Monthly Archives: Febbraio 2016
Porsche 959, la supercar che vinse la Parigi-Dakar
La Porsche 959 non è solo la supercar più tecnologica degli anni ’80: la sportiva tedesca fu addirittura capace – 30 anni fa – di vincere la Parigi-Dakar, il rally raid più famoso del mondo. Scopriamo insieme la breve carriera “racing” della coupé di Zuffenhausen.Porsche 959: la storia sportiva1985La Porsche 959 debutta nelle corse l’1 gennaio 1985 alla Parigi-Algeri-Dakar: la versione da gara della supercar a trazione integrale di Zuffenhausen è molto diversa dalla variante di serie che verrà lanciata ufficialmente diversi mesi dopo al Salone di Francoforte.Il motore – aspirato anziché sovralimentato – genera “solo” 231 CV anziché 449 e l’assetto rialzato garantisce un’altezza da terra di 30 cm adatta a superare senza problemi le superfici sconnesse.La Porsche, reduce dal trionfo alla Parigi-Algeri-Dakar dell’anno precedente con la 911, schiera nel 1985 tre 959 e le affida ad un “dream team” composto dagli ultimi due vincitori del mitico rally raid africano – il belga Jacky Ickx e il francese René Metge – e dal tedesco Jochen Mass, reduce dall’esperienza del 1984 con la Mercedes 500 SLC.Nonostante il supporto logistico fornito da una Mercedes classe G dotata di un motore preso in prestito dalla Porsche 928 S (l’unico modo per poter stare dietro alle velocissime supercar di Zuffenhausen) nessuna delle tre 959 riesce a tagliare il traguardo in Senegal.1986La Porsche si riscatta nella Parigi-Algeri-Dakar 1986 – in programma dall’1 al 22 gennaio – con una 959 più evoluta di quella precedente. Il motore 2.9 a sei cilindri contrapposti a doppia sovralimentazione genera 400 CV e permette alla sportiva teutonica di raggiungere una velocità massima di 242 km/h (invece di 315).La Casa di Stoccarda schiera tre vetture – caratterizzate da rinforzi al telaio e alle sospensioni e da un serbatoio maggiorato (330 litri) anziché 84 – e le affida a Metge, a Ickx e all’ingegnere tedesco Roland Kussmaul (che ha il compito di fornire assistenza tecnica ai due campioni).Metge domina la Parigi-Algeri-Dakar 1986 – un’edizione funestata dalla morte, in un incidente in elicottero, del creatore della corsa Thierry Sabine – con la Porsche 959 e riesce a tenersi dietro Ickx (2°) malgrado un inconveniente nell’ultima prova speciale che lo porta a ritrovarsi immerso nel fango. La vettura di supporto di Kussmaul riesce a terminare la corsa in sesta posizione.
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Suzuki, il porte aperte dedicato alle 4×4 ALLGRIP
Il prossimo weekend (sabato 20 e domenica 21 febbraio) Suzuki dedicherà un porte aperte alla nuova gamma 4×4 ALLGRIP, Suzuki, l’eccellenza della Trazione IntegralePerformance e sicurezza sono gli elementi che hanno portato la tecnologia 4WD Suzuki a ricoprire oggi il ruolo di leader mondiale nella produzione di veicoli 4×4.ALLGRIP rappresenta la massima espressione tecnologica di una tradizione che ha origini nel lontano 1970 quando ha debuttato con il modello LJ10.A partire da quel modello, la trazione integrale Suzuki è divenuta nel mondo sinonimo di forza e sicurezza, vera e propria leggenda per tutti gli appassionati.Oggi la gamma Suzuki rende questa tecnologia facilmente accessibile equipaggiando con la trazione 4×4: la compatta SWIFT, con il funzionamento totalmente automatico; l’iconica JIMNY, con la trazione inseribile tipica dei veri fuoristrada; il crossover S-CROSS e il SUV VITARA con il nuovo sistema 4WD ALLGRIP.Accanto alla garanzia di una perfetta aderenza, le qualità della tecnologia 4WD ALLGRIP si traducono in costi di esercizio e impatto ambientale contenuti, testimoniati da consumi che si attestano per VITARA sui 4,2 l/100 km con soli 111 g/km di CO2e che fanno di questo modello il SUV più ecologico del mercato italiano.
