tardi aiuta a fondare – insieme a Pirelli e Bianchi – l’Autobianchi.La vera svolta per Vittorio Valletta arriva sempre nel 1955 con la 600: l’auto che porta la motorizzazione di massa in Italia richiede numerosi operai per la sua produzione e questo porta alla massiccia immigrazione meridionale a Torino. L’anno successivo tocca all’innovativa 600 Multipla e risale al 1957 – anno nel quale la figlia Fede perde la vita – il debutto della mitica 500.Per stimolare le vendite della citycar torinese (non eccezionali all’inizio) Valletta le assegna ai dirigenti come auto aziendali con l’impegno di usarle per recarsi al lavoro.Gli anni ’60Nel 1962 Vittorio Valletta viene nominato Cavaliere di Gran Croce e due anni più tardi viene inaugurata l’Autostrada del Sole (realizzata anche grazie al supporto della Fiat).Il 1966 è un anno molto importante per Valletta: dopo aver contribuito alla nascita dello stabilimento siciliano di Termini Imerese e in procinto di andare in pensione, trova nel suo braccio destro Gaudenzio Bono il suo successore. Il ruolo di presidente, però, viene ricoperto da Gianni Agnelli.Vittorio Valletta, nelle vesti di presidente onorario, firma a maggio un accordo importantissimo con l’Unione Sovietica per la costruzione dello stabilimento di Togliatti destinato alla produzione delle 124. A novembre viene nominato senatore a vita ma scompare pochi mesi dopo – il 10 agosto 1967 a Pietrasanta (Lucca) – per un’emorragia cerebrale.
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Jo Siffert, la Svizzera nel motorsport

Jo Siffert è uno dei pochi piloti di umili origini ad essere riuscito a sfondare nel motorsport. Contraddistinto da uno stile di guida molto pulito, ha vinto (tanto) nell’endurance e (poco) in F1 ma nonostante fosse abituato a trattare con i guanti le proprie vetture non è mai riuscito a salire sul podio della 24 Ore di Le Mans. Scopriamo insieme la storia del driver svizzero.Jo Siffert: la storiaJo Siffert nasce il 7 luglio 1936 a Friburgo (Svizzera). Figlio di un droghiere, inizia ad appassionarsi alle corse a 12 anni dopo aver assistito al GP di Svizzera del 1948 e tre anni più tardi trova lavoro come apprendista in un’officina.Le corse con le motoNel 1957 inizia a correre in moto con una Gilera e una AJS e l’anno seguente si cimenta nel Motomondiale con una Norton nel Tourist Trophy (ritirato) e corre il Sidecar TT con una BSA. Nel 1959 si laurea campione elvetico nella classe 350.Il debutto con le autoAlll’inizio degli anni ’60 Jo Siffert passa alle auto e inizia a farsi notare nel mondo del motorsport nel 1961 quando in Belgio conquista il terzo posto nel GP des Frontières dietro allo zimbabwese John Love e al sudafricano Tony Maggs.L’esordio in F1Jo esordisce in F1 come privato al volante di una Lotus nel GP di Monaco 1962 mentre con la scuderia svizzera Filipinetti riesce a portare a casa come miglior piazzamento stagionale un 10° posto in Belgio.I primi punti nel Circus di Jo Siffert arrivano già l’anno successivo (6° in Francia). Sempre nel 1963 vince a Siracusa una gara non valida per il Mondiale e ottiene il primo podio nel Mondiale Sportprototipi grazie alla terza piazza conquistata alla 500 km di Spa con una Ferrari 250 GTO.Il passaggio alla BrabhamNel 1964, dopo aver corso a Monte Carlo con la Lotus, Siffert passa alla Brabham e porta a casa un quarto posto in Germania. Disputa le ultime gare stagionali con il Rob Walker Racing Team e al debutto con questa squadra sale sul podio (3°) negli USA facendo meglio del compagno di scuderia, lo statunitense Hap Sharp. Tra i successi minori segnaliamo la conquista del GP del Mediterraneo (non iridato) a Pergusa.Il debutto alla 24 Ore di Le Mans di Jo Siffert risale al 1965 (ritirato con una Maserati Tipo 65): nello stesso anno arriva un quarto posto in Messico in F1 e il bis del trionfo al GP del Mediterraneo.Il contratto con la PorscheNel 1966 Siffert viene chiamato dalla Porsche per correre nelle gare endurance: con la 910 arriva 2° alla 500 km di Zeltweg e ottiene il miglior risultato in carriera a Le Mans (4°) in coppia col britannico Colin Davis. In F1 corre a Monte Carlo con la Brabham ma poi passa alla Cooper (4° negli USA).L’anno successivo Jo Siffert porta a casa – sempre con la sportiva di Zuffenhausen – un 2° posto alla 1000 km di Spa e una terza piazza alla 6 Ore di Brands Hatch mentre nel Circus riesce a tagliare il traguardo in quarta posizione in Francia e negli USA.Le prime vittorieNel 1968 arrivano le prime grandi vittorie per Siffert: in F1, dopo aver corso con la Cooper in Sudafrica, passa alla Lotus e vince il suo primo GP in carriera (quello di Gran Bretagna). Con le sport fa ancora meglio: con la Porsche 908 vince la 24 Ore di Daytona insieme al britannico Vic Elford e ai tedeschi Hans Herrmann, Jochen Neerpasch e Rolf Stommelen e un mese più tardi sale sul gradino più alto del podio della 12 Ore di Sebring con Herrmann. Da non sottovalutare, inoltre, la conquista della 1000 km del Nürburgring con Elford e della 500 km di Zeltweg.Jo Siffert continua ad inanellare successi anche nel 1969: in coppia con il britannico Brian Redman porta a casa la 6 Ore di Brands Hatch, la 1000 km di Monza, la 1000 km di Spa, la 1000 km del Nürburgring e la 6 Ore di Watkins Glen mentre con il tedesco Kurt Ahrens, Jr. vince la 1000 km di Zeltweg. In F1 termina 3° a Monte Carlo e 2° in Olanda e riesce anche a correre con le Can-Am (3° a Bridgehampton).Sempre più PorscheIl legame di Siffert con la Porsche è sempre più stretto: il pilota elvetico nel 1970 in coppia con Redman vince la Targa Florio (con la 908) mentre con la 917 conquista la 1000 km di Spa e la 1000 km di Zeltweg. In F1 viene contattato dalla Ferrari ma la Casa di Zuffenhausen, per evitare che passi al “nemico”, gli trova un sedile in March. L’esperienza con la scuderia britannica non è delle migliori: perde il confronto diretto con il compagno neozelandese Chris Amon e ottiene come miglior piazzamento stagionale un misero 7° posto in Belgio.Il 1971Il 1971 – ultimo anno di Jo Siffert su questo pianeta – regala tantissime soddisfazioni al pilota svizzero. In F1 passa alla BRM, vince il GP d’Austria, arriva secondo negli USA (meglio del compagno canadese John Cannon) e termina il Mondiale in quinta posizione. Nellle prime cinque corse stagionali soffre la presenza del talentuoso compagno messicano Pedro Rodríguez (che scompare a luglio in Germania) mentre supera senza problemi il coéquipier neozelandese Howden Ganley. In Germania viene squalificato (il compagno Elford riesce invece a tagliare il traguardo) mentre nelle ultime prove dell’anno se la cava meglio del britannico Peter Gethin e dell’austriaco Helmut Marko. In Canada termina in 9° posizione (meglio del driver locale George Eaton).Per quanto riguarda le Sport Jo vince la 1000 km di Buenos Aires su una Porsche 917 insieme al britannico Derek Bell e porta a casa l’ultimo podio in carriera nel Mondiale Sportprototipi alla 6 Ore di Watkins Glen (2°) con l’olandese Gijs van Lennep.Jo Siffert perde la vita a Brands Hatch (Regno Unito) il 24 ottobre 1971 durante una gara di F1 non valida per il Mondiale in seguito alla rottura di una sospensione.