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Audi 20quattro, ventiquattro ore tra le Alpi in compagnia della Nuova Audi A4 Avant
Ventiquattro ore, non di meno. Quattro auto, quattro tappe, e trazione Audi Quattro: questa è la ricetta della 20quattro ore delle Alpi, gara di regolarità che ha toccato 4 “Home of Quattro”, partendo da Sestriere, fino a raggiungere Cortina D’Ampezzo. Sedici equipaggi in una gara di regolarità, con tanto di regolamento certificato ACI, lungo un percorso di oltre 1.400 Km, non stop.La partenzaLa nostra compagna di viaggio è la Nuova Audi A4 3.0 TDI, attrezzata con Pirelli Winter Sottozero 3 e pronta ad affrontare le condizioni climatiche più estreme. La partenza è lunedì mattina alle 12.30, ma non per noi, a noi tocca la tappa notturna. La nostra gara comincia alle 23.30 di lunedì sera ad Ascona, do il cambio al mio collega e mi metto alla guida della nuova Audi A4 con Angelo, pilota istruttore che mi farà da navigatore, e partiamo in direzione Madonna di Campiglio. Ci aspettano 5 passi montani, strade coperte di neve e ghiaccio, con l’ansia di non timbrare in tempo ai checkpoint e la preoccupazione di una lunga notte davanti. 340 km non sono poi tanti, ma sulla neve il discorso cambia. Armati di caffè, Redbull, GoPro e barrette varie, partiamo ancora belli freschi. Ora d’arrivo prevista a Madonna di Campiglio: 5.50 del mattino.L’Audi A4 3.0 TDILa nuova Audi A4 è un bel posto in cui stare: la posizione di guida è bassa e avvolgente, con un volante sportivo dal diametro ridotto bello da impugnare. Il cruscotto digitale all’inizio vi bombarda di così tante informazioni che non sapete dove guardare, ma dopo un’ora al volante ci si fa l’abitudine. Il primo tratto di strada dritto e asciutto mette subito in luce la potenza del motore 3.0 litri TDI. Non tanto per i 272 CV, quanto per la mastodontica coppia di 600 Nm. C’è un leggero punto morto sotto i 1.500 giri, dopodiché una mano invisibile spinge la A4 con tale forza e progressione da lasciarci a bocca aperta. Potete tenere la quarta marcia per il 70% delle curve e avere comunque abbastanza potenza a disposizione per tenere andature poco ortodosse.Il cambio DSG a otto rapporti è rapido e puntuale, ma questo non è una novità. Il vero punto forte di questa nuova generazione di A4 sono le doti dinamiche. Lo sterzo è diretto, preciso e ricco di feedback, anni luce avanti rispetto al “vecchio” sterzo della A4. L’intera auto sembra più agile e cucita addosso, i 120 kg in meno sull’ago della bilancia si sentono, ma la maggior incisività del telaio non è dovuta solo alla perdita di peso.Finalmente inzia un tratto guidato caratterizzato da tornanti stretti e curve in rapida successione da terza marcia: le ruote anteriori si aggrappano con tenacia all’asfalto e il sottosterzo è ridotto al minimo, mentre il posteriore è fermo, ma anche pronto a entrare in gioco con un colpo di sterzo in fase di inserimento di curva. L’auto è molto più propensa a giocare che in passato, e trasmette un senso di fiducia maggiore: si finisce per lanciarla in curva con entusiasmo come se fosse una grossa compatta, sicuri di non sprofondare in un fastidioso sottosterzo e di non essere traditi.Arriviamo al primo checkpoint spaccando il minuto. Mentre Angelo timbra ne approfitto per fare due “tondi”, bevo la prima Redbull della nottata e partiamo spediti. La seconda parte del tragitto è tosta: buia, con tornanti stretti e curve medio veloci in discesa, e soprattutto molto, molto innevata. La carovana si compatta e la corsa delle quattro Audi A4 – con tanto di scorta di auto di servizio e dei fotografi – si fa serrata.Trazione quattro, un’ottima alleata
Ed è qui che la (rinnovata) trazione Quattro si dimostra una rivelazione. La trazione è davvero tanta: il merito, va detto, è anche delle Pirelli Winter Sottozero 3, che non solo si aggrappano con forza, ma forniscono anche una buona quantità di informazioni ai vostri polpastrelli su quanto grip avete ancora a disposizione.Ma quello che ci ha colpito di più è il lavoro dei differenziali quando si vuole giocare con l’auto.Il differenziale centrale autobloccante (ad ingranaggio epicicloidale), in condizioni normali, trasmette il 60% della coppia all’asse posteriore e il restante 40% all’anteriore, ma può arrivare fino ad un 85% dietro e 75% davanti in caso di necessità. A dare man forte troviamo anche il sistema torque vectoring che pinza le ruote interne durante una curva per fare chiudere la traiettoria e a mantenere la stabilità dell’auto.Tradotto