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Ferrari 208 GTB (1980): la Rossa lenta

Le Ferrari lente esistono e una di queste è la 208 GTB del 1980: questa sportiva del Cavallino, realizzata principalmente per il mercato italiano (sottoposto all’epoca ad un’elevata pressione fiscale sulle vetture oltre i due litri di cilindrata), montava infatti un motore 2.0 da soli 155 CV e raggiungeva una velocità massima di 215 km/h.È una coupé rara (160 esemplari venduti fino al 1982) ma solo perché (giustamente) poco apprezzata: molti “furbetti” cercano oltretutto di venderla a prezzi assurdi (oltre 60.000 euro) sfruttando il fatto che ha un design identico a quello della 308 GTB e che può vantare il Cavallino sul cofano. Il nostro consiglio è quello di non spendere più di 30.000 euro.Ferrari 208 GTB (1980): le caratteristiche principaliLa Ferrari 208 GTB nasce nel 1980 per venire incontro ai clienti italiani del Cavallino che cercano una sportiva sotto i due litri di cilindrata per risparmiare sulle tasse (piuttosto pesanti sopra questa soglia).Il design molto seducente (firmato Pininfarina) è lo stesso della 308 GTB mostrata cinque anni prima ma sotto il cofano c’è un propulsore decisamente meno cattivo: un 2.0 V8 aspirato da soli 155 CV.A parte questo dettaglio (piuttosto rilevante, a dire il vero) la 208 GTB può essere considerata una vera Ferrari: fuori è bellissima e dentro è impossibile non farsi sedurre dal Cavallino sul volante e dalla leva del cambio inserita nel selettore a griglia. Senza dimenticare il comportamento stradale eccezionale: freni potenti, sterzo diretto e una tenuta di strada eccellente.Le note negative riguardano esclusivamente la versatilità (elemento poco considerato dai clienti tipo della Casa di Maranello): le forme filanti penalizzano la visibilità posteriore e il bagagliaio anteriore è piccolo anche per un weekend in coppia.Ferrari 208 GTB (1980): la tecnicaIl motore posteriore della Ferrari 208 GTB è uno dei più piccoli V8 mai costruiti: un 2.0 aspirato da 155 CV – derivato da quello della Dino 208 GT4 – con quattro carburatori che consente alla sportiva emiliana di raggiungere una velocità massima di 215 km/h.Ferrari 208 GTB (1980): le quotazioniLa 208 GTB del 1980 dovrebbe essere una delle Ferrari più accessibili visto che le sue prestazioni non sono all’altezza del blasone del Cavallino (le quotazioni, non a caso, sono basse: 20.000 euro).Trovarla a queste cifre, però, è impossibile: molti cercano di fare i furbi vendendole a prezzi senza senso (oltre 60.000 euro). L’unico modo per contrastare questi venditori è di non accettare le loro proposte: spendere 30.000 euro per una delle sportive di Maranello più lente di sempre è già tanto.
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Promozioni auto marzo 2016: le occasioni del mese

A marzo 2016 vedremo tante promozioni auto interessanti e diverse dal solito: questo mese, infatti, molte Case solitamente poco propense a fare sconti hanno deciso di lanciare alcune offerte succose.Le proposte più “sfiziose” riguardano soprattutto vetture asiatiche e tedesche appartenenti al segmento delle SUV anche se non mancano veicoli di altre nazioni e di altre categorie: scopriamoli insieme.Dacia DusterLa Dacia Duster diesel meno cara – la 1.5 dCi 90 CV – costa ufficialmente 13.400 euro ma grazie alle promozioni di marzo 2016 della Casa romena sono sufficienti 11.900 euro per acquistarla. L’offerta è valida solo in caso di apertura di un finanziamento “Super Days per Te” (TAN fisso 5,99%, TAEG 8,45%): 2.950 euro di anticipo e 60 rate da 198,99 euro.DR dr51.000 euro: è questo lo sconto previsto (da 14.980 a 13.980 euro) questo mese per chi acquista la DR dr5 più economica (la 1.6 Cross).Honda CivicGrazie alle promozioni Honda di marzo 2016 la Civic “base” 1.4 Comfort è offerta con ben 4.000 euro di sconto. Il finanziamento abbinabile (TAN 5,04%, TAEG 6,18%) comprende anticipo zero (con prima rata a 180 giorni) e 60 rate mensili da 311,67 euro.Hyundai TucsonLa Hyundai Tucson è arrivata da poco in listino ma è già scontata: la versione “entry-level” 1.6 GDI Classic si acquista infatti con 19.800 euro (invece di 21.750). La promozione è valida in caso di permuta o rottamazione di veicolo usato e il finanziamento Hyundai i-plus abbinabile (TAN fisso 4,98%, TAEG fisso 6,62%) prevede un anticipo di 4.590 euro, 35 rate da 269 euro e una maxiquota finale di 8.720 euro.Jaguar XELa Jaguar XE 2.0 D Turbo 180 CV Pure costa ufficialmente 38.050 ma grazie alle promozioni del brand britannico sono sufficienti 35.485 euro per portarsela a casa. L’offerta è valida solo in caso di adesione al finanziamento Easy Jaguar (TAN fisso 0%, TAEG 1,03%): anticipo di 17.742,50 euro, nessuna rata mensile e dopo 24 mesi una rata finale residua da 17.742,50 euro.Kia SportageLa nuova Kia Sportage è già in offerta: lo sconto di 2.000 euro consente di acquistare la versione meno cara in listino – la 1.6 GDI 2WD Active – con 19.000 euro anziché 21.000.Nissan QashqaiPer tutto il mese di marzo 2016 la Nissan Qashqai 1.5 dCi N-Connecta costa 24.050 euro invece di 27.150. L’offerta è valida a fronte del ritiro, in permuta o rottamazione, di un veicolo di proprietà da almeno sei mesi alla data del contratto del veicolo nuovo e a fronte dell’adesione al finanziamento Super Protection (TAN fisso 5,49%, TAEG 6,74%): anticipo di 8.500 euro, 36 rate da 229 euro e maxirata finale da 11.403 euro.Opel KarlLe promozioni Opel consentono – in caso di rottamazione di auto immatricolata entro il 31 dicembre 2006 e posseduta da almeno sei mesi – di acquistare la Karl “base” con 8.500 euro (invece di 10.050).Seat LeonGrandi promozioni in casa Seat a marzo 2016: in caso di rottamazione o di ritiro di un usato con immatricolazione antecedente al 31/12/2008 e di proprietà del cliente da almeno sei mesi è possibile acquistare la Leon 1.2 TSI Connect con 16.600 euro (anziché 22.380). L’offerta è abbinabile ad un finanziamento (TAN fisso 3,50%, TAEG 5,52%) che comprende un anticipo di 5.971 euro, 60 rate da 199 euro, due anni di garanzia aggiuntiva (fino ad un massimo di 40.000 km totali) e un anno di assicurazione incendio e furto.Smart fortwoIl prezzo ufficiale della Smart fortwo 70 twinamic passion è 15.270 euro ma a marzo 2016 sono sufficienti 13.574 euro per entrare in possesso della citycar tedesca. A patto di aderire al finanziamento (TAN fisso 5,90%, TAEG 7,72%): 2.300 euro di anticipo, 36 rate da 111 euro e una maxiquota finale di 9.216 euro.
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Land Rover Discovery Sport by Startech

Come ogni anno anche quest’anno al Salone di Ginevra 2016 ci sarà tanto spazio dedicato al mondo del tuning.Tra le preparazioni inedite che vedremo alla kermesse elvetica ci sarà la nuova Land Rover Discovery Sport del preparatore Startech, filiale di Brabus specializzata nei modelli Land Rover, Jaguar e Bentley.Si tratta di un tuning estetico molto discreto che rifinisce la SUV inglese con piccoli ma efficaci dettagli per la carrozzeria.Kit esteticoRispetto alla versione di serie la Discovery Sport by Startech si differenzia per i paraurti rivisti in chiave più aerodinamica, nuove luci a LED supplementari, terminali di scarico integrati nel paraurti posteriore, cerchi in lega da 22 pollici a cinque doppie razze verniciati in nero e una tinta carrozzeria in grigio metallizzato.Sospensioni ribassate e upgrade per il diesel 2.0Anche dal punto di vista tecnico Startech prevede una messa a punto per la Discovery Sport con un kit per le sospensioni con molle specifiche che ribassano la vettura di 2 centimetri.Per quanto riguarda il reparto meccanica Startech propone un kit denominato PowerXtra SD22 e destinato alla motorizzazione diesel da 2.0 litri. Grazie a questa modifica la potenza del propulsore cresce a 210 CV con una coppia motrice massima di 459 Nm.