in soldoni: le ruote anteriori seguono la traiettoria senza battere ciglio anche sulla neve, e volendo si può fare scodare la A4 con il gas esibendosi in spettacolari sovrasterzi; cosa che la precedente generazione si rifiutava di fare.Ci fermiamo per una breve pausa dopo aver timbrato al secondo checkpoint attorno alle due e mezza di notte, ci aspetta la tratta più difficile e ghiacciata del tragitto. Le ore che seguono hanno un ché di epico mentre la nostra Audi, la numero 1, la vettura dell’equipaggio 3 percorrono i passi montani pressoché deserti in piena notte con un ritmo entusiasmante.Le strade sono tra le più belle che abbia mai visto, rese ancora più suggestive dalla neve appena caduta e dal buio pesto squarciato dai fari LED: il misto stretto permette di divertirsi senza toccare velocità pericolose, mentre l’assenza totale di lampioni permette di avvistare le auto che provengono dal senso di marcia opposto con facilità.L’ArrivoDopo sei ore filate di guida arriviamo a Madonna di Campiglio in perfetto orario. Sono ormai le sei del mattino, do il cambio al mio collega, a cui tocca l’ultima tratta della gara, e mi butto a letto. Le quattro Audi A4 TDI hanno percorso 1.400 (tostissimi) km in 24 ore senza battere ciglio, come i loro equipaggi. Una maratona intensa ma molto appagante, resa più dolce da una faticata vittoria. Attendiamo con ansia la seconda edizione.
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Lotus Elise Cup 250 2016
Lotus ha rilasciato foto e informazioni sulla nuova Elise Cup 250 2016, estremamente performante. Lotus Elise Cup 250 2016È più leggera (ha perso 21 kg) e più potente rispetto alla Cup 220: ora i CV sono 243 (26 CV in più).Numeri che si traducono in uno scatto da 0 a 100 km/h in 3,9 secondi e velocità massima di poco inferiore ai 250 km/h (248), che fanno della Lotus Elise Cup 250 la Elise stradale più brillante. Leggera e sportivaIl risparmio di peso, che ha inevitabilmente influito sulle prestazioni della vettura, è stato raggiunto grazie all’ampio utilizzo di fibra di carbonio, all’utilizzo di batteria agli ioni di litio, ai cerchi in lega in alluminio forgiato estremamente leggeri e non solo. Migliorata l’aerodinamica e anche la ciclistica. Non mancano barra anti-rollio anteriore, sospensioni a quadrilatero, impianto frenante racing (AP Racing e Brembo) e Dynamic Performance Menagement, che permette di disattivare tutti i controlli elettronici. La Lotus Elise Cup 250 arriverà nel 2016.
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Nuova Honda Jazz 2016: il porte aperte
La nuova Honda Jazz è pronta ad essere apprezzata in tutto il suo potenziale dal grande pubblico. Sabato 20 e domenica 21 febbraio è in programma il porte aperte delle concessionarie ufficiali Honda. Honda Jazz 2016La nuova Honda Jazz è equipaggiata di serie con il Sistema di Frenata Attiva in città (City-Brake Active System).Tutti gli allestimenti vantano il sistema Avanzato di Assistenza alla guida ADAS (Advanced Driver Assist System), un pacchetto di tecnologie di sicurezza attiva comprensivo di: allarme di collisione frontale (FCW), sistema di riconoscimento della segnaletica stradale (TSR), limitatore intelligente di velocità (ISL), allarme di cambio di corsia (LDW) e sistema di gestione automatica dei fari abbaglianti (HSS).Oltre a ciò, Jazz è dotata di una struttura del telaio a compatibilità avanzata ACE (Advanced Compatibility Engineering), progettata per indirizzare l’energia di collisione lontano dal vano passeggeri minimizzando al tempo stesso il danno causato agli altri veicoli coinvolti. Com’è noto, la Honda Jazz offre un’ampia abitabilità e una grande ottimizzazione degli spazi interni. Rispetto alle (già spaziose) Jazz precedenti, il nuovo modello offre agli occupanti dei sedili anteriori un ulteriore spazio di 30 mm all’altezza delle spalle distanziandoli di 20 mm.I passeggeri sui sedili posteriori godranno di altri 115 mm di spazio all’altezza delle gambe, 65 mm alle ginocchia e 20 mm alle spalle. La nuova Jazz offrirà inoltre ai clienti una capacità di carico ai vertici della categoria.Lo spazio nel bagagliaio è stato aumentato di 17 litri arrivando a 354 litri (VDA) con i sedili posteriori in posizione normale e 1.314 litri (VDA) con i sedili posteriori abbattuti, fino alla linea del tetto.La nuova Jazz è dotata inoltre di un nuovo ed efficiente motore i-VTEC da 1.3 litri appartenente alla generazione Earth Dreams Technology di Honda che registra consumi ed emissioni ai vertici della categoria.