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Immatricolazioni auto febbraio 2016: tutti i dati e le classifiche

Anche a febbraio 2016 le immatricolazioni auto hanno fatto registrare il segno più: + 27,29% (da 135.317 a 172.241 modelli venduti) rispetto allo stesso mese del 2015. Tra le “big” hanno brillato Citroën (+36,54%) e Audi (+ 36,37%).Di seguito troverete tutti i dati sulle immatricolazioni auto di febbraio 2016 in Italia: le classifiche dei 10 modelli più venduti, delle Case più amate e delle 5 vetture più acquistate in base all’alimentazione, al segmento e alla carrozzeria.Immatricolazioni auto febbraio 2016: i 10 modelli più venduti in Italia
1 Fiat Panda   14.704
2 Lancia Ypsilon  6.770
3 Fiat 500L   5.143
4 Fiat 500    5.036
5 Volkswagen Golf 4.597
6 Fiat 500X   4.572
7 Ford Fiesta   4.321
8 Volkswagen Polo 3.871
9 Renault Clio  3.85310 Fiat Punto   3.722Immatricolazioni auto febbraio 2016: la classifica delle Case più amate in Italia
1 Fiat     36.573 (+ 33,77%)
2 Ford     12.662 (+ 33,78%)
3 Volkswagen  12.609 (+ 30,03%)
4 Renault    9.892 (+ 17,89%)
5 Peugeot    9.817 (+ 29,29%)
6 Opel     9.618 (+ 25,06%)
7 Toyota    7.257 (+ 23,19%)
8 Lancia/Chrysler 6.788 (+ 29,99%)
9 Citroën    6.278 (+ 36,54%)
10 Audi     6.209 (+ 36,37%)
11 BMW     5.541 (+ 22,84%)
12 Mercedes   5.394 (+ 31,53%)
13 Nissan    5.369 (- 7,54%)
14 Hyundai    4.812 (+ 10,32%)
15 Dacia     4.546 (+ 21,55%)
16 Kia     3.900 (+ 11,46%)
17 Jeep/Dodge   3.635 (+ 47,70%)
18 Smart     3.258 (+ 35,30%)
19 Alfa Romeo   3.085 (+ 7,75%)
20 Mini     2.249 (+ 22,76%)
21 Land Rover   1.943 (+ 63,00%)
22 Volvo     1.708 (+ 5,30%)
23 Skoda    1.675 (+ 36,96%)
24 Suzuki    1.654 (+ 33,82%)
25 Seat     1.203 (+ 13,17%)
26 Mazda    996 (+ 145,93%)
27 Honda    866 (+ 111,22%)
28 Mitsubishi   430 (- 2,71%)
29 DS      420 (+ 0,48%)
30 Porsche    415 (+ 11,26%)
31 Subaru    326 (+ 16,85%)
32 Ssangyong   279 (+ 213,48%)
33 Lexus    268 (+ 32,02%)
34 Jaguar    207 (+ 331,25%)
35 Maserati    106 (+ 9,28%)
36 Infiniti    77 (+ 266,67%)
37 Ferrari    45 (+ 150,00%)
38 Altre     44 (+ 100,00%)
39 DR     36 (+ 44,00%)
40 Mahindra   30 (- 6,25%)
41 Great Wall   8 (- 11,11%)
42 Lamborghini  6 (+ 100,00%)
43 Chevrolet   2 (- 95,92%)
43 Isuzu     2
43 Aston Martin  2 (+ 100,00%)46 Tata     1 (- 92,31%)Immatricolazioni auto febbraio 2016: top 5 per alimentazioneImmatricolazioni auto febbraio 2016: i 5 modelli diesel più venduti in Italia
1 Fiat 500X   4.310
2 Fiat 500L    4.014
3 Renault Clio   2.891
4 Jeep Renegade  2.7945 Volkswagen Golf 2.794Immatricolazioni auto febbraio 2016: i 5 modelli a benzina più venduti in Italia
1 Fiat Panda   10.034
2 Lancia Ypsilon  4.332
3 Fiat 500    3.372
4 Fiat Punto   2.4665 Volkswagen Polo 2.245Immatricolazioni auto febbraio 2016: i 5 modelli a GPL più venduti in Italia
1 Opel Corsa  1.068
2 Ford Fiesta  1.056
3 Lancia Ypsilon 992
4 Fiat Panda  9675 Dacia Sandero 644Immatricolazioni auto febbraio 2016: i modelli a metano più venduti in Italia
1 Fiat Panda   1.246
2 Volkswagen Golf 1.104
3 Fiat Punto   625
4 Volkswagen up!  3545 Lancia Ypsilon  279Immatricolazioni auto febbraio 2016: le 5 ibride più vendute in Italia
1 Toyota Yaris 1.482
2 Toyota Auris  1.099
3 Toyota RAV4 425
4 Lexus NX  1555 BMW serie 2 94Immatricolazioni auto febbraio 2016: le 5 elettriche più vendute in Italia
1 Nissan Leaf  32
2 Citroën C-Zero 13
3 Tesla Model S 10
4 Renault Zoe  65 Peugeot iOn  5Immatricolazioni auto febbraio 2016: top 5 per segmentoImmatricolazioni auto febbraio 2016: le 5 “segmento A” più vendute in Italia
1 Fiat Panda   14.787
2 Fiat 500    4.653
3 Smart fortwo   1.606
4 Toyota Aygo   1.4245 Volkswagen up!  1.321Immatricolazioni auto febbraio 2016: le 5 “segmento B” più vendute in Italia
1 Lancia Ypsilon  6.770
2 Fiat 500L    5.340
3 Fiat 500X   4.574
4 Ford Fiesta   4.3215 Volkswagen Polo 3.871Immatricolazioni auto febbraio 2016: le 5 “segmento C” più vendute in Italia
1 Volkswagen Golf  4.597
2 Jeep Renegade   2.999
3 Alfa Romeo Giulietta 2.525
4 Nissan Qashqai   2.5025 Peugeot 308   2.331Immatricolazioni auto febbraio 2016: le 5 “segmento D” più vendute in Italia
1 BMW serie 3   1.381
2 Audi A4     1.299
3 Volkswagen Passat 1.097
4 Ford Kuga    9775 BMW X1     964Immatricolazioni auto febbraio 2016: le 5 “segmento E” più vendute in Italia
1 Audi A6         553
2 BMW serie 5       447
3 Land Rover Range Rover Sport  328
4 Jeep Grand Cherokee     2315 Volvo XC90        219Immatricolazioni auto febbraio 2016: le 5 “segmento F” più vendute in Italia
1 Maserati Ghibli  86
2 Porsche 911    60
3 BMW serie 7   41
4 Mercedes classe S  375 Ferrari 488    26Immatricolazioni auto febbraio 2016: top 5 per carrozzeriaImmatricolazioni auto febbraio 2016: le 5 berline più vendute in Italia
1 Fiat Panda   14.787
2 Lancia Ypsilon  6.770
3 Fiat 500    4.608
4 Ford Fiesta   4.3215 Volkswagen Polo 3.871Immatricolazioni auto febbraio 2016: le 5 crossover più vendute in Italia
1 Fiat 500X   4.084
2 Renault Captur  2.848
3 Nissan Qashqai  2.306
4 Peugeot 2008  2.2005 Opel Mokka   1.966Immatricolazioni auto febbraio 2016: le 5 fuoristrada più vendute in Italia
1 Jeep Renegade      1.422
2 Land Rover Range Rover Evoque 939
3 Land Rover Discovery Sport   771
4 Audi Q3         5215 Fiat 500X        490Immatricolazioni auto febbraio 2016: le 5 station wagon più vendute in Italia
1 Peugeot 308   1.441
2 Ford Focus    1.140
3 Audi A4     1.133
4 BMW serie 3   1.1275 Volkswagen Passat 983Immatricolazioni auto febbraio 2016: le 5 piccole monovolume più vendute in Italia
1 Fiat 500L    5.340
2 Citroën C3 Picasso 1.193
3 Ford B-Max    837
4 Opel Meriva    6215 Hyundai ix20   505Immatricolazioni auto febbraio 2016: le 5 monovolume compatte più vendute in Italia
1 Ford C-Max    1.504
2 BMW serie 2   1.031
3 Citroën C4    882
4 Mercedes classe B  7285 Volkswagen Touran 644Immatricolazioni auto febbraio 2016: le 5 multispazio più vendute in Italia
1 Fiat Qubo   895
2 Fiat Doblò   254
3 Dacia Dokker  216
4 Renault Kangoo 1815 Citroën Berlingo 161Immatricolazioni auto febbraio 2016: le 5 coupé più vendute in Italia
1 Alfa Romeo MiTo  533
2 Audi A5     168
3 Mercedes classe C  85
4 BMW serie 4   685 Audi TT     50Immatricolazioni auto febbraio 2016: le 5 grandi monovolume più vendute in Italia
1 Ford S-Max    187
2 Ford Galaxy    186
3 Renault Espace   152
4 Volkswagen Sharan 1135 Mercedes classe V  77Immatricolazioni auto febbraio 2016: le 5 cabrio e spider più vendute in Italia
1 Mini       112
2 Mazda MX-5     72
3 Volkswagen Maggiolino 63
4 Fiat 500      455 Audi A3      43
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