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Lexus Life RX: sentirsi VIP un giorno a Londra
Non capita tutti i giorni di trovarsi Jude Law che oltre a sorriderti ti stringe la mano, ti chiede che impegni ti riserva il futuro e che ti sussurra, nell’ultimo film dove hai recitato, sei stato amazing! Almeno non a me. E per di più su un red carpet… Non stiamo scherzando, siamo diventati protagonisti per una serata, celebrities nostro malgrado e a nostra insaputa. La regia è stata di Lexus, brand di lusso Toyota, che ha deciso di stupire clienti e giornalisti con una serie di attività per innalzare la percezione del marchio. Come? Con una serie di eventi spettacolari, prima in Italia e poi con una gran serata a Londra.Infatti, per il lancio del SUV RX Hybrid, in Lexus avevano ideato un modo molto particolare per coinvolgere i potenziali clienti: un tour di eventi in giro per l’Italia denominato RX Key Experience, dal 27 novembre al 15 dicembre, un mix di luoghi raffinati, esperienze culinarie, artistiche e, ovviamente di guida, con prenotazione di test-drive e sorteggio di una Lexus in comodato d’uso per due settimane. Un’azione in linea con quel mondo raffinato ed elegante di cui Lexus vuole essere un elemento portante.La prima tappa si era svolta a Firenze, alle Cantine Antinori, nelle terre del Chianti, con il fashion blogger Mariano di Vaio; la seconda a Verona, a Palazzo Castellani, con la chef stellata Cristina Bowerman; la terza a Milano, in un palazzo di un’antica famiglia milanese in corso Monforte dove, in mezzo a dipinti fiamminghi e rinascimentali, si è esibita la cantante-performer iraniana Sevdaliza.Il tour Lexus si era concluso a Roma, il 15 dicembre, allo GNAM, Galleria nazionale di arte moderna: oltre 4.400 opere di pittura e scultura e circa 13.000 disegni e stampe di artisti – prevalentemente italiani – dell’Ottocento e del Novecento. Nelle sue 55 sale era possibile ammirare i capolavori della collezione, circa 1.100 opere.Proprio in questo luogo, Lexus RX Hybrid ha deciso di esplorare tutte le forme artistiche, senza tralasciare quella musicale. E infatti la ricerca di nuova sperimentazione del brand, si era sposata con la musica di Dardust, fondato da Dario Faini, il primo progetto italiano strumentale che unisce il mondo pianistico minimalista all’attuale mondo sonoro elettronico di matrice nord europea.A Londra è andata in scena una nuova puntata, virata sul cinema: Jude Law, testimonial della nuova campagna pubblicitaria di Lexus RX, si è divertito a fare da comparsa agli stupefatti invitati in questa nuova RX Experience, soprannominata The Life RX.Prelevati in albergo siamo stati trattati da vip inseguiti dai fans, passando in mezzo ad installazioni musical-luminose (per esaltare le varie tecnologie di Lexus, dal suono a bordo alle nanotecnologie per filtrare l’aria in abitacolo). Fino alla sorpresa del red carpet. Che non era l’ultima. Dopo, seduti in prima fila in una sala teatrale, ci siamo visti protagonisti di un filmato realizzato durante la serata. Conclusione: una flute di champagne su un terrazzo di un albergo con vista mozzafiato sul Tamigi.Che dire? Certo la lotta tra i brand di lusso prevede di studiare sempre nuove forme di eslcusività, ogni Casa automobilistica ha le sue. Una guerra tutt’altro che spiacevole, anche soltanto da testimoni di una sera. E che è ormai necessaria per convincere clienti pronti a pagare per un SUV anche più di 60 mila euro. Lexus ha dalla sua, poi, una sofisticata tecnologia ibrida (motore termico più elettrico) molto rispettosa dell’ambiente e che non penalizza le prestazioni. Spenti i riflettori, quando si torna sul carpet di casa propria, è un argomento che non va sottovalutato o dimenticato.
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Citroën C4 Cactus Ciesse Piumini: fashion e full optional
La Citroën C4 Cactus Ciesse Piumini, prima serie speciale della compatta francese, è disponibile in soli 500 esemplari con prezzi compresi tra 18.800 e 22.450 euro.Questa variante fashion e full optional della “segmento C” del Double Chevron realizzata in collaborazione con il marchio di abbigliamento toscano Ciesse Piumini, nato nel 1976, rimpiazza la versione top di gamma Shine ed è addirittura più ricca. Nel corso del 2016 vedremo altre due versioni speciali della “unconventional crossover” transalpina.Citroën C4 Cactus Ciesse Piumini: la dotazione di serieLa dotazione di serie della Citroën C4 Cactus Ciesse Piumini comprende tutti gli accessori presenti sulla versione Feel con numerose aggiunte: appoggiagomito anteriore centrale, cerchi in lega da 16” Square Grey, climatizzatore automatico, fari fendinebbia con funzione Cornering Light, plafoniera anteriore con luci di lettura a LED, radio monotuner con 4 altoparlanti, 2 tweeter e spazializzazione del suono Arkamys, accensione automatica dei fari, retrovisori elettrici riscaldabili, sensore pioggia, sensori di parcheggio posteriori, sistema di navigazione con mappe Europa e programma di aggiornamento MapCare (comprensivo di due aggiornamenti cartografici all’anno per cinque anni), vetri posteriori e lunotto oscurati e Pack Shine (Pack Park Assist e tetto panoramico).Citroën C4 Cactus Ciesse Piumini: la personalizzazioneSolo alcuni adesivi Ciesse Piumini presenti sulla carrozzeria consentono di distinguere questa variante della Citroën C4 Cactus dalle altre. Ma le personalizzazioni non finiscono qui: troviamo infatti un esclusivo cofanetto per la chiave, un portachiavi personalizzato e un voucher di 350 euro per l’acquisto di prodotti Ciesse Piumini.Citroën C4 Cactus Ciesse Piumini: i motoriLa Citroën C4 Cactus Ciesse Piumini è acquistabile con tutti i motori presenti nella gamma escluso il 1.2 a benzina da 75 CV. Questa versione full optional della compatta transalpina è quindi abbinabile a tre propulsori: due 1.2 PureTech a benzina da 82 e 110 CV e un 1.6 turbodiesel BlueHDi da 99 CV.
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Festival di Berlino: sul red carpet con una A8 a guida autonoma
Un’entrata in grande stile. Niente di più adatto per descrivere il primo viaggio ufficiale e in condizioni di traffico cittadino di un’Audi a guida autonoma.La protagonista è la limousine della Casa dei Quattro Anelli, l’Audi A8 L W12 i cui 500 CV erogati dal motore 6.3 W12 sono passati completamente inosservati sulla passerella del red carpet del Berlinale Palast.Tutta l’attenzione dei presenti era infatti catturata da un dettaglio non trascurabile: nessuno era seduto al posto guida. L’attore Daniel Bruehl, insieme alla sua fidanzata Felicitas Rombold sono entrati sorridenti sulla passerella rossa del Festival di Berlino lasciando tutti a bocca aperta con la loro Audi a Guida autonoma.La tecnologia dell’Audi A8 L W12 a guida autonoma si basa sui dati del navigatore ed è in grado di riconoscere elementi architettonici rilevanti che mette a confronto con le informazioni estratte dal database delle mappe stradali. In questo modo, senza alcun intervento umano, è in grado di calcolare i movimenti, sterzare, accelerare e frenare quando necessario.Fino ad ora Audi aveva mostrato dei prototipi di A7 a guida autonoma, una volta al CES di Las Vegas e un’altra volta alle prese con i cordoli di un tracciato; mancava solo il vero e proprio debutto mediatico, in questo caso con tanto di tappeto rosso. La scommessa sulal guida autonoma prosegue e sembrerebbe essere a buon punto.'”Stiamo sviluppando e sperimentando le nostre tecnologie per la guida autonoma in tutte le condizioni – ha commentato Stefan Knirsch, membro del board di Audi con la responsabilità per lo sviluppo tecnico – ed avevamo già mostrato come possa essere sicura un’auto a guida autonoma su circuito o in autostrada.Ora, al Berlinale, abbiamo gestito una situazione complessa di traffico urbano con la massima facilità”.
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Fiat 124 Spider, in vendita da 27.500 euro
La nuova Fiat 124 Spider arriva nelle concessionarie negli allestimenti “124 Spider” e “Lusso” con prezzi a partire da 27.500 euro.Per l’occasione è stata sviluppata anche un’edizione limitata “Anniversary” fatta di 124 esemplari numerati di colore “Rosso Passione” da 33.000 euro. 1.4 turbo da 140 CVLa Fiat 124 Spider nasce sulla piattaforma della Mazda MX-5, rispetto alla quale però lunga e più pesante. Ha un design molto esclusivo con il frontale caratterizzato da una grande griglia con gruppi ottici alti.Il cuore pulsante è il 1.4 Turbo dell’Abarth 595 da 140 CV e 240 Nm di coppia proposto in combinazione con il cambio manuale a sei marce. Le sospensioni utilizzano uno schema a quadrilatero all’anteriore e multilink al posteriore mentre il servosterzo è elettrico.Allestimenti 124 Spider e LussoGli allestimenti previsti sono “124 Spider” e “Lusso”. Sono di serie su “124 Spider” 4 airbag, climatizzatore manuale, radio mp3 con Bluetooth e porta USB e quattro altoparlanti, volante in pelle, cruise control, cerchi in lega da 16”, sistema di accensione con tasto Keyless go.La versione “Lusso” si arricchisce di dettagli raffinati quali i cerchi in lega da 17”, i sedili in pelle, la plancia inferiore e la palpebra del cruscotto con cucitura a vista, il roll bar e il montante anteriore premium silver, il doppio scarico cromato, i fari fendinebbia, i sensori di parcheggio e il climatizzatore automatico. AnniversaryL’esclusiva “Anniversary” è arricchita con il “Pack Visibility”, che prevede, tra l’altro, fari full led adattivi con sensori luce e pioggia; il “Pack Radio” con radio DAB, display touchscreen da 7”, connettività Wi-Fi, bluetooth e multimedia control; il “Pack Bose” con 9 altoparlanti di cui quattro integrati nei poggiatesta; il “Pack Premium” con keyless entry, telecamera posteriore e sistema di navigazione 3D.A completare la dotazione gli specchietti premium silver, i sedili in pelle riscaldabili, la distintiva targhetta numerata che riporta il numero progressivo dell’esemplare acquistato e il logo 124 Spider sulla griglia anteriore.
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Lamborghini Huracan by O.CT Tuning
I 610 CV della Lamborghini Huracan per qualcuno non sono abbastanza. Ci riferiamo, naturalmente, al mondo delle preparazioni aftermarket dove il preparatore O.CT Tuning ha deciso di fare un iniezione di potenza alla “baby” (si fa per dire) supercar del Toro.Upgrade di sostanza per il V10Il V10 da 5,2 litri sovralimentato che spinge la sportiva di Sant’Agata Bolognese, dopo esser passato per le officine del tuner tedesco, passa ad erogare ben 805 CV con una coppia motrice massima di 810 Nm.Un sistema di scarico personalizzato fa risparmiare 20 kg sulla bilancia alla Huracan mentre il pacchetto di modifiche comprende anche un set di ruote con cerchi da 20 pollici all’anteriore e da 21 pollici al posteriore.Prestazioni da rcordLe performance sono da record: 2,5 secondi per raggiungere i 100 km/h da ferma e 325 km/h di velocità massima.O.CT Tuning, infine, fa sapere che lo stesso kit meccanico è disponibile anche per l’Audi R8 Plus che condivide il motore con la Lamborghini Huracan.
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